NEVER SAY NEVER ON THE MARKETS

Eccoci a un nuovo appuntamento settimale per fare il punto della situazione dopo che l’Anno del Topo si è presentato in tutta la sua forza  dal 25 Gennaio 2020 al 28 Febbraio 2020 in maniera chiara e senza lasciare fiato con un -15% sugli Indici fatto in una sola ottava che ci ha di fatto riportato alle quotazioni di Ottobre 2019.

Tutto questo però partito in due week end con i Mercati chiusi (quello tra il 24-26 Gennaio 2020 Capodanno Cinese e quello nel quale raggiunti i 25500 punti con il FTSEMIB l’Italia scopre che da 3 contagiati passa a 150 , poi a 300-600 e infine a oltre 800 di ieri nel corso di questa ottava  ).

Grazie a eventi e situazioni legate a questo FANTOMATICO VIRUS CORONA che salta fuori in maniera assolutamente “casuale” proprio dal 25 Gennaio 2020 abbiamo assistito a un crollo da 3397 dello S&P a 2853 toccato il 28 Febbraio 2020 .( cosa che   lascia molto perplessi , per non dire altro, con un timing che definire “curioso” è poco, …come abbiamo più volte detto e sostenuto oltre che anticipato nell’articolo che conoscete : 2020: The Year of the Mouse dove allertavamo proprio sul rischio di situazioni negative verificatesi spesso negli Anni del Topo precedenti di cui ultimo 2008 )

Questo crollo ,ovviamente, ha portato 13 INDICI su 15  a cedere il livello discriminante RADICE HFT 048 per il solito effetto domino che in una finanza oramai “automatizzata” quasi per il 90% delle transazioni finanziarie e con HFT & ALGOS dal 2006 a oggi a fare da padroni oramai è la norma come ben sa chi ci legge da 14 anni a questa parte.

 

        RICORDIAMO IL LIVELLO DISCRIMINANTE TRA LONG & SHORT

RADICE 048 HFT UNICO LIVELLO IMPORTANTE DEGLI INDICI MONDIALI

IN ROSSO E IN VERDE GLI INDICI SOTTO O SOPRA RADICE 048 HFT

23048 FTSEMIB = 13048 DAX = 3048 STANDARD AND POOR = 23048 NIKKEI

=8048 NASDAQ =28048 DOW JONES=27048 HONG KONG=10048 SMI SVIZZERA

=27048 GERMANIA MEDIA CAP=3648 EUROSTOCK50=7048 FTSE100

=8048 NASDAQ COMPOSITE=9048 IBEX=2048 WIG POLONIA=2048 ATHEX GRECIA

GLI UNICI 2 INDICI SOPRA IL LIVELLO RADICE HFT 048 SONO :

NASDAQ & NASDAQ COMPOSITE e potrebbe non essere “casuale” neanche questa situazione e adesso vi spieghiamo il perchè la pensiamo cosi proponendo una View per lo Standard and Poor che se entrasse riporterebbe chiaramente tutti gli altri Indici al recupero del loro livello discriminante RADICE HFT 048 :

AGGIORNAMENTO DEL 29/02/2020 CORONA VIRUS

L’ipotesi rialzista 2850-3844 per lo STANDARD AND POOR si basa su :

TENUTA 2850 (avvenuta al momento con minimo 2853 il 28-02-2020) e successivo recupero di 3048 per S&P

TENUTA AREA 200/205 per QQQ con RECUPERO DI 210 E TOP A 248/250$

TENUTA AREA 8048 NASDAQ (avvenuta con minimo a 8128 il 28/02/2020)

TENUTA AREA 8500 NASDAQ COMPOSITE E TOP 10500/11000

TENUTA CANALE 24/26 PER STM con nuovi top 35 (12–24/26—33/35 ancora non completato )/45 e 55/65 (con pavimento a 33/35)

 

PREVISIONESTRAORDINARIA

UNABELLAPRESAPERILCULOCIVUOLE

NASDAQCOMPOSITE

stm

 

Tutte le CONDIZIONI legate alle ipotesi rialziste  per STANDARD AND POOR , NASDAQ COMPOSITE , ETF QQQ (e ovviamente a cascata per tutti gli altri INDICI citati ) sono ,come sta avvenendo da quando STM era a 3,55,5 e poi a 12 euro SEMPRE ISPIRATE all’analisi GUIDA di  questo titolo.

ANALISI 27 OTTOBRE 2018 STM

Una Cup & Handle (Tazza con manico)

E questa sarebbe quindi la proiezione per STM (basata su questa idea storica aggiornata)

3,5/5,5–22.80–12,00/11,5024/26–33/35-24/26–45/55—33/35—55/65—33/35

Dal pavimento 24/26  sul quale abbiamo insistito e ancora insistiamo da mesi oramai ci sono top potenziali a 33/35 e 45/55 euro

Se ci fate caso STM si è appoggiata DUE VOLTE sul pavimento 24/26 (la prima volta mentre consolidava il rialzo 12—24/26 da cui doppio massimo a 29,50 euro…….la seconda volta DOPO il top a 29,50  durante questa fortissima correzione dei listini Mondiale per il “FANTOMATICO VIRUS CORONA ”  quando su 24/26  si è più volte riappoggiata durante questa ottava….non cedendo MAI 24,00 euro in close.

E l’ultimo esempio è quello di Venerdì 28/02/2020 dove a fronte di un minimo a 23,40 intraday ha chiuso a 24,40 euro alle 17.35 e in after è tornata a 24,74 euro .

QUINDI il pavimento  24-26 nonostante tutto ha tenuto e sono DUE VOLTE che ci torna….e sapete cosa potrebbe significare questo in futuro ? Che il giorno che riprendesse a salire…..33/35—24/26 potrebbe anche essere negato con prosecuzione per 45/55.

 

HFT & GIOSTRAI LA PENSERANNO COSI’ DA MARZO 2020 in avanti O NO ?

Attendiamo come sempre le LORO risposte…visto che sono LORO che hanno le redini del Mondo ….VIRUSinclusi !

Ultima nota , come avrete sicuramente notato  molti articoli / analisi sono stati chiusi (frizzati….congelati) e altri accorpati richiamando questo nuovo articolo e il motivo è molto semplice , in situazioni di Mercato come queste preferiamo concentrare  TUTTE le ENERGIE  su l’ANALISI GUIDA di STM cercando conferme di questa ipotesi che già da DICEMBRE 2018/GENNAIO 2019 (e in precedenza nella notte dei tempi quando quotava 3,5-5,5 euro )  ci ha dato grandi soddisfazioni, oltre a un grandissimo aiuto che ovviamente speriamo tutti ci dia ancora.

BIVIO

Se poi GIOSTRAI , HFT e ALGOS ci mostreranno altre intenzioni….nel tempo come sempre ci adegueremo !

AD MAIORA !

GOOD LUCK !

CERVELLOVSLOGOS

             ARTICOLO CHIUSO 19 MARZO 2020

    NUOVI AGGIORNAMENTI SU NUOVO ARTICOLO

MARKETS : LET’S TWIST AGAIN ?

AGGIORNAMENTO 13 MARZO 2020

RICORDIAMO IL LIVELLO DISCRIMINANTE TRA LONG & SHORT

RADICE 048 HFT UNICO LIVELLO IMPORTANTE DEGLI INDICI MONDIALI

IN ROSSO E IN VERDE GLI INDICI SOTTO O SOPRA RADICE 048 HFT

23048 FTSEMIB = 13048 DAX = 3048 STANDARD AND POOR = 23048 NIKKEI

=8048 NASDAQ =28048 DOW JONES=27048 HONG KONG=10048 SMI SVIZZERA

=27048 GERMANIA MEDIA CAP=3648 EUROSTOCK50=7048 FTSE100=13048 CINA

=8048 NASDAQ COMPOSITE=9048 IBEX=2048 WIG POLONIA=2048 ATHEX GRECIA

GLI INDICI SOPRA IL LIVELLO RADICE HFT 048 SONO 1 su 16 :

AL MOMENTO DOPO LE BUONE REAZIONI DEI GIORNI SCORSI TUTTE LE CONDIZIONI DELL’ANALISI NEGATE AL MOMENTO SONO IN ROSSO QUELLE ANCORA IN ATTO IN VERDE

 

L’ipotesi rialzista 2850-3844 per lo STANDARD AND POOR si basa su :

TENUTA 2850  e successivo recupero di 3048 per S&P

TENUTA AREA 200/205 per QQQ con RECUPERO DI 210 E TOP A 248/250$

TENUTA AREA 8048 NASDAQ (avvenuta con minimo a 8128 il 28/02/2020)

TENUTA AREA 8500 NASDAQ COMPOSITE E TOP 10500/11000

TENUTA CANALE 24/26 PER STM con nuovi top 35 (12–24/26—33/35 ancora non completato )/45 e 55/65 (con pavimento a 33/35)

STANDARDANDPOORDISASTROSO

NASDAQINCULOATUTTIQUELLICHESISENTONOPIUFURBI

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QQQAGGIORNAMENTO

NASDAQCOMPOSITE

INCULOACHISPUTTANAALLESPALLE

STMINCULOACHIDICOIO

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QQQINCULOATUTTI

QQQQINCULOAGLISTRONZI

QQQ205RIPRESO

     

ROUBINIVAFFANCULO

VERIFICA PREVISIONE DI ROUBINI

(E TIMING …SOPRATUTTO ARTICOLO)

3 MARZO 2020

FTSEMIB 22316

DAX 12265

STANDARD AND POOR  3138

NASDAQ 9003

NASDAQ COMPOSITE 9049

NIKKEI 21575 

QQQ 219,61

ARTICOLO CHIUSO 19 MARZO 2020

    NUOVI AGGIORNAMENTI SU NUOVO ARTICOLO

MARKETS : LET’S TWIST AGAIN ?

NEWS ARRIVATE DOPO NOSTRO ARTICOLO

Mercati: VIX al picco ma è il momento buono per investire delle riserve di liquidità

Con la diffusione del coronavirus in tutto il mondo, i mercati azionari globali hanno conosciuto livelli di volatilità estremi. Generalmente in tali situazioni, gli investitori decidono di non muoversi e attendere che la tempesta passi. Ma è questa la migliore linea d’azione si chiedono gli analisti di Goldman Sachs Asset Management che per rispondere hanno analizzato l’andamento del VIX index, conosciuto come il misuratore della paura del mercato.
Andamento dei mercati: uno sguardo al VIXIl VIX è ricavato dai prezzi in tempo reale delle opzioni sull’S&P 500 Index e misura la volatilità del mercato statunitense, ma viene anche ampiamente usato come indicatore della volatilità del mercato azionario globale.Il 9 marzo scorso, il VIX ha superato il livello di 50, che indica condizioni di elevata volatilità, e si trovava ancora al di sopra di quella soglia il 3 aprile. I dati giornalieri del VIX che risalgono al 1990 mostrano che ci sono stati solo tre periodi in cui il VIX ha superato quota 50, e tutti si sono verificati in corrispondenza della crisi finanziaria globale nel 2008 e 2009.


Come sottolineano gli analisti di Goldman Sachs AM, solitamente i rendimenti dell’S&P 500 a 12 mesi successivi, dopo questi tre periodi, sono stati solidi, anche quando erano stati moderati nel breve termine. Questo vale in particolare per chi ha investito proprio quando il VIX è sceso al di sotto di quota 50. Il rendimento medio a 12 mesi del 32,4% è ben al di sopra del rendimento annuale medio di lungo periodo dell’S&P 500, che è pari al 9%, registrato tra il secondo trimestre del 1990 e il primo trimestre del 2020.
Il VIX ai tempi del Covid-19
Stesso discorso valevole anche oggi alla luce del Coronavirus? I dati a disposizione sono limitati, indicano gli esperti ma allo stesso tempo suggeriscono che se si ha un orizzonte temporale di investimento di almeno un anno, potrebbe essere il momento buono per investire delle riserve di liquidità.
La strategia sembra essere valida anche quando il VIX supera il livello di 40 ma si ferma al di sotto di quota 50. Nel corso degli ultimi tre decenni, il VIX ha superato la barriera di 40 in 10 occasioni. In tutte queste occasioni, con l’eccezione di due avvenimenti (gli attacchi dell’11 settembre e la crisi finanziaria globale), i rendimenti azionari sono stati positivi 12 mesi dopo il giorno in cui il VIX ha superato quota 40. Se misuriamo dal giorno in cui il VIX è ridisceso al di sotto di quota 40, i rendimenti a 12 mesi sono stati positivi 9 volte su 10.
Se si ha una tempistica di almeno un anno e si riescono a sopportare le oscillazioni estreme del mercato in quell’anno, l’esperienza passata suggerisce che presto potrebbe essere il momento giusto per investire eventuali riserve di liquidità in azioni, concludono gli esperti.

Industria alimentare: boom del fatturato (+7,9%), Coldiretti assicura sugli approvvigionamenti

Con l’aumento record del 7,9% del fatturato dell’industria alimentare a gennaio ci sono tutte le condizioni per garantire gli approvvigionamenti sugli scaffali di mercati, negozi e supermercati dove vanno evitati inutili e pericolosi affollamenti. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Istat su fatturato ed ordini industriali a gennaio 2020 rispetto allo scorso anno. Gli alimentari insieme ai farmaceutici (+10,8%) sono – sottolinea la Coldiretti – tra i settori che fanno registrare gli aumenti più consistenti. Con l’emergenza coronavirus si è assistito a un balzo degli acquisti da parte delle famiglie con quasi 4 italiani su 10 (38%) che hanno fatto scorte di prodotti alimentari e bevande per il timore ingiustificato di non trovali più disponibili sugli scaffali, secondo l’indagine Coldiretti/Ixé.

Bce: pronta ad adeguare tutte misure se necessario per emergenza coronavirus

La Banca centrale europea (Bce) è pronta ad agire ancora, adeguando le sue misure per fronteggiare l’emergenza coronavirus. “Il Consiglio direttivo afferma, in maniera unanime, che oltre alle misure decise il 12 marzo 2020, la Bce continuerà a monitorare attentamente le conseguenze per l’economia del coronavirus in via di diffusione ed è pronta ad adeguare tutte le sue misure, se questo dovesse essere necessario, per salvaguardare le condizioni di liquidità nel sistema bancario e garantire la trasmissione regolare della sua politica monetaria in tutte le giurisdizioni”. E’ quanto si legge in un comunicato ufficiale della Bce dopo il commento del governatore della banca

Ray Dalio messo KO dal coronavirus, altro che Cash is Trash. E ora è revival Big Short su Europa, Italia compresa

Ray Dalio torna in versione The Big Short? I dettagli sono ancora poco noti: sta di fatto che, dopo che i suoi consigli snocciolati dal palcoscenico del World Economic Forum sono stati smentiti per la seconda volta e per due anni di seguito, Dalio ha detto basta alla sua strategia bullish basata sulla sua frase: “Cash is Trash, ovvero “il cash è spazzatura”. E ha deciso, per far fronte all’incubo coronavirus, di tornare a shortare l’Europa, Francia in primis, inclusa l’Italia.
LEGGI Trader ricorda Ray Dalio e la sua ‘previsione ridicola’: attenti che non accada ancoraD’altronde, qualcosa il numero uno di Bridgewater Associates doveva pur fare: il suo fondo macro ha riportato la peggiore performance di inizio anno della sua storia, crollando del 20% nell’arco di appena qualche settimana.Tanto che, interpellato dall’FT sul perchè il trend sia stato così negativo, Dalio ha risposto:“Non sapevamo come tradare il virus e abbiamo deciso di non farlo perchè non pensavamo di avere un vantaggio nel tradarlo. Così, siamo rimasti fermi nelle nostre posizioni, mentre, con il senno di poi, avremmo dovuto tagliare tutto il rischio. Siamo delusi perchè avremmo dovuto fare soldi invece di perderli così, come accaduto nel 2008″.Dalio non ha specificato “in che modo” Bridgewater Associates – che è l’hedge fund numero uno al mondo – avrebbe dovuto far soldi.  Ma un articolo di Bloomberg rende noto che il finanziere ha accumulato ora una posizione short fino a $14 miliardi scommettendo contro società europee, sulla base dell’assunto secondo cui le loro quotazioni “continueranno a scivolare, in concomitanza con l’escalation di nuovi casi di coronavirus”.
In base alle indiscrezioni che si basano sulle informazioni che Bridgewater ha presentato tra il 9 e il 12 marzo, tra le posizioni short ce n’è una da $1 miliardo accumulata contro il colosso software tedesco SAP e un’altra da $715 milioni contro il produttore di attrezzature chip ASML Holding.

Big Short di Dalio stavolta non contro l’Italia

Le nazioni più colpite dall’attacco short di Ray Dalio sono per l’appunto Francia e Germania, che incidono sulle posizioni short accumulate per $5 miliardi circa ciascuna.
C’è anche l’Italia, nota scommessa ribassista di Ray Dalio nel periodo pre-elezioni politiche del 4 marzo 2018, stavolta però nel mirino con scommesse short di ‘soli’ $855 milioni, che coinvolgono tre azioni. Quali saranno?
E’ stato verso la metà di luglio 2018 che Ray Dalio ha chiuso la posizione Big Short sull’Italia, dopo le difficoltà che gli asset italiani – Ftse Mib e BTP – avevano sofferto soprattutto nei mesi di maggio e giugno.
Le scommesse ribassiste contro diverse aziende italiane quotate sul Ftse Mib erano state aperte alla fine di dicembre del 2017, poi accumulate ulteriormente nei primi mesi del 2018. Già a maggio erano circolati rumor secondo cui il gestore aveva  ridotto dell’80% le puntate short contro l’Europa, che aveva accumulato per un valore di ben $22 miliardi, portandole ad appena $4 miliardi.
Nel caso specifico dell’Italia, all’inizio di febbraio, Dalio aveva triplicato le sue puntate short contro Piazza Affari fino a $3 miliardi.

Le mosse delle Banche Centrali non riescono a placare il panico sui mercati

L’emergenza per il coronavirus, definito ufficialmente pandemia dall’OMS, si è fatta sentire ancora sui mercati e questa volta più forte. I principali indici mondiali sono infatti entrati ufficialmente in bear market con perdite di oltre il 20% dai massimi di febbraio. Deludente la mossa della BCE che ha deciso di non tagliare il costo del denaro, ma ha introdotto altre operazioni di finanziamento e aumentato di 120 miliardi di euro per il 2020 il piano di QE. Il panico sui mercati ha portato la Federal Reserve ad agire nuovamente portando i tassi a zero e avviando un QE da ben 700 miliardi di dollari. La mossa arriva circa una settimana dopo il taglio dei tassi di 50 punti base. Anche le altre maggiori banche centrali (Bank of Canada, la Bank of England, la Bank of Japan e la Swiss National Bank) hanno annunciato un’azione coordinata volta a iniettare maggiore liquidità nel sistema, per proteggerlo il più possibile dall’emergenza coronavirus.
C’è da dire che le ultime misure delle Banche Centrali, che siano tagli dei tassi o iniezioni di liquidità, vengono percepite al momento dal mercato come necessarie ma non sufficienti visto che il timore principale resta quello di una recessione globale e questa può essere attenuata solo con un intervento, meglio se coordinato, dei governi. Il rischio rimane comunque ancora alto con il VIX che il 12 marzo ha superato quota 70 punti ed è ormai ad un passo dai massimi del 2008. Anche questa settimana il focus degli investitori rimane quindi incentrato sul coronavirus e sulla sua evoluzione in Europa e soprattutto negli USA.

 

Crollo dei mercati e il vecchio adagio di iniziare a comprare quando il pessimismo infuria

L’emergenza coronavirus ha letteralmente prodotto uno shock sui mercati azionari che hanno vissuto più giornate di vera e propria capitolazione (ieri peggior seduta dal 1987 per Wall Street), con il mercato italiano letteralmente massacrato, in quanto il deal preferito dai trader internazionali per coprire il rischio era shortare Italia. In tutto questo massacro, afferma Michele De Michelis, Responsabile investimenti di Frame Asset Management, le coperture suggerite da mettere nei portafogli hanno avuto comportamenti difformi. “Infatti, se da una parte le call su VIX e i CDS a copertura dell’allargamento degli spread hanno svolto perfettamente il loro dovere , l’oro fisico, che nella prima parte aveva aiutato tantissimo, negli ultimi giorni è capitolato probabilmente come conseguenza delle margin call, ovvero le chiusure automatiche delle posizioni richieste agli operatori sugli altri investimenti diversi dall’oro per le perdite registrate“.

Il saliscendi destinato a continuare

In certe situazioni, commenta l’analista, bisogna vendere tutto quello che è vendibile e, come ricordato più volte in passato, le obbligazioni corporate, sia Investment Grade che High Yield in particolare, durante questi momenti di stress assoluto diventano completamente illiquide. La situazione, sottolinea l’esperto, è molto grave e ancora non si riescono a stimare le ricadute che questo shock della domanda e della offerta avranno sulla economia reale.
La cosa positiva è che finalmente i governi sembra che si siano resi conto che le banche centrali da sole possono fare ben poco (magari in BCE scegliere meglio le parole) e stanno studiando interventi straordinari di spesa pubblica sul modello del piano Marshall per evitare che quando questa emergenza sanitaria sarà finita non si cada in una depressione economica come negli anni trenta. De Michelis non si sofferma sulle parole incriminate della Lagarde, ma fa presente come dalla City di Londra gli è stato fatto notare che oltre all’ormai ampiamente dibattuto “non siamo qui per chiudere gli spread ” ha dato molto fastidio anche il riferimento “temporaneamente” mentre Draghi ha sempre chiosato “fino a quando ce ne sarà bisogno”.  “Anche la a mossa della Fed di tagliare i tassi di cento punti base e iniettare nel sistema 700 miliardi li liquidità, credo si commenti da sola esprimendo meglio di qualunque comunicato la gravità della situazione”, asserisce De Michelis che vede i saliscendi non ancora finiti, anche se l’auspicio è che diminuisca un poco la volatilità per consentire quanto meno di operare con dei prezzi decenti.Allo stesso tempo cominciare ad andare in accumulo su asset allocation ben diversificate (non su singolo mercato) può essere una buona idea , in quanto prendere il punto più basso di entrata è praticamente impossibile.  L’esperto conclude citando un vecchio adagio di Sir John Templeton “compra durante i momenti di pessimismo” che ha pieno valore in questo frangente.

Emergenza coronavirus: Fmi, pronto a mobilitare 1.000 mld$

Il Fondo monetario internazionale (Fmi) è pronto a mobilitare 1.000 miliardi di dollari destinati ai Paesi membri per combattere la pandemia del coronavirus. È quanto si legge in una nota dell’istituto di Washington dal titolo “Policy Steps to Address the Corona Crisis”. In particolare, l’Fmi annuncia di avere già “40 accordi in corso con impegni per circa 200 miliardi di dollari. E in molti casi, queste disposizioni possono fornire la realizzazione di altri veicoli per la rapida erogazione del finanziamento della crisi”. Il Fondo ha già ricevuto richieste di finanziamento e richieste da oltre 20 paesi.“Monitorare, contenere e mitigare gli effetti del coronavirus sono le massime priorità – sottolinea ancora l’Fmi -. Puntuali e decisive le azioni delle autorità sanitarie, delle banche centrali, delle autorità fiscali, normative e di vigilanza possono contribuire a contenere l’epidemia di virus e compensare l’impatto economico della pandemia”.

Bce, i motivi dell’attendismo: “Ma la dittatura dello spread dovrà essere rivista”

La Fed continua nella sua opera di taglio dei tassi, mentre la Bce è un po’ più attendista. Alcuni si domandano il perché di questo, tra preoccupazione e stupore, e noi ne abbiamo parlato insieme ad Alessandro Allegri, amministratore delegato di Ambrosetti AM Sim: “La dittatura dello spread dovrà essere rivista. La reazione dei mercati post Lagarde è data da una elevata emotività, ma nella realtà dei fatti le indicazioni della Bce hanno pesato in maniera importante ma eravamo già in una situazione difficile. Le attese erano per un intervento sui tassi, come ha fatto la Federal Reserve, ma l’impressione che ci stiamo facendo è che la Bce stia tenendo per sé tutte le cartucce possibili e, quindi, da un lato abbia provato a misurare una prima reazione del mercato non con un intervento effettivo sui tassi.  L’Europa, inoltre, ha qualche problema rispetto all’economia USA: la Fed ha margini di manovra più ampi rispetto ai nostri, dato che i nostri tassi sono a livello zero e, quindi, le misure andranno dosate in modo differente. Le misure sono di stimolo economico, non finanziario, e nel corso degli anni abbiamo visto che la relazione non è così stringente. Chi si aspettava la risoluzione netta e chiara da parte della Bce è rimasto deluso. Sicuramente preoccupa, anche perché ci dobbiamo chiedere se questo è l’apice della crisi sanitaria oppure altri Paesi, come la Francia e la Germania devono affrontare questa situazione? Probabilmente dovremo giocarci altre cartucce più avanti”. 

Coronavirus e investimenti: ‘Kairos non ha paura di comprare azioni, ecco perchè’

Lui è Guido Maria Brera, Chief Investment Officer di Kairos Partners SGR e, in tempi di coronavirus, lo dice chiaramente: noi di Kairos non abbiamo paura a comprare azioni. Azioni europee, Italia inclusa, a dispetto di chi paventa scenari apocalittici e a dispetto dei tracolli che stanno colpendo Piazza Affari in questi giorni. Alla luce della complessa situazione attuale dei mercati finanziari, Brera rilascia un commento via podcast.
Noi oggi non abbiamo paura a comprare. Kairos è stata prudente negli ultimi mesi, abbiamo visto l’arrivo del virus, abbiamo abbassato le vele per quanto possibile:  siamo vivi, sani e in grado di prendere delle decisioni razionali. Perchè oggi compriamo e non abbiamo paura?Ci troviamo di fronte a due scenari, opposti.Uno è un completo meltdown dell’economia, delle borse, dei mercati finanziari. C’è chi ipotizza la fine della struttura dell’euro e in questo caso gli unici beni rifugio potrebbero essere il dollaro investendo in Treasuries e T-bond americani, potrebbe essere il Bund,  il titolo di stato tedesco, potrebbero essere i franchi svizzeri e anche l’oro, anche se l’oro verrà all’inizio impattato da severe liquidazioni di fondi che, insieme all’oro, hanno tante altre cose”.L’altro scenario è uno scenario ovviamente molto meno catastrofico, dove le banche centrali con una politica monetaria accomodante (vedi a tal proposito mossa shock Fed delle ultime ore, accompagnata da operazioni oro-liquidità di Bce e altre banche centrali) e stati, con una politica di fiscale di shock importante per l’economia riusciranno a sostenere con le loro mani un’economia che si ferma per qualche mese per dare la poss ai contagi di scendere fino a sparire. In questo caso, con l’economia che verrà sostenuta dalla politica delle banche cemtrali i prezzi delle azioni sono comunque molto interessanti. si perderà un quarter di crescita ma comunque la politica monetaria espansiva unita alla politica fiscale poi farà ritornare gli utili presto sui massimi e le valutazioni delle borse stesse saliranno e diventeranno una grandissima opportunità, per chi non le ha comprate, mancata.Ma perchè noi compriamo?
Perchè in entrambi gli scenari molta parte dell’equity maeket è arrivata a valutazioni di stress che, comunque sia, in entrambi i casi, porteranno protezione al capitale. E’ ovvio che nel secondo caso è tutto molto più semplice, ma vi invito a pensare che, nel caso di meltdown, la gente continuerà a fare benzina, le macchine continueranno a circolare, continueranno a esserci aziende che produrranno farnaci, aziende che distribuiranno l’ energia elettrica, il gas, aziende che produrranno energia, tutte quelle aziende comprese le banche che distribuiranno crediti o aziende che faranno automobili, manifattura, tutto continuerà a funzionare anche nell’ipotesi di meltdwon, con la particolarità oggi che tutte queste aziende, tutte queste corporation, sono arrivate a prezzi molto molto bassi. Noi stiamo pagando gli asset reali in questo momento meno del loro valore intrinseco, gli asset reali in una ipotesi di meltdown varranno quanto quei beni rifugio che sono dogmi, alcuni, altri sono beni materiali, ma che comunque sia hanno un valroe intrinseco meno forte dello stesso asset reale, che sono aziende dietro alle quali ci sono uomini, infrastrutture, metalli, acciaio, reti di distribuzioni, fonti di energie rinnovabili o meno.
Sia in una ipotesi di meltodown sia in una ipotesi in cui correggeremo il tiro e vinceranno, diciamo, la politica e le banche centrali, le azioni che rappresentano asset reali rappresentano oggi una enorme opportunità di acquisto, ed è per questo che Kairos compra, che Kairos non ha paura, che abbiamo deciso di aumentare il peso sui mercati azionari europei, Italia compresa e, selettivamente, americani”.

Misure anti COVID-19: BoJ annuncia tassi invariati, ma raddoppia acquisti annuali di ETF

La Bank of Japan di Haruhiko Kuroda ha lasciato i tassi di interesse invariati al -0,10%, confermando il target dei tassi dei titoli di stato giapponesi a 10 anni allo zero per cento circa.La BoJ ha alzato però il ritmo annuale degli acquisti di ETF dai precedenti 6 trilioni di yen a 12 trilioni di yen e ha introdotto nuovi programmi di prestito per agevolare il finanziamento delle imprese.Annunciati anche rafforzamenti al programma di acquisto di asset, che potrà includere maggiori acquisti di commercial paper e corporate bond. La banca centrale si è detta disponibile a varare ulteriori misure in caso di bisogno.Nel comunicato della Boj si legge che “l’attività economica rimarrà probabilmente debole per ora; alcuni indicatori recenti relativi alle aspettative di inflazione si sono mostrati deboli; necessario osservare l’impatto (sull’economia) della flessione dei prezzi del petrolio; stiamo monitorando molto attentamente l’impatto del coronavirus; il nuovo programma di prestiti avrà un tasso di interesse pari a zero, e durerà un anno”.

Altro che #LagardeVirus, è Jerome Powell il nuovo Mr. WhateverItTakes. Fed anti COVID-19, taglia tassi a zero e lancia QE

Maxi bazooka comprensivo di QE monstre da parte della Fed di Jerome Powell. Altro che Bce di Christine Lagarde – #LagardeVirus. In molti faranno il paragone, dopo che la Federal Reserve di Jerome Powell ha tagliato a sorpresa i tassi sui fed funds Usa di 1 punto percentuale, allo zero per cento, annunciando contestualmente, oggi domenica 15 marzo, un QE del valore di $700 miliardi.
Ma il pragmatismo americano non sembra sortire alcun effetto sulle borse, visto che i futures sul Dow Jones crollano di crollano di oltre 800 punti anche dopo il maxi bazooka lanciato da Powell.“Il diffondersi del coronavirus ha provocato danni alle comunità e all’attività economica in diversi paesi, inclusi gli Stati Uniti”, si legge nel comunicato della Fed, che ha accompagnato il secondo taglio dei tassi a sorpresa firmato Powell in meno di due settimane, dopo che il presidente americano Donald Trump ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per l’America intera.Powell anti-coronavirus a 360 gradi, altro che Christine Lagarde ribattezzata #LagardeVirus dai social dopo che, oltre a non tagliare i tassi dell’Eurozona, ha fatto anche una gaffe imperdonabile sullo spread, che le è costata le critiche del mondo intero, e italiano in particolare.I tassi sui fed funds Usa sono stati sforbiciati dal range precedente compreso tra l’1% e l’1,25% alla nuova forchetta tra lo zero per cento e lo 0,25%.Jerome Powell sembra nello scenario attuale il nuovo Mr WhateverItTakes che ha preso il posto dell’ex presidente della Bce Mario Draghi.
I tassi, si legge nel comunicato, rimarranno a questo livello “fino a quando (la Fed) non sarà fiduciosa sul fatto che l’economia avrà contrastato gli ultimi eventi, e fino a quando non saranno centrati gli obiettivi della massima occupazione e della stabilità dei prezzi”.
Il QE monstre si sostanzierà in $500 miliardi di acquisti di Treasuries Usa e in $200 miliardi di acquisti di asset garantiti dai mutui.
La Fed ha precisato che gli acquisti prenderanno il via domani, lunedì 16 marzo, con uno stanziamento iniziale da $40 miliardi.

Dopo Fed e Banca Nuova Zelanda, Bank of Corea taglia tassi: sforbiciata 50 pb allo 0,75%

Taglio dei tassi di emergenza anche da parte della Bank of Corea che, per contrastare le conseguenze del coronavirus sull’economia, ha annunciato a sorpresa di avere abbassato i tassi di 50 punti base allo 0,75%, dopo il taglio dei tassi della banca centrale della Nuova Zelanda di 75 punti base e quello da 100 punti base della Federal Reserve.

Stati Uniti: fiducia consumatori in deciso calo a marzo, ma meglio di attese

Deciso calo della fiducia dei consumatori negli Stati Uniti. A marzo, secondo l’elaborazione dell’università del Michigan, la fiducia dei consumatori americani si è attestata a 95,9 punti, contro i 101 punti di febbraio. Il dato è comunque migliore delle attese degli analisti che si aspettavano un indice pari a 95 punti. Si tratta della stima preliminare che potrebbe essere rivista al ribasso in lettura finale il prossimo 27 marzo, se il contagio da coronavirus negli Stati Uniti sarà maggiore.

Fed tutto e subito, Goldman e JPM indicano tassi zero. Piazza Affari torna a respirare

L’allarme rosso per il diffondersi del coronavirus ha provocato ieri la peggior seduta dal 1987 per Wall Street. I mercati sono stati delusi dalle mosse della Bce, che con le incaute parole della Lagarde sul fronte spread ha provocato anche la caduta di BTP & co.

Il panico sui mercati porterà la Federal Reserve ad agire nuovamente. La cassetta degli attrezzi della banca centrale Usa vede al suo interno ancora molte munizioni da mettere in gioco e gli analisti si aspettano che la Fed sia aggressiva al massimo in questa fase al fine di evitare una possibile recessione economica.

Tassi zero subito

Le previsioni dopo la bufera di ieri sono di un taglio rapido del tasso di interesse allo zero per cento, che corrisponde con una sforbiciata di 100 punti base rispetto ai livelli a cui sono attualmente. La Fed aveva annunciato un taglio di mezzo punto percentuale di emergenza il 3 marzo e si prevede che abbasserà nuovamente i tassi di interesse nel corso della sua riunione in programma il 17-18 marzo.Michael Feroli, capo economista USA presso JP Morgan Chase, pensa che la Fed taglierà a zero nei prossimi giorni, forse anche prima della riunione del 17-18 marzo.Dello stesso avviso Goldman Sachs che in un report sottolinea come alla luce della continua crescita dei casi di coronavirus negli Stati Uniti e nel mondo, e con il conseguente forte ulteriore inasprimento delle condizioni finanziarie e aumento dei rischi per l’economia prospettiva, ora prevede che il FOMC taglierà il tasso sui fondi di 100 pb il 18 marzo. Il costo del denaro tornerà così repentinamente allo 0-0,25%, stesso livello a cui era stato portato durante la crisi finanziaria 2008-2009.

Mercati sperano, tentativo di rimbalzo nel day after 

Queste attese fanno sperare i mecati con i futures su Wall Street che segnano rialzi nel’ordine del 3% dopo il tracollo di quasi il 10% di ieri, peggior seduta dal Black Monday del 1987. Anche Piazza Affari prova a rialzare la testa dopo il calo record dell’indice Ftse Mib che ha lasciato sul parterre quasi 17 punti percentuali. Dopo la prima mezz’ora di contrattazioni l’indice guida di Piazza Affari segna oltre +4% a quota 15.550 punti. Si mantiene invece molto alto lo spread Btp-Bund in area 260 pb, sui massimi da inizio giugno con livello dei tassi ai top da inizio luglio.

Intanto ieri la Consob ha deciso di vietare per la seduta di oggi le vendite allo scoperto per 85 titoli, compresi quelli di tutte le big.

Tra i singoli titoli spicca il balzo di Leonardo (+5,6%) dopo i conti 2019 arrivati ieri sera. Il titolo del colosso della Difesa era stato tra i peggiori ieri con un calo record del 22%.

I migliori al momento sono le utility con Snam a oltre +8%. In volata anche Enel che segna +7,11% a 5,6 euro (ieri il titolo ha chiuso a quasi -20%).

Mercati in subbuglio, ma non è come crisi 2008. BlackRock: shock temporaneo, serve view di lungo periodo

La portata dei movimenti dei mercati finanziari in risposta all’epidemia di coronavirus ricorda la crisi finanziaria globale ma BlackRock non crede che l’attuale situazione sia come il 2008. L’impatto del virus sarà probabilmente grande, ma crediamo che gli investitori dovrebbero stare a testa alta, avere una prospettiva a lungo termine e rimanere investiti. L’economia è su basi più solide e il sistema finanziario è più robusto rispetto al 2008 afferma BlackRock.

Non lo consideriamo un evento di espansione – a condizione che venga fornita una risposta politica preventiva e coordinata dicono gli esperti che vedono segnali incoraggianti su come questa risposta politica sta cominciando a convergere. Dovrà essere uno sforzo congiunto e decisivo tra la politica fiscale e quella monetaria. Le principali vulnerabilità che devono essere affrontate sono le sfide di liquidità che le imprese, soprattutto le piccole e medie imprese, e le famiglie devono affrontare.Due settimane fa, quando l’epidemia di coronavirus ha iniziato a diffondersi in tutto il mondo, il BlackRock Investment Institute ha cambiato la sua posizione moderatamente pro-rischio in neutral. Le autorità hanno adottato misure di salute pubblica aggressive per prevenire la diffusione del virus a causa dei limiti di capacità del settore sanitario che comporterà probabilmente un brusco e profondo rallentamento economico a breve termine. I movimenti del mercato sono state aggravate dal crollo dei prezzi del petrolio di oltre il 20% che dovrebbe in ultima analisi andare a beneficio della crescita globale, ma rischia anche di provocare almeno temporanee dislocazioni finanziarie ed economiche nei settori a forte consumo energetico. Questo è un momento in cui gli investitori devono mantenere una prospettiva a lungo termine afferma BlackRock.

La profondità e la durata ultima dell’impatto economico del coronavirus sono altamente incerte, ma riteniamo che lo shock dovrebbe essere temporaneo, poiché l’epidemia alla fine si dissiperà e l’attività economica si normalizzerà, a patto che venga fornita la necessaria risposta politica. “Privilegiamo la resilienza del portafoglio, comprese la liquidità e le strategie di investimento sostenibile, e continuiamo a preferire i titoli del Tesoro statunitense rispetto ai concorrenti a più basso rendimento” conclude BlackRock.

Wall Street in deciso rialzo su speranza di piano di sostegno anti-coronavirus

Wall Street si muove in deciso rialzo, cercando di recuperare parte del terreno perso ieri. Dopo poco l’avvio l’indice Dow Jones sale del 2,70%, l’S&P500 guadagna il 2,48% e il Nasdaq segna un +2,58%. A sostenere il mercato è la speranza di un intervento del governi a sostegno dell’economia contro il coronavirus. Il presidente americano Donald Trump ha fatto sapere che sta mettendo a punto una serie di provvedimenti “importanti”, che verranno discussi oggi al Congresso e potrebbero essere annunciati già oggi. Tra le proposte anche un taglio delle imposte sui salari.

Stati Uniti: salari orari in rialzo dello 0,3% a febbraio, centrate le attese

Negli Stati Uniti il salario orario ha evidenziato a febbraio un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente e del 3% su base annua. Il dato centrale attese degli analisti.

Stati Uniti: tasso di disoccupazione torna a scendere al 3,5% a febbraio

Negli Stati Uniti il tasso di disoccupazione si è attestato a febbraio al 3,5%, tornando a scendere dopo che a gennaio era salito al 3,6%. Gli analisti si aspettavano una disoccupazione stabile.

Stati Uniti: non farm payrolls a +273mila a febbraio, oltre attese

Negli Stati Uniti le buste paga nei settori non agricoli, le cosiddette non farm payrolls, hanno mostrato a febbraio una crescita ben oltre le attese. Secondo i dati diffusi dal Dipartimento del Lavoro Usa, il mese scorso sono stati creati 273mila nuovi posti, stabile rispetto a gennaio (dato rivisto da +225mila). Il consensus Bloomberg indicava +175mila unità.

Dopo Fed intervento Bce anti COVID-19? Fmi fa pressioni e i mercati ci credono. Ma fonti frenano

Dopo la Fed di Jerome Powell, sarà la Bce di Christine Lagarde ad annunciare un taglio dei tassi anti COVID-19 ?

I mercati sembrano scommetterci visto che, oltre ai rendimenti dei Treasuries Usa, a scendere nelle ultime sessioni sono stati anche i tassi dei debiti sovrani dell’Eurozona (a parte la parentesi rialzista della sessione di ieri). E’ stata la stessa direttrice dell’Fmi Kristalina Georgieva, inoltre, ad auspicare un intervento di emergenza da parte della Banca centrale europea.“Siamo sicuri che la Bce prenderà la giusta decisione in risposta al coronavirus”, ha detto Georgieva.Ma non tutti sono poi così convinti che nella riunione imminente del prossimo 12 marzo.Prima della decisione della Fed, i mercati stavano scommettendo su un taglio dei tassi di 10 punti base (che porterebbe il tasso sui depositi dell’area euro dal -0,5% attuale al -0,6%) piuttosto nel meeting di aprile. La probabilità che la misura venga varata la prossima settimana è comunque alta, pari al 65%, secondo le rilevazioni di Reuters.Ma un taglio dei tassi di emergenza in stile Fed da parte della Bce non dovrebbe essere dato affatto per scontato, come ha ammesso una fonte vicina alla Bce.

“Su di noi c’è una enorma pressione affinché si intervenga – da parte dei mercati, dei media e dal taglio della Fed – dunque, alla fine, potremmo essere costretti a varare un intervento di emergenza, ma cercheremo di fare resistenza. Non siamo neanche sicuri su cosa stiamo intervendo. Nessuno sa quale sarà il vero impatto” del coronavirus (della relativa malattia COVID-19) sull’economia.

Dal canto loro, i mercati monetari continuano a credere che la Bce seguirà l’esempio della Fed, optando per un taglio dei tassi di emergenza, antivirus per l’appunto:  nel suo caso, visto il margine di intervento limitato, la riduzione sarebbe di appena 10 punti base (rispetto alla sforbiata di 50 punti base decisa da Jerome Powell).

Alcune stesse fonti della banca centrale hanno sottolineato, anche, che Francoforte potrebbe lanciare altri stimoli monetari già varati in passato, tra cui nuove operazioni di TLTRO, ovvero finanziamenti a tassi agevolati, a favore soprattutto delle piccole e medie imprese dell’Eurozona.

Mercati scommettono su mossa Bce anti COVID-19

Le speculazioni su una mossa anti COVID-19 hanno rinfocolato intanto l’interesse verso i debiti sovrani dei paesi del Sud Europa.

Nelle ultime ore, i tassi decennali spagnoli sono scesi fino allo 0,14%, valore minimo da ottobre, prima di risalire allo 0,17% verso la chiusura della seduta; i tassi portoghesi sono scivolati fino allo 0,15%. E anche i tassi dei BTP a dieci anni, all’inizio della sessione della vigilia, sono scesi inizialmente di sette punti base allo 0,913%, al valore più basso in quasi due settimane, prima che una fonte governativa riferisse a Reuters dell’intenzione del governo Conte di chiudere tutte le scuole e università a partire dalla giornata di oggi, 5 marzo, a causa dell’emergenza COVID-19. Misura poi ufficializzata.

I mercati sono ostaggio di due forze, come fa notare Richard McGuire, responsabile della strategia dei tassi presso Rabobank: “Da un lato, c’è la preoccupazione sull’impatto del coronavirus (e malattia COVID-19) sull’economia; dall’altro, la crescita dell’appetito verso il rischio conferma implicitamente un allentamento (delle politiche monetarie) a livello globale”.

A capitolare sono anche i tassi sui Gilt britannici a 10 anni, che ieri hanno toccato un minimo record allo 0,34%, a conferma di come gli investitori stiano scommettendo su un taglio dei tassi, nel breve termine, anche da parte della Bank of England.

Occhio ai tassi decennali Usa, che sono rimasti sotto la soglia dell’1% anche nella sessione di mercoledì dopo essere precipitati al di sotto di quel livello per la prima volta nella storia, a seguito del  taglio dei tassi di emergenza varato martedì dalla Fed.

Il crollo dei rendimenti dei Treasuries ha portato lo spread con i tassi sui Bund a 10 anni a calare fino a 154 punti base, al minimo dal 2016.

Stm acquisisce partecipazione di maggioranza in Exagan

 

STMicroelectronics ha firmato un accordo per acquisire la partecipazione di maggioranza in Exagan, azienda francese innovatrice nel nitruro di gallio (GaN). Le competenze di Exagan nell’epitassia, nello sviluppo di prodotti e nel know-how applicativo amplieranno e accelereranno la roadmap e le attività di Stm nelle applicazioni di potenza basate su GaN per l’Automotive, l’Industrial e l’Elettronica di consumo. I termini della transazione non sono stati resi noti e il closing dell’acquisizione rimane soggetto alle consuete approvazioni normative delle autorità francesi. L’accordo siglato prevede anche l’acquisizione della restante quota di minoranza in Exagan da parte di Stm 24 mesi dopo il closing dell’acquisizione della partecipazione di maggioranza.

“L’acquisizione di una partecipazione di maggioranza in Exagan rappresenta un ulteriore passo avanti per rafforzare la nostra leadership tecnologica globale nei semiconduttori di potenza, nonché le attività, l’ecosistema e la roadmap a lungo termine della nostra azienda nel GaN. Questa operazione si aggiunge agli sviluppi già in corso con CEA-Leti a Tours in Francia, e alla collaborazione annunciata recentemente con TSMC” ha detto JeanMarc Chery, President & CEO di STMicroelectronics.

Coronavirus: Fmi offre $50 miliardi di aiuti a tasso zero per paesi emergenti e basso reddito

La direttrice del Fondo Monetario Internazionale Kristalina Georgieva ha annunciato un pacchetto di aiuti del valore di $50 miliardi per aiutare i paesi più in difficoltà a contrastare la diffusione del coronavirus e della relativa malattia COVID-19.Intervistata nel corso della trasmissione della Cnbc “Squawk Alley”, Georgieva ha reso noto che i fondi, la cui disponibilità è immediata, saranno devoluti ai paesi dei mercati emergenti e a basso reddito.

La maggior parte dei finanziamenti avverrà a tasso zero, e non sarà richiesto ai paesi interessati di avere già un programma pre-esistente con l’Fmi per aderire all’iniziativa.

“Quello che stiamo facendo in questo momento è rivalutare paese per paese i bisogni finanziari, e impegnarci ad assicurarci che questi paesi siano consapevoli di queste risorse, in modo da poter risponder loro in modo immediato – ha detto Georgieva – Ci troviamo nella fase iniziale di collaborazione, ma vi posso assicurare che agiremo molto velocemente nel momento in cui arriveranno le richieste”.

Buy su borse Asia: Tokyo +1%, Hong Kong +2% su onda positiva Wall Street e annuncio Fmi

Sentiment positivo in Asia dopo il rally di Wall Street e l’annuncio, da parte dell’Fmi, di un pacchetto di aiuti da $50 miliardi per aiutare i paesi più in difficoltà a far fronte all’emergenza del coronavirus-COVID-19. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in rialzo dell’1,09% at 21.329,12 punti. Borsa Shanghai +1,85%, Hong Kong +2% circa, Sidney +1,11%, Seoul +1,21%.Ieri Wall Street ha segnato un forte rally, dopo la notizia del grande successo che il candidato alle primarie democratiche degli Stati Uniti, Joe Biden, ha incassato nel SuperTuesday, battendo il favorito Bernie Sanders.Il Dow Jones Industrial Average è volato di 1.173,45 punti (+ 4,5%), a 27.090,86; lo S&P 500 è balzato del 4,2% a 3.130,12, e il Nasdaq Composite ha fatto +3,8% a 9.018,09.Il Dow Jones, in particolare, ha riportato il suo secondo rialzo più grande di sempre in termini di punti. E’ stata inoltre la seconda volta in appena tre giorni che l’indice ha messo a segno un balzo pari o superiore ai 1.000 punti.L’effetto Joe Biden è riuscito più che a compensare a Wall Street i timori per la diffusione del coronavirus. A tal proposito, il governatore della California ha dichiarato lo stato di emergenza per la diffusione del coronavirus: 53 sono al momento i casi accertati di persone infettate.La decisione del governatore è stata presa dopo la notizia della prima vittima nello stato. In America sale a 11 il bilancio complessivo delle vittime del virus.Buone notizie dalla direttrice del Fondo Monetario Internazionale Kristalina Georgieva, che ieri ha annunciato un pacchetto di aiuti anti-coronavirus del valore di $50 miliardi.Intervistata nel corso della trasmissione della Cnbc “Squawk Alley”, Georgieva ha reso noto che i fondi, la cui disponibilità è immediata, saranno devoluti ai paesi dei mercati emergenti e a basso reddito.

Euforia per Joe Biden, Dow Jones vola di oltre 1.100 punti. Wall Street esce da fase correzione

Il grande successo che il candidato alle primarie democratiche degli Stati Uniti, Joe Biden, ha incassato nel SuperTuesday, battendo il favorito Bernie Sanders, ha scatenato gli acquisti su Wall Street.Il Dow Jones Industrial Average è volato di 1.173,45 punti (+ 4,5%), a 27.090,86; lo S&P 500 è balzato del 4,2% a 3.130,12, e il Nasdaq Composite ha fatto +3,8% a 9.018,09.Il Dow Jones, in particolare, ha riportato il suo secondo rialzo più grande di sempre in termini di punti. E’ stata inoltre la seconda volta in appena tre giorni che l’indice ha messo a segno un balzo pari o superiore ai 1.000 punti.Con il rally della giornata di ieri, tutti e tre i principali indici azionari Usa sono usciti dalla fase di correzione: ciò significa che le perdite che i listini hanno soffertorispetto ai massimi delle ultime 52 settimane sono inferiori al -10%. Il Nasdaq è tornato positivo da inizio anno, con un rialzo dello 0,5%.

Coronavirus: Fed taglia a sorpresa i tassi di interesse di mezzo punto percentuale

Mossa a sorpresa quella della Federal Reserve che all’unanimità ha deciso di tagliare i tassi d’interesse di mezzo punto, all’1-1,25%. Obiettivo sostenere l’economia in un momento di grave difficoltà derivante dalla diffusione a livello globale del coronavirus.I fondamentali dell’economia statunitense rimangono forti si legge nel comunicato della banca centrale, tuttavia, il coronavirus comporta rischi in evoluzione per l’attività economica. La decisione è stata presa all’unanimità.

Fed: mossa su tassi mirata a contenere “rischi restringimento condizioni finanziarie”

Con una mossa a sorpresa ieri la Federal Reserve ha ha tagliato i tassi di 50 punti base (nel range 1-1,25%) e ha fatto sapere che continuerà a monitorare l’evoluzione dello scenario per sostenere la ripresa, mantenendo aperta la strada a nuovi interventi. “L’intervento sui tassi della Fed è mirato a contenere, in via preventiva, i rischi di restringimento delle condizioni finanziarie. Si tratta di un sostegno importante a famiglie e imprese, che nei prossimi mesi potrebbero risentire degli effetti della diffusione del virus (con shock sia da domanda sia da offerta)”, commenta Laura Pozzini del team Macro Research di Eurizon dopo l’intervento della banca centrale Usa.Il fatto che la Fed continuerà a “monitorare da vicino gli sviluppi e le loro implicazioni per lo scenario economico”, spiega l’esperta di Eurizon, indica che all’intervento di ieri ne seguiranno probabilmente altri, in termini di tagli dei tassi o di nuovi strumenti (possibili iniezioni di liquidità, apertura di linee di credito in caso di aziende in difficoltà per blocco produttivo e congelamento della domanda).

Fed taglia tassi in emergenza. Borse non esultano, l’oro sì. Bce scalda motori

Mentre il G7 si è limitato ad un impegno generale per smorzare gli effetti negativi sull’economia e sui mercati del coronavirus, senza nessuna azione concreta, a passare ai fatti è la Federal Reserve. La banca centrale americana ha deciso all’unanimità di tagliare i tassi d’interesse di mezzo punto, all’1-1,25%.

La mossa fuori dagli schemi della FED, non succedeva dal 2008

Una mossa a sorpresa quella della FED che ha come obiettivo sostenere l’economia in un momento di grave difficoltà derivante dalla diffusione a livello globale del coronavirus. I fondamentali dell’economia statunitense rimangono forti, si legge nel comunicato della banca centrale, tuttavia, il coronavirus comporta rischi in evoluzione per l’attività economica. Alla luce di questi rischi e a sostegno del raggiungimento dei suoi obiettivi di massima occupazione e di stabilità dei prezzi, il Federal Open Market Committee ha deciso all’unanimità di tagliare il costo del denaro di 50 punti base portando il tasso di riferimento dei Fed Funds all’1,25%. Il Comitato, continua la nota, segue da vicino gli sviluppi e le loro implicazioni per le prospettive economiche e utilizzerà i suoi strumenti e agirà in modo adeguato per sostenere l’economia.

Si tratta del primo taglio deciso al di fuori delle riunioni programmate dalla Fed dalla crisi finanziaria del 2008.  I futures sui fed funds anticipavano un taglio dei tassi di 50 punti base nella riunione di marzo e di 100 punti base, in tutto, nel 2020. Secondo gli economisti di JP Morgan, che si sono espressi prima del taglio deciso oggi, la Federal Reserve di Jerome Powell potrebbe stupire portando i tassi a zero entro la fine dell’estate, nel caso in cui i timori sul coronavirus dovessero persistere. “Prevediamo ulteriori tagli entro la fine del secondo trimestre”, avverte James Knightley, chief international economist di Ing.

Una mossa quella della banca centrale americana che potrebbe far presagire un’ondata di allentamento monetario da parte di altre banche centrali in tutto il mondo. Il taglio in ogni caso segna un netto cambiamento per Powell e i suoi colleghi che in precedenza non avevano previsto alcuna variazione dei tassi nel corso del 2020. Solo la scorsa settimana alcuni funzionari, tra cui il vicepresidente Richard Clarida, avevano dichiarato di ritenere che fosse troppo presto per rispondere all’emergenza coronavirus ma si erano impegnati a monitorare la situazione, sostenendo che la politica monetaria era già allentata e che i fondamentali dell’economia erano forti, con un tasso di disoccupazione vicino al minimo storico di 50 anni. Ma nel frattempo il numero di contagi da Covid-19 sono aumentati in tutto il mondo negli ultimi giorni e anche gli Stati Uniti hanno riportato la prima vittima. Da qui i trader hanno iniziato a scommettere sul fatto che la Fed sarebbe intervenuta per rafforzare la fiducia e mantenere il flusso del credito. E oggi è successo.

La reazione nervosa di Wall Street

Wall Street ha inizialmente reagito positivamente all’annuncio per poi sgonfiarsi (-0,9% Dow Jones e -0,79% lo S&P 500), i rendimenti del Treasury sono calati, il dollaro USA è ulteriormente sceso e l’oro si è mosso verso l’alto (+3% a 1.640 $). In mattinata, il G7 aveva dichiarato di essere pronto ad agire secondo le necessità, anche con misure fiscali, fattore che non ha entusiasmato i mercati. E adesso? “Riteniamo che anche altre Banche centrali taglieranno i tassi o inietteranno liquidità, apportando ulteriore sostegno ai mercati. In linea generale, detto questo, riteniamo che i rischi negativi permangano, poiché l’epidemia è ancora in fase di diffusione e i timori relativi alla crescita potrebbero persistere”, commenta a caldo Esty Dwek, Head of Global Market Strategy, Natixis IM Solutions.

Adesso focus sulla Bce

La Bce in particolare si riunitrà giovedì 12 marzo. Il presidente della Bce, Christine Lagarde, ha detto oggi che l’epidemia di coronavirus è in rapido sviluppo, e crea rischi per le prospettive economiche e il funzionamento dei mercati finanziari. In questo scenario la Lagarde assicura che la “Bce sta monitorando da vicino gli sviluppi e le implicazioni per l’economia, l’inflazione a medio termine e la trasmissione alla politica monetaria. Siamo pronti ad adottare misure appropriate e mirate, se necessario e commisurate ai rischi sottostanti”.

Confindustria: nelle stime di produzione per il primo bimestre effetto Covid-19 ancora modesto

Forte l’oscillazione che vive la produzione industriale nel primo bimestre del 2020 come rende noto il Centro Studi di Confindustria nella sua indagine rapida.

Al rimbalzo di gennaio (+1,9%) è seguita una correzione in febbraio (-0,5%), spiegata solo in minima parte dagli effetti delle misure di contenimento della diffusione del coronavirus spiega -19. Le informazioni disponibili preannunciano però un impatto più significativo nella produzione industriale di marzo e, soprattutto, in quella del secondo trimestre, quando si faranno sentire sull’industria gli effetti della caduta della domanda nel terziario, il comparto oggi più colpito. In un’economia già debole prima dell’emergenza sanitaria, il PIL è atteso in calo già nel primo trimestre e vi sono elevate probabilità di una caduta più forte nel secondo.

G7: da riunione emergenza coronavirus nessuna azione concreta banche centrali

Nessuna azione concreta delle banche centrali per smorzare gli effetti negativi sull’economia e sui mercati del coronavirus. E’ quanto emerge dal comunicato diramato dal G7 dopo la riunione di emergenza che si è tenuta stamattina.“Oltre a rafforzare gli sforzi per espandere i servizi sanitari, i ministri delle finanze del G7 sono pronti ad agire, adottando misure fiscali laddove siano appropriate, per dare un aiuto alla risposta contro il virus e per sostenere l’economia in questa fase. Le banche centrali dell’area G7 continueranno a rispettare i loro mandati, a sostegno della stabilità dei prezzi e della crescita economica, assicurando la resilienza del sistema finanziario”.

G7 su coronavirus: ‘ribadiamo impegno a utilizzare strumenti necessari’. Ma non c’è nessuna raccomandazione specifica

I ministri delle finanze dei paesi del G7 hanno ribadito l’impegno a intervenire in caso di necessità, ma non hanno raccomandato ai paesi nessuna azione specifica per fronteggiare il problema del coronavirus e i suoi effetti sull’economia globale e sui mercati.“Considerati i potenziali impatti del COVID-19 sulla crescita globale, ribadiamo il nostro impegno a utilizzare tutti gli strumenti appropriati per garantire una crescita solida e sostenibile, tutelandola dai rischi al ribasso”, si legge nel comunicato del G7, successivo alla riunione di emergenza che si è tenuta stamattina.

STM, tra le prime della classe sul Ftse Mib: titolo festeggia indicazioni positive da settore

Continua a salire STMicroelectronics (+3,7%) a Piazza Affari in scia alle positive notizie in arrivo per il comparto dei semiconduttori. In particolare, il mercato si concentra su Foxconn, società taiwanese che assembla gli iPhone per Apple, che dovrebbe riprendere la normale produzione in Cina entro la fine di marzo e ha fatto sapere che oltre la metà della sua forza lavoro stagionale nel paese ha ripreso a lavorare in seguito allo scoppio del coronavirus.

Arrivano anche le nuove indicazioni di Microchip che ha aggiornato la guidance per l’impatto del virus. Da inizio febbraio la società ha visto una domanda debole in Asia mentre Europa e America sono in linea con le aspettative. Il leader mondiale dei microcontrollori si attende ora vendite stabili nel triemstre in corso rispetto al trimestre precedente, a fronte di una crescita attesa tra +2% e +9% a inizio febbraio.

“La revisione sul primo trimestre (circa il 5,5%) è simile a quella indicata ieri da NXP”, segnalano gli analisti di Equita che ricordano che “STM deriva circa il 20% del fatturato nei microcontrollori” e gli esperti della sim ritengono che la società italo-francese “possa avere subito un impatto similare a quello indicato da Nxp e Microchip”.

“Improbabile una recessione generalizzata provocata dal coronavirus”

Pur riconoscendo l’impatto del coronavirus sui consumi e sull’economia, Neil Robson (Columbia Threadneedle Investments) non ritiene probabile l’arrivo di una recessione globale

Quale sarà l’impatto economico del coronavirus? È questa la domanda a cui economisti e investitori stanno cercando di dare una risposta per evitare scelte di portafoglio emotive. Per quanto la situazione rimanga in rapida evoluzione, Neil Robson, responsabile azioni globali di Columbia Threadneedle Investments, ha analizzato le diverse componenti in gioco per cercare di delineare cosa ragionevolmente aspettarsi in modo da individuare le opzioni a disposizione degli investitori.

UNA QUOTA DEL CALO DEI CONSUMI RISCHIA DI ANDARE PERDUTA

“È probabile che nel giro di pochi mesi, e certamente entro la fine di quest’anno, si registri un ritorno in linea con l’andamento tendenziale dell’economia. Il sospetto, tuttavia, è che possa andare definitivamente perduta una quota significativa del calo dei consumi” fa sapere l’esperto.

AUMENTA LA SPINTA A MODIFICARE LE CATENE DI APPROVVIGIONAMENTO

Il secondo elemento di riflessione riguarda invece la ‘supply disruption’, ossia l’interruzione nelle catene di approvvigionamento. Si registrano diversi segnali di carenza di componenti critici con una conseguente sottoproduzione, come rivelato 10 giorni fa per esempio da Apple. “Nel medio termine, uno degli effetti probabili del coronavirus potrebbe essere un’ulteriore spinta delle imprese a diversificare o persino ad accorciare le catene di approvvigionamento. Un trend che ha cominciato a delinearsi dopo la guerra commerciale promossa dall’amministrazione Trump e che l’epidemia del coronavirus potrebbe accelerare”, sostiene Robson.

POSSIBILE UNA RECESSIONE INDUSTRIALE MA NON GLOBALE

Secondo il quale non si può escludere un’altra “recessione industriale” imputabile al coronavirus, simile alla crisi dell’eurozona del 2012, al crollo del prezzo del petrolio del 2014-15 e al rallentamento del 2018-19 dovuto alle dispute commerciali. Tuttavia, puntualizza l’esperto, nessuno di questi eventi ha scatenato una recessione generalizzata. Pertanto, alla luce della previsione che il fenomeno del coronavirus possa rivelarsi transitorio, è improbabile che si materializzi una recessione globale. Anche in quei paesi (Giappone e, forse, Germania) prendesse forma, si tratterebbe di un fenomeno di lieve entità.

REVISIONE AL RIBASSO DEGLI UTILI AZIENDALI

“Al momento non abbiamo ancora formulato una stima effettiva sugli utili aziendali ma non possiamo escludere che vi possano essere revisioni al ribasso a doppia cifra, sufficienti ad annullare la crescita degli profitti prevista per quest’anno”, spiega Robson.

FOCUS SULLE AZIENDE HI TECH, MEDTECH E AD ALTA CRESCITA E QUALITÀ

Il contesto di crescita moderata che caratterizza l’economia mondiale fin dalla crisi finanziaria globale perdurerà lasciando spazio, anche durante l’epidemia da coronavirus, non soltanto alle società tecnologiche, ma anche alle aziende medtech e a tutte quelle società ad alta crescita in grado di far fronte a tutti i contesti economici. Un fenomeno già sperimentato durante e dopo la crisi finanziaria globale, nel corso della quale le società di qualità hanno saputo sovraperformare il mercato e consolidare la propria posizione competitiva.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E AUTOMAZIONE

“Guardando al prossimo decennio, grazie agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, le imprese potranno perfezionare le previsioni sulla domanda e ottimizzare la produzione attraverso una catena di approvvigionamento più corta e più agile. L’automazione, in parallelo, potrebbe compensare le crescenti pressioni sui costi”, conclude Robson.

Piazza Affari scatenata riprova il rimbalzo, pioggia di acquisti sui titoli

Piazza Affari oggi ci riprova a rialzare la testa. Dopo il fallito tentativo di rimbalzo di ieri, l’indice Ftse Mib apre in rialzo del 2% tornato sopra i 22.000 punti, cercando di lasciarsi alle spalle la recente caduta.

Il rimbalzo è sostenuto dai guadagni di Wall Street. Il Dow Jones è salito di 1.293,96 punti, per chiudere a 26.703,32, riportando il rialzo su base percentuale più forte dal marzo del 2009 e il balzo in termini di punti più sostenuto della sua storia. L’S&P 500 è volato del 4,6%, riportando la performance migliore dal 26 dicembre del 2018, concludendo la sessione a 3.090.23; anche il Nasdaq Composite ha vissuto la seduta migliore dal 2008, schizzando del 4,5%, a 8.952,16.

L’azionario globale scommette sempre di più su un’azione coordinata da parte delle banche centrali, volta a contrastare gli effetti negativi sull’economia dell’emergenza coronavirus. Fonti sentite da Reuters riportano che i paesi del G7 sono pronti a diramare un comunicato, attraverso i loro ministri delle finanze, su come intendono fronteggiare l’impatto del coronavirus sull’economia. Il comunicato dovrebbe essere pubblicato nella giornata di oggi o di domani.

Sul Ftse Mib, Diasorin scatta in apertura con un rialzo di quasi il 5%, in volata anche Poste Italiane (+3,6%) ed Exor (+2,9%).

In rialzo anche Atlantia (+1,7%), nonostante abbia incassato il downgrade di Moody’s. L’agenzia di rating americana, a valle della conversione in legge del Decreto Milleproroghe, ha risolto ‘review for downgrade’ avviata lo scorso 3 gennaio portando il rating di Atlantia (holding) a ‘Ba3’ dal precedente ‘Ba2’. L’outlook resta negativo.

Bene anche Fca (+1,7%) che ha fatto leggermente meglio del mercato con -6,7% immatricolazioni a febbraio. In base ai dati diffusi dal Mit, sono state 162.793 le immatricolazioni di auto nuove, in calo del -8,8% rispetto alle 178.493 unità di febbraio 2019.

In fondo al listino traviamo Bper e Banco Bpm ma con variazioni positive sotto l’1%.

Azionario scommette su azione concertata antivirus banche centrali-G7. Dow Jones +5% (1.293 punti)

L’azionario globale scommette sempre di più su un’azione coordinata da parte delle banche centrali, volta a contrastare gli effetti negativi sull’economia dell’emergenza coronavirus (e relativa malattia COVID-19). Grande attesa per la conference call che sarà indetta dal presidente della Fed Jerome Powell e dal segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin, attesa per le 7 ora di New York della giornata di oggi. Parteciperanno alla teleconferenza i rappresentanti delle economie del G7. Le alte aspettative degli investitori hanno portato il Dow Jones a volare di 1.293,96 punti, per chiudere a 26.703,32, riportando il rialzo su base percentuale più forte dal marzo del 2009 e il balzo in termini di punti più sostenuto della sua storia.

Lo S&P 500 è volato del 4,6% — riportando la performance migliore dal 26 dicembre del 2018- concludendo la sessione a 3.090.23; anche il Nasdaq Composite ha vissuto la seduta migliore dal 2008, schizzando del 4,5%, a 8.952,16.

Fonti sentite da Reuters riportano che i paesi del G7 sono pronti a diramare un comunicato, attraverso i loro ministri delle finanze, su come intendono fronteggiare l’impatto del coronavirus sull’economia. Il comunicato dovrebbe essere pubblicato nella giornata di oggi o di domani.

Borsa Tokyo -1,22% dopo flop Bank of Japan, si smorzano attese su interventi G7 antivirus

L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in calo dell’1,22% a 21.082,73 punti, dopo il flop dell’operazione repo della Bank of Japan, ma anche per lo smorzarsi delle speculazioni su un intervento deciso da parte dei paesi del G7 per contrastare gli effetti sull’economia provocati dal diffondersi del coronavirus nel mondo. Pesa tra l’altro l’operazione repo flop della Bank of Japan.Di fatto gli investitori giapponesi non si sono lasciati impressionare più di tanto dall’ennesima mossa della Bank of Japan che, dopo aver rassicurato i mercati alla vigilia, promettendo di fare quanto necessario per sostenere l’economia, ha condotto oggi un’altra operazione di repo al fine di iniettare ulteriore liquidità nel sistema finanziario del Giappone.L’intervento non ha avuto un esito positivo, visto che la banca centrale guidata da Haruhiko Kuroda ha offerto di acquistare titoli governativi giapponesi per un valore di 500 miliardi di yen attraverso operazioni repo, ottenendo però bond per soli 150 miliardi di yen.Rimane alta la trepidazione per la conference call che sarà indetta dal presidente della Fed Jerome Powell e dal segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin, attesa per le 7 ora di New York della giornata di oggi. Parteciperanno alla teleconferenza i rappresentanti delle economie del G7, che dovrebbero diramare un comunicato nella giornata di oggi o domani.Le alte aspettative degli investitori hanno portato il Dow Jones a volare di 1.293,96 punti, per chiudere a 26.703,32, riportando il rialzo su base percentuale più forte dal marzo del 2009 e il balzo in termini di punti più sostenuto della sua storia.Lo S&P 500 è volato del 4,6% — riportando la performance migliore dal 26 dicembre del 2018- concludendo la sessione a 3.090.23; anche il Nasdaq Composite ha vissuto la seduta migliore dal 2008, schizzando del 4,5%, a 8.952,16.Ma l’entusiasmo ora si smorza, tanto che la borsa di Tokyo ha virato in rosso e forti rallentamenti si ravvisano anche negli indici di Shanghai e Shenzhen che, nei massimi intraday, erano schizzati oltre l’1% e il +2% rispettivamente. Ora lo Shanghai Composite sale di appena lo 0,6%.Hong Kong è piatta. Bene invece la borsa di Sidney, dopo che la Reserve Bank of Australia, ovvero la banca centrale australiana, ha annunciato un taglio dei tassi di 25 punti base, dallo 0,75% allo 0,50%, al minimo record. La RBA si è detta disposta a intervenire anche con ulteriori allentamenti monetari, nel caso in cui fosse necessario. I mercati scommettono sempre di più su un intervento coordinato dalle banche centrali globali. Anche Seoul positiva, avanza dello 0,87%.Massima volatilità a Wall Street, dove i futures sull’indice Dow Jones riducono le perdite dopo aver anticipato un avvio di seduta in flessione fino a -229,32 punti.

Banche centrali: pronte a sparare bazooka anti COVID-19? Promesse BoJ e BoE danno qualche speranza

L’intervento concertato delle banche centrali per contrastare gli effetti del coronavirus-COVID-19 sulle loro rispettive economie non c’è stato, ma qualche sorpresa, nella notte, non è mancata: la BOJ (Bank of Japan), per esempio, ha diramato una nota nella sessione odierna della borsa di Tokyo, promettendo che farà il possibile per “fornire un’ampia liquidità e assicurare la stabilità sui mercati finanziari”.

Alla promessa della BOJ ha fatto seguito il comunicato della Bank of England, che ha promesso che farà quanto è necessario per proteggere la stabilità finanziaria e monetaria. Le rassicurazioni sono arrivate dopo che, lo scorso venerdì, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha aperto la porta alla possibilità di tagliare i tassi sui fed funds Usa, al fine di smorzare quelli che ha definito i “rischi in evoluzione” che incombono sulla crescita dell’economia, e che sono nati con il diffondersi del virus.Per Goldman Sachs, inoltre, le banche centrali potrebbero intervenire in modo concertato per la prima volta dalla recessione globale scatenata dalla crisi finanziaria del 2008-2009.Dello stesso avviso Vishnu Varathan, responsabile della divisione di economia e strategia di Mizuho Bank a Singapore. Le istituzioni centrali, a suo avviso, interverranno sicuramente lanciando una forma di allentamento (monetario) o un’altra.Banche centrali pronte a sparare nuovi bazooka, insomma, magari tutte insieme, come aveva auspicato giorni fa l‘ex governatore della Fed Kevin Warsh?Goldman Sachs prevede che la Federal Reserve opterà per un taglio dei tassi di 100 punti base entro la fine dell’anno; idem farà la Banca centrale del Canada, mentre una riduzione di 50 punti base è attesa per i tassi di Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, Norvegia, India e Corea del Sud.

Un taglio di 10 punti base è atteso invece dalla Bce (dunque per l’Eurozona) e dalla Swiss National Bank, ovvero la banca centrale svizzera.

Per ora, i mercati sembrano essere rassicurati dalle dichiarazioni della Bank of Japan, che ha annunciato un piano per aiutare i mercati attraverso l’acquisto di bond governativi del valore di 500 miliardi di yen (l’equivalente di 4,6 miliardi di dollari) al fine di fornire liquidità. Una mossa è arrivata oggi anche dalla banca centrale dell’Indonesia, che ha ridotto l’ammontare di riserve che le banche sono obbligate a detenere.

Anche in questo caso, l’obiettivo è stato quello di fornire liquidità al sistema. Un articolo di Bloomberg mette tuttavia in evidenza come il raggio di azione di alcune banche centrali sia ormai decisamente ridotto. Il tasso di riferimento del Giappone viaggia già a -0,1% mentre i tassi ufficiali degli Stati Uniti sono stati portati al range compreso tra l’1,50% e all’1,75%.

Anche la Bce non ha un margine di azione particolarmente elevato – tutt’altro -, visto che il tasso sui depositi è al momento negativo al -0,5%.

Tra l’altro, prima dell’emergenza COVID-19, la Bce aveva mostrato una certa riluttanza a proseguire nel percorso di taglio dei tassi, viste le conseguenze negative sulla redditività delle banche dell’area euro. I cui titoli, oggi, non per niente scontano l’incubo di tassi ancora più negativi.

A dispetto delle rassicurazioni che arrivano dsalla comunità delle banche centrali, nel suo report mensile Equita SIM scrive di rimanere “fortemente sottopeso” sull’azionario, in una situazione in cui “il coronavirus contagia l’economia. “Troppo presto per aumentarlo”, precisano gli analisti di Equita SIM, che si concentrano sulla reazione dei mercati all’emergenza coronavirus-COVID-19.

“Il mese di febbraio è stato caratterizzato da mercati azionari globali in decisa flessione (-6,9%) causata dall’incertezza sulle prospettive dell’economia dettata dalla diffusione dell’epidemia di Coronavirus fuori dalla Cina, e in particolare in Italia. La pressione ha riguardato non solo i mercati azionari, ma anche i bond. L’indice US Bloomberg Barclays HY è salito a 461 punti base di spread rispetto ai 360 punti base di una settimana fa”.

Sul coronavirus in Italia, il Nord del paese “ha visto una rapida escalation dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, con oltre 650 casi e 17 morti in pochi giorni, in un quadro in continua evoluzione. La gran parte dei casi sono stati in Lombardia, che conta il 16% della popolazione italiana, il 22% del PIL e una percentuale superiore in termini di produzione manifatturiera, aumentando le probabilità di avere la seconda contrazione trimestrale consecutiva. Sono aumentate le aspettative di nuovi interventi di politica monetaria da parte delle banche centrali, con il mercato che ora prezza un ulteriore taglio dei tassi della BCE con una probabilità del 96% nell’anno (dal 65% a fine gennaio) e più di 2 tagli dei tassi della FED nei prossimi 12 mesi (contro l’attesa precedente di un solo taglio)”.

A tal proposito, vale la pena di menzionare il nuovo outlook degli economisti di Goldman Sachs su quelle che saranno le prossime mosse della Federal Reserve. Secondo gli economisti del colosso bancario americano Jerome Powell, il presidente della banca centrale Usa, sarà ancora più aggressivo rispetto a quanto preventivato, e sforbicerà i tassi sui fed funds Usa in modo importante, come faranno d’altronde  altre banche centrali a livello globale. Goldman ha sfornato un outlook sui tassi in Eurozona.

Dubbi Equita SIM su bazooka anti Covid-19 banche centrali

Tornando a Equita, nella nota la SIM esprime i suoi dubbi sull’efficacia, stavolta, di un intervento delle banche centrali, sulla redditività delle aziende anche Usa.

“Abbiamo dei dubbi sul fatto che tagliare i tassi (da una base già molto bassa) o aumentare gli acquisti di titoli con il QE possa questa volta contenere la contrazione degli utili. A nostro avviso serviranno azioni più decise”. Di fatto, “nonostante la recente correzione, i mercati trattano ancora su multipli elevati (PE 20E S&P500 18x, molto vicino ai massimi degli ultimi due decenni) con un incremento del rischio sugli utili. Lo stock globale di obbligazioni corporate non-finanziarie ha raggiunto un massimo storico di $13,5 trilioni nel 2019 (OCSE), il doppio in termini reali rispetto al dicembre del 2008; rispetto ai precedenti cicli creditizi, le obbligazioni in circolazione presentano una qualità creditizia complessiva inferiore, requisiti di rimborso più elevati e scadenze più lunghe, amplificando gli effetti negativi di un forte rallentamento economico su imprese e crescita globale. Per questi motivi restiamo ancora fortemente sottopeso rispetto al benchmark nel portafoglio raccomandato (82,6% da 83,4% del mese precedente e verso peso neutro del 95%)”.

Borsa Tokyo +0,95%, Shenzhen e Shanghai oltre +3%. Effetti coronavirus su economia, si scommette su mossa aggressiva Fed

Borse asiatiche positive, con lo Shanghai Composite e lo Shenzhen Composite che arrivano a salire di oltre il 3,3%. L’indice Nikkeri 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in rialzo dello 0.95% a 21.344,08 punti.Hong Kong positiva con +0,83%, negativa invece Sidney con -0,77%, mentre Seoul sale dello 0,73%.I buy sono tornati sull’azionario, in generale, nonostante il pessimo dato cinese relativo all’attività manifatturiera della Cina, con l’indice PMI Markit/Caixin scivolato a febbraio a 40,3, ben al di sotto dei 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione (valori al di sotto) e di espansione (valori al di sopra).Il dato è stato anche molto inferiore ai 45,7 punti attesi dagli analisti di Reuters e in forte peggioramento rispetto ai 51,1 punti di gennaio. L’impatto dell’emergenza del coronavirus si è fatto insomma tutto sentire.Ancora peggio ha fatto il Pmi manifatturiero reso noto dalle autorità di Pechino. L’indice è crollato a 35,7 punti a febbraio, al valore minimo record, rispetto ai 50 punti di gennaio e contro i 46 attesi dal consensus.La reazione positiva dei mercati si spiega con l’attesa di misure espansive di politica monetaria da parte delle banche centrali, per contrastare gli effetti del diffondersi del COVID-19 sull’economia.Vasu Menon di OCBC ha commentato alla Cnbc il trend dell’azionario, spiegando che il rimbalzo dimostra “un caso di notizia negativa che è in fondo una notizia positiva”. Direttore esecutivo della divisione di strategia sugli investimenti di OCBC Bank, a Singapore, Menon ha spiegato che i mercati stanno prezzando una “mossa aggressiva” da parte della Federal Reserve, dopo che il numero uno della banca centrale americana, Jerome Powell, ha parlato venerdì scorso della necessità di prendere azioni “appropriate” per sostenere l’economia.I brutti dati macro cinesi hanno inoltre rinfocolato le speculazioni su nuovi interventi da parte della People’s Bank of China.

ARTICOLO CHIUSO 19 MARZO 2020

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MARKETS : LET’S TWIST AGAIN ?

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