BENI RIFUGIO ? Verifichiamo.

Eccoci a un nuovo appuntamento intitolato : BENI RIFUGIO ? Verifichiamo.

Lo TSUNAMI di questa PANDEMIA “FINANZIARIA” e “MEDIATICA” chiamata CORONA VIRUS ha prodotto sui Mercati Finanziari ,ma anche nel panorama Economico Mondiale , scossoni eccezionali ,come purtroppo, tutti ben sappiamo. In questa ottica, nei mesi precedenti , abbiamo assistito  sui  Mercati Finanziari (che salivano dal 2009 S&P 666) in particolare  durante il periodo da Novembre 2019 a Febbraio 2020 a molti deflussi di Capitali dall’azionario , compensati da interventi Monetari Espansivi della FEDERAL RESERVE (QE non QE )  fino al Top attuale e storico dello S&P di 3397 punti.

Poi……il buio.

Molti investitori ,proprio nei mesi tra Novembre 2019 e Febbraio 2020 ritenevano che avere delle posizioni su ORO,ARGENTO,PALLADIO,PLATINO e BITCOIN in ottica di Beni Rifugio fosse una specie di assicurazione per tutelarsi da forti oscillazioni dei Mercati.

MA QUESTO SI E’ EFFETTIVAMENTE POI VERIFICATO ?

Come i Grafici che sono presenti in questo articolo , dimostrano molto bene, non solo NESSUNO dei cosidetti BENI RIFUGIO è salito dal 20 Febbraio 2020 , ma anzi tutti chi più chi meno (ORO PALLADIO) hanno assecondato il forte movimento ribassista del Mercato, quindi non soddisfacendo nemmeno la loro qualità “presunta” di Investimento Difensivo.

QUESTO OVVIAMENTE DELUDENDO AMPIAMENTE CHI AVEVA ACCUMULATO POSIZIONI RIALZISTE CONVINTO DI FARE UN OTTIMO INVESTIMENTO A PROVA DI TSUNAMI CORONA VIRUS

E’ indubbio che l’ORO (che ha tenuto 1050$ all’oncia ,dal top di 1900$ oncia superando i  1450$ e ritestandolo più volte possa ambire anche a target collocabili sul massimo storico assoluto di 1900/2000$ l’oncia  ) e il PALLADIO abbiano un Trend Rialzista Pluriennale evidente , ma da quì a RESISTERE al PANIC-SELLING sui Mercati generalizzato……..ne passa.

BENIRIFUGIO4

BENIRIFUGIO3

BENIRIFUGIO2

BENIRIFIGIO6

BENIRIFUGIO1

Questi grafici dimostrano ancora una volta…che i PASTI GRATIS…sui Mercati (purtroppo) non esistono.

Ad Maiora !

beni-rifugio

AGGIORNAMENTO 4 MAGGIO  2021

PALLADIO 3015,25 Nuovo Top Storico

-35$ a target 3050

TARGET PRATICAMENTE RAGGIUNTO

PER CUI CHIUDIAMO DEFINITIVAMENTE QUESTO ARTICOLO

ANCHE QUESTA ANALISI RIENTRA DI DIRITTO 

TRA LE GOLD IDEA DI SFI TRADING ADVISOR

>2800 19-04-2021

superato da 2746$ il retest del massimo Pre-Covid a 2650

vedi precedenti aggiornamenti

manca solo >2800 per andare verso 3050$

PALLADIO 2746 Top Intraday su pullback trend Line 18-03

PALLADIO 2650 raggiunto Top Pre-Covid

>2650 18 Marzo 2021

>2400 e >2480 9-10-2020 e 18-03-2021

AGGIORNAMENTO 13 APRILE  2021

PALLADIO 2705

superato da 2746$ il retest del massimo Pre-Covid a 2650

manca solo >2800 per andare verso 3050$

PALLADIO 2746 Top Intraday su pullback trend Line 18-03

PALLADIO 2650 raggiunto Top Pre-Covid

>2650 18 Marzo 2021

>2400 e >2480 9-10-2020 e 18-03-2021

AGGIORNAMENTO 18 MARZO  2021

PALLADIO 2746 Top Intraday su pullback trend Line

PALLADIO 2650 raggiunto Top Pre-Covid

>2650 18 Marzo 2021

2400 e >2480 9-10-2020 e 18-03-2021

palladio

PALLADIO 2430 <–16-09-2020

L’auspicato recupero dei prezzi Pre-Covid per il Palladio è arrivato a due forti resistenze 2400-2440/2480 superate le quali torneremo anche quì a rivedere i prezzi prima del COVID-SHOW.

PALLADIO

AGGIORNAMENTO 5 Agosto 2020

ORO 2050,71$ +322,71$ dal 19/23 -06-2020

target 2050 raggiunto 5 Agosto 2020

CHIUDIAMO OGGI QUESTO ARTICOLO DEFINITIVAMENTE NEL CASO NE APRIREMO UN ALTRO IN FUTURO , TUTTI I NOSTRI TARGET 1900/2000/2050 SONO STATI RAGGIUNTI

raggiunto 1mo Target TSR 1900$ 24 Luglio 2020

TOP storico 6 settembre del 2013, a $1.923,70 l’oncia superato 27-07

raggiunto 2ndo Target TSR 2000$ 4 Agosto 2020

raggiunto Target Box 1450-1750 rotto al rialzo vale a dire 2050 5 Agosto 2020

GOLD

Natixis: perché l’oro continuerà a correre

Jack Janasiewicz di Natixis IM analizza i 4 fattori che continueranno a sostenere l’oro: tassi bassi, conservazione del valore, dollaro debole e compensazione del rischio sull’azionario

L’oro quota vicino ai massimi di sempre a ridosso dei 2.000 dollari l’oncia, ma la sua corsa non è destinata a fermarsi. Jack Janasiewicz, Portfolio Manager, Solutions, di Natixis Investment Managers, analizza i quattro fattori che continueranno a sostenerne il prezzo. Il primo riguarda i tassi reali: l’oro non fa perdere rendimento, con tassi nominali così bassi e rendimenti reali negativi, la questione del costo del carry per i beni rifugio non rappresenta più un ostacolo, anzi si perde denaro se si hanno in portafoglio principalmente titoli di debito governativo, mentre l’oro, in quanto riserva di valore, sembra essere ogni giorno più interessante.

PROTEZIONE DALL’INFLAZIONE

Il secondo fattore indicato dall’esperto di Natixis IM è legato al primo e riguarda il costante incremento dell’offerta di titoli obbligazionari, che rappresentano un bene rifugio ma hanno rendimento negativo. Questo esercita una maggiore pressione al rialzo sui beni rifugio alternativi come di fatto è il metallo giallo, poiché gli investitori cercano un asset che protegga il valore rispetto a quelli che lo vedono eroso dall’inflazione giorno dopo giorno: l’offerta di asset a rendimento negativo continua a spingere verso l’alto la domanda di asset in grado di conservare il proprio valore nel breve termine.

IL DOLLARO DEBOLE

Il terzo fattore è un dollaro che ha iniziato a deprezzarsi rispetto alle altre principali valute, fungendo anche da catalizzatore per l’oro, poiché gli investitori cercano ancora una volta un asset in cui preservare il potere d’acquisto. La debolezza del dollaro ha molte ragioni, dai timori legati all’epidemia, alle presidenziali americane in arrivo, ai tassi di interesse reali, ai differenziali di crescita, fino alla la risposta fiscale e monetaria alla crisi. Ma, osserva l’esperto di Natixis IM, qualunque sia il motivo della recente debolezza del biglietto verde, alla fine è solo un altro catalizzatore che spinge il prezzo dell’oro, che è espresso in dollari, e quando il dollaro si deprezza, l’oro diventa più a buon mercato.

RIEQUILIBRIO DI PORTAFOGLIO

Infine le necessità di riequilibrio del portafoglio a compensazione del rischio azionario, una funzione che il reddito fisso fa sempre più fatica a svolgere perché i titoli di Stato non forniscono rendimenti reali e perdono sempre più la capacità di compensare il rischio azionario in periodi di stress. Per questo gli investitori si rivolgono ad altri strumenti di compensazione del rischio azionario, e l’oro è di sicuro una delle opzioni. La conclusione dell’analisi di Natixis IM è che finché questi 4 catalizzatori non perdono il proprio slancio, è difficile immaginare una significativa pressione al ribasso sul metallo giallo.

APPROCCIO SPECULATIVO

Janasiewicz ricorda che la base di acquirenti dell’oro è tuttavia un po’ diversa rispetto ai tradizionali investitori in reddito fisso, e ha un approccio più speculativo: c’è chi lo scambia sotto forma di commodity e rental position e non necessariamente come investimento di lungo termine. Una sfumatura che secondo l’esperto di Natixis IM punta in direzione di un maggiore volatilità, se l’oro viene comparato ad un asset “concorrente”, come il porto sicuro proprio dei titoli di Stato. Proprio per questo, il metallo giallo sembra molto più sensibile al posizionamento e al sentiment degli investitori rispetto ai Treasury e altri beni rifugio, il che ha contribuito a far crescere costantemente le posizioni in oro negli ultimi mesi.

Oro sempre più vicino a quota $2.000. Testato nuovo massimo di sempre

Anche oggi è stata una giornata di record per l’oro, sebbene al momento i prezzi stiano ritracciando. Il contratto spot è stabile a $1.973,94 l’oncia, dopo aver toccato il record di sempre, a $1.984,66 nelle contrattazioni dell’afterhours. I futures sull’oro sono balzati inoltre fino a $1.992,30 l’oncia. Le tensioni tra gli Stati Uniti e la Cina e il balzo dei nuovi casi di coronavirus a livello globale continuano a scatenare i buy sul bene rifugio per eccellenza.pot gold was steady at $1,973.94 per ounce by 0254 GMT, after hitting a record high of $1,984.66 in early Asian trade.

CHIUDIAMO  QUINDI QUESTA ANALISI SU ORO

OGGI 5 AGOSTO 2020

vedi quanto detto in precedenza su TSR

ennesimo tentativo “mensile” di uscire dal box 1450-1750

con top superiore ai precedenti di Aprile e Maggio

ORO 1764$ <–Nuovo Top 18 Maggio 2020

ORO 1763$ <–14 Aprile 2020

ORO 1727$ <–19-06-2020 su TSR

oro

GOLD

AGGIORNAMENTO 30 Giugno 2020

ORO 1785$

ennesimo tentativo “mensile” di uscire dal box 1450-1750

con top superiore ai precedenti di Aprile e Maggio

ORO 1764$ <–Nuovo Top 18 Maggio 2020

ORO 1763$ <–14 Aprile 2020

ORO 1727$ <–19-06-2020 su TSR

GOLD

vedi quanto detto in precedenza

Curioso questo andamento dell’ORO ha fatto 2 Top sempre a distanza di un mese a 1763 14-04-2020 , poi a 1764$ il 18 Maggio 2020 e oggi che farà si ripeterà ?

BOX 1450-1750$ continua a contenerlo da mesi e solo con spike a rientrare ne esce.

Almeno fino a oggi.

AGGIORNAMENTO 19 Giugno 2020

ORO 1727$

Curioso questo andamento dell’ORO ha fatto 2 Top sempre a distanza di un mese a 1763 14-04-2020 , poi a 1764$ il 18 Maggio 2020 e oggi che farà si ripeterà ?

BOX 1450-1750$ continua a contenerlo da mesi e solo con spike a rientrare ne esce.

Almeno fino a oggi.

GOLD

ORO 1764$ <–Nuovo Top 18 Maggio 2020

>1750$ oncia

secondo tentativo di uscire dal BOX 1450—1750—–2050

ORO 1763$ <–14 Aprile 2020

L’IDEA di un ritorno a 1900-2000 trova la prima importante conferma

>1750$ oncia

GOLD

oronuovo

AGGIORNAMENTO 18 MAGGIO 2020

ORO 1764$ <–Nuovo Top

>1750$ oncia

secondo tentativo di uscire dal BOX 1450—1750—–2050

ORO 1763$ <–14-04-2020

L’IDEA di un ritorno a 1900-2000 trova la prima importante conferma

>1750$ oncia

GOLD

oronuovo

Continua la corsa dell’oro verso quota $2.000. Assist da calo dollaro, US dollar ai minimi in due anni

Continua la marcia al rialzo dell’oro, che testa nuovi record nelle contrattazioni asiatiche. Il contratto spot è salito fino al massimo di sempre a $1.966,76 l’oncia, mentre i futures sono balzati dell’1,4% a $1.958,80.Le quotazioni del bene rifugio per eccellenza hanno beneficiato ancora dell debolezza del dollaro: lo US Dollar è sceso dello 0,1%, oscillando vicino ai minimi degli ultimi due anni testati alla vigilia.La cautela degli investitori è stata alimentata anche oggi dalla decisione di diversi paesi asiatici di imporre nuove misure di contenimento per contrastare i contagi da coronavirus. Stando ad alcuni calcoli di Reuters, sono in tutto più di 16,35 milioni in tutto il mondo le persone infettate dal virus, a fronte di 649.225 decessi.Intanto si attende negli Usa un nuovo pacchetto di stimoli dal Congresso, dopo che i repubblicani del Senato hanno proposto ieri nuovi aiuti per un valore di $1 trilione, dando il via ufficialmente alle trattative con i democratici per sfornare un nuovo bazooka anti-COVID-19.Continua a correre anche l’argento, che balza del 4% circa fino a $25,52 l’oncia. Il platino avanza dello 0,5% a $950,41 e il palladio guadagna lo 0,3% a $2.318,43.Sul fronte del forex, l’euro ritraccia dai massimi degli ultimi 22 mesi testati alla vigilia, scendendo a $1,1731.

Azionario Asia contrastato, borsa Tokyo negativa, bene Taiwan con +2,4%. Dollaro giù, oro al record oltre $1.900

Azionario asiatico contrastato. Focus sul dato macro cinese relativo ai profitti dell’industria che, nel mese di giugno, è balzato dell’11,5% su base annua, rispetto al precedente aumento del 6% di maggio. Tuttavia dall’inizio dell’anno, ovvero nel periodo compreso tra gennaio e giugno del 2020, il dato è in calo del 12,8% su base annua.Tra le borse che si mettono sotto i riflettori spicca quella di Taiwan, con l’indice benchmark Taiex che è salito fino a +2,42%, grazie al balzo del titolo Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, schizzato di quasi +10%. Bene anche Seoul, salita fino a +1% circa.L’azionario made in Japan ha scontato invece quanto riferito dalla Bank of Japan nel report Summary of Opinions (rapporto che si riferisce a quanto emerso dal meeting della banca centrale di metà luglio), ovvero l’outlook secondo cui “è improbabile che l’economia del Giappone torni ai livelli raggiunti prima dell’esplosione del COVID-19” perfino nell’anno fiscale 2022.L’indice Nikkei 225 ha così chiuso la sessione in ribasso dello 0,16% a 22.715,85 punti. Male Hong Kong con -0,47%. Borsa di Shanghai +0,14%. Sidney +0,24%.A frenare i buy, in generale, è stata la cautela sugli stimoli economici che gli Stati Uniti sono pronti a sfornare per risollevare la congiuntura Usa, alle prese – come quella di tutto il mondo – con gli effetti disastrosi del coronavirus-lockdown.Il segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin ha annunciato che i repubblicani hanno finalizzato una proposta di nuovi stimoli economici da $1 trilione circa, affermando di sperare in un supporto bipartisan al COngresso.Tuttavia, come fa notare la responsabile economista di Jerreries, Aneta Markowska, esiste “ancora un grande gap tra i Repubblicani e i Democratici, specialmente riguardo ai sussidi di disoccupazione e sugli aiuti statali e locali. Colmare il gap richiederà probabilmente più di una settimana, il che significa che è improbabile che un accordo venga raggiunto prima del 31 luglio”.In primo piano anche le rinnovate tensioni tra Stati Uniti e Cina – con la guerra dei consolati – che si riverberano soprattutto sul dollaro, tanto che l’euro è balzato fino a $1,17, al valore più alto degli ultimi 22 mesi nei confronti del biglietto verde, mentre lo US dollar ha confermato i minimi dal settembre del 2018.Verso il dollaro, il franco svizzero è salito al massimo in quattro mesi a 0,9186 per dollaro, mentre lo yen è avanzato fino a +0,4%, a 105,65 sul dollaro, al record dalla metà di marzo.Il calo del dollaro, le tensioni geopolitiche e la paura onnipresente del coronavirus hanno portato l’oro a balzare fino a $1.943,9275, oltre il record precedente testato nel settembre del 2011. (riferimento al contratto spot). Acquisti anche sui contratti futures sull’oro, in rialzo dell’1,54% a $1.926,70.

Metalli in fase di ripresa a lungo termine, più vantaggi per oro e argento

I metalli preziosi e industriali sono in una fase vincente. L’oro si avvicina a un nuovo record, l’argento è salito ai massimi degli ultimi 6 anni e il rame è salito di oltre il 30% rispetto ai minimi di marzo. Lo si legge nel report a cura di Michel Salden, Head of Commodities di Vontobel Asset Management, secondo cui non si tratta di momenti fugaci di breve durata, ma piuttosto di segnali di una traiettoria positiva e a lungo termine.

I quattro perchè

A supporto, Salden ci indica quattro ragioni. In primis, la politica monetaria delle banche centrali. Gli investitori, si legge nel report, si stanno orientando verso asset reali, voltando le spalle ai titoli a reddito fisso a rendimento negativo, mentre le banche centrali spingono i tassi d’interesse reali in territorio negativo nel tentativo di stimolare le economie colpite dalla pandemia da Covid-19.
In seconda battuta la politica fiscale. La spesa fiscale è aumentata in tutto il mondo per stabilizzare le economie in difficoltà alle prese con le conseguenze della pandemia. Ciò, scrive Salden, ha risvegliato i timori di inflazione, poiché il crescente onere del debito potrebbe spingere le banche centrali politicamente motivate a stampare denaro fino a quando l’inflazione non ricomparirà consumando i cumuli di debito. Poiché i metalli tendono a fungere da copertura dell’inflazione, è probabile che essi beneficino di questo sviluppo. Come esempio, l’argento ha registrato un incremento di oltre il 350% nel 2010, quando solo poche banche centrali hanno aumentato le loro misure di liquidità nei loro mercati.
La terza ragione è la transizione all’energia verde. Mentre i politici di tutto il mondo mirano a una ripresa green, i metalli industriali hanno iniziato a quotare i prezzi in base ai cambiamenti della domanda. Secondo il manager di Vontobel Am, il recente piano di ripresa (green) dell’Ue stimolerà la domanda di argento (usato nei pannelli solari), platino (usato nelle auto a idrogeno) e palladio (usato per abbassare le emissioni nelle tradizionali auto a benzina). Il rame è destinato a beneficiare enormemente dell’atteso aumento delle vendite di veicoli elettrici (Ev). Ogni veicolo elettrico ha 60 chilogrammi di rame in più rispetto a un’auto tradizionale, poiché il rame è il metallo principale utilizzato per costruire la rete elettrica dei veicoli elettrici. Inoltre, si legge nel report, una vittoria elettorale negli Stati Uniti per Joe Biden accelererà ulteriormente queste tendenze e la domanda dei metalli ad esse collegati.
Ultima ragione, non meno importante, i vincoli sul lato dell’offerta. A causa dei lockdown dovuti al Covid-19, l’offerta di metalli industriali e preziosi è limitata. Messico, Perù, Bolivia, Cile e Sudafrica sono tra i paesi più colpiti dal virus, che ha imposto gravi limitazioni alle attività minerarie e allo sviluppo di progetti per l’invecchiamento delle miniere in questi paesi. Inoltre, spiega Salden, il declino economico di questi Paesi aumenterà i rischi sociali e politici, rendendo altamente incerti i necessari investimenti in nuove capacità produttive, che potrebbero portare a un collo di bottiglia dell’offerta più a lungo termine per contrastare l’aumento della domanda.

Più vantaggi per oro e argento

Nonostante l’impressionante rally dei prezzi, l’argento è ben lungi dall’essere esaurito. Questo perché, spiega Salden, gli attuali livelli di prezzo dell’argento sono ancora del 50% al di sotto dei massimi del 2011, quando le misure di politica monetaria erano solo una frazione di quelle attuali. Infatti, il prezzo dell’argento potrebbe raggiungere i 40 dollari Usa per oncia troy nei prossimi anni. Inoltre, l’oro non ha ancora raggiunto i livelli di picco, con 2000 dollari Usa per oncia troy che entro la fine di quest’anno saranno ben al di sotto delle possibilità. Sono quindi possibili prezzi dell’oro superiori a 2200 secondo il manager di Vontobel Am poiché si aspetta che i tassi di interesse reali globali scendano ulteriormente nel 2021.

Oro visto come “scudo perfetto”

In particolare, l’oro è il metallo che sta salendo molto in questi ultimi giorni. Oggi ancora una seduta intonata al rialzo per l’oro (+0,8%) che viene visto come “lo scudo perfetto in caso di una nuova correzione dei mercati azionari”. Secondo l’analisi giornaliera di Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades, “gli investitori stanno in qualche modo scommettendo contro le banche centrali poiché pensano che le valute siano ora iper-diluite rispetto al lingotto. Diversamente dal dollaro americano e da altre valute, l’oro non può essere stampato e gli investitori continuano ad acquistarlo. Il che sta innescando una volata sia del prezzo spot che dei futures legati al lingotto; entrambi sono ora a meno di 50 dollari dal loro record storico”.
De Casa sottolinea che la tendenza rimane fortemente rialzista, ma rimarca anche che alcuni indicatori tecnici stanno iniziando ad essere iper-comprati, dimostrando che il rally è stato particolarmente rapido. “In questa fase però non esiste ancora un segnale di correzione e l’indebolimento del dollaro sta aiutando ulteriormente la corsa dell’oro”, conclude l’esperto.

Assist da enormi Qe

L’incertezza sui contagi e sui possibili nuovi effetti sull’economia è un motivo più che sufficiente per spiegare il perché diversi investitori si stiano rifugiando nell’oro, bene rifugio per eccellenza. George Cheveley, Portfolio Manager della strategia Global Gold di Ninety One, commenta il trend dell’oro: “L’economia globale sta attraversando una situazione di incertezza senza precedenti e questo ovviamente sostiene le quotazioni dell’oro, bene rifugio per eccellenza. A giugno, il metallo giallo ha visto un aumento del 2,9% chiudendo il mese a circa 1.781 dollari americani per oncia, il livello più alto degli ultimi dieci anni circa. I titoli auriferi, rappresentati dal Nyse Arca Gold Miners Index, hanno fatto anche meglio, crescendo del 6,3% nel corso dello stesso mese”.
Cheveley ha aggiunto di essere ottimista “sulla commodity perché i prezzi stanno ricevendo adeguato sostegno, in particolare grazie all’enorme quantitative easing, sia monetario sia fiscale, introdotto dai governi e che proseguirà nei prossimi due anni. Pertanto, considerate l’incertezza sulle dinamiche del coronavirus e la ricerca di rifugi sicuri da parte degli investitori, riteniamo che i prezzi dell’oro saranno ben supportati e potranno anche crescere ulteriormente nei prossimi due anni. Non solo: pensiamo che il settore aurifero nel suo insieme si trovi nello stato migliore degli ultimi vent’anni o anche di più. Perché? Perché si sta concentrando su operazioni di allocazione del capitale efficaci, che generano buoni flussi di cassa e restituiscono parte di tale liquidità agli azionisti. Tutto questo non è un caso, ma succede perché le grandi aziende come Barrick e Newmont sono consapevoli che questa è sempre più la direzione che dovrebbero percorrere, concentrandosi sulla generazione di margini e di flussi di cassa piuttosto che solo sull’aumento dei volumi, qualunque sia il costo. Quindi vediamo un certo numero di aziende molto interessanti che, dopo aver pagato i debiti, stanno generando buoni flussi di cassa e continuano a investire in esplorazioni per individuare nuovi asset, del tutto necessari se il mercato avrà sempre più bisogno di oro”.

Oro ancora in rialzo, “visto come scudo perfetto in caso di correzione mercati

Ancora una seduta intonata al rialzo per l’oro (+0,83%) che viene visto come “lo scudo perfetto in caso di una nuova correzione dei mercati azionari”. Secondo l’analisi giornaliera di Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades, “gli investitori stanno in qualche modo scommettendo contro le banche centrali poiché pensano che le valute siano ora iper-diluite rispetto al lingotto. Diversamente dal dollaro americano e da altre valute, l’oro non può essere stampato e gli investitori continuano ad acquistarlo. Il che sta innescando una volata sia del prezzo spot che dei futures legati al lingotto; entrambi sono ora a meno di 50 dollari dal loro record storico”.De Casa sottolinea che la tendenza rimane fortemente rialzista, ma rimarca anche che alcuni indicatori tecnici stanno iniziando ad essere iper-comprati, dimostrando che il rally è stato particolarmente rapido. “In questa fase però non esiste ancora un segnale di correzione e l’indebolimento del dollaro sta aiutando ulteriormente la corsa dell’oro, conclude l’esperto.

Buy sull’oro portano bene rifugio a record in nove anni, febbre anche sull’argento

Ancora acquisti sull’oro, con i contratti che salgono fino a quota $1857, record in nove anni. Il massimo assoluto di sempre rimane quello testato nella settimana del 9 settembre del 2011, a quota $1.921,17 l’oncia.I futures scambiati sul Comex e con scadenza ad agosto 2020 avanzano a $1.856,60, in crescita di 12,70 dollari (+0,6888% su base percentuale), e il contratto spot sull’oro è sugli stessi valori ($1.856,42, +14,51 dollari ovvero +0,79%).Prosegue anche la febbre per l’argento, con le quotazioni che segnano un rally superiore a +5% a $22,69.L’oro beneficia dell’incertezza sul futuro dell’economia globale, in particolare per i timori legati alla recrudescenza dei casi di coronavirus a livello globale. Gli investitori fanno incetta del metallo prezioso anche per le
tensioni, negli States, tra democratici e repubblicani sull’ammontare del prossimo piano di stimoli economici a favore dei cittadini Usa.La speaker della Camera Nancy Pelosi ha detto chiaramente che la proposta dei repubblicani di un piano del valore di $1 trilione non è sufficiente. Due mesi fa la Camera dei rappresentanti a guida democratica aveva approvato una proposta da $3 trilioni che i repubblicani hanno però ignorato.Ovviamente, l’apprezzamento dell’oro si spiega anche con il calo del dollaro, con il Dollar Index che oscilla al minimo in più di 4 mesi.

Boom quotazioni oro, contratto spot balza al record dal 2012 oltre $1.770

Boom delle quotazioni dell’oro, con i futures Usa che balzano a $1785,70 l’oncia e il contratto spot balzato fino a $1.773, al nuovo massimo assoluto in 8 anni, dall’ottobre del 2012.I rialzi si giustificano con il forte calo del dollaro, che è stato colpito dai sell in modo particolarmente importante, all’inizio delle contrattazioni di Wall Street, soprattutto verso lo yen. I trader hanno commentato gli smobilizzi con la vendita, da parte del colosso giapponese Softbank, di $21 miliardi di azioni di T-Mobile, il 65% della partecipazione detenuta nel gruppo telecom Usa.Ad alimentare i buy sull’oro, sono soprattutto i timori delle ultime ore, legati al balzo di nuovi casi di coronavirus, in particolare negli Stati Uniti e in America Latina.Sul forex, il dollaro è ora piatto sullo yen, salendo dello 0,05% a JPY 105,66, mentre l’euro dollaro sale dello 0,07% a $1,1314.

Oro: investitori in stand-by, attesa per nuovo stimolo prima di prendere posizione

Giornata poco mossa per l’oro, con le quotazioni che mostrano solo un lieve rialzo dello 0,46% in area 1.741 dollari. La volatilità è diminuita sulle bBorse nelle ultime 48 ore e l’oro sta seguendo questa tendenza con movimenti molto più limitati. “Nonostante una certa oscillazione intraday, il prezzo ha trovato il suo equilibrio – almeno per il momento – in una forchetta ristretta tra 1.715 e 1.730”, spiega Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades, sottolineando come “gli investitori sembrano essere in una modalità di attesa e stanno aspettando un nuovo stimolo prima di prendere una posizione più chiara sul lingotto, che rimane vicino al suo livello più alto in 7 anni e mezzo ma senza sfidarlo con successo”.

Credit Suisse ha quindi deciso di alzare il target price a 12 mesi dell’oro a 1.850 dollari l’oncia

(visto da chi viene questo target……starei attento…..)

Oro asset vincente con Fed che tiene a bada tassi e dollaro, i due target di Credit Suisse a 12 mesi e nel lungo periodo

Il risk-off sui mercati ha innescato la corsa dell’oro che ieri è salito di oltre l’1% a seguito di maggiori incertezze sullo stato di salute delle economie e ai timori dell’emergere di una seconda ondata di infezioni (in particolare negli USA, in Texas). Lo si legge in un report di Credit Suisse, secondo cui il comportamento dell’asset class testimonia il suo carattere di diversificazione all’interno dei portafogli. La performance da inizio anno dell’oro è infatti del +13,7% rispetto al -8,7% dell’indice MSCI World nello stesso periodo.
Credit Suisse ha quindi deciso di alzare il target price a 12 mesi dell’oro a 1.850 dollari l’oncia, a seguito della view negativa di indebolimento sul biglietto verde. Inoltre, scrive la banca d’affari, l’impegno della Fed di mantenere i tassi a zero per tutto il 2021 dovrebbe rafforzare il contesto supportive.

Le indicazioni dell’analisi tecnica

Dal punto di vista grafico, l’oro ha “tecnicamente” completato una fase laterale pluriennale a giugno 2019.  Da allora Credit Suisse continua a mantenere una visione rialzista e vede spazio per eventuali nuovi massimi su livelli superiori a 1.921 dollari l’oncia.Il principale driver per il rialzo dell’oro, spiega la banca d’affari, è stata la discesa dei rendimenti reali negli Stati Uniti: con rendimenti decennali reali statunitensi che minacciano di porre fine alla fase di consolidamento in atto da due mesi per riprendere il trend di discesa, Credit Suisse si aspetta che l’oro riprenda il suo trend rialzista all’incirca nello stesso momento.Sotto il profilo tecnico, sopra il massimo di maggio di 1.765 dollari l’oncia la banca d’affari vede una resistenza a 1.796/1803 dollari, superata la quale il target sarebbe a 1.921 dollari, il massimo registrato nel 2011. Nel lungo periodo, segnala Credit Suisse, il target è rappresentato dalla soglia psicologica di quota 2.000 dollari l’oncia.
Anche se si considerano i tassi reali come principale driver del prezzo dell’oro, occorre osservare anche l’andamento del dollaro. Un indebolimento del biglietto verde in maniera significativa sarebbe un altro fattore di supporto alla forza dell’oro. Il dollaro si è indebolito recentemente, ma Credit Suisse ritiene che solo la rottura del supporto di 1.189/1.183 del Bloomberg Dollar Index apra la strada a uno significativo ribasso del dollaro.

Oro a quota $3000? Validi assist da monetizzazione debito banche centrali ed helicopter money

Rally dell’oro negli ultimi due mesi, con i prezzi passati dai minimi di circa 1.460 dollari l’oncia di marzo, ai massimi di quasi 1.765 USD/Oz di fine maggio. Un’analoga azione sui prezzi si verificò durante la crisi finanziaria del 2008-2009, in concomitanza dell’allentamento della politica monetaria da parte delle banche centrali.
I fattori che hanno spinto all’insù i prezzi dell’oroMa cosa ha spinto il rally del metallo giallo da marzo? Secondo Peter Kinsella, Global Head of Forex Strategy di Union Bancaire Privée (UBP) sono diverse le spiegazioni che si possono dare.In primo luogo, il posizionamento è molto più pulito. All’inizio del 2020, gli investitori hanno mantenuto una posizione a leva incredibilmente lunga. Il calo di marzo ha portato a un azzeramento del posizionamento lungo, il che significa che guadagni ulteriori erano più facili.In secondo luogo, le banche centrali hanno continuato ad allentare la politica monetaria, una mossa che ha offerto un supporto di base ai mercati. La prospettiva di un ulteriore allentamento della banca centrale, combinata con una forma esplicita di repressione finanziaria (controllo della curva dei rendimenti), ha fatto in modo che l’oro diventasse più attraente.Secondo l’analista di UBP, se gli Stati Uniti e il Regno Unito si orienteranno verso tassi di deposito negativi, l’interesse degli investitori retail per il metallo giallo aumenterà in modo sostanziale e ciò spingerà sostanzialmente il prezzo dell’oro a livelli più alti:
“Crediamo che il metallo giallo offra un’ottima protezione per i portafogli”, ha detto Kinsella,  che ritiene che, “se le banche centrali si muovono verso una lenta, ma implicita, forma di monetizzazione del debito, questo porterà a un costante aumento del prezzo dell’oro”.
Se poi “le banche centrali saranno costrette a ricorrere all’helicopter money, ciò si tradurrà in incrementi enormi. Non è impossibile prevedere una situazione in cui prezzi si muovano lungo una parabola a livelli di circa 3.000 dollari l’oncia“,.conclude l’esperto di UBP.
A dire la sua sul trend dei prezzi dell’oro è anche Carlo Alberto De Casa, capo Analista di ActivTrades che, piuttosto, commenta la recente fase di debolezza del metallo prezioso:
“Nonostante il temporaneo indebolimento del dollaro, il lingotto sta soffrendo per la maggiore propensione al rischio sui mercati che ha visto molti investitori spostare capitali su titoli azionari negli ultimi giorni. Il prezzo spot del lingotto è sceso di nuovo vicino ai $ 1.700, dato che gli investitori avvertono una minore urgenza di possedere una percentuale significativa di oro nel loro portafoglio per il momento. Tecnicamente abbiamo visto la rottura del livello di supporto collocato a $ 1.725 e $ 1.700 è il prossimo obiettivo. Ora c’è spazio per un’ulteriore correzione fino a $ 1.675 se lo scenario di propensione al rischio persiste!.

Petrolio avanti tutta, ma è l’oro l’asset più gettonato. E se Fed collauderà tassi negativi…

Tra le materie prime spicca la settimana in forte recupero del petrolio, con il WTI tornato a ridosso dei 30$ ieri grazie alle attese di ulteriori tagli alla produzione, alla limitazione delle consegne operata dall’Arabia e i primi segnali di ripresa della domanda. Ieri una sponda al rally del greggio è arrivata anche dai buoni dati cinesi.

Oro protagonista, parole Powell non spengono attese tassi negativi

In grande spolvero anche l’oro che ieri si è riportato sopra i $ 1.750 per oncia, con prezzi dei lingotti ai massimi di 7 anni e mezzo. Gli investitori si sono concentrati sui deboli dati Usa, in particolare vendite al dettaglio e produzione industriale, entrambi con cali a doppia cifra ad aprile.
Negli ultimi giorni il metallo prezioso ha trovato sponda anche nella discussione sui tassi negativi, che non si è spenta anche se Powell li ha esclusi per il momento. “Nonostante lo schermirsi di Powell la curva dei Fed Funds futures continua a flirtare coi tassi negativi“, asserisce Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr. Di certo la prospettiva è di banche centrali che porteranno avanti ancora a lungo tassi zero per spingere PIL e inflazione.

Bank of America nelle scorse settimane ha addirittura previsto l’oro volare a 3.000 dollari l’oncia entro fine 2021.

Cosa spinge verso il metallo giallo

Il metallo giallo segna un apprezzamento di oltre il 13% rispetto all’inizio dell’anno, spiccando tra i migliori asset in questo 2020. Mobeen Tahir, Associate Director, Research, WisdomTree, indica due elementi principali stanno guidando la forte domanda di oro in questo momento. In primo luogo, la pandemia di coronavirus ha creato un elevato grado di incertezza economica, con il Fondo Monetario Internazionale e le principali banche centrali di tutto il mondo che prevedono un forte crollo nel 2020 del prodotto interno lordo globale. Sembra che gli investitori puntino sull’oro per coprire i rischi al ribasso degli asset ciclici, come le azioni, presenti nei loro portafogli. In secondo luogo, l’energica politica monetaria espansiva delle banche centrali per sostenere l’economia ha aumentato il rischio di svalutazione della moneta a causa dell’aumento dell’inflazione una volta terminata la pandemia e con la ripresa dell’attività economica. “Riteniamo che ciò avverrà molto probabilmente nel 2021 in uno scenario di ripresa a U – aggiunge Mobeen Tahir -. Sembra quindi che gli investitori stiano investendo nell’oro anche per proteggersi dal rischio di un aumento dell’inflazione. A sostegno di questa tesi, il 12 maggio i prezzi dell’oro sono stati sostenuti dagli avvertimenti dei membri della Federal Reserve sul rischio di bancarotta delle imprese e dalle preoccupazioni del dottor Fauci riguardo alla rischiosità di una fine prematura del lockdown. Ciò ha ricordato ai mercati i rischi legati alla ripresa a U, ma anche l’ulteriore svantaggio per i mercati a rischio e la necessità di ulteriori stimoli monetari, tutti elementi che hanno dato un maggiore sostegno all’oro”.

Prezzo dell’oro al massimo da tre settimane sulla scia della lenta ripresa e delle tensioni commerciali

Torna l’oro come bene rifugio, dopo che il dato sui nuovi disoccupati Usa e le previsioni della Federal Reserve hanno spinto al ribasso Wall Street

Il riemergere delle tensioni tra Cina e Stati Uniti, insieme alle previsioni niente affatto positive della Federal Reserve sulla ripresa dell’economia Usa dalla pandemia di Covid-19, nelle ultime ore hanno spinto gli operatori a tornare all’oro, che per la prima volta dal 24 aprile sfonda la soglia dei 1.730 dollari l’oncia.

Gli avvertimenti della Fed

Fanno male ai mercati Usa sia i dati sulle nuove richieste dei sussidi di disoccupazione che, nell’ultima settimana, hanno raggiunto 2,98 milioni: poco rispetto alle settimane precedenti, ma comunque troppi, considerando che il totale dei cittadini Usa che hanno perso il posto di lavoro dall’inizio della crisi coronavirus con i numeri di oggi arrivano a oltre 36 milioni.

Ma influiscono anche e soprattutto le parole di ieri del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, che prevede una contrazione economica post-covid ai livelli del dopoguerra ma, allo stesso tempo, lascia invariati i tassi di interesse sul dollaro (compresi ora tra lo 0% e il 25%), rigettando le speranze di sforare in territorio negativo – come avrebbe invece desiderato Trump.

Verso una nuova guerra commerciale?

Non è un caso che proprio nelle ultime settimane il presidente Usa Donald Trump abbia preso di mira la Cina: con le elezioni presidenziali alle porte (al momento, è ancora fissa la data de 3 novembre) e l’opinione pubblica statunitense sempre più critica nei confronti della gestione iniziale della pandemia negli Usa da parte del presidente – il quale ancora a marzo la paragonava a una semplice influenza -, la necessità di individuare un capro espiatorio ha trovato terreno fertile, a maggior ragione poiché il virus si è sviluppato nello stesso stato con cui gli Usa avevano appena firmato un accordo commerciale da 200 miliardi di dollari, a metà gennaio.

Le schermaglie tra Washington e Pechino minacciano l’escalation. Trump ha accusato la Cina di mala gestione e mancata trasparenza nelle fasi iniziali dell’esplosione del primo focolaio di coronavirus, a Wuhan; ha minacciato di aumentare i dazi sulle importazioni, dopo aver annunciato di avere “una quantità significativa di prove” che il virus sia stato elaborato in un laboratorio di Wuhan.

Venerdì scorso i rappresentanti commerciali dell’amministrazione Trump e del presidente cinese Xi Jinping si sono riuniti in via telematica davanti al rischio che la tregua commerciale siglata lo scorso 15 gennaio potessero sfumare e, da allora, i rapporti tra le due superpotenze sembravano essersi rischiarati.

Le schermaglie tuttavia non si sono fermate. Ieri l’inquilino della Casa Bianca ha definito il Covid-19 “peste cinese”. Trump ha in seguito affermato di non voler parlare con il presidente Xi, aggiungendo di “tenere d’occhio” alcune aziende cinesi che commerciano con gli Usa, con l’idea di richiedere che ai sottopongano alle regole contabili statunitensi.

Al momento, il prezzo dell’oro segna 1.732,85 dollari l’oncia.

Oro: “commenti di Powell hanno avuto un effetto misto” (analisti)

Movimenti rialzisti (seppur contenuti) per le quotazioni dell’oro. Come sottolinea Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades, “l’oro mantiene una posizione solida ed al momento è scambiato ben al di sopra di 1.700 dollari con il prezzo spot che si sta consolidando intorno a 1.715 dollari”. Secondo l’esperto i commenti di Jerome Powell hanno avuto un effetto misto. “Il presidente della Federal Reserve ha da un lato affermato che l’economia probabilmente rimarrà debole (in altre parole, una ripresa a forma di V dovrebbe essere considerata quasi utopica) – spiega De Casa -, mentre dall’altro lato, ha affermato che vede poche possibilità di tassi di interesse negativi. Il primo punto è probabilmente positivo per la domanda di oro come investimento, mentre il secondo potrebbe avere l’effetto opposto”.

I traders scommettono forte su petrolio WTI e gas, messi da parte i metalli preziosi

Le scommesse dei traders sul greggio WTI hanno raggiunto il massimo in un anno. Lo si legge nella pillola settimanale ad opera del Centro Studi BG SAXO, secondo cui i rapporti Commitments of Traders, emessi da US Commodity Futures Trading Commission (CFTC) e the ICE Exchange Europe per il petrolio, danno una fotografia delle posizioni assunte dai traders sul mercato.
Analizzando le posizioni futures e le modifiche apportate dagli hedge fund su materie prime, forex, obbligazioni e azioni fino allo scorso martedì 5 maggio, Ole S. Hansen del Centro Studi BG SAXO mette in evidenza una riduzione del rischio per azioni, obbligazioni e valute. Nel frattempo, l’indice Bloomberg Commodity ha registrato un rendimento del 4,5%, poiché il complesso energetico e le materie prime legate ai biocarburanti hanno registrato un forte rialzo.

Andamento delle commodities

Gli hedge fund hanno mantenuto un forte interesse all’acquisto di petrolio e gas naturale mentre i titoli dei metalli preziosi sono stati ulteriormente ridotti. Il settore agricolo ha continuato a essere scambiato con una propensione breve guidata da mais, zucchero e cotone.Complessivamente, spiega BG SAXO, la posizione netta tra i 24 futures su materie prime monitorata è balzata del 10% a 620 mila lotti. Posizione lunghe in energia (lotti 690k) e metalli preziosi (lotti 182k), hanno più che compensato posizioni corte in grano (lotti -188k) e soft commodities (lotti -71k). BG SAXO segnala anche che il settore zootecnico è stato “venduto” nonostante le notizie sulle carenze di carne dovute alla chiusura dei principali impianti di trasformazione degli Stati Uniti a causa dell’emergenza sanitaria per il Covid-19.

Energia

Il rally del petrolio ha attratto continui acquisti con i fondi che hanno alzato le posizioni lunghe sul combinato petrolio Brent e WTI da 50.000 lotti a 477.000 lotti, il massimo di tre mesi. Ma cosa ha alimentato le speranze di recupero? Secondo BG SAXO, in primis, la rapida riduzione della produzione USA di shale oil, con il crollo della scorsa settimana nella flotta di perforazione attiva a un minimo di 11 anni. Il recupero è avvenuto anche grazie ai cenni di ripresa della domanda globale e all’inizio dell’accordo OPEC+ per frenare la produzione.

Metalli preziosi

La posizione sull’oro è stata ridotta di 12.000 lotti a 172.000 lotti, il più basso degli 11 mesi rimarca BG SAXO. Mentre gli investitori con orizzonte a lungo termine hanno continuato a comprare gli ETF garantiti da lingotti, ora sembra che i fondi si siano stancati dell’incapacità dell’oro di staccarsi da 1700 dollari l’oncia.
L’argento ha fatto anche peggio: le posizioni nette sono state ridotte dell’85% da febbraio. BG SAXO consiglia di tenere d’occhio questo metallo la prossima settimana per verificare segnali emergenti di forza contro l’oro dopo che il rapporto XAUXAG (indice che mette in correlazione i valori in dollari di oro e argento) ha interrotto il recente trend rialzista. Nessun segnale interessante dal rame al momento.

Agricoltura

Il Centro Studi BG SAXO pone l’accento sul mais che ha continuato a essere venduto con uno short netto che ha raggiunto il massimo di un anno a 190.000 lotti. Debole la domanda dei produttori di etanolo e un forte inizio per la prossima stagione delle colture hanno mantenuto il prezzo vicino ad un minimo pluriennale appena sopra 3 dollari al barile.

Oro: “scenario incerto continua a indicare tendenza rialzista” (analisti)

La settimana inizia all’insegna degli acquisti per l’oro, con le quotazioni che guadagnano quasi l’1%. Come sottolinea Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades, nel suo commento odierno sul metallo prezioso “gli investitori stanno acquistando di nuovo il lingotto su ogni singolo calo poiché lo scenario generale incerto continua ad indicare una tendenza rialzista per il prezzo dell’oro”. A livello tecnico, secondo l’esperto, il supporto collocato a 1.670 dollari è ora ancora più forte, mentre il prezzo continua la sua danza lenta appena sopra la soglia psicologica di 1.700 dollari. Avremmo un altro segnale rialzista se il prezzo fosse in grado di superare i recenti picchi di 1.730 / 1.735″. De Casa rimarca che nel complesso, l’oro mantiene saldo il suo ruolo di bene rifugio in un mercato in cui la volatilità rimane elevata e il prossimo ribasso sulle borse potrebbe essere dietro l’angolo se il virus tornasse con una seconda ondata.

Oro tocca nuovo massimo a 7 anni: “ulteriore segnale di forza” (analisti)

L’oro continua la sua marcia rialzista, e in uno scenario di mercato dominato dall’incertezza il lingotto mette a segno un nuovo massimo a sette anni. “Il superamento della soglia chiave di 1.700 dollari l’oncia rappresenta un altro segnale di forza del lingotto”, segnala Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades, sottolineando che “questa nuova manifestazione non sembra essere del tutto correlata a una rapida ripresa della propensione al rischio ma dipende soprattutto dall’enorme aumento del bilancio della Federal Reserve”.Tecnicamente, aggiunge De Casa nel suo commento giornaliero sul metallo giallo, la tendenza rimane rialzista poiché gli investitori stanno cercando l’oro per la sua carenza, in particolare se confrontato con il dollaro, e come bene rifugio nel caso in cui ci sia un secondo movimento ribassista sui mercati azionari dopo il forte calo osservato all’inizio di quest’anno.
Intanto le quotazioni dell’oro mostrano stamattina un leggero rialzo dello 0,14% a 1.763,85 dollari.

Oro avanti tutta, massimi da 2012 dopo nuova montagna liquidità da Fed

Nuovo strappo al rialzo dell’oro che tocca quota 1.743 dollari l’oncia, livello più alto dal 2012. A dare spinta al metallo giallo i nuovi interventi per contrastare gli effetti economici di Covid-19. La Fed ha annunciato una nuova misura per erogare prestiti per un massimo di 2,3 trilioni di dollari a sostegno delle famiglie e delle imprese durante la pandemia.Intanto oggi sono arrivati nuovi disastrosi dati dal mercato del lavoro Usa con richieste di sussidi in aumento di 6,6 milioni di unità, ben al di sopra delle aspettative che erano per un aumento di 5 milioni e segue l’aumento di oltre 6 milioni della scorsa settimana.

ALTRI BENI RIFUGIO……..?

Le 4 cose da sapere prima di investire nei beni rifugio

In periodi di crisi investire in beni rifugio rimane spesso una delle migliori scelte da fare. Infatti, un bene rifugio ha la caratteristica di mantenere un valore reale stabile quando vi è una certa instabilità dei prezzi nei mercati finanziari. Gli investimenti di questo tipo di norma sono sempre a lungo termine, e quasi mai di carattere speculativo.Infatti, i beni rifugio sono caratterizzati da rendimenti reali prossimi allo zero, proprio perché sono beni che si acquistano proprio per “rifugiare” il proprio patrimonio da un periodo di instabilità finanziaria dei mercati.  I beni rifugio possono essere di tipo differente, come:

  • Beni immobili
  • Oro
  • Materie preziose come platino, argento o diamanti
  • Titoli di stato dei paesi economicamente più forti e stabili

Vediamo insieme dei consigli base su come investire nei beni rifugio, quando è il momento giusto per farlo, e quali sono i beni migliori da selezionare.

Selezionare il miglior bene rifugio

Se avete intenzione di investire nei beni rifugio, è molto importante decidere su quale tipo di bene volete investire. Non tutti i beni hanno gli stessi vantaggi, inoltre alcuni beni potrebbero risultare più “costosi” come forma di investimento. Perciò, la prima cosa da fare quando volete investire in beni rifugio è proprio definire il capitale che avete intenzione di investire.Evitate di investire cifre troppo consistenti: scegliete di investire cifre che non metteranno a rischio la vostra stabilità economica nel lungo termine. Oltre a scegliere una cifra commisurata al proprio capitale totale disponibile, è bene anche diversificare il proprio investimento. Infatti, grazie alla diversificazione del proprio portafoglio di investimenti è possibile ridurre ulteriormente il rischio generale.Per esempio, potete investire una parte del capitale su beni immobili, mentre tenere la restante per titoli di stato, oppure oro o altre materie preziosi come i diamanti. Sicuramente investire in beni immobili richiede cifre molto più consistenti di investimenti su i titoli di stato o materie preziose come oro o diamanti.

Investire in diamanti conviene?

Tra i vari beni rifugio su cui è possibile investire spiccano i diamanti, una valida alternativa all’oro. Come per tutti i materiali preziosi su cui si vuole investire, anche per i diamanti è necessario controllare la quotazione dei diamanti su siti specializzati

Investire in diamanti non richiede cifre elevate, dato che molto dipende dalla quantità di diamanti che volete acquistare.Bisogna specificare che quando si vuole investire in diamanti, è necessario comprare diamanti da investimento (noti anche come diamanti finanziari), e non diamanti qualsiasi. I diamanti da investimento sono particolari diamanti a cui viene rilasciato un certificato da parte di un istituto gemmologico. Il certificato ha lo scopo di garantire la qualità, e quindi il valore, del diamante comprato dall’investitore.Per essere più specifici, i certificati rilasciati con i diamanti da investimento devono contenere le informazioni riguardanti il colore, purezza, taglio e peso dei diamanti comprati. Un diamante, per rientrare nella categoria dei diamanti da investimento, deve essere perfetto sia nel colore che nella purezza e nel taglio, oltre al peso che deve variare dal mezzo carato ai due carati.Ricordiamo che i diamanti da investimento, a seconda del loro peso, possono ovviamente avere una quotazione diversa (maggiori i carati, maggiore il valore). Inoltre, diamanti con valore maggiore possono risultare più difficili da vendere. E non bisogna scordarsi del cambio valutario: i diamanti vengono quotati in dollari, perciò bisogna sempre considerare il rischio di comprare o vendere ad un cambio valutario avverso.

Beni rifugio a lungo termine

Quando si parla di beni rifugio, si parla di investimenti a lungo termine. Non pensate di poter comprare un bene rifugio e rivenderlo magari dopo un paio di giorni (o anche una settimana), perché andreste ad accusare quasi sicuramente una perdita (spesso anche sostanziosa). I beni rifugio devono essere tenuti per parecchi mesi nel proprio portfolio, spesso si parla anche di anni e anni (anche decine).Ecco perché studiare per bene i pro e contro di un bene rifugio è fondamentale: fare la scelta sbagliata potrebbe costare molto caro, perché se rivenduto subito, il bene rifugio fa accusare quasi sicuramente una perdita. Scegliere invece un bene rifugio poco performante, può significare dover aspettare molti anni prima i poterli rivendere per avere un buon profitto. Come per tutti gli investimenti a lungo termine, è necessario informarsi a fondo a riguardo al bene su cui ci va ad investire.

L’informazione è tutto

Concludiamo dicendo che bisogna sempre tenere sotto controllo la quotazione di un bene rifugio. E’ necessario avere le giuste informazioni prima di investire, ma bisogna anche controllare sempre l’andamento del valore del proprio investimento. Inoltre, quando si investe su un bene rifugio, è bene anche controllare il relativo rischio.Dopotutto, anche i beni rifugio sono un tipo di investimento, e come ogni investimento, anche loro hanno un rischio intrinseco (seppur molto minore rispetto ad altri tipi di investimenti a breve e medio termine).

CURIOSO CHE A NOVEMBRE 2019 (PRIMA DEL CORONA VIRUS…PRIMA DELL’ANNO DEL TOPO) QUALCUNO AVESSE SCOMMESSO SUL RIBASSO DELLE BORSE ENTRO MARZO….

Bridgewater scommette 1,5 miliardi sulla discesa delle borse

Il più grande hedge fund del mondo sta utilizzando opzioni put per scommettere sul ribasso entro marzo dell’indice S&P 500 o dell’Euro Stoxx 50, o di entrambi. Entro la fine di quel mese i democratici dovrebbero aver scelto il loro candidato per le elezioni presidenziali

di Juliet Chung e Gunjan Banerji 22/11/2019 13:26


Bridgewater Associates ha scommesso più di 1 miliardo di dollari che i mercati azionari di tutto il mondo scenderanno entro marzo, secondo fonti a conoscenza della cosa. La scommessa, assemblata in un arco di mesi ed eseguita per il tramite di un piccolo numero di intermediari, tra cui Goldman Sachs Group e Morgan Stanley, si rivelerà fruttuosa per il più grande fondo hedge del mondo se l’indice S&P 500 o l’Euro Stoxx 50-o entrambi, registreranno appunto un ribasso, secondo quanto riportano alcune fonti del WSJ.Sono state utilizzate opzioni put, che sono contratti che danno agli investitori il diritto di vendere azioni ad un prezzo specifico, noto come strike, entro una certa data. Consentono agli investitori di sborsare una quantità relativamente piccola di liquidità per coprire un portafoglio più grande o effettuare una scommessa direzionale. Le opzioni scadono a marzo e attualmente rappresentano una delle più grandi scommesse ribassiste contro il mercato.Bridgewater ha pagato circa 1,5 miliardi di dollari per i contratti di opzioni, che rappresentano quasi l’1% dei 150 miliardi di dollari in asset in gestione della società che ha sede a Westport (Connecticut), sempre secondo le fonti del Journal. I contratti di opzioni sono legati a circa 100 miliardi di dollari di valore degli indici. Quanto Bridgewater potrebbe realizzare in caso le sue previsioni si avverassero dipende da molti fattori , tra cui l’entità complessiva del ribasso e il momento in cui incassare la posta della scommessa.Non è stato possibile determinare il motivo per cui Bridgewater ha deciso questo investimento. Molti clienti hanno detto che potrebbe essere semplicemente una copertura costruita per bilanciare l’esposizione significativa sui mercati azionari della società di gestione. I fondi spesso si coprono, o assumono posizioni di compensazione, contro altre esposizioni per proteggersi dalle perdite.L’enorme dimensione della scommessa ha spinto i trader a parlarsi e ha fatto salire il prezzo di alcune opzioni, come per esempio quelle legate all’indice S&P 500, il cui numero in circolazione ha raggiunto in settembre il livello più alto in più degli ultimi quattro anni, secondo il fornitore di dati Trade Alert. I dati mostrano che c’è stato anche un crescente interesse per le opzioni put S&P 500 che scadono a marzo.La scommessa di Bridgewater si aggiunge a un numero crescente di operazioni ribassiste piazzate nel momento in cui i mercati azionari hanno raggiunto nuovi massimi e alcuni investitori si sono preoccupati  degli effetti di una possibile correzione. Alcuni importanti money manager hanno anche previsto un crollo dei mercati se il senatore Elizabeth Warren ai aggiudicasse la candidatura alle presidenziali per il  Partito Democratico, o addirittura la presidenza stessa; i trader hanno iniziato a piazzare scommesse ribassiste in settori che includono l’assistenza sanitaria.Bridgewater ha rifiutato di commentare l’operazione, precisando che “Non abbiamo posizioni destinate a coprire o scommettere su un qualsiasi potenziale sviluppo politico negli Stati Uniti”. Bridgewater ha anche dichiarato che le sue posizioni cambiano spesso e sono spesso degli hedge costruiti per altre controparti od operazioni, e che sarebbe un errore voler interpretare troppo cosa vi sia dietro una singola posizione.La scommessa di Bridgewater è costituita da una serie di contratti put e gli indici azionari non dovrebbero necessariamente scendere ai prezzi strikeper far sì che Bridgewater ne tragga profitto: la società potrebbe mutare posizione e vendere contratti che aumentano di valore se i mercati iniziano a scendere, anche se i ribassi portassero gli indici al di sotto dei prezzi d’esercizio.La maggior parte dei contratti non sono esercitati ai prezzi di esercizio designati, ma sono invece comunemente usati come strumenti di trading per gli investitori che cercano di trarre profitto dalle mosse del mercato. I prezzi delle opzioni di solito aumentano quando lo strumento sottostante si avvicina al prezzo di esercizio e quando sembra più probabile che lo strumento possa raggiungere quel livello entro la data di scadenza.Le controparti di Bridgewater potrebbero teoricamente essere attaccate all’amo nel caso in cui la sua scommessa sia vincente. Ma una pratica standard tra le controparti di Wall Street è quella di voltarsi e coprire il rischio che si sono assunte.Alcuni investitori si sono innervositi per la quasi implacabile marcia verso l’alto dell’indice S&P 500 dal marzo 2009, il più lungo periodo rialzista negli oltre 90 anni di storia dell’indice. L’indice ha toccato 23 massimi nel 2019, in un anno in cui le speranze di tassi di interesse più bassi e di una risoluzione della controversia commerciale tra Stati Uniti e Cina hanno continuato a spingere le azioni.La data di marzo 2020 è significativa nel percorso del partito demoscratico verso le elezioni presidenziali, perché per la fine di quel mese i delegati del partito dovrebbero raggiungere la maggioranza necessaria per ottenere la candidatura alle elezioni. Investitori come Stanley Druckenmiller e Leon Cooperman hanno detto che negli ultimi mesi una presidenza Warren causerebbe un crollo dei mercati. Alcuni trader affermano che le aziende sono propense a non prendere decisioni importanti in materia di spesa fino a quando non diventa più chiaro chi vincerà o meno.Wall Street ha iniziato a rendere note analisi sulel conseguenza di una presidenza Warren, suggerendo i modi in cui gli investitori potrebbero mettere i loro soldi al riguardo. Morgan Stanley il primo ottobre scorso ha inviato ai clienti commerciali un “Elizabeth Warren Risk Basket” che ha descritto come un modo per coprire il rischio associato ai suoi molteplici piani. Lo stesso giorno quel paniere e il relativo ticker-MSXXWARR, sono stati denominati. Una persona vicina a Morgan Stanley ha detto che quel basket di titoli era destinato a riflettere gli obiettivi presidenziali ed era più ampio di quello relativo a qualsiasi altro candidato. Altre grandi banche hanno anche creato portafogli di azioni legate ai programmi dei candidati presidenziali democratici. I vertici della campagna della Warren non hanno risposto alle richieste di commento.Key Square Capital Management, un macrohedge fund da 4,5 miliardi di dollari fondato da Scott Bessent, ex capo degli investimenti per George Soros, sta scommettendo contro il dollaro in una varietà di valute anticipando il progressivo rafforzamento della signora Warren, secondo persone che hanno familiarità con la materia. Key Square ha detto in una lettera del 14 novembre agli investitori che “le persone intelligenti possono discutere se i numerosi programmi della signora Warren siano buoni o cattivi per la società americana, ma sono inequivocabilmente negativi per i prezzi dei titoli statunitensi”.Ci sono stati anche scambi ribassisti su uno dei più grandi Etf (exchange traded fund) che seguono l’assistenza sanitaria, il Fondo Health Care Select Sector SPDR, che detiene quote di aziende farmaceutiche e fornitori di assistenza sanitaria, hanno detto gli analisti. La signora Warren ed il senatore Bernie Sanders, un’altra speranza presidenziale democratica, si sono dichiarati a favore dell’abolizione dell’assicurazione sanitaria privata e per la rinegoziazione al ribasso dei prezzi dei medicinali.Cercare di trovare il tempo giusto per entrare o uscire dai mercati o scommettere sui risultati politici può rivelarsi insidioso. George Soros, un importante donatore democratico, ha perso quasi 1 miliardo di dollari nei mesi immediatamente successivi all’elezione inaspettata di Donald Trump, quando il mercato azionario si è impennato. Anche impiegare soldi per semplici operazioni di copertura negli ultimi anni è stato spesso fonte di perdite, appunto per il rialzo dei principali indici statunitensi.La cultura manageriale non ortodossa di Bridgewater, la cosiddetta trasparenza radicale, che include la registrazione e divulgazione a tutti i dipendenti della maggior parte dei meeting interni, ha reso questo fondo hedge uno dei pochi ad affascinare sia dentro che fuori Wall Street. Il suo fondatore, Ray Dalio, settantenne, ha esposto questa filosofia in un libro che ha promosso come manifesto gestionale per le aziende, nonostante gli scossoni di alto profilo registrati nelle posizioni di leadership di Bridgewater negli ultimi anni. Dalio, che ha chiesto tasse più elevate per i ricchi e ha firmato il Giving Pledge, una campagna avviata da Bill Gates e Warren Buffett per far promettere ai ricchi di donare la maggior parte della loro eredità, ha recentemente avvertito che l’aumento del populismo nel mondo e i livelli estremi di disuguaglianza possano causare conflitti. “Il capitalismo deve essere riformato. Non ha bisogno di essere abbandonato”, ha detto Dalio in un episodio della popolare trasmissione tv  “60 Minuti” all’inizio di quest’anno.Nel 2008, grazie alla previsione della crisi finanziaria poi verificatasi, Bridgewater guadagnò l’8,7% con il suo fondo di punta Pure Alpha, per poi passare a un massiccio acquisto di titoli si stato e obbligazioni che portarono a un guadagno del 27,4% nel 2010. A ottobre di quest’anno, il fondo macro ha perso il 2,7%. Un altro fondo gestito, All Weather, è aumentato del 14,5% nello stesso periodo. Bridgewater fa tipicamente molte piccole scommesse su una vasta gamma di strumenti.

Joshua Jamerson ha contribuito a questo articolo.

CHIUDIAMO  QUESTO ARTICOLO

OGGI 27 LUGLIO 2020

GOLD IDEA

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3 pensieri su “BENI RIFUGIO ? Verifichiamo.”

  1. Ciao

    ho un amico (Roberto Traversa) molto preparato sull’analisi grafica. Gli avevo consigliato di seguirti.

    Da anni va dicendo che a causa dei debiti pubblici fuori scala e dello stampare moneta senza sotto nulla di concreto (oro) a sostenerla, il sistema implodera’ e ci sara’ un mega crollo delle borse e pesantissime svalutazioni.

    Da anni accumula oro e argento fisico ad esempio al https://www.goldavenue.com/it

    Dice che, mentre l’oro di carta come tu hai giusamente appena scritto, non si e’ mosso, di oro fisico non se ne trova piu’

    Cosa ne pensi?

    Ciao

    Alessio

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    1. A me quando l’Oro sale fa piu’ preoccupare che essere contento , perchè dietro a beni di quel tipo (vedi cosa portò dalla Grande Depressione alla Seconda Guerra Mondiale)c’è sempre il ricordo storico di Inflazione elevata in periodi bui della Storia.Spero proprio non si vedano mai piu’ scenari di quel tipo ,anche se alla fine questo Corona Virus non è Guerra D’armi……ma quasi

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  2. Caro Fulvio, un chiarimento su questa analisi (già compiuta).
    Dopo il recente e fortissimo apprezzamento dei mercati nel mese di Novembre, che tu hai anticipato, sto godendo di notevoli rialzi su azioni, anche da te segnalate (ferrari, Stm, saipem) ma anche altre dell’indice italiano e non solo.
    Ho, però analizzato il gold, e con lui i minatori d’oro, acquistabili anche tramite etf. Credo che siano molto interessanti, sopratutto ora che c’è stato un bel rintraccio a 1800 dollari dell’oro, perché i motivi della salita (non solo legati a questo “virus ad orologeria”, ma bensì a dollaro debole, stampa di moneta selvaggia, tassi negstivi e ricerca di inflazione ci siano sempre tutti. Oltretutto i gold miners guadagnano, e tanto, anche con gold a 1800.se hai voglia, tempo ed interessa dagli un occhio.
    Sempre grazie per il tuo lavoro CIVICO.

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