TRUMP vs BIDEN (and NASDAQ)

Eccoci a un nuovo appuntamento dedicato forse al più atteso degli eventi del 2020 :

TRUMP vs BIDEN (and NASDAQ)

Abbiamo assistito stanotte al primo confronto diretto tra l’attuale presidente degli Stati Uniti d’America TRUMP e lo sfidante BIDEN .

Come tutti sapete il 3 Novembre 2020 si terranno le elezioni presidenziali Americane attese da tutto il Mondo con ovvio interesse e da chi opera sui Mercati Finanziari con interesse e aggiungiamo apprensione .

Apprensione che non molla i Mercati Finanziari da inizio anno , visto che oltre alla Brexit tutt’altro che risolta dopo anni di trattative e accordi , al Covid 19 , alla seconda ondata di quest’ultimo , al vaccino , tanto per non farci mancare nulla nell’anno del Topo Cinese 2020 ,abbiamo anche le presidenziali USA.

Al momento , i sondaggi , danno in vantaggio Biden vs Trump (ma tutti ricordiamo e bene la Clinton data per vincente dai sondaggi fino a poche ore dal voto contro Donald Trump….risultata poi perdente) , quindi piu’ che ai sondaggi noi ci “affidiamo” all’istinto.

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E l’istinto ci dice che Trump , con la sua passione sanguigna ,ha toccato un “tasto” a cui gli Americani fanno molta attenzione : “il portafoglio” azionario.

Trump ha spinto, come nessuno mai in precedenza, la Federal Reserve a osare l’inosabile a immettere una liquidità sui Mercati mai vista in precedenza e a portare oltre i massimi storici Pre-Covid , NASDAQ e STANDARD AND POOR (per ora non ancora il Dow Jones ma ci pare strano che questo non avverrà in futuro) e questo in una situazione economica estremamente negativa , anticipando così gli eventi e creando quindi una ricchezza immensa anche per gli stessi Americani , oltre che ovviamente per chi investe sui listini e azioni USA.

Come sapete da molti articoli e analisi precedenti , noi pensiamo che nulla di quanto visto in questi 24 mesi , Ottobre 2018 – Ottobre 2020 , sia stato casuale , anzi l’esatto contrario e ve lo abbiamo dimostrato molte volte.

Molti nostri articoli hanno evidenziato il “timing” di certe dichiarazioni sui Dazi USA-CINA di Donand Trump , sul Covid 19 e/o sull’Economia Americana , in momenti cruciali , altri hanno evidenziato e largamente anticipato anche questo impressionante recupero dei listini USA .

A proposito , 5 giorni prima che cominciasse un recupero di 168 giorni dei Mercati , Donald Trump fece questo tweet in onore dell’Italia.

Partiamo dal fatto , che per come la vediamo ad oggi , ipotizzare che a poco piu’ di un mese dall’Elezioni Presidenziali , Trump & Powell “consentano”, di passare da Toro a Orso ai Mercati dopo averli sostenuti in ogni modo e maniera , violando quindi determinati livelli “sacri” e confermandone poi ,sopratutto, la violazione, PRIMA del 3 Novembre 2020 non ci pare avere un senso logico.

NASDAQ

Per quale motivo dovrebbero farlo ?

Proprio per questo nelle ipotesi fatte sul NASDAQ si era evidenziato che dopo il raggiungimento di 12500 (12467) target della rottura al rialzo del Box 6500-9500 i livelli da curare con molta attenzione erano 11000/11050 (piu’ volte persi ma sempre poi ripresi dall’Indice Tecnologico Americano) perchè nessuno può escludere un doppio massimo o nuovi massimi futuri e nel lungo termine anche a 13300/ 14500 , visto che il retest di 10500 (lato alto del Box 6500-10500) da 12500 ad oggi è stato fatto e superato , ma sopratutto visto che il NASDAQ nonostante la forte volatilità continua a essere sopra sia a 10500 che a 11000/11050 fino a oggi e che il rialzo di questo listino non si è appiattito per nulla nonostante la correzione 12467-10500.

Molti diranno che lo scollamento tra Economia & Mercati è tale che questa ipotesi è impossibile ( e per carità potrebbero avere anche ragione, SFI è un sito che cerca nei limiti del possibile ovviamente e non pretendendo di avere sempre ragione, se non quando questa ci viene confermata poi dai Mercati stessi , di cercare proprio di anticipare quello che in quel momento è considerato impossibile ) , ma noi Vi giriamo la domanda : ma cosa dal 2009 al 2020 è stato realmente collegato all’Economia Reale e non a un evidente intervento delle Banche Centrali che hanno chiaramente “indirizzato” i Mercati (per non usare un’altra parola che sarebbe assai piu’ adeguata) e che da 11 anni mettiamo in evidenza ?

Nulla. Appunto. Nulla.

Per questo e per molto altro ,di cui però parleremo in altri articoli a venire , (quando avremo preso maggiore confidenza con il nuovo editor di wordpress che è stato completamente rinnovato e che ci sta in questi giorni creando qualche problema ), noi pensiamo che il candidato del Partito Democratico Biden , farà la stessa fine della Clinton e verrà riconfermato l’attuale Presidente Donald Trump.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è super-trump.jpg

E da Italiani che amano il loro paese , uno CHAPEAU a Donald Trump per questo tweet lo doniamo molto volentieri , in attesa che anche lui….canti VINCERO’.

Ad Maiora !

09.25.2020_FED_printing_press_cartoon

AGGIORNAMENTO 08-01-2021

NASDAQ H 13036<-08-01-2021

Target di questa analisi raggiunto in dato 8 GENNAIO 2021

ARTICOLO CHIUSO IN DATA 8 GENNAIO 2021

NUOVI AGGIORNAMENTI NELL’ARTICOLO

NASDAQ, bubble or lies, rise to 20,000?

Anche questa Analisi entra a far parte di diritto

delle GOLD IDEA di SFI TRADING ADVISOR

Vi ricordiamo idea guida di questa analisi rialzista

Con il top Storico Odierno del NASDAQ NASDAQ H 13036<-08-01-2021

il NASDAQ è a +1122

punti da quando ha rotto al rialzo

il BOX 10797-10955-11000-11050-11318-11914

HA RAGGIUNTO il target di questa analisi 13036 Imprevedibile ? SARA’….

il Move 10797-10955-11000-11050-11318-11914 e uscendo da questo Box (delta 1121) potremmo arrivare a 13036 e la cosa è tutt’altro che improbabile.

NASDAQ H 12416<-9-11-2020

NASDAQ H 12035<–16/10

torna >11914 16-10-20206-11-2020

ARTICOLO CHIUSO 8 GENNAIO 2021

CONTINUIAMO AD AGGIORNARE NASDAQ

NEL NUOVO ARTICOLO

NASDAQ, bubble or lies, rise to 20,000?

il Move 10797-10955-11000-11050-11318-11914 e uscendo da questo Box (delta 1121) potremmo arrivare a 13036 e la cosa è tutt’altro che improbabile.

NASDAQ H 12258<–top 13/10-2020

Situazione dal retest di 10500 lato alto del box 6500-10500 avvenuto da top a 12467 abbiamo eseguito

il Move 10797-10955-11000-11050-11318-11914 e uscendo da questo Box (delta 1121) potremmo arrivare a 13036 e la cosa è tutt’altro che improbabile.

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NEWS ARRIVATE DOPO IL NOSTRO ARTICOLO

ETF: una bolla pronta a esplodere?

I mercati finanziari si preparano a una nuova esplosione, chiamata ETF: cosa racconta – davvero – l’ultima mossa di JP Morgan, e della Fed, sulla prossima bolla pronta a scoppiare.

ETF: una bolla pronta a esplodere?

Lunedì 21 dicembre Tesla sbarcherà ufficialmente sullo Standard&Poor’s 500. E lo farà con un carico di aspettative spaventoso, al netto dei progetti marziani del suo fondatore e di un market cap che ridicolizza letteralmente i principali player del comparto automotive mondiale, come mostra il grafico:

Fonte: Bloomberg

D’altronde, nel meraviglioso mondo delle Banche centrali, chi ha più bisogno di un piano industriale credibile e di bilanci sostenibili, quando puoi contare sistematicamente su returns da opzioni call e conseguente espansione dei multipli, oggi giunti a un sobrio 170x di P/E sugli utili 2021, a fronte di 600 miliardi di market cap e 480 miliardi di float cap?

La pensano sicuramente così dalle parti di JP Morgan, i quali con tempismo da centometrista hanno lanciato la loro ultima scommessa: un prodotto strutturato direttamente legato ai tre principali ETF tech della Ark Investment Management – Innovation ETF, Genomic Revolution e Next Generation Internet -, rivelatisi i più hot di tutto il 2020.

Il tutto in un contesto come quello rappresentato da questo grafico, di per sé sufficiente a dimostrare il tasso di proliferazione di quei fondi nell’arco degli ultimi anni.

Fonte: Statista

Ormai, market-makers assoluti. Il problema è che la scommessa di JP Morgan va oltre e, alzata debitamente l’asticella della follia, è sconfinata in quello che appare il territorio ancora inesplorato del raschiamento terminale di un barile ormai essiccato, talmente appare vuoto.

La banca newyorchese non solo sta vendendo 589.000 dollari in prodotti strutturati legati ai tre ETF della Ark ma lo sta facendo con leva 1,5x e su un arco temporale di 6 anni. Praticamente, l’aggressività fatta scommessa. O la disperazione da fine ciclo travestita da versione finanziaria di Braveheart.

Ma ancora non basta. Al netto del carattere quantomeno baldanzoso dell’investimento, il tutto assume contorni da missione kamikaze quando si scopre che l’ETF di Ark siede su una detenzione del 10% proprio di titoli Tesla. Di fatto, quindi, la mossa di JP Morgan è una call a leva 1,5x per 6 anni sulle azioni della creatura di un uomo che ha appena annunciato di voler vendere tutto e investire i propri soldi nella costruzione di una città su Marte.

Certo, i numeri stanno dalla parte di Ark, come mostra questo grafico:

Fonte: Bloomberg

Stando a dati di Bloomberg, il 10 dicembre l’Ark Innovation ETF ha registrato un inflow di capitale pari a 275 milioni di dollari, un’iniezione che ha permesso al fondo di raggiungere i 16 miliardi di assets totali e sorpassare proprio l’Ultra-Short Income ETF di JP Morgan con i suoi 15,2 miliardi.

Da inizio anno, l’Ark ETF ha guadagnato il 150%. Tesla il 650%. Insomma, due palesi beneficiari del cosiddetto rising tide garantito dalla liquidità a pioggia della Fed che ha gonfiato a dismisura la bolla tech dai minimi di marzo. Di per sé, già un rischio. Non fosse altro per l’ipotesi di big rotation di cui la vittoria di Joe Biden e l’approdo del vaccino anti- Covid hanno creato i prodromi.

Per ora, però, il Nasdaq è tornato sui massimi storici. E poco importa che si sia recentemente scoperto come la gran parte dell’impalcatura che regge l’ultimo strato di quel palcoscenico finanziario fosse basata sul materiale di pessima qualità (e breve durata) della mega scommessa sulle opzioni di Softbank. L’importante è battere il ferro finché è caldo. E, infatti, in gergo ciò che viene proposto da JP Morgan è definito Yolo ETF, dove la prima parola è l’acronimo di You Only Live Once.

In parole povere, si vive una volta sola. Vi fidereste di un investimento che può vantare un nomignolo simile? In un mercato normale, basato su concetti ormai desueti e degni di un museo delle cere come la price discovery o il fair value, ovviamente no. Ma questo deve far riflettere su almeno due presupposti.

Primo, il mercato non esiste più. Al suo posto, piazzata al centro del mondo come un ideale e distopico panopticon finanziario, che è la Fed. O, più in generale, le Banche centrali con il loro Qe perenne e ormai assunto e prezzato come strutturale da chi investe. Ne consegue che il destino di Tesla e con esso il suo market cap e quindi anche la fortuna di Ark e della scommessa di JP Morgan, ad oggi non appaiono nelle mani di chi acquista fisicamente auto o valuta i rating societari o decide su cosa sia più oculato investire, soppesando anche i rischi. Lo decide, al 99%, Jerome Powell. E dietro di lui, chi tira i fili. Il gestore della giostra. Tradotto, quei Primary dealers che la Federal Reserve – in tempi di deficit stellare – deve trattare ancor più con i guanti bianchi, poiché parte integrante dello schema Ponzi chiamato appunto Qe.

leggi anche La Fed dice No a nuovo stimolo, ma esistono gravi segnali d’allarme sui mercati

La Fed dice No a nuovo stimolo, ma esistono gravi segnali d'allarme sui mercati

E alla luce di questo, sorge un dubbio: se JP Morgan si lancia in un’operazione simile – capace di bruciare l’intero investimento insieme alla credibilità della banca, stante proprio l’overweight su Tesla aggravato da una leva 1,5x su quell’arco temporale -, lo fa perché ai piani alti sono impazziti? Oppure perché sanno che la big rotation non ci sarà e che la giostra tech girerà ancora per un tempo sufficiente a trovare la via verso l’uscita di sicurezza?

Giova ricordare che nell’estate del 2019 fu proprio la mossa di JP Morgan di trasferire immensi capitali fuori dai propri conti presso la Fed a creare lo sbilanciamento nelle riserve, lo stesso che a metà settembre generò l’impazzimento dei tassi overnight sull’interbancario e obbligò Jerome Powell a entrare in gioco direttamente con sei mesi abbondanti di aste repo e term (dopo l’annuncio iniziale di sole due settimane di operatività emergenziale).

Insomma, il player è di quelli che decidono le regole. Non che le subiscono. Secondo, come mostra questo ultimo grafico stiamo vivendo un sempre più marcato de-couple fra indice del mercato delle opzioni e regimi single-stock.

Fonte: Bloomberg/ZerohedgeInsomma, proprio l’incertezza del quadro generale porta sempre più investitori – daily traders in testa – a diffidare ancora dell’overall market e preferire la scommessa sulla performance di singoli nomi. Nel nostro caso, Tesla. Insomma, ci vuole pelo sullo stomaco. O, forse, sana incoscienza. O, in ultima istanza, certezza nel fatto che la recita a soggetto delle Banche centrali – semplicemente – non può finire. Pena, un 2008 al cubo. Per tutti.Forse è per questo che si parla di scommessa con profili da si vive una volta sola: non tanto per i rischi esiziali di una call su Tesla all’1,5x di leverage su 6 anni (compaiono i brividi lungo la schiena solo a scriverlo), quanto perché questo giro di giostra a spese delle stamperie centralizzate di tutto il mondo potrebbe essere l’ultimo. Quantomeno per un po’, giusto il tempo per il mondo di purgare qualche decina di trilioni di dollari in stati patrimoniali ipertrofici e market cap lisergici.Insomma, prima che – come nei cartoni animati – compaia la scritta finale That’s all folks!, qualcuno ha pensato che fosse il caso di lanciarsi in uno Yolo raschiafondo.

TRUMP… LA GUERRA CONTINUA!

US politics and the 2020 elections | The Economist

La notizia del fine settimana ormai la conoscete tutti, anzi le due notizie, anche se la seconda è una non notizia, visto che la ripresa dei colloqui per la Brexit era scontata.La Corte Suprema se ne è lavata le mani, solo due giudici hanno ritenuto di accogliere nel merito la richiesta del Texas insieme ad altri 18 Stati, dei quali non dimentichiamocelo 4 sono democrati.

Alla fine anche la Corte Suprema ha rigettato l’ultimo appello di Trump.
Ora non resta che osservare i democratici vincere le elezioni del Senato in Georgia, magari con qualche aiutino.
Ma qualcosa di anomalo esiste!
O è un bluff o i repubblicani hanno un asso nella manica. https://t.co/vS2kVPCOzk

Io non so cosa abbiano in mente Trump e il suo staff legale, non ne ho la più pallida idea, quello che è certo è che anche se oggi Biden sarà eletto presidente dai grandi elettori, non è finita qui.

Trump, America rischia di avere presidente illegittimo – Nord America – ANSA https://t.co/dXSznKyAFd

Ora per rispondere indirettamente alle tante domande e osservazioni che ci arrivano, servono un paio di precisazioni.

La prima è che al sottoscritto non interessa nulla se ha vinto Biden o Trump, in un concorso di bellezza non importa chi è il più bello, ma come votano i giudici, elettori o amministrativi.

Elezioni Usa, oggi Biden presidente ma Trump insiste: “Voti illegali” https://t.co/6DAX1IqwMK

— Adnkronos (@Adnkronos) December 14, 2020

“Gli Stati chiave che hanno trovato enormi quantità di voti illegali, praticamente tutti” gli Stati decisivi, “non possono certificare questi voti come completi e corretti senza commettere un grave reato. Tutti sanno che persone morte, persone sotto il limite di età, immigrati irregolari, persone con firme false, detenuti e tanti altri hanno votato illegalmente”, scrive Trump. “Inoltre, i ‘guasti’ delle macchine (un altro termine per ‘frodi’), gli elettori non residenti, voti di scambio, gli osservatori repubblicani esclusi, voti più numerosi degli elettori a Detroit, Philadelphia, Milwaukee, Atlanta, Pittsburgh, e altrove. In tutti gli Stati chiave ci sono più voti di quanti siano necessari per conquistare lo stato e vincere le elezioni. Questi voti non possono essere certificati, quest’elezione è contestata”.

In questi mesi, e ne sono testimoni i lettori di Machiavelli ho spesso scritto che avrebbe vinto Biden, perché doveva vincere Biden e Trump doveva essere eliminato. Ora solo un ingenuo o un cretino, fa finta di non aver visto cosa è successo in America, Trump non poteva in alcun modo perdere se tutto fosse stato regolare, primo perché i mercati azionari lo adorano, secondo perché la classe media è quella che più ha beneficiato delle sue politiche anche se la povertà è aumentata grazie alle banche centrali.

Non lo dico io, ma la sinistra americana…

OOOOPS del secolo! Detto dalla sinistra americana è monumentale! Trump ha realizzato il primo boom egualitario degli ultimi decenni | L’HuffPost https://t.co/YFOw8sGfvT

Chiaro il concetto, poi potete fare i telebani, i partigiani, può piacervi questo altro vecchietto e la sinistra progressista made in USA, ma a me non importa nulla, Trump andava eliminato in una maniera o nell’altra, il resto lo lascio leggere a Voi che siete esperti di media mainstream.Biden a meno che i democratici non riescano a vincere MIRACOLOSAMENTE per concessione divina anche i due senatori in Georgia, resta un’anatra zoppa, anche se sarei contento vincesse in maniera totalitaria, cosi giusto per sperimentare anche in America le fallimentari politiche democratiche.Trump ha perso la guerra commerciale con la Cina, è stato un perfetto idiota come suggeriva la storia in questo, ha fatto molti altri errori è amico di Wall Street, ma se devo scegliere tra Trump e Biden, scelgo Trump, anche se l’America si merita di meglio.

Ma proseguiamo, perché siamo solo all’inizio!

Here Is The Little-Known Provision In The CARES Act That Could Trigger A Year-End “Selling Deluge” https://t.co/TXebDfMvQH

— zerohedge (@zerohedge) December 13, 2020

C’è una cosa che in molti hanno dimenticato, in primavera con il CARES ACT, la legge speciale per far fronte alla pandemia, è stato deciso che gli americani in questo momento di grave difficoltà potranno accedere ai loro fondi pensione, riscattando senza la penale del 10 % sino a 100.000 dollari.Non solo, il carico fiscale per il riscatto anticipato, potrà essere diluito nell’arco dei tre anni, il che significa che nei prossimi giorni potrebbe esserci un’ondata di riscatti visto che la possibilità scade alla fine dell’anno, con le conseguenze che potete immaginare.Non solo, ci sono altri piccoli particolari, il classico diavolo nei dettagli che potrebbe davvero diventare interessante.Per il resto va tutto bene, la Merkel in preda al panico ha imposto ai tedeschi per la prima volta negli ultimi mesi un lockdown totale, in America un record dietro l’altro di contagi e decessi, come nel mondo intero e in Italia, un governo in grande salute sembra all’improvviso rinnegare le promesse e decide di imporre un lockdown totale tra Natale e la fine dell’anno, ovviamente andrà tutto bene, perché lo dicono i mercati.La Brexit non è un problema come non lo è stato in tutti questi anni di falsa ipocrisia che la presentava come la fine del mondo, comunque finirà il mondo continua.Noi continuiamo a restare ancorati alla realtà, mentre i proci sui mercati festeggiano, la verità è figlia del tempo!

Elezioni Usa, Steve Bannon invoca decapitazione Fauci e numero uno FBI. ‘Tornerei all’epoca dei Tudor’

Twitter ha sospeso l’account di Steve Bannon dopo che l’ex consulente di Donald Trump e ideologo della destra sovranista americana ha invocato la decapitazione del numero uno della FBI Christopher Wray e dell’immunologo della Casa Bianca Anthony Fauci, minacciato tra l’altro di licenziamento dallo stesso presidente americano qualche giorno fa.Bannon (che conta tra i ‘suoi fan’ la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e il numero uno della Lega, Matteo Salvini) non si è limitato a invocare la decapitazione di Wray e Fauci, ma ha anche immaginato le loro teste impalate davanti alla Casa Bianca, a mo’ di avvertimento.L’ex strategia della campagna presidenziale di Trump per l’Election Day del 2016 ha lanciato il macabro auspicio attraverso il suo podcast War Room, che è stato poi distribuito sotto forma di video da diversi social media.Così, stando a quanto riporta il Guardian, ha inveito Bannon:“Il secondo mandato inizierà con il licenziamento di Wray e di Fauci…andrei anche oltre ma il presidente è un uomo di cuore”.“Io, invece – ha continuato – tornerei direttamente ai tempi dei Tudor, in Inghilterra. Metterei le loro teste su dei pali ai due angoli della Casa Bianca, per lanciare un avvertimento ai burocrati federali: o vi allineate al programma o siete finiti”.Sono ore di forti tensioni in America, dove non si conosce ancora il nome del prossimo presidente Usa, dopo le elezioni presidenziali di martedì scorso, 3 novembre.Donald Trump è tornato a protestare, mostrando tutta la propria frustrazione per una sconfitta che sembra più vicina. Trump si è scagliato di nuovo contro il conteggio dei voti, che continua in alcuni stati, e che rende impossibile al momento decretare con certezza chi sarà il vincitore dell’Election Day.Gli stati dove l’esito appare ancora incerto sono l’Arizona, il Nevada, la Georgia, la Pennsylvania e il North Carolina.In base alle proiezioni dell’Associated Press, l’ex vicepresidente dell’amministrazione di Barack Obama, il democratico Joe Biden, si avvicinerebbe alla vittoria, con il sostegno di 264 grandi elettori, a fronte dei 214 pro-Trump.Parlando dalla Casa Bianca per un quarto d’ora circa, Trump ha tuonato – senza prove, come sottolinea anche la Cnbc – che “vincerebbe facilmente” senza il conteggio di quei voti, che ha definito “voti illegali” (voti arrivati nelle ore successive all’Election Day del 3 novembre scorso; normalmente i seggi chiudono alle 19 ora locale).Trump ha ripescato teorie complottiste contro i sondaggisti, le “Big Tech”, la “Big Money”, attaccando i media di lavorare affinché i democratici “rubino” le elezioni.Dal canto suo Biden ha definito gli attacchi del presidente “disperati, senza alcun fondamento e la conferma del fatto che sta perdendo”.In un’intervista al Washington Post Anthony Fauci, esperto nazionale di malattie infettive e responsabile della task force della Casa Bianca contro il Covid-19, ha criticato Trump per la gestione della pandemia da coronavirus COVID-19.Twitter ha sospeso l’account di Steve Bannon dopo che l’ex consulente di Donald Trump e ideologo della destra sovranista americana ha invocato la decapitazione del numero uno della FBI Christopher Wray e dell’immunologo della Casa Bianca Anthony Fauci, minacciato tra l’altro di licenziamento dallo stesso presidente americano qualche giorno fa.Bannon (che conta tra i ‘suoi fan’ la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e il numero uno della Lega, Matteo Salvini) non si è limitato a invocare la decapitazione di Wray e Fauci, ma ha anche immaginato le loro teste impalate davanti alla Casa Bianca, a mo’ di avvertimento.L’ex strategia della campagna presidenziale di Trump per l’Election Day del 2016 ha lanciato il macabro auspicio attraverso il suo podcast War Room, che è stato poi distribuito sotto forma di video da diversi social media.Così, stando a quanto riporta il Guardian, ha inveito Bannon:“Il secondo mandato inizierà con il licenziamento di Wray e di Fauci…andrei anche oltre ma il presidente è un uomo di cuore”.“Io, invece – ha continuato – tornerei direttamente ai tempi dei Tudor, in Inghilterra. Metterei le loro teste su dei pali ai due angoli della Casa Bianca, per lanciare un avvertimento ai burocrati federali: o vi allineate al programma o siete finiti”.Sono ore di forti tensioni in America, dove non si conosce ancora il nome del prossimo presidente Usa, dopo le elezioni presidenziali di martedì scorso, 3 novembre.Donald Trump è tornato a protestare, mostrando tutta la propria frustrazione per una sconfitta che sembra più vicina. Trump si è scagliato di nuovo contro il conteggio dei voti, che continua in alcuni stati, e che rende impossibile al momento decretare con certezza chi sarà il vincitore dell’Election Day.Gli stati dove l’esito appare ancora incerto sono l’Arizona, il Nevada, la Georgia, la Pennsylvania e il North Carolina.In base alle proiezioni dell’Associated Press, l’ex vicepresidente dell’amministrazione di Barack Obama, il democratico Joe Biden, si avvicinerebbe alla vittoria, con il sostegno di 264 grandi elettori, a fronte dei 214 pro-Trump.Parlando dalla Casa Bianca per un quarto d’ora circa, Trump ha tuonato – senza prove, come sottolinea anche la Cnbc – che “vincerebbe facilmente” senza il conteggio di quei voti, che ha definito “voti illegali” (voti arrivati nelle ore successive all’Election Day del 3 novembre scorso; normalmente i seggi chiudono alle 19 ora locale).Trump ha ripescato teorie complottiste contro i sondaggisti, le “Big Tech”, la “Big Money”, attaccando i media di lavorare affinché i democratici “rubino” le elezioni.Dal canto suo Biden ha definito gli attacchi del presidente “disperati, senza alcun fondamento e la conferma del fatto che sta perdendo”.In un’intervista al Washington Post Anthony Fauci, esperto nazionale di malattie infettive e responsabile della task force della Casa Bianca contro il Covid-19, ha criticato Trump per la gestione della pandemia da coronavirus COVID-19.

Usa 2020, Trump insiste: “Contano i voti illegali, ci vogliono rubare le elezioni” | Biden intanto allunga, lo staff: “Vinceremo”

“Se si contano i voti legali vinco facilmente le elezioni! Se si contano i voti illegali e quelli in ritardo, ci rubano le elezioni”. Lo afferma Donald Trump in un comunicato, tutto a lettere maiuscole, diffuso dalla sua campagna elettorale. Poco prima aveva twittato: “Tutti gli Stati assegnati recentemente a Biden saranno legalmente contestati da noi per frode elettorale -ci sono – molte prove. Vinceremo!”. Nel frattempo lo staff di Joe Biden si dice sicuro della vittoria. Il candidato democratico risulta ancora in corsa negli ultimi Stati ancora in bilico.Usa 2020, Trump insiste: "Contano i voti illegali, ci vogliono rubare le elezioni" | Biden intanto allunga, lo staff: "Vinceremo" © TgCom24 Usa 2020, Trump insiste: “Contano i voti illegali, ci vogliono rubare le elezioni” | Biden intanto allunga, lo staff: “Vinceremo”

Giudice della Georgia respinge azione legale Trump – Un giudice in Georgia ha respinto la causa avanzata dal Partito repubblicano statale e dalla campagna del presidente Donald Trump sull’elaborazione dei voti per posta. I repubblicani chiedevano di assicurare che la contea di Chatham James Bass, che comprende la città fortemente democratica di Savannah, rispettasse le leggi statali sull’elaborazione delle schede per assente. Il giudice della corte superiore della contea non ha fornito una spiegazione per la sua decisione avvenuta al termine di un’udienza durata circa un’ora. Il Gop e la campagna di Trump avevano sollevato preoccupazioni su circa 53 schede che secondo gli osservatori del seggio non facevano parte di un lotto originale di votazioni. I funzionari delle elezioni della contea hanno testimoniato che tutte le 53 schede erano state ricevute in tempo.Anche il Michigan nega la causa a Trump – E dopo la Georgia una nuova sconfitta legale di Donald Trump nella battaglia sullo spoglio dei voti: un giudice di una corte statale del Michigan ha respinto il ricorso della campagna del presidente per fermare il conteggio dei voti.Staff di Biden: “inutili” le cause di Trump – Le cause intentate dal presidente Donald Trump negli stati in bilico sono “inutili” e non sono altro che un tentativo di “distrarre e rinviare quello che ora è inevitabile. Joe Biden sarà il prossimo presidente”: è quanto ha detto la direttrice della campagna del candidato democratico, Jen O’Malley Dillon, nell’aggiornamento dato oggi alla stampa.Lo spoglio in Pennsylvania non finirà oggi – Il Pennsylvania potrebbe essere decisiva e la corsa tra Donald Trump e Joe Biden nello Stato è sempre più in bilico. Ma l’esito di questa gara potremmo non vederlo neanche oggi, perché il conteggio in una delle contee – quella di Allegheny – è stato sospeso fino a venerdì a causa di circa 29mila schede controverse. A spiegarlo è stata Bethany Hallam, componente del consiglio della contea alla Cnn. In Pennsylvania lo spoglio è ancora in corso e mancano qualcosa come 605mila schede da scrutinare. Trump è in vantaggio di circa 120mila voti ma Biden è in rapida rimonta. Entrambe le campagne si dicono fiduciose di prendere lo Stato che, nel caso di Biden, con i suoi 20 grandi elettori, darebbe la vittoria finale. Ma per farlo, oltre il 60% delle rimanenti schede dovrebbero andare a suo appannaggio. Non è impossibile, perché mancano alcune contee considerate fortemente orientate verso i democratici.Biden allunga in Nevada – Joe Biden è avanti invece in Nevada di 12mila voti su Donald Trump. Lo riporta Cnn, sottolineando che il democratico sta allungando sul presidente. L’ultima rilevazione infatti gli concedeva un vantaggio di 7mila schede. Ora è a +1%. Il Nevada conta 6 Grandi elettori che, sommati agli 11 dell’Arizona (anche qui i democratici sono avanti), garantirebbero a Biden i 270 voti necessari per diventare presidente.

US ELECTION: conseguenze post risultato elettorale

La battaglia elettorale prosegue, anche dopo le Elezioni USA. La strada che porterebbe sia Donald Trump che Joe Biden alla Casa Bianca transita per quegli stati che già 4 anni fa furono fondamentali: Michigan, Wisconsin e Pennsylvania. E poi magari non è finita lì visto che Trump, se perde, farà ricorso. A mettere tensione è stato il Covid-19 che ha fatto crescere la percentuale di voti per corrispondenza dal 21% del 2016 al 39% di quest’anno (circa 80 milioni di voti). Il conteggio dei voti per corrispondenza richiede generalmente più tempo a causa delle procedure di verifica della firma. E poi, una volta ottenuti i risultati, dovranno anche essere accettati da entrambe le parti. Cosa che secondo me non accadrà in quanto i risultati in alcuni Stati potrebbero essere determinati da un piccolo margine di voti, e quindi… aspettiamoci che entrambe le parti perseguano ogni meccanismo politico, legale e di procedura per garantire che ogni voto per il loro candidato sia conteggiato. Cosa significa questo? Allungamento dei tempi, e per i mercati finanziari il tutto fa paio con una parola, anzi due: incertezza e volatilità.Intanto però possiamo dire che viene confermata la solita divisione tra “campagna” (pro Trump) e “città” (pro Biden). Intanto ennesimo plauso ai sondaggisti che hanno nuovamente sbagliato le previsioni. La scusa più comune è che ormai la gente non sopporta più le telefonate e molti non rispondono o rispondono in modo non coerente. Ma nel primo caso…che succede? La risposta la dà il sondaggista? Spero di no.Non ci resta che aspettare e vedere cosa succede. Nel frattempo però cerchiamo di smarcare un altro problema che ci vede molto più interessati ed è una domanda che molti lettori mi hanno fatto via email. Domanda forse scontata ma che merita di essere approfondita.

TRUMP vs BIDEN: impatti se vincono i repubblicani o i democratici

Premessa: il punto nevralgico da discutere è la politica fiscale. E fino ad oggi, la cifra spesa dal sistema non è certo indifferente. Per il FMI finora è stato fornito al sistema un importo pari a 11.000 miliardi di USD come stimolo fiscale su scala globale. Una cifra che ha contribuito in modo determinante a questo risultato. Per certi versi clamoroso ma evidentemente “drogato” dal sostegno dei Governi. Qui vi riporto il grafico del GDP USA. Clamoroso se guardiamo solo la parte arancione, un po’ meno se studiamo la linea azzurra (visto che siamo ancora “sott’acqua”)

Se avete letto i post precedenti sull’argomento, avrete capito che alla fine che vinca Trump o che vinca Biden, un cospicuo pacchetto fiscale è comunque previsto in arrivo.Ma nella fattispecie che succede se vince l’uno, l’altro oppure se le vittorie sono solo “mezze vittorie”?

POLITICA FISCALE : simile (negli importi) ma diverse (negli obiettivi)

Quindi, a conti fatti, possiamo ipotizzare TRE scenari

  1. VITTORIA BIDEN o TRUMP con controllo di entrambi i rami del Congresso: vi dico subito che vedendo le proiezioni è di difficile realizzazione. Ma è anche il quadro che porterebbe ad un pacchetto fiscale approvato in tempi brevi molto cospicui (circa 2.200 miliardi tanto per cominciare per Biden).  A proposito di quest’ultimo, è vero che vuole aumentare le tasse ma è altresì vero che tale iniziativa sarebbe compensata dall’impatto fiscale sopra descritto. Nel caso in cui dovesse vincere TRUMP il pacchetto fiscale dovrebbe aggirarsi sui 1.900 miliardi e vale quanto scritto prima sul controllo del Congresso.
  2. MEZZA VITTORIA: ovvero vince uno dei due ma senza il controllo di una parte del Congresso (diviso in Camera e Senato). chi vince si troverebbe a doversi confrontare con una parte del Congresso NON amico. Quindi tempi che si allungano per le approvazioni e pacchetti fiscali meno importanti.
  3. CONTESTAZIONE: è lo scenario peggiore perchè inchioderebbe tutta la macchina politica, economica ed amministrativa USA.

Proviamo a capire cosa succede nel caso in cui ci si ritrovi con una vittoria netta democratica. Se abbiamo un’ondata BLU con un Biden pigliatutto abbiamo positività per azionario, sia USA che globale, perchè l’impatto fiscale è decisamente invasivo, con un importante effetto “moltiplicatore”. Meno bene il mercato obbligazionario USA e per l’USD (scenario che fa paio con quanto detto qui). Occhio anche ad una eventuale “ROTAZIONE settoriale”, il gap tra growth e value è a livelli impressionanti, e col tempo il gap potrebbe quantomeno restringersi.

Inoltre, non dimenticate che il piano Biden è più favorevole ai consumi discrezionali (perchè si stimolano i consumi domestici), le infrastrutture, e le energie rinnovabili (bene tutto quanto è ESG). Ricordate cosa vi ho presentato QUI? 

Avremo poi tempo per approfondire gli altri scenari. Solo due flash: si è parlato molto dell’impatto sui titoli tech. Biden propone una web tax che potrebbe creare qualche fastidio.  Sulla politica commerciale se invece vince Trump, già sappiamo dove si va a parare (non bene per l’Europa). Biden invece è più global anche se potrebbe essere il vero portatore del glocal. Vi lascio qui sotto quello che era il programma elettorale di Biden. Tenetene conto, credo ci siano spunti decisamente interessanti. L’analisi è di Banque Pictet AM.

UPDATE: impatto tasse sugli utili aziendali 2021

Aggiorno il post con questo interessante grafico. Ecco l’impatto dell’aumento tasse ipotizzato da Reuters (attenendosi al programma Biden) sugli UTILI AZIENDALI per il 2021. Come dicevo, per certi titoli l’inasprimento fiscale verrà compensato dalla campagna di aiuti governativi. Ma come sempre, questa è la teoria e nella pratica bisognerà vedere come va a finire. Intanto questo grafico serve per farsi un’idea, a livello SETTORIALE, cosa possiamo aspettarci.

Ma adesso aspettiamo le conferme che i mercati stanno subodorando. E se vorrete, torneremo sull’argomento

TRUMP O BIDEN… CAOS!

Come possono testimoniare gli amici di Machiavelli, coloro che sostengono il nostro viaggio, abbiamo visto giusto, il CAOS, l’incertezza sino all’ultimo volto, la battaglia legale che verrà sono i tratti distintivi che riporteranno per sempre alla storia, il ricordo di queste elezioni presidenziali.Noi avevamo il sospetto che il nostro modellino poteva suggerire il caos, ma più che il sospetto avevamo la certezza che Trump andava eliminato in una maniera o nell’altra.Ora è abbastanza chiaro a tutti, che Biden ha probabilmente vinto per il momento le elezioni americane 2020

Se il Nevada oggi confermerà la vittoria di Biden, Biden sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti, salvo Corte Suprema e battaglie legali sino all’ultima scheda o voto.La perdita all’ultimo voto postale del Michigan e del Wisconsin ha rimesso in gioco Biden, ma il Nevada è l’ago della bilancia e a soli 75 % dei voti la differenza è appena più di 8000 voti.La Pennsylvania è una situazione particolare, li quasi un terzo dei voti è arrivato per posta, devono ancora essere contati più di un milione di voti e se le percentuali del voto postale parlano di onda blu, per Trump non c’è scampo.Come abbiamo sempre detto a noi non interessa chi vincerà il concorso di bellezza a noi interessa come voteranno i giudici e in questo abbiamo visto bene, i giudici non saranno gli elettori ma la Corte Suprema.Siamo stati gli unici a riproporre in un post la scorsa settimana la possibilità di un revival di RECOUNT 2000…

https://icebergfinanza.finanza.com/2020/10/26/us-election-2020-recount/embed/#?secret=TuM3qe6k4X

Nulla da aggiungere abbiamo visto giusto!

I mercati nel frattempo, si proprio quelli che per mesi vi raccontavano che se avesse vinto Biden e Trump avesse perso ci sarebbe stata la 3 guerra mondiale, festeggiano fin che possono la vittoria di Biden, gli stessi mercati che negli ultimi 20 anni non hanno mai indovinato una crisi o un avvenimento, dalla crisi subprime, passando per la Brexit sino ad arrivare alla presidenza di Trump.Gli unici mercati che contano hanno già dato il loro verdetto, sono i bond vigilantes, loro stanno sorridendo alla vittoria di Biden e pregustano lo spettacolo della lunga battaglia legale che li attende.Dopo lo spike TECNICO notturno a 1.75 il rendimento è letteralmente collassato a 1.50.Suggerisco agli amici di Machiavelli o a chi se ne intende che il movimento ha originato la rottura del trend al rialzo che durava da agosto.Vediamo che succede nei prossimi giorni lo spettacolo è assicurato, nel breve ma soprattutto nel lungo termine.Spero che sia chiaro a ingenui e fessi che Trump non accetterà mai la vittoria di Biden a meno che qualcuno non abbia recapitato un azzeramento dei suoi debiti e di possibili condanne quando tornerà un normale cittadino o un pizzini con qualche particolare consiglio.

“We will win this. As far as I’m concerned we already have won it.”

Donald Trump says he will be going to the US Supreme Court over the election result, adding that there’s been a “major fraud on our nation”.

Read the latest on the #USElection: https://t.co/84PLkAd29u pic.twitter.com/ALnu2s9EtB

— SkyNews (@SkyNews) November 4, 2020

Ora sarà interessante osservare il comportamento della Corte Suprema degli Stati Uniti, dove il vantaggio è di 6 repubblicani contro 3 democratici, il rischio di uno scontro istituzionale è enorme e non escluderei qualcosa di ben più grave, che ora sfugge a molti.Hai mercati non gliene frega nulla di Biden o Trump a loro interessa solo la droga di PowellTrump ora non può che sperare in una riconta dell’Arizona e il rischio è di perdere anche la Georgia con i voti postali dell’ultima ora per non parlare poi della Pennsylvania che sarebbe persa sempre per via dei voti postali.

Una cosa è certa, sondaggisti e media è meglio che cambino mestiere, della cosiddetta orna blu, nessuna traccia ZERO!

Io andrei piano a dire che le cose sono chiare che i mercati sanno quello che fanno perché ora molto cambierà a seconda di come andranno le cose non solo per la presidenza ma anche e soprattutto per il SENATO…

Alla luce delle dinamiche in atto legate ai voti postali come finirà #Elections2020

— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) November 4, 2020

Se vince Biden come sembra e il SENATO resterà in maggioranza repubblicano, Biden sarà un’anatra praticamente zoppa.

Wall Street: futures Dow Jones oltre 350 punti, Nasdaq +2,5%. Biden verso la vittoria, Trump strepita

Wall Street prosegue il trend rialzista post Election Day, con i futures sul Dow Jones che balzano di oltre 350 punti, o dell’1,3%, e quelli sullo S&P 500 e sul Nasdaq 100 che avanzano rispettivamente dell’1,7% e del 2,5%.Stando alle ultime rilevazioni dell’Associated Press, Joe Biden si avvierebbe a diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti, con un sostegno di 264 grandi elettori, a fronte dei 214 a favore di Donald Trump.Secondo la NBC News, l’ex vicepresidente dell’amministrazione di Barack Obama dovrebbe emergere vittorioso negli stati del Wisconsin e Michigan (in cui tra l’altro Trump vince l’Election Day del 2016), mentre il conteggio dei voti prosegue ancora in questi due stati e in altri.Da segnalare che, per diventare presidente degli Stati Uniti, sono necessari almeno 270 voti dei grandi elettori. Il presidente in carica Donald Trump non sembra orientato ad accettare una eventuale sconfitta e decide di adire alle vie legali, intimando lo stop al conteggio dei voti, che non è ancora completato a causa dei diversi voti che sono stati espressi via posta, a causa della pandemia del coronavirus.Brad McMillan, responsabile della divisione degli investimenti presso Commonwealth Financial Network, commenta il trend della borsa Usa, sottolineando che “i mercati stanno reagendo molto bene al fatto che gran parte dell’incertezza legata alle elezioni sia alle spalle. Non tutta, ma almeno i risultati peggiori sembrano essere stati evitati”.Lindsey Bell, responsabile della strategia di investimenti presso Ally Invest, fa notare inoltre che “sembra probabile che avremo un Congresso diviso che, stando a quanto insegna la storia, è lo scenario preferito dal mercato azionario. Questa aspettativa è stata prezzata dal mercato (nella sessione di ieri), con i titoli dei settori health care, dei servizi di comunicazione e tecnologici che hanno guidato i rialzi”.Il Dow Jones ha terminato la sessione di ieri in rialzo di 367,63 punti (+1,3%), dopo essere balzato nei massimi intraday fino a +821 punti; lo S&P 500 è salito del 2,2%, mentre il Nasdaq Composite è volato del 3,9%.L’assenza apparente di uno scenario di Blue Wave è stato apprezzato soprattutto dai titoli delle Big Tech: Facebook è balzata dell’8,3%, Amazon e Alphabet hanno guadagnato più del 6%, Apple è salita del 4%, Netflix del 2%.McMillan ha commentato il trend facendo notare che, “senza alcuna Blue Wave, il Senato rimarrà diviso, fattore che ostacolerà le decisioni politiche di chiunque diventerà presidente. Questo significa che probabilmente non ci sarà nessun grande cambiamento sul fronte delle tasse, così come sul piano di limitare il potere delle grandi aziende tecnologiche”

Elezioni Usa: non c’è stata l’attesa ‘onda blu’, corsa presidenziale appare più in bilico (Allianz GI)

“La corsa presidenziale degli Stati Uniti è molto più serrata rispetto al previsto scenario dell’onda blu, che nelle ultime settimane ha dominato i titoli dei giornali. Ma secondo il nostro team di Washington, la strada verso la vittoria per Joe Biden è ancora aperta. Potremmo dover aspettare il conteggio dei voti, che dovrebbe richiedere qualche giorno, soprattutto in Stati come la Pennsylvania”. Lo spiega Mona Mahajan, US investment strategist di Allianz Global Investors, che si sofferma sulla reazione dei mercati “scossi da quanto la corsa presidenziale appaia ancora in bilico”. In particolare, sottolinea Mahajan, il rendimento dei titoli del Tesoro statunitense a 10 anni, che ieri sera era di 94 punti base, è sceso a 83 punti base, un’inversione di 10 o 11 punti, che riflette un “flight to safety”. Per Allianz GI “i prossimi giorni e le prossime settimane saranno fondamentali per conoscere l’esito definitivo della corsa presidenziale e le successive reazioni dei mercati”.

Elezioni Usa, Trump vince in Iowa. Per lui 171 grandi elettori, Biden in vantaggio con 205 voti

Considerando la vittoria che, secondo le proiezioni, il presidente americano Donald Trump si sarebbe aggiudicato nello stato dello Iowa, al momento la distribuzione dei voti dei grandi elettori è la seguente: 205 voti dei grandi elettori a favore dello sfidante democratico Joe Biden e 171 voti per Donald Trump. E’ quanto emerge dai calcoli della NBC.Tuttavia, i risultati finali di alcuni swing states, come il
Wisconsin, il Michigan e la Pennsylvania non saranno noti per giorni a seguito dell’Election Day.Saranno come sempre i grandi elettori a decidere il destino dell’America.Il presidente degli Stati Uniti non è eletto infatti dal voto popolare, ma dal collegio elettorale, composto da 538 grandi elettori.Per diventare presidente, il candidato deve assicurarsi la maggioranza semplice dei voti, ovvero 270 voti. Il numero dei grandi elettori relativo a ogni Stato è proporzionale alla popolazione dello stato stesso.

Borse giù con incertezza voto Usa. A Piazza Affari è il giorno dei conti di Intesa

La lunga notte delle presidenziali americane al momento non ha ancora dato il nome del nuovo presidente degli Stati Uniti. La sfida tra Donald Trump e il democratico Joe Biden prosegue. L’ex vicepresidente dell’amministrazione di Obama si mostra ottimista sulla possibilità di sconfiggere Trump ma al tempo stesso invita alla pazienza. Con la vittoria in Texas, il presidente americano Donald Trump riduce lo svantaggio sullo sfidante Biden. Secondo Bloomberg, prima dell’avvio dei mercati europei, Biden si sarebbe aggiudicato 224 dei voti dei grandi elettori, e Trump 213. Saranno come sempre i grandi elettori a decidere il destino dell’America.Un clima di incertezza che si ripercuote sui mercati, con i listini europei che si preparano a un cauto avvio.“Tutti coloro che si aspettavano di vedere un’onda blu per i Democratici, hanno subito visto questa speranza disillusa quando sono arrivati i primi risultati, con il voto repubblicano che regge abbastanza bene e in aree in cui normalmente non ti aspetteresti”, commenta Michael Hewson, chief market analyst di CMC Markets UK, sottolineando che al momento “sembra altamente improbabile che i Democratici prenderanno il controllo del Senato” che avrebbe dato loro carta bianca sul fronte del nuovo piano di stimolo fiscale.Lato macro l’agenda odierna prevede il Pmi servizi per le principali economie della zona euro, tra cui l’Italia. Prime indicazioni per il mercato del lavoro americano di ottobre, con la diffusione del sondaggio ADP per il settore privato. Sempre per gli Usa in arrivo l’indice ISM servizi. Per la stagione degli utili attesa oggi a Piazza Affari per i numeri di alcune big del Ftse Mib, tra cui Intesa Sanpaolo e Snam.

Elezioni presidenziali Usa: per il forex il vincitore sarà Joe Biden, sell off sul dollaro

I mercati sembrano scommettere su una vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali Usa.Nel giorno dell’Election Day, guardando al mercato del forex, il dollaro scende nei confronti delle principali valute, con il Dollar index che perde lo 0,60% circa, a quota 93,61, dopo essere salito al record in un mese nella sessione di lunedì.I sondaggi danno Joe Biden favorito nei sei stati in bilico – swing states -ovvero in Arizona, Florida, Michigan, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin: tutti stati in cui il presidente americano in carica, Donald Trump, vinse nelle elezioni Usa del 2016.In generale, gli analisti ritengono che una vittoria del democratico Biden indebolirebbe il dollaro, in quanto l’ex vice presidente dell’amministrazione di Barack Obama spingerebbe per un piano di stimoli più sostanzioso rispetto a quello che verrebbe varato sotto la presidenza di Donald Trump, e anche perché l’approccio verso il commercio sarebbe decisamente più aperto rispetto all’era del protezionismo inaugurata con la presidenza del tycoon.Gli analisti hanno tuttavia segnalato che l’incertezza sull’esito delle elezioni Usa rimane molto alta e che potrebbe essere prematuro prendere posizioni.L’euro balza intanto di oltre mezzo punto percentuale nei confronti del dollaro, guadagnando lo 0,54% a $1,1704, riconquistando così la soglia di $1,17.La sterlina segna un rally dello 0,80% a $1,3026.Il dollaro cede anche nei confronti delle valute rifugio, arretrando dello 0,13% sullo yen a JPY 104,58 e dello 0,66% sul franco svizzero, a CHF 0,9129.Forte il rally del dollaro australiano nei confronti del dollaro Usa, con il rapporto di cambio AUD-USD che balza dell’1,25% a $0,7143. Tag: elezioni Usa

Wall Street scommette su trionfo Biden, occhio anche a ritorno in campo della Fed (analisti)

Wall Street sale con decisione nel giorno delle elezioni presidenziali. Tutti e tre i principali indici azionari (S&P 500, Down Jones e Nasdaq) segnano rialzi nell’ordine del 2% con gli investitori che scommettono che la contesa elettorale si concluderà con una chiara vittoria del candidato democratico Joe Biden e un rapido accordo sul nuovo pacchetto di stimoli fiscali.Il focus sulla possibile vittoria di Biden “sta portando in alto i tassi di interesse soprattutto a lungo termine (in vista di cospicue emissioni governative), mercati azionari tonici in vista di politiche fiscali espansive
malgrado il rialzo delle tasse e dollaro in deprezzamento, in vista anche di una maggiore morbidezza sul tema politica commerciale”, asserisce Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte SIM.Da indiscrezioni di stampa emerge che Trump starebbe già cercando di approntare la sua strategia di battaglia legale per contestare il voto, concentrato soprattutto sullo stato della Pennsylvania. “Se questo è l’atteggiamento del mercato, l’esito finale presenta ancora diverse incertezze”, aggiunge Cesarano che ritiene che al di là di chi sarà il vincente, il vero driver dei mercati sarà ancora rappresentato dalle banche centrali nelle prossime settimane, a partire dalla Fed di giovedì che potrebbe, ad esempio, far intendere di essere pronta a riprendere gli acquisti sui corporate bond, di fatto interrotti da diversi mesi a quota 45 Mld $ verso un potenziale massimo di 750 Mld $.

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US ELECTIONS 2020: Bets vs Polls (last check)

Signori ci siamo. Dopo tante parole, dopo migliaia di tweet, provocazioni, liti, accuse e quant’altro, siamo arrivati alla resa dei conti. Le elezioni USA entrano nel vivo e gli americani sono chiamati alle urne.
Elezioni profondamente condizionate dalla situazione economico sanitaria, con un Covid-19 assoluto protagonista. E sarà proprio il coronavirus l’elemento più importante per guidare la scelta del 46° presidente degli Stati Uniti. Qui trovate le due analisi previsionali più note, aggiornate con gli ultimi dati trovati.
Da una parte l’andamento delle scommesse, dove Biden ha ancora un vantaggio importante, e dall’altra i sondaggi dove Trump risulta in recupero ma sempre in svantaggio. A questo punto probabilmente lo scenario migliore è il “blue wave” o blue sweep, che renderebbe netta la vittoria di Biden e gli renderebbe più facile apportare progetti e supporti all’economia. Una vittoria risicata di Biden potrebbe invece portare a contestazioni di voto, il che rischia di inchiodare la macchia politica ed economica USA.

BETS

POLLS

Mercati in attesa del voto americano con le Big Tech Usa sotto pressione

Dai sondaggi agli altri indicatori, le aspettative non sono molto diverse rispetto al 2016, ma c’è estrema cautela tra gli investitori. Nel frattempo le Big Tech scontano una possibile stretta fiscale e regolatoria

Finalmente ci siamo, ma con una sola certezza, che la sera di martedì 3 novembre in America si chiudono le urne. Poi tutto sembra ancora possibile, anche se con gradi diversi di probabilità, se si guarda agli indicatori disponibili. Il primo e più ovvio sono i sondaggi, che danno Biden in vantaggio anche se ridimensionato su Trump, per un numero di punti che non arriva alle due cifre. Poi c’è quel grande indicatore che si chiama mercato. Dal 1932 in poi la conferma del candidato in carica, il cosiddetto incumbent, è stata preceduta per quasi il 90% delle volte da un indice S&P 500 in rialzo nei tre mesi precedenti. Il benchmark di Wall Street ha iniziato agosto a 3295 punti e ha chiuso venerdì 30 ottobre a 3270. Il mercato preferisce le certezze, e una conferma lo è di più di un nuovo, nel caso di Biden si fa per dire, arrivato. Quindi, negli anni elettorali, premia la vittoria dell’incumbent, ma premia anche la certezza dell’arrivo di un presidente, vecchio o nuovo che sia. Infatti, dopo le elezioni, Wall Street tende a salire fino a fine anno. Di più se vince lo sfidante, perché recupera in parte il terreno perso prima, come mostra il grafico qui sotto.

Andamento dello S&P 500 negli anni elettorali dal 1932 a seconda dell’esito (Fonte: Strategas)
Andamento dello S&P 500 negli anni elettorali dal 1932 a seconda dell’esito (Fonte: Strategas)

OBIETTIVO 270 VOTI AL COLLEGIO ELETTORALE

Un altro indicatore sono le scommesse raccolte dai broker, che a fine ottobre danno le possibilità di vittoria di Trump al 35%, ma si sbagliavano, come i sondaggi, anche quattro anni fa quando c’era Hillary Clinton al posto di Joe Biden e la sua vittoria era data al 68%. La scottatura presa da sondaggisti ed esperti nel 2016 brucia ancora, e induce gli investitori a estrema cautela nello sposare le previsioni. Anche perché questa volta c’è anche il rischio supplementare di elezioni contestate e persino di nessun candidato in grado di assicurarsi i 270 voti nel collegio elettorale necessari per diventare presidente. L’ordinamento americano prevede questa possibilità e assegna al Congresso l’ultima decisione. In questo caso però non votano i singoli deputati, ma vengono raggruppati per collegi elettorali di appartenenza a ciascuno dei quali spetta un voto, quindi i Dem non avrebbero la vittoria garantita anche se sono numericamente maggioranza.

CLIMA DIVERSO DAL 2016

E poi ci sono gli umori politici, che dal campo repubblicano lasciano trasparire qualche segnale di rassegnazione a una possibile sconfitta di Trump. Maria Bartiromo, ad esempio, notissimo volto della finanza televisiva, sul WSJ di sabato ha firmato un editoriale dal titolo ‘Trump ha già vinto’ che sembrava più un epitaffio che un viatico per il secondo mandato. Eppure il suo entusiasmo per Trump è arcinoto e dopo la sua vittoria a sorpresa nel 2016 non si stancava di raccomandare ‘Buy! Buy!’ dagli schermi di Fox Business. Il sentiment che spiega una certa rassegnazione in campo Rep suona più o meno come segue: 4 anni fa gli americani, un po’ depressi da 8 anni da Obama che giocava più a fare il presidente dell’ONU che degli Stati Uniti, avevano bisogno dell’adrenalina e dell’orgoglio nazionale offerto da Trump; ora, stressati dal virus e dal clima di scontro, più che di adrenalina hanno bisogno di essere rassicurati e tranquillizzati.

DIFFERENZE SMUSSATE DAL VIRUS

Di certo il virus ha smussato le differenze delle due agende presidenziali, con stimoli da migliaia di miliardi di dollari al primo posto di entrambe e con quella di Biden che ha messo in secondo piano le tasse, previste per la fase due e comunque per quanto riguarda gli utili societari sotto il livello pre-Trump. Negli ultimi giorni inoltre nel mirino del candidato Dem sono finiti le Big Tech, che più di tutti hanno tratto vantaggio dalla digitalizzazione indotta dalla pandemia. Infatti il 30 ottobre ‘zio Joe’ ha twittato alla Trump che ‘gli americani che lavorano sodo non devono pagare più tasse federali sul reddito di Amazon o Netflix, è ora che questi big paghino adeguatamente’. Sembra The Donald di 4 anni fa che attaccava Jeff Bezos perché riusciva a schivare il fisco nonostante facesse soldi a palate. E sui big tech non pesa solo la spada di Damocle fiscale, ma anche quella regolatoria, con l’istruttoria antitrust aperta dal Dipartimento di Giustizia nei confronti di Google e i propositi di break-up dei colossi del web come nei confronti dei big del petrolio all’inizio del 1900 o con i colossi delle telecomunicazioni come AT&T all’inizio degli anni 1980.

BOTTOM LINE

Come sempre il mercato sta dicendo qualcosa. La prima è la tenuta degli indici di Wall Street nonostante il ritorno del contagio, che sembra guardare oltre le elezioni. La seconda è che probabilmente, chiunque vinca, i big tech saranno chiamati a pagare un prezzo per il vantaggio formidabile acquisito rispetto al resto dell’economia con la pandemia. La terza è che questo non significa una battuta d’arresto della digitalizzazione e della rivoluzione tecnologica, che continuano a essere la principale forza trainante dell’economia globale, e se si fa spazio a nuovi protagonisti, tanto meglio.

Elezioni Usa, i sondaggi dicono Biden ma la storia di Wall Street punta a Trump

Schroders ricorda che una Borsa in rialzo nei tre mesi prima del voto ha quasi sempre preceduto la conferma del presidente in carica. Ma avverte anche che dal mercato arrivano indicazioni a favore di Biden

I sondaggi dicono con chiarezza che il democratico Biden dovrebbe vincere le elezioni cui mancano ormai pochi giorni, e così anche le scommesse raccolte dai broker specializzati, mentre il mercato azionario americano, sulla base della performance storica, sembra invece indicare una vittoria di Trump. Quest’ultimo indicatore ha un lungo track record di previsioni corrette. Ogni volta che Wall Street è stata in rialzo nei 3 mesi precedenti le elezioni, il partito in carica ha vinto: dal 1932 questa metodologia ha previsto correttamente il vincitore nell’86% dei casi, e 19 volte nelle ultime 22 elezioni. Quindi, con l’S&P 500 in rialzo del 4% circa da agosto, i mercati sembrano prezzare la vittoria di Trump.

IL MERCATO DELLE SCOMMESSE

Lo sottolinea in un commento Sean Markowicz, Strategist, Research and Analytics di Schroders, osservando che fino a metà settembre l’azionario USA si è mosso sostanzialmente in linea con l’indicazione che veniva dal mercato delle scommesse, ma ora i due indicatori hanno iniziato a muoversi in direzioni opposte. Al 27 ottobre, infatti, le possibilità che Trump venisse rieletto indicate dalle scommesse erano solo al 35%. L’esperto di Schroders si chiede se il fatto che Biden sia avanti nei sondaggi basti a convincere gli investitori che Trump verrà sconfitto. Molti pensano di no e ricordano che dopotutto i sondaggi com’è noto hanno sbagliato quattro anni fa, quando Trump sconfisse Hillary Clinton.

EVITARE REAZIONI D’IMPULSO

Indipendentemente da chi vincerà, Markowicz ricorda come la storia insegni comunque che, sul lungo termine, nessun partito politico è meglio o peggio per i mercati, e gli investitori dovrebbero evitare di reagire di impulso subito dopo i risultati. Una possibile spiegazione della divergenza dei due indicatori, secondo l’esperto di Schroders, è che il vantaggio di Biden nei sondaggi abbia ridotto le possibilità di un risultato contestato, che viene percepito come più negativo per l’azionario, rispetto ai timori di una maggior tassazione e regolamentazione con una sua presidenza.

SEGNALI SOTTO LA SUPERFICE

Un’altra possibilità è che il mercato delle scommesse abbia espresso troppa fiducia in una vittoria schiacciante contro Trump, dato che anche nel 2016 prevedeva un 80% di possibilità che Clinton vincesse. Ma anche se i mercati azionari indicassero una vittoria di Trump, l’esperto di Schroders osserva che sotto la superfice i segnali sono contrastanti: i titoli che secondo le aspettative dovrebbero beneficiare di una presidenza Biden sono in rialzo da quando il suo vantaggio nei sondaggi è aumentato.

I CASI DI SMALL CAP E TITOLI VALUE

Markowicz cita le small verso le large cap, con le prime che da settembre, hanno sovraperformato del 4,4%, all’aumentare delle possibilità di una vittoria di Biden, spiegando che gli analisti si aspettano un pacchetto fiscale più ampio con una presidenza democratica e una crescita economica potenzialmente maggiore. Ma anche le azioni value verso quelle growth, con le prime che a settembre hanno iniziato a riprendersi a fronte di un importante sell-off sui big tech, i quali potrebbero soffrire di una regolamentazione molto più stringente con Biden presidente.

CONSIDERARE ALTRI FATTORI

La conclusione di Markowicz è comunque che, indipendentemente da chi vincerà, gli investitori dovrebbero evitare di prendere decisioni basate soltanto sul risultato elettorale, anche perché i presidenti non operano nel vuoto e ci sono molti altri fattori che possono influenzare i mercati, come ad esempio valutazioni, tassi di interesse e inflazione.

Wall Street in rialzo dopo vendite al dettaglio. Focus su news vaccino Pfizer e Boeing

Wall Street in rialzo grazie al dato relativo alle vendite al dettaglio, che si è confermato migliore delle attese.Nel mese di settembre, le vendite al dettaglio degli Stati Uniti sono salite dell’1,9%, meglio del +1,2% atteso dal consensus. Il rialzo è stato il quinto consecutivo su base mensile, ed è stato sostenuto, in particolare, dagli acquisti di articoli di abbigliamento e di auto.Escluso il settore automobilistico, il dato ha confermato la propria solidità, con una crescita pari a +1,5%.Inaspettato e deludente è stato invece il calo della produzione industriale, che a settembre è scesa per la prima volta in cinque mesi, arretrando dello 0,6%, rispetto al +0,4% atteso dal consensus. La produzione industriale rimane a un livello inferiore del 7,1% rispetto ai livelli precedenti la pandemia.Focus anche sulla lettera con cui il ceo di Pfizer Albert Bourla ha chiesto all’FDA l’autorizzazione per l’utilizzo di emergenza del vaccino anti-COVID-19 a cui sta lavorando, appena dopo l’arrivo di alcuni dati che confermeranno la sua sicurezza.Il Dow Jones sale di oltre 230 punti (+0,80%), a 28.729 punti; il Nasdaq avanza dello 0,73% a 11.800 circa; lo S&P cresce dello 0,62% a 3.504 punti.Ancora attesa per il raggiungimento di un accordo tra i democratici di Nancy Pelosi e l’amministrazione Trump sul piano di stimoli anti-COVID-19.Ieri il segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin ha confermato l’intenzione del governo Usa di proseguire nelle trattative, anche in presenza di differenze sui fondi da destinare per finanziare i test per l’individuazione del coronavirus. E il presidente americano Donald Trump ha detto di essere disponibile ad alzare l’ammontare previsto per il piano di aiuti oltre la soglia di $1,8 trilioni.Tra i titoli sotto i riflettori, occhio anche a Boeing, in forte rialzo dopo che le autorità europee hanno reso noto che il 737 MAX potrà tornare a volare.

Wall Street chiude settimana migliore da agosto, nonostante #TrumpHasCovid. Si scommette su piano stimoli Usa

Wall Street positiva, complice il tweet di Drew Hammill, numero due dello staff della speaker della Camera Usa, Nancy Pelosi, che ha alimentato le speranze sull’arrivo di un piano di stimoli anti-COVID-19 prima dell’Election Day.Gli indici azionari salgono per la terza sessione consecutiva: il Dow Jones avanza di quasi 140 punti (+0,49%), a 28,558 punti circa; lo S&P sale dello 0,55% a 3.466 punti; il Nasdaq fa +0,66% a 11.497 punti.Il trend della borsa Usa, a poche settimane dalle elezioni presidenziali Usa del prossimo 3 novembre, si conferma positivo su base settimanale.Il Dow Jones e lo S&P 500 hanno guadagnato rispettivamente del 2,7% e del 2,9%, mentre il Nasdaq ha incassato più del 3%. Su base settimanale, è la performance migliore dal mese di agosto.Focus sulle operazioni di M&A, dopo le indiscrezioni del Wall Street Journal, secondo cui il colosso dei chip AMD (Advanced Micro Devices) sarebbe prossimo ad acquistare il rivale produttore di chip Xilinx per un valore di $30 miliardi. Un accordo potrebbe essere siglato la prossima settimana, ma non vi è alcuna garanzia di successo delle trattative. AMD ha una capitalizzazione di mercato superiore ai $100 miliardi, grazie al balzo del titolo, che quest’anno è stato pari a +89%, sulla scia del boom della domanda di PC, in tempi di pandemia COVID-19, che ha scatenato il balzo anche della domanda di semiconduttori.Tornando alle trattative sul piano di stimoli economici Usa, Hammill ha pubblicato su Twitter un post in cui sottolinea che Pelosi e il segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin hanno parlato per 40 minuti, all’inizio della giornata.La conversazione, ha precisato, “si è focalizzata sul capire se ci sia una qualsiasi prospettiva di un accordo imminente su una proposta di legge completa”.Il riferimento è all’accordo sul piano di stimoli economici anti-COVID a favore delle famiglie e aziende americane che non è stato ancora raggiunto, e che gli States attendono da settimane.Il tweet è stato pubblicato dopo che Nancy Pelosi ha sottolineato che non appoggerà un qualsiasi aiuto alle compagnie aeree senza che ci sia un piano di stimoli più completo.Dal canto suo, Donald Trump – che qualche giorno fa aveva detto di aver dato istruzioni ai suoi di non proseguire le trattative con i Democratici, rimandando tutto al post elezioni presidenziali Usa- aveva detto in un’intervista alla Fox Business di ieri che il governo e i democratici stavano “iniziando ad avviare trattative molto produttive”.#TrumpHasCovid è stato il grande protagonista di questa settimana: dopo essere stato ricoverato venerdì scorso al Walter Reed Medical Center lo scorso venerdì, a seguito della positività al test del coronavirus ed essere stato dimesso lunedì, il presidente americano ha detto di tutto e di più.Tra le sue ultime uscite, quella con cui ha detto che non parteciperà al dibattito presidenziale del prossimo giovedì, 15 ottobre, in quanto il dibattito sarà virtuale. Trump sostiene di non essere contagioso.Così Carl Icahn, l’investitore miliardario e presidente di Icahn Enterprises ha commentato nel corso dell’evento Monitor Active-Passive Investor Summit, ha commentato intanto nella serata di ieri il trend dei titoli azionari a Wall Street:“Guardando ai prezzi delle azioni, credo che alcune siano alte in modo ridicolo, ma andare short su di esse si rivelerebbe una operazione molto, molto costosa. Molti di questi titoli che voi credete siano eccessivamente prezzati continuano a salire. Di conseguenza, credo che ciò dipenda dal piano di stimoli”, su cui gli investitori continuano a scommettere.Tra i titoli, focus su GE dopo il commento degli analisti di Goldman Sachs, che ritengono che il titolo abbia un margine di rialzo di ben il 50%

Trump rilancia: accordo piano fiscale da oltre 1.800 mld $ prima delle elezioni

Donald Trump prova a tenere accesa la speranza di un accordo sul nuovo piano di stimoli fiscali prima delle elezioni. Il presidente statunitense ha detto oggi che un accordo prima delle elezioni è “ancora possibile”, dando la colpa ai democratici della mancata intesa. Trump si è detto disponibile a sostenere un piano da oltre 1.800 miliardi di dollari, ossia di entità superiore alla precedente proposta respinta dalla speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi.

Elezioni USA: tutti gli scenari (anche apocalittici) a cui i mercati devono tenersi pronti

A meno di quattro settimane dal voto statunitense, Wall Street e i mercati azionari globali guardano con sempre maggiore attenzione al possibile esito delle urne. Tra gli operatori serpeggia il timore che un risultato incerto delle urne con Trump sconfitto ma di poco, porti a una contestazione del voto e quindi a settimane di elevata incertezza. Ma gli scenari possibili sono tanti, alcuni dei quali remoti ma da non sottovalutare a priori.
E’ dedicato alle elezioni negli Stati Uniti il report della Direzione Studi e Ricerche di Intesa SanPaolo in cui gli analisti sottolineano come lo scenario post voto si presenta carico di incertezze, collegato a fattori strutturali (aumento della polarizzazione politica, espansione del ruolo dei social media). A questi si aggiungono fattori contingenti legati alla pandemia come una campagna elettorale “virtuale”, difficoltà per lo svolgimento del voto e possibili contestazioni per il voto postale, e ora la positività del Presidente e di parte del suo staff a COVID-19.

Lo scenario base

Gli esperti della Direzione Studi e Ricerche di Intesa SanPaolo si sono soffermati a tracciare i possibili scenari che potrebbero venire a crearsi il 3 novembre prossimo. Quello centrale che si verificherà nel dopo voto, affermano, vede un Congresso diviso come negli ultimi decenni in cui nessuno dei due candidati avrebbe mano libera per attuare la propria agenda di politica economica. Tuttavia, ammettono gli esperti di Intesa, la situazione è fluida e non si possono escludere altre sorprese nelle prossime settimane.
I risultati elettorali sono soggetti al rischio di esiti contestati per scarti contenuti fra i voti dei due candidati, in molti casi definiti dagli stati come motivazione per un riconteggio, in altri richiesti dal candidato che abbia motivazioni per ritenere i conteggi inaccurati. Un altro rischio è il caso di mancanza di una maggioranza nel Collegio Elettorale, con un’allocazione di 269 delegati a entrambi i candidati. In caso di scarto contenuto fra i risultati del voto popolare per i due candidati, è possibile che l’esito elettorale resti incerto per un periodo anche prolungato dopo il 3 novembre, come sperimentato nelle elezioni del 2000, quando la disputa fra G.W. Bush e Al Gore durò per più di un mese.

Le incertezze legate al voto per posta

Altra eventualità presa in considerazione dagli esperti riguarda il voto per posta che potrà avere ricadute importanti sull’esito definitivo, generando possibile incertezza prolungata, anche a causa dei ripetuti riferimenti espliciti di Trump a possibili frodi legate al voto postale. Nel 2016, il 25% dei voti è stato inviato per posta, e nel 2020 il voto postale potrebbe essere il 50% del totale. In un sondaggio recente, il 70% dei probabili elettori democratici intende votare per posta, contro il 54% dei repubblicani.
Uno scenario improbabile, ma che non si può escludere, è il rifiuto da parte di Trump di accettare i risultati elettorali in caso di sconfitta, prima attraverso ricorsi alla Corte Suprema giustificati da accuse di frode negli spogli e/o di non validità di schede elettorali e poi attraverso una permanenza a oltranza alla Casa Bianca, sostenuta anche da una possibile mobilitazione popolare dei suoi elettori.

Gli scenari apocalittici

A questi scenari di rischi si aggiungono quelli che gli esperti definiscono apocalittici che potrebbero verificarsi. In primis, una proroga della data del voto indicata però dagli esperti come praticamente impossibile. In mancanza di un nuovo risultato elettorale, o di una modifica del 20° emendamento, si seguirebbero le regole previste dalla Costituzione per la successione, e il presidente della Camera diventerebbe presidente. Dal punto di vista pratico, essendo necessario un voto favorevole di entrambi i rami del Congresso, non è realistico prevedere una proroga del voto oltre il 3 novembre.
Altro scenario apocalittico riguarda il passaggio del potere in caso di morte, rimozione o incapacità del presidente. In tal caso si fa riferimento al 25esimo emendamento alla Costituzione che stabilisce le regole per il passaggio del potere in caso di peggioramento improvviso e imprevisto delle condizioni di salute di Trump. A questo si aggiunge l’impossibilità di Trump a partecipare alle elezioni del 3 novembre. Secondo il NYT, il Republican National Committee (un presidente e 168 rappresentanti statali, 3 per stato/territorio) dovrebbe riunirsi e selezionare un nuovo candidato. La scelta di un nuovo candidato genererebbe problemi pratici: in molti stati il voto è già iniziato e non ci sarebbe tempo per stampare nuove schede con un nuovo nome. Infine, altro scenario vede Trump vincere ma impossibilitato a governare. Un caso anche più complicato sorgerebbe in caso di elezione di Trump e di una sua successiva impossibilità a governare.
Si prospetta quindi una delle elezioni più complicate anche dal punto di vista dei mercati considerando che le previsioni per il quadro post-elettorale sono soggette a un’incertezza potenzialmente prolungata, tra timori di ricorsi, elezione contestata e possibili scenari apocalittici collegati allo stato di salute del Presidente.

BLU WAVE: il mercato prende posizione

Trump non sa più cosa inventarsi per racimolare voti anche solo nei sondaggi. E nemmeno il voler sembrare invincibile (al Covid-19) sembra stia funzionando. Magari potrebbe pensare di diventare una star della musica per riacquistare popolarità. Peccato però che i Supertramp già hanno avuto un certo successo e farsi magari chiamare SuperTrump potrebbe non essere una buona idea.
Idiozie a parte, eccovi le scommesse sui due personaggi.

Il divario resta importante, e quindi il mercato inizia a pensare ad un domani “senza Trump”.
Nei prossimi giorni magari parlerò di come sarà il mercato nel caso in cui arriverà Biden, intanto però possiamo solo dire che addirittura si inizia a pensare a quella che sarebbe l’ondata blu: BLUE WAVE, ovvero con i democratici vittoriosi non solo con Biden, ma anche con la maggioranza al Congresso, il che aprirebbe a piani di stimolo dagli importi elevati. Ecco perchè il rally è trainato dalle small caps, mentre il Nasdaq si trova a fare i conti con il rischio di regolamentazione per i suoi campioni che hanno trascinato le borse negli ultimi mesi.
Vi lascio qualche anticipazione di cosa potrebbe portarci la “Blue Wave”.

1) Innanzitutto la curva dei tassi USA: già adesso si è mossa e lo farà ancora di più. Motivo? Politica fiscale aggressiva, più stimoli e migliore crescita economica.
2) Occhio alle megacap che hanno dominato negli ultimi mesi. L’indice nel mirino è il NYFANG+
3) USD che rischia un indebolimento, rendimenti in aumento soprattutto nella parte lunga della curva e anche una rotazione settoriale. Soprattutto questo punto diventa molto interessante.

Elezioni Usa: prossimo dibattito Trump-Biden sarà virtuale. Ma Trump: ‘non parteciperò, non sono contagioso’

Il prossimo dibattito presidenziale in vista dell’Election Day del 3 novembre, in calendario il prossimo giovedì 15 ottobre, si terrà in modalità virtuale. Lo ha stabilito la commissione bipartisan sui dibattiti presidenziali, che ha fatto l’annuncio.Qualche minuto dopo l’annuncio, Donald Trump ha detto che non parteciperà.“No, non andrò a sprecare il mio tempo in un dibattito virtuale”, ha detto, durante una intervista rilasciata al canale televisivo Fox Business.Il presidente americano, malato di COVID-19 e tornato lunedì alla Casa Bianca dopo essere stato ricoverato per alcuni giorni al Walter Reed Medical Center, ha detto – senza avere alcuna prova in mano, come ha fatto notare un articolo della Cnbc – che la Commissione ha deciso per un dibattito virtuale per favorire lo sfidante democratico Joe Biden.“Non credo di essere contagioso”, ha detto ancora il presidente Usa. Ma i fatti sono contro di lui, visto che, secondo la comunità dei medici, i pazienti malati di COVID devono rimanere in quarantena per almeno 10 giorni dopo aver contratto il virus, fino a 20 giorni, a seconda della gravità dell’infezione.

J.P. Morgan: servono portafogli “agili” per fronteggiare l’incertezza attuale

Lo scenario principale di J.P. Morgan Asset Management resta sostanzialmente positivo, ma il futuro dell’industria del risparmio gestito passerà per investimenti ingenti nella tecnologia

Investire nella tecnologia oggi per diventare i vincitori di domani. È stato questo il messaggio principale di George Gatch, CEO di J.P. Morgan Asset Management, durante l’apertura dell’International Media Summit che quest’anno, ovviamente, si è tenuto virtualmente. In primo piano, nell’analisi di Gatch, c’è la trasformazione provocata dalla pandemia di Covid-19 che “ha alzato l’asticella per tutta l’industria del risparmio gestito”.

MOMENTO CRUCIALE

Secondo Gatch, infatti, le scelte che i gestori compiono oggi plasmeranno l’intera industria per i prossimi dieci anni e la tecnologia trasformerà completamente il settore degli investimenti. Tuttavia, pur essendo stato uno shock profondo e inatteso, la pandemia porta con sé nuove e interessanti opportunità di crescita per l’asset manager, e in particolare per quelli “ben posizionati”. Ma il salto di qualità dell’industria avverrà solo offrendo nuovi servizi ai clienti, andando a capire per tempo quali sono i loro bisogni e soprattutto migliorando nell’ambito della trasparenza e della capacità di fornire insight significativi a corredo delle strategie di investimento.

TECNOLOGIA IMPRESCINDIBILE

Soffermandosi poi sulla tecnologia, Gatch ha ricordato gli importanti investimenti effettuati negli ultimi anni da J.P. Morgan Asset Management per mettere a punto le nuove piattaforme SPECTRUM (Portfolio Management), MORGAN (Client Portfolio Analytics & Insight) e NEWTON (Risk Management). Ma la strategia del futuro sarà basata principalmente sulla sostenibilità, che per J.P. Morgan AM si basa su quattro pilastri principali: engagement aziendale, data e ricerca, prodotti e soluzioni e sull’integrazione dei criteri ESG in tutta la piattaforma di investimento proprietaria. Infine, Gatch ha sottolineato come la strategia di sviluppo della società passerà per la crescita in mercati come Asia (Cina in particolare), Messico, Cile e America Latina in generale: aree che presentano tassi di crescita semplicemente “troppo grandi per essere ignorati”.

WARD: SERVONO PORTAFOGLI AGILI

A fare il punto sugli scenari di mercato è stata Karen Ward, Chief Market Strategist EMEA, che si è soffermata in particolare sulla necessità di avere a disposizioni portafogli “agili” per navigare nell’incertezza dominante. Un’incertezza dettata sicuramente dall’andamento della pandemia, ma anche da altri elementi come le elezioni Usa e le trattative per la Brexit. Secondo Ward i mercati possono subire cambiamenti repentini, con un’inversione di ruoli tra vincitori e vinti, e per questo è fondamentale poter contare su un equilibrio in grado di contrastare i rischi di coda.

SCENARIO ABBASTANZA POSITIVO

In attesa di un vaccino, e pur sottolineando la grande risposta a livello globale di banche centrali e governi, Ward ha messo in guardia dalla possibilità di uno scenario di downside con un aumento dell’inflazione che, a catena, porterebbe a politiche meno incisive, aumento smisurato del debito pubblico, austerità e infine alla stagflazione. Tuttavia, la stessa Ward ha illustrato anche uno scenario positivo che, grazie a una crescita ulteriore del settore tecnologico, culmina in una ripresa che favorisce l’approccio value e i mercati emergenti. “Il nostro scenario – ha concluso Karen Ward – è abbastanza positivo, ma è fondamentale avere portafogli equilibrati e agili”.

Elezioni presidenziali Usa, dibattito Pence-Harris: scintille su COVID e guerra commerciale

Quello tra il vicepresidente americano Mike Pence e la senatrice democratica Kamala Harris, scelta da Joe Biden come suo braccio destro nella corsa all’Election Day, è stato sicuramente un dibattito molto più calmo rispetto al primo faccia a faccia tra Trump e BidenLe scintille non sono però mancate, in particolare sulla gestione del coronavirus da parte dell’amministrazione TrumpHarris ha sferrato subito un colpo contro il governo Usa: “Il popolo americano è testimone di quello che è stato il più grande fallimento di qualsiasi presidenza avuta nella storia del nostro paese”.In particolare, sulla gestione dell’emergenza coronavirus, “sapevano quanto stava accadendo e non ve lo hanno detto. Lo sapevano, e lo hanno insabbiato”.Pence ha difeso l’amministrazione Trump, affermando che “la nostra nazione ha attraversato un periodo denso di sfide quest’anno. Ma desidero che il popolo americano sappia che dal primo giorno, il presidente Trump ha messo la salute del popolo americano al primo posto”.Sul fronte economico, Kamala Harris ha attaccato Trump per la guerra commerciale lanciata contro la Cina, con il vicepresidente che ha risposto prontamente: “Joe Biden, invece, non l’ha mai combattuta”.

Wall Street in rialzo, pende dalle labbra di #TrumpHasCovid, che su stimoli fa parziale dietrofront. Petrolio WTI -2,6%

Futures Usa in rialzo, dopo la chiusura negativa di Wall Street nella sessione della vigilia. In primo piano le giravolte e i tweet continui del presidente Donald Trump, confinato alla Casa Bianca per COVID-19. Ieri il Dow Jones Industrial Average ha chiuso in ribasso dell’1,33%, azzerando un guadagno di oltre 200 punti, in calo di oltre 375 punti, a 27.772,76; lo S&P 500 è arretrato dell’1,39% a 3.360,97 e il Nasdaq Composite ha sofferto una flessione di 177,88 punti (-1,6%), a 11.154,60. Male anche il petrolio, con il contratto WTI scambiato a New York che ha ceduto oltre -2% sotto quota $40 dopo le parole di Trump. Nella giornata di ieri, dopo essere stato dimesso dal Walter Reed Medical Center – dove era stato ricoverato per COVID-19 lo scorso venerdì- Trump ha pubblicato un post su Twitter che ha freddato la borsa Usa.“Ho dato istruzioni ai miei rappresentanti di fermare le trattative fino a dopo le elezioni quando, subito dopo la mia vittoria, approveremo una grande legge di stimoli (Stimulus Bill), che si concentrerà sugli americani che lavorano duramente e sulle piccole imprese”, ha scritto, nelle stesse ore in cui l’America attendeva novità dal Congresso Usa sul pacchetto di aiuti che le imprese e le famiglie degli States attendono da settimane.Nelle ultime ore un altro tweet ha smorzato i toni di Trump. Il presidente americano ha invocato sempre tramite Twitter aiuti al settore aereo e altre misure di stimoli. Non è chiaro se questo significhi che Trump ha cambiato idea e che dunque rilancerà le trattative con i democratici: un parziale dietrofront c’è comunque stato. I futures sul Dow Jones salgono così di 145 punti, anticipando un avvio per l’indice dei titoli industriali in crescita di quasi 200 punti. I futures sullo S&P 500 salgono dello 0,4% e quelli sul Nasdaq 100 dello 0,35%.

Ieri sotto i riflettori anche le dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell che ha lanciato un appello per nuovi stimoli economici anche se la ripresa dell’economia Usa dal “disastro naturale” della pandemia del coronavirus si è confermata fino a oggi, a suo avviso, solida. In un discorso rivolto alla National Association for Business Economics, il timoniere della Federal Reserve ha detto che l’America ha bisogno ancora di stimoli fiscali e monetari, per una “ripresa economica che ha ancora molta strada da fare”.“Il rischio di eccedere (negli stimoli) sembra più basso (di quello che si correrebbe nel caso in cui gli stimoli non venissero lanciati) – ha detto Powell – Anche se gli interventi dovessero alla fine confermarsi superiori rispetto a quanto necessario, niente andrà sprecato. La ripresa sarà più forte e più veloce se la politica fiscale e la politica monetaria continueranno a lavorare insieme per sostenere l’economia, fino a quando non saremo fuori pericolo in modo chiaro”.I prezzi del petrolio rimangono però ancora sotto forte pressione, con il contratto WTI che perde il 2,60% a 39,60 dollari circa e il Brent che fa -2,23% a $41,70 al barile. Le quotazioni scontano il rialzo dell’offerta, in Usa, che è stato certificato dall’American Petroleum Institute: l’associazione ha reso noto, infatti che, nell’ultima settimana, le scorte di petrolio crude sono salite di 951.000 barili.

Schiaffo Trump a Wall Street e petrolio: piano stimoli anti-COVID solo dopo che avrò vinto elezioni

Donald Trump ‘decide’ lo stop delle trattative al Congresso sul piano di stimoli anti-COVID e Wall Street e il petrolio vanno subito giù. Il Dow Jones Industrial Average chiude in ribasso dell’1.33%, azzerando un guadagno di oltre 200 punti, in ribasso di oltre 375 punti, a 27.772,76; lo S&P 500 arretra dell’1.39% a 3.360.97. e anche il Nasdaq Composite va giù, in flessione di 177,88 points (-1,6%), a 11.154,60. Il contratto WTI scambiato a New York cede più del 2% sotto quota $40, mentre il Brent perde l’1,7%, poco al di sotto di $42 al barile. Ancora una volta, in vista delle elezioni presidenziali Usa del prossimo 3 novembre, i mercati pendono dalle labbra del presidente Usa #TrumpHasCovid che continua a dire di tutto e di più. Nella giornata di ieri, dopo essere stato dimesso dal Walter Reed Medical Center dove era stato ricoverato per COVID-19, Trump ha pubblicato un post su Twitter che ha freddato la borsa Usa. “Ho dato istruzioni ai miei rappresentanti di fermare le trattative fino a dopo le elezioni quando, subito dopo la mia vittoria, approveremo una grande legge di stimoli (Stimulus Bill), che si concentrerà sugli americani che lavorano duramente e sulle piccole imprese”, ha detto, nelle stesse ore in cui l’America attendeva novità dal Congresso Usa su un pacchetto di aiuto che le imprese e le famiglie attendono da settimane.

Un pacchetto di aiuti che viene considerato ora più che mai vitale, come ha sottolineato lo stesso presidente della Fed Jerome Powell, anche se la ripresa dell’economia Usa dal “disastro naturale” della pandemia del coronavirus si è confermata, fino a oggi, solida. Il tweet di Trump è arrivato poco dopo l’appello lanciato da Powell, in un discorso rivolto alla National Association for Business Economics.

Il presidente della Federal Reserve ha detto che l’America ha bisogno ancora di stimoli fiscali e monetari, per una “ripresa economica che ha ancora molta strada da fare”. “Il rischio di eccedere (negli stimoli) sembra più basso (di quello che si correrebbe nel caso in cui gli stimoli non venissero lanciati) – ha detto Powell – Anche se gli interventi dovessero alla fine confermarsi superiori rispetto a quanto necessario, niente andrà sprecato. La ripresa sarà più forte e più veloce se la politica fiscale e la politica monetaria continueranno a lavorare insieme per sostenere l’economia, fino a quando non saremo fuori pericolo in modo chiaro”.Le parole di Trump sono arrivate dopo che domenica scorsa la speaker della Camera dei Rappresentanti Usa Nancy Pelosi aveva detto, nel corso di un’intervista rilasciata alla NBC, che erano stati fatti progressi nelle sue trattative con l’amministrazione Trump su un piano di aiuti anti-COVID. Dopo il tweet Pelosi ha diramato una nota, accusando il presidente di “mettere se stesso al primo posto a spese del paese”. “La Casa Bianca è nel caos totale”, ha detto Pelosi.Trump’s decision to halt talks came after House speaker Nancy Pelosi on Sunday said during an interview with NBC’s Face the Nation that progress was being made in her negotiations with the Trump administration on a bill to build on the more than $3tn in coronavirus aid enacted into law earlier this year.

New York, 6 ott. (askanews) – Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, intervenendo alla National Association for Business Economics, ha definito la risposta fiscale iniziale alla crisi generata dalla pandemia, “veramente straordinaria” e la “più innovativa” dalla Grande Depressione.

Ha poi evidenziato due rischi importanti. Il primo è che i rapidi guadagni iniziali dalla riapertura dell’economia questa estate potrebbero trasformarsi in uno “sforzo più lungo del previsto per tornare alla piena ripresa”, poiché le aziende del settore dei servizi lottano con la domanda debole.

Il secondo è l’innesco di “tipiche dinamiche recessive, poiché la debolezza si nutre di debolezza”. Un tale rallentamento potrebbe esacerbare le disparità razziali e di ricchezza esistenti nell’economia, il che “sarebbe tragico, soprattutto alla luce dei progressi del nostro paese su questi temi negli anni precedenti alla pandemia”, ha detto Powell.

Ha poi suggerito che un tasso di disoccupazione realistico, che tenga conto delle condizioni dei lavoratori e delle variabili connesse alla crisi, debba attestarsi sull’11%. Ha poi concluso dicendo che “ora non è il momento per la Fed di ridurre gli strumenti di supporto del credito o di usare tassi negativi”.

Trump lascia l’ospedale: ‘Non fatevi dominare dal Covid! Io eroe invincibile contro democratici e virus cinese!

Donald Trump lascia l’ospedale, dove è stato ricoverato venerdì scorso dopo essere risultato positivo al test del coronavirus. Fiume di tweet dal presidente Usa, che annuncia lui stesso che lascerà il Walter Reed Medical Center, nonostante i medici abbiano detto che potrebbe non essere “out of the woods”, ovvero potrebbe “non essere fuori pericolo”.“Lascerò il grandioso Walter Reed Medical Center oggi (ieri per chi legge) alle 6:30 P.M. (12.30 am in Italia). Mi sento davvero bene! Non abbiate paura del Covid. Non permettete che domini la vostra vita. Abbiamo creato, sotto l’amministrazione Trump, ottime conoscenze e alcuni ottimi farmaci. Mi sento bene più ora che 20 anni fa!”Poco prima, il suo medico Sean Conley aveva ammesso in conferenza stampa che “potrebbe non essere ancora del tutto fuori pericolo”. Il team medico di Trump, ha aggiunto Conley, è “cautamente ottimista”, anche se “siamo ancora in una fase di incertezza” riguardo ai trattamenti a cui è sottoposto il presidente Usa.“Aspettiamo il fine settimana. Se fino al prossimo lunedì rimarrà nelle stesse condizioni o migliorerà, allora tireremo tutti un sospiro di sollievo”, ha continuato il medico.In ogni caso, Trump “non è stato sotto alcun farmaco antipiretico per più di 72 ore”. Niente febbre, dunque. Il presidente, ha detto ancora Conley, riceverà un’altra dose della terapia antivirale remdesivir prima di lasciare l’ospedale.Sean Conley ha parlato prima che il presidente americano lasciasse il Walter Reed Medical Center.Trump ha continuato a inviare fino a poco prima di lasciare l’ospedale una raffica di tweet. Tra questi, quello in cui afferma che, se riuscirà a tornare attivo nella campagna elettorale per le elezioni presidenziali Usa del prossimo 3 novembre e a uscire dall’isolamento, dimostrerà di essere un “eroe invincibile, di essere riuscito a sopravvivere non solo a ogni brutto tiro lanciato dai democratici, ma anche al virus cinese”.Intanto, la Casa Bianca conferma che il presidente, tornato dall’ospedale, continua a ricevere cure 24 ore su 24.

ERP: mercati cari? Dipende dai punti di vista!

Premio al rischio. Quanto oggi il mercato pondera il premio al rischio? E come possiamo il mercato oggi, a livello di valutazioni analizzando appunto l’equity risk premium?
Nel breve tutto è relativo, ma nel medio termine credo che la realtà dovrebbe tornare ad avere la meglio e se le aziende NON portano redditività, certe valutazioni non potranno reggere.
Come vi ho già scritto la bellezza di 7,5 anni fa in questo post  (quindi non penso ve lo ricorderete), la teoria finanziaria ci insegna che ad un più elevato rischio deve associarsi necessariamente anche un rendimento più alto e che -almeno nel lungo periodo- le azioni debbano essere un investimento più remunerativo dei titoli monetari ed obbligazionari.Nel breve periodo, le quotazioni di mercato dei titoli azionari tendono ad essere molto più volatili di quelle dei titoli obbligazionari: il che implica che, su orizzonti brevi gli investitori azionari possono trovarsi a soffrire vistose perdite o, viceversa, a godere di ingenti guadagni. La teoria postula tuttavia che, su archi di tempo abbastanza lunghi (dieci, venti anni o più) guadagni e perdite in parte si compensano e i guadagni cumulati tendono a superare le perdite, cosicché il saldo netto è, alla fine, positivo per le azioni.Questo eccesso di rendimento è chiamato, nel gergo finanziario, equity risk premium (ERP o “premio per il rischio azionario”). L’equity risk premium è la differenza tra la redditività delle azioni (misurata dal rapporto tra utili e prezzo di mercato) con il rendimento reale dei titoli di stato, i quali vengono considerati investimenti privi di rischio.
Alcuni studiosi della London School of Economics hanno calcolato che mediamente l’equity risk premium medio è stato del 5%: nell’arco degli ultimi 112 anni il rendimento delle azioni mondiali ha cioè superato in media annua quello reale dei titoli di Stato di oltre 5 punti percentuali.
Questa è la storia. Ma come è noto la realtà attuale è ampiamente distorta e condizionata. Ma questo condizionamento deve comunque intervenire sulla redditività aziendale altrimenti la “bolla” non diventa sostenibile nemmeno per il breve periodo.

Equity Risk Premium in giro per il mondo

Il grafico diventa sorprendente, per certi versi, perché potete notare che, tenendo conto dei tassi di rendimento del mondo obbligazionario, i ritorni dell’equity non sono così “expensives”.
Salta subito agli occhi il 10,8 degli USA, ma Germania e Francia, ad esempio, sono in linea con le medie storiche mentre Giappone e UK sono sotto.
E’ chiaro che un rialzo dei tassi di interesse complicherebbe non poco questo modello di valutazione, che confrontato con il Price Earning lascia tuttora maggiori speranze quantomeno di tenuta.

Se poi andiamo a “depurare” il mercato dalle “mega caps” vediamo che forse le valutazioni sono decisamente diverse da quanto stiamo vedendo al livello generale.

Ovvio, gli eventi delle prossime settimane saranno determinanti per i mercati. Ma la chiave per il medio termine è la redditività aziendale. E se le promesse saranno mantenute, la old economy a questi prezzi non è potenzialmente da buttare via.

MERCATI: siete pronti per il miglior momento dell’anno?

Il 2020 è stato un anno veramente unico. Non posso nemmeno definirlo “strano” perché con il Covid-19 tutto assume una singolarità ed una gravità che rende questo 2020 imparagonabile con qualsiasi altra annata. In un contesto così complicato diventa persino difficile ragionare in termini statistici. Il quarto trimestre sarà condizionato, senza ombra di dubbio, dagli eventi.

– In primis ovviamente le vicende politiche USA e le loro evoluzioni, con un duello Trump-Biden che addirittura oggi diventa dubbio.
– Poi l’andamento del ciclo economico, alimentato dalle banche centrali e dalla politica fiscale, un andamento che però ultimamente ha perso lo smalto di qualche mese fa. E i mercati non stavano scontando questo andamento.
– E ancora, visto il punto precedente, l’operato delle banche centrali e dei governi. Interverranno di nuovo per alimentare i mercati e l’economia? Molto probabile, il Congresso USA è ad un passo dall’accordo che porterebbe un nuovo pacchetto fiscale.
– E poi, ovviamente, la grande variabile del Covid-19.

Capite perfettamente che tutti questi argomenti rendono persino superflua la ricerca e l’analisi previsionale di mercato perché se dovesse “impazzire” solo una di queste dinamiche, tutto diventa relativo.
Quindi, visto che ci sono tante variabili, che rendono impossibile fare previsioni, facciamo la cosa più logica. Ovvero “stiamo sereni” e facciamo finta che tutto alla fine abbia un impatto neutro e rispondiamo alla seguente domanda: cosa significa a livello di performance l’ultimo trimestre dell’anno Wall Street?

Per lo SP 500 possiamo dire che il quarto trimestre è storicamente il miglior trimestre dell’anno. Il rendimento medio dal 1950 è del 3,9% contro l’1,6% circa degli altri tre trimestri. E per il 79% degli anni si è chiuso il trimestre con il segno positivo davanti.
Non illudiamoci troppo, visto che nei nostri occhi (e forse anche nei portafoglio) abbiamo avuto un ultimo trimestre due anni fa (2018) veramente drammatico. Un -20% da inizio ottobre a fine anno. Caso isolato? Abbastanza, visto che fa parte di quel 21% degli ultimi 70 anni. Ma come detto prima, è solo statistica e la verità la sapremo solo a posteriori.
Se invece credete che l’analisi statistica sia una buona valutazione per i mercati, allora tenete conto di questo post.

Mercati ostaggio della Trump-volatilità. #TrumpHasCovid fa un giro in SUV e sciocca tutti. Poi inneggia ai mercati e twitta: Votate!

Il pericolo volatilità sui mercati è sempre dietro l’angolo, vista l’incertezza sugli sviluppi della pandemia COVID-19 e anche sull’esito delle elezioni presidenziali Usa, ormai alle porte.
L’Election Day è infatti il prossimo 3 novembre, e uno dei candidati, ergo il presidente americano in carica Donald Trump, è stato infettato dal coronavirus. Proprio lui, che aveva tanto minimizzato la gravità del virus. E che negli ultimi minuti sta mandando un tweet dopo l’altro:“Se desiderate un aumento massiccio delle tasse, il più grande della storia del nostro paese (e uno che chiuderà la nostra economia e la nostra occupazione), votate Democratici!”. In un altro tweet più recente, commentando il trend positivo dei futures Usa, ha scritto: “Ai massimi del mercato azionario! Votate!” Probabilmente il commento si riferisce al trend positivo dei futures sulla borsa Usa, con quelli sul Dow Jones saliti fino a +200 punti, dopo che il personale medico ha riferito che le dimissioni dall’ospedale potrebbero avvenire anche nella giornata di oggi.In un video di un minuto postato ieri (domenica 4 ottobre) su Twitter, il presidente americano si era mostrato decisamente ottimista: “Stiamo ricevendo notizie grandiose dai dottori”.
Nella giornata di ieri, Trump ha anche fatto un giro veloce con il SUV presidenziale, lasciando dunque la propria stanza d’ospedale, per salutare i suoi sostenitori, riunitisi di fronte all’edificio del Walter Reed National Military Medical Center. “E’ stato un viaggio interessante. Ho imparato molto sul COVID”, ha detto, rivolgendosi a loro.
Peccato che l’ottimismo di Trump sia stato condiviso dallo stesso medico che lo segue, così come non è stata affatto condivisa la scelta del presidente di fare un giro con il SUV.
Trump è stato trasferito al Walter Reed National Military Medical Center venerdì scorso, dopo aver annunciato su Twitter di essere risultato positivo al test del coronavirus, così come la moglie, la First Lady Melania Trump Al presidente è stato somminitrato inizialmente il farmaco anti-virale remdesivir. Nella conferenza stampa tenuta di fronte all’ospedale, nella giornata di ieri, il suo medico Sean Conley, incalzato dai giornalisti, ha alimentato alla fine nuovi dubbi tra gli elettori e i cittadini Usa.
Conley ha affermato che le condizioni di Trump sono effettivamente migliorate dal suo ingresso in ospedale. Tuttavia, il medico ha rivelato anche che i livelli di saturazione dell’ossigeno sono scesi al di sotto del 95% per due volte, una volta lo scorso venerdì e una volta sabato scorso.
Al presidente è stato dato dell’ossigeno supplementare almeno una volta, e le cure includono anche la terapia a base di sterodi, attraverso la somministrazione di desometasone, che di norma avviene solo nel trattamento di casi gravi di coronavirus COVID-19.
Così in una email Matt Maley, responsabile strategist di mercato presso Miller Tabak:
“Questo annuncio ha aggiunto un altro livello di incertezza a queste elezioni…elezioni che già da sole rappresentano una delle molte incertezze che assillano i mercati azionari”. La notizia di Trump malato di COVID, #TrumpHasCovid sembra aver avuto subito un impatto sull’elettorato.
Stando a un sondaggio Reuters/Ipsos, lo sfidante democratico avrebbe raggiunto il vantaggio più alto in un mese nei confronti del presidente, con un tasso di approvazione pari al 51%, rispetto al 41% degli intervistati che ha detto di votare a favore di Trump.
Non si placano intanto le critiche della comunità medica all’apparizione che Trump ha fatto di fronte ai suoi sostenitori:
“Stare in macchina accanto a diversi membri dello staff mentre si è ancora in isolamento rischia di infettare gli altri passeggeri esposti. Non c’è alcuna giustificazione valida per questo comportamento”, ha detto in una email inviata alla Cnbc Michael Baker, epidemiologo presso l’Università di Otago a Wellington, Nuova Zelanda.
Ancora James Phillips, medico specializzato nella medicina di emergenza presso la George Washington University, in servizio proprio presso il Walter Reed hospital, ha scritto ieri su Twitter:
“Ogni singola persona presente nel veicolo durante quel giro del tutto non necessario del presidente (in SUV) ora dovrà andare in quarantena per 14 giorni. Queste persone potrebbero ammalarsi. Potrebbero morire. Tutto questo per un teatrino politico”. “L’irresponsabilità è incredibile. I miei pensieri sono ai servizi segreti che sono stati costretti” ad accompagnarlo. In risposta alle critiche, il portavoce della Casa Bianca Judd Deere ha detti che il giro di Trump al di fuori dell’ospedale è stato “dichiarato dal suo stesso team medico sicuro” e che sono state prese diverse precauzioni per tutelare la salute dello staff.
La notizia shock di Trump malato di COVID-19, così come sua moglie, è arrivata lo scorso venerdì: il presidente americano e Melania erano in attesa dei risultati del test, dopo aver appreso che la stretta collaboratrice di Donald, Hope Hick, era risultata positiva al test sul coronavirus. “Io e la First Lady stiamo aspettando i risultati dei nostri test. Allo stesso tempo, inizieremo la quarantena!”, aveva scritto in un tweet precedente il presidente Usa. Hicks, 31 anni, è tra i principali collaboratori di Trump ed è nota per trascorrere molto tempo con lui. La donna lavora per Trump dai tempi della campagna presidenziale del 2016. Dopo la vittoria all’Election Day di Trump, Hicks è entrata a far parte del team dei collaboratori più stretti del presidente alla Casa Bianca, diventando direttrice della comunicazione, per poi dimettersi nel marzo del 2018, a seguito della sua audizione alla Camera dei Rappresentanti Usa nell’ambito delle indagini sul Russiagate. Dopo aver ricoperto la posizione di responsabile delle comunicazioni per la rete televisiva Fox News, è tornata al fianco di Donald Trump nel febbraio di quest’anno nelle vesti di consulente.

Trump, il covid e la vista lunga dei mercati

L’America politica ha reagito con compostezza, forse lo stimolo fiscale si sblocca e la campagna si svelenisce. I mercati hanno la vista lunga, e intanto Trump lascia l’ospedale

Ottobre non è neanche quasi cominciato ed è già arrivata la classica ‘sorpresa’ che spesso ha preceduto di pochi giorni il voto presidenziale americano. In passato sono state sorprese a orologeria, come l’annuncio della fine della guerra in Vietnam da parte di Nixon nel 1972 a 12 giorni dal confronto elettorale con McGovern, ma possono essere anche sorprese negative che affossano il possibile vincitore, come successo a Carter contro Reagan con la mancata liberazione degli ostaggi in Iran saltata a qualche giorno dal voto nel 1980. Altri esempi sono il caso Iran-Contras e la ‘rivelazione’ che Bush junior da ragazzo era stato arrestato per guida in stato di ebrezza, sempre subito prima delle elezioni. Questa volta però è davvero difficile immaginare che Trump trovato con la First Lady positivo al Covid a 4 settimane dalle elezioni sia una sorpresa a orologeria, a meno che non ci sia la mano invisibile di quello che il grande filosofo tedesco Hegel chiamava ‘Weltgeist’, lo spirito del mondo che maneggia le debolezze umane per realizzare i suoi disegni.

NERVOSISMO LIMITATO A WALL STREET

Se fosse questo il caso, il disegno che sembra avere in mente l’hegeliano Weltgeist non dovrebbe dispiacere affatto a mercati e investitori. La notizia, a parte qualche molto contenuto nervosismo a Wall Street, ha avuto infatti due effetti immediati, entrambi positivi. Il primo e più tangibile per l’economia è stato quello di ammorbidire la leader democratica della Camera Nancy Pelosi sul nuovo pacchetto di stimoli fiscali, che a questo punto sembra aver superato lo stallo al Congresso e potrebbe arrivare prima delle elezioni. Sicuramente una buona notizia per l’economia e di riflesso anche per Wall Street.

SVELENIMENTO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE

Il secondo effetto sembra ancora più importante, e consiste nello svelenimento di una campagna elettorale che aveva toccato livelli da rissa verbale da bar sport con il primo faccia a faccia in tv tra Trump e Biden. Intanto Trump esce dall’ospedale, ma nel frattempo i Dem hanno accuratamente evitato di maramaldeggiare sulla coppia presidenziale positiva al covid, per non fare la parte degli avvoltoi. Appena uscita la notizia di Trump positivo, Biden è andato in tv a dire che insieme alla moglie Jill pregherà per la coppia presidenziale a cui fa tutti gli auguri di pronta guarigione, sottolineando che non è il momento di essere di partito, ma di essere americani. Una campagna svelenita allontana lo spettro di un risultato elettorale contestato, che da inizio settembre provoca qualche nervosismo a investitori e mercati.

AGLI AMERICANI PIACE SPENDERE

Sullo sfondo un’economia americana decisamente in risalita, soprattutto grazie al risveglio dei consumi. A differenza dei frugali abitanti di qualche paese del Nord Europa, agli americani piace spendere. Ed hanno cominciato, in attesa di tornare pienamente al lavoro e al salario, attingendo a quello che avevano messo sotto il materasso nel momento più buio della crisi da covid. Il grafico qui sotto mostra che il tasso di risparmio delle famiglie USA, dopo essere balzato a un incredibile picco di quasi il 35% la scorsa primavera, si è più che dimezzato intorno al 15%.

IL RISPARMIO DEGLI AMERICANI: ANDATA E RITORNO

Il timore è che senza nuovi stimoli nei prossimi mesi, con lo shopping natalizio, diano fondo alle riserve, rendendo più problematica la ripresa nel 2021. Ma se lo stimolo arriva sotto forma di un paio di migliaia di miliardi di dollari le spese diventano più che sostenibili.

LA NETTA V DISEGNATA DA MERCATI E ECONOMIA

A parte i dati che escono praticamente ogni giorno, lo stato di salute dell’economia americana sarà cifrato nel PIL del terzo trimestre, che guarda caso esce pochissimi giorni prima del voto presidenziale. Il secondo si era chiuso con uno spaventoso -32,9% annualizzato, poi ridimensionato in terza lettura a -31,4%. Le stime degli analisti puntano a +32,5% sempre annualizzato nel trimestre appena chiuso, cui dovrebbe seguire un +6% nel quarto. Una V più netta non si potrebbe immaginare. I mercati l’avevano già avvistata ad aprile, quando è partito il rally, e non l’hanno persa di vista in un settembre un po’ mosso, ma che alla fine si è chiuso con danni limitati a una perdita inferiore al 4% per l’S&P 500, che ha comunque mantenuto a fine trimestre un guadagno dell’8,4%.

BOTTOM LINE

Wall Street continua a confermare di avere la vista ben più lunga di molti guru professionisti, e di fronte alla positività da covid della coppia presidenziale anche l’America politica sta mostrando, salvo smentite sempre possibili, una compostezza istituzionale invidiabile da queste parti. L’Europa, nonostante gli sforzi francesi e i ravvedimenti della Germania a trazione Merkel, continua a pagare il fatto di somigliare ancora troppo a uno spezzatino e troppo poco all’Unione di cui porta il nome.

GDPNow, atteso un BOOM del PIL USA

Tra un mese circa sarà interessante “toccare con mano” la dimensione del rimbalzo, si spera vigoroso, del PIL USA. Tra i vari modelli che più spesso abbiamo analizzato mi è capitato sottomano quello della FED di Atlanta, il cosiddetto GDPNow, un modello che generalmente è sempre abbastanza pessimista.
Il GDPNow questa volta sorprende, perché la stima del modello GDPNow per la crescita del PIL reale (tasso annuo destagionalizzato) nel terzo trimestre del 2020 è del +32,0%, contro una stima del mercato che si aggira sul +23%. Se il GDPNow avrà ragione, sarà una bella botta positiva per il mercato. Ma manca un mese, nel frattempo può ancora succedere di tutto

Trump malato di COVID: ‘Ho imparato molto’. Cura steroidi scatena dubbi ma futures Wall Street in rialzo

“Ho imparato molto sul COVID”. Così il presidente Donald Trump ha salutato i suoi sostenitori, riunitisi di fronte al centro medico militare Walter Reed National. Prima del saluto, il suo medico Sean Conley ha tenuto una conferenza stampa che, in realtà, invece di rassicurare sulle condizioni di salute del presidente americano, ha alimentato nuovi dubbi tra gli elettori e i cittadini Usa.

La notizia del miglioramento delle condizioni di Trump è stata accolta comunque positivamente dai mercati, con i futures sul Dow Jones in rialzo fino a +200 punti.

Conley ha affermato che le condizioni di Trump sono effettivamente migliorate dal suo ingresso in ospedale. Tuttavia, il medico ha rivelato anche che i livelli di saturazione dell’ossigeno sono scesi al di sotto del 95% per due volte, una volta lo scorso venerdì e una volta sabato scorso.Al presidente è stato dato dell’ossigeno supplementare almeno una volta, e le cure hanno incluso anche la somministrazione di steroidi, che di norma avviene solo nel trattamento di casi gravi di coronavirus COVID-19.La notizia di Donald Trump positivo al test del coronavirus, così come la moglie Melania Trump, è arrivata con un annuncio via Twitter che è stato dato dallo stesso presidente venerdì scorso, 2 ottobre.Il presidente americano e la moglie Melania erano in attesa dei risultati del test, dopo aver appreso che la stretta collaboratrice di Donald, Hope Hick, era risultata positiva al test sul coronavirus.“Io e la First Lady stiamo aspettando i risultati dei nostri test. Allo stesso tempo, inizieremo la quarantena!”, aveva scritto in un tweet precedente il presidente Usa.Hicks, 31 anni, è tra i principali collaboratori di Trump ed è nota per trascorrere molto tempo con lui.

Hope Hicks lavora per Trump dai tempi della campagna presidenziale del 2016. Dopo la vittoria all’Election Day di Trump, Hicks è entrata a far parte del team dei collaboratori più stretti del presidente alla Casa Bianca, diventando direttrice della comunicazione, per poi dimettersi nel marzo del 2018, a seguito della sua audizione alla Camera dei Rappresentanti Usa nell’ambito delle indagini sul Russiagate. Dopo aver ricoperto la posizione di responsabile delle comunicazioni per la rete televisiva Fox News, è tornata al fianco di Donald Trump nel febbraio di quest’anno nelle vesti di consulente.

Usa: tasso di disoccupazione in calo dall’8,4% al 7,9% a settembre, meglio attese

Nel mese di settembre il tasso di disoccupazione degli Stati Uniti è sceso al 7,9% dall’8,4% di agosto. Il dato è stato migliore delle attese, visto che gli analisti avevano previsto una flessione limitata all’8,2%. La disoccupazione è scesa ma è scesa anche la partecipazione alla forza lavoro, (-0,3% al 61,4%).

Usa: a settembre creati 661.000 nuovi posti di lavoro, meno delle attese

Nel mese di settembre l’economia degli Stati Uniti ha creato 661.000 nuovi posti di lavoro. Il dato è stato inferiore alle attese degli analisti, che avevano previsto una crescita di 800.000 unità.Sebbene siano ancora milioni le persone rimaste senza lavoro a causa degli effetti sull’economia della pandemia da coronavirus, il dato di settembre conferma che, a fronte dei 22 milioni di lavoratori licenziati dalla metà di marzo, sono stati recuperati 12 milioni circa di posti di lavoro.

Wall Street verso avvio in rosso dopo notizia Trump, attenzione ai dati sul lavoro Usa

Wall Street dovrebbe aprire in deciso ribasso quest’ultima seduta della settimana, in scia alla notizia della positività del presidente americano Donald Trump al Covid-19. Una situazione che rimette al centro dell’attenzione la situazione sanitaria in via di peggioramento e alimenta le incertezze sulle elezioni presidenziali del prossimo 3 novembre. “L’evento non potrà non avere riflessi sulla campagna elettorale soprattutto se unito all’accelerazione dei contagi, che probabilmente porterà ad un utilizzo elevato del voto per posta che potrebbe richiedere diversi giorni oltre il 3 novembre per lo spoglio”, sottolineano gli analisti di Mps Capital Services.Non aiuta nemmeno il flusso di notizie sull’avvicinamento, poi smentito, tra Democratici e Repubblicani sul nuovo piano di stimolo per l’economia Usa. Il fatto che i primi abbiano fatto passare il proprio piano da 2.200 miliardi di dollari alla Camera, ha scosso gli investitori, i quali temono che il Senato respingerà la proposta ponendo fine ai negoziati. I futures sugli indici statunitensi si sono così inabissati dopo che è risultato evidente che le parti non riescono a trovare un accordo.A circa due ore dalla partenza di Wall Street, il contratto sul Dow Jones cede l’1,20%, quello sull’S&P500 perde l’1,30% e il future sul Nasdaq segna un -1,8%. La partenza sarà però condizionata anche dai dati in arrivo dal fronte macro, in particolare quelli sul mercato del lavoro americano. Alle 14.30 ore italiane verranno infatti diffusi il tasso di disoccupazione, la variazione degli occupati nei settori non agricoli (le cosiddette non farm payrolls) e l’andamento dei salari relativi al mese di settembre. “Dopo i buoni dati sull’ADP, la scorsa settimana sono diminuite anche le richieste di nuovi sussidi alla disoccupazione – sottolineano da Mps Capital services – Oggi vedremo se il miglioramento sarà confermato”.

Trump malato di COVID: ‘Ho imparato molto’. Cura steroidi scatena dubbi ma futures Wall Street in rialzo

“Ho imparato molto sul COVID”. Così il presidente Donald Trump ha salutato i suoi sostenitori, riunitisi di fronte al centro medico militare Walter Reed National. Prima del saluto, il suo medico Sean Conley ha tenuto una conferenza stampa che, in realtà, invece di rassicurare sulle condizioni di salute del presidente americano, ha alimentato nuovi dubbi tra gli elettori e i cittadini UsaLa notizia del miglioramento delle condizioni di Trump è stata accolta comunque positivamente dai mercati, con i futures sul Dow Jones in rialzo fino a +200 punti.Conley ha affermato che le condizioni di Trump sono effettivamente migliorate dal suo ingresso in ospedale. Tuttavia, il medico ha rivelato anche che i livelli di saturazione dell’ossigeno sono scesi al di sotto del 95% per due volte, una volta lo scorso venerdì e una volta sabato scorso.Al presidente è stato dato dell’ossigeno supplementare almeno una volta, e le cure hanno incluso anche la somministrazione di steroidi, che di norma avviene solo nel trattamento di casi gravi di coronavirus COVID-19.La notizia di Donald Trump positivo al test del coronavirus, così come la moglie Melania Trump, è arrivata con un annuncio via Twitter che è stato dato dallo stesso presidente venerdì scorso, 2 ottobre.Il presidente americano e la moglie Melania erano in attesa dei risultati del test, dopo aver appreso che la stretta collaboratrice di Donald, Hope Hick, era risultata positiva al test sul coronavirus.“Io e la First Lady stiamo aspettando i risultati dei nostri test. Allo stesso tempo, inizieremo la quarantena!”, aveva scritto in un tweet precedente il presidente Usa.Hicks, 31 anni, è tra i principali collaboratori di Trump ed è nota per trascorrere molto tempo con lui.

Hope Hicks lavora per Trump dai tempi della campagna presidenziale del 2016. Dopo la vittoria all’Election Day di Trump, Hicks è entrata a far parte del team dei collaboratori più stretti del presidente alla Casa Bianca, diventando direttrice della comunicazione, per poi dimettersi nel marzo del 2018, a seguito della sua audizione alla Camera dei Rappresentanti Usa nell’ambito delle indagini sul Russiagate. Dopo aver ricoperto la posizione di responsabile delle comunicazioni per la rete televisiva Fox News, è tornata al fianco di Donald Trump nel febbraio di quest’anno nelle vesti di consulente.

Mercati europei in rosso dopo notizia Trump, oggi test employment report

L’ultima seduta della settimana parte in rosso per i principali indici europei in scia alla notizia del presidente americano, Donald Trump, positivo al test del coronavirus. Quando sono trascorsi pochi minuti dall’avvio delle contrattazioni in Europa il Dax di Francoforte mostra una flessione dell’1,35%, mentre il Cac40 e il Ftse 100 lasciano sul terreno rispettivamente l’1,11% e lo 0,96 per cento. A scuotere i mercati, con i future Usa in ribasso, la conferma tramite Twitter di essere risultato positivo al test sul Covid-19 insieme alla First Lady Melania, dopo aver precedentemente reso noto di aver iniziato la quarantena. Una notizia che arriva a quasi un mese di distanza dalle presidenziali Usa. Questa settimana c’è stato il rprimo dei tre faccia a faccia tra Trump e lo sfidante democratico Joe Biden.Intanto si attende per oggi anche il test dell’employment report. Come ogni primo venerdì del mese alle 14:30 verranno diffusi i dati sul lavoro Usa di settembre: secondo il consensus Bloomberg, a settembre sono stati creati circa 875 mila nuovi posti di lavoro nel settore non agricolo (nonfarm payrolls) contro gli 1,371 milioni del mese passato. Il tasso di disoccupazione dovrebbe, invece, scendere dall’8,4 all’8,2 per cento.

Donald Trump annuncia su Twitter: io e Melania positivi al test del coronavirus

“Tonight, @FLOTUS and I tested positive for COVID-19. We will begin our quarantine and recovery process immediately. We will get through this TOGETHER!”. E’ il contenuto del post su Twitter di Donald Trump, che sta facendo il giro del mondo.Donald Trump è risultato positivo al test del COVID-19, come annuncia lui stesso, così come anche la moglie Melania Trump, praticamente a un mese dal giorno delle elezioni presidenziali Usa, il prossimo 3 novembre.“Stanotte, @Flotus – account su Twitter della First Lady – e io siamo risultati positivi al COVID-19. Inizieremo la quarantena e il processo di guarigione immediatamente. Affronteremo questa cosa INSIEME!”.Il presidente americano e la moglie Melania erano in attesa dei risultati del test, dopo aver appreso che la stretta collaboratrice di Donald, Hope Hick, era risultata positiva al test sul coronavirus.“Io e la First Lady stiamo aspettando i risultati dei nostri test. Allo stesso tempo, inizieremo la quarantena!”, aveva scritto in un tweet precedente il presidente Usa.Hicks, 31 anni, è tra i principali collaboratori di Trump ed è nota per trascorrere molto tempo con lui.Hope Hicks lavora per Trump dai tempi della campagna presidenziale del 2016. Dopo la vittoria all’Election Day di Trump, Hicks è entrata a far parte del team dei collaboratori più stretti del presidente alla Casa Bianca, diventando direttrice della comunicazione, per poi dimettersi nel marzo del 2018, a seguito della sua audizione alla Camera dei Rappresentanti Usa nell’ambito delle indagini sul Russiagate.Dopo aver ricoperto la posizione di responsabile delle comunicazioni per la rete televisiva Fox News, è tornata al fianco di Donald Trump nel febbraio di quest’anno nelle vesti di consulente.Così il portavoce della Casa Bianca Judd Deere, ha riferito all’ABC News nella serata di ieri:“Il presidente prende molto seriamente la sua salute e la sua sicurezza, così come prende seriamente la salute di chi lavora al suo fianco e del popolo americano”.

Stati Uniti: +837mila nuove richieste sussidi disoccupazione

Nella settimana che si è conclusa il 26 settembre le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono risultate pari a 837mila unità rispetto alle +873mila della passata rilevazione (dato rivisto da +870mila). Il mercato si attendeva un dato pari a +850mila.

Wall Street in rialzo: si spera in accordo Congresso su piano stimoli, a rischio 32.000 posti lavoro settore aereo

Ottimismo a Wall Street, con i futures sul Dow Jones che avanzano di oltre 200 punti, dopo la chiusura positiva della vigilia. Ieri il Dow Jones Industrial Average è balzato di 329,04 punti, (+1,2%), a 27.781,70 punti; lo S&P 500 è salito dello 0,8% a 3.363 punti e il Nasdaq Composite è avanzato dello 0,7% a 11.167,51.Il sentiment positivo si spiega con le notizie arrivate dal Congresso Usa: è vero che, per l’ennesima volta, la Speaker della Camera dei Rappresentanti Usa Nancy Pelosi e il segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin non sono riusciti a trovare un accordo sul nuovo pacchetto di stimoli anti-COVID a cui Capitol Hill sta lavorando da settimane.Ma sia Pelosi che Mnuchin si sono detti più fiduciosi nella possibilità di arrivare a un’intesa e i democratici della Camera hanno rimandato il voto atteso ieri notte sulla loro proposta da $2,2 trilioni, per permettere alle trattative con i repubblicani di proseguire.Il responsabile dello staff della Casa Bianca Mark Meadows ha riferito inoltre ai giornalisti che Donald Trump ha migliorato la propria proposta sul valore complessivo degli stimoli economici anti-COVID-19 a più di $1,5 trilioni.Nessun dettaglio è stato fornito sull’importo reale del pacchetto che incontrerebbe il favore di Trump. Si sa comunque che qualsiasi piano fiscale da $2 trilioni o superiore sarebbe, come ha detto Meadown, “un vero problema”.Il funzionario della Casa Bianca ha aggiunto che la proposta di Trump include altri aiuti alle compagnie aeree tra cui l’estensione di sei mesi del blocco dei licenziamenti e una iniezione di $20 miliardi.l’altro, è stato lo stesso segretario al Tesoro Usa Mnuchin, in una intervista alla Cnbc, a lanciare un appello alle compagnie aeree Usa, affinché ritardino l’invio delle lettere di licenziamenti.Fino alla giornata di ieri, le compagnie aeree americane American Airlines e United Airlines hanno confermato che avrebbero iniziato ad avviare i tagli – che prevedono licenziamenti di più di 32.000 dipendenti – a partire dalla giornata di oggi, 1° ottobre.La decisione è stata presa dopo l’ennesimo flop delle trattative al Congresso. Le due compagnie hanno comunicato tuttavia entrambe che, nel caso un cui i Democratici e i Repubblicani riuscissero a trovare un accordo sul piano di stimoli fiscali, la decisione potrebbe essere ritirata.Il piano federale da $25 miliardi con cui il Congresso americano, lo scorso marzo, ha dato un assist al settore aereo, impedendo alle compagnie di licenziare, scade nella giornata di oggi.I dirigenti del comparto, negli ultimi mesi, hanno auspicato l’approvazione di un altro sostegno da $25 miliardi, ricevendo la disponibilità di entrambi i partiti. Ma gli aiuti sono contenuti nel piano di aiuti che il Congresso, di nuovo, nella giornata di ieri, non è riuscito ad approvare. Sono proprio i dipendenti di American (-1% in premercato) e United (+0,70%) a rappresentare la fetta più grande dei più di 30.000 tagli al personale che dovrebbero partire nella giornata di oggi.Detto questo, il maggiore ottimismo di Pelosi e Mnuchin lascia sperare Wall Street in un accordo imminente.Quello di settembre è stato un brutto mese per la borsa Usa:
il Dow Jones Industrial Average ha perso quasi il 2,3%, lo S&P 500 ha ceduto il 3,9%, e il Nasdaq Composite ha fatto – 5,2%.

Elezioni Usa e mercati, la storia dice che non conviene disinvestire

Capital Group sottolinea che l’esperienza dei passati anni elettorali insegna che scegliere la liquidità può ridurre i rendimenti a lungo termine del portafoglio

Calcolando il valore finale di diversi portafogli negli ultimi 22 cicli elettorali americani su un periodo di carico di quattro anni, risulta che l’investitore che è rimasto a bordocampo ha riportato il peggior risultato 16 volte e solo tre volte il migliore. Invece, gli investitori rimasti completamente investiti o che hanno continuato a farlo durante gli anni elettorali hanno avuto la meglio, con un saldo medio di portafoglio più alto per l’intero periodo. La divergenza sarebbe ancora più ampia se calcolata su periodi più lunghi. È ancora presto per sapere l’impatto della fuga verso la liquidità di quest’anno sui rendimenti a lungo termine, ma con l’S&P 500 in rialzo di oltre il 50% dal minimo di marzo è lecito supporre che molti abbiano perso almeno una del rally azionario e siano rimasti in panchina in vista delle presidenziali.

ANALISI SU 85 ANNI DI MERCATO

Lo sottolinea Martyn Hole, Investment Director di Capital Group, dopo aver analizzato oltre 85 anni di dati e identificato cinque modi in cui le elezioni influenzano i mercati e il comportamento degli investitori. Il mercato cerca sempre di prevedere l’esito elettorale, e una semplice metrica borsistica ha correttamente previsto il vincitore in 20 delle ultime 23 elezioni presidenziali dal 1936. Se lo S&P 500 è in rialzo nei tre mesi precedenti il voto, di solito vince il partito in carica, mentre se cala generalmente vince il partito avversario.

PIÙ DIFFICILE LA CONFERMA CON LA RECESSIONE

Inoltre, le ricerche svolte da Hole mostrano che quando il clima politico ed economico è più teso, c’è maggior probabilità che la parte sfidante: il mercato sconta l’incertezza dell’esito del voto e dei possibili cambiamenti politici, che possono portare a una maggior volatilità. Al 15 settembre 2020, l’S&P 500 era in crescita del 3% dal 3 agosto, vale a dire tre mesi precisi prima del voto, e del 5% su base annua. In tempi più normali questo favorirebbe il presidente in carica, ma considerata con la crisi da virus è tutta un’altra storia, afferma Hole, ricordando che dal 1912 solo una volta il presidente è stato rieletto avendo gestito una recessione a due anni dalle elezioni.

SBAGLIATO CERCARE DI ANTICIPARE IL MERCATO

Ma, avverte ancora l’esperto di Capital Group, gli investitori non dovrebbero usare questa tendenza per cercare di anticipare i mercati, perché tradizionalmente, che l’incumbent vinca o perda, la volatilità indotta dalle elezioni è solitamente di breve durata e lascia rapidamente il posto a mercati in rialzo. La storia mostra che la Borsa ha fatto bene indipendentemente dalla compagine che prevale Washington. Dal 1933, ci sono stati 42 anni in cui un partito ha controllato la Casa Bianca ed entrambe le camere del Congresso allo stesso tempo, e in questi periodi, le azioni hanno avuto un rendimento medio a due cifre – quasi identico ai guadagni medi degli anni in cui il Congresso è stato diviso tra i due partiti. Storicamente invece il risultato “meno buono” si è avuto quando il Congresso era controllato dal partito opposto a quello del presidente, ma anche questo caso ha registrato un solido ritorno medio del 7,4%.

INVESTITORI PIÙ CAUTI NEGLI ANNI ELETTORALI

Le elezioni insomma, storicamente non hanno fatto sostanzialmente alcuna differenza per i rendimenti degli investimenti a lungo termine, e nemmeno il colore del vincitore. Quest’anno è un unicum per tanti motivi, ma polemiche e incertezza hanno aleggiato su molte campagne elettorali in passato, e il mercato ha continuato a essere resiliente. Ma gli investitori si fanno spesso più cauti negli anni elettorali, con le risorse che vanno sul mercato monetario in misura molto maggiore, mentre i fondi azionari registrano maggiori afflussi netti nell’anno immediatamente successivo.

UNA STRATEGIA RARAMENTE VINCENTE

Questa è l’analisi di Capital Group rivolta agli investitori che vogliono ridurre al minimo il rischio durante gli anni elettorali e attendere che l’incertezza si plachi, ma il market timing è raramente una strategia vincente e può invece rappresentare un problema per i rendimenti di portafoglio. La tendenza ha accelerato nel 2020: fino al 31 luglio, i flussi netti del mercato monetario sono aumentati di 546 miliardi di dollari, mentre quelli sui fondi azionari sono diminuiti di 36 miliardi, con parte della fuga verso la sicurezza legata alla recessione indotta dalla pandemia e non alle elezioni. In ogni caso i fondi azionari hanno visto i maggiori deflussi a luglio, indicando che anche quest’anno gli investitori sono rimasti prudenti in vista delle elezioni.

Moderna smorza speranze su vaccino: ‘non ci sarà prima di elezioni USA, probabile a primavera 2021’

Il potenziale vaccino contro il Covid di Moderna non sarà pronto per le elezioni presidenziali statunitensi. Ad affermarlo è stato direttamente l’amministratore delegato della società biotech. Intervistato dal Financial Times, il CEO Stéphane Bancel ha affermato che non sarà chiesta l’autorizzazione per l’uso di emergenza dalla Food and Drug Administration (FDA) fino al 25 novembre e non si aspetta di avere l’approvazione per la distribuzione del vaccino al generale pubblico fino alla primavera del 2021.“Penso che un’approvazione tra primo trimestre e inizio secondo trimestre sia una tempistica ragionevole, basata su ciò che sappiamo dal nostro vaccino”, ha aggiunto Bancel al FT.

The Trump-Biden debate helped the stock market go higher, Jim Cramer says

Published Wed, Sep 30 20206:32 PM EDTTyler Clifford@_TylerTheTyler_Key Points

  • “Wall Street was worried about a lot of things going into last night’s debate and almost none of them came true,” CNBC’s Jim Cramer said about the first presidential debate.
  • “That’s how a fiasco for most voters could be fabulous for the stock market,” the “Mad Money” host said.

watch nowVIDEO02:07Jim Cramer: How the Trump-Biden first debate carried the market higher

After Americans witnessed a cringe-worthy presidential debate the night before, investors paid up for stocks on Wednesday, thanks to what wasn’t said during the event, CNBC’s Jim Cramer said.

Republican President Donald Trump and Democratic nominee Joe Biden sparred in a rocky first round between the 2020 candidates, and the major averages rose about 1% the day after.

“Wall Street was worried about a lot of things going into last night’s debate and almost none of them came true,” the “Mad Money” host said. “That’s how a fiasco for most voters could be fabulous for the stock market.”

The Dow Jones Industrial Average rallied nearly 330 points to a 27,781.70 close to gain 1.2% in a volatile session. The S&P 500 advanced 0.83% to 3,363 and the Nasdaq Composite climbed 0.7% to 11,167.51.

Stocks were buoyed by talks of lawmakers reaching an additional coronavirus spending bill that has proved to be elusive all quarter. With the third quarter coming to a close Wednesday, the market enjoyed a second-straight three-month period of strong growth in the wake of a major market meltdown at the onset of the Covid-19 epidemic in America.

But certain sectors on the market managed to power forward after investors, who are trying to gauge what the next four years of federal policy may look like, digested what Trump and Biden said or did not say on the debate stage.

The candidates dueled over health care and the state of the Affordable Care Act, widely known as Obamacare, but fell short of bashing health insurers and drugmakers, Cramer said. Trump and the Republican Party have failed to make good on their four-year promise to “repeal and replace” the law that overhauled the country’s health-care system.

The tones that both Biden and Trump struck, however, helped shares of government-sponsored health providers like Centene rally more than 4%, Cramer said. Trump doubled down on his party’s plan to get rid of the law, while Biden promised to expand its reach.

“If Obamacare is here to stay regardless of who wins, that’s fabulous for the managed care companies. And, of course, Biden helped create Obamacare,” he said. “Whether you love it or hate it, it’s good news for these stocks.”

Financial stocks like Discover and Goldman Sachs also managed to run as Biden laid off the financial sector, Cramer added. Furthermore, optimism about a Covid-19 vaccine continues to carry stocks of developers like Moderna, Johnson & Johnson and Pfizer higher.

Outside of Trump’s casting blame on the coronavirus pandemic on the country, China did not become a punching bag during the debate, which pleased investors in companies with exposure to the Asian nation, Cramer said.

“Trump and Biden could get into a fistfight or a food fight, for that matter, as long as they don’t target specific industries that are easy to hate or ramp up the tensions with China, and that causes the market to go higher,” the host said.watch nowVIDEO07:51Jim Cramer’s takeaways from the Trump-Biden debate

Borse europee in rialzo nella prima seduta di ottobre, oggi gli indici Pmi

Le Borse europee si muovono in territorio positivo, in questa prima seduta del mese di ottobre, dopo i recenti ribassi. Nei primi minuti di contrattazione l’indice Eurostoxx 50 sale dello 0,60%. A Francoforte il Dax guadagna lo 0,30%, a Parigi il Cac40 segna un progresso di oltre 1 punto percentuale e a Londra l’indice Ftse 100 incassa un +0,80%.A sostenere i mercati la speranza di un nuovo piano di rilancio dell’economia americana. L’amministrazione Trump ha proposto ai democratici della Camera dei rappresentanti un nuovo programma da 1.500 miliardi di dollari, includendo il prolungamento di un aiuto da 20 miliardi di dollari al settore aereo, duramente colpito dalla pandemia. Gli investitori vengono rassicurati anche dalla notizia che il presidente Donald Trump ha firmato un disegno di legge per finanziare il governo fino all’11 dicembre, scongiurando la possibilità di uno shutdown per il nuovo anno fiscale che inizia oggi.La seduta sarà movimentata anche da diverse indicazioni macro, tra cui spicca l’indice Pmi manifatturiero delle principali economie del Vecchio continente, Italia compresa, e dell’intera Eurozona relativo al mese di settembre. Nel pomeriggio in uscita anche il corrispondente Ism manifatturiero degli Stati Uniti.

Usa: a settembre creati 749.000 nuovi posti lavoro nel settore privato, record in tre mesi

Nel mese di settembre, l’economia degli Stati Uniti ha creato 749.000 nuovi posti di lavoro nel settore privato, meglio della crescita di 650.000 unità stimata dal consensus. Si tratta del rialzo più forte in tre mesi.Nel mese di agosto, erano stati creati 480.000 nuovi posti di lavoro. Il rapporto ADP è stato diffuso in attesa del report occupazionale Usa di settembre, che sarà pubblicato dopodomani, venerdì 2 ottobre: gli analisti prevedono una crescita di nuovi posti di lavoro pari a +800.000 unità, a fronte di un tasso di disoccupazione in calo dall’8,4% all’8,2%.

Pil Usa: contrazione rivista a -31,4% in II trimestre, previsto recupero +30% in III trimestre

Nel secondo trimestre del 2020, il prodotto interno lordo degli Stati Uniti è sceso al ritmo annualizzato del 31,4%, scontando le conseguenze nefaste della pandemia e del lockdown. E’ quanto ha reso noto il dipartimento del Commercio Usa, migliorando lievemente il dato rispetto al -31,7% emerso con la lettura preliminare.Gli economisti sono concordi nel ritenere che l’economia americana abbia recuperato in modo significativo nel trimestre corrente (che si conclude oggi), prevedendo per il Pil una crescita del 30%.

Crisi COVID-19, BCE pensa a marketplace NPL in stile Amazon. Bankitalia e ABI parlano di bad bank

Che la crisi del coronavirus COVID-19 stia già avendo e sia destinata ad avere ancora forti ripercussioni sui bilanci delle banche di tutto il mondo è assodato. Con le famiglie che si tengono sempre più stretti i portafogli, non potendo prevedere quando l’emergenza sanitaria ed economica finirà, le imprese che fanno meno ricavi e meno profitti nel migliore dei casi (nel peggiore falliscono direttamente), è matematico concludere che non tutti i prestiti che gli istituti di credito hanno erogato torneranno indietro. Tanto che sono mesi che circolano indiscrezioni secondo cui la Bce, nel caso specifico dell’Eurozona, starebbe pensando di creare una “bad bank” europea che gestisca la mole di crediti deteriorati-NPL che inevitabilmente è destinata a salire.In questo modo, l’istituzione aspirerebbe i bad loans, i crediti cattivi, allegerendo i bilanci delle banche colpite da sicure svalutazioni.
Dell’idea bad bank si parla sempre di più, e anche in Italia, dove le banche, pur avendo fatto enormi sforzi per liberarsi della scomoda mole delle sofferenze, conoscono fin troppo bene il problema. Nulla è stato ancora deciso, e a circolare sono più voci di mercato che non notizie, anche se Reuters ha riportato di recente una curiosità non da poco, che conferma come Francoforte si stia dando da fare, e anche in modo innovativo.

NPL, Bce lavora su sito in stile Amazon, prende ispirazione da BlinkS di Prelios

La Bce sta lavorando su un sito in stile Amazon per vendere centinaia di miliardi di euro di prestiti erogati da banche che sono ‘andati a male’ a causa della crisi del coronavirus”, si legge nell’articolo di Reuters pubblicato sull’Irish Times. Che aggiunge: l’obiettivo è  “risollevare l’economia e sfidare il dominimo dei grandi investitori del debito di Wall Street“.Finora a essere pronta è solo una bozza, sfornata nell’ambito degli sforzi che l’Eurozona sta facendo per capire come affrontare la questione dei crediti deteriorati, di quei crediti che rischiano di inquinare i bilanci delle banche.Allo stesso tempo, si avverte la necessità di evitare che i fondi attivi nel mercato dei “distressed debt” finiscano con acquistarli a prezzi stracciati.“L’idea è di aprire il mercato agli acquirenti di portafogli più piccoli, creare un mercato in stile Amazon o eBay….una cosa del genere potrebbe muovere il mercato”, ha detto Edward O’Brien, funzionario senior della Bce.
“Il mercato dei bad loan è stato dominato da pochi acquirenti molto grandi. In uno scenario tipico, uno di loro potrebbe rilevare un portafoglio molto significativo e a forte sconto”, ha aggiunto O’Brien.Di fatto, da uno studio di Deloitte è emerso che la metà circa dei 450 miliardi di prestiti NPL venduti in Europa tra il 2014 e il 2019, è stata acquistata da Cerberus, Blackstone, Lone Star and Goldman Sachs. Questi colossi sono stati particolarmente attivi in Irlanda.
Nessun commento è stato rilasciato al momento dalle dirette interessate. Reuters ha riportato anche che lo schema a cui la Bce sta lavorando ha preso ispirazione dal marketplace digitale Blinks di Prelios, così come dalle aste di debiti lanciate negli Usa: BlinkS, si ricorda, è il marketplace digitale per il trading di portafogli di crediti.

Bad Bank aspira NPL: ne parlano ABI e Bankitalia

Il tema bad bank è tornato intanto di attualità nella giornata di oggi, con le audizioni cpresso la Commissione finanze del Senato del direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini e di Bruna Szego, capo del servizio Regolamentazione e Analisi macroprudenziale di Bankitalia.Con la crisi del coronavirus “ci sarà un incremento dei crediti deteriorati” delle banche, ha detto Sabatini, che ha riconosciuto che negli ultimi anni le “banche italiane hanno fatto uno sforzo enorme” nella riduzione degli NPL, ma che, nonostante questo, non si è riusciti ancora ad arrivare al di sotto della “soglia fissata dall’Eba del 5%”.
Sabatini ha invocato “una risposta coordinata a livello europeo“, ricordando che “la Commissione Ue sta definendo un piano d’azione per prevenire l’accumulo” delle sofferenze.Una “bad bank” pubblica per gestire gli NPL – ha detto – sarebbe “sicuramente uno strumento importante”. D’altronde, “anche le autorità europee” sarebbero favorevoli all’idea e lo stesso presidente del consiglio di sorveglianza della Bce, Andrea Enria, ha lanciato “una proposta su una bad bank europea”.“In una logica di unione bancaria – ha spiegato ancora Sabatini – una ‘asset management company’ comune avrebbe molto senso, anche se avrebbe tempi molto lunghi e sarebbe un processo molto complesso”.
Detto questo, “quello verso cui si sta andando è un quadro legislativo europeo che disciplina le attività delle singole asset management company nazionali: questo è sicuramente un passo avanti”.Per ora il piano di Bruxelles è di dar vita a un “quadro normativo per armonizzare le società di gestione dei crediti deteriorati, sviluppare il mercato secondario dei crediti deteriorati e definire ulteriori azioni per ridurre i tempi della giustizia civile“.
A parlare di bad bank pubblica è stata anche Szego di Bankitalia, che ha definito l’opzione “un tema che sta tornando all’attenzione in Italia e anche in Europa, perchè gli impatti sull’economia legati al Covid coinvolgono tutta la zona euro”. La funzionaria di Palazzo Koch ha ammesso che “si discute anche dell’eventuale possibilità di costruire le ‘asset management company’ (Amc), a livello europeo e nazionale”, confermando quanto detto dal suo collega Sabatini.
Un attenti è stato lanciato tuttavia sulla normativa europea vigente: “C’è un problema di aiuti di Stato – ha puntualizzato – se la cessione non avviene a valori di mercato. C’è una direttiva europea che vieta di fare acquisti con prezzi diversi dai valori di mercato”.
“Per le banche e l’economia sarà essenziale avere tutti gli strumenti per gestire al meglio i crediti deteriorati”, ha detto ancora, avvertendo tuttavia di stare attenti alle proposte presenti nei disegni di legge stilati in merito al recupero dei crediti in sofferenza. Proposte che, a suo avviso, “vanno valutate con molta attenzione”. Esiste infatti il rischio, ha sottolineato, “che venga compromesso il mercato secondario degli Npl, principale canale attraverso il quale le banche hanno ridotto il loro peso nei bilanci”.
Inoltre, proposte non appropriate potrebbero “creare incentivi non corretti a favore dei debitori, inducendoli ex-ante a non onorare il debito, con impatti anche sugli investimenti verso il nostro paese”.

BOOM SHORT: gli speculatori prendono posizione in modo deciso

In un contesto abbastanza confusionario, si è sempre alla ricerca di segnali che possano aiutare a dare una lettura più efficace soprattutto nel breve periodo.
Il COT Report aiuta sicuramente in quanto ti dà la possibilità di prendere in esame alcune situazioni che, altrimenti, non sarebbero visibili.
Ho provato a mettere a confronto alcuni dati ottenuti proprio dal CFTC, nella fattispecie il totale delle posizioni Short dei “Non Commercials” (Alias i grossi speculatori oltre che fund managers) con l’andamento dell’indice Nasdaq 100. Il motivo di questa scelta? Semplice, sapete benissimo da dove arriva il grande rally post Covid-19, no?

Ho poi aggiunto il totale delle posizioni short (andando quindi a prendere il dato dei Non Commercials, dei Non Reportables che sarebbero gli small traders e soprattutto le posizioni dei Commercials, ovvero operatori professionali, le grandi banche e le grosse aziende che usano i derivati soprattutto a fini di copertura).
Quanto ne deriva è sicuramente interessante.

Nasdaq 100 nel mirino

Le posizioni Net Short dei “Non commercials” hanno subìto un’impennata pazzesca, cose mai viste in passato. Gli speculatori ed i fund managers si aspettano qualcosa di pesantemente negativo post Elezioni USA; oppure semplicemente si coprono da possibili ribassi legati ad una correzione fisiologica? E’ difficile da dire, certo è che i Total Short non sono ancora ai livelli del 2007. Però è anche vero che questi operatori non danno nel lungo termine segnali operativi così interessanti. Invece i NC qualcosa di buono lo hanno “intravisto” in futuro. Certo è che un coì violento rimbalzo delle posizioni deve quantomeno farci porre qualche domanda.

2 pensieri su “TRUMP vs BIDEN (and NASDAQ)”

    1. Bentrovato, personalmente se SAIPEM si fosse fermata a 1,50 con precisione avrei avuto una conferma,ora che ha ceduto quel livello spero in un eccesso ribassista che comunque riporti a un rientro nella gabbia 1,50-2,025-2,05 . Purtrppo da 10,5 dopo il cedimento di 2,4/2,8 il rischio di un minimo a 1/10 del massimo di 10,5 gli HFT lo fanno spesso e ci sono andati molto vicini in questi giorni.

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