MOVE : UGUALE & CONTRARIO

Eccoci a un nuovo appuntamento nel quale vi proponiamo un’idea che riteniamo molto interessante per i Mercati Finanziari.

Lo scorso anno dal 28 Settembre 2018 al 27 Dicembre 2018 il nostro FTSEMIB è sceso da 20711 a 17852 perdendo circa 2900 punti.

L’idea dal 28 Settembre 2019 al 27 Dicembre 2019 è che questo Move nella stessa ampiezza di punti e di Tempistica venga ripetuto UGUALE & CONTRARIO.

Se ci fate caso sul grafico del nostro FTSEMIB il 28/09/2019 eravamo a 20662 (quindi praticamente allo stesso livello del 28/09/2018) , ma al contrario di quanto avvenuto nel MOVE del 2018 il nostro Indice è ripartito arrivando ancora una volta area 22300 riappoggiandosi area 21300 e recuperando poi durante questa ottava 2 livelli di importanza assoluta come 21464/21511.

Non crediamo che sia un caso questa corrispondenza di DATE (traslate di un anno) e di LIVELLI (traslati di un anno) e quindi pensiamo che ci siano le condizioni per un MOVE UGUALE & CONTRARIO a quello dello scorso anno.

28 Settembre 2018 2071127 Dicembre 2018 17852

Che TRASLATO e INVERTITO con la STESSA AMPIEZZA e TEMPISTICA sarebbe:

28 Settembre 2019 2066227 Dicembre 2019 23500

Come sempre Tempo & Mercato (e nient’altro) ci diranno se questa idea è la LORO IDEA.

Good Luck !

italia

Aggiornamento 05/11/2019

FTSE MIB

23.500,00  idea centrata alla perfezione

FTSEMIB 21054/21163–21511—21968-22245/22346
FTSEMIB 21511—2246423245/23417=3245/3417S&P

   Movimento eseguito  alla perfezione

                      ARTICOLO

APERTO 8 Ottobre a 21464

CHIUSO  5 Novembre a 23417

23500       7 Novembre 2019

con un anticipo di 50 giorni rispetto al preventivato in fase di analisi

vedi quanto detto in precedenza
Sicuramente determinante per l’idea esposta l’esito degli incontri sui Dazi tra USA & CINA del 10-11 Ottobre 2019 e il doppio appuntamento della FEDERAL RESERVE in programma a Ottobre e a Dicembre 2019.
Ma a tenere banco , non dimentichiamocelo saranno le Trimestrali USA che da martedì 15 ottobre 2019 saranno sotto i riflettori.

Riunioni FED (FOMC) 2019

  • 29 e 30 ottobre
  • 10 e 11 dicembre
vedi idea guida

L’idea dal 28 Settembre 2019 al 27 Dicembre 2019 è che questo Move nella stessa ampiezza di punti e di Tempistica venga ripetuto UGUALE & CONTRARIO.

28 Settembre 2018 2071127 Dicembre 2018 17852

Che TRASLATO e INVERTITO con la STESSA AMPIEZZA e TEMPISTICA sarebbe:

28 Settembre 2019 2066227 Dicembre 2019 23500

Questa idea ovviamente è sempre all’interno di questo Move non Eseguito.

FTSEMIB 21054/21163215112196822245/22346
FTSEMIB 215112246423245/23417=3245/3417S&P

NEWS SEGUITE AL NOSTRO ARTICOLO

Ue taglia stime Italia, ‘fatica a uscire da stagnazione’: Pil 2020 +0,4%, +0,7% in 2021

“L’Italia fatica a uscire dalla stagnazione”. E’ il titolo delle previsioni economiche della Commissione europea sull’Italia. L’Ue ha rivisto al ribasso l’outlook sul Pil italiano, prevedendo anche un peggioramento del deficit strutturale, del deficit nominale, e del debito-Pil, attesi tutti in rialzo nel 2020 e oltre.“L’economia italiana si è bloccata all’inizio del 2018 e non mostra ancora segnali di un recupero significativo. Nel 2020, la crescita è destinata a riprendersi in modo modesto, a seguito della crescente domanda esterna e della moderata spesa delle famiglie, sebbene quest’ultima sarà parzialmente smorzata dall’indebolimento del mercato del lavoro”.Le stime sul Pil italiano sono state tagliate, per il 2020, dal precedente tasso di crescita pari a +0,7% a +0,4%. Confermato il ritmo di crescita +0,1% per il 2019, mentre per il 2021 si prevede un rialzo del Pil al tasso dello 0,7%.Sul fronte dei conti pubblici, la Commissione prevede un aumento della spesa pubblica, successivamente al lancio delle misure del reddito di cittadinanza e di Quota 100 sulle pensioni.

Italia: vendite al dettaglio rimbalzano a settembre ma meno del previsto, e-commerce vola

Le vendite al dettaglio in Italia hanno segnato a settembre un aumento dello 0,7% rispetto al mese precedente, dopo che erano scese dello 0,5% ad agosto. Il rimbalzo è più debole del previsto. Gli analisti avevano stimato un progresso dell’1,1%.

Dal rapporto Istat, diffuso oggi, emerge che la grande distribuzione continua a crescere, anche se in modo più contenuto rispetto ai mesi precedenti. Al contrario, per i negozi di piccole dimensioni si conferma l’andamento negativo già rilevato lo scorso mese. E’ il commercio elettronico a registrare l’incremento più significativo, con una crescita tendenziale pari al 26,3%. Si tratta del risultato più elevato degli ultimi due anni: occorre infatti risalire al mese di luglio 2017 per trovare un incremento maggiore (+28%).

Italia: Pmi servizi sale a 52,2 punti a ottobre e batte le attese

L’indice Pmi servizi italiano migliora e batte le attese a ottobre. Stando ai dati diffusi da Ihs Markit, il Pmi servizi si è attestato a 52,2 punti contro i 51,4 punti di settembre, battendo il consensus Bloomberg fermo a 51 punti. Si tratta della più rapida espansione dell’attività economica del settore terziario italiano dallo scorso marzo.La ragione principale del più rapido incremento dell’attività terziaria è l’ulteriore miglioramento della domanda nazionale”, segnalano da Ihs Markit aggiungendo che “i nuovi ordini totali sono aumentati per il quinto mese consecutivo ed al tasso più rapido in sette mesi”.

Wall Street segna nuovi record, Piazza Affari a caccia dei 23mila punti: lavoro Usa spinge i mercati

Istat: a ottobre fiducia imprese torna a salire per la prima volta da luglio, bene manifattura

“A ottobre 2019, l’indice di fiducia delle imprese torna ad aumentare per la prima volta dallo scorso luglio – commenta l’Istat La crescita coinvolge la gran parte dei settori, ed è trainata dal comparto manifatturiero, da quello dei servizi e dal commercio al dettaglio, caratterizzati da aspettative su ordini e produzione più favorevoli rispetto allo scorso mese. Invece, nelle costruzioni la fiducia è in ripiegamento anche se l’indice rimane comunque su valori storicamente elevati”. Questo il commento dopo la pubblicazione dei dati sulla fiducia dei consumatori e delle imprese per il mese di ottobre. “Tra i consumatori, per i quali, nel complesso, le valutazioni sono meno positive rispetto allo scorso mese, la fiducia si riporta sul livello registrato a maggio 2019”, aggiunge l’istituto di statistica.Nel mese di ottobre l’indice del clima di fiducia dei consumatori è passato da 112,2 a 111,7 punti, mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese ha registrato un lieve aumento, da 98,6 a 99.

L’italia non cresce, la Grecia sì e S&P promuove solo Atene. Spread di rating ora è di solo 4 gradini

Nulla di fatto da parte di Standard & Poor’s (S&P) che ha confermato il rating dell’Italia al livello “BBB”, con outlook negativo. Tutto invariato rispetto allo scorso aprile e niente revisione al rialzo dell’outlook come ventilato dal alcuni alla vigilia della decisione dell’agenzia di rating.
Il giudizio sul debito sovrano italiano a “BBB” risulta appena due gradini al di sopra del rating “junk” (o spazzatura). La contemporanea promozione della Grecia da parte di S&P fa ridurre ulteriormente il gap tra i due paesi europeei che presentano il maggior rapporto debito/pil. Adesso Atene è solo 4 gradini dietro l’Italia e presenta un outlook positivo che fa presagire ul ulteriore riduzione del divario nel prossimo anno.

S&P elogia progressi del nuovo governo, ma manca la crescita 

S&P ha posto l’accento sulla bassa crescita dell’Italia con il PIL visto a solo +0,1% nel 2019 e +0,4% nel 2020, ossia la terza più bassa fra le maggiori economie dopo Turchia a Argentina.

Standard & Poor’s ha fatto riferimento ai target della manovra ritenendoli “credibili” indicando per il deficit un livello pari al 2% del pil quest’anno e del 2,2% nel 2020.
“Il nuovo governo ha fatto progressi su vari fronti. La sfida è come aumentare l’occupazione e la crescita a fronte dei vincoli di bilancio e politici di vecchia data”, si legge nel report di ieri sera del’agenzia di rating.

Adesso test PIL il 31 ottobre

In attesa di vedere come reagiranno unedì i mercati alla decisione di S&P, l’agenda nei prossimi giorni vede per l’Italia altri test: oltre alle classiche aste di fine mese – chiamate a confermare la ritrovata fiducia sull’Italia dopo il successo del collocamento del BTP in dollari e del BTP Italia – c’è il 31 ottobre la lettura del PIL del terzo triemstre (che dovrebbe confermare lo stato di stagnazione dell’economia) e a inizio novembre le previsioni della Commissione UE.

La Grecia cresce e S&P alza rating a BB- 

Sempre ieri S&P Global Ratings ha innalzato i suoi rating del credito sovrano a lungo termine sulla Grecia a “BB-” da “B+”. Le prospettive sono positive. Le prospettive positive indicano che S&P potrà aumentare i rating sulla Grecia entro i prossimi 12 mesi se il governo continuerà ad attuare riforme strutturali che rafforzano il potenziale di crescita economica del paese e la sostenibilità delle finanze pubbliche. Le stime sono di una crescita economica in Grecia mediamente del 2,5% nel 2019-2022, alimentata principalmente da una ripresa della domanda interna

Inps: 8,7 milioni di pensioni con importo tra 500 e 1000 euro al mese

Le prestazioni previdenziali in Italia al 2018 sono pari a 22.785.711, per un ammontare complessivo annuo di 293.344 milioni di euro, che corrisponde a un importo medio per prestazione di 12.874 euro (Prospetto 1). Rispetto al 2017, il numero di prestazioni è diminuito dello 0,1% e il corrispondente importo complessivo annuo è aumentato del 2,2%.Così l’Inps nel suo ultimo Osservatorio del casellario dei pensionati in cui emerge che se Sebbene le donne rappresentino la quota maggioritaria sul totale dei pensionati (il 52,2%), gli uomini percepiscono il 55,9% dei redditi pensionistici. L’importo medio dei trattamenti percepiti dalle donne è infatti inferiore rispetto a quello degli uomini del 28% (15.474 contro 21.450 euro).
In merito alla distribuzione delle pensioni per classe di importo, si osserva che il 76,2% delle pensioni ha importi inferiori a 1500 euro lordi mensili; la maggior parte di esse (8,7 milioni) ha importi compresi tra 500 e 1.000 euro mensili e rappresentano il 38% del totale delle pensioni. Le pensioni fino a 500 euro sono 5.473.545 e costituiscono il 24% del totale, mentre quelle tra 1.000 e 1.500 euro sono 3.230.552 pari al 14,2% del totale. Le restanti 5.414.902 pensioni, pari al 23,8% del totale, superano i 1.500 euro lordi mensili. I pensionati che percepiscono più di 2.000 euro al mese rappresentano il 24,7%, mentre le pensioni il 13,6%, con importi che pesano per il 38% sulla spesa pensionistica complessiva.
“Una vergogna!” commenta gli ultimi dati dell’Inps Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Specie se si considera che costano solo 6 mld e 520 milioni, mentre i pensionati d’oro, con redditi superiori a 5.000 euro al mese, pur essendo appena l’1,8% del totale, poco più di 285 mila pensionati, costano la bellezza di 23 mld e 316 milioni, ossia più di 3 volte e mezza le pensioni da fame”. “Una situazione che non può essere stata risolta dalla pensione di cittadinanza, visto che, anche se in quest’ultimo caso si fa riferimento al reddito familiare e non a quello pensionistico, secondo gli ultimi dati Inps sono solo 118 mila i percettori, contro 1 mln e 951,8 mila pensionati che prendono meno di 500 euro al mese, ossia il 6 per cento. Uno squilibrio difficilmente spiegabile” conclude Dona.

Eurostat: deficit/Pil cala allo 0,5% nel 2018. Debito Italia sale al 134,8% nel 2018

L’Eurostat comunica che nell’area euro il rapporto deficit/Pil è sceso allo 0,5% nel 2018 rispetto allo 0,9% del 2017, mentre per l’Ue a 28 è passato dall’1% allo 0,7 per cento. In termini di debito nell’area euro il rapporto debito pubblico/Pil è scivolato dall’87,8% di fine 2017 all’85,9 di fine 2018, mentre nell’Ue a 28 è sceso dall’82,1% all’80,4 per cento.Per quanto riguarda l’Italia l’ufficio di statistica della zona euro indica un aumento del debito: nel 2018 è passato al 134,8% del Pil dal 134,1% del 2017. Il deficit/Pil si è invece attestato al 2,2% rispetto al 2,4% del 2017 e del 2016.

Manovra 2020, Commissione Ue più magnanime. Ma una lettera a Roma ci sarà

Manovra 2020: quale sarà il verdetto della Commissione europea? Ora che la Lega non è più al governo, soppiantata dai pro-euro e pro-Unione europea del Pd e di Italia Viva, sicuramente l’Italia piace di più agli eurocrati di Bruxelles. Ma il sì è scontato? Il dossier viene affrontato da un articolo de La Repubblica, che conferma che la volontà di dare il via libera alla manovra 2020 del governo giallorosso c’è. Ma è anche vero che la Commissione non conosce ancora i dettagli di tutte le “misure approvate dal governo”: ciò implica che c’è un iter da seguire che, secondo il quotidiano, di certo non esclude la classica lettera recapitata all’Italia e firmata Ue. la lettera potrebbe contenere “una serie di richieste di informazioni sulle coperture della manovra indicando che fino a quando non saranno chiarite l’Italia sarà collocata tra i Paesi seriamente a rischio di non rispettare le regole Ue sui conti pubblici”. A tal proposito, “i vertici Ue stanno riflettendo se inviarla già nei prossimi giorni o aspettare novembre”.La differenza rispetto alla manovra 2019 targata M5S-Lega è comunque notevole. A Bruxelles “si respira ottimismo sui conti italiani. Tanto che l’eventualità di mandare una lettera a Roma viene vissuta quasi come un “atto dovuto”, come già avvenuto in passato. D’altra parte il 2,2% di deficit presentato dal ministro Roberto Gualtieri è fuori dai parametri e sarebbe accettabile solo grazie a una flessibilità di 14 miliardi che l’Europa appare intenzionata a concedere. Ma per farlo deve essere certa delle coperture di alcune misure”.Viene ricordato che la Commissione europea “può bocciare la manovra entro il 30 ottobre. In caso contrario, darà un giudizio con eventuali richieste di modifiche entro fine novembre”. Il verdetto, in ogni caso – viene fatto notare – arriverà per l’ennesima volta dal presidente (uscente) Jean-Claude Juncker, dal vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e dal Commissario uscente all’Economia Pierre Moscovici, anche lui uscente. Come ha detto chiaramente lo stesso Commissario designato a prendere il suo posto, l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, la nuova commissione capitanata da Ursula von der Leyen è destinata a slittare, e indiscrezioni parlano di un suo insediamento che potrebbe essere rimandato di un mese, al primo dicembre.In ogni caso La Repubblica sottolinea che “al momento appare comunque certo che l’eventuale lettera non porterà a una bocciatura della manovra il 30 ottobre e nemmeno a una immediata richiesta di modifiche”. E questo perchè l’Italia del governo Conte bis che ha come titolare del Tesoro Roberto Gualtieri, indubbiamente piace.Intanto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte promuove la manovra 2020 definendola, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, “una manovra coraggiosa, nel segno della crescita pur avendo risorse limitate”.“Solo chi non l’ha letta – aggiunge il premier – può definirla pallida. E spinge l’Italia nel futuro.
Abbassiamo le tasse e con il cuneo fiscale diamo più soldi in busta paga ai lavoratori, circa 500 euro l’anno a persona. Eliminiamo il super ticket. Ci sono 600 milioni in più per le famiglie, asili nido gratuiti e 100 milioni in più per i disabili. E poi c’è la madre di tutte le battaglie: la lotta all’evasione fiscale, che rappresenta un cambio di passo mai visto prima. E tutto questo senza aumentare l’Iva e non toccando quota 100”.Tra l’altro, intervenendo agli Stati generali della transizione energetica. Conte sottolinea che il governo M5S-PD sta “promuovendo a livello europeo la possibilità di scorporare dal calcolo del deficit pubblico gli investimenti verdi finanziati con ‘green bonds’. Si tratterebbe di una risposta autenticamente europea al rallentamento economico che ci affligge e una opportunità per sostenere la crescita effettiva”.“Quando ragiono di green new deal sollecito tutte le componenti a un patto per un uso sostenibile delle risorse naturali, per favorire la transizione verso le fonti rinnovabili, per la digitalizzazione e l’integrazione dei sistemi”.Ancora, Conte ha ricordato che, nella manovra 2020 “abbiamo costituito un fondo che parte da una dotazione di 2,5 miliardi per contribuire con garanzia, debito e capitale di rischio alla realizzazione di investimenti privati per favorire l’aumento della quota di energia da fonti rinnovabili, la mobilità sostenibile, la rigenerazione urbana. E’ una prima concreta misura per il green new deal”.Anche Gualtieri, in una lunga intervista al Sole 24 Ore, ha descritto i capisaldi della manovra 2020. Capisaldi che includono anche misure piuttosto impopolari, come la stretta al contante con il piano Italia Cashless, l’aumento della cedolare secca, la fissazione di una soglia oltre la quale azzerare le detrazioni del 19%.Il numero uno del Mef ha definito tutta la manovra 2020 come una manovra concepita per ridurre le tasse e per continuare a farlo, gestendo anche il dopo Quota 100:“Ora vogliamo avviare una serie di cantieri, realizzare un’ambiziosa riforma fiscale, aprire un tavolo sulle pensioni per gestire il «dopo Quota 100», avviare una nuova commissione sulla spending review, e dare un forte impulso per sbloccare gli investimenti che già sono in bilancio”. Sul tema risorse, vineene rilevata l’importanza dello spread che – fa notare il ministro – è sceso anche sotto la soglia di 130 punti base, al minimo dal 2018:

Italia: surplus commerciale si riduce a 2,59 mld, esportazioni stazionarie

La bilancia commerciale dell’Italia ha evidenziato ad agosto un surplus di 2,59 miliardi, in calo rispetto ai 7,63 di luglio ma in miglioramento rispetto ai 2,49 miliardi dell’anno prima. L’export è stazionario dopo la contrazione registrata nel mese precedente, sintesi di un moderato andamento positivo per l’area extra Ue (+0,6%) e negativo per quella Ue (-0,4%). Le importazioni registrano invece una crescita dell’1,8%.

Borsa di Milano aggiorna massimi 2019, volano le banche, Nexi e Ferrari

Le banche trascinano anche oggi Piazza Affari a una chiusura positiva. Il Ftse Mib è andato a chiudere a 22.428 punti (+0,28%) sui nuovi massimi anni. Ieri il balzo di oltre l’1% era stato trainato dall’avvio positivo dell’earning season delle banche Usa. Oggi è la volta di Bank of America che ha reso noti i risultati del terzo trimestre che hanno visto un utile netto è aumentato del 4% a 7,5 miliardi di dollari, o 75 centesimi corretti per azione, escludendo una commissione di svalutazione. Includendo la commissione di 2,1 miliardi di dollari, l’utile netto è sceso a 56 centesimi per azione, superando la stima di 51 centesimi degli analisti.

Banco e UBI le migliori, ruggiscono anche Nexi e Ferrari

Acquisti su FCA (+1,04%) dopo i dati sulle immatricolazioni in Europa che a settembre vedono un rimbalzo del 12,8% rispetto al +14,4% del mercato. La quota di mercato è passata dal 5,5% al 5,4%. Resta in rosso il saldo dei primi 9 mesi che ha visto una flessione delle vendite del 10,2%, con una quota di mercato che è scesa dal 6,7% all’attuale 6,1 per cento.

Bene anche Nexi (+2,44%) sotto la spinta delle misure comprese nella manovra 2020 volte a incentivare i pagamenti digitali. Oltre +2% per Ferrari.Tra i singoli titoli giornata negativa per Salvatore Ferragamo (-1,76%9 complice il taglio di prezzo obiettivo da 19 a 17 euro deciso da RBC. Male anche Moncler (-1,26%). Sottotono anche le utility (-0,48% Enel e -0,9% Terna) complici i rialzi dei rendimenti sull’obbligazionario.

Eurozona: produzione industriale in rialzo dello 0,4% ad agosto, battute le attese

La produzione industriale dell’Eurozona ha segnato ad agosto un aumento dello 0,4% rispetto al mese prima. A luglio si era assistito a un calo dello 0,4%. Il recupero era atteso dal mercato, anche se più lieve. Gli analisti infatti avevano stimato un rialzo dello 0,3%.

Usa-Cina, raggiunto un (mini) accordo sui dazi. Volano le Borse

L’intesa prevede che Pechino acquisti tra i 40 e i 50 miliardi di dollari di prodotti agricoli statunitensi

Washington e Pechino hanno raggiunto un’intesa parziale. A sancire la tregua il segretario al Tesoro americano Steve Mnuchin, che assicura come il 15 ottobre non scatteranno più le nuove sanzioni che avrebbero colpito prodotti made in China per un valore di 250 miliardi di dollari.

Le Borse mondiali brindano. “Siamo vicini a metter fine alla guerra commerciale”, esulta Trump. Il presidente Usa incassa un compromesso che, oltre all’impegno di Pechino ad acquistare prodotti agricoli ed alimentari americani per 40-50 miliardi di dollari, prevede la soluzione di alcuni aspetti legati a due aspetti delicati: la protezione dei diritti di proprietà intellettuale e una revisione dei servizi finanziari.

Dalla mini-intesa restano fuori alcuni nodi rilevanti. Tra questi, quello che riguarda il trasferimento delle tecnologie. Tuttavia il compromesso appena raggiunto permette di affrontare con slancio la fase due, senza l’incubo di nuovi dazi.

Resta aperto infine il fronte europeo, con i dazi di Trump pronti a scattare il 18 ottobre anche su una parte del made in Italy.

Trade war, Trump: “Grande giornata di negoziati. Domani incontro con il vicepremier cinese”

“Grande giornata di negoziati con la Cina”. Così il presidente americano Donald Trump su Twitter in riferimento alla ripresa delle trattative con Pechino per evitare nuovi dazi. “Loro vogliono un accordo” annuncia Trump indicando che domani incontrerà il vicepremier cinese. Due giorni intesi, oggi e domani, che vedranno da una parte il vice premier e capo delegazione cinese Liu He e dall’altra il rappresentante al Commercio Robert Lighthizer e il segretario al Tesoro Steven Mnuchin per il tredicesimo round negoziale.

Movimento eseguito  alla perfezione

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