FCA(STELLANTIS)+CNH 3.0 : New Target Price

Eccoci a un appuntamento dedicato ancora una volta a FCA+CNH e il motivo per il quale facciamo un nuovo articolo è duplice , primo consentire una lettura più scorrevole chiudendo il precedente articolo FCA+CNH 2.0 (S&P), secondo perchè abbiamo deciso di alzare il Prezzo Obiettivo per questi due titoli in somma da 30,5/33,00 a 38,00/42,5 .

Per chi ci leggesse per la prima volta approfondimenti su questa analisi sono ancora disponibili  in questi articoli :

Quando le cose non avvengono per caso

Come fanno non si sa ma che lo fanno è sicuro

nei quale troverete la “storia” delle analisi sia su FIAT che su FCA che su FCA+CNH di questi 14 anni un nostro cavallo di battaglia “storico”.

Bene torniamo al motivo di questo articolo :

18-28-38/42,5 <—Alziamo prezzo obiettivo per FCA+CNH da 30,5/33 a 38-42,5

Il motivo è la fusione in arrivo con PSA e la “solita” ipotesi di un parallelo raggiungimento per S&P di 3800/4250 nel corso del tempo che riteniamo valida fino a quando come sapete lo S&P si trova sopra il MIDPOINT 3046,4 e ad oggi anche questa condizione è in essere.

L’idea del New Target Price si basa sul solito BOX HFT :

BOX HFT 8-18-28-38-48

che FCA+CNH hanno percorso fino a 30,48=3048 STANDARD AND POOR ,da cui hanno poi ritracciato fino a un doppio minimo a 18,5/18,77.

Importante nota , gli unici e importantissimi livelli da curare con grandissima attenzione sono quelli che sapete vale a dire :

23,15-23,35 (corrispondenti a 2315-2335 minimo dello S&P dello scorso anno)

Ovviamente ,come sempre è stato e come sempre sarà ,questa nostra idea dovrà nel tempo trovare conferme dai Mercati , ma per ora …..e ogni volta che FCA+CNH si trovano sopra 23,15-23,35 come sta accadendo ancora una volta anche oggi abbiamo la prima condizione dell’analisi rialzista in essere.

LA NUOVA PROIEZIONE DIVENTA QUINDI QUESTA

23,16/23,35-24,00/24,80
24,00/24,8026,5-27,55-28,50-28,80-29,05-29,15-29,23-29,4630,50/33,00-38/42,5

Cosa ne penseranno le Mani Forti dei Mercati ?

Vedremo.

Good Luck !

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AGGIORNAMENTO  SPOT 2/8/2023

dopo FUSIONE DOPO spin off Iveco

STELLANTIS +CNH+ IVECO=41,20 vicini a  top del 17-01-2022 

AGGIORNAMENTO  SPOT 17/1/2022

dopo FUSIONE DOPO spin off Iveco

STELLANTIS +CNH+ IVECO=44,75 superato top del 4-01-2021 

AGGIORNAMENTO  SPOT 4/1/2022

dopo FUSIONE DOPO spin off Iveco

STELLANTIS +CNH+ IVECO=42,80 superato top del 18-11-2021 – 4-1–2022

STELLANTIS +CNH=35,11 superato top del 13-08-2021 – 18-11-2021

torna sopra 30,48 MIDPOINT dell’analisi rialzista di questi due titoli.

STELLANTIS +CNH=33,68   top del 13 -08-2021

LA NUOVA PROIEZIONE DIVENTA QUINDI QUESTA

23,16/23,35–24,00/24,80
24,00/24,8026,5–27,55–28,50-28,80-29,05-29,15-29,23–29,4630,50/33,00–38/42,5

Cosa ne penseranno le Mani Forti dei Mercati ?

ARTICOLO CHIUSO IN DATA 4 GENNAIO 2022

AL RAGGIUNGIMENTO DI 42,50

ANCHE QUESTA IDEA

RIENTRA TRA LE GOLD IDEA DI SFI TRADING ADVISOR

Stellantis prepara il nuovo piano (in uscita 1° marzo). Cina e Tesla, le sfide sul tavolo del ceo Tavares  

Stellantis, nata dalla fusione tra Fca e Psa, festeggia il suo primo anniversario e si prepara a presentare il prossimo 1° marzo il nuovo piano strategico. “Non è una coincidenza che Stellantis sia nata proprio quando il mondo richiede un nuovo tipo di approccio, che sospinga questo imperativo umano fornendo una libertà di mobilità pulita, connessa, accessibile e sicura per tutti”, ha dichiarato l’amministratore delegato del gruppo Carlos Tavares, rimarcando come il settore automotive stia entrando in una nuova ed entusiasmante era, contraddistinta da stili di vita digitali sempre più diffusi.

Tesla e la Cina, le due sfide

Come sottolineano da Reuters, “il rilancio in Cina e la gestione dell’eccesso di capacità produttiva in Europa sono solo due delle aree in cui gli analisti vorranno vedere progressi il prossimo primo marzo, con la presentazione del piano industriale completo del gruppo”. Guardando invece al confronto con Tesla, che tutti provano a inseguire nel comparto auto, Stellantis ha fatto meglio della rivale americana in Borsa: Stellantis ha mostrato una crescita di oltre il 60% dal suo debutto il 18 gennaio 2021 contro il +27% di Tesla.

Aspettando il nuovo piano, gli ultimi 12 mesi

In attesa del nuovo piano, in un comunicato ufficiale l’azienda ha ripercorso le tappe principali di dodici mesi in cui “dopo aver costruito fondamenta solide, sono stati ottenuti eccellenti risultati finanziari e sono state create partnership strategiche”. Sebbene sia stato un “anno complicato” per via della crisi dei semiconduttori, dell’inflazione delle materie prime e della crisi legata al Covid, in una intervista a “Il Corriere della Sera” e ad altri quotidiani europei, Tavares ha sottolineano che “abbiamo creato una nuova organizzazione e una nuova governance in un’azienda che ora è molto più grande; ci siamo riusciti in un lasso di tempo molto breve con i risultati notevoli che conoscete per la prima metà dell’anno”.

Nell’ultimo anno, Stellantis ha lanciato più di 10 nuovi prodotti nel 2021, oltre ad avere pianificato investimenti per più di 30 miliardi di euro fino al 2025 volti a implementare le strategie di elettrificazione e software per sostenere i 14 marchi iconici e i 2 marchi di mobilità. Ha inoltre svelato un’ambiziosa strategia di elettrificazione con 33 veicoli elettrificati attualmente disponibili e ha accelerato la trasformazione del software attraverso collaborazioni rivoluzionarie con Amazon, BMW, Foxconn e Waymo. Inoltre, Stellantis può già contare su una presenza consolidata in tre regioni (Europa, America del Nord e America Latina), oltre a un significativo potenziale in mercati importanti quali Cina, Africa, Medio Oriente, Oceania e India. Con operazioni industriali in oltre 30 Paesi, l’azienda ha la capacità di soddisfare i clienti e superare le aspettative, garantendo veicoli e servizi di alta qualità in oltre 130 mercati.

Tema elettrificazione

L’elettrificazione rappresenta una questione politica che ha un impatto sui prezzi delle auto e di fatto rischia di “escludere” il ceto medio dall’acquisto di nuovi veicoli. Lo ha sottolineato ieri Carlos Tavares, ceo di Stellantis, nel corso di una intervista a “Il Corriere della Sera” e ad altri quotidiani europei. “Non va perso di vista che ci saranno conseguenze sociali e rischiamo di perdere la classe media, che non potrà più comprare auto. Quindi è presto per dire se l’approccio europeo è ragionevole”, ha dichiarato Tavares, spiegando che “la nostra battaglia ora è volta a limitare l’impatto dei costi supplementari del 50% dell’auto elettrica”.

Iveco al debutto oggi a Piazza Affari

Si avvia al debutto oggi a Piazza Affari il titolo Iveco. Settimana scorsa Borsa Italiana ha ammesso le azioni ordinarie Iveco a quotazione su Euronext Milan.

La scissione di Iveco da CNH Industrial è divenuta efficace il primo gennaio 2022, a seguito della sottoscrizione del relativo atto di scissione avvenuta il 31 dicembre. Ogni titolare di azioni ordinarie Cnh Industrial riceverà una azione ordinaria IVG ogni cinque azioni Cnh detenute. Le azioni ordinarie di Cnh in circolazione quoteranno “ex-assegnazione” dal 3 gennaio 2022 e la record date per l’assegnazione sarà il giorno 4 gennaio 2022 sia su Euronext Milan, sia su Nyse. Le azioni ordinarie Iveco daranno titolo a dividendo a partire dal primo gennaio 2022.

Stellantis: in uscita il 28 ottobre i ricavi del terzo trimestre 2021 

Stellantis ha annunciato che giovedì 28 ottobre 2021 pubblicherà i risultati sulle consegne e i ricavi del terzo trimestre 2021. E’ previsto una conference call sulle consegne e i ricavi a partire dalle 13.

AGGIORNAMENTO  SPOT 18/11/2021 dopo FUSIONE 

STELLANTIS +CNH=35,11 superato top del 13-08-2021

torna sopra 30,48 MIDPOINT dell’analisi rialzista di questi due titoli.

STELLANTIS +CNH=33,68   top del 13 -08-2021

LA NUOVA PROIEZIONE DIVENTA QUINDI QUESTA

23,16/23,35–24,00/24,80
24,00/24,8026,5–27,55–28,50-28,80-29,05-29,15-29,23–29,4630,50/33,00–38/42,5

Cosa ne penseranno le Mani Forti dei Mercati ?

vedi aggiornamenti precedenti

FCA si conferma >17,5 e fuori dal Box 3,5/5,5–14,5/17,5

STELLANTIS +CNH=32,68 <-attuale top somma titoli 7-06-2021

retest 29,15-29,23–29,46 da 32,68 superato , 30,48 Top Marchionne recuperato 03-08-2021

LA NUOVA PROIEZIONE DIVENTA QUINDI QUESTA

23,16/23,35–24,00/24,80
24,00/24,8026,5–27,55–28,50-28,80-29,05-29,15-29,23–29,4630,50/33,00–38/42,5

Cosa ne penseranno le Mani Forti dei Mercati ?

vedi aggiornamenti precedenti

AGGIORNAMENTO  SPOT 16/09/2021 dopo FUSIONE 

STELLANTIS +CNH=32,37

torna sopra 30,48 MIDPOINT dell’analisi rialzista di questi due titoli.

STELLANTIS +CNH=33,68   top del 13 -08-2021

vedi aggiornamenti precedenti

FCA si conferma >17,5 e fuori dal Box 3,5/5,5–14,5/17,5

STELLANTIS +CNH=32,68 <-attuale top somma titoli 7-06-2021

retest 29,15-29,23–29,46 da 32,68 superato , 30,48 Top Marchionne recuperato 03-08-2021

LA NUOVA PROIEZIONE DIVENTA QUINDI QUESTA

23,16/23,35–24,00/24,80
24,00/24,8026,5–27,55–28,50-28,80-29,05-29,15-29,23–29,4630,50/33,00–38/42,5

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Stellantis: -26,2% immatricolazioni a luglio, -29,4% ad agosto

Mesi estivi in frenata in Europa per il gruppo Stellantis. Secondo i dati diffusi dall’Acea, per il gruppo nato dalla fusione tra Fca e Psa nell’area Ue+Efta+Uk le immatricolazioni sono scese a luglio del 26,2% e del 29,4% ad agosto nel confronto con gli stessi mesi del 2020. Il bilancio dei primi 8 mesi dell’anno è positivo, mostrando una crescita del 14,8%.

AGGIORNAMENTO  SPOT 13/08/2021 dopo FUSIONE 

STELLANTIS +CNH=33,68 superato  top del 7 -06-2021

vedi aggiornamenti precedenti

FCA si conferma >17,5 e fuori dal Box 3,5/5,5–14,5/17,5

STELLANTIS +CNH=32,68 <-attuale top somma titoli 7-06-2021

retest 29,15-29,23–29,46 da 32,68 superato , 30,48 Top Marchionne recuperato 03-08-2021

LA NUOVA PROIEZIONE DIVENTA QUINDI QUESTA

23,16/23,35–24,00/24,80
24,00/24,8026,5–27,55–28,50-28,80-29,05-29,15-29,23–29,4630,50/33,00–38/42,5

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Stellantis, avanti tutta in Borsa con conti e nuova guidance. Focus su elettrico

Piazza Affari si muove oggi al ritmo delle trimestrali, mantenendo una buona dose di prudenza di fronte al propagarsi nel mondo della variante Delta del Covid-19 che mettere a rischio la ripresa. Per la stagione degli utili la regina di oggi sul Ftse Mib è Stellantis che viaggia in rialzo di oltre il 4%, sopra il muro dei 17 euro.

I conti del semestre

Per il big europeo dell’auto, nato dalla fusione tra Fca e Psa, i primi sei mesi del 2021 con ricavi netti pro forma pari a 75,3 miliardi di euro, in crescita del 46%. Il risultato operativo rettificato pro forma si è attestato a 8,6 miliardi, con 11,4% di margine; registrando un margine record per il Nord America al 16,1%. Sempre stando ai dati pro forma diffusi prima dell’avvio degli scambi, l’utile netto del periodo si è attestato a 5,9 miliardi di euro. Il gruppo ha fatto sapere che l’avvio del piano di sinergie è stato forte, con 1,3 miliardi di euro circa di benefici di cassa nel primo semestre 2021. Il flusso di cassa disponibile industriale pro forma è negativo per 1,2 miliardi. Il dato, spiega la nota, riflette gli impatti negativi sul capitale circolante dovuti a ordini di semiconduttori non evasi, compensando le sinergie nette positive. Infine, forte la liquidità industriale disponibile che è stata di 51,4 miliardi.

Stellantis ha inoltre fatto sapere di avere alzato la guidance 2021, adesso si attende un margine del risultato operativo rettificato di circa il 10%, contro la passata previsione compresa tra il 5,5% e il 7,5%. “Assumendo che non ci saranno ulteriori peggioramenti nella fornitura di microchip e significate misure restrittive contro il Covid-19 in Europa e Stati Uniti”, sottolinea il gruppo automobilistico che nei punti salienti legati ai risultati finanziari segnala il ritorno in attivo di Maserati. Il marchio del Tridente ha registrato un risultato operativo rettificato del primo semestre di 29 milioni di euro e una quota di mercato in crescita in tutti i mercati.

“Vorrei ringraziare calorosamente tutti i dipendenti di Stellantis per la loro straordinaria attenzione all’eccellenza operativa e alla messa in campo delle sinergie, azioni che hanno portato la società a raggiungere risultati finanziari importanti nel primo semestre”, ha commentato il ceo Carlos Tavares. Il manager ha aggiunto: “A questi importanti risultati a livello operativo si affiancano progressi significativi su questioni strategiche, relative all’accelerazione nel campo dell’elettrificazione e del software, pilastri fondamentali della nostra strategia”.

Veicoli elettrici: avanti a tutta velocità con il lancio di 11 BEV e 10 PHEV nei prossimi 24 mesi

Per la strategia per i veicoli elettrici, avanti a tutta velocità con il lancio di 11 BEV e 10 PHEV nei prossimi 24 mesi; gamma dei veicoli commerciali leggeri completamente elettrificata in Europa, oltre a furgoni medi a celle a combustibile a idrogeno, entro la fine del 2021. C’è poi una terza ‘gigafactory’ annunciata per Termoli (Italia) ma anche la trasformazione dello stabilimento di Ellesmere Port nel Regno Unito nella prima fabbrica della società esclusivamente dedicata ai BEV dalla fine del 2022

Mercato italiano auto resta debole, aspettando gli incentivi

Intanto ieri a mercati chiusi sono arrivati i consueti aggiornamenti mensili dal mercato dell’auto in Italia per il mese di luglio. Per Stellantis il mese passato si è chiuso con un calo di oltre il 20% delle immatricolazioni in Italia, facendo peggio del mercato che è calato del 19,4%. “Il calo rispetto ai mesi precedenti è in parte imputabile all’attesa della ripartenza degli incentivi alla rottamazione (reintrodotti da inizio agosto)”, segnalano gli analisti di Equita.

STELLANTIS +CNH=32,68 <-attuale top somma titoli 7-06-2021

STELLANTIS 17,53 raggiunto lato alto del Box 14,50-17,50 08-06-2021

>30,48 1 Giugno 2021

STELLANTIS +CNH=30,48 <–31-05-2021

raggiunto 30,48 massimo Era Marchionne !

LA NUOVA PROIEZIONE DIVENTA QUINDI QUESTA

23,16/23,35–24,00/24,80
24,00/24,8026,5–27,55–28,50-28,80-29,05-29,15-29,23–29,4630,50/33,00–38/42,5

Cosa ne penseranno le Mani Forti dei Mercati ?

AGGIORNAMENTO  SPOT 8/06/2021 dopo FUSIONE 

STELLANTIS +CNH=32,68 <-attuale top somma titoli 7-06-2021

STELLANTIS 17,53 raggiunto lato alto del Box 14,50-17,50 08-06-2021

>30,48 1 Giugno 2021

STELLANTIS +CNH=30,48 <–31-05-2021

raggiunto 30,48 massimo Era Marchionne !

LA NUOVA PROIEZIONE DIVENTA QUINDI QUESTA

23,16/23,3524,00/24,80
24,00/24,8026,527,5528,50-28,80-29,05-29,15-29,2329,4630,50/33,0038/42,5

Cosa ne penseranno le Mani Forti dei Mercati ?

Stellantis si accoda a rally settore auto, per Equita l’upside potenziale è di oltre +20%

Sprint oggi a Piazza Affari per Stellantis che è arrivata a guadagnare il 3% circa a 16,98 euro. In generale a viaggiare in rialzo è tutto il settore automotive (lo STOXX Europe 600 Automobiles & Parts segna +2,14%) con gli investitori che tornano a guardare con ottimismo alle prospettive di ripresa economica.Oggi intanto Equita SIM ha aggiornato al rialzo il prezzo obiettivo su Stellantis a 20,4 euro con rating buy confermato. Il nuovo prezzo obiettivo, che implica un potenziale upside di oltre il 20% rispetto ai livelli attuali, incorpora la valutazione di Aramis, società che si occupa della vendita di auto usate online e che è stata quotata a 23 euro per azione (estremo inferiore della forchetta di prezzo 23-28 euro).

STELLANTIS

vedi aggiornamenti precedenti

STELLANTIS +CNH=29,98 superato top 6-04-2021 e top 10-05-2021

STELLANTIS +CNH=29,11 <–top 6-04-2021

FCA +CNH=30,48 <–top con Marchionne

LA NUOVA PROIEZIONE DIVENTA QUINDI QUESTA

23,16/23,3524,00/24,80
24,00/24,8026,527,5528,50-28,80-29,05-29,15-29,2329,4630,50/33,00-38/42,5

Cosa ne penseranno le Mani Forti dei Mercati ?

Il precedente massimo è stato 30,48 FCA+CNH con Sergio Marchionne

vedi precedenti aggiornamenti

STELLANTIS +CNH=29,11 <–top 6-04-2021

siamo a -1,37 euro dai 30,48 che fu top con Marchionne 

STELLANTIS +CNH=27,72 <–min su stacco div straordinario e ricalcolo FCA a 14,54

STELLANTIS +CNH=28,60 <–top 11-03-2021

Resta sopra 23,15/23,35 punti di appoggio molto importanti

Il precedente massimo è stato 30,48 FCA+CNH con Sergio Marchionne

STELLANTIS

Stellantis: immatricolazioni Francia e Italia in forte crescita, ma livelli ben sotto 2019

 

Stellantis tra le storie societarie di rilievo del report odierno di Equita SIM.

“In Europa le immatricolazioni di maggio sono state in forte crescita per il facile confronto anno su anno, ma restano a livelli ben inferiori al 2019:
-mercato auto + LCV in Francia (~10% dei volumi di Stellantis): +43% su base annua a 177.000 unità (+52% da inizio anno a 919.000) di cui auto +46% a 141.000 (+50% da inizio anno a 723.000 e LCV +30% a 36.000 (+59% da inizio anno a 196.000); il dato mensile è del 25% inferiore al 2019 (del 19% da inizio anno). Stellantis ha performato sostanzialmente in linea col mercato crescendo del 42% su base annua a 44.000 unità (+39% da inizio anno a 254.000), del 35% inferiore al 2019 (del 24% da inizio anno).-mercato auto in Italia (~9% di volumi di Stellantis): +43% su base annua a 143.000 unità (+63% da inizio anno a 735.000), il 28% inferiore al livello del 2019 complice anche la fine degli incentivi (del 19% da inizio anno).Stellantis ha sovraperformato crescendo del 50% su base annua a 56.000 unità (+61% da inizio anno), del 19% inferiore al 2019 (del 22% da inizio anno)”.Equita SIM scrive che “il trend è coerente con le nostre stime relative all’anno fiscale, in attesa di capire quale sia l’impatto dello shortage di semiconduttori sulla produzione”. Equita SIM ha un rating buy sul titolo, a fronte di un target price a 20 euro, rispetto ai 16,35 euro a cui il titolo Stellantis ha concluso la sessione della vigilia

Auto del futuro: Stellantis e Foxconn partoriscono la jv Mobile Drive. Focus su infotainment, cloud service, AI e 5G

I veicoli del futuro passano da una nuova partnership tra l’Asia e l’Europa. Quella tra Stellantis, big europea dell’auto nata dalla fusione tra Fca e Psa, e Foxconn (colosso taiwanese produttore di componenti elettronici al mondo, maggiore rifornitore di Apple). Le due società hanno annunciato la firma di un memorandum d’intesa non vincolante per dare vita a Mobile Drive. Si tratta di una joint venture 50/50, che mira a velocizzare i tempi di sviluppo per fornire esperienze innovative agli automobilisti, rese possibili da elettronica di consumo avanzata, interfaccia HMI e servizi che supereranno le aspettative dei clienti.
Mobile Drive, si legge nel comunicato congiunto, unirà l’esperienza di Stellantis nella progettazione dei veicoli a 360° e le sue competenze ingegneristiche, con la capacità di Foxconn di sviluppare a livello globale software e hardware per smartphone e elettronica destinata al consumatore finale. Un mix che posizionerà Mobile Drive in prima linea nello sforzo globale per fornire nuove frontiere di informazioni a bordo del veicolo e di capacità di intrattenimento, connesse senza soluzione di continuità all’interno e all’esterno dei veicoli in cui sono installate. Nel dettaglio, Mobile Drive si focalizzerà su infotainment, telematica e sviluppo di piattaforme cloud service attraverso innovazioni di software che dovrebbero includere applicazioni basate su intelligenza artificiale, comunicazione 5G, servizi over-the-air avanzati, opportunità di e-commerce e integrazioni smart cockpit.

Tutto quanto sviluppato da Mobile Drive, precisa il comunicato, sarà in comproprietà tra Stellantis e Foxconn. Le società indicano inoltre che la joint venture, con sede in Olanda, opererà come fornitore del settore automobilistico, elaborando offerte competitive per fornire soluzioni software e relativi hardware a Stellantis e altre case automobilistiche interessate.
“Oggi, c’è qualcosa che conta tanto quanto un design accattivante o una tecnologia innovativa, è il modo in cui le caratteristiche all’interno dei nostri veicoli migliorano la vita dei nostri clienti”. Lo ha dichiarato Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, commentando l’annuncio della nascita di Mobile Drive. “Il software è un elemento strategico per il nostro settore e Stellantis vuole esserne leader con Mobile Drive, una società che renderà possibile il rapido sviluppo di funzioni di connettività e servizi che rappresentano la prossima grande evoluzione nel nostro settore, così come è stato con la tecnologia di elettrificazione”, aggiunge Tavares.
“I veicoli del futuro saranno sempre più guidati e caratterizzati dal software. I clienti di oggi e quelli di domani chiedono e si aspettano soluzioni sempre più creative e basate sul software, soluzioni che permettano di connettere i conducenti e i passeggeri al veicolo, dentro e fuori. Mobile Drive intende andare incontro e superare queste aspettative grazie al coinvolgimento di team di designer e di ingegneri software e hardware”, afferma Young Liu, presidente di Foxconn. “Si tratta di un’estensione naturale della leadership globale di Foxconn nello sviluppo e nell’impiego di tecnologie intelligenti per migliorare la qualità della vita dei consumatori in tutto

Stellantis: nasce Mobile Drive, joint venture con Foxconn 50/50

Stellantis e Hon Hai Precision Industry, in collaborazione con la sua società sussidiaria FIH Mobile, hanno annunciato la firma di un memorandum d’intesa non vincolante per dare vita a Mobile Drive. Si tratta di una joint venture 50/50, che mira a velocizzare i tempi di sviluppo per fornire esperienze innovative agli automobilisti, rese possibili da elettronica di consumo avanzata, interfaccia HMI e servizi che supereranno le aspettative dei clienti.

Mobile Drive, si legge nel comunicato congiunto, unirà l’esperienza di Stellantis nella progettazione dei veicoli a 360° e le sue competenze ingegneristiche, con la capacità di Foxconn di sviluppare a livello globale software e hardware per smartphone e elettronica destinata al consumatore finale. Un mix che posizionerà Mobile Drive in prima linea nello sforzo globale per fornire nuove frontiere di informazioni a bordo del veicolo e di capacità di intrattenimento, connesse senza soluzione di continuità all’interno e all’esterno dei veicoli in cui sono installate. Nel dettaglio, Mobile Drive si focalizzerà su infotainment, telematica e sviluppo di piattaforme cloud servic attraverso innovazioni di software che dovrebbero includere applicazioni basate su intelligenza artificiale, comunicazione 5G, servizi over-the-air avanzati, opportunità di e-commerce e integrazioni smart cockpit.

Tutto quanto sviluppato da Mobile Drive, precisa il comunicato, sarà in comproprietà tra Stellantis e Foxconn. Le società indicano inoltre che la joint venture, con sede in Olanda, opererà come fornitore del settore automobilistico, elaborando offerte competitive per fornire soluzioni software e relativi hardware a Stellantis e altre case automobilistiche interessate.

Stellantis pronta ad annunciare partnership con Foxconn, attese per un accordo su produzione auto elettriche

Stellantis e Foxconn, in collaborazione con la sua sussidiaria FIH Mobile Ltd., domani 18 maggio annunceranno una nuova partnership strategica. La partnership verrà presentata nel corso di una conference call e un webcast audio live da Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, Young Liu, presidente di Foxconn, Yves Bonnefont, Chief Software Officer di Stellantis, e Calvin Chih, amministratore delegato di FIH.

La taiwanese Foxconn è il maggiore assemblatore di iPhone al mondo e intende entrare nel mercato dei veicoli elettrici. Nei mesi scorsi il presidente Liu ha affermato che punta a una quota di mercato del 10% nelle auto elettriche.

Settimana scorta Foxconn ha stretto un accordo con la startup di auto elettriche Fisker per co-sviluppare e produrre un nuovo veicolo elettrico. La produzione dell’auto, che sarà venduta con il marchio Fisker in Nord America, Europa, Cina e India, inizierà negli Stati Uniti entro la fine del 2023.

Stellantis al comando del Ftse Mib dopo balzo ricavi trimestrali e conferma guidance, su carenza chip il peggio deve arrivare

Stellantis ha confermato la guidance sul 2021 dopo aver chiuso il primo trimestre dell’anno con ricavi in crescita a doppia cifra. Tuttavia sul futuro preoccupa la carenza globale dei semiconduttori, perché, se finora l’impatto sui volumi di produzione è stato piuttosto contenuto, il peggio si vedrà proprio nel trimestre in corso. Il mercato però non si lascia spaventare e festeggia i risultati finora conseguiti.
In una seduta intonata al rialzo a Piazza Affari, il titolo Stellantis si mette in evidenza mostrando un balzo in avanti del 3% in area 14,3 euro.

Ricavi forti dopo la fusione, consegne in aumento nonostante impatto carenza chip

Il gruppo, nato a gennaio dalla fusione tra Fca e la francese PSA, ha registrato nei primi tre mesi dell’anno ricavi netti pari a 34,3 miliardi di euro. I ricavi su base pro-forma, per il confronto su base annua, sono aumentati del 14% a 37 miliardi di euro rispetto ai 32,4 miliardi del primo trimestre 2020, grazie ai maggiori volumi, soprattutto in Nord America e in Europa. “Nel primo trimestre dopo la fusione, Stellantis ha riportato forti ricavi, con il portafoglio di marchi diversificato che ha trainato la crescita dei volumi, un effetto prezzi positivo e un miglioramento del mix di prodotto nonostante le difficoltà dovute alla carenza di semiconduttori a livello globale”, ha detto il direttore finanziario Richard Palmer.
Le consegne sono state pari a 1,6 milioni di unità su base pro-forma (+12%) riflettono la robusta domanda e il mix della clientela retail, ma anche l’impatto della sospensione temporanea della produzione nel primo trimestre 2020 dovuta al Covid, parzialmente compensati da perdite pari all’11% circa (circa 190.000 unità) della produzione programmata nel primo trimestre 2021 per la carenza di semiconduttori.

Allarme crisi chip, il peggio è nel II trimestre

Se la carenza di semiconduttori ha ridotto la produzione pianificata dell’11%, ovvero di 190.000 auto nel primo trimestre, con un impatto piuttosto contenuto, l’allarme per la crisi dei chip cresce proprio in questo trimestre: tra aprile e giugno è atteso un ulteriore peggioramento. Lo ha ammesso la stessa Stellantis che prevede una visibilità limitata sugli effetti della carenza di semiconduttori a livello annuo ma con l’aspettativa di un secondo trimestre 2021 più impattato del primo e con miglioramenti nel secondo semestre. E secondo alcune agenzie che citano proprio il direttore finanziario Richard Palmer, gli effetti potrebbero persistere fino al 2022.

Guidance 2021 confermata, così come i prossimi lanci

Per quanto riguarda il 2021, il gruppo ha comunque confermato la guidance con margine operativo rettificato tra il 5,5 e il 7,5%, sempre che non vi siano ulteriori lockdown significativi dovuti al Covid. Dal punto di vista commerciale, i lanci produttivi delle nuove Grand Wagoneer/Wagoneer e della nuova generazione della Jeep Grand Cherokee sono confermati, rispettivamente, per fine secondo trimestre e per il terzo trimestre. Avviata la produzione della nuova Grand Cherokee L (a 3 file di posti) con il lancio commerciale previsto verso la fine del secondo trimestre. Stellantis ha ribadito che prevede che le vendite del settore cresceranno del 10% in Europa quest’anno e dell’8% in Nord America.

Stellantis: immatricolazioni ad aprile in ovvio recupero rispetto allo scorso anno, molto forte in US, meno in Ue

Ad aprile la SAAR, il dato annualizzato destagionalizzato delle vendite di auto nel mercato US è cresciuta a 18, 5 milioni, il dato più alto del biennio 2019-20. Il confronto annuale non ha valore dato che lo scorso anno era stato duramente impattato dalla pandemia (sceso a 8.6mn)
Come nei mesi precedenti, dicono gli esperti di Equita Sim, riteniamo che l’effetto price-mix possa in parte mitigare le inefficienze dovute allo shortage di componenti. In Europa aprile in recupero nel confronto col lockdown dello scorso anno, ma restando a livelli ben inferiori al 2019. Il mercato auto+LCV in Francia (~10% dei volumi di Stellantis) segna 181mila unità da 28mila dello scorso anno (+54% YTD) di cui auto 140mila (+51% YTD) e LCV 40mila (+68% YTD). Il dato è del 22% inferiore al livello del 2019 (del 18% inferiore rispetto ai primi 4 mesi del 2019. Stellantis ha sottoperformato con 69mila unità da 13mila dello scorso anno (+47% YTD).
Il mercato dell’auto in Italia (~9% di volumi di Stellantis) segna 145mila unità da 4mila dello scorso anno (+68% YTD a 592k) il 17% sotto il livello del 2019. Stellantis ha sottoperformato con 58.5mila unità da 2.7mila dello scorso anno (+68% YTD).

AGGIORNAMENTO  SPOT 18/03/2021 dopo FUSIONE

STELLANTIS +CNH=28,79 superato top 11-03

STELLANTIS +CNH=27,72 <–min su stacco div straordinario e ricalcolo FCA a 14,54

STELLANTIS +CNH=28,60 <–top 11-03-2021

Resta sopra 23,15/23,35 punti di appoggio molto importanti

Il precedente massimo è stato 30,48 FCA+CNH con Sergio Marchionne

LA NUOVA PROIEZIONE DIVENTA QUINDI QUESTA

23,16/23,3524,00/24,80
24,00/24,8026,527,55-28,50-28,80-29,05-29,15-29,23-29,4630,50/33,00-38/42,5

Cosa ne penseranno le Mani Forti dei Mercati ?

Mercato europeo auto strappa +62,7% su marzo 2020, con Stellantis a +140,9%: c’è effetto lockdown 

Il mese di marzo si chiude con un rimbalzo per il mercato dell’auto europeo, frutto del confronto con il marzo 2020, quando era scattato il primo lockdown. Secondo i dati diffusi prima dell’avvio dei mercati europei dall’Acea, nell’Europa Occidentale (ossia UE+EFTA+UK)a marzo sono state immatricolate 1.387.924 autovetture, registrando un aumento del 62,7% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Nella sola Unione europea la crescita è stata ancora più sostenuta e pari all’87,3 per cento.

L’effetto lockdown nel confronto con marzo 2020
“Purtroppo, questa crescita non rappresenta l’effettiva situazione del mercato dell’auto perché il confronto si fa con marzo 2020 che è stato il mese in cui la pandemia ha cominciato ad mordere. Per avere un’idea dell’effettivo andamento del mercato – avverte il Centro Studi Promotor – occorre dunque fare il confronto con l’ultimo marzo ‘normale’ che è quello del 2019″. Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, questo confronto mette in evidenza un calo di ben il 21,6% che riflette una situazione di mercato ancora estremamente difficile in tutta l’Europa Occidentale sia per le chiusure delle concessionarie in molti paesi sia, e soprattutto, per l’impatto della pandemia sull’economia e quindi sulla propensione all’acquisto di autovetture da parte di privati e imprese. In questo contesto però va segnalata la crescita delle immatricolazioni di auto elettriche e ibride, ma la dinamica positiva della domanda per questo tipo di vetture non è sufficiente per compensare gli effetti negativi della pandemia.

Spiegata dunque “l’anomalia di marzo”, che ha visto l’Italia chiudere il mese con un balzo stellare di quasi il 500%, sotto la lente le performance delle singole case automobilistiche. Il gruppo tedesco Volkswagen (primo per quota di mercato in Europa, ha archiviato il mese con un +45,9%. Per Stellantis il mese di marzo si è chiuso con un balzo di oltre il 140% in Europa. Secondo i Acea, il gruppo nato dalla fusione tra Fca e Psa e che vede tra i suoi marchi Peugeot, Fiat, Citroen, Opel e Jeep ha visto le immatricolazioni salire del 140,9% a quota 292.149 nell’Europa occidentale (UE+ EFTA + UK), con una quota di mercato che passa dal 14,2% al 21 per cento. Tra i principali brand del gruppo tutti segni positivi e performance migliori del mercato: Peugeot (+142,2%) e Jeep che ha archiviato il mese con un rialzo di oltre il 240 per cento. In decisa crescita anche Opel (+89,7%), Citroen (+157,3%) e Fiat (+173,5%). Nei primi tre mesi dell’anno il saldo è positivo, con una crescita per Stellantis del 7,4 per cento.

Dividendo straordinario Stellantis, stacco e prezzo rettificato 15 marzo

Stellantis stacca lunedì 15 marzo un dividendo straordinario da 0,096677 euro legato alla cessione di Faurecia. Borsa Italiana ha annunciato che verrà applicato un fattore di rettifica di 0,94242707 con il prezzo di chiusura pari a 15,436 euro rettificato a 14,548 euro.“Ci attendiamo volatilità su STELLANTIS nel giorno in seguito al dividendo straordinario”

AGGIORNAMENTO  SPOT 11/03/2021 dopo FUSIONE

STELLANTIS +CNH=28,60

Resta sopra 23,15/23,35 punti di appoggio molto importanti

Il precedente massimo è stato 30,48 FCA+CNH con Sergio Marchionne

LA NUOVA PROIEZIONE DIVENTA QUINDI QUESTA

23,16/23,3524,00/24,80
24,00/24,8026,527,55-28,50-28,80-29,05-29,15-29,23-29,4630,50/33,00-38/42,5

Cosa ne penseranno le Mani Forti dei Mercati ?

AGGIORNAMENTO  SPOT 25/02/2021 dopo FUSIONE

STELLANTIS +CNH=26,43

Resta sopra 23,15/23,35 punti di appoggio molto importanti

Il precedente massimo è stato 30,48 FCA+CNH con Sergio Marchionne

AGGIORNAMENTO  SPOT 08/02/2021 dopo FUSIONE

STELLANTIS +CNH=25,58 <–superato top del 20-01-2021 SU FUSIONE AVVENUTA

>23,15/23,35 18-01-2021  >24,00/24,80 19-01-2021

L’analisi guida resta valida anche dopo fusione FCA & PSA

LA NUOVA PROIEZIONE DIVENTA QUINDI QUESTA

23,16/23,3524,00/24,80
24,00/24,8026,5-27,55-28,50-28,80-29,05-29,15-29,23-29,4630,50/33,0038/42,5

Cosa ne penseranno le Mani Forti dei Mercati ?

Vedremo.

Veniamo dal Top Pre-Fusione FCA+CNH 26,46

Stellantis in recupero sul Ftse Mib, sotto lente immaticolazioni. Domani i conti 2020

Stellantis recupera terreno a Piazza Affari, dove ora mostra un rialzo dello 0,3% a 13,972 euro all’indomani dei dati sulle immatricolazioni in Italia e in Francia. “Come a gennaio anche a febbraio immatricolazioni di mercato in calo sia in Italia che in Francia con Stellantis sottoperformante in entrambi i mercati”, segnalano gli analisti di Equita che confermano la raccomandazione buy e target price di 18,7 euro sul gruppo nato dalla fusione tra FCA e i francesi di PSA. “Il confronto annuale è comunque ancora sfidante in quanto febbraio 2020 era stato solo sfiorato dai primi effetti della pandemia”, aggiungono gli esperti in attesa dei risultati finanziari per il 2020 che verranno diffusi domani mattina. La conference call è prevista domani a partire dalle ore 15.30.

Immatricolazioni auto KO anche a febbraio, Stellantis -13%. Alert CSP su esaurimento incentivi a breve

Si conferma la caduta delle immatricolazioni auto in Italia. A febbraio, stando ai dati diffusi dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, sono state 142.998 le immatricolazioni di auto nuove, pari a -12,3% sul pari periodo 2020, portando i volumi immatricolati nel primo bimestre 2021 a 277.145 unità, con una variazione negativa del -13,1% rispetto alle 318.991 unità dello stesso periodo dell’anno precedente. Febbraio dello scorso anno è stato l’ultimo mese ancora non intaccato dagli effetti della pandemia, anche se i primi provvedimenti anti-covid furono adottati il 23 febbraio.Tra i maggiori gruppi, Stellantis segna un calo del 13% delle immatricolazioni a febbraio con quota di mercato al 41,4%. Tra i singoli marchi -18,2% per Fiat, mentre tengono Jeep (-0,9%), Peugeot (-1,4%) e Citroen (+2,6%). Molto male anche il gruppo Volkswagen (-23%) e Renault (-21,7%).Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor (CSP), il raggiungimento dei target di crescita di PIL per il 2021 non è compatibile con un settore dell’auto al collasso. “Occorre quindi che il Governo rifinanzi immediatamente gli incentivi per le auto più richieste dal pubblico. Come, d’altra parte, è indispensabile che il Recovery Plan preveda interventi significativi per sostenere il settore dell’automobile che è strategico anche per la transizione ecologica”. Il CSP rimarca come lo stanziamento per gli incentivi alle auto “verdi” (da 0 a 60 gr/km di emissioni di CO2) è più che sufficiente per far fronte alle richieste nell’intero anno, mentre lo stanziamento per le vetture con alimentazione tradizionali con emissioni non superiori a 135 gr/km di CO2 si sta esaurendo molto rapidamente. Dal giorno dell’apertura delle prenotazioni degli incentivi 2021, cioè dal 18 gennaio a ieri, ben 155 dei 250 milioni stanziati per l’acquisto di queste auto sono stati prenotati e su questa base si può prevedere che lo stanziamento si esaurirà intorno al 25 marzo. “Nel mese di aprile le vendite potrebbero essere ancora sostenute dagli incentivi già prenotati, ma da maggio, l’effetto congiunto dell’accelerazione della pandemia e della fine degli incentivi potrebbe stritolare il mercato dell’auto”, avverte CSP.

Per Goldman Sachs Stellantis è “buy”

Goldman Sachs inizia la copertura del produttore di auto nato dall’unione di FCA e PSA, a nessuna delle quali aveva aveva assegnato un giudizio, citando 4 ragioni per la sua view positiva

Una storia attraente per l’investitore con implicazioni di generazione di cassa e utili che nascono dalle sinergie. Così la Equity Research di Goldman Sachs introduce la decisione di iniziare la copertura di Stellantis, la casa nata dall’unione di FCA e PSA, con un rating BUY. In precedenza Goldman non assegnava un giudizio a nessuna delle due, ma ora vede una elevata probabilità che Stellantis raggiunga gli obiettivi di sinergie, che in termini di generazione di cash si cifrano in 5 miliardi di euro annualizzati, con un incremento di 80% in quattro anni, con un impatto positivo di 3 miliardi sul conto economico, pari al 32% circa dell’EBIT pro-forma calcolato sul 2019. Nel report che accompagna la decisione di assegnare il BUY, Goldman cita quattro ragioni a supporto.

MENO DUPLICAZIONI, PIÙ SCALA

La prima è che PSA e FCA offrono in Europa prodotti che coprono segmenti simili sia in termini di dimensione che di prezzo, per cui ha senso eliminare le duplicazioni, con un risparmio molto forte sugli investimenti in nuova tecnologia con cui equipaggiare le auto di nuova produzione. La seconda ragione citata da Goldman sono le economie di scala incrementale, che dovrebbero impattare positivamente il business soprattutto nella regione EMEA. Il terzo motivo è che entrambe le società confluite in Stellantis erano ancora in una fase molto precoce nello sviluppo delle batterie dedicate alle auto elettriche, e questo costituisce un vantaggio per il gruppo nato dalla fusione perché elimina alla radice i costi di eliminazione o di prevenzione delle duplicazioni.

UNA SPINTA DAL MERCATO AMERICANO

Goldman vede infine opportunità di contenimento dei costi nel necessario consolidamento delle funzioni di staffing centrale. Detto tutto questo, la grande casa d’investimento aggiunge che gli utili generati dal mercato americano dovrebbero ricevere una spinta dai nuovi prodotti, il cui lancio è previsto nei prossimi 18 mesi, soprattutto nel segmento delle utility monovolume, particolarmente interessante in termini di margini. Oggi questo mercato è dominato da General Motors e Ford, che detengono praticamente un duopolio di fatto. Già quest’anno Stellantis farà il suo ingresso con la Jeep Grand Wagoneer, che secondo Goldman potrebbe contribuire con un incremento di 5,5 mld in termini di ricavi annuali e di 1,1 mld in termini di EBIT.

NUOVA VERSIONE DEL GRAND CHEROKEE

Ma Goldman vede anche altri spazi di crescita per Stellantis in Nord America, notando che la Jeep Grand Cherokee ha il 14% del mercato in un segmento in cui Stellantis stima che i veicoli a tre file di sedute rappresentino il 70% del mercato, e che FCA introdurrà questa versione del nuovo Grand Cherokee nel 2021, con l’opportunità di acquisire nuove quote da aggiunge al suo portafoglio Nord America. In questo particolare segmento, Goldman vede un possibile contributo incrementale di 60.000 unità, pari a 2,5 miliardi di fatturato e 250 milioni di EBIT.

IL PEDIGREE DEL TEAM MANAGERIALE

Poi Goldman cita tra i fattori positivi un team manageriale con un pedigree in materia di ristrutturazioni, che nell’automotive non sempre sono imprese semplici, con quello di PSA che si è cimentato con successo in due operazioni di riassetto in Europe e quello di FCA che ha fatto la stessa cosa per le attività in Nord America. In entrambi i casi, inoltre, i manager delle sue società hanno adottato strategie affini, dando la priorità al mix dei prezzi rispetto ai volumi produttivi. Da non sottovalutare infine il posizionamento nel trend dell’elettrificazione, il che porta Goldman a escludere che nei prossimi anni Stellantis debba confrontarsi con problematiche di compliance relative alle emissioni di CO2.

VALUTAZIONI ANCORA TROPPO BASSE

Ultimo ma non certo da ultimo il fattore valutazioni di mercato. Secondo Goldman Equity Research, Stellantis è trattata a valutazione attraenti sia rispetto ai concorrenti americani che a quelli europei. In passato FCA veniva scambiata a uno sconto del 40% e più rispetto alla media dei multipli di Ford e GM, ma pagava anche una struttura di bilancio meno solida, bassa redditività in Europa e problematiche legate proprio alla compliance nelle emissioni. Ma tutti questi fattori ora vengono meno per Stellantis, per cui i multipli del titolo andrebbero rivisti e almeno allineati a quelli di Ford e GM.

Stellantis in caduta sul Ftse Mib nonostante assist Mediobanca, nuovo target oltre 40% sopra prezzi attuali

 
Male oggi il titolo Stellantis giù del 3,3% a 12,44 euro, così come la holding Exor. Pesa il sell-off odierno sui mercati e Stellantis non coglie la sponda del giudizio positivo arrivato da Mediobanca Securities che ha iniziato copertura con rating Outperform e un potenziale rialzo del 40% rispetto ai livelli di chiusura di ieri.

CNH Industrial chiude il 4° trimestre 2020 con un miglioramento della redditività

CNH Industrial riporta solidi risultati per il quarto trimestre del 2020. I ricavi consolidati sono pari a 8,5 miliardi di dollari (+10%) e l’EBIT adjusted delle Attività Industriali è pari a 520 milioni di dollari (+73%), con tutti i segmenti in crescita anno su anno. L’utile netto si attesta a 187 milioni di dollari e l’utile netto adjusted è pari a 432 milioni di dollari. Il free cash flow delle Attività Industriali è positivo per 2,4 miliardi di dollari. La liquidità netta delle Attività Industriali si attesta a 0,8 miliardi di dollari al 31 dicembre 2020.
Le prospettive 2021 di CNH Industrial si basano su un miglioramento progressivo delle condizioni economiche: ricavi di vendita netti in crescita tra l’8% e il 12% anno su anno,
includendo gli effetti del delta cambi di traslazione; free cash flow positivo tra 0,4 e 0,8 miliardi di dollari; spese di ricerca e sviluppo in crescita al 4,5% dei ricavi netti, spese generali, amministrative e di vendita inferiori/uguali al 7,5% dei ricavi netti e investimenti oltre il 2,5% dei ricavi netti.

Tanti catalyst positivi all’orizzonte

La valutazione data da Mediobanca a Stellantis tiene conto solo del 50% delle sinergie di 5 miliardi di euro legate alla fusione e si basa su stime 2021 di un parziale recupero rispetto al livello del 2019, lasciando quindi un ulteriore potenziale rialzo. Mediobanca ritiene che al’interno di un settore Automotive che nel 2021 non dovrebbe recuperare completamente i volumi persi a causa di Covid19, Stellantis è un storia di ristrutturazione accattivante, guidata da un top-management con un track record di successo, che sta negoziando a valutazioni poco impegnative.

Business plan in arrivo entro metà 2021

Tra i punti chiave del nuovo piano dovrebbero esserci la ristrutturazione sul mercato EMEA, che era in perdita per FCA, lo sviluppo di nuove tecnologie e la penetrazione nel mercato cinese.
Lo stesso ceo Carlo Tavares ha rimarcato settimana scorsa che per fare meglio nel Paese asiatico verrà coinvolta un’equipe strategica di alti dirigenti di Stellantis che proporrà diverse soluzioni; tra queste verrà scelta la migliore da proporre al comitato esecutivo e al board.

            AGGIORNAMENTO 15/01/2021

FCA+CNH=26,46 <–superato top del 06-01-2021

ARTICOLO ANALISI FCA+CNH CHIUSO 18 GENNAIO 2021

somma titoli FCA+CNH+DIVIDENDO 1,84 PAGATO

Stellantis cala il tris, analisti indicano i 4 prossimi catalyst per il titolo

Continua la striscia vincente di Stellantis (oggi close a 13,948 euro, +0,53%)dopo il debutto a Wall Street nella giornata di ieri coronato con un balzo di oltre l’11%. Il ceo Carlos Tavares ha rimarcato che il gruppo prevede di raggiungere entro il 2024 ben l’80% dei 5 miliardi di euro di sinergie annue previste. Il ceo di Stellantis ha inoltre indicato che l’obiettivo per quest’anno è realizzare 39 modelli elettrici rispetto ai 29 attuali; inoltre, entro il 2025 tutti i nuovi modelli avranno una versione elettrica.

Gli analisti di Mediobanca Securities rimarcano come dalla conferenza stampa di ieri non siano arrivati molti spunti in quanto le linee guida su sinergie e costi di ristrutturazione erano state già annunciate. “I prossimi catalyst a detta dell’istituto di piazzetta Cuccia saranno quattro: 1) la distribuzione della partecipazione in Faurecia; 2) scissione di Comau 3) potenziale distribuzione di un dividendo opzionale di 1 miliardo di euro come preso in considerazione dall’accordo di fusione e 4) presentazione di un nuovo piano industriale che, secondo la stampa, potrebbe avvenire entro la fine del primo semestre 2021.

Stellantis conquista anche Wall Street, il ceo Tavares traccia la via. E gli analisti vedono titolo toccare vette ambiziose

Stellantis debutta anche a Wall Street dopo la calda accoglienza ieri e oggi a Milano e Parigi. In avvio sul Nyse il titolo del gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA ha segnato rialzi nell’ordine dell’11%.Le parole di Tavares ed Elkannl ceo del nuovo gruppo, Carlos Tavares, in una conferenza stampa virtuale, ha rimarcato che il gruppo prevede di raggiungere entro il 2024 ben l’80% dei 5 miliardi di euro di sinergie annue previste. Circa il 40% delle sinergie proverrà dalla produzione, il 35% dagli acquisti e il 25% dall’ottimizzazione generale dei costi.Tavares ha inoltre ribadito che non è nelle intenzioni del nuovo gruppo procedere alla chiusura di alcun stabilimento. “Perseguiremo i nostri obiettivi senza distruggere occupazione”, sono state le parole del ceo.
Entro il 2025 tutti i nuovi modelli avranno una versione elettrica. L’obiettivo è realizzare 39 modelli elettrici entro la fine del 2021, rispetto ai 29 attuali. Intervenuto alla prima conferenza stampa post-fusione, Tavares ha rimarcato che ancora non è stata presa una decisione sul possibile ritorno del marchio Peugeot negli Stati Uniti.
Il ceo di Stellantis mostra idee chiare su cosa fare con il marchio Fiat. I nuovi modelli del marchio leader in Italia andranno a seguire lo stesso percorso fatto in Germania con la nuova Opel Corsa. A detta di Tavares l’economia di scala che si avrà con il nuovo gruppo Stellantis permetterà di produrre con maggiore efficienza e quindi di salvaguardare il marchio Fiat.
Il presidente del gruppo, John Elkann, ha affermato: “La nostra dimensione operativa ci fornisce le risorse per investire in tecnologie all’avanguardia, ci permette di distinguerci grazie alle nostre eccellenze e di proporre un’offerta senza eguali. Il nostro più grande vantaggio competitivo è rappresentato, sin dal primo giorno, dalla diversità geografica e culturale delle persone che lavorano in Stellantis”.

Il nodo Cina

Tra i nodi del nuovo gruppo a livello geografico, è la scarsa presenza in Asia e in particolare nel ricco mercato cinese. In un’intervista concessa a Repubblica il ceo Tavares non nasconde il problema Cina. “Guardando le cifre si capisce che non stiamo facendo abbastanza in Cina. Metteremo al lavoro un’equipe strategica di alti dirigenti di Stellantis che ci proporrà diverse soluzioni; noi sceglieremo la migliore da proporre al comitato esecutivo e al board di Stellantis”. Da questa analisi nascerà una nuova strategia per la Cina contenuta nel piano industriale. 

Analisti scommettono su ulteriore upside, UBS pone target a 21 euro

Intanto, il titolo Stellantis ha fatto la voce grossa anche oggi chiudendo a +2,6% dopo essere arrivato a segnare oltre +5% sopra quota 14 euro.
Gli analisti mettono mano alle valutazioni sul nuovo gruppo e Intesa Sanpaolo dice buy indicando un target price di 17,8 euro dai 16 euro indicati precedentemente per FCA. Rispetto alla chiusura di ieri, il target implica un upside potenziale del 32% circa. “Continuiamo a vedere una forte ratio industriale e finanziaria alla base della creazione di Stellantis, il cui divario di valutazione rispetto ai suoi concorrenti è destinato a chiudersi con la progressiva esecuzione del processo di integrazione tra FCA e PSA”, rimarcano gli esperti di Intesa Sanpaolo che nella sua valutazione a 17,8 euro comprende 1,7 euro di upside rappresentato dal rialzo relativo alle sinergie annunciate, il cui impatto è stato inserito in maniera conservativa solo al 50% in attesa della divulgazione del piano industriale di Stellantis, atteso per la prima metà dell’anno.
Ancora più abizioso il target price indicato da Ubs che avvia copertura sull’azione con buy e target price a 21 euro.

Immatricolazioni di fine 2020, sovraperformance in UE per FCA+PSA

Intanto, a dicembre, nonostante le immatricolazioni del mercato europeo (UE+EFTA+UK) siano calate del 4% a 1,09 mln di unità (-24,5% nel 2020 a 10,8 mln), Stellantis ha sovraperformato crescendo del 4% a/a a 234 mila unità (-29% sull’intero 2020 a 2,42 mln unità) grazie alla sovraperformance sia di
FCA (+8% a/a a 75 mila unità; -26% nel 2020 a 700mila) che PSA (+2% a/a a 159 mila unità; -30% nel 2020 a 1,72 mln di unità). Nel 4° trimestre Stellantis ha registrato un calo solo del 3% a/a a 693 mila unità.

Stellantis: modelli elettrici saliranno a 39 entro fine anno

Stellantis, nata dalla fusione tra FCA e PSA, si pone come leader mondiale in una nuova era della mobilità sostenibile. Il suo ceo, Carlos Tavares, ha annunciato che entro il 2025 tutti i nuovi modelli avranno una versione elettrica. L’obiettivo è realizzare 39 modelli elettrici entro la fine del 2021, rispetto ai 29 attuali. Intervenuto alla prima conferenza stampa post-fusione, Tavares ha rimarcato che ancora non è stata presa una decisione sul possibile ritorno del marchio Peugeot negli Stati Uniti.

Stellantis: Tavares, 80% delle sinergie entro il 2024 e nessuna chiusura di stabilimenti

Stellantis, nata dalla fusione di FCA e PSA, prevede di raggiungere l’80% dei 5 miliardi di euro di sinergie previsti entro 2024. LO ha rimarcato oggi il ceo del gruppo, Carlos Tavares. Circa il 40% delle sinergie proverrà dalla produzione, il 35% dagli acquisti e il 25% dall’ottimizzazione generale dei costi. Tra gli obiettivi di breve c’è il raggiungimento di un flusso di cassa positivo già quest’anno. Tavares ha inoltre ribadito che non è nelle intenzioni del nuovo gruppo procedere alla chiusura di alcun stabilimento. “Perseguiremo i nostri obiettivi senza distruggere occupazione”, sono state le parole del ceo.

Stellantis, Tavares: per marchio Fiat va fatto come con Opel in Germania

Il ceo di Stellantis, Carlos Tavares, mostra idee chiare su cosa fare con il marchio Fiat. Tavares, intervenuto alla conferenza stampa digitale in occasione del debutto di Stellantis a Wall Street, ritiene che per i nuovi modelli Fiat va seguito lo stesso percorso fatto in Germania con la nuova Opel Corsa. A detta di Tavares l’economia di scala che si avrà con il nuovo gruppo Stellantis permetterà di produrre con maggiore efficienza e quindi di salvaguardare il marchio Fiat.

AGGIORNAMENTO 15/01/2021

FCA+CNH=26,46 <–superato top del 06-01-2021

ARTICOLO ANALISI FCA+CNH CHIUSO 18 GENNAIO 2021

somma titoli FCA+CNH+DIVIDENDO 1,84 PAGATO

FCA            Close 15-01-2021   12,57 euro

CNH            Close 15-01-2021   11,02 euro

PEUGEOT   Close 15-01-2021 22,12 euro

Totale dei 3 titoli sommati tra loro 45,71 euro

l’algoritmo ipotizzato con questa analisi si è concretizzato ,ma come pensavamo con ingegneria finanziaria vista la fusione con PSA

vedi idea guida

18-28-38/42,5 <—Alziamo prezzo obiettivo per FCA+CNH da 30,5/33 a 38-42,5


ANCHE QUESTA IDEA RIENTRA DI DIRITTO TRA LE GOLD IDEA DI SFI TRADING ADVISOR ANCHE SE PARTE DI QUANTO IPOTIZZATO E’ AVVENUTO CON INGEGNERIA FINANZIARIA PER LA FUSIONE FCA-PSA CHE AL MOMENTO DI QUESTA ANALISI NON ERA ANCORA NOTA


Analisi che verrà chiusa su Fusione PSA-FCA avvenuta 

Lunedì 18 gennaio 2021 avrà inizio la negoziazione delle azioni ordinarie Stellantis su Euronext di Parigi e sul Mercato Telematico Azionario di Milano.


Per effetto della fusione Exor, la holding della famiglia Agnelli, detiene oggi 449.410.092 azioni ordinarie di Stellantis, che corrispondono al 14,4% sul capitale in circolazione. Dal punto di vista contabile, ai sensi del principio contabile internazionale IAS 28 – si legge in una nota diffusa dalla holding – si ritiene che «Exor eserciterà influenza notevole su Stellantis».


Non tutto ancora sarà svelato perché Tavares sta ancora lavorando al piano industriale di Stellantis che potrebbe essere pronto prima dell’estate. Difficile, quindi, che arrivino indicazioni precise su modelli, piattaforme da condividere e mission degli stabilimenti. Il manager potrebbe dare invece delle risposte sulle strategie e gli obiettivi del nuovo gruppo che punta a diventare leader della mobilità sostenibile e a realizzare 5 miliardi di sinergie l’anno.


Stellantis inarrestabile, per Intesa titolo sottovalutato rispetto alle altre big auto. I prossimi catalyst (compreso un altro dividendo)


Stellantis non ha mancato le attese facendo segnare un debutto stellare in Borsa. La giornata si è chiusa con un balzo del 7,57% a 13,52 euro per il nuovo colosso dell’auto nato alla fusione tra FCA e PSA e che si presenta con un biglietto da visita di circa 8 milioni di veicoli prodotti l’anno e un fatturato di oltre 165 miliardi di euro, che ne fanno la quarta più grande azienda automobilistica al mondo.

I numeri del nuovo colosso auto

Stellantis vanta 14 marchi tra cui spiccano Fiat, Maserati, Jeep, Dodge e Ram tra quelli che facevano parte di FCA, mentre la dote portata da PSA annovera tra gli altri Peugeot, Citroen, Opel e DS.
“Abbiamo le dimensioni, le risorse, la diversità e il know-how per cogliere con successo le opportunità di questa nuova era nel settore dei trasporti”, ha detto il presidente di Stellantis, John Elkann. La famiglia Agnelli, che ha incassato 830 mln dal dividendo straordinario di 1,84 euro per azione legato alla fusione con PSA, detiene adesso la quota di maggioranza di Stellantis con il 14,4%, quasi il doppio rispetto alla famiglia Peugeot.
Il ceo del nuovo gruppo, Carlos Tavares, ha affermato che la fusione aggiungerà 25 miliardi di euro di valore per gli azionisti nel corso degli anni, grazie ai tagli dei costi previsti. Fiat Chrysler e PSA hanno calcolato che Stellantis può ridurre i costi di oltre 5 miliardi di euro all’anno senza chiusure di stabilimenti.
Le azioni ordinarie di Stellantis da domani saranno negoziate anche sul New York Stock Exchange (NYSE) e sempre domani Tavares parlerà in una conferenza stampa virtuale.
I prossimi passaggi tecnici significativi per il gruppo prevedono la distribuzione della quota di Faurecia (39,3% più 308 milioni di euro di cassa derivanti da cessione passata da parte di PSA di una partecipazione del 7% in Faurecia), che dovrebbe avvenire nei primi tre mesi dell’anno.

Conti, dividendo aggiuntivo e nuovo piano

Nelle prossime settimane l’attenzione del mercato adesso si concentrerà sulle prestazioni economiche e finanziarie del gruppo e sulla sua capacità di pagare 1 miliardo di euro facoltativo di dividendo aggiuntivo relativo all’anno fiscale 2020 come indicato nei termini della fusione. “Ci aspettiamo che il gruppo presenti un piano industriale entro la fine del primo semestre o nel terzo quarter dell’anno – rimarcano gli esperti di Intesa Sanpaolo – . Dal punto di vista della valutazione, ci aspettiamo che il mercato tenga conto delle sinergie di Stellantis in una seconda fase, quando l’impatto iniziale diventerà visibili, cioè dalla seconda metà 2021 e soprattutto dal 2022″. Tuttavia, anche escludendo sinergie, gli esperti di Intesa Sanpaolo asseriscono che Stellantis sia sottovalutata su tutte le metriche rispetto ai suoi peers più diretti.

Il titolo diventa la terza forza del Ftse Mib

Stellantis diventa la terza forza dell’indice FTSE MIB. Stando ai dati riguardanti l’ETF iShares Ftse Mib Ucits Eur (Dist), che si rifà all’andamento dell’indice Ftse Mib, il titolo Stellantis ha un peso nell’indice del 7,38%, dietro solo a Enel con il 15,42% e Intesa Sanpaolo con l’8,47%. Fuori dal podio ENI (6,27%) e Ferrari (6,14%). L’ultimo aggiornamento del Ftse Russell sull’indice Ftse Mib al 20/9/2020 vedeva sempre Enel con il peso maggiore al 15,14%, seguita da Intesa con l’8,87% e Ferrari con il 6,78%. FCA era all’8° posto con il 4,11%.
Ieri per Stellantis è stato messo a punto l’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione. Il board di Stellantis è composto da due amministratori esecutivi, John Elkann (presidente) e Carlos Tavares (ceo), e nove amministratori non esecutivi.

FCA saluta Piazza Affari. Da lunedì arriva Stellantis, il 19 parlerà il ceo Tavares

Ultime ore di contrattazioni a Piazza Affari per il titolo Fiat Chrysler Automobiles (FCA). Oggi è l’ultimo giorno di negoziazione in quanto da lunedì il suo posto verrà preso da Stellantis, il gruppo che nasce in seguito alla fusione con PSA.Nel dettaglio domani, sabato 16 gennaio, la fusione tra FCA e Groupe PSA sarà formalmente completata. Lunedì 18 gennaio 2021 avrà inizio la negoziazione delle azioni ordinarie Stellantis su Euronext di Parigi e sul Mercato Telematico Azionario di Milano. Martedì 19 gennaio 2021 avrà inizio la negoziazione delle azioni ordinarie Stellantis sul New York Stock Exchange (Il NYSE sarà chiuso lunedì 18 gennaio in occasione del Martin Luther King Jr. Day).Proprio il 19 gennaio il ceo del nuovo gruppo, Carlos Tavares, terrà una conferenza stampa virtuale in occasione della nascita di Stellantis, che sarà seguita da una sessione di Q&A.Ieri intanto c’è stato lo stacco del dividendo straordinario di 1,84 euro per azione legato alla fusione con PSA. La nuova entità Stellantis potrebbe decidere di pagare dividendi aggiuntivi per un miliardo di euro nel futuro prossimo alla luce delle prestazioni e delle prospettive sia di Fca sia PSA. “Le premesse per un ulteriore distribuzione di un dividendo sono buone”, asserisce Banca Akros.

>23.15 e >23,35 15-12-2020

vedi aggiornamenti precedenti

FCA supera massimo Pre-Covid 9-12-2020

BOX 8-10,5-20.5-30,5-40,5

sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 ma la prima resistenza a 20,50 è passata

cominciamo ad allontanarci da 20,50 con nuovo top da quando toccò 10,50

vi ricordiamo che il precedente Top in somma titoli è stato FCA+CNH=30,48

FCA incassa l’upgrade da S&P grazie a fusione con Peugeot

S&P Global Ratings ha alzato il long term corporate credit rating di FCA da “BB+” a “BBB-”; l’Outlook rimane Stabile.
Il credit rating a breve termine è alzato da “B” a “A-3”.

L’azione sul rating arriva dopo che gli azionisti di Fiat Chrysler Automotive (FCA) e Peugeot SA (PSA) hanno approvato la fusione delle rispettive attività, che sarà completata il 16 gennaio 2021; a quel punto PSA si fonderà in FCA e FCA sarà ribattezzata Stellantis. “La nuova entità avrà un bilancio solido, buone prospettive di flusso di cassa e un ampio cuscinetto di liquidità”, argomenta l’agenzia di rating, secondo cui il gruppo combinato trarrà vantaggio da una maggiore scala, da una migliore diversità geografica e commerciale e da una solida struttura del capitale, con una posizione di cassa netta stimata superiore a € 10 miliardi alla chiusura e solide prospettive di generazione di flussi di cassa.S&P sottolinea come agli effetti benefici della fusione si contrappongono le incerte condizioni di mercato almeno nella prima metà del 2021 e i rischi legati al raggiungimento di sinergie di costo e all’elettrificazione del portafoglio prodotti.

Fca e Psa completano la fusione, nasce Stellantis

La nuova società sarà quotata da lunedì a Milano e a Parigi, da martedì a New York. Exor primo socio al 14,4%

 
Fca, dal referendum di Mirafiori a Stellantis attraverso gli occhi degli operai

2′ di lettura

La fusione tra Fca e Peugeot, che porta alla nascita di Stellantis, è stata completata ed è effettiva da oggi. Lo rendono noto, in un comunicato congiunto, le due società. Stellantis sarà quotata da lunedì a Milano e a Parigi, da martedì a New York.

Per effetto della fusione Exor, la holding della famiglia Agnelli, detiene oggi 449.410.092 azioni ordinarie di Stellantis, che corrispondono al 14,4% sul capitale in circolazione. Dal punto di vista contabile, ai sensi del principio contabile internazionale IAS 28 – si legge in una nota diffusa dalla holding – si ritiene che «Exor eserciterà influenza notevole su Stellantis».

In seguito alla fusione Exor deconsoliderà le attività e le passività della ex Fca, in precedenza contabilizzati secondo il metodo di consolidamento integrale ‘linea per linea’ e valuterà l’investimento in Stellantis con il metodo del patrimonio netto ‘equity method’, con una valutazione iniziale al fair value e completamento del valore definitivo entro un anno dal perfezionamento della fusione.

Gli effetti preliminari delle implicazioni contabili, che al momento non sono quantificabili, saranno riportati nella relazione finanziaria consolidata semestrale al 30 giugno 2021.

Lunedì dunque la nuova società farà l’ingresso ufficiale sul mercato con una cerimonia presso le Borse di Milano e di Parigi: il presidente John Elkann e l’amministratore delegato Carlos Tavares suoneranno la tradizionale campana di apertura delle Borse. Il giorno successivo è prevista una cerimonia analoga a Wall Street per lo sbarco sul New York Stock Exchange (lunedì i mercati americani sono chiusi per il Martin Luther King Day).

A Piazza Affari – dove il titolo Fiat aveva debuttato nel 1903, lasciando poi il posto a Fca nel 2014 dopo l’acquisizione di Chrysler – nell’ultima seduta di contrattazioni prima della nascita di Stellantis il calo per Fca è stato del 4,35% a 12,57 euro. Anche a Parigi Peugeot ha registrato una flessione del 4,21%.Fca pagherà ai suoi azionisti un dividendo straordinario di 1,84 euro legato alla fusione, mentre Stellantis potrebbe distribuire un’ulteriore cedola alla luce delle prospettive della società. Sarà Tavares, martedì pomeriggio alle 15,40, a presentare il nuovo gruppo in una conferenza stampa digitale nel corso della quale l’amministratore delegato risponderà alle domande di giornalisti ed esperti del settore.

Non tutto ancora sarà svelato perché Tavares sta ancora lavorando al piano industriale di Stellantis che potrebbe essere pronto prima dell’estate. Difficile, quindi, che arrivino indicazioni precise su modelli, piattaforme da condividere e mission degli stabilimenti. Il manager potrebbe dare invece delle risposte sulle strategie e gli obiettivi del nuovo gruppo che punta a diventare leader della mobilità sostenibile e a realizzare 5 miliardi di sinergie l’anno.

Stellantis, che ha una posizione di forza sia in Europa sia in America, dovrà affrontare la sfida sul mercato asiatico, Cina in testa. I sindacati hanno già chiesto un incontro a Tavares perché vogliono garanzie sull’occupazione e le produzioni degli stabilimenti italiani.

Nozze Fca-Psa: società prevedono di perfezionare la fusione il 16 gennaio

Fiat Chrysler Automobiles (Fca) e Peugeot (Psa) annunciano che le rispettive assemblee degli azionisti hanno approvato a larghissima maggioranza (con oltre il 99% dei voti a favore dell’operazione) la fusione di Fca e Groupe Psa volta alla creazione di Stellantis. Lo si apprende in un comunicato congiunto nel quale si precisa che gli azionisti di Fca hanno approvato proposte correlate alla fusione, tra cui l’adozione dello statuto di Stellantis e la nomina dei membri del consiglio di amministrazione di Stellantis annunciati in precedenza, in ciascun caso con efficacia dal giorno successivo al completamento della fusione.Per quanto riguarda le tempistiche, a seguito delle approvazioni assembleari odierne e dell’ottenimento delle ultime autorizzazioni normative nel corso del mese scorso, tra cui in particolare da parte della Commissione Europea e della Banca Centrale Europea, Fca e Groupe Psa prevedono di perfezionare la fusione il 16 gennaio 2021. La negoziazione delle azioni ordinarie Stellantis avrà inizio lunedì 18 gennaio 2021 sul Mercato Telematico Azionario di Milano e su Euronext Paris e martedì 19 gennaio 2021 sul New York Stock Exchange.

Fca: dividendo straordinario condizionato di 1,84 euro per azione

Fiat Chrysler Automobiles (Fca) ha annunciato che il consiglio di amministrazione ha dichiarato un dividendo straordinario condizionato di 1,84 euro per azione ordinaria corrispondente a una distribuzione complessiva di circa 2,9 miliardi di euro. “La data di legittimazione a percepire il dividendo straordinario (record date) per i titolari di azioni ordinarie Fca sarà venerdì 15 gennaio 2021”, si legge nella nota del gruppo italo-americano dell’auto.Proprio oggi Fca e Peugeot hanno annunciato che prevedono di completare la fusione proposta sabato 16 gennaio 2021. Il pagamento del dividendo straordinario è condizionato a un ulteriore annuncio che confermi che tutti i necessari adempimenti societari propedeutici al completamento della fusione sono stati espletati e che il dividendo straordinario è diventato incondizionato. Tale annuncio, indica la società, è previsto entro mercoledì 13 gennaio 2021. In assenza di tale annuncio, il dividendo straordinario non sarà pagabile.Se il dividendo straordinario diventa incondizionato, il calendario della distribuzione straordinaria per entrambi i mercati di quotazione, New York Stock Exchange e Mercato Telematico Azionario sarà: ex-date giovedì 14 gennaio 2021; e record date venerdì 15 gennaio 2021. Nella nota si indica che si prevede che il dividendo straordinario sia messo in pagamento al più presto successivamente al perfezionamento della fusione, e Fca annuncerà la data di pagamento a tempo debito. Al fine di coordinare il regolamento sul Nyse e sull’MTA del dividendo straordinario pagabile agli azionisti Fca legittimati precedentemente alla fusione a percepirlo, si prevede che la ex-date e la record date cadano al di fuori delle normali tempistiche di regolamento di Borsa Italiana, come concordato con Borsa Italiana.“Sebbene il dividendo straordinario verrà posto in pagamento successivamente al perfezionamento della fusione, onde evitare ogni dubbio si precisa che il dividendo straordinario non sarà pagabile su azioni Stellantis emesse a favore dei precedenti azionisti di Groupe Psa al momento dell’efficacia della fusione o ad altri azionisti che acquisteranno azioni Stellantis successivamente all’efficacia della fusione”, conclude la nota.

Fca: in manovra gli incentivi al settore auto fino a giugno 2021, le implicazioni per Stellantis

Nella Manovra approvata alla Camera è stato confermato lo stanziamento di 420 milioni per incentivi per il settore auto che dureranno fino a giugno 2021 con una quota rilevante per le motorizzazioni elettriche. Quali implicazioni per Fiat Chrysler Automobiles (Fca)? Per Stellantis il mercato italiano vale circa il 9% dei volumi. ma secondo gli analisti di Equita, allo stato attuale PSA potrebbe beneficiarne più di Fca in quanto ha una gamma elettrica più ricca. “Restiamo dell’idea che gli incentivi fiscali possano essere utili per traghettare il mercato in questa fase di incertezza – affermano dalla sim milanese – ma tipicamente ripropongono il problema al loro esaurimento”. Intanto il titolo Fca viaggia sereno a Piazza Affari segnando un progresso dello 0,8% in area 14,8 euro. Equita ha su Fca un rating buy (acquistare) con target price a 20,5 euro.

FCA-PSA: assemblee per fusione previste il 4 gennaio 2021

Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e Peugeot hanno ciascuna deciso di convocare le rispettive assemblee degli azionisti per lunedì 4 gennaio 2021 al fine di approvare la fusione delle due società volta alla creazione di Stellantis che diventerà il quarto costruttore automobilistico al mondo in termini di volumi. Lo si apprende in un comunicato congiunto delle due case automobilistiche europee. “L’agenda e le proposte di deliberazione da sottoporre al voto degli azionisti di ciascuna società, nonché le condizioni di partecipazione all’assemblea, saranno rese pubbliche il 23 novembre 2020 e saranno disponibili sui siti web delle rispettive società”, si legge nel comunicato.
fca

vedi precedenti aggiornamenti

FCA+CNH=20,81 <–11-11-2020

BOX 8-10,5-20.5-30,5-40,5

cominciamo ad allontanarci da 20,50 con nuovo top da quando toccò 10,50

vi ricordiamo che il precedente Top in somma titoli è stato FCA+CNH=30,48

vedi aggiornamenti precedenti

Per la prima volta da quando hanno toccato 10,50 in somma titoli superano in intrady 20,50 secondo scalino del solito BOX 8-10,5-20.5-30,5-40,5 siamo molto curiosi di vedere cosa accadrà quando LA FUSIONE in STELLANTIS avverrà , ancora pochi mesi e vedremo se quanto indicato in questa analisi verrà raggiunto con “ingegneria” finanziaria.

vedi precedenti aggiornamenti

BENE …ma <–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto 20,50

vedi precedenti aggiornamenti

in somma titoli da 10,50 a 20,45 superato precedente top.

BOX 10,5-20,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

vedi precedenti aggiornamenti

FCA+CNH=18,18 <—16-10-2020

I buoni dati delle vendite ci fanno “finalmente” superare il top del 15-09-2020

il BOX principale è il solito 10,5-20,5-30,5-40,5

come sempre detto fondamentale tornare sopra 20,50- 23,15/23,35 per vedere qualcosa di buono dai titoli FCA+CNH in somma titoli.

FCA+CNH=18,12<—15-09-2020

BENE …ma <–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto 20,50

in somma titoli da 10,50 a 18,12 superato precedente top.

BOX 10,5-20,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

Vedi aggiornamenti precedenti

FCA stupisce con trimestrale record, torna la guidance (con asterisco Covid). Minaccia lockdown tarpa le ali in Borsa

FCA mostra i muscoli con numeri trimestrali da record sul fronte dell’utile operativo. In linea con quanto riportato anche da peers quali Daimler, Renault e BMW, anche il gruppo guidato da Mike Manley conferma la resilienza della domanda di auto dopo lo shock Covid.
I numeri oltre le attese non stanno però scaldando il titolo FCA che a Piazza Affari paga come il resto delle blue chips i forti timori legati a possibili nuovi lockdown in Europa. Il titolo segna -2,33% a 10,74 euro. Settimana scorsa FCA si era spinta ben oltre la soglia degli 11 euro, sui massimi da febbraio e con quotazioni più che raddoppiate rispetto ai minimi toccati a marzo.

Fca: lettera Elkann ai dipendenti, Stellantis segna nuova capitolo. Manley con Tavares

“Ci stiamo avvicinando alla fine del 2020 – un anno come non ne abbiamo mai visti – e allo stesso tempo manca ormai poco al giorno della creazione di Stellantis, che segnerà l’inizio di un nuovo capitolo per noi”. Inizia così la lettera di Jonh Elkann, presidente di Fca, indirizzata ai dipendenti.“Come sapete, è stato concordato che Carlos Tavares diventerà il ceo della nuova società e che Mike Manley svolgerà un ruolo fondamentale nel futuro successo di Stellantis. L’intesa e la comunanza di vedute che si sono instaurate da subito tra Mike e Carlos – frutto anche di un’amicizia lavorativa di lunga data – si sono rivelate fondamentali durante ogni fase delle trattative con Groupe PSA e continueranno ad esserlo in futuro”, ha aggiunto Elkann sottolineando che “Mike fin dall’inizio si è fatto promotore del potenziale straordinario che questa fusione ha di cambiare le dinamiche del settore. Ha dato impulso all’intero processo e al fantastico lavoro fatto dai team di FCA in collaborazione con le loro controparti in PSA – che presto saranno i nostri colleghi – da prima dell’annuncio della fusione, un anno fa, fino ad oggi, esattamente dodici mesi dopo”.

Ebit record grazie a numeri ‘fenomenali’ in Nord America

Ancora una volta è il Nord America a mettere le ali ai conti di FCA che ha anche deciso di reintrodurre la guidance per l’intero 2020, confidando che da qui a fine anno non ci siano ulteriori stop legati al Covid. Il gruppo FCA ha così chiuso il terzo trimestre 2020 con risultati record a livello di Gruppo e in Nord America. L’EBIT adjusted del terzo trimestre risulta di 2,3 mld di euro a livello di gruppo e 2,5 miliardi di euro in Nord America, con margini rispettivamente all’8,8% e al 13,8%. L’utile netto trimestrale è di 1,2 miliardi di euro, con utile netto adjusted a 1,5 miliardi di euro e free cash flow industriale di 6,7 miliardi di euro. I ricavi ammontano a 25,8 mld , in calo del 6% annuo.
Il consensus Bloomberg indicava ebit a 1,26 miliardi, ricavi a 25 mld e utile netto a 567 mln dai -179 mln del 3° trimestre 2019 che aveva risentito dei costi di ristrutturazione di 1,4 mld.
Il ceo di FCA, Mike Manley, nel commentare i conti del terzo trimestre 2020, che evidenziano ebit adj record, rimarca come i risultati record siano stati trainati dalla ‘fenomenale’ performance del team in Nord America. “Nel trimestre – aggiunge Manley – con diversi brand abbiamo presentato prodotti in segmenti in cui non eravamo presenti, abbiamo aperto un nuovo capitolo nella storia del marchio Maserati, confermato la leadership di mercato in America Latina e proseguito nel rapido percorso globale di investimenti nell’elettrificazione. Ancora una volta, il nostro team ha dimostrato la sua straordinaria resilienza e creatività e, con la fusione che a breve vedrà la nascita di Stellantis, siamo più forti e concentrati sull’obiettivo di creare un valore significativo per tutti i nostri stakeholder”.

Reintrodotta guidance 2020, stime basate su assenza di nuovi stop per Covid

FCA reintroduce la guidance per l’intero esercizio 2020. Il colosso auto italo-statunitense, prossimo alla fusione con i francesi di PSA, indica un EBIT adjusted tra 3 e 3,5 miliardi di euro. La stima di ebit adj al massimo del range risulta  più del doppio consensus. FCA aveva ritirato le previsioni a marzo a causa dell’impatto allora incerto del coronavirus. Il Free cash flow industriale è atteso tra €(1,0) e €0.0 miliardi di euro. “Questa guidance assume che non vi siano ulteriori significative interruzioni a causa del Covid-19”, rimarca FCA in una nota.

Passi avanti verso nascita Stellantis

Sempre oggi FCA e PSA hanno annunciato un nuovo passo avanti verso la scita di Stellantis, il quarto costruttore automobilistico al mondo in termini di volumi. Il 27 ottobre i cda del dei due gruppi hanno firmato il progetto di fusione transfrontaliera relativo alla combinazione dei due gruppi. Le parti prevedono che l’operazione sia perfezionata entro la fine del primo trimestre 2021 subordinatamente alle consuete condizioni di closing previste dal combination agreement.
Nei giorni scorsi varie indiscrezioni hanno anticipato il possibile semaforo verde alla fusione da parte della Commissione Antitrust europea. Bruxelles avrebbe ritenuto sufficienti le concessioni offerte dalle società per il mercato LCV (aumento della capacità produttiva riservata a Toyota nella JV con PSA Sevelnord – che produce Peugeot Expert e Citroen Jumpy e Toyota ProAce – e riparazione di marchi rivali presso i concessionari in alcune città). L’autorizzazione potrebbe arrivare già entro fine 2020, ben prima del 2 febbraio (data provvisoria limite entro la quale era atteso il verdetto della Commissione).
Intanto il cfo di PSA, Philippe de Rovira, ha rimarcato che, alla luce del contesto di mercato molto incerto, risulta prematuro parlare della distribuzione del dividendo di 500 milioni di euro ciascuna prima della fusione. Il manager transalpino ha fatto capire che dipenderà anche dall’evoluzione del Covid nelle prossime settimane.
Lo scorso mese i due cda avevano concordato che sarà valutata la potenziale distribuzione di 500 milioni agli azionisti di ciascuna società prima della fusione o, in alternativa, la distribuzione di 1 miliardo da corrispondere successivamente al closing a tutti gli azionisti di Stellantis.

FCA: dividendo straordinario arriverà prima con ok anticipato a fusione dall’antitrust UE (analisti)

La Commissione Antitrust europea sarebbe in procinto di dare il via libera ala fusione tra PSA e FCA. Le ultime indiscrezioni vedono Bruxelles ritenere sufficienti le concessioni offerte dalle società per il mercato LCV (aumento della capacità produttiva riservata a Toyota nella JV con PSA Sevelnord – che produce Peugeot Expert e Citroen Jumpy e Toyota ProAce – e riparazione di marchi rivali presso i concessionari in alcune città). A detta dell’agenzia Reuters l’autorizzazione potrebbe arrivare a dicembre, ossia ben prima del 2 febbraio (dataprovvisoria limite entro la quale era atteso il verdetto della Commissione).Se così sarà, a detta di Equita SIM si andrebbe ad accelerare sia il closing della fusione (sin dall’inizio pianificato entro il primo trimestre 2021) che la distribuzione del dividendo straordinario di FCA (2,9 mld prefusione). La sim milanese allo stato attuale ipotizza lo stacco della cedola straordinaria intorno a fine marzo.

FCA pregusta l’ok UE a nascita Stellantis, doppio rumor fa sfrecciare il titolo in Borsa

Si va verso il via libera dell’Unione Europea alla fusione tra FCA e PSA che porterà alla nascita del gruppo Stellantis. Le rassicurazioni arrivate le scorse settimane dai due gruppi avrebbero fugato i dubbi dei funzionari di Bruxelles sull’impatto dell’operazione di integrazione sul mercato europeo dei veicoli commerciali. Nel dettaglio, stando a quanto riportato dall’agenzia Reuters, i due colossi auto sarebbero riusciti a convincere la Commissione UE proponendo un rafforzamento della collaborazione tra i francesi e Toyota (con cui ha una joint venture sui veicoli commerciali). Parigi aumenterebbe la capacità produttiva dedicata alla jv e venderebbe furgoni a un prezzo vicino al prezzo di costo.La Commissione Europea aveva avviato a giugno un’indagine legata alla possibile riduzione dei livelli della concorrenza sul mercato dei veicoli commerciali leggeri all’interno dell’UE.

Verso la nascita del 4° gruppo auto al mondo

Lo scorso mese i due gruppi hanno modificato alcuni termini dell’accordo di fusione per tenere conto dell’impatto della pandemia. Riviste le stime dele sinergie che a regime saranno di oltre 5 miliardi annui, rispetto ai 3,7 miliardi originariamente stimati. Circa il 40% dei risparmi proverrà dalle spese relative ai prodotti, un altro 40% dagli acquisti e il 20% da altre aree, come marketing, IT e logistica. I costi totali stimati una tantum di implementazione per raggiungere queste sinergie sono aumentati da 2,8 miliardi sino a un massimo di 4 miliardi.La fusione, annunciata a fine 2019 e che si prevede di concludere entro il primo trimestre 2021, creerà il quarto più grande costruttore automobilistico al mondo in termini di volumi.Il nuovo gruppo avrà sede in Olanda e sarà quotata alle borse di Parigi, Milano e New York. Carlos Tavares, attuale ceo di Psa, sarà amministratore delegato, oltre che membro del Consiglio di Amministrazione, per un mandato iniziale di cinque anni. La presidenza andrà a John Elkann, attuale presidente di FCA.

Scatto del titolo a Piazza Affari

Il titolo FCA ha trovato vigore in Borsa posizionandosi oggi in testa al Ftse Mib con +3% circa a quota 11,44 euro. Si tratta dei nuovi massimi da febbraio con quotazioni più che raddoppiate rispetto ai minimi di marzo.Il trend positivo di FCA in Borsa va avanti ormai da aprile. Il titolo del Lingotto ha inanellato ben sei mesi consecutivi di saldi positivi in Borsa e anche ottobre si appresta a chiudersi in forte spolvero.Settimana scorsa una sponda al raly è arrivata dall’update relativo al lancio della 500 elettrica. Il presidente di FCA, John Elkann, ha dichiarato che sono già oltre 12mila gli ordini per il nuovo modello elettrico, dei quali l’80% arriva dall’estero. Il target di produzione è di 80mila auto. FCA questa settimana (28 ottobre) diffonderà i conti del terzo trimestre 2020.

Mercato guarda anche a spin-off Comau

Un altro rumor riguarda invece l’accelerazione della selezione del team di management in Comau in vista del processo di spin-off di Comau, che dovrebbe avvenire dopo la finalizzazione della fusione tra FCA e PSA prevista entro il primo trimestre 2021.Alla fine del 2019, Comau ha registrato 317 milioni di euro ricavi e un utile netto di 3,7 milioni di euro. “Con lo spin-off di Comau, gli azionisti di Stellantis (ovvero gli azionisti di FCA e PSA) riceveranno azioni Comau, che saranno quotate sul mercato”, rimarcano gli esperti di Intesa Sanpaolo che indicano buy su FCA con target price a 15,3 euro. EXOR sarà il principale azionista. Gli esperti di Intesa valutano Comau circa 1,6 miliardi di euro, il che implica un rapporto EV/vendite a 2,1x basato su un confronto con i peers.

FCA inarrestabile sul Ftse Mib, assist da rumor su spin-off Comau. Titolo a +3% dopo stop al rialzo

Dopo un avvio fiacco, in sintonia con tutto il Ftse Mib, il titolo FCA ha ritrovato la via dei rialzi e si posiziona in testa al Ftse Mib con +3% circa a quota 11,43 euro. Si tratta dei nuovi massimi da febbraio con quotazioni più che raddoppiate rispetto ai minimi di marzo.A dare slancio al titolo quest’oggi sono due rumor. In primo luogo le indiscrezioni circa il via libera dell’Unione Europea alla fusione FCA-PSA con la nascita di Stellantis. Stando a quanto riferisce Reuters la formalizzazione dell’ok di Bruxelles arriverà entro la fine dell’anno.Un altro rumor riguarda invece l’accelerazione della selezione del team di management in Comau in vista del processo di spin-off di Comau, che dovrebbe avvenire dopo la finalizzazione della fusione tra FCA e PSA prevista entro il primo trimestre 2021. Alla fine del 2019, Comau ha registrato 317 milioni di euro ricavi e un utile netto di 3,7 milioni di euro. “Con lo spin-off di Comau, gli azionisti di Stellantis (ovvero gli azionisti di FCA e PSA) riceveranno azioni Comau, che saranno quotate sul mercato”, rimarcano gli esperti di Intesa Sanpaolo che indicano buy su FCA con target price a 15,3 euro. EXOR sarà il principale azionista. Gli esperti di Intesa valutano Comau circa 1,6 miliardi di euro, il che implica un rapporto EV/vendite a 2,1x basato su un confronto con i peers.

Fca: immatricolazioni auto in Europa +11,8% a settembre, meglio del mercato

Vendite più forti del mercato per Fiat Chrysler Automobiles (Fca). La casa ha evidenziato a settembre 77.807 immatricolazioni in Europa, in aumento dell’11,8% rispetto al corrispondente mese del 2019, facendo meglio del +1,1% del mercato. La sua quota è così salita da 5,4 a 6%. Tra i singoli marchi del gruppo, in evidenza Jeep con un +24,7% di nuove immatricolazioni il mese scorso. Rimane invece debole Alfa Romeo che registra un -1,3%.

Fca può stupire in Borsa, Equita alza target price del 48%. Ora focus su sinergie con fattore Tavares

La fusione tra Fiat Chrysler Automobiles(Fca) e il gruppo Peugeot procede senza intoppi, dopo la revisione dei termini annunciata a metà settembre. Oggi è stato svelata la composizione del consiglio di amministrazione di Stellantis, la nuova società risultante dalla loro unione, e anche le questioni dell’antitrust europeo sembrano risolvibili. Le due case hanno infatti offerto concessioni all’autorità per risolvere la questione della posizione dominante nel segmento LCV (veicoli commerciali leggeri) e ottenere così il via libera. Non sono stati specificati gli impegni presi, ma alcune indiscrezioni di stampa suggeriscono che le due società sarebbero disposte a concedere ai concorrenti l’utilizzo della loro rete post-vendita. Inoltre PSA si sarebbe impegnata ad aumentare la quota di veicoli a marchio Toyota, attualmente prodotti dalla joint venture già esistente fra le due. Se effettivamente la proposta venisse accettata, si eviterebbe la cessione di una parte del business, ipotesi decisamente più impattante, considerando che il business LCV genera margini superiori alla media. Ora l’attenzione si sposta sulle sinergie, che secondo alcuni analisti saranno interessanti sotto la guida di Carlos Tavares, nominato amministratore delegato.

11 membri nel board di Stellantis

Come previsto nell’accordo, annunciato il 18 dicembre 2019, il consiglio di amministrazione di Stellantis sarà composto da 11 membri, con la maggioranza degli amministratori non esecutivi che saranno indipendenti. Tra questi compare anche il nome di Andrea Agnelli. “Gli amministratori indipendenti hanno background professionali differenti e portano significative prospettive ed esperienze di rilevanza per l’azienda – precisano le due società – (…) supporteranno Stellantis nel valorizzare appieno i suoi punti di forza e competenze distintive in una nuova era della mobilità, con l’obiettivo di creare valore superiore per tutti gli stakeholder”.
Fca e il suo azionista di riferimento Exor hanno nominato 5 membri, tra cui John Elkann in qualità di presidente. PSA e due dei suoi azionisti di riferimento EPF/FFP e BPIfrance hanno nominato altri 5 membri, tra cui Robert Peugeot come amministratore senior indipendente e Henri de Castries come vice presidente. Anche Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, sarà membro del consiglio di amministrazione. Il completamento della combinazione proposta dovrebbe avvenire entro la fine del primo trimestre 2021, soggetto alle condizioni di closing previste nell’accordo.

Il parere degli analisti

“L’attenzione si sposta ora sulle sinergie – commentano gli analisti di Equita – che riteniamo visibili sotto la guida di Tavares che vanta già un brillante track record con Opel”. La sim milanese ha così alzato del 35% la sua stima sulle sinergie, previste ora a oltre 5 miliardi di euro. Anche la struttura finanziaria di Stellantis appare solida: “Non per niente – proseguono da Equita – è prevista anche l’opzione per altri dividendi, 0,5 miliardi a testa ante fusione o 1 miliardo post fusione”. Alla luce di queste considerazioni, Equita conferma su Fca il rating Buy (acquistare) con target price a 15,1 euro (rivisto al rialzo del 48%), escluso il potenziale upside per il rilancio di Maserati, ipotizzabile nel medio termine. Il suo giudizio positivo riflette anche l’opportunità derivante dalla tecnologia di PSA, che colma il ritardo nei veicoli elettrici/ibridi. Inoltre, il mercato auto sta progressivamente migliorando dai minimi del secondo trimestre (ad esclusione del Sud America), aiutato da incentivi fiscali a macchia di leopardo. “A prescindere dallo scenario macro (comunque da monitorare) è una delle poche aggregazioni europee con forte valenza industriale”, concludono da Equita.

Multa da 9,5 mln $ per chiudere indagine su emissioni Usa

Intanto dall’altra parte dell’Oceano è giunta la notizia che Fca ha raggiunto un accordo con la U.S. Securities and Exchange Commission, la Consob americana, per chiudere l’inchiesta sulle emissioni risalente a inizio 2016. L’intesa prevede il pagamento di una sanzione di 9,5 milioni di dollari. Lo ha confermato la stessa Fca, senza commentare questa multa derivante dallo scandalo delle emissioni inquinanti dei motori diesel.

Fca-Psa: modificato l’accordo di fusione a causa del Covid, dividendo straordinario a 2,9 mld

Fiat Chrysler Automobiles (Fca) e Peugeot (PSA) hanno deciso di modificare alcuni termini dell’accordo di fusione, che crea Stellantis, il quarto più grande costruttore automobilistico al mondo in termini di volumi, a causa del Covid.In particolare, il dividendo speciale che sarà distribuito da Fca ai suoi azionisti prima del closing è fissato a 2,9 miliardi di euro (precedentemente era fissato a 5,5 miliardi) mentre la quota del 46% detenuta da PSA in Faurecia sarà distribuita a tutti gli azionisti di Stellantis subito dopo il closing dell’operazione e successivamente all’approvazione da parte del consiglio di amministrazione e degli azionisti di Stellantis.A fronte di queste modifiche, i rispettivi azionisti di Fca e PSA riceveranno una uguale partecipazione in Faurecia pari al 23% (capitalizzazione 5,867 miliardi alla chiusura del mercato, 14 settembre 2020), mentre la loro proprietà 50/50 di Stellantis, un gruppo che ora avrà a bilancio una liquidità di 2,6 miliardi di euro in più, rimarrà invariata.In aggiunta, è stato concordato che i consigli di amministrazione di Groupe PSA e Fca valuteranno una potenziale distribuzione di 500 milioni agli azionisti di ciascuna società prima del closing o, in alternativa, una distribuzione di 1 miliardo da corrispondere successivamente al closing a tutti gli azionisti di Stellantis.Queste decisioni, precisa la nota diffusa dalle due case, saranno prese alla luce dell’andamento e delle prospettive di entrambe le società, delle condizioni di mercato e delle performance registrate nel periodo intercorso. Le distribuzioni saranno effettuate solo se approvate dai consigli di amministrazione di entrambe le società.Per tutti gli altri aspetti i termini economici dell’accordo siglato il 17 dicembre 2019 rimangono invariati e il completamento della combinazione proposta dovrebbe avvenire entro la fine del primo trimestre 2021.

AGGIORNAMENTO 12/08/2020

FCA+CNH=16,86

BENE …ma <–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto 20,50/18

BOX 10,5-20,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

Vedi aggiornamenti precedenti

AGGIORNAMENTO 11/08/2020

FCA+CNH=16,75 superato Top del 8-06-2020 in somma titoli

FCA+CNH=16,71 <–Top 8 Giugno 2020

ma <–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto 20,50/18

BOX 10,5-20,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

Vedi aggiornamenti precedenti

AGGIORNAMENTO 08/06/2020

FCA+CNH=16,71<–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto 20,50/18

BOX 10,5-20,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

Vedi aggiornamenti precedenti

secondo tentativo (in somma titoli) di rientro nel Box 14,5-17,5 per FCA+CNH

FCA+CNH=14,59 30-04-2020 <–superato 03-06-2020

raggiunto da 10,50 in somma titoli 14,5 lato basso di 14,517,5

BOX 10,5-20,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

FINALMENTE UNA REAZIONE DA SUPPORTO 10,50

Fca e PSA confermano l’impegno a chiudere la fusione paritetica (50/50) entro la fine del 2020 o all’inizio del 2021

Effetto Ecobonus auto e nuova 500 elettrica, FCA pregusta la riscossa e fioccano i buy sul titolo

 

Domina ancora il segno meno per il mercato auto italiano ma cominciano ad affiorare concreti segnali di ripresa. I dati di luglio vedono 136.455 auto, in calo dell’11% rispetto a luglio 2019, ma decisamente meno peggio rispetto ai mesi precedenti che avevano segnato un vero e proprio crollo (marzo -85,39%, aprile -97,55%, maggio -49,55%, giugno -23,13%). Cresce l’attesa soprattutto per gli effetti dei nuovi eco-incentivi. In altri mercati quali Francia e Germania la sponda degli incentivi ha rimesso in moto le vendite in maniera consistente.

FCA fa meglio del mercato a luglio e corre in Borsa

Tra le varie case automobilistiche spicca FCA che riesce a far meglio del mercato. Il gruppo ha riportato a luglio immatricolazioni in calo dell’8,96% rispetto allo stesso mese del 2019, meglio quindi rispetto al -11% del mercato nel suo complesso. La quota di mercato segna una leggera crescita al 22,75% dal 22,24% di un anno fa. Nei primi sette mesi dell’anno il gruppo Fca ha venduto 169.763 macchine, il 43,6% in meno rispetto a gennaio-luglio dell’anno scorso. La quota di mercato è scesa al 23,56% dal 24,34% dello stesso periodo del 2019.
A Piazza Affari il titolo FCA si muove molto bene a quasi +3% in area 9,3 euro dando seguito al rally di ieri a +4,8%. Il mercato guarda alle prospettive di recupero in mercati chiave quali gli Usa ma anche la Francia (principale mercato della futura sposa PSA) dove a luglio si è segnato quasi +4% grazie proprio all’effetto dei maxi incentivi.

Non solo 500, cinque nuovi modelli elettrici entro fine anno

Foto Gian Mattia D’Alberto – LaPresse
04-03-2020 Milano Italia
Cronaca
Presentazione mondiale della Fiat 500 elettrica
nella foto: le 500 esposte alla Triennale
Ph Gian Mattia D’Alberto – LaPresse
2020-03-04 Milan Italy
Cronaca
Fiat 500 electric world premiere
in the photo: the new Fiat 500 electric

Nella conference call che ha accompagnato i dati del secondo trimestre – chiuso con una perdita di oltre un miliardo – il ceo di FCA, Mike Manley, ha posto l’accento sull’impegno sempre maggiore del gruppo sul fronte elettrificazione. Previsto da qui a fine 2020 il lancio di cinque nuove vetture elettrificate in Europa. “L’elettrificazione è già al centro della nostra strategia e sta crescendo significativamente nel 2020 con l’aggiunta di diverse nuove versioni elettrificate”, sono state le parole di Manley.
La Fiat 500 elettrica debutterà nei concessionari a settembre. Per quanto riguarda il marchio Jeep, il 2020 si chiuderà con la presentazione e il lancio della nuova Wrangler ibrida plug-in.
Manley ha indicato poi come nel primo scorcio del 2021 verrà avviata la produzione dei nuovi Suv Wagoneer e Grand Wagoneer, mentre nel terzo trimestre toccherà alla nuova generazione del Grand Cherokee. Infine, l’ultimo trimestre 2020 vedrà l’arrivo, tra i veicoli commerciali, del Ducato a batteria.

I motivi che fanno sperare in un forte recupero del mkt auto

I motivi per essere ottimisti sono più di uno. Nel lockdown molti automobilisti hanno giocoforza rimandato l’acquisto dell’auto nuova e quindi nei prossimi emsi la domanda è destinata a riprendersi; inoltre la pandemia ha messo in luce come l’auto privata sia il mezzo più sicuro per spostarsi e stare a riparo dal rischio contagi.
Infine quello che potrebbe essere il maggior fattore di traino, ossia gli incentivi che, dal primo agosto, sono stati allargati a tutte le auto Euro 6 con qualsiasi alimentazione, purché con emissioni di CO2 non superiori a 110 grammi al chilometro. Nei primi tre giorni di incentivi le richieste ammontano a 12 mln di euro.
“Le prospettive per gli ultimi mesi del 2020 – sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – appaiono positive. Il Decreto Rilancio nella sua prima formulazione praticamente ignorava l’automobile, In sede di conversione in legge è stato però accolto l’emendamento Benamati, sostenuto dalla maggioranza e da larghi strati dell’opposizione, che tiene conto del principio che, nella difficilissima congiuntura attuale e in generale nella lunga e appena cominciata transizione all’elettrico, occorre sostenere anche l’acquisto di autovetture Euro 6 con alimentazioni tradizionali perché è dalla vendita di questo tipo di auto che vengono le risorse per la transizione all’elettrico”.

Perdita per Fca sotto peso pandemia. Per Manley: Covid rimarca “logica stringente fusione con Psa”

Con Covid la fusione tra Psa e Fca diventa ancora più fondamentale e le tempistiche sono confermate. A sottolinearlo l’amministratore delegato del gruppo italo-americano dell’auto, Mike Manley, presentando i risultati finanziari del secondo trimestre 2020.”La crisi del Covid-19 ha sottolineato ulteriormente la logica stringente della fusione tra Groupe Psa e Fca – si legge nella nota odierna – Il lavoro di entrambi i team per portare a termine la fusione è proseguito a ritmo sostenuto e prevediamo di raggiungere l’obiettivo di diventare un’unica società entro il primo trimestre 2021″. Le approvazioni antitrust sono già state ottenute in 12 delle 22 giurisdizioni coinvolte.Poco dopo le 13, Fca ha alzato il velo sui risultati del secondo trimestre del 2020 che mostrano una perdita netta di 1,048 miliardi di euro. I ricavi sono scesi del 56% a 11,71 miliardi, con le consegne a livello globale che sono diminuite del 63% a 424.000 unità, per la sospensione della produzione e la caduta della domanda conseguenti alla pandemia. Tra i singoli mercati, buona la performance negli Stati Uniti, dove la domanda si è dimostrata superiore alle aspettative, con Fca che ha migliorato la quota del mercato retail nel trimestre. L’Ebit adjusted è negativo per 0,9 miliardi di euro, ma migliore delle attese degli analisti che si aspettavano un dato pari a -1,97 miliardi. Il gruppo ha tuttavia sottolineato nella nota odierna che “i risultati e il flusso di cassa operativo sono in significativo miglioramento a giugno”.Fca ha infine indicato che la liquidità disponibile è pari a 17,5 miliardi a fine trimestre ed esclude la quota inutilizzata, pari a 4,5 miliardi, dell nuova linea di credito da 6,3 miliardi sottoscritta con Intesa Sanpaolo a giugno. Inoltre, a luglio è stato emesso un prestito obbligazionario multi-tranche per 3,5 miliardi di euro nell’ambito del Medium Term Note Programme che sostituisce la linea di credito ponte di 3,5 miliardi di euro sindacata ad aprile.“Il nostro secondo trimestre ha mostrato come le azioni decisive e il contributo straordinario delle nostre persone abbiano consentito a Fca di contenere l’impatto della crisi dovuta al Covid-19. Mentre l’azienda resta vigile sulla salute e sulla sicurezza dei propri dipendenti, i nostri stabilimenti sono ora operativi, la rete ha ripreso le vendite sia nelle sedi che online e abbiamo la flessibilità e la forza finanziaria per portare avanti i nostri piani”, ha commentato il Ceo Mike Manley.

Nessuna nuova guidance

“A causa dell’incertezza legata all’evoluzione della pandemia di Covid-19, il Gruppo ha ritirato la guidance 2020 e fornirà un aggiornamento quando è possibile avere una migliore visibilità di impatto complessivo della crisi”. È quanto si legge nelle slide di presentazione relative al secondo trimestre 2020. Le ultime previsioni disponibili erano state pubblicate presentando lo scorso febbraio i conti del 2019, e allora Fca prevedeva per il 2020 un Ebit adjusted superiore a 7 miliardi di euro, un Eps diluito adjusted sopra 2,80 euro e un free cash flow industriale superiore a quota 2 miliardi.Intanto a Piazza Affari il titolo Fca sale dello 0,84% a 8,87 euro.

Fca: perdita per 1 mld nel II trimestre, ricavi giù del 56%

Fiat Chrysler Automobiles (Fca) ha riportato nel secondo trimestre del 2020 una perdita netta di 1 miliardo di euro. I ricavi sono scesi del 56% a 11,71 miliardi, con le consegne a livello globale che sono diminuite del 63% a 424.000 unità, per la sospensione della produzione e la caduta della domanda conseguenti alla pandemia. Tra i singoli mercati, buona la performance negli Stati Uniti, dove la domanda si è dimostrata superiore alle aspettative, con Fca che ha migliorato la quota del mercato retail nel trimestre. L’Ebit adjusted è negativo per 0,9 miliardi di euro, ma migliore delle attese degli analisti che si aspettavano un dato pari a -1,97 miliardi.“Il nostro secondo trimestre ha mostrato come le azioni decisive e il contributo straordinario delle nostre persone abbiano consentito a Fca di contenere l’impatto della crisi dovuta al Covid-19. Mentre l’azienda resta vigile sulla salute e sulla sicurezza dei propri dipendenti, i nostri stabilimenti sono ora operativi, la rete ha ripreso le vendite sia nelle sedi che online e abbiamo la flessibilità e la forza finanziaria per portare avanti i nostri piani”, ha commentato il Ceo Mike Manley.

Fca ribadisce tempistica fusione con PSA: obiettivo diventare unica società entro I trimestre 2021

Fiat Chrysler Automobiles (Fca) ribadisce in occasione dei conti l’obiettivo di fusione con PSA entro il primo trimestre del 2021. “La crisi del Covid-19 ha sottolineato ulteriormente la logica stringente della fusione tra Groupe PSA e FCA – si legge nella nota odierna – Il lavoro di entrambi i team per portare a termine la fusione è proseguito a ritmo sostenuto e prevediamo di raggiungere l’obiettivo di diventare un’unica società entro il primo trimestre 2021”. Le approvazioni antitrust sono già state ottenute in 12 delle 22 giurisdizioni coinvolte. Fca non prevede che l’indagine avviata dalla Commissione europea possa causare ritardi nelle tempistiche della fusione.

CNH Industrial chiude II trimestre con perdita adj di 85 mln dollari, ricavi -26%

Effetto Covid sui risultati di CNH Industrial che chiude il periodo aprile-giugno in rosso. Il gruppo ha riportato nel secondo trimestre del 2020 ricavi pari a 5,6 miliardi di dollari, in diminuzione del 26% rispetto all’anno prima. Il risultato netto è positivo per 361 milioni di dollari (ovvero un risultato netto per azione pari a 0,26 dollari), comprensivo del provento relativo al fair value della partecipazione in Nikola Corporation. Su abse adjusted, ossia escluse le componenti straordinarie, CNH Industrial ha riportato una perdita netta di 85 milioni di dollari contro un utile netto adjusted di 430 milioni nel secondo trimestre del 2019. Per il resto dell’anno, CNH prevede ricavi delle Attività Industriali in diminuzione tra il 15% e il 20%, quale conseguenza dell’impatto del Covid-19 sulle condizioni di mercato in tutte le aree geografiche e i segmenti.

FCA: portavoce conferma perquisizioni in rogatoria internazionale

“FCA conferma che in alcune sedi europee del Gruppo si sono svolti alcuni accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria nell’ambito di una rogatoria internazionale richiesta dalla magistratura tedesca”. Così un portavoce del gruppo italo-americano precisando che l’azienda si è subito messa a disposizione degli inquirenti e ha fornito ampia collaborazione negli accertamenti. “FCA sta esaminando i relativi atti per potere chiarire ogni eventuale richiesta da parte della magistratura”, ha aggiunto. Intanto a Piazza Affari il titolo FCA cala di circa il 2,4% a 9,015 euro.

Fca e PSA svelano il nome del nuovo gruppo post-fusione

 
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Peugeot e Fiat Chrysler Automobiles (FCA) hanno annunciano oggi che il nome della società holding del nuovo gruppo sarà Stellantis.
La scelta del nome segna un altro passo avanti verso il completamento della fusione paritetica (50/50), come definita nel Combination Agreement del 18 dicembre 2019. La fusione dovrebbe completarsi entro la fine del primo trimestre 2021, subordinatamente al soddisfacimento delle consuete condizioni di closing, inclusa l’approvazione da parte degli azionisti di entrambe le società nelle rispettive Assemblee Straordinarie e il soddisfacimento dei requisiti antitrust e altri requisiti normativi.Il nuovo gruppo avrà sede in Olanda e sarà quotata alle borse di Parigi, Milano e New York. Carlos Tavares, attuale ceo di Psa, sarà amministratore delegato, oltre che membro del Consiglio di Amministrazione, per un mandato iniziale di cinque anni. La presidenza andrà a John Elkann, attuale presidente di FCA.

Il significato

Il nome deriva dal verbo latino “stello” che significa “essere illuminato di stelle”. La nota congiunta dei due gruppo spiega come il nome trae ispirazione “da questo nuovo e ambizioso allineamento di marchi automobilistici leggendari e forti culture aziendali che, unendosi, sono in procinto di creare uno dei nuovi leader nella prossima era della mobilità, preservando al contempo sia il valore eccezionale dell’insieme sia i valori delle singole parti costituenti”.
Singoli marchi rimarranno invariati. Il nome verrà Stellantis utilizzato esclusivamente a livello di Gruppo, come Corporate Brand. I nomi e i loghi preesistenti dei singoli marchi costitutivi del Gruppo Stellantis rimarranno invariati.

Fca: immatricolazioni in Europa giù del 28,2% a giugno, peggio del mercato

Fiat Chrysler Automobiles (Fca) ha evidenziato a giugno un calo delle immatricolazioni in Europa (Ue+UK+Efta) del 28,1% rispetto all’anno prima, facendo peggio del -24,1% del mercato. La quota di mercato si è rsitretta passando dal 6,1 al 5,7 per cento in un anno. Tra i singoli marchi, pesante il calo di Alfa Romeo e Jeep, che hanno riportato una contrazione delle vendite di oltre il 30 per cento.

FCA inarrestabile sul Ftse Mib: +67% da minimi di marzo con doppio assist da governo

FCA mette il turbo in Borsa e si appresta ad archiviare una settimana in grande spolvero con quotazioni risalite del 16% nelle ultime 5 sedute ai massimi a quasi tre mesi. Dai minimi dello scorso 19 marzo a 5,51 euro, il titolo segna un balzo addirittura del 67%. Il saldo da inizio anno rimane ampiamente negativo del 30% circa, peggio rispetto al -18% Ytd del settore auto in Europa (STOXX Europe 600 Automobiles & Parts).
Oggi il titolo segna un eloquente +5,7% a 9,20 euro sotto la spinta delle attese per un imminente via libera al maxi-prestito da 6,3 mld di euro con garanzia pubblica all’80%. Ieri l’ad di Sace, Pierfrancesco Latini, ha specificato che dall’esame dell’operazione emerge una piena conformità della struttura dell’operazione ai termini del decreto.

FCA guida le vendite in America Latina nel secondo trimestre. Quota di mercato del 15,9%

FCA ha guidato le vendite in America Latina nel secondo trimestre con una quota di mercato del 15,9% e la domanda per la Nuova Fiat Strada in Brasile è superiore alle aspettative. Così rende noto il gruppo, secondo cui nel dettaglio, le vendite di automobili e veicoli commerciali leggeri hanno avuto a giugno una reazione significativa in tutta l’America Latina in un trimestre fortemente influenzato dagli effetti della pandemia. Nel periodo tra aprile e giugno, Fiat Chrysler Automobiles (FCA) ha raggiunto la leadership nel mercato dei veicoli in sud america (Messico escluso), con il 15,9% della quota di mercato, chiudendo come leader in Brasile e al secondo posto in Argentina.
FCA ha guidato il mercato brasiliano di automobili e veicoli commerciali leggeri nel trimestre, con una quota del 19,8%. Il marchio Fiat, con una quota del 14,3%, è aumentato di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2019; il Brand Jeep, con il 5,3% di quota, ha anche guadagnato 0,4 punti percentuali di quota di mercato nel confronto allo stesso periodo dello scorso anno. Fiat ha guidato il segmento dei pick up in Brasile, con Strada e Toro in testa. Anche i modelli Jeep Renegade e Compass hanno guadagnato quote di mercato, supportando l’espansione del marchio.

Auto: incentivi anche per le Euro 6 benzina e diesel. Federconsumatori: “Un buon inizio”

Un buon inizio la misura approvata dal Parlamento che rivede la normativa per gli incentivi all’acquisto di veicoli nuovi commenta Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari di autovetture, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus. “Estendere il bonus ai veicoli non elettrici – una delle proposte sostenute da Federauto in tutte le sedi istituzionali – è una prima boccata d’ossigeno per il settore, ma non può essere considerata esaustiva. In Francia il Governo ha varato un piano da 8 miliardi di euro, tutti per il settore automotive, articolato su interventi di politica industriale e di sostegno al mercato – è questa la strada maestra da seguire per non ritrovarci fanalino di coda in Europa”. “Siamo contenti che il Parlamento e il Governo abbiano voluto ascoltarci iniziando a parlare seriamente della crisi profonda che attraversa il settore. Continueremo ad interloquire con tutte le forze politiche, come fatto nelle ultime settimane, per avanzare le nostre proposte, al fine di addivenire ad una riforma complessiva per il rilancio del settore, anche attraverso un uso sapiente della leva fiscale come ulteriore incentivo alla ripresa. E occorrerà avere uno sguardo attento anche al settore dei veicoli commerciali leggeri e pesanti, che al momento non sono inclusi nel meccanismo incentivante e le cui vendite sono ormai al palo a causa della crisi” conclude De Stefani Cosentino.

Fca scatta sul Ftse Mib, ipotesi cessione furgoni a CNH piace al mercato

Fiat Chrysler Automobiles (Fca) potrebbe cedere una parte del business dei veicoli commerciali a CNH Industrial (Iveco) per eliminare i problemi sollevati dall’Antitrust sulla fusione con la francese PSA. E’ l’ipotesi raccolta da Il Giornale e avanzata anche da Reuters, ricordando che CNH ha una quota di mercato in Europa nettamente inferiore.“In assenza di rilievi delle autorità competenti (dato che Exor è azionista di controllo o co-controllo sia di CNH che della futura Fca-PSA) riteniamo possa essere una soluzione”, commentano oggi da Equita che su Fca ha un giudizio Buy (acquistare) e su CNH Industrial un rating Hold (tenere in portafoglio).In particolare, secondo la sim milanese l’acquisto di una parte del business dei veicoli commerciali di Fca e/o PSA avrebbe senso per Iveco (CNH) in quanto si rafforzerebbe in un segmento con margini interessanti e sarebbe sostenibile dal punto di vista finanziario a prescindere dal perimetro preso in considerazione.“Restiamo dell’idea che la fusione Fca-PSA non sia a rischio per i rilievi dell’antitrust europeo: sia Tavares che Manley hanno sempre dichiarato che verranno presi i provvedimenti necessari per non compromettere il deal”, concludono da Equita.Intanto il titolo Fca si muove in controtendenza a Piazza Affari, salendo dello 0,62% in area 8,88 euro. L’azione CNH Industrial invece cede oltre l’1%.

FCA-PSA, Elkann: ‘fusione entro I trim 2021 ci sarà, COVID-19 conferma ragioni di questa unione’

La fusione tra FCA e PSA ci sarà, e nei tempi previsti, dunque entro il primo trimestre del 2021. E’ quanto ha dettoil presidente di Fiat Chrysler, John Elkann, aprendo l’assemblea degli azionisti. L’operazione, ha precisato Elkann, “darà vita a un gruppo globale che sarà il quarto al mondo per volumi, in grado di generare sinergie annuali per 3,7 miliardi di euro e pronto a cogliere le grandi opportunità della nuova era della mobilità sostenibile”.Elkann ha aggiunto che, “nonostante le enormi sfide che sono emerse a causa dell’emergenza coronavirus, posso confermare che il lavoro svolto dai nostri team per portare a termine la fusione è proseguito a ritmo sostenuto e prevediamo di raggiungere l’obiettivo di diventare un’unica società entro il primo trimestre dell’anno prossimo”.Parlando della sfida rappresentata dalla pandemia COVID-19, Elkann ha puntualizzato anche che “la crisi del Covid-19 ha ulteriormente confermato le solide ragioni di questa unione, che si basa sulla creazione di un innovativo modello di business, con le dimensioni per generare enormi efficienze e unire le competenze necessarie allo sviluppo di tecnologie all’avanguardia”.Insomma, “l’unione tra Fca e Psa ha tutte le carte in regola per dare vita a un leader di successo in questo nuovo mondo e l’eccellente rapporto che è stato instaurato in questi mesi, anche a livello personale, con Louis Gallois, Carlos Tavares e i loro team è una prova evidente della nostra visione condivisa e della nostra determinazione a raggiungere lo scopo”.

Fca: Commissione Ue apre indagine su progetto fusione con Psa

La Commissione europea ha avviato un’indagine approfondita sul progetto di fusione tra Fiat Chrysler e Peugeot-Psa. Bruxelles teme che l’operazione proposta possa ridurre la concorrenza soprattutto per i veicoli commerciali leggeri (furgoni) nell’area euro. “Fca e Peugeot, con il loro ampio portafoglio di marchi e modelli, occupano una posizione di forza nel settore dei veicoli commerciali in molti paesi europei – ha detto Margrethe Vestager, vicepresidente esecutivo responsabile della politica di concorrenza – Valuteremo attentamente se è possibile che l’operazione proposta abbia un impatto negativo sulla concorrenza”. Fca e Psa prevedono di finalizzare l’operazione entro la fine del primo trimestre 2021.

FCA-PSA e l’opzione sulla maxi cedola da 5,5 miliardi: trasformare la sua natura, dividendo in asset e non cash

Nuove indiscrezioni su FCA-PSA, stavolta relative alla maxi cedola da 5,5 miliardi di euro che Fiat Chrysler dovrebbe distribuire agli azionisti prima di procedere alla merger con la casa automobilistica francese.Al momento, secondo quanto si apprende dal Sole 24 Ore – che fa riferimento all’intenzione di FCA di evitare la distribuzione di cassa “in questa delicata fase” e che sottolinea che nessuna decisione definitiva sarebbe stata però ancora presa- Fiat Chrysler starebbe valutando l’opzione di “trasformare la ‘natura’ della maxicedola, in pratica valutare un dividendo in ‘asset’ e non più cash.“Le opzioni sul tavolo sono molteplici, dalla distribuzione di partecipate della stessa Fca ai suoi azionisti, fino all’inserimento nel perimetro della fusione di alcuni asset francesi inizialmente rimasti fuori dal progetto, come la società di componentistica Faurecia”, si legge nel quotidiano di Confindustria.

Fca, definiti i prezzi dell’emissione obbligazionaria in euro

Riguardo all’emissione obbligazionaria benchmark denominata in euro, Fiat Chrysler Automobiles (Fca) ha definito il prezzo dell’offerta: 1.250 milioni di euro, con cedola del 3,375% di titoli di debito senior con scadenza luglio 2023, 1.250 milioni con cedola del 3,875% di titoli di debito senior con scadenza gennaio 2026 e infine 1.000 milioni con cedola del 4,50% di titoli senior con scadenza luglio 2028. Il regolamento dell’offerta è previsto per il 7 luglio. L’emissione sarà effettuata da Fca nell’ambito del proprio programma di Euro Medium Term Note. “Questa emissione – spiega il gruppo – sostituisce interamente la linea di credito bridge di 3.500 milioni che Fca ha stipulato il 26 marzo scorso e sindacato il 14 aprile 2020, quando l’accesso al mercato dei capitali era limitato e che non è mai stata utilizzata”. Quindi, questa emissione obbligazionaria non aumenta la liquidità disponibile complessiva del gruppo ma ne prolunga la durata e migliora la stabilità della struttura patrimoniale.

FCA: in arrivo maxi prestito 6,3 MLD garantito da Stato. Ecco le condizioni: ‘non ostacoleranno fusione con PSA’

FCA si appresta a ricevere il maxi prestito da 6,3 miliardi di euro garantito dallo Stato (per la precisione per l’80% da Sace), che scadrebbe nel primo trimestre del 2023. E’ quanto riportano fonti del Sole 24 Ore, precisando che l’istruttoria per l’erogazione del prestito, che sarà erogato da Intesa SanPaolo, si sareebbe conclusa. La buona notizia è che le condizioni chieste dallo Stato non sono tali da compromettere la fusione con PSA.
In una nota Equita SIM ricorda che “le condizioni per l’erogazione varrebbero anche dopo l’aggregazione con PSA”, ma “riteniamo non creino ostacoli alla fusione”. Le condizioni sono le seguenti:– impegno a realizzare investimenti per 5,2 miliardi in Italia (di cui 5 miliardi già annunciati e 200 milioni nuovi per il sito di Melfi)– impegno ad evitare delocalizzazione– piena occupazione entro il 2023– mantenimento di tutti i marchiPrevisto l’obbligo alla restituzione se gli accordi non verranno rispettati. La limitazione su dividendi e buy-back varrebbe solo fino a fine 2020 come previsto dalla legge. Nessuna limitazione alla distribuzione del maxi dividendo da 5,5 miliardi legato alla fusione. Per l’approvazione finale manca solo il decreto del Ministero dell’Economia.
Con riferimento al combination agreement la stessa fonte riporta che
– la termination fee in caso di ripensamenti sulla fusione da parte dei CdA è di 500 milioni; ammontare che scenderebbe a 250 milioni nel caso venisse bocciata dall’EGM; nessuna penale sarebbe prevista in caso di restrizioni da parte delle autorità governative o stop politico
– il termine ultimo per l’approvazione da parte delle assemblee è il 31 marzo 2021 e per il closing il 30 giugno 2021.
Equita conclude:
“Restiamo dell’idea che il closing sia nell’interesse di entrambe le parti; le penali non sono comunque di ammontare tali da influenzare la scelta”.
Intanto IL Sole 24 Ore nell’edizione di domenica ha riportato le indiscrezioni, per l’appunto, sulla penale di mezzo miliardo di euro che dovrebbe essere versata nel caso in cui Fiat Chrysler o anche Psa dovesseroabbandonare il tavolo della fusione. “Una cifra rotonda che scende a 250 milioni nel caso in cui il passo indietro dovesse essere dettato dallo stop delle rispettive assemblee”, si legge nell’articolo.
A questo punto, manca l’ok della Commissione europea, che qualche giorno fa ha lanciato la temuta istruttoria sul progetto di fusione tra Fiat Chrysler e Peugeot-Psa, temendo che la merger possa ridurre la concorrenza nel mercato dei veicoli commerciali leggeri (furgoni) nell’area euro.
L’indagine avrà una durata di quattro mesi per concludersi entro il 22 ottobre. Fca e Psa prevedono di finalizzare l’operazione entro la fine del primo trimestre 2021.

Condizioni per maxi-prestito non preoccupano gli analisti

Il governo avrebbe definito le condizioni secondo le quali sarà regolato il prestito e il via libera è atteso a giorni. Più in dettaglio, come rimarcato ieri dal ministro Gualtieri, il prestito sarà legato a investimenti, occupazione e sviluppo di modelli elettrici in Italia e prevederebbe un meccanismo di penalità che comprenda anche il rimborso anticipato del prestito.“Non vediamo niente di limitativo per FCA e restiamo dell’idea che in casi estremi sia sempre possibile la sostituzione con finanziamenti non garantiti anche se più costosi”, argomenta Equita SIM che ha rating buy su Fca con tp a 9,9 euro.

Governo lavora a incentivi rottamazione auto 

Si intensificano intanto le indiscrezioni circa un piano di nuovi incentivi alla rottamazione auto in Italia che coinvolge anche le auto euro 6. Nel dettaglio il governo erogherebbe fino a 4 mila euro per l’acquisto di una nuova vettura Euro 6 entro fine 2020 che scenderà a 2mila euro nel 2021 (metà a carico dello Stato e metà dei concessionari) in caso di rottamazione di auto con almeno 10 anni; prevista anche l`abolizione delle tasse per i trasferimenti delle auto usate. Per il via libera a tali incentivi manca però ancora il via libera del M5S che il linea di principio è sempre stato favorevole a incentivi esclusivamente per ibrido ed elettrico.
“Consideriamo questo livello non sufficiente per supportare il mercato automobilistico italiano e riteniamo che il governo dovrà introdurre schemi più forti in futuro”, argomenta oggi Banca IMI che ha rating Buy su Fca con target price a 9,4 euro, ossia prossimo ai livelli a cui si attesta ora il titolo. Gli analisti ritengono che prolungare le discussioni politiche su questo tema per troppo tempo potrebbe avere ricadute negative sulla domanda di auto nel breve in quanto i consumatori potrebbero voler ritardare qualsiasi acquistare fino a quando la situazione non sarà chiara.

FCA strappa al rialzo con settore auto UE, titolo ai massimi a quasi 3 mesi

In gran spolvero oggi FCA che sale di oltre il 3,5% a quota 8,63 euro (massimi dal 13 marzo scorso) in scia al rally di tutto il comparto auto Ue (indice settoriale sale del 3,13%). In particolare, Renault sale dell’8% a Parigi dopo aver finalizzato un prestito di 5 miliardi di euro.Intanto a maggio le immatricolazioni del mercato USA segnano -29,5% a/a a 1,11 mln (-23% YTD a 5,3 mln) di cui car -44% (-35% YTD) e truck -24% a 860 mila (-18% YTD). “Il mix è potenzialmente positivo per FCA dato che i truck (Jeep e RAM che hanno marginalità superiore alla media) hanno sovraperformato il mercato”, argomenta Equita che vede il mercato Usa chiudere il 2020 a -29% se non ci saranno ulteriori shock.

Fca: nuove nomine in Comau in preparazione del suo futuro di società quotata

Fca ha annunciato che Paolo Carmassi è stato nominato Chief Executive Officer di Comau in preparazione del suo futuro da leader a livello mondiale nella fornitura di sistemi, prodotti e servizi per l’Industria 4.0 e in vista della sua quotazione in borsa. Inoltre, Alessandro Nasi assumerà il ruolo di Presidente della società.
Mike Manley, Chief Executive Officer di Fca, ha così commentato le nuove nomine: “Le nomine di Alessandro Nasi e Paolo Carmassi rappresentano un importante passo avanti per Comau nella preparazione della sua nuova vita da società quotata. Siamo particolarmente felici di dare il benvenuto a Paolo, che porta con sé un significativo bagaglio di esperienza per guidare Comau in questa nuova fase del suo sviluppo come partner di fiducia per aiutare le aziende a cogliere le opportunità offerte dall’Industria 4.0”.

Auto: immatricolazioni dimezzate a maggio, Fca fa peggio del mercato

Secondo i dati pubblicati oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a maggio il mercato italiano dell’auto totalizza 99.711 immatricolazioni, ovvero il 49,6% in meno rispetto allo stesso mese del 2019. Il consuntivo dei primi cinque mesi del 2020 conta, quindi, 451.366 immatricolazioni, volumi dimezzati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-50,5%), con una perdita di quasi 460.000 unità.
Sono cinque, a maggio, i modelli italiani nella top ten delle vendite, con Fiat Panda (6.462 unità) ancora in prima posizione, seguita, al terzo posto, da Lancia Ypsilon (2.437) e, al quarto, da Jeep Compass (2.322). Al quinto posto troviamo Fiat 500X (2.318), seguita, al decimo, da Jeep Renegade (2.080).
In particolare, Fca ha registrato un andamento peggiore rispetto a quello del mercato. A maggio le immatricolazioni del gruppo sono scese del 57,2% rispetto allo stesso mese del 2019. Di conseguenza, la quota di mercato di Fca si è attestata al 22,3%

AGGIORNAMENTO 30/04/2020

FCA+CNH=14,59<–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto 20,50/18

raggiunto da 10,50 in somma titoli 14,5 lato basso di 14,5-17,5

BOX 10,5-20,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

FINALMENTE UNA REAZIONE DA SUPPORTO 10,50

Fca e PSA confermano l’impegno a chiudere la fusione paritetica (50/50) entro la fine del 2020 o all’inizio del 2021


Exor e l’effetto FCA-PSA: John Elkann conferma fusione e maxi dividendo straordinario

La fusione FCA-PSA si farà, è incisa nella pietra. E’ il messaggio che ha lanciato John Elkann, presidente di FCA e presidente e AD di Exor, in occasione dell’assemblea degli azionisti di Exor, che si è svolta nella giornata di ieri.“I lavori per il progetto di fusione 50/50 tra Fca e Psa stanno proseguendo secondo i piani e nei tempi previsti. La ragione strategica di questa combinazione delle due società e dei loro dipendenti è più forte che mai”, ha detto Elkann.Confermato anche il maxi dividendo straordinario di Fca da 5,5 miliardi previsto dal piano di fusione. “I termini dell’accordo con Psa sono scritti nella pietra e vincolati”.Tra le dichiarazioni del manager anche quella relativa al prestito chiesto a Intesa SanPaolo da FCA Italy, del valore di 6,3 miliardi di euro e con la garanzia dello Stato attraverso la Sace.“Il prestito chiesto da Fca Italy è disegnato per aiutare il settore auto in Italia, serve a garantire liquidità in questo periodo – ha detto John Elkann – Intesa Sanpaolo ci sta lavorando, abbiamo colloqui in corso”.Nel commentare le parole rilasciate da Elkann, gli analisti di Mediobanca hanno scritto che, “tutto sommato, la conferma dei termini del deal (FCA-PSA) è positiva per Exor, visto che la distribuzione del dividendo speciale di 5,5 miliardi di euro dovrebbe garantire un incasso di 1,6 miliardi per la holding”.Ancora, gli analisti hanno scritto che, “dalla conference call di ieri, abbiamo compreso che il prestito garantito dallo stato di 6,3 miliardi di euro richiesto da FCA non dovrebbe impedire la distribuzione del dividendo speciale che, in ogni caso, dovrebbe essere un target primario per il Gruppo”.Di conseguenza, gli analisti di Mediobanca confermano il rating outperform su Exor, facendo notare che lo sconto del 38% a cui il titolo scambia sul NAV implica un certo potenziale di rialzo”.Exor oggi è tra i titoli migliori del Ftse MIb, salendo del 2,78% a 45,82 euro, mentre FCA è piatta con una variazione pari a -0,04% a 7,319 euro.

Industria/ il lingotto al lavoro per ottenere i prestiti con garanzia pubblica

Fca chiede 6,5 miliardi alla Sace

La mossa dopo la cancellazione del dividendo da 1,1 miliardi, che impediva l’accesso alla copertura dello Stato

Fca-Psa: non distribuiranno dividendo nel 2020, fusione procede-

FCA tra peggiori Piazza Affari: titolo cede oltre -4%, a rischio dividendo straordinario da fusione PSA?

FCA rimane sotto i riflettori: il titolo è tra i peggiori del Ftse Mib e cede più del 4%, a 7,142 euro, dopo che MF ha riportato alcuni rumor secondo cui il dividendo straordinario di 5,5 miliardi di euro, la cui distribuzione è prevista dall’accordo di fusione tra il colosso e PSA, potrebbe essere a rischio.Il governo Conte starebbe valutando infatti l’ipotesi di congelare il dividendo per 12 mesi, nel caso in cui FCA accedesse alle garanzie SACE.Nel commentare i rumor, gli analisti di Banca Imi scrivono di ritenere che, “nelle prossime settimane, ci saranno nuove notizie da questo fronte: tuttavia, sottolineiamo che il governo non ha ancora preso nessuna decisione, e che sia FCA che PSA hanno confermato che la fusione sarà finalizzata nel primo trimestre del 2021. Il dividendo straordinario dovrebbe essere pagato nel 2021 e, così come stanno le cose, soltanto i dividendi pagati nel 2020 potrebbero precludere il sostegno SACE alle aziende italiane”.Detto questo, “la cancellazione del dividendo straordinario sarebbe un fattore negativo per gli azionisti di FCA e modificherebbe la valorizzazione di PSA e FCA all’interno del piano di fusione. Ciò implicherebbe un cambiamento nel trattamento della quota detenuta da PSA in Faurecia”.Gli analisti di Banca Imi hanno un rating buy sul titolo FCA e un target price a 9,4 euro.In giornata, intervenendo all’assemblea di Exor, il presidente di Exor e FCA John Elkann ha affermato che “i lavori per il progetto di fusione 50/50 tra Fca e Psa stanno proseguendo secondo i piani e nei tempi previsti. La ragione strategica di questa combinazione delle due società e dei loro dipendenti è più forte che mai”.

Auto: crollo record delle immatricolazioni in Europa ad aprile, Italia la peggiore. Fca -88%

Crollo record delle immatricolazioni di auto in Europa a causa del lockdown, che ha frenato bruscamente la domanda in tutti i paesi dell’area, anche se è stata l’Italia a mostrare i dati peggiori. Tra le case costruttrici, Fiat Chrysler Automobiles (Fca) è stata tra le più colpite con una contrazione di quasi l’88%. E ora si guarda alla prospettiva di incentivi alla rottamazione che possano risvegliare la domanda e aiutare il settore a risollevarsi. Intanto, nelle ultime ore, il governo ha chiarito che per il prestito con garanzia statale a beneficio di Fca sono necessarie alcune precise condizioni, tra cui la conferma e il potenziamento del piano di investimenti, l’impegno a produrre in Italia e a mantenere i livelli occupazionali nel paese.Peggior calo di sempre delle immatricolazioniSecondo i dati diffusi oggi dall’European Automobile Manufacturers Association (Acea), ad aprile, primo mese intero con restrizioni per il Covid-19, le immatricolazioni di autovetture nel Vecchio Continente (Ue+Efta+Uk) sono scese del 78,3%. E’ il peggior calo di sempre. Nella sola Unione europea la frenata è stata del 76,3%. Tutti i paesi hanno visto una brusca frenata della domanda, ma la contrazione più drammatica l’ha fatta registrare l’Italia (-97,6%). La causa principale di questi risultati catastrofici è naturalmente l’emergenza coronavirus e il conseguente lockdown, anche se va sottolineato che il mercato auto europeo era già debole anche prima del manifestarsi della pandemia.“Le prospettive per i prossimi mesi restano cupe – ha commentato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – E ciò per il fatto che il Decreto Rilancio ha completamente ignorato l’esigenza, avvertita ovunque in Europa, di rilanciare la domanda di autovetture con incentivi alla rottamazione che prevedano pure l’acquisto di vetture nuove di ultima generazione con alimentazione tradizionale”.Immatricolazioni di Fca giù di quasi l’88%, la sua quota si riduce al 3,7%Guardando alle singole case, Fca ha visto il mese scorso le immatricolazioni scendere nel Vecchio continente dell’87,7%, facendo dunque peggio del del mercato e mostrandosi tra i costruttori più colpiti, insieme a Honda e Jaguard Land Rover. La quota di mercato di Fca si è ridotta al 3,7% dal 6,6% di aprile 2019. TRa i singoli marchi del gruppo, a fare peggio è Lancia/Chrysler che ha visto crollate del 98% le immatricolazioni, mentre Alfa Romeo è risultato il migliore con un -85,8%.I pessimi dati sulle immatricolazioni pesano sul titolo Fca che a Piazza Affari si muove in controtendenza, imboccando la via dei ribassi con un calo dell’1,3%. L’azione arresta il rally innescato ieri in scia alla conferma da parte del Lingotto della richiesta al Governo italiano per l’ottenimento di una garanzia da SACE secondo quanto previsto dal Decreto Liquidità. Per l’operazione è stato avviato un dialogo con Intesa Sanpaolo per il perfezionamento di una linea di credito a tre anni, destinata esclusivamente alle attività italiane del Gruppo Fca e al sostegno della filiera dell’automotive in Italia. Il prestito richiesto è di 6,3 miliardi di euro e corrisponde al 25 per cento del fatturato italiano del gruppo.

Scoppia il caso della garanzia a Fca
Il gruppo: liquidità alle attività italiane

Scoppia il caso della garanzia a Fca Il gruppo: liquidità alle attività italiane

Un prestito da 6,3 miliardi di euro ad un tasso agevolato con parziale garanzia della Sace (ossia in ultima istanza dal ministero del Tesoro) per sostenere le attività italiane di Fca, con i suoi 54mila dipendenti e i circa 300mila nella componentistica e nella distribuzione e assistenza dei veicoli. Un finanziamento assimilabile ad un contratto di filiera — da rimborsare entro tre anni — con rilevanza sistemica sull’automotive, coerente con la missione di Intesa Sanpaolo nel supportare l’economia del Paese. L’operazione data la dimensione è tuttora oggetto di valutazione e dovrà comunque essere deliberata in consiglio di amministrazione.

La richiesta di Fca arriva attraverso Fca Italy, sfruttando la norma introdotta dal governo. Un importo pari al 25% del fatturato 2019, tetto previsto da Sace, che ammonta a 25,2 miliardi, a sua volta un quarto dei ricavi globali di gruppo, pari a 108 miliardi. Fca Italy è la controllata della capogruppo Fca. Quest’ultima ha spostato la sede legale ad Amsterdam per usufruire della normativa sul voto multiplo. A variare è stata anche la sede fiscale, con un trasferimento a Londra per risparmiare le imposte sui dividendi ai soci, tra cui l’azionista Exor, la holding che fa capo alla famiglia Agnelli.

Negli ultimi tre anni Fca Italy ha chiuso i bilanci in rosso (-1,1 miliardi nel 2016, -673 milioni nel 2017, per -1,25 miliardi nel 2018), complici le difficoltà del mercato dell’auto ora travolto dalle misure di lockdown, con il quasi azzeramento delle immatricolazioni(-98% ad aprile). Un mercato già sofferente, tanto da spingere il ministero dello Sviluppo ad avviare un tavolo per il rilancio del settore.

Ma la richiesta di garanzia pubblica fa storcere il naso a molti per la decisione di spostare la capogruppo a Londra. L’Agenzia delle entrate ha avviato un accertamento nei confronti di Fca per omesso versamento della Exit Tax, prevista dal 1995 per tutte le aziende che spostano la residenza all’estero. Il procedimento si è concluso con un’adesione volontaria da parte di Fca, che ha deciso di pagare a rate oltre 700 milioni, sanando il pregresso e avvalendosi tra l’altro delle compensazioni debiti/crediti in forza degli ultimi bilanci in rosso.

Sul versante politico l’operazione alimenta, più di una polemica. Malgrado la richiesta di Fca sia effettuata per finanziare le attività degli impianti italiani, con la specifica che il prestito venga destinato al pagamento dei fornitori, agli investimenti contenuti nel piano industriale, a sostenere i costi del personale e più in generale a tenere in attività le aziende della filiera e i loro lavoratori. Il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, sostiene «che lo Stato italiano debba preoccuparsi dei dipendenti di Fca, esattamente come deve preoccuparsi della sorta delle attività commerciali e di tante attività economiche andate in difficoltà». La posizione più dura all’interno della maggioranza viene però assunta da Leu, per bocca del portavoce nazionale, Nicola Fratoianni. «Vedo che Fca della famiglia Agnelli chiede che lo Stato garantisca per una richiesta di prestito da 6,3 miliardi di euro. Bisognerebbe chiedere in contropartita che riportino la sede legale e il domicilio fiscale in Italia, dopo averle spostate in Olanda e in Gran Bretagna», osserva Fratoianni. Il tema sul dove e sul come vengono pagate le imposte, del resto, rimane un fianco scoperto per il gruppo Fca. Tanto che Fratoianni dice: «Così almeno un po’ di tasse in più in Italia arrivano. È una questione di garanzie».

Analoga è la lunghezza d’onda del vicesegretario del Pd, Andrea Orlando. «Senza imbarcarci in discussioni su che cosa è un paradiso fiscale, credo si possa dire con chiarezza una cosa: un’impresa che chiede ingenti finanziamenti allo Stato italiano riporta la sede in Italia. Attendo strali contro la sovietizzazione e dotti sermoni sul libero mercato». Sul fronte sindacale Francesca Re David (Fiom Cgil) dice di ritenere «necessario che il governo convochi un tavolo per tutelare l’occupazione».


Fiat Chrysler Automobiles (Fca) e Psa hanno deciso di non distribuire un dividendo ordinario nel 2020. In un comunicato congiunto si legge che il consiglio di amministrazione di Fca e il consiglio di Gestione di Peugeot “hanno ciascuno deciso oggi di non distribuire nel 2020 un dividendo ordinario a valere sull’esercizio 2019, alla luce dell’impatto dell’attuale emergenza dovuta al Covid-19”.Fca e Psa confermano inoltre che “le attività in preparazione della fusione 50/50 delle loro attività annunciata nel dicembre del 2019 procedono positivamente, ivi compresi gli adempimenti per l’approvazione da parte delle Autorità antitrust ed altre Autorità”. Quanto alle tempistiche le società comunicano che “la fusione sarà completata nei tempi previsti, prima della fine del primo trimestre del 2021, subordinatamente al soddisfacimento delle closing conditions d’uso”.

Galassia Agnelli in panne: Exor cede quasi 6% dopo stop vendita PartnerRe, giù anche Fca

Seduta in panne per i due titoli della galassia Agnelli, Exor e Fca che si posizionano sul fondo del Ftse Mib con ribassi rispettivamente di quasi il 6% e ci circa il 3 per cento.Sotto la lente del mercato la notizia del passo indietro francesi sull’acquisto della compagnia di riassicurazione PartnerRe. Ieri sera la holding della famiglia Agnelli ha ufficializzato il passo indietro dei francesi che si sono sfilati dall’operazione da 9 miliardi di dollari annunciata all’inizio di marzo. Secondo quanto riportato da “Il Sole 24 Ore” Covea avrebbe chiesto uno sconto di 2 miliardi di dollari. Il cda “ha preso atto delle prospettive positive per PartnerRe, che gode di alcuni parametri di capitale e liquidità tra i più elevati nel settore della riassicurazione globale e non si prevede che risentano in modo significativo dello scoppio di Covid-19”, e “quindi ha ribadito la sua ferma convinzione che una vendita di PartnerRe a condizioni inferiori a quelle stabilite nel Mou non riflette il valore della società”.Secondo l’analisi di Equita “la notizia è indubbiamente negativa, ma lo sconto sul Nav del 33% cui tratta attualmente resta eccessivo: ben superiore al 23% medio dal 2008 e con la fusione Fca-Psa il profilo di rischio nettamente migliora”. Equita segnala inoltre che “Exor da oltre un mese tratta intorno al 40% di sconto sul Nav (calcolato assumendo la cessione di PartnerRe in base ai termini annunciati) scontando già i timori relativi ad una revisione delle condizioni o alla cancellazione del deal”.Dal punto di vista qualitativo, aggiungono gli esperti della sim milanese “Exor dimostra comunque di non avere la necessità di vendere e manda un messaggio forte a coloro che ipotizzano una revisione dei termini della fusione con Psa, dimostrando di non essere disposta a modificare le condizioni degli accordi firmati (e forse anche per questo l’ipotesi di uno sconto su PartnerRe non è stata presa in considerazione)”.Gli analisti di Mediobanca Securities hanno confermano la raccomandazione ‘outperform’ ma hanno rivisto al ribasso il target price di Exor, portandolo a 62 euro da quota 86 per riflettere “il minore appeal nell’M&A e le condizioni di mercato attuali”.

Fca scende dell’1% a Piazza Affari, antitrust UE deciderà il 17/6 su ok a fusione con Psa

Segno meno oggi per Fca (-1,06% a 7,55 euro) che viaggia nelle posizioni di coda del Ftse Mib. Gli investitori guardano all’antitrust europeo che entro il 17 giugno deciderà se approvare la fusione alla pari tra FCA e PSA.L’antitrust può approvare con o senza condizioni o aprire un’indagine che può durare 4 mesi. “Il principale ostacolo per noi riguarda la posizione negli LCV in quanto congiuntamente hanno una quota di mercato di quasi il 50% in Italia e ben superiore al 40% in Francia”, rimarca Equita SIM.

Fca: maxi-perdita di 1,7 mld nel I trimestre, nuova guidance più avanti. Fusione con PSA entro inizio 2021

Effetto Covid-19 su Fca, che chiude il primo trimestre dell’anno con una maxi-perdita da 1,7 miliardi di euro. Il rosso si confronta con un utile di 619 milioni del corrispondente periodo del 2019. Anche escludendo le poste straordinarie, il risultato netto nei primi tre mesi dell’anno è negativo per 0,5 miliardi di euro. Gli effetti della pandemia sono evidenti anche nelle consegne globali complessive, pari a 818.000 unità, in calo del 21% per la sospensione temporanea della produzione in tutte le region e la caduta della domanda a livello globale. Tuttavia, il gruppo guidato da Mike Manley è riuscito a conseguire un Ebit adjusted positivo per 52 milioni. La liquidità disponibile a fine marzo è pari a 18,6 miliardi di euro, ulteriormente rafforzata con una linea di credito di 3,5 miliardi di euro siglata in aprile.Effetto pandemia sull’attivitàDi fronte alla pandemia Fca ha sospeso temporaneamente la produzione in tutti gli stabilimenti e attivato il lavoro a distanza dove possibile. Il gruppo ha inoltre posticipato tutte le spese non essenziali, ridotto significativamente i costi di marketing e la retribuzione per quasi tutti gli impiegati e dirigenti è stata ridotta o differita. Nonostante le difficoltà, il gruppo ha cercato di reinventarsi e dare un contributo concreto all’emergenza, producendo mascherine facciali per operatori sanitari e primi soccorritori, con oltre 1 milione di pezzi consegnati, e collaborando con produttori di apparecchiature medicali in Italia e negli Stati Uniti per supportare la produzione di ventilatori polmonari, altre attrezzature medicali e dispositivi di protezione individuale.Fca ora si prepara al riavvio della produzione e delle vendite. “Considerando il riavvio con successo in Cina delle attività nella joint venture e della rete di vendita e la ripresa della produzione nell’impianto di veicoli commerciali di Atessa il 27 aprile scorso, operativo al 70% della sua capacità, siamo confidenti sulle nostre prospettive“, precisa il gruppo nella nota. Nelle altre region il riavvio della produzione sarà graduale e allineato alla domanda del mercato. Anche il ritorno al lavoro negli uffici e sedi è iniziato e proseguirà gradatamente, con un parallelo ampio ricorso al lavoro in remoto.Fusione con Psa entro inizio 2021, outlook quando si avrà più chiarezza su impatto Covid.Nonostante la situazione inattesa e senza precedenti, Fca conferma il progetto di fusione in corso con Psa per creare un leader mondiale della mobilità, prevedendo di chiuderlo al più tardi a inizio 2021. “Fca e Psa rimangono impegnate alla fusione paritetica (50/50) – assicura il Lingotto – Insieme, continuiamo a portare avanti i diversi filoni di attività finalizzati alla fusione e confermiamo l’impegno a chiudere l’operazione entro la fine del 2020 o all’inizio del 2021”. Il gruppo conferma anche che la nuova guidance sarà formulata più avanti, quando avrà maggiore chiarezza sullìimpatto Covid. “Come già comunicato lo scorso 18 marzo, a causa del protrarsi dell’incertezza sulle condizioni di mercato e delle restrizioni all’operatività in essere a livello regionale in relazione all’evolversi della pandemia da Covid-19, il gruppo ha ritirato la guidance per il 2020 e fornirà un aggiornamento non appena vi sia una maggiore visibilità dell’impatto complessivo della crisi”.

Fca: fusione con PSA entro inizio 2021, nuova guidance quando ci sarà chiarezza su impatto Covid

Fca e PSA confermano l’impegno a chiudere la fusione paritetica (50/50) entro la fine del 2020 o all’inizio del 2021.Il Lingotto conferma inoltre che, a causa del protrarsi dell’incertezza sulle condizioni di mercato e delle restrizioni all’operatività in essere a livello regionale in relazione all’evolversi della pandemia da COVID-19, il Gruppo fornirà un aggiornamento sulla guidance per il 2020 non appena vi sia una maggiore visibilità dell’impatto complessivo della crisi.

Preview FCA: verso crollo utile ed ebit adj nel 1° trimestre 2020

In arrivo tra poco i conti del primo trimestre di FCA che sarà impattato non poco dalla scoppio della pandemia Covid-19. Tutti gli indicatori sono attesi in flessione rispetto a un anno fa. Equita SIM indica ricavi a 21,2 miliardi di euro, il 13% sotto i 24,48 del primo trimestre 2019. L’ebit adjusted è visto più che dimezzarsi a 510 mln (-52%), con utile netto trimestrale a 178 mln (-71%).Il titolo Fca oggi si muove bene a 7,69 euro (+1,66%) nonostante il tracollo storico delle immatricolazioni in Italia con quasi -98% ad aprile. L’Italia rappresenta circa il 9% dei volumi di FCA+PSA nel 2019. Congiuntamente FCA e PSA segnano -96% a/a (-51% YTD a 146 mila unità). Brusca discesa dell’89% anche del mercato auto in Francia (circa 10% dei volumi annuali per FCA+PSA).

Crollo -97% immatricolazioni auto, CSP: maxi-incentivi rottamazione unica strada

 

Ad aprile sono state immatricolate in Italia solo 4.279 autovetture con un calo del 97,55% sullo stesso mese del 2019 complice l’emergenza coronavirus e il conseguente lockdown.La forte contrazione del Pil già registrata nel primo trimestre 2020 (-4,7%) e le prospettive negative per il resto dell’anno rendono il recupero del settore auto problematico “anche se un piccolo supporto alla domanda può venire dal fatto che la gente ha capito che il mezzo di trasporto più sicuro per limitare il contagio è l’automobile privata”, rimarca il Centro Studi Promotor.
“Per tornare alla normalità – secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi promotor – ci vuole però una terapia d’urto come emerge anche a livello europeo. Di grande interesse è infatti l’apertura all’adozione di incentivi alla rottamazione, anche con l’acquisto di vetture nuove ad alimentazione tradizionale, da parte del vicepresidente della Commissione europea e commissario per il clima Frans Timmermans. E’ evidente, infatti, che una campagna incisiva di rottamazione oggi non può riguardare soltanto la sostituzione di vecchie auto con vetture ad emissione zero perché non esistono al momento le condizioni per una diffusione immediata su vasta scala di auto elettriche”.Una rottamazione in grado di dare slancio al settore dell’auto (e all’economia), prosegue il CSP, deve quindi prevedere la sostituzione di vecchie auto, oltre che con modelli ad emissioni zero o molto basse, anche con vetture Euro 6 d ad alimentazione tradizionale.

Via alla Fase 2, i titoli di Piazza Affari più sensibili ad allentamento lockdown: focus su FCA e Ferrari

Via alla Fase 2: ci siamo. Non si tratta di un allentamento totale del lockdown, lo sappiamo bene, ma alcuni settori cruciali per l’economia italiana ripartono oggi, lunedì 4 maggio. Settori cruciali di cui fanno parte aziende cruciali quotate in Borsa. Si comprende di conseguenza il forte nesso Fase 2- Piazza Affari.

CASSINO, ITALY – NOVEMBER 24: A female employee works in the Assembly Lines where they assemble the Alfa Romeo Giulia in the Cassino Assembly Plant FCA Group. In this area it takes place manual work this is why new workstations designed to reduce fatigue and improve ergonomics have been introduced on November 24, 2016 in Cassino, Italy. (Photo by Stefano Montesi/Corbis via Getty Images)

Tra l’altro, in concomitanza con l’inizio della Fase 2, per Piazza Affari prende il via un nuovo mese di contrattazioni, e una settimana, in particolare, ricca di bilanci. Martedì aprirà le danze Intesa Sanpaolo, mentre Unicredit darà i conti trimestrali il 7 maggio.
C’è da dire che Piazza Affari ha chiuso il mese di aprile in positivo (+3,75%), ma il bilancio da inizio anno rimane in profondo rosso, in perdita del -25% circa.Solo tre titoli del Ftse Mib hanno segnato un saldo positivo da inizio anno: Diasorin +34,58%, Nexi +11,67% e Recordati +5,59% (dati alla chiusura del 30 aprile).Tra i peggiori invece Bper Banca -49,77%, Saipem -46,26%, Mediobanca -46,12%, Unicredit -46,01% e Banco Bpm -45,09%. E ora, molto dipenderà da come si evolverà la Fase 2: i dati relativi alla curva dei contagi ci diranno se l’Italia ha deciso di allentare il lockdown troppo presto o se la decisione di far uscire gran parte dell’economia dallo stato di quarantena in cui è precipitata a causa del coronavirus sia stata giusta.
Sicuramente, “l’andamento dei mercati nelle prossime settimane sarà legato all’evoluzione dell’epidemia a seguito della riapertura delle attività – rimarca Pietro Di Lorenzo, trader e fondatore di SOS Trader – . Molto dipenderà da come si muoverà la curva dei contagi a seguito della riprese di una parziale socialità”.
Il Corriere economia parla di Piazza Affari e di cosa ci si può aspettare per la borsa di Milano in un articolo che esamina la correlazione tra l’azionario italiano e la ripartenza della Fase 2.

“Una «Fase 2» che coincide, tra l’altro, con la riapertura del settore manifatturiero, delle costruzioni e dell’edilizia nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Un insieme di attività che vale circa il 20% del Pil e che porta il totale del potenziale «attivo» dell’economia ad oltre il 60%”, si legge nell’inserto del quotidiano.
L’articolo si concentra soprattutto su due titoli, grandi protagonisti dei prossimi giorni: Ferrari e FCA.
Ferrari, “in linea con le indicazioni del governo, riavvierà progressivamente gli stabilimenti di Maranello e Modena, che potranno tornare a produrre a pieno regime da venerdì 8 maggio”. La pianificazione messa a punto dal colosso in vista della Fase 2 è stata promossa dal mercato: “il titolo è tornato in territorio positivo da inizio anno mentre il listino principale perde ancora oltre il 26%”.
Vengono messe in evidenza le parole del ceo Camilleri, che ha “dichiarato che le 5 nuove auto presentate nel corso del 2019 hanno avuto tutte una risposta entusiasta da parte del mercato e che sostengono il portafoglio ordini che resta forte in termini sia assoluti sia relativi”.
Oggi ci sarà la pubblicazione dei conti, insieme all’aggiornamento delle stime per il 2020:
“Nel frattempo una nuova ricerca di Morgan Stanley ha promosso il target price da 163 a 170 dollari, ovvero circa 159 euro, confermando il giudizio Overweight. Molto più cauta Jefferies che ha ridotto la raccomandazione su Ferrari da hold (mantenere, nda) a underperform (farà peggio del mercato, nda), con prezzo obiettivo che scende da 130 a 100 euro.  ‘In mercati normali – spiega Jefferies – un re-rating del 50% in due anni dei multipli di valutazione a fronte di un calo del ritorno sul capitale investito lascerebbe poco spazio di rialzo. Con la recessione le azioni hanno quindi un margine di ribasso ancora più significativo’. Jefferies ha abbassato le stime su ricavi, ebit, utile per azione e dividendo per il 2020-2022. Il consenso Bloomberg registra 15 raccomandazioni di acquisto, 8 neutrali e 3 di vendita. Target medio 156 euro“.
Attenzione anche a FCA, in vista dei risultati di bilancio che saranno resi noti nella sessione di domani, martedì 5 maggio. E’ vero che il titolo ha recuperato ben il 54% dai minimi, fa notare Corriere economia, ma il trend rimane decisamente in rosso dall’inizio del 2020, pari a -42%.
“Per ora Banca Akros ha ridotto il prezzo obiettivo su Fca da 17,5 a 10 euro, livello che resta ampiamente al di sopra degli attuali prezzi di Borsa dell’azione, poco sopra 8 euro. La raccomandazione è stata confermata a Buy (comprare, nda). Gli analisti hanno però abbassato le stime su ricavi, ebit e risultato netto 2020: «per cercare di tener conto dell’impatto della pandemia sui risultati del gruppo. La cassa netta industriale, pari a circa 4,9 miliardi di euro a fine 2019, scenderà a circa zero dopo un forte assorbimento dal circolante nella prima metà dell’anno». Gli esperti ritengono infine che la fusione con Psa: «non sia a rischio avendo semplicemente troppo senso dal punto di vista industriale per essere abbandonata». Ma la tempistica del processo potrebbe cambiare”

Istat: a febbraio ampia flessione per le importazioni a -3,8%. Salgono le esportazioni a +1,1%

 

Deciso rialzo del titolo Fiat Chrysler Automobiles (Fca) a Piazza Affari. L’azione avanza di circa il 4,5%, nonostante il drammatico calo, peggiore del mercato, delle immatricolazioni in Europa a marzo. La casa automobilistica ha infatti registrato il mese scorso 27.300 auto immatricolate nell’area Ue+Efta+Uk, vale a dire il 74,4% in meno rispetto a marzo 2019, contro il -51,8% del mercato. Fca ha subito il crollo maggiore tra i principali produttori di auto. La sua quota di mercato si è quasi dimezzata, scendendo dal 6 al 3,2%. A sostenere il titolo Fca è l’indiscrezione raccolta da Il Messaggero secondo cui il governo potrebbe consentire la ripartenza delle aziende di alcuni comparti, tra cui quello auto e moda, già dal 27 aprile, in anticipo rispetto al 4 maggio, data attualmente indicata ufficialmente per la fine del lockdown.

Auto: immatricolazioni Europa crollano del 55% a marzo, Italia fa peggio di tutti

Crollo verticale delle immatricolazioni di auto in Europa a marzo, per effetto del coronavirus. Secondo i dati diffusi oggi dall’European Automobile Manufacturers Association (Acea), lo scorso mese sono state immatricolate nell’Unione europea soltanto poco più di 567mila vetture, evidenziato un calo del 55,1% rispetto a marzo 2019. Nell’area Ue+Efta+Uk la flessione è stata del 51,8% con 853mila immatricolazioni. Tutti i mercati della Ue hanno visto una contrazione, ma la peggiore si è registrata in Italia dove le immatricolazioni sono scese dell’85,4% a 28.326 nuove immatricolazioni. Nel primo trimestre dell’anno, le richieste di auto in Europa (Ue+Efta+Uk) sono scese del 26,3%.

FCA plana a +40% dai minimi, mercato scommette su maxi-incentivi per settore auto

Si conferma anche dopo il break pasquale il trend di risalita delle quotazioni di FCA, che oggi segna un progresso del 3 per cento circa in area 7,72 euro, arrivando a +40% rispetto ai minimi a 5,51 toccati a marzo.Sul mercato, in attesa che i miglioramenti in attino portino alla fine del lockdown nei maggiori mercati di sbocco di Fca, si guarda anche alla possibilità di misure straordinarie di sostegno al settore auto. “‘Riteniamo che un piano di incentivi sia inevitabile”, commentano gli analisti di Equita che su Fca hanno raccomandazione Buy con target price a 10,9 euro. A inizio mese, in scia ai debolissimi dati delle immatricolazioni di marzo (oltre -85% in Italia) e alle aspettative di immatricolazioni praticamente azzerate ad aprile, l’Unrae ha invocato incentivi statali per tutelare il settore, tra cui defiscalizzazioni, adeguamento fiscale e aiuti a livello industriale per un impegno di circa 3 miliardi di euro nell’arco di 18-24 mesi. Equita stima sull’intero 2020 un crollo delle immatricolazioni auto in Italia tra il 32 e il 47% e quelle di veicoli industriali tra i 30 e il 40%.

FCA scatenata sul Ftse Mib, Elkann tira dritto su fusione con PSA. Rimane rebus maxi-dividendo

FCA in pole position in avvio di giornata con un balzo di oltre il 6,5% in area 7,59 euro, portando a +38% circa il balzo dai minimi a 5,51 toccati nel’intraday del 19 marzo scorso. Il mercato sta puntando con decisione alla possibilità che il periodo di lockdown finisca prima del previsto alla luce del rallentamento dei casi di Covid-19. I titoli automotive erano stati tra i più penalizzati dal lockdown con stop produttivi previsti fino al 14 aprile per FCA.

Elkann confida nella maestria di Carlos Tavares

Ieri nella lettera agli investitori il presidente di FCA, John Elkann, ha espresso fiducia nel riuscire a raggiungere le sinergie pari a circa 3,7 miliardi di euro all’anno con la fusione con PSA “grazie alla creazione di una nuova società, soprattutto considerando che sarà guidata da Carlos Tavares, che ha raggiunto solidi risultati come Ceo di Psa e capisce l’importanza della cultura aziendale”.
Elkann ha rimarcato che la fusione andrà in porto senza cambiamenti e quindi senza la necessità di chiudere stabilimenti.

Rimane nodo dividendi

Elkann non ha dato alcuni riferimento al possibile slittamento dei tempi della fusione a anche al nodo dividendi su cui gli investitori si interrogano da diverse settimane.
“Alla luce dell’emergenza COVID-19 noi restiamo dell’idea che i dividendi della fusione FCA-PSA possano essere rivisti (a partire da quello ordinario)“, rimarcano gli analisti di Equita.Si interroga sul futuro dei dividendi, sia ordinario che straordinario, anche un articolo di oggi de Il Sole 24 Ore. In particolare il maxi-dividendo da 5,5 miliardi di euro che Fiat Chrysler Automobiles dovrà staccare prima del closing della fusione. La cedola straordinaria, secondo quanto ricostruito da Il Sole 24 ore, rappresenta l’unica clausola del contratto siglato con i francesi non soggetta a condizioni di alcun tipo. Infatti l’accordo prevede che il maxi-dividendo di 5,5 mld non dipenderà dalle effettive disponibilità del gruppo al momento del perfezionamento dell’operazione, mentre per le cedole ordinarie relative all’esercizio 2020 e 2021 che Fca e Psa pagheranno ai soci sarà valutata sulla base delle risorse effettive al momento dello stacco del dividendo.
Una opzione che Elkann potrebbe valutare, visto il nuovo scenario, è quella di percorrere strade alternative tipo ridurre l’ammontare del dividendo straordinario e valutare gli spin-off di Faurecia (partecipata al 46% da PSA) o di Comau, rinviando nel tempo la distribuzione della parte restante della cedola.
A dicembre 2019 Fca e Psa hanno raggiunto un accordo vincolante per creare il quarto gruppo automobilistico al mondo, con il 50% della nuova entità in mano agli azionisti di ciascuna società e nell’ambito dell’accordo, Fca distribuirà agli investitori un dividendo speciale da 5,5 miliardi di euro. Ma fonti vicine alla situazione sostengono che per FCA non è così saggio “liberarsi di così tanta cassa”. Per gli analisti di Jefferies la fusione è cruciale per la competitività delle due società nel lungo termine ma alcuni aggiustamenti sono “inevitabili”.

Decisione su cedola ordinaria rinviata a giugno

FCA settimana scorsa ha riprogrammato l’assemblea annuale dei soci slittata in avanti di due mesi. La decisione ha anche come conseguenza il rinvio della delibera sul dividendo ordinario 2019 di € 1,1 miliardi comunicato all’epoca della conclusione del Combination Agreement con PSA. Uno scenario probabile è quello della cancellazione o il rinvio almeno del dividendo ordinario sia di Fca che di Psa.
Intanto obiettivo comune delle due promesse spose è aumentare le riserve di liquidità in vista della programmata fusione. Secondo quanto riferito nei giorni scorsi dall’agenzia Reuters, le due case automobilistiche si sarebbero rivolte alle banche per assicurarsi la liquidità di cui hanno particolarmente bisogno e FCA in particolare pare stia guardando alle garanzie sul debito approvate ieri sera dal governo a sostegno delle società italiane. Se il gruppo presieduto da John Elkann deciderà di richiedere gli aiuti messi a disposizione dal governo italiano allora scatterà automaticamente lo stop del dividendo. Il mese scorso Fca si è assicurata una linea di credito da 3,5 miliardi di euro, con una scadenza iniziale di 12 mesi che può essere estesa di altri sei e che va ad aggiungersi a linee di credito esistenti per 7,7 miliardi.

FCA vede ripartenza più vicina: +30% dai minimi, focus su iniezione liquidità e addio al dividendo

In volata anche oggi i titoli della galassia Agnelli, in particolare FCA, che cavalcano la speranza che il periodo di lockdown finisca prima del previsto alla luce del rallentamento dei casi di Covid-19 sia in Europa che negli Usa. Il titolo FCA è arrivato stamattina a guadagnare oltre il 9% a 7,266 euro; balzo di oltre il 6% anche la holding Exor e oltre +4% per CNH e Ferrari.
Ottimismo dettato dagli ultimi dati sui contagi su entrambe le sponde dell’Atlantico sospinge i titoli automotive, tra i più penalizzati dal lockdown con stop produttivi previsti fino al 14 aprile per le varie FCA, CNH e Ferrari.Dai minimi pluriennali a 5,51 euro toccati lo scorso 19 marzo nell’intraday, il titolo FCA è rimbalzato di oltre il 30%, anche se risulta ancora il peggior performer Ytd di tutto il Ftse Mib con -45% circa. 

Nodo dividendo e rumor su aumento riserve di liquidità

Intanto FCA ha riprogrammato l’assemblea annuale dei soci slittata in avanti di due mesi. La decisione ha anche come conseguenza il rinvio della delibera sul dividendo ordinario 2019 di € 1,1 miliardi comunicato all’epoca della conclusione del Combination Agreement con PSA. Lo scenario più probabile adesso, rimarcavano ieri gli analisti di Equita, è quello della cancellazione o il rinvio almeno del dividendo ordinario sia di Fca che di Psa. Anche Fidentiis prevede che il Lingotto, così come PSA, annullerà il dividendo ordinario 2019.
Intanto obiettivo comune delle due promesse spose è aumentare le riserve di liquidità in vista della programmata fusione. Secondo quanto riferito a Reuters da una fonte vicina alla situazione, le due case automobilistiche si sarebbero rivolte alle banche per assicurarsi la liquidità di cui hanno particolarmente bisogno e FCA in particolare pare stia guardando alle garanzie sul debito approvate ieri sera dal governo a sostegno delle società italiane.

Con accesso a schema decreto liquidità sarò addio automatico al dividendo

Fca, che ha sede legale nei Paesi Bassi ma gestisce vari impianti in Italia, potrebbe avere accesso allo schema governativo che offre oltre 400 miliardi di euro di liquidità e prestiti bancari alle imprese colpite dalla pandemia. Tuttavia come al momento non sono state prese decisioni e dal Lingotto non commentano l’indiscrezione.
Se il gruppo presieduto da John Elkann deciderà di richiedere gli aiuti messi a disposizione dal governo italiano allora scatterà automaticamente lo stop del dividendo.
Il mese scorso Fca si è assicurata una linea di credito da 3,5 miliardi di euro, con una scadenza iniziale di 12 mesi che può essere estesa di altri sei e che va ad aggiungersi a linee di credito esistenti per 7,7 miliardi.
A dicembre, Fca e Psa hanno raggiunto un accordo vincolante per creare il quarto gruppo automobilistico al mondo, con il 50% della nuova entità in mano agli azionisti di ciascuna società e nell’ambito dell’accordo, Fca distribuirà agli investitori un dividendo speciale da 5,5 miliardi di euro. Ma fonti vicine alla situazione sostengono che per FCA non è così saggio “liberarsi di così tanta cassa”. Per gli analisti di Jefferies la fusione è cruciale per la competitività delle due società nel lungo termine ma alcuni aggiustamenti sono “inevitabili”.

AGGIORNAMENTO 06/04/2020

FCA+CNH=11,92<–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto 20,50/18

BOX 10,5-20,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

FINALMENTE UNA REAZIONE DA SUPPORTO 10,50

FCA rinvia l’assemblea, per conoscere destino dividendo bisognerà attendere

FCA ha riprogrammato l’assemblea annuale dei soci che slitterà di circa due mesi. L’assemblea convocata per il 16 aprile 2020 verrà rinviata all’ultima parte di giugno 2020, decisione in linea con quanto fatto da altri costruttori alla luce del protrarsi dell’epidemia da COVID-19. La decisione ha anche come conseguenza il rinvio della delibera sul dividendo ordinario 2019 di € 1,1 miliardi comunicato all’epoca della conclusione del Combination Agreement con Peugeot.Il titolo FCA risulta il peggiore di tutto il FTSE MIB da inizio anno con oltre-53% pagando lo scotto dello stop produttivo prima in Europa e poi negli Stati Uniti a causa dell’emergenza Covid-19. Per Fca i numeri di marzo parlano di un crollo delle immatricolazioni a quota 4.649 vetture in Italia, in contrazione del 90,34% e i prossimi mesi rischiano di essere peggio. Inoltre il mercato sconta il rischio che i tempi del merger con PSA si aLlunghino e che il dividendo straordinario da 5,5 miliardi di euro previsto prima della fusione con Psa possa saltare o essere più che dimezzato. Stesso discorso per il dividendo ordinario (1,1 miliardi).

Cnh: stop attività produttiva in Europa fino a 17 aprile

 

L’attività produttiva di Cnh Industrial resterà sospesa nella maggior parte dei propri siti europei fino al prossimo 17 aprile. Lo ha annunciato ieri la società alla luce del perdurare della crisi legata alla pandemia Covid-19 aggiggendo che “ulteriori aggiornamenti sulle operazioni in Europa saranno definiti nel corso delle prossime
settimane, sulla base dell’evolversi della situazione”.Rimangono in attività, si legge nel comunicato, i centri logistici e le relative operazioni industriali e di fornitura, in misura sufficiente a garantire l’assistenza e i ricambi ai clienti finali nel modo più tempestivo ed efficace possibile in questo periodo. Questo sforzo viene compiuto in considerazione dei comparti vitali per
la società in cui l’Azienda opera, anche e soprattutto in situazioni di emergenza: le macchine per
l’agricoltura e le costruzioni, i veicoli per il trasporto di merci e persone, i mezzi antincendio e quelli
dedicati alla sicurezza dei cittadini.“La decisione di sospendere la maggior parte delle attività, così come quella di preservarne alcune a livello minimo, è stata assunta d’intesa con le parti sociali nei vari paesi in cui il gruppo è presente, ponendo al primo posto la sicurezza delle proprie persone”, ha precisato il gruppo.

Auto: il lockdown in Italia affossa il mercato. A marzo immatricolazioni giù dell’86%

In attesa del dato sulle immatricolazioni auto, atteso in serata, secondo le stime di Federauto, il mese di marzo si chiuderà rispetto ad un anno fa, con una flessione di circa l’86%.Un vero e proprio crollo del volume di lavoro delle concessionarie quale naturale conseguenza della sospensione generalizzata delle attività economiche e delle fortissime limitazioni alla mobilità delle persone, che il Governo ha imposto per cercare di limitare la diffusione dei contagi da Covid-19.“La chiusura dell’Italia – perché di questo si tratta – dichiarato Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto – ha portato inevitabilmente alla caduta delle immatricolazioni di autoveicoli nuovi e per l’usato la situazione non cambia, determinando un contesto negativo mai vissuto sul mercato automobilistico. Concretamente c’è da aspettarsi che fra marzo ed aprile il mercato auto possa perdere 350.000 pezzi ed un possibile calo del 60% su base annua ove dovessero permanere i provvedimenti attualmente in vigore. Tutto questo è molto preoccupante per la tenuta del sistema occupazionale delle concessionarie: nel 2007-2019, di fronte ad un calo del 23,2%, persero il lavoro circa 30.000 addetti. È presto per tirare conclusioni perché dobbiamo ancora capire come evolverà la situazione nei prossimi mesi, ma oggi non possiamo essere ottimisti”.“Abbiamo bisogno di grande attenzione da parte del Governo perché il nostro settore ha tutti i numeri per giustificarla: mi riferisco al dato occupazionale, al peso sul PIL, alle entrate fiscali che generano la vendita, l’assistenza e la gestione degli autoveicoli. Apprezziamo le misure sulla cassa integrazione ma sono insufficienti a fronteggiare una situazione senza precedenti in cui bisogna governare imprese complesse, settate su volumi di attività che nessuno sa quando potranno essere nuovamente raggiunti. Per questo abbiamo richiesto al Presidente del Consiglio ed al Parlamento alcune modifiche al Decreto Cura Italia per mettere tutte le nostre aziende, piccole, medie e grandi che siano, nella condizione di accedere alla liquidità – il bisogno più urgente – necessaria per traguardare questo momento di grandissima difficoltà”, aggiunge il presidente di Federauto.

AGGIORNAMENTO 25/03/2020

FCA+CNH=12,92<–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto 20,50/18

BOX 10,5-20,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

FINALMENTE UNA REAZIONE SU FONDO BOX dopo minimo 10,57 del 23-03

FCA: ancora valida fusione con PSA ma occorre ridurre o posticipare i dividendi (analisti)

Ancora valida la fusione con FCA afferma il CEO di PSA Tavares secondo cui sono inappropriate le speculazioni su un possibile cambio degli accordi siglati lo scorso dicembre. Equita Sim che assegna a FCA un rating Buy si dice allineata sul fatto che ci sia il reciproco interesse a finalizzare la fusione, ma si ritiene che nell’attuale contesto macroeconomico sarebbe ragionevole ridurre/posticipare i dividendi, quanto meno quelli ordinari (2.2bn equamente suddivisi).

FCA schizza fino a +14%, prosegue il recupero verticale (ieri +13%)

Nuovo strappo al rialzo del titolo FCA che è stato già sospeso due volte per eccesso di rialzo sul prezzo di controllo. Al momento segna +12% circa a 7,4 euro dopo aver toccato un picco intraday a 7,58 euro. Ieri il titolo aveva chiuso a quasi +13% con forti acquisti sul finale di seduta.Il ritorno del risk-on nelle ultime 24 ore sui mercati fa bene al titolo del Lingotto, tra i più penalizzati nell’ultimo mese a causa delle ripercussioni del’emergenza Covid-19 che ha comportato lo stop alla produzione prima in Europa e poi Negli Usa. Le ultime indicazioni vedono molto probabile un prolungamento dello stop produttivo dei colossi auto negli Usa con Ford ha già fatto sapere che estenderà il fermo produttivo in Nord America senza specificare fino a quando. Un portavoce di FCA ha detto che una decisione non è stata ancora presa (lo stop deciso da FCA è fino al 31 marzo).Oggi Equita ha ridotto la stima di volumi auto globali da -1,5% di inizio anno a -10% su base annua (Europa -15%, Cina -10%, US -9% e Brasile -7% a/a) riconoscendo che potrebbe peggiorare ulteriormente, ipotizzando che il mercato tornerà alla `normalità` nel 2021.

AGGIORNAMENTO 23/03/2020

FCA+CNH=10,57<–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto 20,50/18

BOX 10,520,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

MININO 19/03/2020 CORONA VIRUS

FCA+CNH=10,65<–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto 20,50/18

CEDE SUPPORTO 18,55/18,77 06/03  siamo sempre sotto 20,50 e 23,15/23,35

BOX 8-18-28-38-48 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

BOX 10,5-20,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

Mercato auto ancora giù in Europa a febbraio e ora incombe anche il coronavirus. Fca resta nel vortice delle vendite

Mentre in Europa le principali case automobilistiche chiudono gli impianti (lo ha fatto Fca, ma anche Renault e Psa e da ultime le tedesche Daimler e Volkswagen ) di fronte all’emergenza e paura per la diffusione del coronavirus, arrivano gli ultimi aggiornamenti dall’Acea che presenta i dati sulle immatricolazioni di febbraio. Con un mercato ancora debole, che stenta a decollare e su cui si allunga sempre più l’ombra del Covid-19. Già marzo si prospetta come un mese davvero difficile per mercato delle quattro ruote.

La contrazione a febbraio
Ancora una contrazione per il mercato dell’auto in Europa a febbraio. Dopo la flessione di oltre il 7% registrata a gennaio, le immatricolazioni totali (UE+Efta+UK) hanno mostrato a febbraio un calo del 7,2% a 1.066.794 veicoli. Il consuntivo del primo bimestre chiude a quota 2.202.010 con un calo del 7,3% sullo stesso periodo del 2019 determinato soprattutto dalla debolezza della domanda dei privati fortemente incerti per la scelta del tipo di alimentazione. “Ovunque si registra un forte interesse per le soluzioni a zero impatto che tuttavia si accompagnano a incrementi di immatricolazioni forti, in termini di percentuali, ma infimi, in valori assoluti”, sottolineano gli esperti del Centro Studi Promotor (CSP), analizzando i dati di febbraio.

“Spartiacque tra l’auto prima del coronavirus e l’auto dopo il coronavirus”
Anche in questo inizio del 2020 il risultato dell’area è stato dettato principalmente dall’andamento dei cinque maggiori mercati in cui si concentra il 68,9% delle immatricolazioni. Nei primi due mesi del 2020 il risultato peggiore riguarda proprio il più importante dei mercati maggiori, quello tedesco che, dopo l’eccellente risultato del 2019, accusa un calo del 9%. Più o meno analoga la situazione della Francia (-7,8%) e dell’Italia (-7,3%), mentre la Spagna accusa un calo del 6,8% e il Regno Unito del 5,8%.”Il consuntivo dei primi due mesi del 2020 – ha affermato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – passerà comunque alla storia come lo spartiacque tra l’auto prima del coronavirus e l’auto dopo il coronavirus. L’impatto della pandemia sarà estremamente duro in marzo e nei mesi successivi fino alla fine dello stato di allarme ed interesserà tutti i mercati dell’area”.

L’auto elettrica ai blocchi di partenza ma…
Il Centro Studi Promotor si sofferma anche sul tema dell’auto elettrica e scrive: “In tutti i paesi le associazioni rappresentative dei produttori e anche quelle dei consumatori chiedono l’adozione di incentivi per le auto ecologiche (dall’eliminazione dell’Iva sulle elettriche ad altre forme di interventi) e chiedono anche un maggior impegno per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica, dato che l’offerta di auto elettriche è ora molto ampia ed in grado di soddisfare una gamma molto grande di esigenze”. Il Salone di Ginevra avrebbe dovuto rappresentare proprio la consacrazione della svolta irreversibile verso l’elettrico. L’appuntamento a Ginevra è saltato per l’incombere della pandemia di coronavirus, ma secondo il CSP la scelta dell’elettrico è ormai irreversibile in tutti i mercati dell’area e per tutti i produttori presenti.

Fca, quota di mercato stabile a febbraio
Immatricolazioni in calo, ma con un rallentamento meno marcato rispetto al mercato per Fca. Il gruppo italo-americano ha archiviato il mese passato con una contrazione del 6,9% nell’Unione Europea+Efta+Uk a quota 74.852 veicoli venduti, mentre la quota di mercato è restata stabile al 7 per cento. Il consuntivo del primo bimestre è stato chiuso con una flessione del 6,6%. Nel mese ribassi a due cifre per Jeep che ha segnato un -32,6% e per Alfa Romeo a -21,5%, mentre Fiat strappa un +1,6 per cento. Tra le altre case automobilistiche Volkswagen ha terminato il mese in calo del 4,4%, le francesi REnault e Psa hanno mostrato un calo rispettivamente del 14,3% e dell’8,5%, mentre Daimler e Bmw hanno messo a segno rispettivamente un -11,9% e un +2,1%.

Emergenza anche in Borsa

L’emergenza coronavirus si fa sentire anche in Borsa. Anche oggi l’indice Stoxx Europe 600 Automobiles & Parts è in rosso, con un calo di oltre il 2 per cento. E in questo scenario non riesce a rialzare Fca, con il titolo che oggi perde ancora circa il 5% a 6,52 euro. Le quotazioni sono quindi più che dimezzate rispetto ai massimi del novembre 2019 quando il titolo Fca si era spinto fino a 14,78 euro a seguito dell’annuncio delle negoziazioni per una fusione alla pari con il gruppo PSA. La capitalizzazione è scivolata sotto il muro dei 10 miliardi di euro. Sotto la lente del mercato c’è anche un possibile slittamento dei tempi per la fusione.

FCA sprofonda ancora, in bilico tempi fusione con PSA e c’è nodo maxi-dividendi per soci

L’emergenza COVID-19 continua a tenere in allerta il titolo FCA, tra i peggiori di tutta Piazza Affari oggi con un tonfo di oltre il 5% circa dopo essere stato a lungo sospeso al ribasso. Il titolo è tornato sotto la soglia dei 7 euro, che aveva già vacillato ieri nell’intraday, con quotazioni quindi più che dimezzate rispetto ai massimi del novembre 2019 quando il titolo si era spinto fino a 14,78 euro a seguito dell’annuncio delle negoziazioni per una fusione alla pari con il gruppo PSA. Ma proprio un possibile slittamento dei tempi per la fusione preoccupa oggi il mercato.
L’operazione procede come previsto come indicato da Carlos Tavares nelle settimane scorse. Ma l’emergenza coronavirus cambia le carte in tavola. Stando a quanto riferisce oggi Il Sole 24 Ore, l’operazione non appare a rischio ma difficilmente i tempi riusciranno a essere rispettati e le assemblee che devono formalmente approvare la fusione potrebbero slittare rispetto ai termini stabiliti inizialmente e fissati entro la fine dell’anno.Ulteriore problema, come rivela oggi  Il Sole 24 Ore, è la valutazione dei due gruppi. In particolare nell’operazione si prevedeva un monte cedole ai soci di Fca composto da un dividendo straordinario di 5,5 miliardi e uno ordinario di 1,1 miliardi a cui aggiungere il premio che il gruppo francese riconosceva ai soci dell’ex Lingotto, ossia 7 miliardi che sommati insieme davano al matrimonio con Psa un valore in borsa di 13,6 miliardi di euro ma oggi vale invece 11 miliardi. Le cose non vanno bene neanche per Psa, scesa fino a 10 miliardi di euro. Insomma il deal da 50 miliardi di dollari e 45 miliardi di euro, oggi, in realtà, arriva appena a 20 miliardi.

La clausola Mac

Il quotidiano di Confindustria rivela come nel contratto tra le due case automobilistiche vi sia la cosiddetta clausola Mac (material adverse change) che prevede in genere al verificarsi di un certo evento che ha un effetto negativo rilevante, la possibilità di recedere dall’accordo. Tale evento nefasto può essere la pandemia Coronavirus scoppiata in Italia e in diversi paesi del mondo con il conseguente stop alla produzione è la domanda che si chiedono gli analisti. Da ambienti vicini ad Fca si sottolinea che in genere tale clausola è innescata da problematiche aziendali interne al gruppo e non da fattori esterni, seppur di entità rilevante come l’emergenza in atto.

Stop a produzione in Europa e sale l’alert oltreoceano

La crisi Covid-19 ha spinto FCA a fermare la produzione nella maggior parte degli stabilimenti produttivi in Europa fino al 27 marzo. Lo stop alla produzione riguarda in particolare gli stabilimenti in Italia di Melfi, G. Vico (Pomigliano), Cassino, Carrozzerie Mirafiori, Grugliasco e Modena e fuori dall’Italia, Serbia e Polonia, al fine di implementare le azioni per affrontare l’emergenza COVID-19 e adeguare la produzione alla domanda. Le attese sono di un forte shock della domanda in Europa finchè l’emergenza Covid-19 non rientrerà e iniziano a diffondersi timori che lo stop produttivo possa arrivare anche negli Usa se l’epidemia si diffonderà velocemente anche oltreoceano. Il mercato Usa è quello di gran lunga più importante per FCA e nel 2019 ha contribuito totalmente all’utile operativo del gruppo

FCA deraglia a -17%, verso shock domanda in UE e cresce paura stop anche negli Usa

Nuova giornata da incubo per FCA. Il titolo del colosso automobilistico è arrivato a circa -17% dopo che questa mattina ha annunciato lo stop alla produzione nella maggior parte degli stabilimenti produttivi in Europa fino al 27 marzo al fine di implementare le azioni per affrontare l`emergenza COVID-19 e adeguare la produzione alla domanda.
Il titolo ha toccato un minimo a 6,961 euro, livello più basso dal 2016 e con un saldo da inizio anno del 47% circa. Quotazioni più che dimezzate rispetto ai massimi del novembre 2019 quando il titolo si era spinto fino a 14,78 euro a seguito dell’annuncio delle negoziazioni per una fusione alla pari con il gruppo PSA.Lo stop alla produzione riguarda in particolare degli stabilimenti in Italia di Melfi, G. Vico (Pomigliano), Cassino, Carrozzerie Mirafiori, Grugliasco e Modena. Stop anche in Serbia e Polonia.Inoltre, rimarca Equita, è stato segnalato l’ulteriore obiettivo di coordinamento con fornitori e partner affinchè gli stabilimenti possano raggiungere i livelli di produzione totali precedentemente pianificati quando il mercato tornerà alla normalità.

Livello allerta aumenta

Oltre alle preoccupazioni legate al possibile shock di domanda in Europa, con gli impianti chiusi che valgono il 30-35% della capacità produttiva del gruppo, il mercato guarda ai possibili sviluppi dell’emergenza coronavirus oltreoceano. In particolare negli Stati Uniti in quanto il mercato nordamericano ha un peso preponderante per il gruppo guidato da Mike Manley. Da solo il Nord America ha contribuito alla marginalità del gruppo di tutto il 2019 con l’EBIT adjusted 2019 dell’area Natfa è stato infatti di 6,7 miliardi di euro, pari a quello totale di gruppo.

Task force negli Usa, per ora niente chiusure

Intanto Fca, Ford Motor, General Motors e il sindacato United Auto Workers hanno deciso di lanciare negli  Stati Uniti una task force congiunta per rafforzare le misure di sicurezza per tutelare i lavoratori delle fabbriche e dei magazzini delle tre aziende, in risposta alla pandemia di coronavirus. “E’ una situazione senza precedenti e la task force si muoverà rapidamente partendo dall’ampia serie di misure preventive già messe in atto”, hanno detto i ceo di Fca, Gm e Ford.
Il piano di emergenza al momento non prevede l’interruzione della produzione, con ognuna delle tre aziende firmatarie che metterà a punto azioni specifiche da implementare nelle proprie strutture produttive.

AGGIORNAMENTO 13/03/2020 CORONA VIRUS

FCA+CNH=15,72<–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto 20,50/18

CEDE SUPPORTO 18,55/18,77 06/03  siamo sempre sotto 20,50 e 23,15/23,35

BOX 8-18-28-38-48 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

BOX 10,5-20,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

AGGIORNAMENTO 12/03/2020 CORONA VIRUS

FCA+CNH=14,82<–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto 20,50/18

CEDE SUPPORTO 18,55/18,77 06/03  siamo sempre sotto 20,50 e 23,15/23,35

BOX 8-18-28-38-48 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

BOX 10,5-20,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

AGGIORNAMENTO 06/03/2020 CORONA VIRUS

FCA+CNH=18,11<–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto 20,50

CEDE SUPPORTO 18,55/18,77 siamo sempre sotto 20,50 e 23,15/23,35

BOX 8-18-28-38-48 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

BOX 10,520,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

AGGIORNAMENTO 05/03/2020 CORONA VIRUS

FCA+CNH=18,84<–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto

TIENE SUPPORTO 18,55/18,77 siamo sempre sotto 20,50 e 23,15/23,35

BOX 8-18-28-38-48 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

BOX 10,5-20,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

AGGIORNAMENTO 03/03/2020 CORONA VIRUS

FCA+CNH=19,61<–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto

TIENE SUPPORTO 18,55/18,77 siamo sempre sotto 20,50 e 23,15/23,35

BOX 8-18-28-38-48 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

BOX 10,5-20,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

AGGIORNAMENTO 02/03/2020 CORONA VIRUS

FCA+CNH=18,48<–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto

BOX 8-18-28-38-48 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

BOX 10,5-20,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

STASERA ORE 18.00 DATI IMMATRICOLAZIONE ITALIA

Intanto annottiamo il doppio minimo di breve area 20,5,ceduto con altro doppio minimo a 19,30 vicinissimo a area 18,77/18,55  che ci ha riportato a 20,23 , ma 28/02 si è formato un triplo minimo sempre in area 19,30/19,50  che però è stato al momento rotto al ribasso con ritorno su 18,55/18,77 precedenti minimi da cui FCA+CNH tornarono a 25,20 in somma titoli

18-28-38/42,5 <—Alziamo prezzo obiettivo per FCA+CNH da 30,5/33 a 38-42,5

FCA+CNH=25,20 <–top da 18,5/18,77 4/11/2019

>23,15 e >23,35 31/10/2019  20/11/11 >24,80 04/11/2019

FCA+CNH =23,17 euro in somma titoli <—top 16/09/2019 (da cui minimo a 19,91)

siamo sotto 23,15 e 23,35 =2315/2335 S&P vedi idea :

23,16/23,35-24,00/24,80
24,00/24,8026,5-27,55-28,50-28,80-29,05-29,15-29,23-29,4630,50/33,00-38/42,5

Settore auto rischia grosso: Covid-19 può diminuire vendite di 300mila unità nel 2020

L’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere, chiede un intervento urgente al governo per sostenere il settore delle quattro ruote che rischia una brusca frenata quest’anno. “Qualora il settore automotive, che rappresenta circa il 10% del Pil italiano, venisse abbandonato a se stesso, la situazione potrebbe aggravarsi ulteriormente, con conseguenze irreparabili sull’economia del nostro Paese – afferma l’Unrae – Stimiamo infatti un rischio concreto che nel 2020, in assenza di tempestivi e robusti interventi di sostegno, il mercato registri un calo di circa 300mila veicoli rispetto al 2019 nel solo comparto autovetture, senza considerare i veicoli commerciali già in forte sofferenza da mesi”. Di conseguenza in termini occupazionali si potrebbe registrare un impatto di migliaia di unità nella sola catena di distribuzione e assistenza automobilistica, senza considerare i mancati introiti per le finanze pubbliche.“Esprimiamo dunque apprezzamento per il lavoro di confronto in corso da mesi nel cosiddetto “Tavolo Automotive” presso il Ministero dello Sviluppo Economico, ma nella situazione attuale riteniamo indispensabile una immediata accelerazione per sostenere il settore con iniziative concrete”, sottolinea l’associazione, ricordando che oggi il settore si avvale di incentivi per le vetture nuove a basse emissioni, che però agiscono su meno del 2% del mercato.

Fca sprofonda ai minimi dal 2017 e -18% Ytd, mercato auto a rischio deterioramento nei prossimi mesi

Fioccano le vendite a Piazza Affari e tra i titoli più penalizzati risulta anche FCA. Il titolo del colosso auto cede oltre il 4% a quota 10,78 euro, viaggiando ai minimi dal 2017. Da inizio anno il titolo segna una flessione di oltre il 18% e l’aumento dell’emergenza coronavirus sta alimentando le attese di un forte rallentamento del mercato auto a livello globale.Intanto a febbraio il mercato francese di auto+LCV, che rappresenta circa il 10% dei volumi annuali per FCA più la futura sposa PSA, è calato del 2% su base annua. PSA ha sovraperformato (+2%), mentre FCA ha sottoperformato (-18% 9 mila unità con tutti i brand in calo. “Ci aspettiamo un peggioramento nei prossimi mesi in funzione dell’evoluzione del COVID-19”, rimarca Equita SIM.

Oggi alle 18 sono attesi i dati di febbraio sulle immatricolazioni in Italia.

Fca: proposto dividendo di 0,70 euro per azione, assemblea convocata il 16 aprile

Il consiglio di amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles (Fca) ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un
dividendo pari a 0,70 euro per azione ordinaria, corrispondente ad una distribuzione complessiva di circa 1,1 miliardi di euro. La distribuzione del dividendo, a valere sull’utile di esercizio 2019, sarà sottoposta all’approvazione dell’assemblea convocata per il 16 aprile. In caso di via libera, il calendario sarà il seguente: ex-date 20 aprile, record date 21 aprile e data di pagamento 5 maggio.

AGGIORNAMENTO 17/02/2020

FCA+CNH=21,34<–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto

BOX 8-18-28-38-48 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

BOX 10,5-20,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

dopo il retest di area 18 (18,5/18,77. da cui rimbalzo a 25,2 euro) da 30,48 anche il retest di 20,50 è stato fatto su CORONA VIRUS , ma è importante riprendere 23,15/23,35 per rientrare nell’idea rialzista

Intanto annottiamo il doppio minimo di breve area 20,5 (ultimo tocco su News chiusura stabilimenti auto in Cina per Virus di alcuni giorni fa)

18-28-38/42,5 <—Alziamo prezzo obiettivo per FCA+CNH da 30,5/33 a 38-42,5

FCA+CNH=25,20 <–top da 18,5/18,77 4/11/2019

>23,15 e >23,35 31/10/2019  20/11/11 >24,80 04/11/2019

FCA+CNH =23,17 euro in somma titoli <—top 16/09/2019 (da cui minimo a 19,91)

siamo sotto 23,15 e 23,35 =2315/2335 S&P vedi idea :

23,16/23,35-24,00/24,80
24,00/24,8026,5-27,55-28,50-28,80-29,05-29,15-29,23-29,4630,50/33,00-38/42,5

Auto in Europa: gennaio parte col segno meno, -7,6% per le immatricolazioni

Il mercato dell’auto europeo inizia l’anno in rosso. Stando ai dati diffusi dall’Acea, le immatricolazioni nell’Unione europea+Efta+Regno Unito sono scivolate del 7,4% a quota 1.135.116 di vetture.Tra i singoli brand giù i gruppi francesi: Psa ha messo a segno una flessione del 14%, mentre Renault ha visto le immatricolazioni calare del 16,4%. Fca ha perso terreno, ma ha fatto meglio del mercato: il gruppo automobilistico guidato da Mike Manley ha chiuso il mese di gennaio con una flessione delle vendite in Europa del 6,4%, con una quota di mercato che è salita dal 5,9% al 6 per cento. Per quanto riguarda le tedesche Vw ha registrato a gennaio una modesta contrazione dello 0,1%, Bmw e Daimler hanno messo a segno rispettivamente un +3,8% e -10,1 per cento.

AGGIORNAMENTO 12/02/2020

FCA+CNH=21,38<–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto

BOX 8-18-28-38-48 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

BOX 10,5-20,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

dopo il retest di area 18 (18,5/18,77. da cui rimbalzo a 25,2 euro) da 30,48 anche il retest di 20,50 è stato fatto su CORONA VIRUS , ma è importante riprendere 23,15/23,35 per rientrare nell’idea rialzista

Intanto annottiamo il doppio minimo di breve area 20,5 (ultimo tocco su News chiusura stabilimenti auto in Cina per Virus di alcuni giorni fa)

18-28-38/42,5 <—Alziamo prezzo obiettivo per FCA+CNH da 30,5/33 a 38-42,5

FCA+CNH=25,20 <–top da 18,5/18,77 4/11/2019

>23,15 e >23,35 31/10/2019  20/11/11 >24,80 04/11/2019

FCA+CNH =23,17 euro in somma titoli <—top 16/09/2019 (da cui minimo a 19,91)

siamo sotto 23,15 e 23,35 =2315/2335 S&P vedi idea :

23,16/23,35-24,00/24,80
24,00/24,8026,5-27,55-28,50-28,80-29,05-29,15-29,23-29,4630,50/33,00-38/42,5

AGGIORNAMENTO 10/02/2020

FCA+CNH=20,44<–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto

BOX 8-18-28-38-48 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

BOX 10,5-20,5-30,5-40,5/42,5 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

dopo il retest di area 18 (18,5/18,77. da cui rimbalzo a 25,2 euro) da 30,48 anche il retest di 20,50 è stato fatto su CORONA VIRUS , ma è importante riprendere 23,15/23,35 per rientrare nell’idea rialzista

18-28-38/42,5 <—Alziamo prezzo obiettivo per FCA+CNH da 30,5/33 a 38-42,5

FCA+CNH=25,20 <–top da 18,5/18,77 4/11/2019

>23,15 e >23,35 31/10/2019  20/11/11 >24,80 04/11/2019

FCA+CNH =23,17 euro in somma titoli <—top 16/09/2019 (da cui minimo a 19,91)

siamo sotto 23,15 e 23,35 =2315/2335 S&P vedi idea :

23,16/23,35-24,00/24,80
24,00/24,8026,5-27,55-28,50-28,80-29,05-29,15-29,23-29,4630,50/33,00-38/42,5

CNH Industrial chiude il 2019 con utile netto di 1.454 milioni di dollari

Chiude il 2019 con ricavi consolidati pari a 28,1 miliardi di dollari CNH Industrial. Il gruppo leader globale nel campo dei capital goods con una consolidata esperienza industriale registra nell’anno un utile netto di 1.454 milioni di dollari e utile netto adjusted di 1.178 milioni di dollari.Proposto il pagamento di un dividendo pari a 0,18 euro (circa 0,20 dollari) per azione ordinaria, in linea con il 2019. A Wall Street al momento il titolo sta perdendo oltre il 5%. Hubertus Mühlhäuser, Chief Executive Officer di CNH Industrial, ha dichiarato: «Dati i minori volumi del mercato e la domanda incerta nelle nostre Attività Industriali, CNH Industrial ha conseguito risultati apprezzabili nell’anno e nel quarto trimestre. Le difficoltà sono state particolarmente significative nei segmenti Agriculture e Construction in Nord America e nel Resto del Mondo. In tutti i nostri segmenti, la volatilità dei mercati e le condizioni difficili sono perdurate nel quarto trimestre, parzialmente compensate dal mix favorevole dei nuovi prodotti lanciati nel corso del 2019, dalle iniziative sui costi nell’ambito della strategia “Transform2Win” e da una positiva performance sui prezzi”.

Fca pronta a chiudere stabilimento per evitare diffusione coronavirus

Il diffondersi dell’epidemia di coronavirus sta minacciando tutto il mondo, dai fornitori in Cina alle catene di montaggio automobilistiche in Europa.
Fca ha dichiarato che potrebbe essere necessario chiudere temporaneamente uno stabilimento europeo entro le prossime due o quattro settimane se l’impatto dell’epidemia continua a peggiorare. Sarebbe la prima volta che una casa automobilistica europea rende inattivo uno stabilimento nel Vecchio Continente. Finora, i produttori hanno dovuto affrontare principalmente le porte chiuse in Cina mentre le autorità tentano di contenere la diffusione del virus.
“Fiat Chrysler Automobiles continua a monitorare la sua catena di approvvigionamento globale”, ha dichiarato la società in un comunicato via e-mail, precisando che “ha identificato un potenziale rischio in un impianto di produzione in Europa entro le prossime due o quattro settimane”. Finora, non c’è stato alcun impatto immediato, ha affermato Fca. A Piazza Affari il titolo cede il 2,4% a 12,11 euro, sottoperformando il Ftse Mib (-0,3%). Tutto il settore auto oggi è debole con l’indice Stoxx 600 Automobiles & Parts che scende di oltre il 2%. I peggiori titoli del paniere sono Peugeot (-3%), Volkswagen (-2,3%) e Renault (-2,9%).
Si ricorda infine che ieri Fca ha diffuso i conti del quarto trimestre 2019 che si è chiuso con utile oltre le stime degli analisti. Il gruppo italo-americano ha previsto una crescita degli utili nel 2020, soprattutto grazie alle vendite di camion negli Stati Uniti che hanno compensato la debolezza in Europa e Asia.

AGGIORNAMENTO 06/02/2020

FCA+CNH=22,02<–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre sotto

BOX 8-18-28-38-48 continua a contenere in somma titoli FCA+CNH

dopo il retest di area 18 (18,5/18,77. da cui rimbalzo a 25,2 euro) da 30,48 anche il retest di 20,50 è stato fatto su CORONA VIRUS , ma è importante riprendere 23,15/23,35 per rientrare nell’idea rialzista

18-28-38/42,5 <—Alziamo prezzo obiettivo per FCA+CNH da 30,5/33 a 38-42,5

FCA+CNH=25,20 <–top da 18,5/18,77 4/11/2019

>23,15 e >23,35 31/10/2019  20/11/11 >24,80 04/11/2019

FCA+CNH =23,17 euro in somma titoli <—top 16/09/2019 (da cui minimo a 19,91)

siamo sotto 23,15 e 23,35 =2315/2335 S&P vedi idea :

23,16/23,35-24,00/24,80
24,00/24,8026,5-27,55-28,50-28,80-29,05-29,15-29,23-29,4630,50/33,00-38/42,5

Se ci fosse stato Marchionne avrebbe comprato TESLA a 175$………:)
purtroppo………non c’è più…….chi ha salvato FIAT
Con tutti i suoi lati positivi e negativi……da stimare per la grande operazione che lui ha condotto comprando parte dell’Industria Automobilistica Americana
Solo per questa operazione…..merita ricordo perenne.
INTANTO IL RETEST DI 20,50
ALL’INTERNO DEL BOX 10,50-20,50-30,5-40,5/42,00 TIENE
INUTILE DIRE…QUANTO SIA IMPORTANTE DA 30,5 DOPO AVERLO CEDUTO CON UN MINIMO DOPPIO A 18,5/18,77 IN SOMMA TITOLI…AVERLO RIPRESO E RITESTATO CON SUCCESSO SU CORONA VIRUS..

AGGIORNAMENTO 31/01/2020

FCA+CNH=20,30<–sono sempre sotto <–a 23,15/23,35 sempre FLAT

18-28-38/42,5 <—Alziamo prezzo obiettivo per FCA+CNH da 30,5/33 a 38-42,5

FCA+CNH=25,20 <–top da 18,5/18,77 4/11/2019

>23,15 e >23,35 31/10/2019  20/11/11 >24,80 04/11/2019

FCA+CNH =23,17 euro in somma titoli <—top 16/09/2019 (da cui minimo a 19,91)

siamo sotto 23,15 e 23,35 =2315/2335 S&P vedi idea :

23,16/23,35-24,00/24,80
24,00/24,8026,5-27,55-28,50-28,80-29,05-29,15-29,23-29,4630,50/33,00-38/42,5

NEWS ARRIVATE DOPO IL NOSTRO ARTICOLO

Il Nord America con Jeep e RAM salva i conti Fca nel 2019. Manley: create basi per futuro vincente

Fca non delude e deve ringraziare ancora una volta il mercato nordamericano. I numeri 2019 in linea con le attese, insieme alla conferma dei target per il 2020, stanno sostenendo il titolo Fca che ha accelerato fino a +3% in area 12,7 euro per poi rallentare leggermente a +2%.
FCA ha chiuso il 2019 con un utile netto delle continuing operation a 2,7 miliardi di euro, utile netto adjusted a 4,3 miliardi di euro, EBIT adjusted a 6,7 miliardi di euro e margine al 6,2%. La forte performance operativa ha sostenuto ilfree cash flow industriale che è stato pari a 2,1 miliardi di euro. Nel quarto trimestre l’utile netto delle continuing operation è di 1,6 miliardi di euro, l’utile netto adjusted a 1,5 miliardi di euro, l’EBIT adjusted a 2,1 miliardi di euro e margine al 7,1%. Free cash flow industriale a 1,5 miliardi di euro. Indicazioni sostanzialmente in linea con le attese. Il consensus Bloomberg vedeva l’ebit adj a 2,10 miliardi e utile netto a 1,44 miliardi.

Area Nafta sforna conti record con marchi Ram e Jeep in vetrina

A fare da traino ai conti sono stati i risultati e margine record in Nord America.  Da solo il Nord America ha contribuito alla marginalità del gruppo di tutto il 2019. L’EBIT adjusted 2019 dell’area Natfa è infatti di 6,7 miliardi di euro con margine al 9,1% (+50 pb). Forte il LATAM, nonostante le difficili condizioni di mercato in Argentina, con EBIT adjusted a 0,5 miliardi di euro e margine al 5,9%.
In particolare i risultati del Nord America sono stati trainati dai marchi Ram e Jeep, con le forti vendite del nuovo Ram Heavy Duty, del Ram 1500 e del Ram 1500 Classic che hanno permesso al marchio di raggiungere vendite record negli Stati Uniti (+18%). Anche il successo della nuova Jeep Gladiator, di recente premiata come “North American Truck of the Year” per il 2020, ha contribuito ai risultati record del Nord America.
Buoni riscontri anche dall’America Latina con la positiva performance in Brasile che ha più che compensato le difficoltà legate alla debolezza delle condizioni di mercato in Argentina e in altri Paesi della regione.
Nel corso del 2019 le consegne globali complessive del gruppo sono state pari a 4.418.000 veicoli, in calo del 9%, principalmente per la riduzione degli stock presso la rete di vendita in Nord America, le minori consegne della JV cinese e, in EMEA, le iniziative sui canali di vendita e l’uscita di produzione di alcuni modelli.

Per il 2020 confermati tutti i target

Numeri che inducono il gruppo guidato da Mike Manley ad aspettarsi che la forte performance registrata quest’anno continui anche nel 2020. Fca conferma quindi i target 2020 che sono di EBIT adjusted oltre i 7 miliardi di euro, EPS diluito adjusted sopra i 2,80 euro e free cash flow industriale oltre i 2 miliardi di euro.

Manley: 2019 anno storico , create basi per crescita futura

“Il 2019 è stato un anno storico per FCA – commenta il ceo Mike Manley – . Abbiamo continuato a creare valore per i nostri azionisti e intrapreso iniziative mirate alla crescita futura rafforzando in modo sostanziale la nostra posizione finanziaria, impegnandoci a investire in prodotti chiave e perfezionando un Combination Agreement con PSA”.
Fca conferma che la fusione alla pari con PSA Group dovrebbe chiudersi alla fine del 2020 o all’inizio del 2021. E’ prevista la generazione di sinergie che a regime sono stimate in circa 3,7 miliardi di euro su base annuale

Fca: ebit e utile adj impattano con attese, titolo accelera a +3%

FCA ha chiuso il 2019 con con un utile netto delle Continuing Operation a 2,7 miliardi di euro, utile netto adjusted a 4,3 miliardi di euro, EBIT adjusted a 6,7 miliardi di euro e margine al 6,2%. Sono questi i principali riscontri dati dal colosso auto italo-americano. A fare da traino ai conti sono stati i risultati e margine record in Nord America. Il free cash flow industriale è pari a 2,1 miliardi di euro.Nel quarto trimestre l’utile netto delle Continuing Operation è di 1,6 miliardi di euro, l’utile netto adjusted a 1,5 miliardi di euro, l’EBIT adjusted a 2,1 miliardi di euro e margine al 7,1%. Free cash flow industriale a 1,5 miliardi di euro. Indicazioni sostanzialmente in linea con le attese. Il consensus Bloomberg vedeva l’ebit adj a 2,10 miliardi e utile netto a 1,44 miliardi.Buona la reazione del titolo che dopo i conti ha accelerato a +3% circa a 12,69 euro.

E’ il giorno di Fca: analisti non temono cattive sorprese, tanti buy sul titolo nonostante inizio 2020 difficile

Test conti oggi per FCA Group. Il colosso auto italo-statunitense diffonderà verso metà giornata i dati relativi al quarto trimestre 2019 e dell’intero 2019. Nel dettaglio il consensus Bloomberg si aspetta i ricavi trimestrali a 29,2 miliardi, in progresso circa del 9% a/a. L’Ebit adjusted dovrebbe raggiungere i 2,1 miliardi. L’utile netto adjusted dovrebbe essere pari a 1,435 miliardi, in progresso del 12%. Lato patrimoniale, il consensus vede in debito scendere a 4,58 mld.

Nelle tabelle i dati storici e prospettici su FCA rilevati da Bloomberg
La preview di Equita vede ricavi trimestrali in lieve calo a 29,159 mld, ebit adjusted a 2,1 mld (+53%) e utile netto a 1,856 mld (+44%).

Il Nord America trainerà ancora una volta i conti del gruppo 

Gli analisti guardano soprattutto oltreoceano, con il Nord America che dovrebbe continuare a trainare i conti del gruppo. UBS in particolare vede Fca centrare la guidance 2019 con ebit margin rimanere sopra l’asticella del 10 per cento (10,7%) in Nord America nel quarto trimestre grazie soprattutto a pickup e SUV di grandi dimensioni.Il margine dovrebbe quindi confermarsi superiore al 10% per il secondo trimestre consecutivo. Riscontri incoraggianti sono attesi anche dall’America latina, mentre il broker vede utili in pareggio nei mercati EMEA e APAC. Una nota dolente potrebbe continuare a essere il marchio Maserati che probabilmente è rimasto in territorio negativo a causa della bassa produzione volta a ridurre le scorte a causa della domanda debole. Banca IMI prevede la conferma della guidance 2019 e la sponda dell’area Nafta per un trimestre “sano” nonostante il rallentamento dei volumi su base annua.

Analisti più fiduciosi sul titolo

Fiat Chrysler, che si è accordata con PSA per una fusione alla pari tra i due gruppi, ha iniziato l’anno in affanno in Borsa con titolo in calo di quasi il 7%, in linea comunque con la debolezza dello Stoxx 600 Automobiles & Parts Index. Rispetto ai picchi toccati a novembre (14,78 euro) in corrispondenza con l’annuncio del possibile merger con Psa, il titolo Fca si è sgonfiato di oltre il 17%.
Il consensus sul titolo Fca è migliorato in questi mesi con il 56,9 per cento degli analisti che dice Buy (a inizio ottobre 2019 era il 37,9%), mentre il 34,8% ha rating Hold e solo l’8,7% dice Sell. Il prezzo obiettivo medio è di 16,31 euro, ben sopra le quotazioni attuali e con un potenziale upside del 33%. Molti analisti negli ultimi mesi hanno rivisto al rialzo le valutazioni su Fca a seguito dell’annuncio della fusione con PSA Group.

Fca rialza la testa in attesa delle versioni ibride di Panda e 500

Volgendo lo sguardo a FCA, a gennaio immatricolazioni risultano sostanzialmente stabili in Italia (+0,2% a 40mila unità), sovraperformando quindi il mercato. Tutti i brand risultano in calo tranne Fiat (+6% a/a). Jeep segna -4%, Lancia -5% e Alfa Romeo -27%. Dal Lingotto rimarcano come l’imminente arrivo sul mercato delle versioni Hybrid di Panda e 500 permetterà al marchio di proseguire nei prossimi mesi il trend positivo di gennaio. Per la 500 elettrica invece bisognerà aspettare metà 2020. 
Male la futura sposa Psa Group con vendite in calo del 10% in Italia a 27 mila unità. Il mercato italiano nel 2019 rappresentava circa il 9% dei volumi di FCA+PSA.

Sorpresa Fca a inizio 2020: vendite crescono mentre il mercato fa -5,9% a gennaio

Segno meno per il mercato auto in Italia nel primo mese del 2020 con un calo del -5,9% delle immatricolazioni a gennaio. I dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti evidenziano 155.528 immatricolazioni rispetto alle 165.271 unità di gennaio 2019. In controtendenza Fca che a gennaio fa meglio del mercato con +0,2% di immatricolazioni, dato che segna un’inversione di tendenza rispetto alla sottoperformance di mercato evidenziata nel corso di tutto il 2019. La quota di mercato del gruppo FCA è pertanto salita al 25,64% dal 24,09% di un anno fa.

Fca conferma le discussioni con Foxconn per creare jv in Cina su veicoli elettrici

Fiat Chrysler Automobiles (Fca) ha confermato questa mattina di avere in corso discussioni con Hon Hai Precision del gruppo Foxconn per una possibile costituzione di una joint venture paritetica dedicata allo sviluppo e produzione in Cina di veicoli elettrici di nuova generazione e l’ingresso nel business IoV (Internet of Vehicles). “La collaborazione proposta, inizialmente focalizzata sul mercato cinese – si legge nella nota odierna di Fca – consentirebbe alle parti di unire le capacità di due affermati leader mondiali nell’ambito della progettazione automobilistica, dell’ingegneria, della produzione e della tecnologia mobile software, per concentrarsi sul crescente mercato dei veicoli elettrici a batteria”. Le parti sono in procinto di firmare un accordo preliminare per poi raggiungere un accordo vincolante e definitivo nei prossimi mesi. “Non vi è tuttavia garanzia del fatto che tale accordo sarà raggiunto o lo sarà entro tale termine”, ha precisato Fca.

C’è chi fa peggio di FCA in UE, è la promessa sposa PSA. Nel 2020 attesa svolta con modelli ibridi ed elettrici

Il 2019 non è stato certo un anno da ricordare per l’industria auto europea e per Fca in particolare. In attesa dei nuovi modelli elettrici e ibridi in rampa di lancio (prime consegne di Panda e la 500 ibride attese a febbraio, mentre per la 500 elettrica bisognerà attendere metà 2020), il gruppo guidato da Mike Manley ha chiuso il 2019 con immatricolazioni nell’area UE+Efta in calo del 7,3% a 946.571 unità e la quota e’ scesa al 6% dal 6,5% del 2018. Giù le vendite di tutti i marchi, tranne che per Lancia.
A dicembre le vendite hanno dato segnali di risalita anche se in crescita a un ritmo più lento rispetto al mercato e agli altri principali costruttori europei. Peggio di lei fa solo la francese PSA Group, con cui Fca si unirà in matrimonio. Il gruppo francese è più avanti di Fca sull’elettrico con il lancio lo scorso novembre della Peugeot e-208, mentre la Opel Corsa-e (il marchio Opel fa parte del gruppo PSA) arriverà a marzo 2020.Il titolo Fca oggi viaggia in lieve rialzo a 12,51 euro dopo che ieri aveva chiuso sui minimi dal 30 ottobre scorso, ossia dall’annuncio dell’accordo tra i cda di Fca e Psa per una fusione alla pari. Rispetto ai picchi del 12 novembre il titolo ha ceduto oltre il 15% (oltre -6% in queste prime sedute del 2020).

Fca fa peggio del mercato, nel 2019 si salva solo il marchio Lancia

Fca ha immatricolato a dicembre oltre 69.400 vetture, il 13,8% in più rispetto allo stesso mese del 2018 per una quota del 5,5%. Tuttavia l’aumento è decisamente inferiore rispetto a quello del mercato e a quelli degli altri principali costruttori europei, ad eccezione di PSA Group (con cui Fca si unirà in matrimonio), che ha visto addirittura un calo del 2,7% delle vendite. Guardando all’intero 2019, non va meglio: Fca ha immatricolato quasi 946.600 auto, evidenziando un calo del 7,3% rispetto all’anno prima. La quota si è attestata al 6%.
Guardando ai singoli marchi del gruppo, tutti hanno chiuso il 2019 con segno meno, tranne Lancia. Nel dettaglio, il brand Fiat ha immatricolato poco meno di 660mila vetture, evidenziando un -7,2% nel 2019, anche se nel singolo mese di dicembre si è risollevata con u8n balzo di oltre il 25% delle vendite. Fiat Panda l’anno scorso (oltre 185.100) è cresciuta del 9,2% rispetto all’anno precedente, per una quota del 14,4% che la conferma leader di segmento. Alle sue spalle la 500, che con 12.400 registrazioni nel mese ha migliorato le vendite del 20,5%: la vettura aumenta la quota fuori dall’Italia di 0,8 punti percentuali raggiungendo il 15,9% che è la miglior quota di sempre.
Le immatricolazioni Alfa Romeo sono scese sull’intero anno del 35%, ma Fca si dice comunque fiduciosa per l’inizio del 2020, soprattutto grazie alla Stelvio che nel singolo mese ha incrementato le vendite del 30%. Sopra le 167mila unità le vendite di Jeep nell’anno che, dopo le forti crescite degli anni scorsi, sostanzialmente si conferma ai massimi livelli mai raggiunti in Europa. Le vendite di Lancia nel 2019 sono state 58.900, in crescita del 20,6% rispetto al 2018 per una quota dello 0,4%, +0,1 punti percentuali in confronto all’anno precedente.
“Riteniamo che i volumi registrati nel quarto trimestre siano tali da permettere il rispetto della guidance 2019”, rimarcano oggi gli analisti di Equita.

I dati dell’intero mercato

Chiusura in bellezza per il mercato auto in Europa, con la domanda che è cresciuta per il quarto mese consecutivo. A dicembre le immatricolazioni nell’area UE+Efta hanno fatto registrare un incremento del 21,4% e tutti i mercati sono in crescita tranne il piccolo mercato della Norvegia che accusa un calo del 9,7%. “Il risultato molto positivo di dicembre è dovuto – spiega il Centro Studi Promotor – sia al fatto che in quasi tutti i paesi vi è stato un giorno lavorativo in più sia, soprattutto, alla forte pressione sul mercato delle case e dei concessionari per smaltire vetture con emissioni di CO2 che ne avrebbero compromesso la vendita nel 2020″.
Meno brillante, anche se positivo, è il dato dell’intero 2019 che chiude a quota 15,8 milioni di unità, facendo registrare un aumento dell’1,2% e segnando il sesto anno consecutivo di crescita. Il progresso è dovuto a incrementi di 20 dei 31 mercati dell’area. Questo risultato è ancora lievemente al di sotto (-1,24%) del livello ante-crisi del 2007, anno in cui le immatricolazioni toccarono quota 16.003.436. Il gap da colmare è di 197.684 unità e sarebbe stato colmato se anche l’Italia, come tutti i maggiori mercati europei, avesse raggiunto il volume di immatricolazioni ante-crisi nei cui confronti accusa invece ancora un calo di 576.786 immatricolazioni.
Osservando i cinque principali mercati dell’Ue, la Germania (+5%) ha registrato il maggiore aumento e il miglior risultato degli ultimi venti anni dopo quello del 2009. La seguono la Francia (+1,9%) e l’Italia (+0,3%). Al contrario, sia la Spagna (-4,8%) sia il Regno Unito (-2,4%) hanno visto il calo della domanda nel 2019.
“In sintesi – secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – il mercato dell’auto dell’area UE+Efta chiude il 2109 senza infamia e senza lode, mentre il 2020 si presenta con notevoli difficoltà essenzialmente per le ulteriori restrizioni sulle emissioni di CO2 e per il persistere degli effetti negativi della demonizzazione del diesel”.

Fca: immatricolazioni in Europa salite del 14% a dicembre, meno del mercato

Fiat Chrysler Automobiles (Fca) ha chiuso il 2019 in Europa con le vendite in crescita. Il gruppo ha immatricolato a dicembre oltre 69.400 vetture, il 13,8% in più rispetto allo stesso mese del 2018 per una quota del 5,5%. Tuttavia l’aumento è inferiore a quello del mercato che ha visto un rialzo di oltre il 21%. Sono invece quasi 946.600 le registrazioni di auto Fca in tutto il 2019, chiuso con una quota del 6%.

Auto: immatricolazioni in Europa in aumento di oltre il 21% a dicembre, +1,2% nel 2019

La domanda di auto in Europa è cresciuta per il quarto mese consecutivo. Secondo i dati Acea diffusi oggi, a dicembre le immatricolazioni sono aumentate di oltre il 21%, segnando il totale più alto di dicembre mai registrato prima. Ciò è dovuto in parte al favorevole confronto con dicembre 2018 che aveva mostrato un debole risultato (-8,4%). Tuttavia, anche cambiamenti specifici del mercato hanno contribuito a questa crescita eccezionale.Complessivamente nel 2019, le immatricolazioni di auto nuove sono aumentate dell’1,2% in tutta l’Unione europea, raggiungendo oltre 15,3 milioni di unità in totale e segnando il sesto anno consecutivo di crescita. “L’anno è iniziato su basi deboli a causa dell’impatto duraturo dell’introduzione del test WLTP a settembre 2018 – ha commentato Acea – Tuttavia, l’ultimo trimestre del 2019, e in particolare dicembre, hanno spinto la performance dell’intero anno del mercato dell’Ue in un territorio positivo”.

Fusione FCA-PSA: famiglia Peugeot punta ad aumento quota in nuovo colosso. Parigi verso uscita di scena

La famiglia Peugeot, che deterrà una quota del 6,2% nel nuovo colosso dell’auto che nascerà dalla fusione tra PSA e FCA, punta a incrementare la propria partecipazione il prima possibile. E’ quanto ha reso noto un rappresentante della famiglia, in un colloquio con il quotidiano francese regionale L’Est Republicain. Lo scorso mese PSA e Fiat Chrysler hanno raggiunto un accordo vincolante del valore di 50 miliardi di dollari per creare il quarto gigante automobilistico del mondo.
L’intesa dovrebbe essere completata in un arco temporale di 12-15 mesi. In base ai termini dell’accordo, la famiglia Peugeot può aumentare la propria quota fino a +2,5%, solo acquistando le azioni dalla banca francese pubblica di investimento Bpifrance Participations e da China’s Dongfeng Motors,  entrambi azionisti di PSA.Alla domanda del quotidiano se l’aumento della quota nel capitale del futuro colosso dell’auto sia un obiettivo importante, Jean-Philippe Peugeot, responsabile della holding della famiglia Peugeot Etablissements Peugeot Frees, ha risposto in modo affermativo:“Ci sono state trattative complesse per ottenere questa possibilità. Non era necessariamente una conclusione scontata. Una volta che la fusione sarà completata, la mia famiglia darà indicazioni favorevoli”.Un portavoce di PSA ha riferito inoltre a Reuters che le dichiarazioni provenienti dalla famiglia Peugeot sono state “in linea con quanto era stato indicato in precedenza”, quando l’accordo è stato firmato.Nessun commento è arrivato per ora da FCA.Peugeot ha anche affermato che, a suo avviso, lo stato francese, rappresentato dalla banca Bbifrance, alla fine uscirà dall’azionariato della nuova compagnia:Credo che non resterà per sempre. Rimarrà senza dubbio per il tempo sufficiente a garantire che i posti di lavoro francesi saranno al sicuro”, ha detto. Peugeout ha riferito anche di credere che l’azionista Dongfeng non uscirà nel tutto dal nuovo gruppo, anche se ha intenzione di ridurre la sua quota in PSA.
“In modo parziale, forse – ha detto – Ma non credo del tutto. Certo, gli affari di PSA in China non hanno centrato le nostre attese, ma per Dongfeng è un problema minore, se si guarda alla lunga storia della Cina”.Intanto una notizia importante delle ambizioni di FCA nel mercato delle auto elettriche è arrivata con il lancio di Fiat Panda e 500 nelle varianti ibride, che potranno essere viste in strada già a febbraio

Per FCA un 2019 horribilis (-9,6% immatricolazioni) con crisi marchi Fiat e Jeep, si salva Lancia

Segno meno anche a dicembre per le immatricolazioni del gruppo FCA in Italia, che non riesce quindi a seguire il rimbalzo a doppia cifra messo a segno da mercato auto nell’ultimo mese dell’anno (+12,5%). Il gruppo ha chiuso dicembre con oltre 31mila unità vendute, il 2,3% in meno rispetto allo stesso mese del 2018 per una quota di mercato del 22,1%.A Piazza Affari il titolo FCA oggi ha aperto in calo dell’1,02% a 13,22 euro.Nell’intero 2019 Fiat Chrysler Automobiles segna circa 452mila vetture immatricolate, ossia il 9,6% in meno rispetto all’anno precedente. La quota di mercato in Italia è così scesa nell’intero 2019 al 23,6%. FCA conserva ampiamente il primo posto in Italia per vetture immatricolate nell’intero anno, seguita proprio dalla promessa sposa PSA con 297.520 immatricolazioni (2,83% in più), tallonata da Volkswagen (295.015, +8,79%).

Insieme a PSA la quota di mercato in Italia sfiora il 40%

Considerando Fca e Psa insieme si arriva a una potenza di fuoco di circa 750 mila unità vendute in Italia, pari a una quota di mercato vicina al 40%.
A livello di singoli modelli, tra le top ten più vendute in assoluto – oltre a Panda che ancora una volta è l’auto più venduta in assoluto – sono presenti altri quattro modelli FCA: Lancia Ypsilon, Fiat 500X e le Jeep Compass e Renegade.

Da Lancia unica nota lieta, Jeep arranca in attesa modelli ibridi


Sull’intero 2019 il marchio Lancia si è distinto in positivo con 59 mila immatricolazioni e ha aumentato le vendite del 21% rispetto al 2018. La quota del marchio nel 2019 è del 3,1%, in crescita in confronto all’anno precedente di mezzo punto percentuale.
Finale d’anno in crescita per il marchio Fiat che in dicembre immatricola quasi 19.300 vetture (+2,9% rispetto allo stesso mese del 2018) ottenendo una quota del 13,8%. Nel complessivo annuo, Fiat registra poco meno di 286 mila vetture per una quota del 14,9% con vendite in calo dell’11,6% e quasi 40 mila unità vendute in meno.
Molto male Jeep in attesa del debutto dei primi modelli ibridi. A dicembre Jeep ha venduto 5.741 unità in Italia, in calo del 14% rispetto ai risultati dello scorso anno. Sull’intero 2019 sono 81 mila le unità vendute con un calo del 3,6% rispetto al 2018 e con una quota di mercato del 4,3%.

Le novità del 2020, ma per la 500 elettrica bisognerà attendere l’estate

Per il nuovo anno il gruppo guidato da Mike Manley – che secondo gli ultimi rumor sarebbe pronto a lasciare per accasarsi in Jaguar –  punta sull’effetto positivo del lancio dei nuovi modelli a partire dalla 500 sia nella versione ibrida che in quella elettrica, con quest’ultima che però dovrebbe arrivare nei concessionari solo a metà anno, probabilmente in coincidenza con l’anniversario della nascita dell’iconica 500 (il 4 luglio).
Attesa anche per la Panda ibrida e per le versioni ibride dei modelli a marchio Jeep.

Sprint immatricolazioni auto a dicembre (+12,5%), il 2019 si chiude con saldo piatto

Finale d’anno in forze per il mercato auto italiano. Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a dicembre le immatricolazioni di autovetture nuove sono state 140.075 in crescita del +12,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, portando il bilancio finale del 2019 a registrare una lieve crescita del +0,3% con un volume di autovetture pari a 1.916.320 contro 1.910.701 del 2018.

Exor: S&P Global Ratings migliora outlook a positivo da stabile dopo fusione Fca-Psa

Exor finisce di S&P Global Ratings (S&P) dopo l’annuncio della fusione tra Fca e Psa. L’agenzia di rating ha migliorato l’outlook della holding finanziaria della famiglia Agnelli a positivo da stabile, confermando il rating di lungo e breve termine (rispettivamente a “BBB+” e a “A-2”).“Ci attendiamo che la qualità del portafoglio di Exor migliori a seguito del completamento della proposta di fusione di Fiat Chrysler Automobiles e Peugeot, che prevede un dividendo straordinario di circa 1,6 miliardi di euro per Exor, e la prevista separazione di Cnh Industrial in due società quotate”, scrivono gli esperti di S&P Global Ratings. “Un merger tra Psa e Fca andrebbe a migliorare anche l’esposizione di Exor alla malconcia industria automobilistica globale” e “aiuterebbe il derisking del portafoglio di partecipazioni della holding”.S&P ha fatto infine sapere che potrebbe rivedere al rialzo di un gradino il rating di Exor nei prossimi 12-18 mesi “se la trasformazione del portafoglio avrà un esito positivo e la holding continuerà a mantenere una politica e una leva finanziaria prudenti”.

Fca: raggiunto accordo per la vendita del business componenti in ghisa di Teksid a Tupy

 

Fiat Chrysler Automobiles ha raggiunto un accordo con Tupy per la vendita del business componenti automobilistici in ghisa, che fa capo alla controllata Teksid. La cessione comprende gli stabilimenti di produzione in Brasile, Messico, Polonia e Portogallo, nonché la partecipazione detenuta da Teksid in una joint venture in Cina. Il business alluminio di Teksid, invece, non rientra nell’operazione e continuerà a far parte del portafoglio di Fca. Il valore complessivo dell’operazione (enterprise value) è pari a 210 milioni di euro, che saranno versati al perfezionamento dell’operazione, previsto per il secondo semestre del 2020 dopo aver ottenuto le approvazioni in materia di antitrust. “Insieme, Teksid e Tupy continueranno a sviluppare nuove tecnologie per sostenere la continuità del successo dei nostri prodotti – ha sottolineato Scott Garberding, Global Chief Manufacturing Officer di Fca – L’operazione rappresenta un altro passo importante nell’implementazione del business plan di Fca”.

FCA-PSA, l’accordo c’è: tra dividendi ordinari e straordinari 6,6 miliardi ad azionisti Fiat

E’ fatta: la fusione FCA-PSA, il cui accordo è stato annunciato oggi, darà vita al quarto gruppo automobilistico al mondo in termini di volumi e al terzo in base al fatturato. Il gruppo sarà dotato di “una solida struttura di governance a supporto della performance del nuovo gruppo, con John Elkann alla Presidenza del Gruppo e Carlos Tavares in qualità di CEO, e una maggioranza di consiglieri indipendenti”. E’ quanto si legge nel comunicato congiunto dei due produttori automobilistici, che hanno reso noto di aver firmato oggi un Combination Agreement vincolante, che prevede una fusione paritetica (50/50) dei rispettivi business. La firma era stata prevista proprio per questa settimana, stando a quanto riportato da alcune fonti vicine al dossier.
Tripla quotazione per il colosso che nascerà dall’intesa che, viene messo in evidenza, si muoverà “in un’industria dell’auto che sta attraversando trasformazioni epocali“. A Piazza Affari il titolo FCA scatta subito al rialzo salendo dell’1%, per poi tuttavia rallentare il passo, mentre le quotazioni di Peugeot balzano di oltre il 2,5%.

“La nuova capogruppo con sede in Olanda sarà quotata su Euronext (Parigi), Borsa Italiana (Milano) e al New York Stock Exchange e beneficerà della sua forte presenza in Francia, Italia e negli Stati Uniti”.

FCA-PSA: sinergie stimate a 3,7 miliardi di euro

Il nuovo gruppo realizzerà vendite annuali di 8,7 milioni di veicoli e ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro, generando “sinergie annuali che a regime sono stimate in circa 3,7 miliardi di euro, senza chiusure di stabilimenti in conseguenza dell’operazione”.
“Si prevede che le sinergie stimate genereranno un flusso di cassa netto positivo già dal primo anno e che l’80% circa delle sinergie sarà raggiunto entro il quarto anno. Il costo una tantum per raggiungere tali sinergie è stimato in 2,8 miliardi di euro. Tali sinergie consentiranno al nuovo gruppo di investire fortemente nelle tecnologie e nei servizi che definiranno la mobilità in futuro, contribuendo al raggiungimento degli stringenti requisiti normativi globali sulle emissioni di CO2. Grazie alla solidità delle sue attività in ambito ricerca e sviluppo, il nuovo gruppo potrà contare su una robusta base per promuovere e stimolare ulteriormente l’innovazione e determinare lo sviluppo di competenze all’avanguardia nel campo dei veicoli alimentati a energie alternative, della mobilità sostenibile, e della guida autonoma e connessa”.
Si stima inoltre “che i risparmi associati alle tecnologie, ai prodotti e alle piattaforme rappresenteranno il 40% circa dei 3,7 miliardi di euro di sinergie annuali a regime, mentre i risparmi relativi agli acquisti – che beneficeranno principalmente delle economie di scala e degli allineamenti al miglior prezzo – rappresenteranno un ulteriore 40% di tali sinergie. Il restante 20% sarà rappresentato da risparmi in altre aree, tra cui marketing, IT, spese generali e amministrative e logistica. Queste stime di sinergie non prevedono alcuna chiusura di stabilimenti in conseguenza dell’operazione”.
Inoltre, “la solida struttura patrimoniale e l’elevato livello di liquidità – si legge ancora nella nota – forniranno flessibilità finanziaria e si attende un rating di ‘investment grade’. L’ utile operativo corrente sarà superiore a 11 miliardi di euro e il margine operativo del 6,6%, sulla base dell’aggregazione dei risultati del 2018″.La fusione darà vita a un “gruppo diversificato con margini tra i più elevati nei suoi principali mercati in Europa, Nord America e America Latina e l’opportunità di ridefinire la strategia in altre regioni”.

FCA-PSA: a soci Fiat 6,6 miliardi di euro dividendi

In termini di governance, si apprende che, “in base allo statuto proposto per la società risultante dalla fusione nessun azionista avrà diritto di voto in misura eccedente il 30% dei voti espressi in assemblea. Si prevede inoltre che non ci sarà alcun trasferimento dei diritti di doppio voto esistenti, ma che i nuovi diritti di doppio voto speciale matureranno dopo un periodo di detenzione delle azioni di tre anni dal perfezionamento della fusione”.
“Prima del closing, FCA distribuirà ai propri azionisti un dividendo speciale di 5,5 miliardi di euro mentre Groupe PSA distribuirà ai propri azionisti la quota del 46% detenuta in Faurecia. Inoltre, FCA continuerà a lavorare alla separazione della partecipazione detenuta in Comau, che sarà effettuata quanto prima successivamente al perfezionamento dell’operazione, a beneficio degli azionisti del nuovo gruppo. Questo permetterà agli azionisti del nuovo gruppo di condividere equamente le sinergie e i benefici derivanti da una fusione, riconoscendo al contempo il valore significativo degli asset e dei punti di forza di Groupe PSA e di FCA in termini di quote di mercato e potenziale dei brand. Ciascuna società intende distribuire un dividendo ordinario di 1,1 miliardi di euro nel 2020 relativo all’esercizio 2019, soggetto all’approvazione dei rispettivi consigli di amministrazione e azionisti (dividendo ordinario che, insieme a quello speciale di 5,5 miliardi, porterà la dotazione a favore degli azionisti di Fiat a 6,6 miliardi di euro). Al closing, gli azionisti di Groupe PSA riceveranno 1,742 azioni della società risultante dalla fusione per ogni azione di Groupe PSA detenuta, mentre gli azionisti di FCA avranno una azione della società risultante dalla fusione per ogni azione detenuta in FCA”.
Così Carlos Tavares, Presidente del Consiglio di Gestione di Groupe PSA, ha dichiarato:
“Questa fusione rappresenta una grande opportunità per raggiungere una posizione ancora più forte nel settore attraverso il nostro impegno a guidare la trasformazione verso un mondo con una mobilità ecologica, sicura e sostenibile e a offrire ai nostri clienti prodotti, tecnologie e servizi d’eccellenza. Sono pienamente convinto che grazie al loro immenso talento e approccio collaborativo, i nostri team saranno in grado di massimizzare le performance con energia ed entusiasmo”.
Mike Manley, Amministratore Delegato di FCA, ha aggiunto: “Questa è l’unione di due società con marchi incredibili e persone appassionate e competenti. Entrambe hanno affrontato momenti di estrema difficoltà e ne sono uscite ancora più agili, intelligenti e formidabili. Le nostre persone hanno un tratto in comune, quello di guardare alle sfide come opportunità da cogliere perché rappresentano la strada per renderci ancora migliori nel fare quello che facciamo”.
Il perfezionamento dell’aggregazione proposta – si legge ancora nel comunicato -è previsto in 12-15 mesi, soggetto alle consuete condizioni di closing, tra cui le approvazioni degli azionisti delle due società nelle rispettive assemblee straordinarie e il soddisfacimento dei requisiti antitrust e altri requisiti normativi.
Dal comunicato congiunto emerge anche che il socio cinese Dongfeng non avrà alcun rappresentante nel board: il gruppo si impegnerà inoltre a scendere al 4,5% del nuovo gruppo nel giro di un anno, vendendo ill 3,4% di Psa direttamente al gruppo francese con la contestuale cancellazione delle azioni. Inoltre al governo francese attraverso Bpifrance sarà concesso di ridurre del 5% la propria partecipazione in Groupe PSA o del 2,5% nella società risultante dalla fusione. Attualmente il governo francese detiene in PSA una partecipazione pari al 12%: partecipazione che verrebbe ridotta così al 6% nel gruppo risultante dalla fusione. La famiglia Peugeot potrà aumentare la propria partecipazione del 2,5% acquistando proprio dallo Stato Francese.

FCA-PSA: ok da Fim Cisl e Cisl per lavoratori in cda

Così il segretario generale Fim Cisl, Marco Bentivogli, commenta il Combination Agreement firmato da Fca e Psa. “E’ appena stato siglato il combination agreement tra Fca e Psa che porterà in circa 12 mesi alla fusione tra i due gruppi. L’accordo contiene le garanzie per tutti gli stabilimenti e la prosecuzione dei piani industriali già avviati. E’ di grande interesse la svolta verso la partecipazione dei lavoratori per cui da tempo la Cisl premeva sul vertice Fca. Nel prossimo Cda vi saranno due rappresentanti dei lavoratori, uno per Psa e uno per Fca“.
“Venerdì alle 14 presso Mirafori approfondiremo i dettagli dell’accordo e avvieremo un percorso perché sino definite le garanzie di sviluppo e occupazione per i siti italiani.
Nasce così il quarto gruppo costruttore di automobile al mondo e con una possibilità concreta di investire sulla nuova mobilità elettrica e a idrogeno e verso la guida autonoma. La scommessa partita a Pomigliano e Mirafiori nel 2010 continua, ci auguriamo che il governo italiano si occupi di questa fusione che è una delle operazioni di politica industriale più grande degli ultimi 20 anni”.
Soddisfazione anche da parte della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan:
“È un fatto importante e davvero positivo che nel nuovo Cda del nuovo gruppo Fca -Psa sia previsto l’ingresso di due membri in rappresentanza dei lavoratori dell’azienda”.
“Questo è il modello di democrazia economica che la Cisl ha sempre proposto per cambiare il modello capitalistico, nel segno della partecipazione dei lavoratori, per modernizzare le relazioni industriali, coinvolgendoli nelle scelte e nelle decisioni aziendali per alzare i salari, la produttività e la qualità. Speriamo che anche altre grandi aziende seguano questo modello partecipativo. Ed è altresì importante che il nuovo gruppo industriale abbia chiarito che non ci saranno chiusure di stabilimenti, con un investimento in nuove tecnologie e servizi, per ridurre anche le emissioni di C02. Ci auguriamo che il confronto che si aprirà ora con il sindacato sia contraddistinto da una clima di condivisione del nuovo piano industriale in modo da rilanciare il settore dell’auto cosi fondamentale per il futuro produttivo ed occupazionale del nostro Paese”.

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