Eccoci a un nuovo appuntamento dedicato a un titolo del Listino Italiano :
POSTE ITALIANE – PST.M
Cominciamo subito con una nota (amara) sulle Privatizzazioni di Aziende di Stato fatte nel passato (dal 2001 al 2015 in particolare) da Governi che sicuramente non hanno fatto gli Interessi dell’Italia , come ampiamente dimostra cosa è accaduto negli anni a seguire .
PRIVATIZZAZIONI di AZIENDE STATALI (affare per chi?)
AUTOSTRADE (ora ATLANTIA) che per anni era a 6,5 euro , dopo OPA a 8,5 euro dei Benetton , arriva a toccare valori mai visti , 24,5/25,5 euro (dopo che lo Stato ha ceduto il loro controllo ai Privati) e ancora oggi , nonostante il disastro del Viadotto di Genova quota 22,00 euro.
ENI in vari step lo Stato ha ceduto gran parte della sua partecipazione azionaria e lo ha fatto con il Petrolio che quotava tra i 18$ (2001) ai 25/30$ , a un prezzo medio di 6,5 euro. Guarda caso….di lì a poco il Petrolio sale fino a 150$ al barile…..e ENI raggiunge valori mai toccati in precedenza…..24,5 euro.(dopo le che Stato ha ceduto parte della sua partecipazione azionaria ovviamente ai Privati). Ancora oggi , con Petrolio a 54$ ne quota 14,00 euro.
ENEL in vari step anche quì lo Stato cede parte della sua quota azionaria e anche quì stiamo assistendo a un rialzo continuo a partire dai minimi di 2,28-2,40 (ad oggi arrivato fino a un Top a 6,90 euro) .
POSTE ITALIANE
Non pensiamo che anche in questo caso l’affare lo abbia fatto chi ha venduto , ma chi ha comprato.
E visto il passato …di altre Aziende vendute e Privatizzate …..sui minimi….
perchè POSTE ITALIANE S.p.a non potrebbe avere iniziato un Trend :
5,5-6,5-7,5—6,5-10,5–14,7-15,6-17,5—-20,5–24,5/25,5
Dopo essere stata collocata are 6,5 euro e avere fatto un minimo a 5,5 euro il titolo è raddoppiato (11,07 euro toccati oggi +100% da 5,5 euro) in circa 4 anni.
Non male ….e del resto la richiesta all’IPO superò decisamente l’Offerta.
Analizziamo i movimenti dal 2015 a oggi :
POSTE ITALIANE S.P.A
5,5-6,5-7,5 ( con >7,5 dopo tocco a 5,5 euro) fatto dal 2015 al 2018
rientro nel box 6,5-10,5 euro fatto sempre dal 2015 al 2018
(con preciso retest di 6,5 prezzo del collocamento nella seconda metà del 2018)
uscita dal box 6,5-10,5 con >10,5 a metà ottobre 2019 con top attuale a 11,07 euro
Ci sono tutti i motivi per pensare a un classico 6,5-24,5 euro
( o un 5,5/6,5–24,5-26,5)
in corso anche in questo caso come avvenuto per AUTOSTRADE e per ENI.
Condizione fondamentale restare sopra 10,50 euro ma sopratutto non rientrare nel 6,5-10,50 euro (consideriamolo stop di breve se su retest fosse ceduto)
Per il resto anche questa “Privatizzazione” pensiamo non sarebbe piaciuta a Francesco Cossiga che l’Italia , il suo e nostro Paese ,lo amava e non lo avrebbe “svenduto”. (vedi articolo M+M=M : Macron + Mitsotakis= Monti)
POSTE ITALIANE STORIA E PROFILO
Poste italiane S.p.A. è una società che si occupa della gestione del servizio postale in Italia. È anche operativa nei settori finanziari, assicurativi e nella telefonia mobile.Venne fondata nel 1862 come azienda autonoma che gestiva in monopolio i servizi postali e telegrafici per conto dello Stato e divenuto in seguito fino al 1998 un ente pubblico economico.È una società per azioni controllata per il 35% dalla Cassa Depositi e Prestiti, la cui attività primaria è: servizi di posta, bancoposta e di telecomunicazione; servizi di telematica pubblica; operazioni di riscossione e pagamento; raccolta del risparmio postale.È organizzata in 5 Divisioni (Corrispondenza, Espresso Logistica e Pacchi, Bancoposta, Filatelia, Rete Territoriale) e 13 Direzioni e Servizi Centrali. Dispone di 6 aree territoriali, 132 filiali, 12.845 uffici postali, 16 centri di meccanizzazione postale, 2.117 uffici di recapito con 40.717 addetti al recapito, 7.249 sportelli automatici, 18 collegamenti aerei quotidiani, 33.000 veicoli
1998-2002: il piano industriale di Corrado Passera e il risanamento
Nel febbraio 1998 il ministero del Tesoro (Governo Prodi I) nomina Corrado Passera amministratore delegato della neo-formata Poste Italiane SpA.
Il piano industriale di Corrado Passera dal 1998 al 2002 realizzò un taglio del personale di 22.000 unità. D’altra parte, a detta di alcuni esponenti sindacali, si è verificata una precarizzazione dei contratti dei neoassunti, casi di dimissioni per mobbing diffuso e per il super-carico di lavoro, a causa di un eccesso di tagli al personale spinto che avrebbe fatto mancare anche quote di forza lavoro necessarie.Dal punto di vista dell’azienda, il Fondo Solidarietà ha rappresentato nel lungo termine un risparmio sul costo del lavoro, oltre ad abbassare l’età media del personale. Per 10 anni una quota statale e una trattenuta in busta paga ai neoassunti hanno finanziato gli ultimi due anni di contributi mancanti per il prepensionamento di migliaia di dipendenti. L’operazione, a costo zero per l’impresa, ha sostituito queste uscite con personale sotto i 24 anni con contratti triennali di apprendistato.
Nel 2000 una quota del 20% del capitale sociale della società Bartolini è stata acquisita da Poste Italiane attraverso la sua controllata SDA Express Courier, con conseguente formazione del Consorzio Logistica Pacchi tra le tre aziende per lo smistamento di pacchi sul territorio nazionale. Questo accordo è stato anche oggetto di contestazione da parte delle aziende concorrenti in sede legale, ma si è concluso a favore del consorzio stesso. Il consorzio all’epoca rappresentava il 40% del mercato, tuttavia nel 2005 Poste Italiane non rinnovò i termini dell’accordo originariamente stipulato e vendette le quote di partecipazione in Bartolini.
2002-2014: gli anni di Massimo Sarmi: bilanci in utile e innovazione
Nel maggio del 2002 viene nominato amministratore delegato Massimo Sarmi, poi confermato altre tre volte nel 2005, nel 2008 e nel 2011. Sarmi punta a creare valore e redditività attraverso una strategia di modernizzazione basata sull’innovazione dell’infrastruttura tecnologica e logistica e sull’ampliamento della gamma dei prodotti e dei servizi. Questa strategia ha portato l’azienda a chiudere i bilanci in utile per dieci anni consecutivi con profitti crescenti.
L’elevato tasso di redditività, colloca il Gruppo Poste Italiane al primo posto tra i grandi operatori postali d’Europa nel 2011, come già negli anni precedenti. L’azienda guidata da Massimo Sarmi ha identificato nuove aree di business (come le telecomunicazioni con PosteMobile, l’operatore virtuale di telefonia mobile del Gruppo che offre anche servizi di pagamento in mobilità). Ha inoltre rafforzato il suo ruolo di partner della Pubblica Amministrazione nell’offerta di servizi ai cittadini.
Dal 26 aprile 2010, Poste Italiane fornisce per conto della Pubblica Amministrazione, la PostaCertificat@ (di tipo CEC-PAC), una casella email sicura che garantisce valore legale alla corrispondenza online. Il servizio è cessato nel 2014. E sempre nel 2010 è stato lanciato il servizio che permette ai cittadini di alcuni comuni di richiedere i certificati anagrafici direttamente all’ufficio postale attraverso la rete dei 5740 Sportello Amico, un particolare tipo di sportello postale nato per semplificare i rapporti tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione.Poste Italiane si è inoltre dotata di un sistema di sale di controllo in grado di monitorare in tempo reale gli uffici postali, la rete logistica e la sicurezza delle comunicazioni digitali e delle transazioni, settore nel quale si è anche impegnata a fianco degli organismi di governo nazionali, di agenzie internazionali e di università e centri studi. Particolare importanza hanno acquisito in questi anni i prodotti e i servizi dell’area finanziaria, prima fra tutti la carta prepagata Postepay: introdotta alla fine del 2003, Postepay ha riscosso ben presto un notevole successo, soprattutto tra i giovani, conquistando e mantenendo la prima posizione a livello europeo tra le carte prepagate. Alla Postepay “classica” si sono affiancate in seguito altre versioni destinate a pubblici specifici (es. Postepay twin).L’Azienda offre il conto BancoPostaClick anche online (non più sottoscrivibile dal 2016), il conto BancoPostapiù (evoluzione del conto classico) e il conto di Base per l’inclusione finanziaria e un’ampia gamma di prodotti finanziari: mutui, prestiti personali, fondi comuni d’investimento, che si sono aggiunti ai classici libretti di risparmio e ai buoni postali fruttiferi. Inoltre il gruppo Poste Vita offre una vasta gamma di prodotti assicurativi. Poste Italiane è stata la prima azienda postale al mondo a entrare nel settore della telefonia mobile come operatore virtuale con il brand PosteMobile.
Il 1º gennaio 2011 il settore postale è stato completamente liberalizzato in gran parte dei paesi dell’UE: Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Francia, Irlanda, Italia, Portogallo, Slovenia e Spagna.
Nel 2012 POSTE ITALIANE festeggia i 150 anni.
La società oggi
Dal 2015 la società è quotata in borsa dopo 153 anni dalla fondazione.
La società per azioni, controllata con circa il 60% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, è quotata alla Borsa di Milano con un flottante di quasi il 40% ed una capitalizzazione iniziale di 8,816 miliardi di euro corrispondente ai 6,75 euro per azione del prezzo dell’IPO, conclusasi positivamente con una richiesta superiore di 3,3 volte del quantitativo offerto. Il 70% delle azioni vendute appartiene agli investitori istituzionali mentre il 30% è stato riservato al pubblico indistinto residente in Italia e ai dipendenti residenti in Italia.
Dal 21 dicembre 2015 fa parte dell’indice principale della Borsa, il FTSE MIB.
Good Luck !
AGGIORNAMENTO 26 OTTOBRE 2021
POSTE ITALIANE – PST.M 12,73 superato top 8-06
POSTE ITALIANE – PST.M 11,76 superato top pre-covid
Max Pre covid 11,63 raggiunto (finalmente 25-05-2021)
>10,50 17-03-2021
5,5-6,5-7,5—6,5–10,5—14,5-15,6-17,5—-20,5–24,5/25,5
vedi aggiornamenti precedenti
AGGIORNAMENTO 8 GIUGNO 2021
POSTE ITALIANE – PST.M 12,175
AGGIORNAMENTO 25 MAGGIO 2021
POSTE ITALIANE – PST.M 11,76 superato top pre-covid
Max Pre covid 11,63 raggiunto (finalmente)
>10,50 17-03-2021
5,5-6,5-7,5—6,5–10,5—14,7-15,6-17,5—-20,5–24,5/25,5
vedi aggiornamenti precedenti
secondo tentativo di >9,5 in corso ancora lontano il Max Pre covid 11,63
5,5-6,5-7,5—6,5-10,5—14,7-15,6-17,5—-20,5–24,5/25,5
Poste Italiane da record a Piazza Affari, titolo supera i 12 euro. Stacco dividendo si avvicina
Poste Italiane: utile netto I trimestre +46% a 447 milioni euro, meglio delle stime
Così Matteo Del Fante, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Poste Italiane:
“Abbiamo avviato con decisione l’esecuzione del nuovo piano strategico “2024 Sustain & Innovate”. Cogliendo opportunità di business e cavalcando il miglioramento delle prospettive
economiche, abbiamo conseguito una performance finanziaria solida già nel primo trimestre”.
Poste Italiane: ok da soci a bilancio 2020, dividendo di 0,486 euro per azione
Titolo Poste Italiane strega gli analisti che indicano target price ambiziosi ben sopra livelli attuali
Poste Italiane: nuovo piano convince Equita, prezzo obiettivo alzato a 12,6 euro
Poste Italiane dà in pasto dividendi più generosi, titolo avvicina i top. Tutti i punti del piano al 2024 tra sostenibilità e nuovi servizi
Il nuovo piano “2024 Sustain & Innovate” che si snoda tra corrispondenza, servizi finanziari, assicurazioni e pagamenti digitali, con qualche novità in arrivo nei prossimi mesi e una maggiore attenzione agli aspetti climatici. Un percorso che verrà sostenuto da investimenti record e che porterà a una crescita progressiva dei risultati finanziari nell’arco del piano. Tutto ciò si tradurrà per gli azionisti di Poste in un dividendo in aumento nei prossimi anni. Una prospettiva apprezzata dal mercato: in una seduta intonata al ribasso a Piazza Affari, il titolo Poste riesce ad evitare le vendite e salire dello 0,4% scambiando in area 10,5 euro.
Calda l’accoglienza del mercato con il titolo, già protagonista in positivo nelle scorse sedute, che sale dell’1,3% circa a 10,6 euro. I top storici di febbraio 2020 distano solo 6 punti percentuali. Da inizio anno il rally è di oltre +27%.
Nel 2024 utile previsto a 1,6 mld (+33 rispetto al 2020) e crescita di tutti i segmenti
Riguardo ai target finanziari, il gruppo stima ricavi in aumento a 12,7 miliardi nel 2024, con un tasso annuo di crescita annuo (Cagr) del 3%, grazie al contributo di tutti i segmenti di business. Il risultato operativo è atteso a 2,2 miliardi nel 2024, con un aumento annuo del 5%, mentre l’utile netto è visto in rialzo a 1,6 miliardi nel 2024, con un Cagr del 6% e un +33% rispetto al 2020.
Il piano “2024 Sustain & Innovate” sarà supportato da un importante programma di investimenti, guidando l’innovazione in tutte i segmenti di business, con un livello di spesa record a 3,1 miliardi tra il 2021 e il 2024, con oltre il 60% degli investimenti aventi caratteristiche ESG. A conferma della rilevanza dei temi ambientali, Poste Italiane diventerà un’azienda a zero emissioni nette entro il 2030. Per quanto riguarda il capitale umano, è stato fissato un obiettivo di rinnovamento del 25% della forza lavoro rispetto al 2017.
Dividendo previsto a 0,55 euro nel 2021 e in crescita del 6% annuo fino al 2024
Nel nuovo piano strategico “2024 Sustain & Innovate”, Poste Italiane prevede una politica dei dividendi “competitiva e sostenibile”, legata alla performance di gruppo. Nel dettaglio, per il 2021 è atteso un dividendo per azione iniziale di 0,55 euro, in aumento del 14% rispetto al 2020 (payout ratio del 60%) e poi una crescita costante del 6% annuo al 2024, per un aumento complessivo del 35% nell’arco del piano.
“Con il nostro piano “2024 Sustain & Innovate”, siamo in grado di costruire e crescere sulle solide basi gettate dal piano Deliver22, con obiettivi raggiungibili in tutte e quattro le nostre divisioni di business – ha commentato Matteo Del Fante, amministratore delegato e direttore generale di Poste Italiane – I ricavi cresceranno costantemente per tutto l’arco di piano, con il risultato operativo e l’utile netto in aumento rispettivamente del 5% e del 6% (Cagr), generando una crescita incrementale dell’Ebit tra il 2019 e il 2024 pari a 0,4 miliardi di euro”.
Pacchi sorpasseranno la corrispondenza, consegne più sostenibili con flotte ibride ed elettriche
Importante la trasformazione del segmento Corrispondenza e Pacchi, con Poste che punta a diventare un player logistico a 360 gradi con un business sostenibile. In particolare, l’unità Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione andrà in utile nel 2025, con maggiori ricavi da pacchi che compensano il calo della corrispondenza. Per la prima volta, infatti, i pacchi avranno una incidenza sui ricavi più elevata rispetto alla corrispondenza. Tra le linee di sviluppo, la consegna contact-less e la riduzione del chilometraggio dei postini, grazie all’espansione della rete Punto Poste. E’ inoltre previsto il rinnovo della flotta dei portalettere, con l’introduzione di veicoli ibridi e completamente elettrici che consentirà una riduzione delle emissioni del 40%. Entro il 2021, due città italiane saranno completamente servite da veicoli elettrici.
Servizi assicurativi con focus ESG e sviluppo nell’assicurazione Danni
Nei servizi finanziari e assicurativi la priorità di Poste è diventare il principale punto di riferimento per tutte le esigenze dei clienti, dal risparmio alle assicurazioni e ai prestiti, attraverso tutti i canali di distribuzione. In particolare, per quanto riguarda i servizi finanziari, è prevista una offerta di nuovi prodotti con un focus ESG, mentre per i servizi assicurativi Poste Italiane rafforzerà la sua posizione nel comparto Vita ed entrerà nel comparto Danni, previsto in rapido sviluppo. “Il comparto Danni – si legge nella nota – è pronto a soddisfare a 360 gradi la crescente domanda di protezione della salute e dei beni, attesa nello scenario post Covid-19”.
In arrivo offerta di connessione banda larga ed energia
Nel segmento Pagamenti e Mobile, il piano di Poste punta a confermare la sua posizione nei pagamenti digitali, con l’interazione dei servizi (pagamento e mobile) ma anche con alcune novità. Verrà infatti introdotta l’offerta di connessione a banda larga e il gruppo entrerà nel 2022 nel mercato dell’energia (business dell’energia previsto a 400milioni di ricavi al 2024 da zero nel 2020), con un’offerta competitiva e di semplice comprensione.
Poste Italiane si arrampica fino a 10,65 euro, +27% Ytd e top storici vicini con catalyst nuovo piano 19 marzo
AGGIORNAMENTO 3 MARZO 2021
POSTE ITALIANE – PST.M 9,994 superato top 02-03
secondo tentativo di >9,5 in corso ancora lontano il Max Pre covid 11,63
5,5-6,5-7,5—6,5-10,5—14,7-15,6-17,5—-20,5–24,5/25,5
POSTE ITALIANE – PST.M 9,89<-top 16-02-2021
>9,5 9-02-2021 primo tentativo di uscire dal box 6,5-9,5 dopo 11 mesi
POSTE ITALIANE – PST.M 8,966<-top 18-11-2020
5,5-6,5-7,5—6,5-10,5—14,7-15,6-17,5—-20,5–24,5/25,5
POSTE ITALIANE – PST.M 11,63<-top Pre-Covid
AGGIORNAMENTO 16 FEBBRAIO 2021
POSTE ITALIANE – PST.M 9,89
>9,5 9-02-2021 primo tentativo di uscire dal box 6,5-9,5 dopo 11 mesi
POSTE ITALIANE – PST.M 8,966<-top 18-11-2020
5,5-6,5-7,5—6,5-10,5—14,7-15,6-17,5—-20,5–24,5/25,5
POSTE ITALIANE – PST.M 11,63<-top Pre-Covid
Poste Italiane sprinta sul Ftse Mib, nel nuovo piano attesa enfasi su crescita ricavi e dividendi
Poste Italiane: utile trimestrale sale oltre le attese, proposto dividendo a 0,486 euro (+5% a/a)
AGGIORNAMENTO 3 FEBBRAIO 2021
POSTE ITALIANE – PST.M 8,826
POSTE ITALIANE – PST.M 8,966<-top 18-11-2020
5,5-6,5-7,5—6,5-10,5—14,7-15,6-17,5—-20,5–24,5/25,5
POSTE ITALIANE – PST.M 11,63<-top Pre-Covid
AGGIORNAMENTO 20 GENNAIO 2021
POSTE ITALIANE – PST.M 8,46
POSTE ITALIANE – PST.M 8,966<-top 18-11-2020
5,5-6,5-7,5—6,5-10,5—14,7-15,6-17,5—-20,5–24,5/25,5
POSTE ITALIANE – PST.M 11,63<-top Pre-Covid
vedi precedenti aggiornamenti
AGGIORNAMENTO 7 GENNAIO 2021
POSTE ITALIANE – PST.M 8,71
POSTE ITALIANE – PST.M 8,966<-top 18-11-2020
5,5-6,5-7,5—6,5-10,5—14,7-15,6-17,5—-20,5–24,5/25,5
vedi precedenti aggiornamenti
POSTE ITALIANE – PST.M 8,516<–13-11-2020
>8,5 13-11-2020
Riapriamo questo articolo dopo il bel MOVE 5,5-11,63 fatto da Poste Italiane al quale poi causa COVID19 SHOW è mancato purtroppo il retest positivo del supporto 10,50 sul cui cedimento era scattato lo stop sul titolo poi sceso con decisione a 6,14 euro a metà Marzo 2020 (Santo Stop qualcuno direbbe). Bene da allora POSTE ITALIANE ha iniziato un lento recupero prima tornando sopra 6,5 lato basso di 6,5-10,5 e poi arrivando alla mediana dello stesso Box sfiorando oggi 8,5 euro (Box 6,5-8,5-10,5) l’idea di lungo per Poste rimane quella che avevamo esposto.Serve quindi il superamento della mediana >8,5 per tornare verso 10,5 .Il Covid 19 ha decisamente complicato le cose ma l’idea base di +20 euro dal minimo 5,5 resta la nostra idea di lungo.Vedremo che ne pensano i Giostrai nel 2021.
5,5-6,5-7,5—6,5-10,5—14,7-15,6-17,5—-20,5–24,5/25,5
POSTE ITALIANE
Non pensiamo che anche in questo caso l’affare lo abbia fatto chi ha venduto , ma chi ha comprato.
E visto il passato …di altre Aziende vendute e Privatizzate …..sui minimi….
perchè POSTE ITALIANE S.p.a non potrebbe avere iniziato un Trend :
5,5-6,5-7,5—6,5-10,5–14,7-15,6-17,5—-20,5–24,5/25,5
Dopo essere stata collocata are 6,5 euro e avere fatto un minimo a 5,5 euro il titolo è raddoppiato (11,07 euro toccati oggi +100% da 5,5 euro) in circa 4 anni.
ARTICOLO RIAPERTO
13 NOVEMBRE 2020
AGGIORNAMENTO 13 NOVEMBRE 2020
POSTE ITALIANE – PST.M 8,516
Riapriamo questo articolo dopo il bel MOVE 5,5-11,63 fatto da Poste Italiane al quale poi causa COVID19 SHOW è mancato purtroppo il retest positivo del supporto 10,50 sul cui cedimento era scattato lo stop sul titolo poi sceso con decisione a 6,14 euro a metà Marzo 2020 (Santo Stop qualcuno direbbe). Bene da allora POSTE ITALIANE ha iniziato un lento recupero prima tornando sopra 6,5 lato basso di 6,5-10,5 e poi arrivando alla mediana dello stesso Box sfiorando oggi 8,5 euro (Box 6,5-8,5-10,5) l’idea di lungo per Poste rimane quella che avevamo esposto.Serve quindi il superamento della mediana >8,5 per tornare verso 10,5 .Il Covid 19 ha decisamente complicato le cose ma l’idea base di +20 euro dal minimo 5,5 resta la nostra idea di lungo.Vedremo che ne pensano i Giostrai nel 2021.
5,5-6,5-7,5—6,5-10,5—14,7-15,6-17,5—-20,5–24,5/25,5
POSTE ITALIANE
Non pensiamo che anche in questo caso l’affare lo abbia fatto chi ha venduto , ma chi ha comprato.
E visto il passato …di altre Aziende vendute e Privatizzate …..sui minimi….
perchè POSTE ITALIANE S.p.a non potrebbe avere iniziato un Trend :
5,5-6,5-7,5—6,5-10,5–14,7-15,6-17,5—-20,5–24,5/25,5
Dopo essere stata collocata are 6,5 euro e avere fatto un minimo a 5,5 euro il titolo è raddoppiato (11,07 euro toccati oggi +100% da 5,5 euro) in circa 4 anni.
NEWS ARRIVATE DOPO IL NOSTRO ARTICOLO
La prima società estera entra nel gruppo Poste. E’ cinese
L’azienda guidata dall’ad Del Fante ha raggiunto un accordo con Cloud Seven Holding per rilevare il 51% di Sengi Express Limited, società con sede a Hong Kong e specializzata nell’e-commerce tra Italia e Cina. Analisti positivi e titolo in evidenza
Per la prima volta una società estera entra nel perimetro di Poste Italiane, contribuendo ai suoi risultati consolidati. Il gruppo guidato dall’ad Matteo Del Fante ha rafforzato i rapporti nel mercato dell’e-commerce tra Italia e Cina siglando un accordo vincolante con Cloud Seven Holding Limited che prevede l’acquisizione del 51% del capitale votante di Sengi Express Limited, società interamente posseduta da Cloud Seven Holding Limited con sede a Hong Kong.Il prezzo non è stato reso noto.Sengi Express è una azienda specializzata nella creazione e nella gestione di soluzioni logistiche cross-border per i merchant dell’e-commerce cinese attivi sul mercato italiano, con un fatturato pro-forma di circa 80 milioni di euro nel 2020. Il closing dell’operazione è previsto entro la fine del primo trimestre del 2021.Mediante accordi con operatori logistici, Sengi Express offre servizi di gestione logistica in territorio cinese, accompagnati da un servizio di tracciatura in tempo reale di ogni singola spedizione, dall’hub in Cina fino al destinatario finale in Italia.Le società logistiche del gruppo Poste Italiane continueranno a essere i fornitori dei servizi di riferimento di Sengi Express per l’Italia. Per Poste l’operazione è parte dello sviluppo del business internazionale dei pacchi business to consumer, elemento cardine della strategia di trasformazione all’interno della divisione corrispondenza, pacchi e distribuzione, che sfrutta le esponenziali opportunità di crescita dell’e-commerce.”Questa operazione rafforza la strategia del gruppo improntata al miglioramento della customer experience”, ha commentato Del Fante, “e ha l’obiettivo di sviluppare e fidelizzare il flusso di spedizioni e-commerce. Si tratta di un traguardo storico nel processo di apertura di Poste Italiane ai mercati internazionali, grazie all’ingresso di una società estera nel gruppo. Con questo accordo diversifichiamo ulteriormente, anche a livello geografico, i nostri ricavi e proseguiamo nella nostra strategia di crescita tramite alleanze nelle aree di business più promettenti”.Per Nelly Han, amministratore unico di Cloud Seven Holding Limited “questa operazione è la naturale evoluzione della partnership che ci lega da qualche anno a Poste Italiane, di cui proponiamo, con orgoglio e successo, i servizi ai nostri clienti in Cina. Siamo molto felici di entrare a far parte di un importante gruppo, quotato in borsa”.Dopo l’annuncio dell’accordo il titolo è ben impostato a Piazza Affari e al momento segna un rialzo dell’1,73% 8,454 euro. Equita Sim (rating buy, prezzo obiettivo a 10,3 euro) cita le indicazioni di stampa secondo cui “i volumi dei pagamenti digitali gestiti da Poste durante dicembre 2020 sono risultati in crescita del 40% su base annua. I dati confermano il ruolo di leadership nel mercato di Postepay, la società di pagamenti digitali del gruppo impegnata anche nel programma cashback di Natale e una accelerazione rispetto ai trend pubblicati per il periodo luglio-ottobre, tra +16% e +20%. La divisione payment, mobile and digital di Poste rappresenta il 7% dei ricavi di gruppo, di cui circa metà legata a card payments, e il 20% dell’utile netto, questo anche considerando che la divisione mail and parcel, circa 30% dei ricavi, è in perdita”. Circa 1,1 milioni di clienti delle Poste hanno partecipato al cashback di Natale su un totale di 5,8 milioni.E a proposito dell’acquisizione di Sengi Express la sim afferma che “l’operazione si inserisce nel quadro dello sviluppo del business internazionale dei pacchi business to consumer di Poste Italiane facendo leva sulle opportunità di crescita esponenziale del mercato dell’e-commerce”, commentano gli esperti.Intanto Mediobanca Securities conferma rating outperform con un target price di 11,2 euro e Banca Akros lascia invariato il buy con prezzo obiettivo di 10 euro affermando che, “sebbene non ci siano dettagli finanziari, l’operazione dal punto di vista strategico è positiva perché apre il gruppo ai mercati internazionali. Poste inizia a diversificare i ricavi anche dal punto di vista geografico, migliorando il business della logistica che è uno dei più fruttuosi nel suo portafoglio”. In linea il giudizio di Intesa Sanpaolo che ribadisce la raccomandazione add con target price di 9,7 euro. (riproduzione riservata)
Poste Italiane, attesa per la trimestrale. Analisti restano posizionati su ‘buy’, con potenziale upside di quasi il 39%
Domani Poste alzerà il velo sui conti del primo trimestre, attesi in flessione. Con cali a doppia cifra per gli utiliA Piazza Affari il tema delle trimestrali continua a restare in primo piano. Anche Poste Italiane si prepara all’appuntamento con i conti del primo trimestre 2020. La presentazione dei risultati di gruppo relativi ai primi tre mesi dell’anno è prevista domani, con la conference call a partire dalle 14. Sul Ftse Mib il titolo Poste Italiane ha accelerato al rialzo, con guadagni di oltre il 2% e sovraperformando l’indice Ftse Mib che guadagna lo quasi l’1 per cento.
Le stime del consensus
Stando alle stime del consensus degli analisti che seguono il titolo Poste Italiane (pubblicate sul sito della società, media delle previsioni di 13 broker), il gruppo guidato da Matteo Del Fante dovrebbe registrare un utile netto d’esercizio pari a 284 milioni di euro rispetto ai 439 milioni registrati nell’analogo periodo nel 2019 (con una flessione di circa il 35%), mentre l’Ebit è atteso a 407 milioni dai 617 milioni di un anno fa.
Per i ricavi totali il consensus indica 2,71 miliardi di euro in lieve calo nel confronto con il fatturato del primo trimestre 2019 a 2,842 miliardi. Sempre secondo il consensus i ricavi dei primi tre mesi del 2020 dovrebbero essere così suddivisi: Servizi di Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione a 771 milioni, Servizi di Pagamento e Mobie a 157 milioni, Servizi Finanziari a 1,438 miliardi e quelli assicurativi a 347 milioni. L’effetto Covid-19 dovrebbe palesarsi, come sottolineano diversi analisti, proprio a causa dello stop nel mese di marzo. Secondo invece il consensus Bloomberg l’utile netto scivolerà a 289,2 milioni e il risultato operativo a 408,7 milioni. L’Eps rettificato è invece visto a 0,22 euro.
Analisti vedono potenziale upside di quasi il 39%
Da inizio anno il titolo Poste è sceso di quasi il 25%. E ora in media il consensus raccolto da Bloomberg indica per la società romana un prezzo obiettivo a 10,58 euro con potenziale upside di quasi il 39%. Il consensus degli analisti su Bloomberg indica il 78,6% di giudizi Buy e il restante 21,4% Hold, mentre nessun analista consiglia di vendere (rating Sell).
Poste Italiane svetta nella classifica mondiale dei brand assicurativi
Ieri Poste Italiane hanno annunciato al mercato di essersi posizionata al primo posto nella graduatoria mondiale per reputazione del marchio stilata da Brand Finance per il settore assicurativo. L’indicatore di forza Brand Strength Index (BSI) – che misura l’efficacia dell’immagine e della reputazione, analizza la gestione e gli investimenti che influenzano il marchio, la vicinanza al cliente, la soddisfazione dei dipendenti e il ritorno economico – assegna il primato globale a Poste Italiane, con un punteggio di 85.5 e un rating corrispondente di AAA.
“Il primato globale di Poste Italiane conferma la qualità dell’offerta di prodotti e servizi e il prestigio internazionale raggiunto dall’Azienda, che è stato rafforzato dalla rapidità e dalla flessibilità con la quale abbiamo garantito la continuità di servizi essenziali al Paese e abbiamo risposto ai nuovi bisogni legati all’emergenza prodotta dal Covid 19″, ha dichiarato l’amministratore delegato Matteo Del Fante.
Poste chiude il 2019 con ricavi oltre 11 mld, proposto dividendo di 0,463 euro. Nessun impatto previsto da coronavirus
Poste Italiane ha chiuso il 2019 con ricavi in crescita dell’1,6% a 11,04 miliardi di euro. Escluse le plusvalenze i ricavi sono saliti del 3,2% a 10,7 miliardi. L’Ebit si è attestato a 1,77 miliardi, evidenziando un aumento del 18% e superando l’obiettivo di 1,6 miliardi previsto per il
2019. L’utile netto è invece sceso del 4% a 1,34 miliardi, ma escluse le voci straordinarie è salito del 7,3% a 1,26 miliardi. “Abbiamo superato per il secondo anno consecutivo i nostri obiettivi finanziari, raddoppiando l’utile netto del 2016, sulla base della crescita dei ricavi ricorrenti e di una continua attenzione alla razionalizzazione dei costi”, ha commentato l’amministratore delegato Matteo Del Fante.Gli analisti avevano previsto ricavi pari a 10,93 miliardi di euro, Ebit a quota 1,678 miliardi e utile pari a 1,17 miliardi. Alla luce di questi risultati, Poste ha proposto di distribuire un dividendo di 0,463 euro per azione per l’esercizio del 2019, in crescita del 5% rispetto al 2018 e in linea con il piano strategico Deliver 2022.Per quanto riguarda l’anno in corso, Poste ha alzato l’obiettivo dell’utile netto a 1,3 miliardi, con crescita della redditività sottostante. I ricavi sono visti salire a 11,1 miliardi e l’Ebit posizionarsi a 1,8 miliardi. Nessun impatto al momento derivante dal coronavirus. Poste si dice ben posizionata per fronteggiare scenari di stress, “grazie a un modello di business diversificato e mirato alle esigenze della clientela retail, a un solido stato patrimoniale e all’assenza di esposizione al rischio di credito verso le imprese”.
Poste Italiane non si ferma: nuovi top storici in borsa aspettando i conti
Non si ferma il rally di Poste Italiane che aggiorna i massimi storici a Piazza Affari. Il titolo Poste Italiane è arrivato questa mattina fino a 11,635 euro a +1,5% circa. Cresce l’attesa per i conti 2019 in arrivo il prossimo 5 marzo. Ieri JP Morgan ha confermato la raccomandazione overweight e il target price a 12,60 euro. Gli analisti della banca d’affari statunitense si attendono una buona sponda dai risultati del quarto trimestre e dell’esercizio 2019 ipotizzando spazi per migliorare la guidance e per aumentare il dividendo.
Poste Italiane vola ai top storici, JP Morgan si aspetta dividendo più ricco
Nuovi massimi storici a Piazza Affari per il titolo Poste Italiane che al momento segna 11,37 euro a +3,978%. A trainare le azioni la promozione di JP Morgan che conferma la raccomandazione overweight e il target price a 12,60 euro. Buone le indicazioni che gli analisti si attendono dai risultati del quarto trimestre ed esercizio 2019 ipotizzando spazi per migliorare la guidance e per aumentare il dividendo
Poste Italiane tra i finanziatori del round di investimento per Tink
Tink ha completato un round di investimenti di 90 milioni di euro. Questo round segue quello precedente da 56 milioni di euro del febbraio 2019 e rende, di fatto, l’odierno finanziamento di Tink il più importante fino ad oggi. Questo nuovo finanziamento supporterà la rapida espansione di Tink in Europa e sosterrà l’ulteriore sviluppo della sua piattaforma di open banking che consente a banche, fintech e startup di creare servizi finanziari intelligenti basati sui dati. Il round di investimento include anche il più importante operatore postale italiano, nonché il più grande network di servizi finanziari in Italia, ossia Poste Italiane, come nuovo investitore, ed ulteriori investitori già attivi quali Heartcore Capital, ABN AMRO Ventures, BNP Paribas Fortis (la divisione di venture capital) ed Opera Tech Ventures.“Questo round di investimento faciliterà i nostri ambiziosi piani di crescita per il prossimo anno e oltre. Nel 2020 ci impegniamo ad aprire la nostra piattaforma ad ancora più connessioni bancarie e, oltre a ciò, espandere la nostra offerta di prodotti. Il nostro obiettivo è diventare il fornitore pan-europeo di fiducia per i servizi bancari digitali e offrire la tecnologia necessaria a banche, fintech e startup per sfruttare le opportunità dell’open banking e consentire loro di sviluppare con successo i servizi finanziari del futuro” ha commentato Daniel Kjellén, co-founder e ceo di Tink.
Poste Italiane: allo studio il pagamento con QR Code in alternativa al Pos
22/10/2019
Poste Italiane ha avviato a inizio mese la sperimentazione a Roma di un nuovo servizio di pagamento in alternativa al Pos senza costi di transazione. Si tratta, secondo quanto anticipato da Il Corriere della Sera, in edicola oggi, di un sistema di pagamento tramite QR Code (una specie di codice a barre) che permette di pagare con il proprio smartphone gli acquisti in un negozio, ma anche la fattura dell’idraulico o qualsiasi altro artigiano con partita Iva. L’obiettivo sarebbe proprio quello di offrire un nuovo servizio, in alternativa al Pos, a negozianti e professionisti, evitando i relativi costi di transazione. Il progetto dovrebbe prendere il via a gennaio 2020 in tutta Italia