Se abbiamo bisogno di eroi…..

Eccoci a un nuovo appuntamento con un  articolo dedicato a Giovanni Falcone.

Se abbiamo bisogno di eroi…..

Nel  giorno della commemorazione di una delle due più Grandi & Immense Figure della intera Storia della Magistratura Italiana , come  fù sicuramente Falcone ,di cui oggi ricorre il triste anniversario della strage di Capaci , vorrei ricordarlo con una mia esperienza personale più che con le solite e anche inutili frasi di circostanza .

Ogni persona che ha vissuto quel triste giorno , non potrà mai e poi mai scordarsi quella notizia al telegiornale data con Edizione Straordinaria.

Quando uccisero Giovanni Falcone prima e Paolo Borsellino poi , avevo quasi 28 anni e da allora ne sono passati altrettanti , per questo ho deciso di riproporre questo articolo ogni giorno dal 23 Maggio  al 19 Luglio 2020 ( giorno in cui é poi stato ucciso Paolo Borsellino ) in onore degli ultimi due Magistrati Onesti e senza tessera di partito che l’Italia ha avuto.

FALCONE

A Settembre 1993 mi stavo recando in vacanza proprio in Sicilia e mi trovai a passare nel tratto di Autostrada fatto saltare in aria dalla Mafia per eliminare questo straordinario esempio di dedizione alla Giustizia e allo Stato . L’autostrada era stata rifatta a nuovo e nulla dava idea di quanto fosse accaduto il 23 Maggio 1992 ,questo ovviamente a distanza e a prima vista . Si vedeva infatti , solo il cartello dell’uscita autostradale di Capaci che era ancora piegato per l’esplosione .Avvicinandomi sempre di più al bivio ,cominciai a vedere molte macchine ferme sulla corsia di emergenza ,proprio nel punto dell’esplosione e decisi di fermarmi .

Una quantità incredibile di fiori, a distanza di quasi 16 mesi , oltre a  moltissimi biglietti e cartelli scritti dalla gente riempiva ogni spazio possibile. La gente che si era fermata era tutta in silenzio , qualcuno piangeva. Mi colpì molto , tra i tanti che lessi quel giorno , un cartello con scritto : Oggi è morta la sicilia onesta che era molto sbiadito probabilmente scritto e messo lì proprio il giorno della Strage.

Spesso mi sono trovato a ripensare a quella mia esperienza , all’anno in cui la feci , forse con Falcone prima e Borsellino poi nel Luglio 1992 , non è morta come scritto in quel cartello sbiadito solo la Sicilia Onesta , ma è anche iniziata una parabola discendente  dell’Italia  della sua sovranità , della sua democrazia e di conseguenza della sua economia.

E’ proprio dall’anno seguente la Strage di Capaci del 1992  , il  1993 , che molte personalità si incontrano sul  Britannia , che il PIL ITALIANO da +3,5% comincia la sua infinita parabola discendente , di li a poco vennero poi firmati trattati “capestro” per l’ingresso dell’Italia nell’euro con la perdita della sovranità monetaria e avanti così fino al tonfo per la Crisi del 2008 , all’attacco di Cossiga a Draghi che lo definì vile affarista , fino ad arrivare nel 2020 a un “virus” misterioso comparso dal nulla ma con un timing  di una precisione “finanziaria” che lascia mille domande  aperte e che resteranno molto probabilmente senza risposte come quelle che riguardano  l’eliminazione di Falcone & Borsellino.

                Ventotto anni dopo le stragi di Mafia del 1992: Fu un colpo di stato

Invidie , complotti e critiche contro Giovanni Falcone

Non potevamo, in questo articolo , non inserire questo intervento di Paolo Borsellino , per fare comprendere a tutti Voi , sopratutto a chi non ha vissuto quell’epoca, come Giovanni Falcone che ora tutte le Istituzioni ricordano….fù spesso attaccato e ostacolato durante la sua carriera professionale in ogni modo. Il che la dice lunga di come siano andate le cose nella realtà allora.

     I giorni di Giuda. L’ultimo intervento di Paolo Borsellino

Strage di Via D’Amelio

                              Paolo Borsellino

«Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri».

Il lavoro cominciato a Capaci, sulla strada che porta dall’aeroporto alla città, fu completato a Palermo, cinquantasette giorni dopo, in via Mariano d’Amelio. Dopo Giovanni Falcone toccò a Paolo Borsellino. Anche stavolta con il carico aggiuntivo degli agenti di scorta, saltati in aria insieme all’obiettivo che avrebbero dovuto proteggere. Era scritto, e Borsellino lo sapeva bene.

E’ il 19 luglio del 1992. L’Italia, ancora sgomenta per quell’atto di guerra messo a segno contro il simbolo della guerra al potere di Cosa Nostra con 200 chili di tritolo; l’Italia, ancora ammutolita davanti alle immagini dell’autostrada che si squarcia e inghiotte Giovanni Falcone, la moglie e gli uomini della scorta; quell’Italia resta annichilita davanti alle edizioni straordinarie dei Tg che documentano, nemmeno due mesi dopo, l’ultimo atto di una vendetta violenta come mai prima.
Fumo, lamiere contorte, quel che resta di corpi dilaniati, gente, attonita, che si aggira nel quartiere. Sguardi allucinati di chi ha capito di avere perduto anche l’ultimo baluardo della lotta alla mafia, ma non vuole crederci.

Nei giorni che seguirono la morte di Falcone, Paolo Borsellino aveva capito e per questo aveva fretta. Aveva capito e aveva saputo che a Palermo era arrivato il tritolo che lo avrebbe annientato. “Ora tocca a me” diceva. E aveva iniziato una corsa contro il tempo per scoprire chi aveva ucciso Giovanni. Voleva arrivare a qualche risultato prima che gli assassini arrivassero a lui. Lavorava senza sosta, scriveva ossessivamente su un’agenda rossa, dalla quale non si separava mai. Annotava minuziosamente, non sorrideva più, il volto di pietra. Quell’agenda, scomparsa dalla sua 24 ore pochi minuti dopo la strage, è il mistero attorno al quale ruota, assai probabilmente, la natura stessa dell’attentato. Dietro la sua morte e quello che s’è mosso intorno a lui prima e dopo la bomba di ventotto anni fa, non ci furono solo i padrini e i loro gregari


E ora facciamoci tutti delle domande :


Ma l’eliminazione di questi due Grandi Magistrati Italiani a chi è convenuta ?


Da quali Poteri Forti è arrivato l’ordine di eliminarli ?


A quale livello erano arrivati…..?


Perchè l’agenda rossa di Borsellino non fù più ritrovata ?


Falcone più volte disse che la Mafia era un Grave Pericolo per la Democrazia dell’Italia.

Aveva ragione con una visione sul lungo termine , invidiabile.


Borsellino disse chiaramente che se anche il braccio esecutore fosse stato Mafioso i Mandanti erano da ricercare altrove.

Aveva ragione vista l’immediata sparizione della sua agenda rossa ….era arrivato in alto.


In che mani è poi finita l’Italia dopo la loro eliminazione ?

Ognuno risponda liberamente…….fino a quando potremo.

Ad Maiora !

 

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