PETROLIO 2.0

Torniamo a riparlare del Petrolio perchè sappiamo che molti lo seguono con interesse.

Facciamo il punto di quanto è accaduto , in modo da potere fare poi una ipotesi :

Da 42$ top a 66,5$ , da lì correzione a 50$ a ritestare il alto alto del box 25-50 , poi >55,00 con rientro nel box 55-65-75$ , oggi siamo a 58,60$ molto prossimi a un valore importantissimo come 59,16$ .

petrolio

Come leggete dal grafico per potere ambire al MOVE 59,16$-75,55$ il primo valore da recuperare è 59,16$ e il secondo 61,92$

>59,16$ è fondamentale per il MOVE 59,16—75,55$

vedi analisi precedente PETROLIO 59,16$ si avvicina

Anche quì c’è un gap che “dovrebbe apparire”

vedi analisi precedente Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

QQQ 165,68$…………….PETROLIO 65,68$

Questo Gap (ad oggi ancora aperto) fù un GAP di Fuga dell’ETF QQQ da lì siamo arrivati oggi a 187,95$=87,95$ Petrolio

Sarebbe incredibile…..se coincidesse con la trend line tracciata ? No….probabile…

>61,92$ è fondamentale per il MOVE 61,92—91,11$

vedi analisi precedenteMISSION IMPOSSIBLE

Ma andiamo per gradi e vediamo cosa è “necessario” per vedere salire il Petrolio :

1) >59,16$

2) >61,92$

3)   65,68$ GAP UP da lasciare aperto per raggiungere 75,55$ e 87,95$ da cui retest    75,55$ per ultimo obiettivo 91,11$.

Vedremo che ne pensano i Giostrai.

Ad oggi nessuna delle condizioni elencate è in essere aspettiamo come sempre le loro risposte a queste nostre idee rialziste che saranno come sempre determinanti .

Quelle che vedete sono condizioni “essenziali” senza le quali ….non si stappa la bottiglia !

Good Luck !

pump jack 7

 

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NEWS ARRIVATE DOPO NOSTRO ARTICOLO

Petrolio sale su tensioni nel Golfo: attacco droni a impianto petrolifero saudita da ribelli Houthi

La settimana inizia all’insegna degli acquisti per il petrolio. Le quotazioni del Wti (riferimento Usa) e quelle del Brent (riferimento europeo) si stanno muovendo in rialzo rispettivamente a 55,48 dollari al barile (+1,24%) e a 59,28 dollari (+1,07%). Un sostegno arriva dalle tensioni nel Golfo in scia all’attacco effettuato con droni dell’impianto petrolifero di Shaybah in Arabia Saudita nel fine settimana. Un attacco che è stato rivendicato dai ribelli Houthi dello Yemen.

PETROLIO 56,80  29-08-2019

Rientro nel box 556575

Dato API positivo

Le quotazioni del Brent infatti guadagnano oltre l’1% grazie ai dati API che mostrano riserve di greggio in calo di 11,1 milioni di barili la scorsa settimana. Calo ben maggiore rispetto alle attese di 2 milioni.

 

vedi idea guida.

petrolio

PETROLIO 58,74  10-09-2019

Rientro nel box 556575

Come leggete dal grafico per potere ambire al MOVE 59,16$-75,55$ il primo valore da recuperare è 59,16$ e il secondo 61,92$

>59,16$ è fondamentale per il MOVE 59,16—75,55$

vedi analisi precedente PETROLIO 59,16$ si avvicina

Anche quì c’è un gap che “dovrebbe apparire”

vedi analisi precedente Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

QQQ 165,68$…………….PETROLIO 65,68$

Questo Gap (ad oggi ancora aperto) fù un GAP di Fuga dell’ETF QQQ da lì siamo arrivati oggi a 187,95$=87,95$ Petrolio

Sarebbe incredibile…..se coincidesse con la trend line tracciata ? No….probabile…

>61,92$ è fondamentale per il MOVE 61,92—91,11$

vedi analisi precedenteMISSION IMPOSSIBLE

Ma andiamo per gradi e vediamo cosa è “necessario” per vedere salire il Petrolio :

1) >59,16$

2) >61,92$

3)   65,68$ GAP UP da lasciare aperto per raggiungere 75,55$ e 87,95$ da cui retest    75,55$ per ultimo obiettivo 91,11$.

Vedremo che ne pensano i Giostrai.

Ad oggi nessuna delle condizioni elencate è in essere aspettiamo come sempre le loro risposte a queste nostre idee rialziste che saranno come sempre determinanti .

Quelle che vedete sono condizioni “essenziali” senza le quali ….non si stappa la bottiglia !

Petrolio, Opec lima le previsioni di crescita della domanda di greggio per il 2019 e il 2020

La domanda mondiale di petrolio nel 2019 dovrebbe crescere di 1,02 milioni di barili al giorno (mbd), a -0,08 mbd rispetto della precedente stima. Queste le nuove previsioni redatte dall’Opec secondo cui per il prossimo anno, nel 2020, la domanda sarà di 1,08 mbd, anche in tal caso al ribasso di 0,06 mbd rispetto alla stima precedente.

Un calo che, dice l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, può essere attribuito a dati più deboli del previsto relativi al primo semestre del 2019. “Considerate le previsioni di crescita economica globale, la domanda (crescita) di petrolio dovrebbe aggirarsi intorno all’1 milione di barili al giorno nel 2019 e 2020. Tuttavia, dovrebbe essere superata dalla forte crescita dell’offerta non Opep”, sottolinea l’organizzazione nel suo Monthly Oil Market Report.

PETROLIO 63,57  16-09-2019

(ATTACCO DRONI ARABIA)

petrolio2.0

RETESTPRIMIDUELIVELLI

Rientro nel box 556575

>59,16 1ma condizione in essere 16/09/2019

Come leggete dal grafico per potere ambire al MOVE 59,16$-75,55$ il primo valore da recuperare è 59,16$ e il secondo 61,92$

>59,16$ è fondamentale per il MOVE 59,16—75,55$ 

vedi analisi precedente PETROLIO 59,16$ si avvicina

Anche quì c’è un gap che “dovrebbe apparire”

vedi analisi precedente Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

QQQ 165,68$…………….PETROLIO 65,68$

Questo Gap (ad oggi ancora aperto) fù un GAP di Fuga dell’ETF QQQ da lì siamo arrivati oggi a 187,95$=87,95$ Petrolio

Sarebbe incredibile…..se coincidesse con la trend line tracciata ? No….probabile…

>61,92$ è fondamentale per il MOVE 61,92—91,11$

vedi analisi precedenteMISSION IMPOSSIBLE

Ma andiamo per gradi e vediamo cosa è “necessario” per vedere salire il Petrolio :

1) >59,16$ 1ma condizione in essere 16/09/2019 (mantenuta con retest ok)

2) >61,92$ 2nda condizione in essere 16/09/2019 (mantenuta con retest ok)

3)   65,68$ GAP UP da lasciare aperto per raggiungere 75,55$ e 87,95$ da cui retest    75,55$ per ultimo obiettivo 91,11$.

Vedremo che ne pensano i Giostrai.

Ad oggi nessuna delle condizioni elencate è in essere aspettiamo come sempre le loro risposte a queste nostre idee rialziste che saranno come sempre determinanti .

Quelle che vedete sono condizioni “essenziali” senza le quali ….non si stappa la bottiglia !

AGGIONAMENTO 18/09/2019

PETROLIO 59,27

petrolionuovo

AGGIONAMENTO 28/10/2019

PETROLIO 56,92

rientra nel box 5565-75

>55 23/10/2019 prima condizione rialzista in essere

manca >59,16 >61,92 e gap up area 65,68

AGGIONAMENTO 06/11/2019

PETROLIO 57,80

rientra nel box 5565-75

>55 23/10/2019 prima condizione rialzista in essere

manca >59,16 >61,92 e gap up area 65,68

PETROLIOVSRECESSIONE

Petrolio: a sorpresa calano le scorte settimanali negli Usa

A sorpresa nella settimana chiusa il 19 ottobre, le scorte di petrolio negli Usa calano per la prima volta dopo cinque rialzi consecutivi. Come rende noto il Dipartimento dell’energia a stelle e strisce, le scorte di greggio sono calare di 1,699 milioni di barili piazzandosi a 433,151 milioni contro le attese previste a +3 milioni di barili e contro 9,281 milioni precedenti.

 

vedi idea guida

Se il Petrolio avesse chiuso l’ottava area 59,16/59,27$ sarebbe stato incredibile come Timing . (non ha chiuso l’ottava….ma ci fa’ il minimo di giornata….curioso vero ?)

Questo attacco con i Droni in una delle Aree più produttive al Mondo del Petrolio  ci lascia comunque sin dalle prime battute molto molto perplessi.

Perchè direte voi …

Perchè come ben sapete SFI TRADING ADVISOR ha tre articoli/analisi in corso sul Petrolio :

Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

17 Aprile 2019

Quì si ipotizzano 2 Gap di Fuga da lasciare aperti :

PETROLIO 59,27$…<<—-gap di fuga da lasciare aperto

PETROLIO 65,68$<<—gap di fuga da lasciare aperto

Rientro nel box 556575

>59,16 1ma condizione

Come leggete dal grafico per potere ambire al MOVE 59,16$-75,55$ il primo valore da recuperare è 59,16$ e il secondo 61,92$

>59,16$ è fondamentale per il MOVE 59,16—75,55$ 

vedi analisi precedente PETROLIO 59,16$ si avvicina

Anche quì c’è un gap che “dovrebbe apparire”

vedi analisi precedente Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

QQQ 165,68$…………….PETROLIO 65,68$

Questo Gap (ad oggi ancora aperto) fù un GAP di Fuga dell’ETF QQQ da lì siamo arrivati oggi a 187,95$=87,95$ Petrolio

Sarebbe incredibile…..se coincidesse con la trend line tracciata ? No….probabile…

>61,92$ è fondamentale per il MOVE 61,92—91,11$

vedi analisi precedenteMISSION IMPOSSIBLE

Ma andiamo per gradi e vediamo cosa è “necessario” per vedere salire il Petrolio :

1) >59,16$ 1ma condizione

2) >61,92$ 2nda condizione

3)   65,68$ GAP UP da lasciare aperto per raggiungere 75,55$ e 87,95$ da cui retest    75,55$ per ultimo obiettivo 91,11$.

Vedremo che ne pensano i Giostrai.

Ad oggi nessuna delle condizioni elencate è in essere aspettiamo come sempre le loro risposte a queste nostre idee rialziste che saranno come sempre determinanti .

Quelle che vedete sono condizioni “essenziali” senza le quali ….non si stappa la bottiglia !

AGGIONAMENTO 18/11/2019

PETROLIO 58,14

rientra nel box 5565-75

>55 23/10/2019 prima condizione rialzista in essere

manca >59,16 >61,92 e gap up area 65,68

PETROLIOVSRECESSIONE

 

vedi idea guida

Se il Petrolio avesse chiuso l’ottava area 59,16/59,27$ sarebbe stato incredibile come Timing . (non ha chiuso l’ottava….ma ci fa’ il minimo di giornata….curioso vero ?)

Questo attacco con i Droni in una delle Aree più produttive al Mondo del Petrolio  ci lascia comunque sin dalle prime battute molto molto perplessi.

Perchè direte voi …

Perchè come ben sapete SFI TRADING ADVISOR ha tre articoli/analisi in corso sul Petrolio :

Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

17 Aprile 2019

Quì si ipotizzano 2 Gap di Fuga da lasciare aperti :

PETROLIO 59,27$…<<—-gap di fuga da lasciare aperto

PETROLIO 65,68$<<—gap di fuga da lasciare aperto

Rientro nel box 556575

>59,16 1ma condizione

Come leggete dal grafico per potere ambire al MOVE 59,16$-75,55$ il primo valore da recuperare è 59,16$ e il secondo 61,92$

>59,16$ è fondamentale per il MOVE 59,16—75,55$ 

vedi analisi precedente PETROLIO 59,16$ si avvicina

Anche quì c’è un gap che “dovrebbe apparire”

vedi analisi precedente Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

QQQ 165,68$…………….PETROLIO 65,68$

Questo Gap (ad oggi ancora aperto) fù un GAP di Fuga dell’ETF QQQ da lì siamo arrivati oggi a 187,95$=87,95$ Petrolio

Sarebbe incredibile…..se coincidesse con la trend line tracciata ? No….probabile…

>61,92$ è fondamentale per il MOVE 61,92—91,11$

vedi analisi precedenteMISSION IMPOSSIBLE

Ma andiamo per gradi e vediamo cosa è “necessario” per vedere salire il Petrolio :

1) >59,16$ 1ma condizione

2) >61,92$ 2nda condizione

3)   65,68$ GAP UP da lasciare aperto per raggiungere 75,55$ e 87,95$ da cui retest    75,55$ per ultimo obiettivo 91,11$.

Vedremo che ne pensano i Giostrai.

Ad oggi nessuna delle condizioni elencate è in essere aspettiamo come sempre le loro risposte a queste nostre idee rialziste che saranno come sempre determinanti .

Quelle che vedete sono condizioni “essenziali” senza le quali ….non si stappa la bottiglia !

AGGIORNAMENTO 29/11/2019

PETROLIO 55,30  si torna alla base…..peccato !

PETROLIO 58,72 <–top 22/11 vicinissimo a 59,16……ma…..

rientra nel box 5565-75

>55 23/10/2019 prima condizione rialzista in essere

manca >59,16 >61,92 e gap up area 65,68

PETROLIOVSRECESSIONE

 

vedi idea guida

Se il Petrolio avesse chiuso l’ottava area 59,16/59,27$ sarebbe stato incredibile come Timing . (non ha chiuso l’ottava….ma ci fa’ il minimo di giornata….curioso vero ?)

Questo attacco con i Droni in una delle Aree più produttive al Mondo del Petrolio  ci lascia comunque sin dalle prime battute molto molto perplessi.

Perchè direte voi …

Perchè come ben sapete SFI TRADING ADVISOR ha tre articoli/analisi in corso sul Petrolio :

Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

17 Aprile 2019

Quì si ipotizzano 2 Gap di Fuga da lasciare aperti :

PETROLIO 59,27$…<<—-gap di fuga da lasciare aperto

PETROLIO 65,68$<<—gap di fuga da lasciare aperto

Rientro nel box 556575

>59,16 1ma condizione

Come leggete dal grafico per potere ambire al MOVE 59,16$-75,55$ il primo valore da recuperare è 59,16$ e il secondo 61,92$

>59,16$ è fondamentale per il MOVE 59,16—75,55$ 

vedi analisi precedente PETROLIO 59,16$ si avvicina

Anche quì c’è un gap che “dovrebbe apparire”

vedi analisi precedente Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

QQQ 165,68$…………….PETROLIO 65,68$

Questo Gap (ad oggi ancora aperto) fù un GAP di Fuga dell’ETF QQQ da lì siamo arrivati oggi a 187,95$=87,95$ Petrolio

Sarebbe incredibile…..se coincidesse con la trend line tracciata ? No….probabile…

>61,92$ è fondamentale per il MOVE 61,92—91,11$

vedi analisi precedenteMISSION IMPOSSIBLE

Ma andiamo per gradi e vediamo cosa è “necessario” per vedere salire il Petrolio :

1) >59,16$ 1ma condizione

2) >61,92$ 2nda condizione

3)   65,68$ GAP UP da lasciare aperto per raggiungere 75,55$ e 87,95$ da cui retest    75,55$ per ultimo obiettivo 91,11$.

Vedremo che ne pensano i Giostrai.

Ad oggi nessuna delle condizioni elencate è in essere aspettiamo come sempre le loro risposte a queste nostre idee rialziste che saranno come sempre determinanti .

Quelle che vedete sono condizioni “essenziali” senza le quali ….non si stappa la bottiglia !

AGGIORNAMENTO 02/12/2019

PETROLIO 56,66

continua a scodare ma 55,00 lato basso di 55-65-75 tiene.

PETROLIO 55,30  si torna alla base…..peccato ! 29/11/2019

PETROLIO 58,72 <–top 22/11 vicinissimo a 59,16……ma…..

rientra nel box 5565-75

>55 23/10/2019 prima condizione rialzista in essere

manca >59,16 >61,92 e gap up area 65,68

PETROLIOVSRECESSIONE

 

vedi idea guida

Se il Petrolio avesse chiuso l’ottava area 59,16/59,27$ sarebbe stato incredibile come Timing . (non ha chiuso l’ottava….ma ci fa’ il minimo di giornata….curioso vero ?)

Questo attacco con i Droni in una delle Aree più produttive al Mondo del Petrolio  ci lascia comunque sin dalle prime battute molto molto perplessi.

Perchè direte voi …

Perchè come ben sapete SFI TRADING ADVISOR ha tre articoli/analisi in corso sul Petrolio :

Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

17 Aprile 2019

Quì si ipotizzano 2 Gap di Fuga da lasciare aperti :

PETROLIO 59,27$…<<—-gap di fuga da lasciare aperto

PETROLIO 65,68$<<—gap di fuga da lasciare aperto

Rientro nel box 556575

>59,16 1ma condizione

Come leggete dal grafico per potere ambire al MOVE 59,16$-75,55$ il primo valore da recuperare è 59,16$ e il secondo 61,92$

>59,16$ è fondamentale per il MOVE 59,16—75,55$ 

vedi analisi precedente PETROLIO 59,16$ si avvicina

Anche quì c’è un gap che “dovrebbe apparire”

vedi analisi precedente Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

QQQ 165,68$…………….PETROLIO 65,68$

Questo Gap (ad oggi ancora aperto) fù un GAP di Fuga dell’ETF QQQ da lì siamo arrivati oggi a 187,95$=87,95$ Petrolio

Sarebbe incredibile…..se coincidesse con la trend line tracciata ? No….probabile…

>61,92$ è fondamentale per il MOVE 61,92—91,11$

vedi analisi precedenteMISSION IMPOSSIBLE

Ma andiamo per gradi e vediamo cosa è “necessario” per vedere salire il Petrolio :

1) >59,16$ 1ma condizione

2) >61,92$ 2nda condizione

3)   65,68$ GAP UP da lasciare aperto per raggiungere 75,55$ e 87,95$ da cui retest    75,55$ per ultimo obiettivo 91,11$.

Vedremo che ne pensano i Giostrai.

Ad oggi nessuna delle condizioni elencate è in essere aspettiamo come sempre le loro risposte a queste nostre idee rialziste che saranno come sempre determinanti .

Quelle che vedete sono condizioni “essenziali” senza le quali ….non si stappa la bottiglia !

AGGIORNAMENTO 05/12/2019

PETROLIO 59,10 si torna a riavvicinare a 59,16$

continua a scodare ma 55,00 lato basso di 55-65-75 tiene.

PETROLIO 55,30  si torna alla base…..peccato ! 29/11/2019

PETROLIO 58,72 <–top 22/11 vicinissimo a 59,16……ma…..

rientra nel box 5565-75

>55 23/10/2019 prima condizione rialzista in essere

manca >59,16 >61,92 e gap up area 65,68

PETROLIOVSRECESSIONE

 

vedi idea guida

Se il Petrolio avesse chiuso l’ottava area 59,16/59,27$ sarebbe stato incredibile come Timing . (non ha chiuso l’ottava….ma ci fa’ il minimo di giornata….curioso vero ?)

Questo attacco con i Droni in una delle Aree più produttive al Mondo del Petrolio  ci lascia comunque sin dalle prime battute molto molto perplessi.

Perchè direte voi …

Perchè come ben sapete SFI TRADING ADVISOR ha tre articoli/analisi in corso sul Petrolio :

Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

17 Aprile 2019

Quì si ipotizzano 2 Gap di Fuga da lasciare aperti :

PETROLIO 59,27$…<<—-gap di fuga da lasciare aperto

PETROLIO 65,68$<<—gap di fuga da lasciare aperto

Rientro nel box 556575

>59,16 1ma condizione

Come leggete dal grafico per potere ambire al MOVE 59,16$-75,55$ il primo valore da recuperare è 59,16$ e il secondo 61,92$

>59,16$ è fondamentale per il MOVE 59,16—75,55$ 

vedi analisi precedente PETROLIO 59,16$ si avvicina

Anche quì c’è un gap che “dovrebbe apparire”

vedi analisi precedente Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

QQQ 165,68$…………….PETROLIO 65,68$

Questo Gap (ad oggi ancora aperto) fù un GAP di Fuga dell’ETF QQQ da lì siamo arrivati oggi a 187,95$=87,95$ Petrolio

Sarebbe incredibile…..se coincidesse con la trend line tracciata ? No….probabile…

>61,92$ è fondamentale per il MOVE 61,92—91,11$

vedi analisi precedenteMISSION IMPOSSIBLE

Ma andiamo per gradi e vediamo cosa è “necessario” per vedere salire il Petrolio :

1) >59,16$ 1ma condizione

2) >61,92$ 2nda condizione

3)   65,68$ GAP UP da lasciare aperto per raggiungere 75,55$ e 87,95$ da cui retest    75,55$ per ultimo obiettivo 91,11$.

Vedremo che ne pensano i Giostrai.

Ad oggi nessuna delle condizioni elencate è in essere aspettiamo come sempre le loro risposte a queste nostre idee rialziste che saranno come sempre determinanti .

Quelle che vedete sono condizioni “essenziali” senza le quali ….non si stappa la bottiglia !

AGGIORNAMENTO 12/12/2019

PETROLIO 59,70 si torna > 59,16$

continua a scodare ma 55,00 lato basso di 55-65-75 tiene.

rientra nel box 5565-75

>55 23/10/2019 prima condizione rialzista in essere

>59,16 6/12/2019-12/12/2019  seconda condizione rialzista in essere

mancano>61,92 e gap up area 65,68

PETROLIOAGGIORNATO

PETROLIOVSRECESSIONE

 

vedi idea guida

Se il Petrolio avesse chiuso l’ottava area 59,16/59,27$ sarebbe stato incredibile come Timing . (non ha chiuso l’ottava….ma ci fa’ il minimo di giornata….curioso vero ?)

Questo attacco con i Droni in una delle Aree più produttive al Mondo del Petrolio  ci lascia comunque sin dalle prime battute molto molto perplessi.

Perchè direte voi …

Perchè come ben sapete SFI TRADING ADVISOR ha tre articoli/analisi in corso sul Petrolio :

Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

17 Aprile 2019

Quì si ipotizzano 2 Gap di Fuga da lasciare aperti :

PETROLIO 59,27$…<<—-gap di fuga da lasciare aperto

PETROLIO 65,68$<<—gap di fuga da lasciare aperto

Rientro nel box 556575

>59,16 1ma condizione

Come leggete dal grafico per potere ambire al MOVE 59,16$-75,55$ il primo valore da recuperare è 59,16$ e il secondo 61,92$

>59,16$ è fondamentale per il MOVE 59,16—75,55$ 

vedi analisi precedente PETROLIO 59,16$ si avvicina

Anche quì c’è un gap che “dovrebbe apparire”

vedi analisi precedente Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

QQQ 165,68$…………….PETROLIO 65,68$

Questo Gap (ad oggi ancora aperto) fù un GAP di Fuga dell’ETF QQQ da lì siamo arrivati oggi a 187,95$=87,95$ Petrolio

Sarebbe incredibile…..se coincidesse con la trend line tracciata ? No….probabile…

>61,92$ è fondamentale per il MOVE 61,92—91,11$

vedi analisi precedenteMISSION IMPOSSIBLE

Ma andiamo per gradi e vediamo cosa è “necessario” per vedere salire il Petrolio :

1) >59,16$ 1ma condizione

2) >61,92$ 2nda condizione

3)   65,68$ GAP UP da lasciare aperto per raggiungere 75,55$ e 87,95$ da cui retest    75,55$ per ultimo obiettivo 91,11$.

Vedremo che ne pensano i Giostrai.

Ad oggi nessuna delle condizioni elencate è in essere aspettiamo come sempre le loro risposte a queste nostre idee rialziste che saranno come sempre determinanti .

Quelle che vedete sono condizioni “essenziali” senza le quali ….non si stappa la bottiglia !

AGGIORNAMENTO 19/12/2019

PETROLIO 61,38

continua a scodare ma 55,00 lato basso di 55-65-75 tiene.

rientra nel box 5565-75

>55 23/10/2019 prima condizione rialzista in essere

>59,16 6/12/2019-12/12/2019  seconda condizione rialzista in essere

mancano>61,92 e gap up area 65,68

petrolio

PETROLIOAGGIORNATO

PETROLIOVSRECESSIONE

 

vedi idea guida

Se il Petrolio avesse chiuso l’ottava area 59,16/59,27$ sarebbe stato incredibile come Timing . (non ha chiuso l’ottava….ma ci fa’ il minimo di giornata….curioso vero ?)

Questo attacco con i Droni in una delle Aree più produttive al Mondo del Petrolio  ci lascia comunque sin dalle prime battute molto molto perplessi.

Perchè direte voi …

Perchè come ben sapete SFI TRADING ADVISOR ha tre articoli/analisi in corso sul Petrolio :

Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

17 Aprile 2019

Quì si ipotizzano 2 Gap di Fuga da lasciare aperti :

PETROLIO 59,27$…<<—-gap di fuga da lasciare aperto

PETROLIO 65,68$<<—gap di fuga da lasciare aperto

Rientro nel box 556575

>59,16 1ma condizione

Come leggete dal grafico per potere ambire al MOVE 59,16$-75,55$ il primo valore da recuperare è 59,16$ e il secondo 61,92$

>59,16$ è fondamentale per il MOVE 59,16—75,55$ 

vedi analisi precedente PETROLIO 59,16$ si avvicina

Anche quì c’è un gap che “dovrebbe apparire”

vedi analisi precedente Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

QQQ 165,68$…………….PETROLIO 65,68$

Questo Gap (ad oggi ancora aperto) fù un GAP di Fuga dell’ETF QQQ da lì siamo arrivati oggi a 187,95$=87,95$ Petrolio

Sarebbe incredibile…..se coincidesse con la trend line tracciata ? No….probabile…

>61,92$ è fondamentale per il MOVE 61,92—91,11$

vedi analisi precedenteMISSION IMPOSSIBLE

Ma andiamo per gradi e vediamo cosa è “necessario” per vedere salire il Petrolio :

1) >59,16$ 1ma condizione

2) >61,92$ 2nda condizione

3)   65,68$ GAP UP da lasciare aperto per raggiungere 75,55$ e 87,95$ da cui retest    75,55$ per ultimo obiettivo 91,11$.

Vedremo che ne pensano i Giostrai.

Ad oggi nessuna delle condizioni elencate è in essere aspettiamo come sempre le loro risposte a queste nostre idee rialziste che saranno come sempre determinanti .

Quelle che vedete sono condizioni “essenziali” senza le quali ….non si stappa la bottiglia !

AGGIORNAMENTO 30/12/2019

PETROLIO 62,10

55,00 lato basso di 55-65-75 tiene.

rientra nel box 5565-75

>55 23/10/2019 prima condizione rialzista in essere

>59,16 6/12/2019-12/12/2019  seconda condizione rialzista in essere

>61,92 27/12/2019

manca gap up area 65,68

petrolio

PETROLIOAGGIORNATO

PETROLIOVSRECESSIONE

 

vedi idea guida

Se il Petrolio avesse chiuso l’ottava area 59,16/59,27$ sarebbe stato incredibile come Timing . (non ha chiuso l’ottava….ma ci fa’ il minimo di giornata….curioso vero ?)

Questo attacco con i Droni in una delle Aree più produttive al Mondo del Petrolio  ci lascia comunque sin dalle prime battute molto molto perplessi.

Perchè direte voi …

Perchè come ben sapete SFI TRADING ADVISOR ha tre articoli/analisi in corso sul Petrolio :

Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

17 Aprile 2019

Quì si ipotizzano 2 Gap di Fuga da lasciare aperti :

PETROLIO 59,27$…<<—-gap di fuga da lasciare aperto

PETROLIO 65,68$<<—gap di fuga da lasciare aperto

Rientro nel box 556575

>59,16 1ma condizione

Come leggete dal grafico per potere ambire al MOVE 59,16$-75,55$ il primo valore da recuperare è 59,16$ e il secondo 61,92$

>59,16$ è fondamentale per il MOVE 59,16—75,55$ 

vedi analisi precedente PETROLIO 59,16$ si avvicina

Anche quì c’è un gap che “dovrebbe apparire”

vedi analisi precedente Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

QQQ 165,68$…………….PETROLIO 65,68$

Questo Gap (ad oggi ancora aperto) fù un GAP di Fuga dell’ETF QQQ da lì siamo arrivati oggi a 187,95$=87,95$ Petrolio

Sarebbe incredibile…..se coincidesse con la trend line tracciata ? No….probabile…

>61,92$ è fondamentale per il MOVE 61,92—91,11$

vedi analisi precedenteMISSION IMPOSSIBLE

Ma andiamo per gradi e vediamo cosa è “necessario” per vedere salire il Petrolio :

1) >59,16$ 1ma condizione

2) >61,92$ 2nda condizione

3)   65,68$ GAP UP da lasciare aperto per raggiungere 75,55$ e 87,95$ da cui retest    75,55$ per ultimo obiettivo 91,11$.

Vedremo che ne pensano i Giostrai.

Ad oggi nessuna delle condizioni elencate è in essere aspettiamo come sempre le loro risposte a queste nostre idee rialziste che saranno come sempre determinanti .

Quelle che vedete sono condizioni “essenziali” senza le quali ….non si stappa la bottiglia !

AGGIORNAMENTO 8/01/2020

PETROLIO 65,62 <–attacco basi USA in IRAQ da IRAN

55,00 lato basso di 55-65-75 tiene.

rientra nel box 5565-75

>55 23/10/2019 prima condizione rialzista in essere

>59,16 6/12/2019-12/12/2019  seconda condizione rialzista in essere

>61,92 27/12/2019

manca gap up area 65,68

OILANALISI

petrolio

PETROLIOAGGIORNATO

PETROLIOVSRECESSIONE

 

vedi idea guida

Se il Petrolio avesse chiuso l’ottava area 59,16/59,27$ sarebbe stato incredibile come Timing . (non ha chiuso l’ottava….ma ci fa’ il minimo di giornata….curioso vero ?)

Questo attacco con i Droni in una delle Aree più produttive al Mondo del Petrolio  ci lascia comunque sin dalle prime battute molto molto perplessi.

Perchè direte voi …

Perchè come ben sapete SFI TRADING ADVISOR ha tre articoli/analisi in corso sul Petrolio :

Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

17 Aprile 2019

Quì si ipotizzano 2 Gap di Fuga da lasciare aperti :

PETROLIO 59,27$…<<—-gap di fuga da lasciare aperto

PETROLIO 65,68$<<—gap di fuga da lasciare aperto

Rientro nel box 556575

>59,16 1ma condizione

Come leggete dal grafico per potere ambire al MOVE 59,16$-75,55$ il primo valore da recuperare è 59,16$ e il secondo 61,92$

>59,16$ è fondamentale per il MOVE 59,16—75,55$ 

vedi analisi precedente PETROLIO 59,16$ si avvicina

Anche quì c’è un gap che “dovrebbe apparire”

vedi analisi precedente Petrolio : ci sarà questo Gap di fuga ?

QQQ 165,68$…………….PETROLIO 65,68$

Questo Gap (ad oggi ancora aperto) fù un GAP di Fuga dell’ETF QQQ da lì siamo arrivati oggi a 187,95$=87,95$ Petrolio

Sarebbe incredibile…..se coincidesse con la trend line tracciata ? No….probabile…

>61,92$ è fondamentale per il MOVE 61,92—91,11$

vedi analisi precedenteMISSION IMPOSSIBLE

Ma andiamo per gradi e vediamo cosa è “necessario” per vedere salire il Petrolio :

1) >59,16$ 1ma condizione

2) >61,92$ 2nda condizione

3)   65,68$ GAP UP da lasciare aperto per raggiungere 75,55$ e 87,95$ da cui retest    75,55$ per ultimo obiettivo 91,11$.

Vedremo che ne pensano i Giostrai.

Ad oggi nessuna delle condizioni elencate è in essere aspettiamo come sempre le loro risposte a queste nostre idee rialziste che saranno come sempre determinanti .

Quelle che vedete sono condizioni “essenziali” senza le quali ….non si stappa la bottiglia !

Libia, bloccati i porti del petrolio
Le pressioni di Haftar su Berlino

Via alla conferenza: «Evitare un’altra Siria». Bozza in 6 punti per la pace: tregua e nuovo governo unico

Giù le carte. Che poi sono i mercenari, le armi, il petrolio. L’instabilità, la paura, il caos. Oggi alle 14, il mondo si ricorda finalmente della Libia e a Berlino si radunano i grandi per spegnere le troppe scintille d’una guerra che sta incendiando un’intera regione e per «evitare che davanti alle porte di casa nostra esploda una nuova Siria» (parole del ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas). Si scommette pesante e i giocatori arrivano, ciascuno, coi carichi che ha: il generale cirenaico Khalifa Haftar, coi consiglieri militari di Mosca e la decisione last minute di chiudere i pozzi di petrolio, bloccando le esportazioni; il presidente tripolino Fayez Sarraj, col nuovo alleato turco che lo sta rifornendo di mercenari siriani e contraerea made in Usa; tutti gli altri, con la speranza di contare di più (Russia e Turchia) o di rischiare di meno (Europa e Usa).

Lo scenario di colpo si fa nero. Come il petrolio. E la carta migliore se la gioca Haftar poche ore prima della conferenza internazionale: causa «forza maggiore» — ovvero combattimenti che durano da anni e per la verità non hanno mai toccato davvero i pozzi —, il generale rompe il tabù della Risorsa Nazionale, quella che ha evitato il collasso alla Libia del dopo-Gheddafi e ha finanziato finora tutte le milizie, bloccando l’export dagli impianti centrali e orientali di Brega, Ras Lanuf, Hariga, Sidra e Zueitina. Una perdita secca di 800 mila barili al giorno (su 1,3 milioni), quasi due miliardi di dollari al mese, con l’accusa alla National Oil Company (Noc) — che sta a Tripoli e che Haftar voleva già in passato decentrare a Tobruk — d’usare il greggio «per sostenere le milizie siriane e turche» giunte in sostegno al governo Sarraj. «È come dare fuoco alla casa di tutti», avverte la Noc: «Petrolio e gas sono la nostra linfa vitale». Le «conseguenze saranno devastanti», teme l’Onu. Il generale dà la colpa alle tribù locali, ma è evidente che le guardie della Mezzaluna petrolifera dipendono da lui: oggi, in cambio d’uno sblocco che tranquillizzi i mercati, chiederà il ritiro dei turchi e una nuova, più favorevole road map.

Che Libia sarà? La tregua imposta a Mosca da Putin ed Erdogan regge dal 12 gennaio, piccole violazioni a parte. Si tratta di capire se da Berlino – tra Johnson e Merkel, Macron e Putin, Erdogan e Al Sisi, con Trump che riscopre il dossier nordafricano e invia Mike Pompeo — possa uscire una specie di pace. L’assedio di Tripoli dura da aprile. I siriani filoturchi, circa duemila, pagati 2mila dollari al mese e con la promessa d’un passaporto di Ankara fra sei mesi, sono pronti allo scontro con gli haftariani. All’ultimo minuto alla conferenza si presenta anche Sarraj, riluttante, per le voci che da giorni lo danno come la vittima designata e arrabbiato per l’esclusione dalla lista degli invitati di Tunisia e Qatar, suoi sponsor.

Non si sa se il tripolino e Haftar siederanno allo stesso tavolo.Si sa che bozza di documento, in sei punti, verrà loro sottoposta: cessate il fuoco, embargo delle armi, processo politico d’unità nazionale, riforme economiche, nuovo sistema di sicurezza, diritti umani. La proposta prevede una commissione internazionale Onu di controllo, che s’incontri una volta al mese in Libia o a Tunisi, più gruppi speciali di lavoro bisettimanali che rivedano i poteri di polizia e milizie, risistemino i centri di raccolta dei migranti, trasferiscano gli armamenti pesanti, ricostruiscano il Paese. Condizione necessaria, che ci siano «passi credibili, verificabili, in successione e reciproci». Il punto chiave sarà la forza militare che faccia rispettare tutto questo: truppe europee, dell’Unione africana, dell’Onu? O niente del tutto?

Libia, Haftar blocca export petrolio, WTI e Brent reagiscono. Accordo debole a Conferenza Berlino

Focus sui prezzi del petrolio, dopo che il generale Khalifa Haftar ha fatto scattare il blocco della produzione e delle esportazioni del petrolio libico, alla vigilia della conferenza di Berlino. La mossa si tradurrà in un blocco del petrolio libico di 800.000 barili al giorno. I prezzi del WTI scambiato a New York salgono dell’1,06%, a $59,16 al barile, mentre il Brent fa +1,26% a $65,67.In particolare, l’Esercito Nazionale Libico (Lna) fedele ad Haftar, le cui forxe controllano la parte orientale e gran parte del sud della Libia, hanno sequestrato lo scorso venerdì diversi terminali dei porti da cui partono le esportazioni, come atto di sfida nei confronti del governo di Tripoli, le cui sono entrate sono finanziate dal ricavato delle vendite di petrolio.La società National Oil Company (NOC) – compagnia petrolifera unica della Libia – ha riferito che il blocco porterà la produzione giornaliera di petrolio libico a scivolare da 1,3 milioni a 500.000 barili, provocando perdite di $55 milioni al giorno. Il NOC ha condannato l’atto, ricordando che il petrolio rappresenta “il sangue dell’economia libica) e che è l’unica fonte capace di finanziare le casse dello stato. “Gli impianti petroliferi appartengono al popolo libico e non dovrebbero essere usati come mezzo per trattative politiche”, ha ammonito il presidente del NOC, Mustafa Sanalla. Il gruppo ha anche ammesso che la sospensione delle esportazioni impedirà il pieno rispetto dei contratti per l’erogazione di petrolio che sono stati firmati con le compagnie petrolifere di tutto il mondo. Le forze vicine ad Haftar hanno dal canto loro attaccato il governo di Tripoli guidato da Fayez al-Sarraj – che controlla la Banca centrale del paese – di aver utilizzato i proventi delle vendite di petrolio per pagare i mercenari siriani e turchi. I gruppi tribali hanno lanciato un appello ai paesi arabi, affinché prendano “una chiara e forte posizione” per sostenere il governo di Haftar contro i “terroristi” delle milizie. Stando a quanto riporta Haftar ha il sostegno degli Emirati Arabi Uniti, dell’Egitto, della Giordania e, più di recente, dei mercenari russi. Anche la Francia è stata accusata di aver dato sostegno al generale. La Turchia sostiene invece il governo di Tripoli, e il suo Parlamento ha approvato questo mese una mozione per inviare militari in Libia.Ieri si è svolta la Conferenza di Berlino sulla Libia, che ha riunito paesi Ue ed extra Ue. Così la cancelliera tedesca Angela Merkel alla fine della conferenza: “Tutti gli Stati sono d’accordo che abbiamo bisogno di una soluzione politica e che non ci sia alcuna chance per una soluzione militare.Abbiamo messo a punto un piano molto ampio, tutti hanno collaborato in modo molto costruttivo, tutti sono d’accordo sul fatto che vogliamo rispettare l’embargo delle armi con maggiori controlli rispetto al passato”. A Berlino “non abbiamo risolto tutti i problemi” sulla Libia ma “abbiamo creato lo spirito, la base per poter procedere sul percorso Onu designato da Salamé”. Peccato che i due diretti interessati, Fayez al-Sarraj e Khalifa Haftar, non abbiano firmato l’ accordo finale, che dovrebbe preludere a un cessate il fuoco duraturo, a un embargo sulle armi e alla fine delle ingerenze straniere.

Titolo Saudi Aramco in correzione tecnica. Attacco Iran disturba sonno del principe bin Salman

Le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Iran mettono i bastoni tra le ruote dei sogni di gloria del regno saudita e, in particolare, del principe Mohammed bin Salman. Il titolo del gigante petrolifero Saudi Aramco, sbarcato alla borsa di Riyad lo scorso 11 dicembre, sconta infatti la notizia dell’attacco che Teheran ha sferrato contro le basi irachene di Erbil e al-Asad.
L’Ipo del colosso controllato dal regno arabo, tra le più attese e anche più incerte degli ultimi anni, aveva realizzato fin dalle prime sedute il sogno del principe bin Salman, assegnando una valutazione di ben 2 trilioni di dollari all’intera società.Nelle ultime ore le azioni hanno scontato però l’escalation delle tensioni Usa-Iran, scatenate lo scorso fine settimana dalla notizia dell’uccisione del generale Qassem Soleimani per ordine del presidente americano Donald Trump, e rinfocolate nelle ultime ore dalle vendetta di Teheran, che ha sferrato un attacco contro due basi in Iraq che ospitano militari americani e anche italiani.Nei giorni scorsi il leader religioso Ali Khamenei aveva già promesso vendetta contro gli Stati Uniti. L’effetto sui mercati dell’attacco iraniano contro le due basi militari è stato immediato, con l’azionario globale andato giù e con il boom dei prezzi del petrolio e dell’oro.Tra le vittime illustri che si registrano sui vari listini c’è anche il gigante del petrolio che vale più di Apple e Microsoft.Il titolo ha aperto in ribasso alla borsa saudita Tadawul a 34 riyal (l’equivalente di poco più di 9 dollari), valore inferiore del 12% rispetto al massimo di sempre testato a 38,70 riyal. La flessione, superiore al 10%, pone il titolo in fase di correzione tecnica.
Saudi Aramco è reduce da una flessione dell’1,7% della sessione di domenica e da un ulteriore calo dell’1,2% nella giornata di lunedì.
Le perdite hanno fatto andare in fumo l’equivalente di $200 miliardi dai massimi testati nelle precedenti sessioni. L’azione rimane tuttavia a un livello ancora superiore al prezzo di collocamento con cui è sbarcata in borsa, pari a 32 riyal.
La soglia dei 2 trilioni di dollari è stata toccata il secondo giorno di contrattazioni del titolo, lo scorso 12 dicembre. Oggi il valore di mercato si aggira attorno a $1,8 trilioni.

Attacco Iran contro basi Iraq: Trump su Twitter, “valutiamo vittime e danni”

“Tutto bene, stiamo valutando le vittime e i danni. Fin qui tutto bene!”. Così il presidente Usa, Donald Trump, che affida a caldo (come spesso accade) il suo pensiero a Twitter. Il numero uno della Casa Bianca conferma attarverso il social network che sono stati “lanciati i missili dall’Iran contro due basi situate in Iraq”. “Abbiamo l’esercito militare più potente e meglioequipaggiati del mondo – aggiunge Trump -. Farò una dichiarazione questa mattina”.

Attacco Iran contro target Usa in Iraq: yen a record in tre mesi. TV iraniana: morti 80 terroristi americani

L’avversione al rischio rinfocolata dall’attacco dell’Iran contro due basi irachene che ospitano militari americani -e anche italiani – premia per l’ennesima volta lo yen, considerato valuta rifugio per eccellenza insieme al franco svizzero.La valuta giapponese sale al massimo degli ultimi tre mesi nei confronti del dollaro Usa, con il rapporto USD/JPY sotto pressione fino a JPY 107,74 yen per dollaro.Acquisti anche sul franco, che avanza fino a 0,9674 nei confronti del dollaro Usa. L’euro è piatto nei confronti del dollaro, a $1,1149; euro-yen ora poco mosso, a JPY 120,90.La sterlina sale nei confronti del dollaro dello 0,09%, a $1,3138. Euro franco svizzero piatto a CHF 1,0823.L’emittente iraniana Press TV ha riportato che almeno 80 “terroristi americani” sono stati uccisi in un attacco sferrato con 15 missili che Teheran ha lanciato contro target americani in Iraq, con una rappresaglia scattata dopo l’uccisione del generale Qassem Soleimani ordinata da Donald Trump. Tuttavia, la stessa Press TV ha precisato di non aver avuto modo di verificare il numero delle vittime.

Attacco Iran contro basi Iraq: azionario Asia in rosso, futures Dow Jones fino -400 punti, petrolio +4%, oro supera $1.600

Forti vendite sull’azionario Usa dopo la notizia dell’attacco iraniano sferrato contro due basi irachene, che ospitano militari Usa e anche italiani. I futures sul Dow Jones sono crollati di oltre 400 punti a seguito della notizia, per poi arretrare di 343 punti, indicando una perdita di 365 punti all’avvio delle contrattazioni di Wall Street nella sessione odierna. I futures sullo S&P 500 e sul Nasdaq 100 sono scivolati di almeno l’1,3%.Sell off anche in Asia, dove la borsa di Tokyo ha perso l’1,57%. Shanghai -1,43%, Hong Kong -1,14%, Sidney -0,13%, Seoul -1,10%. Boom per le quotazioni di oro e petrolio, con quest’ultimo balzato fino a +4%, per poi ridurre i guadagni.Al momento il contratto WTI scambiato sul Nymex di New York sale dello 0,85% a $63,23 al barile, mentre il Brent fa +1,14% a $69,05. Il WTI era volato fino a $65,65, al record dallo scorso aprile, mentre il Brent è balzato fino a $71,75, al massimo dallo scorso settembre.Il contratto spot sull’oro è salito dell’1,25% circa a $1.593,79 l’oncia, dopo essere volato di oltre il 2% superando la soglia di $1.600 I futures sull’oro con consegna a febbraio sono saliti anch’essi di oltre +1%, a $1.595,1 punti.Alcuni titoli del settore difesa in Asia hanno segnato un rally di oltre +20%.Spot gold was also up 1.26% to around $1,593.79 an ounce, after earlier rising above 2%. Gold futures for February delivery were up 1.32% to $1,595.1. The precious metal is considered a safe haven asset.Defense stocks in Asia also surged on Wednesday, some by more than 20%.-ng the news. Dow Jones Industrial Average futures dropped 343 points and indicated a loss of 365 points at Wednesday’s open. S&P 500 and Nasdaq 100 futures pointed to losses of at least 1.3%. Dow futures briefly fell more than 400 points earlier. Oil prices surged more than 4% at their high in early trading on Tuesday night.

Opec al servizio dell’Ipo di Saudi Aramco? Boom prezzi petrolio, si scommette su nuovi tagli offerta

L’Ipo del colosso petrolifero Saudi Aramco è alle porte e “loro (i sauditi) intendono sorprendere il mercato”, dice una fonte interpellata da Reuters, commentando quanto sta avvenendo sui mercati petroliferi.

A picture taken on November 27, 2019 shows women in Saudi Arabia’s capital Riyadh checking on their mobile phones an announcement on Saudi Aramco’s public offering on an investment services website. – Saudi Aramco announced earlier this month that it has decided to sell up to 0.5 percent of its shares to individual investors while it will decide on the percentage for larger investors later its much-anticipated initial public offering. Aramco’s much-anticipated initial public offering began on November 17, to end on November 28 for individual investors and on December 4 for institutional investors, with a final share price to be determined a day after subscriptions close.
I sauditi, come afferma la fonte, potrebbero praticamente dirsi pronti ad annunciare nuovi tagli all’offerta di petrolio, in occasione del meeting dell’Opec, che si terrà a Vienna questa settimana, per la precisione giovedì 5 dicembre, anticipando il meeting dell’Opec+ (a cui parteciperanno anche i paesi produttori dell’oro nero non facenti parte del cartello, come la Russia), che si terrà il giorno dopo.

Le quotazioni del petrolio Brent balzano del 2,5% circa, volando fino a $61,69 al barile, e quelle del WTO scambiato a New York balzano fino a $56,22, anch’esse in progresso del 2,5% circa, dopo il diffondersi di rumor, secondo cui l’Opec e i suoi alleati (Russia inclusa) potrebbero prorogare i tagli all’offerta, aumentandoli tra l’altro di almeno 400.000 barili al giorno.

I prezzi del petrolio hanno ricevuto un assist anche dai dati sull’indice Pmi manifatturiero della Cina, che sono stati diffusi nelle ultime ore (reso noto sia il Pmi ufficiale che quello stilato da Caixin) e che hanno fatto sperare in un rafforzamento della domanda.

Detto questo, nelle sale operative – sottolinea Reuters – viene messo in evidenza come il principe Abdulaziz bin Salman, chesi recherà a Vienna questa settimana per il suo primo vertice Opec come ministro dell’energia saudita, sia intenzionato a garantire che “i prezzi del petrolio rimangano sufficientemente elevati durante l’Ipo di Aramco, a detta delle fonti”.Lo scorso 17 novembre, Saudi Aramco ha reso noto che, attraverso l’operazione di Ipo, potrebbe essere valutata fino a $1,7 trilioni. In base ai dettagli che sono stati finora comunicati, il colosso petrolifero collocherà sul mercato l’1,5% del capitale, o 3 miliardi circa di azioni.
Il prezzo di collocamento è stato fissato all’interno di un range compreso tra 30 (equivalente di 8 dollari) e 32 riyal, per un valore corrispondente dell’Ipo fino a 96 miliardi di riyal, l’equivalente di $25,60 miliardi.
L’Ipo è prevista per questo mese e il prezzo di collocamento dovrebbe essere comunicato il 5 dicembre, giovedì prossimo che, guarda caso, è lo stesso giorno in cui si aprirà il vertice dell’Opec a Vienna.
Le indiscrezioni su un possibile taglio della produzione più aggressivo da parte dell’Opec, orchestrato dall’Arabia Saudita per rendere più appetibile il titolo di Saudi Aramco, sono state riportate anche dal Guardian, che ha fatto riferimento a quanto detto, nella giornata di ieri, dal ministro petrolifero iracheno Thamer Ghadhban.
Parlando con i giornalisti da Baghdad, il ministro ha detto che l’Opec + starebbe considerando di incrementare i tagli all’output di 400.000 barili al giorno, fino a 1,6 milioni di barili al giorno (rispetto ai tagli attuali, pari a 1,2 milioni di barili, lanciati lo scorso gennaio e la cui scadenza è prevista per la fine di marzo del 2020).
Occhio a quanto ha riferito al sito Vox, qualche settimana fa, la storica esperta di mercati energetici Ellen R. Wald, in merito ai piani dei sauditi legati all’Ipo di Saudi Aramco:
“La monarchia desidera monetizzare le azioni Aramco e prendere il ricavato della vendita di azioni per destinarlo a progetti che non riguardano la società. (La monarchia) vuole semplicemente convogliare quei fondi nel suo fondo sovrano, che è stato concepito per fare investimenti sia in aziende dell’Arabia Saudita per promuovere lo sviluppo economico e la diversificazione (del paese), sia per acquistare altre società nel mondo”. Il regno, praticamente – ha spiegato Wald – punta a “usare questi soldi per fare investimenti in società tech e in tutte le aziende pazze in cui sta già investendo ora, come la società di realtà virtuale Magic Leap o Uber o Tesla”.

Petrolio balza dopo esplosione petroliera iraniana, Brent torna sopra quota 60$

Salgono le quotazioni del petrolio in scia alla notizia dell’esplosione di una petroliera iraniana nel Mar Rosso, vicino al porto saudita di Gedda. A riportare la notizia l’agenzia iraniana Isna secondo la quale l’esplosione avrebbe provocato la fuoriuscita di petrolio in mare. Secondo la National Iranian Tanker Company, si tratterebbe di un atto terroristico. “Il petrolio era comunque salito anche ieri, grazie alle voci sui colloqui USA-Cina”, ricordano gli strategist di Mps Capital Services.Il prezzo del Wti (riferimento americano) sale di oltre il 2% a 54,8 dollari al barile, mentre il Brent (riferimento europeo) ha varcato la soglia di 60 dollari al barile e ora viaggia a 60,55 dollari (+2,45%).

I produttori di petrolio faranno “tutto il necessario” per riequilibrare un mercato grezzo depresso dalle tensioni commerciali e da una prospettiva globale incerta, ha detto domenica il ministro dell’energia degli Emirati Arabi Uniti.

Suheil Al-Mazrouei ha avvertito tuttavia che con la guerra commerciale USA-Cina che incombe sull’economia mondiale, ulteriori tagli alla produzione potrebbero non essere il modo migliore per riportare su i prezzi in calo.Dei tagli più profondi alla produzione “non sarebbero una decisione che potremo prendere facilmente”, ha detto il ministro in vista del Congresso mondiale sull’energia di quattro giorni che avrà inizio lunedì ad Abu Dhabi, dove giovedì si terrà anche una riunione chiave dei ministri del petrolio.Mazrouei ha dichiarato a una conferenza stampa che i produttori di petrolio sono adesso distratti da “altre preoccupazioni” oltre all’offerta e alla domanda.”Qualsiasi cosa che il gruppo vedrà per bilanciare il mercato, ci impegniamo a discuterne e speriamo di fare tutto il necessario”, ha detto.”Ma non consiglierei di ricorrere subito ai tagli ogni volta che abbiamo un problema a causa di tensioni commerciali”.Mazrouei ha osservato che le solite leve per il controllo dei prezzi sembrano avere scarso effetto.Il mercato petrolifero viene influenzato da fattori che vanno al di là della “domanda e l’offerta … che è la cosa principale che possiamo controllare”, ha detto.Il Comitato congiunto di controllo ministeriale (JMMC), creato da un’alleanza dei membri del cartello petrolifero dell’OPEC e di altri esportatori di greggio, si riunirà giovedì per una valutazione del mercato petrolifero.L’indicatore europeo Brent fissa il prezzo del greggio a $ 61,54 al barile venerdì, in calo rispetto a più di $75 dell’anno scorso.

I tagli dell’OPEC+

L’OPEC+, dominato dall’Arabia Saudita e dal gigante della produzione non-OPEC Russia, ha fatto ricorso a massicci tagli alla produzione per alzare i prezzi dopo il crollo del mercato petrolifero a metà 2014.A giugno, il gruppo ha prolungato di nove mesi il taglio precedente di 1,2 milioni di barili al giorno senza però riuscire ad arrestare il calo dei prezzi alla luce della potenziale crisi economica globale.La riunione del Comitato congiunto di controllo ministeriale non ha il fine di prendere decisioni, ma valuterà il mercato e formulerà raccomandazioni per la prossima riunione ministeriale completa, che si terrà a dicembre.

L’estrazione di greggio negli USA a inizio ottobre aumenterà fino a raggiungere gli 85.000 barili al giorno, così prevede l’EIA (Energy Information Administration).

E la maggior parte dell’aumento è da imputarsi al Bacino Permiano, il più grande giacimento di olio di scisto del Paese. Gli esperti hanno calcolato che con questi ritmi gli americani esauriranno le risorse di greggio nel giro di dieci anni.

Estrarre fino all’ultima goccia

L’EIA prevede che a settembre gli USA produrranno 8,7 milioni di barili di greggio al giorno. Da solo il Bacino Permiano assicurerà altri 75.000 barili al giorno.Il raggiungimento di questo risultato è calcolato facendo affidamento su pozzi già trivellati, ma non ancora operativi. Questa conclusione può essere tratta considerando che a luglio il numero di torrette di trivellazione nei giacimenti del Paese si è ridotto del 10%, da 1078 a 969.“Gli operatori americani del greggio stanno reagendo piuttosto velocemente agli indici di prezzo: il calo dei prezzi registratosi tra ottobre 2018 e gennaio 2019 ha probabilmente indotto le aziende a risparmiare maggiormente anche per la locazione di pozzi trivellati”, spiega a Sputnik Ekaterina Kolobkov, consulente di Vygon Consulting.In realtà, al momento i pozzi petroliferi non completati sono sufficienti per incrementare velocemente l’estrazione. Tuttavia, secondo la società Baker Hughes, a luglio ci sarebbe stata una diminuzione, da 8600 e 8200.Uno dei fattori che ostacolano l’aumento della produzione di olio di scisto nel Bacino Permiano è il sistema bloccato degli oleodotti. L’anno prossimo dovrebbero diventare operativi nuovi oleodotti diretti verso i terminal costieri. Questo permetterà di aumentare sensibilmente le esportazioni mentre i Paesi dell’OPEC continueranno a limitare in maniera artificiale le proprie estrazioni, affermano convinti gli esperti di Citi Group.Ad ogni modo, altri esperti, tra cui quelli della Bank of America, dubitano che gli estrattori di scisto riusciranno a sfruttare a pieno regime le reti di trasporto.

Le riserve

La società di consulenza Wood Mackenzie osserva che a tendere l’estrazione di greggio nel Bacino Permiano suscita timori: infatti, nella zona aumentano sensibilmente i volumi di acqua che fuoriesce invece del petrolio. Questo è uno dei primi segnali dell’esaurimento del giacimento.In un recente rapporto della BP Statistical Review si legge che negli ultimi 2 anni le riserve comprovate di greggio negli USA si sono mantenute sui 61,2 miliardi di barili. Si confronti: in Russia 106,2 miliardi, in Iran 155,6 miliardi, in Arabia Saudita 297,7 miliardi, in Venezuela 303,3 miliardi.Se si estraessero in una sola volta tutte le riserve di greggio americano, queste riuscirebbero a soddisfare la domanda mondiale (36,5 miliardi di barili, secondo i dati del rapporto di BP) per solo 2 anni. E per soddisfare la domanda interna americana (7,5 miliardi di barili l’anno) basterebbero solo per 8 anni.Ad ogni modo gli americani stanno incrementando velocemente la produzione. Solo l’anno scorso c’è stato un aumento del 16,6% (in Russia dell’1,6%, in Arabia Saudita del 3,3%).Gli esperti di Goehring & Rozencwajg confermano che esattamente fra 8 anni sarà raggiunto il picco di estrazione dei 3 maggiori giacimenti americani (10 milioni di barili al giorno). Dopodiché la produzione crollerà rapidamente.

Miliardi al vento

Ma questo a condizione che l’interesse degli investitori per l’olio di scisto si rafforzi improvvisamente. Dopotutto il comparto si sta sviluppando innanzitutto perché i giganti americani del greggio, come Chevron ed Exxon Mobil, stanno investendo miliardi di dollari. Per adesso ci sono alcune perdite, ma agli investitori promettono che stanno per tornare in profitto.

Purtroppo, però, le promesse vengono disattese. Stando ai dati Reuters, il fatturato trimestrale di Exxon è calato del 21% rispetto all’anno precedente, nel secondo trimestre le azioni costavano 0,73 dollari al netto (3,13 miliardi di dollari), mentre nello stesso periodo del 2018 il costo all’azione si attestava a 0,92 dollari (3,95 miliardi).

NEWS DOPO CORONA VIRUS

E’ il coronavirus il vero Cigno Nero per il petrolio. E peggio deve ancora arrivare”

Il diffondersi del coronavirus è “un vero cigno nero” per i mercati del petrolio. E’ quanto ha avvertito Warren Pies, analista di Ned Davis Research, facendo riferimento al calo dei prezzi del petrolio crude che, a suo avviso, è lontano dall’essersi concluso.
Da segnalare che, nella sessione di ieri, le quotazioni del contratto WTI scambiato a New York sono scivolate al minimo in 13 mesi. I sell si spiegano con le preoccupazioni dei trader sull’impatto che il coronavirus avrà sull’economia cinese, e su come la domanda di petrolio del paese potrà, di conseguenza, contrarsi con il rallentamento dei consumi.Già oggi, in realtà, la voglia di recupero è tangibile, visto che il contratto WTI scambiato sul Nymex di New York sale dell’1,5% riagguantando la soglia dei 50 dollari bucata alla vigilia, e le quotazioni del Brent avanzano dell’1,63% a $54,13.Ma, come avverte Margaret Yang, market analyst presso CMC Markets, in un’intervista a Reuters, “il recupero potrebbe durare poco, visto che è probabile che la domanda cinese di energia rimanga debole nel breve termine, a causa dell’impatto del virus“.L’auspicio è che “l’Opec + e la Russia si facciano avanti con un piano coerente di tagli (all’offerta) per sostenere i prezzi del petrolio”. Sui motivi del rally delle ultime ore, “è il sentiment positivo nei mercati asiatici ad aver dato una spinta alle quotazioni”.Per Edward Moya, senior market analyst presso OANDA, anche lui intervistato da Reuters “l’Opec + sembra essere intrappolata, tuttavia, in una modalità wait-and-see...la Russia può farcela con un petrolio a 40 dollari e, di conseguenza, potrebbe non essere così ansiosa di raggiungere un accordo con gli altri membri dell’Opec+ nel decidere a favore di un altro taglio di 600.000 barili al giorno”.
Tornando a Pies – che definisce il coronavirus il vero cigno nero per il settore oil & energy – lo strategist di Ned Davis Research ritiene che il peggio per i mercati del petrolio non sia ancora finito.
D’altronde, la domanda cinese di petrolio ha già imboccato il trend discendente a causa del diffondersi del virus, scendendo di 2-3 milioni di barili al giorno. Si teme praticamente che non solo non ci sarà alcuna crescita della domanda, durante il 2020, ma, anche, che le domanda si contrarrà.
Già alla fine di gennaio Pies aveva rivisto al ribasso l’outlook sul petrolio da “bullish” a “neutral”. Ora, il migliore scenario che paventa è quello di un “ulteriore debolezza dei titoli delle società attive nel crude oil e nel mercato energetico, prima che tutto ciò finisca”.
Detto questo, l’analista intravede opportunità di acquisto, più avanti nel corso dell’anno, per i gruppi che operano nel midstream.
Pies ha messo anche in guardia chi cerca di fare paragoni tra l’epidemia Sars nel 2003 e il coronavirus, o chi cerca di fare previsioni sulla velocità di contagio del cosiddetto virus di Wuhan (dal nome della città capitale della provincia di Huebei, focolaio del coronavirus):
Cresce intanto il bilancio delle vittime del coronavirus in Cina. Le autorità di Pechino hanno reso noto che il numero dei morti è salito a 1.016, e che i casi confermati di persone infettate sono 42.638.
Non è tra l’altro di conforto la storia, secondo cui, i prezzi del petrolio potrebbero capitolare di un altro -10%, dopo essere scivolati già del 20% nell’ultimo mese, entrando ufficialmente in mercato orso. Va ricordato che ieri il contratto WTI è capitolato al di sotto della soglia di 50 dollari al barile per la prima volta in più di un anno

 

 

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