STM e le “future” Ondate Covid 19

Eccoci a un nuovo appuntamento , che ci pare necessario per fare delle ipotesi sulla “fantomatica” 4rta ondata del VIRUS COVID 19 di cui oramai il main stream parla con una certa frequenza.

STM e le “future” Ondate Covid 19

E questa ipotesi la facciamo su una delle piu’ importanti analisi GUIDA di SFI TRADING ADVISOR  vale a dire quella su STM . Per chi non avesse seguito le precedenti analisi su STM le elenchiamo nuovamente :

STM

STM 2.0

We are in a burning Market

L’analisi STM

Ma oggi vogliamo fare un’ipotesi su QUANDO la “fantomatica” 4rta Ondata COVID19 potrebbe dare uno “scossone” ai Mercati che come dimostrano i mesi di Maggio,Giugno, Luglio e Agosto non sono stati assolutamente di facile lettura per molti.

STM

Come risulta dall’immagine dell’idea guida per STM potrebbe dare vita a due forti correzioni raggiunti i top 45-55 e 55-65 (in particolare 45/55—-33/35  e 55/65—33/35) .

Partiamo con l’evidenziare come il primo Move 3,5-33/35 sia stato eseguito ,nonostante Corona Virus Covid 19 e che la “preventivata” correzione 33/35—24/26 si è fermata in data 11 Maggio 2021 a 28,5. Dal 11 Maggio 2021 a oggi siamo tornati a salire da 28,5 a sfiorare il  massimo di 35,89 del 16/02/2021 con un top al momento della scrittura di questa analisi di 35,59 euro.

Quindi ,salvo smentite dal mercato , potremmo essere nel Move 24/26—45/55 ipotizzato in questo studio  (punto di reverse reale a STM FTSEMIB 28,5) assolutamente compatibile con l’ottima trimestrale da poco emessa di STM e con il raggiungimento di 12 miliardi di euro posticipati dal CEO per il 2022 come target per STM nelle Trimestrali precedenti con un timing molto curioso visto il preciso raggiungimento di 33/35 euro da cui è scesa a 28,5 euro.

E’ bene comunque osservare attentamente ,sia la quotazione di  STM FTSEMIB ,che quella STM NYSE  (questo perchè STM NYSE quota 41,93$ oggi quindi meno lontana dalla coppia 45/55 di quanto sia al momento STM FTSEMIB) .

Come la pensiamo sul COVID 19 Show lo sapete , non da oggi , ma da prima che si arrivasse nell’Anno del Topo 2020 , prima del Capodanno Cinese del 25 Gennaio 2020 e sopratutto dal 19 Marzo 2020.Non ci ripetiamo.

E ad oggi abbiamo avuto ragione.

Ora la SFIDA è capire PRIMA ,se è possibile ,quando POTREBBE apparire la 4RTA Ondata Covid19 e se questo Algoritmo verrà rispettato.

E se così fosse , avremmo un’altra chiara dimostrazione di cosa sono diventati oramai i Mercati Finanziari con l’avvento degli HFT e delle Intelligenze Artificiali.

Un TEATRINO.

AD MAIORA !

STM

AGGIORNAMENTO 3 MARZO 2023

STM FTSEMIB 46,33 22 NOVEMBRE 2021

STMICRELCTRO-NY REG – STM.N  52,15 22 NOVEMBRE 2021

Immagine 2023-03-03 094114

AGGIORNAMENTO 22 NOVEMBRE 2021

STM FTSEMIB 46,33

STMICRELCTRO-NY REG – STM.N  52,15

vedi idea guida

stm-7stm-7stm-7StmStmStmStmSTM

xx550

XX4

STM

ST corre del 3% sul Ftse Mib, sponda da guidance TSMC. Credit Suisse alza tp a 60€

13/01/2022

STMicroelectronics prosegue la sua corsa a Piazza Affari, dove avanza di oltre il 3% e si avvicina alla soglia dei 44 euro. A sostenere il titolo del big italo-francese dei chip la nuova guidance 2022 della taiwanese TSMC migliore delle aspettative. Nel dettaglio, TSMC ha fornito una guidance per il primo trimestre 2022 e per il 2022 sopra le attese. Il fatturato del primo trimestre è atteso fra 16,6 e 17,2 miliardi di dollari, con il midpoint il 7% sopra le attese (15,8 miliardi). Positive anche le indicazioni arrivate da Credit Suisse. Gli analisti hanno mantenuto la raccomandazione outperform, con il target price che è passato da 49,5 a 60 euro.

Stm pubblica risultati preliminari IV trim: ricavi netti per $3,56 MLD, al di sopra valore più alto forchetta

07/01/2022

STMicroelectronics ha annunciato oggi che i suoi ricavi netti
preliminari e non certificati per il quarto trimestre conclusosi il 31 dicembre 2021 sono al di sopra del range previsto nel comunicato stampa della Società pubblicato il 28 ottobre 2021. I ricavi netti preliminari per il quarto trimestre 2021 ammontano a 3,56 miliardi di dollari, inaumento dell’11,2% su base sequenziale e 140 punti base al di sopra del valore più alto della forchetta. La previsione precedente per i ricavi netti del quarto trimestre 2021 era di 3,40 miliardi di dollari, pari a un aumento del 6,3% su base sequenziale, più o meno 350 punti base”. E’ quanto emerge dalla nota con cui la società, leader globale nei semiconduttori con clienti in tutti i settori applicativi dell’elettronica, ha annunciato i ricavi preliminari per il quarto trimestre del 2021, comunicando anche il calendario per i risultati e la conference call relativi al quarto trimestre e all’anno 2021.

“Abbiamo concluso il quarto trimestre 2021 con ricavi netti al di sopra della forchetta di previsione e margine lordo al valore più alto della previsione o leggermente al di sopra, grazieprincipalmente ad attività operative migliori delle attese in un mercato che continua ad esseredinamico – ha commentato Jean-Marc Chery, President & CEO di STMicroelectronics – I nostri ricavi per l’anno 2021 hanno raggiunto i 12,76 miliardi di dollari, pari a unaumento del 24,9% rispetto all’anno 2020, come risultato della forte performance in tutti i mercati finali a cui ci rivolgiamo e ai programmi già in corso con i nostri clienti nel corso dell’anno”.

L’AD ha continuato:

“Forniremo ulteriori dettagli sul quarto trimestre e sull’anno 2021, così come sulla nostra guidance per il primo trimestre 2022, durante la conference call sui risultati che terremo il 27 gennaio 2022”.

Le Borse resistono all’effetto Omicron

Avvio attorno alla parità per Piazza Affari, deboli i listini del Vecchio Continente, dopo la cancellazione di 8mila voli nel week end di Natale a causa della variante Omicron. Prezzo del petrolio in frenata

 di Fabrizio Arnhold  27 Dicembre 2021 – 8:33

Le Borse europee riaprono dopo Natale all’insegna della cautela. A tenere banco sui mercati è sempre la variante Omicron del Covid, che ha portato alla cancellazione di oltre 8mila voli nel week end di Natale nel mondo ma con ribassi contenuti sui listini. A Milano il Ftse Mib apre a +0,01%, il Dax di Francoforte a -0,04%, il Cac 40 di Parigi a -0,04%, l’Ibex 35 di Madrid a -0,10%, mentre la Borsa di Londra resta chiusa oggi e domani. A Tokyo l’indice Nikkei chiude un flessione dello 0,37%, con gli investitori preoccupati dalla pandemia.

I TIMORI PER OMICRON

L’aumento di casi di Covid-19 degli ultimi giorni in Europa continua ad alimentare i timori tra gli investitori per un rallentamento della ripresa economica, con eventuali nuove restrizioni da parte dei governi. Gli analisti guardano anche le indicazioni arrivate nel week end dalla banca centrale cinese che vuole continuare a sostenere l’economia reale con particolare attenzione al settore immobiliare.

PETROLIO IN LIEVE FLESSIONE

Rallenta la risalita del prezzo del petrolio, con il Brent scadenza febbraio che cede lo 0,3% a 75,89 dollari al barile, mentre il Wti viene scambiato a 72,87 dollari al barile. L’euro continua il recupero nei confronti del biglietto verde ed è trattato a 1,1323 dollari. Sul versante macroeconomico, settimana con pochi spunti: venerdì arriveranno gli indiciPmi cinesi ma Piazza Affari sarà chiusa.

FOCUS SUL SETTORE BANCARIO

A Piazza Affari da seguire il settore bancario, con la Popolare di Sondrio che avvia una cartolarizzazione annunciata per la cessione delle sofferenze per un valore di 789 milioni. Lo spread apre poco mosso a 136 punti base. Oggi la legge di Bilancio è attesa in commissione e domani alla Camera, dopo il via libera di venerdì scorso in Senato.

Variante Omicron, Fauci: “Segnali incoraggianti su sintomi e malattia”

“Ci sono segnali incoraggianti sui sintomi della variante Omicron e sulla severità della malattia. Ma bisogna essere prudenti”. Il professor Anthony Fauci, immunologo e consigliere del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, fotografa così il quadro relativo alla variante Omicron. I contagi aumentano, in particolare in Sudafrica, mentre ricercatori di numerosi paesi sono all’opera per rispondere in maniera precisa più possibile ad una serie di domande: la variante Omicron è più contagiosa? I sintomi sono più lievi? I vaccini sono efficaci? “La variante sta diventando la variante dominante in Sudafrica. E’ qui negli Usa in almeno 15 stati ed è in almeno 40 nazioni. Cosa succederà quando la variante Omicron sarà in competizione con la variante Delta?”, si chiede l’immunologo delineando uno scenario ancora fluido in collegamento con la Cnn. 

Borse Ue in rosso, sotto pressione con variante Omicron

30/11/2021

Partenza in rosso per le principali Borse europee dopo un inizio di settimana positivo. Nell’ultima seduta del mese di novembre i mercati piombano nuovamente nell’incertezza provocata dalla variante Omicron del coronavirus dopo le dichiarazioni del numero uno di Moderna. Nei primi minuti di scambi in Europa fioccano i segni negativi come quelli del Dax che indietreggia dell’1,02% e del Cac40 che cede circa l’1,16%, giù anche l’indice inglese Ftse 100 che lascia sul terreno l’1,34 per cento.

L’amministratore delegato Stephane Bancel, intervistato dal Financial Times, ha detto di ritenere che i vaccini esistenti siano meno efficaci contro la nuova variante del Covid. Bancel aveva detto inoltre, in un’altra intervista rilasciata alla Cnbc nella giornata di ieri, che potrebbero volerci mesi per sviluppare e distribuire un vaccino ad hoc contro Omicron. Come Moderna, anche i laboratori Pfizer e Johnson & Johnson hanno iniziato a lavorare a una nuova versione del loro vaccino anti-Covid, ma si parla di una tempistica di alcuni mesi. E così questa mattina in Asia, tra le borse principali, si salva solo Sidney. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in calo dell’1,63% a 27.821,76 punti. I futures sul Dow Jones Industrial Average capitolano.

Per la giornata di oggi è attesa l’audizione del presidente della Federal Reserve Jerome Powell al Congresso. Dagli estratti del discorso, emerge che il numero uno della banca centrale americana dirà, in particolare, che “il recente aumento dei casi di Covid-19 e la variante Omicron rappresentano rischi al ribasso per l’occupazione e l’attività economica e un aumento delle incertezze per l’inflazione”.

Intanto sono diversi gli spunti macro in agenda oggi. Dopo l’aggiornamento sui Pmi in arrivo dalla Cina, l’attenzione si sposta sul dato preliminare di novembre sull’inflazione nella zona euro. Stesso dato in uscita in Italia. Per gli Stati Uniti oltre al discorso del presidente della Fed, Jerome Powell, in evidenza anche la fiducia dei consumatori per il mese di novembre.

STM: Credit Suisse fissa nuovo target a 46,5 euro, titolo “ben posizionato per una crescita sostenuta “

14/09/2021

STMicroelectronics finisce sotto la lente d’ingrandimento di Credit Suisse che ritocca verso l’alto le stime e il target price. “Dopo i solidi risultati del secondo trimestre 2021, abbiamo alzato le previsioni dei ricavi per il 2021, 2022 e 2023 rispettivamente del 2%, 3% e del 3% e quelle dell’Ebit rispettivamente del 12%, 13% e 12% – afferma il broker svizzero -. Ora ci attendiamo un Eps rispettivamente di 1,91 dollari, 2,20 dollari e 2,46 dollari rispetto alle stime passate pari a 1,70 dollari, 1,95 dollari e 2,20 dollari”. Il prezzo obiettivo sale così a 46,5 euro dal precedente 41, con il rating che resta outperform.

“Riteniamo che STM rimanga ben posizionata per una sostenuta crescita, puntando a raggiungere vendite per 14,5 miliardi di dollari e Ebit margin vicino al 19% nel 2023”, segnalano ancora gli esperti secondo i quali “la crescita del fatturato sarà sostenuta da una forte domanda e dal miglioramento della capacità”.

NEWS ARRIVATE DOPO NOSTRO ARTICOLO

I rischi della variante sudafricana (Omicron) sull’economia italiana

Cresce la paura per la variante sudafricana del Covid, con possibili implicazioni negative per l’economia italiana.

di Giuseppe Timpone , pubblicato il 29 Novembre 2021 alle ore 10:28

https://0ac6191a33b6039f691979fd66aaba47.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.html

Venerdì è stata una giornata drammatica per le borse mondiali, in forte calo per i timori legati alla diffusione della variante sudafricana al Covid, ribattezzata con la lettera Omicron dell’alfabeto greco. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato l’allarme. In alcuni contagiati dell’area meridionale dell’Africa è stato riscontrato il genoma della B.1.1.529. La reazione del Regno Unito alla notizia è stata immediata: chiusura dei voli in arrivo da Sudafrica, Lesotho, Namibia, Zimbabwe, Botswana ed Eswatini. La stessa Commissione europea ha subito ipotizzato lo stop agli arrivi dal Sudafrica. Il governo italiano tra l’altro si è portato avanti ancor prima che il primo caso fosse ufficializzato attraverso un tracciamento a Milano relativo a un cittadino campano, vaccinato con due dosi e di rientro dal Sudafrica.

La variante sudafricana apporterebbe 32 modifiche al virus del Covid-19, più di quelle registrate con la variante Delta. E pare che sviluppi una resistenza agli anticorpi, cioè che riesca a contagiare anche coloro che si siano vaccinati o abbiano già preso il virus. La scoperta è inquietante, perché rischia di vanificare gli sforzi sin qui compiuti dall’intero pianeta per sconfiggere la pandemia.

I rischi della variante sudafricana per il PIL

Il ripiegamento delle borse e il crollo del petrolio sotto gli 80 dollari al barile sono stati segnali concreti di quel che ci aspetterebbe se la variante sudafricana dilagasse. I mercati sono andati in rosso sul timore che i governi saranno prima o poi costretti a imporre nuove chiusure per impedire i contagi. Già l’Europa è alle prese con la quarta ondata e ad essere stata travolta è stata a questo giro la Germania, che aveva reagito bene nei primi mesi della pandemia.https://0ac6191a33b6039f691979fd66aaba47.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.html

Quale sarebbe l’impatto della variante sudafricana sull’economia italiana? La scorsa settimana, il ministro dell’Economia, Daniele Franco, aveva alzato ulteriormente le stime di crescita per quest’anno a +6,2-6,3% dal +6% messo nero su bianco sulla Nota di aggiornamento al DEF. Nella scorsa primavera, il governo stimava una crescita al 4,5% per il 2021. Ma l’ulteriore revisione al rialzo delle aspettative, ha aggiunto, escluderebbe un peggioramento della condizione pandemica.

Dato che siamo agli sgoccioli dell’anno, l’impatto sui risultati dell’intero 2021 sarebbero verosimilmente scarsi o nulli. Per l’anno prossimo, la musica cambierebbe. Anzitutto, si renderebbero necessarie nuove chiusure o, comunque, restrizioni. E date le caratteristiche della variante sudafricana, il green pass andrebbe a farsi benedire. Vaccinati e no, tutti saremmo tenuti a rispettare le nuove limitazioni. L’economia italiana tirerebbe il freno a mano, potendo persino cadere in recessione nel caso in cui la recrudescenza della pandemia risultasse peggiore delle attese. D’altra parte, si andrebbe avanti con i ristori, cioè servirebbero nuovi denari a favore delle categorie più colpite.

L’impatto su tassi e cambio euro-dollaro

E la BCE non potrebbe porre fine agli acquisti dei bond con il PEPP, ragione per cui al board di dicembre dovrebbe segnalare una sua sospensione, tenendosi pronta a riattivare il programma all’occorrenza. Paradossalmente, questa suonerebbe come una buona notizia per i titoli di stato italiani, che nelle ultime settimane stanno deprezzandosi proprio in previsione di un minore sostegno da parte di Francoforte. Per contro, però, gli investitori potrebbero chiedersi fino a quale punto il debito pubblico italiano resterà sostenibile e ugualmente fuggire dal nostro mercato per ripararsi nei “safe asset” del Nord Europa.

Probabile, infine, che la variante sudafricana offrirebbe sostegno al cambio euro-dollaro. In effetti, ridurrebbe le probabilità di un rialzo dei tassi negli USA e, pertanto, la divergenza monetaria tra Federal Reserve e BCE. Non a caso, il cross si è apprezzato di circa mezzo punto percentuale nel corso della seduta di venerdì, salendo in area 1,1260.https://0ac6191a33b6039f691979fd66aaba47.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.htmlViceversa, il comparto aereo è stato affossato, con Lufthansa a crollare di oltre il 10%, un po’ di Air France. In effetti, ben che vada servirà limitare la libertà di movimento per evitare di importare la variante sudafricana.

BLACK FRIDAY sui mercati: la variante Covid-19 abbatte i listini

La variante sudafricana diventa il detonatore che il mercato stava aspettando. Un violento impulso ribassista che ha colpito le borse già fin dall’apertura. Scatta il fly to quality e tutta la classica operatività di quanto assistiamo a certe situazioni.

Il trend accomuna tutte le borse europee, che vanno in scia ai futures su Wall Street e alle borse asiatiche, dopo la scoperta della nuova variante che sembra ancora più trasmissibile della precedente Delta. Cosa fa paura? Ovviamente al copertura dei vaccini a questa variante. E Wall Street, dopo la pausa per il Thanksgiving, ripartirà soltanto per mezza giornata.

(…) Variante covid dal Sudafrica, “ci sono al momento meno di 100 sequenze complete disponibili. Non sappiamo molto al riguardo ancora. Quello che sappiamo è che ha un ampio numero di mutazioni e la preoccupazione, quando hai così tante mutazioni, è che questo possa avere un impatto su come il virus si comporta. Adesso i ricercatori si stanno mettendo insieme per capire dove sono queste mutazioni e cosa potenzialmente potrebbero significare per i nostri strumenti diagnostici, le nostre terapie e i nostri vaccini. È positivo che queste varianti vengano scoperte. Significa che abbiamo un sistema in campo. Ci vorranno poche settimane per noi per capire quale impatto ha questa variante”. A spiegarlo è stata l’epidemiologa Maria Van Kerkhove, esperta dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), facendo il punto su quanto si sa del nuovo mutante in questo momento. (…) [Source]

Dicevamo, quindi fly-to-quality, si esce dagli asset di rischio e ci si rifugia sui Treasury. Il grafico intermarket è esplicito.Al momento i futures sul Nasdaq sono più resilienti. Il motivo è ovvio, basta guardarci indietro per comprenderne le motivazioni. Ci aspettiamo uno SP500 a -2% e tanta volatilità che ne condirà la breve giornata.

Ovviamente oggi tutti aspetteranno i dati sul Black Friday, e nella fattispecie il livello dei consumi a livello globale e soprattutto negli Stati Uniti, come indice del trend che ci porterà al Natale. Ma potrebbero ancora essere le Banche Centrali a diventare protagoniste, soprattutto se la situazione dovesse “scappare di mano”.

VIX, ai massimi dal 2020

E come è normale il VIX vola anche in Europa. Da noi non si chiama VIX essendo non calcolato sulle opzioni dello SP500, ma la logica è la stessa. Il sottostante di riferimento è l’Eurostoxx50.

Banche in caduta libera

E chi ne sta pagando più di tutti le conseguenze? Nuovamente le banche. Peggior giorno da settembre 2020.
Ovviamente non possiamo sapere se si tratta di una reazione emotiva o se c’è dietro il rischio di una correzione più profonda. Ma scopriremo ben presto quanto può diventare pericoloso questo Venerdi Nero che sarà ricordato non per gli acquisti ma…per le vendite in borsa.

La giornata più nera dell’anno per le Borse, panic selling con petrolio a -13%. Ftse Mib affonda a -4,6%

26/11/2021

Venerdì nero a tutti gli effetti sui mercati. In coincidenza con il Black Friday che segna l’avvio della stagione degli acquisti pre-natalizi, i mercati sono stati travolti dall’emergere di una nuova variante Covid che potrebbe innescare una nuova spirale di blocchi. A Wall Street il Dow Jones è arrivato a cedere oltre 1.000 punti con un calo giornaliero di quasi il 3%. Panic selling tra le commodity con petrolio WTI a -13% sotto i 70 $.

A far scattare l’allerta massima sui mercati è stata la scoperta in Sud Africa di una nuova variante, considerata estremamente più contagiosa della variante Delta. La variante chiamata scientificamente B.1.1.529, ribattezzata non ufficialmente Nu, presenterebbe secondo gli esperti 32 diverse mutazioni nella proteina spike.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha indetto oggi una riunione straordinaria per decidere se dichiarare il nuovo ceppo Nu come una “variant of concern, VOC” (etichetta utilizzata per i ceppi virali che si sono dimostrati più contagiosi, che portano a malattie più gravi o che riducono l’efficacia di misure, test, trattamenti o vaccini). Intanto il Regno Unito ha preso già provvedimenti, chiudendo i confini a sei paesi africani: oltre al Sud Africa, sono stati sospesi i voli dal Namibia, Lesotho, Eswatini, Zimbabwe e Botswana. Anche l’Italia ha deciso di bloccare i voli dal Sud Africa.

Inizio di una correzione più profonda?

Tra gli analisti ci si chiede se il tonfo di oggi segna l’inizio di una correzione più profonda. Secondo Emmanuel Cau, head of European equity strategy di Barclays, una crescita resiliente e le banche centrali pazienti dovrebbero continuare a fornire ammortizzazione su un orizzonte di medio termine, mentre gli investitori hanno ‘polvere secca’ per acquistare sulla debolezza. “La chiave è scoprire se i vaccini attuali rimangono efficaci contro le varianti o meno – prosegue l’esperto – . L’incertezza del Covid potrebbe costringere le banche centrali a peccare dalla parte della cautela”.

Milano deraglia con ribassi di oltre il 6% per alcune big

In chiusura di giornata l’indice Ftse Mib segna -4,6% in area 25.852punti, sui minimi di giornata, con banche e titoli energy in fondo al listino. Tra le altre asset class il petrolio è arrivato a crollare di oltre il 7%, male anche le criptovalute mentre si sono apprezzate le valute ‘rifugio’, in primis yen e franco svizzero.

Tra i singoli titoli di Piazza Affari debolezza pronunciata dei bancari, tra i settori più esposti insieme a energetici e industriali al rischio di un nuovo brusco stop dell’attività economica. Oltre -6,9% per Unicredit in area 10,49 euro, -5,75% per Intesa Sanpaolo.https://39fc8276fd060009fc873267d2af80ae.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.html

Molto male anche i titoli oil: Tenaris è stata la peggiore oggi con oltre -7%, -6,23% ENI. Giornata no anche per Stellantis a -6,83% a 15,56 euro nonostante Fitch abbia migliorato l’outlook sul gruppo che passa a positivo da stabile.

Sul fronte opposto oltre +5,5% per Diasorin, il titolo che maggiormente può trarre beneficio da un riacutizzarsi dell’emergenza Covid.

TIM tiene in attesa responsi del cda

In tenuta oggi TIM (-0,72% in area 0,4805 euro) nel giorno del cda straordinario. Il ceo Luigi Gubitosi sarebbe pronto a fare un passo indietro per favorire un esame dell’offerta di KKR. Nelle ultime ore è emersa forte la candidatura come ceo di Pietro Labriola, attuale numero uno di TIM Brasil.

Intanto, secondo quanto riportato da Bloomberg News, KKR e CVC Capital Partners starebbero valutando di collaborare per un’offerta per Telecom Italia.

Frase shock del Ministro tedesco della Salute: ‘A fine inverno ci saranno solo vaccinati, guariti o morti’

22/11/2021

Perentoria affermazione oggi del ministro tedesco della Salute, Jens Spahn, circa lo scenario che ci sarà a fine inverno in Germania, alle prese con un’ondata record di contagi Covid. “Quasi tutti i tedeschi alla fine dell’inverno saranno vaccinati, guariti o morti”, ha affermato il ministro in una conferenza stampa a Berlino. “E’ uno scenario molto probabile con la variante Delta – spiega Spahn – e le persone non vaccinate con grande probabilità contrarranno il Covid”.

Dose di richiamo vaccino Covid è inutile, scienziati dicono no al piano Biden. Tremano i titoli Moderna e Pfizer

14/09/2021

Gli studi clinici non supportano il beneficio di aumentare le vaccinazioni contro il Covid. E’ l’affermazione perentoria di un gruppo di scienziati in un articolo pubblicato sulla rivista medica The Lancet. Il gruppo comprende due esperti di vaccini quali Marion Gruber e Philip Kraus che lo scorso mese hanno abbandonato la Food and Drug Administration (FDA). Il motivo della loro uscita dalla FDA sarebbe stato proprio la frustrazione per il piano dell’amministrazione Biden di indicare il richiamo del vaccino.

La task force Covid della Casa Bianca ha recentemente annunciato il suo piano per iniziare il richiamo (3a dose) per i destinatari dei vaccini con RNA messaggero a partire dal 20 settembre. Mossa che mette pressione su FDA e CDC (Centers for Disease Control and Prevention) che devono ancora esaminare i dati sull’efficacia dei richiami.

In caduta Moderna e e le altre vaccine stocks

Presa di posizione che non è passata indifferente a Wall Street. Ieri si è infatti assistito a un crollo del titolo Moderna, in primissima linea nella fornitura del suo vaccino, che ha ceduto il 6,6% a 419,72 dollari. Oltre -6% anche per BioNTech e -2,2% per Pfizer. E’ così passata in secondo piano l’indiscrezione secondo cui il vaccino Pfizer-Biontech potrebbe essere autorizzato per l’uso nei bambini tra i 5 e gli 11 anni a partire da ottobre.

La soluzione proposta dagli scienziati: concentrarsi sui non vaccinati

Nell’articolo pubblicato sulla rivista medica The Lancet si rimarca che potrebbero esserci dei vantaggi nell’offrire dosi di richiamo per le persone che non hanno sviluppato una risposta immunitaria efficace ai loro primi colpi. Tuttavia, esiste la possibilità che abbiano anche una risposta altrettanto debole a una dose di richiamo.

Finora, i vaccini autorizzati rimangono efficaci nell’evitare il Covid abbastanza grave da richiedere il ricovero in ospedale e la morte, hanno scritto gli scienziati. I vaccini potrebbero sembrare meno efficaci adesso poiché le prime persone a ricevere i colpi di Covid tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 erano anziane o immunocompromesse.

Una dose di richiamo, proseguono gli scienziati, potrebbe essere appropriata se il virus muta al punto che i vaccini non sono più efficaci. Gli esperti affermano che il virus muta in persone non vaccinate il cui sistema immunitario non è preparato a combattere il virus. Questo dà al virus più possibilità di replicarsi e, quindi, di creare nuove mutazioni.

Cosa propongono allora? Gli scienziati scettici sull’efficiacia della dose di richiamo vedono come unica soluzione quella di vaccinare le persone non vaccinate. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, negli Stati Uniti circa il 47% delle persone idonee non è vaccinato. “La fornitura limitata di questi vaccini salverà la maggior parte delle vite se messa a disposizione di persone che sono a rischio apprezzabile di malattie gravi e non hanno ancora ricevuto alcun vaccino”, si legge nell’articolo firmato dal gruppo di scienziati. “Anche se alla fine si possono ottenere alcuni vantaggi dal potenziamento, non supererà i vantaggi di fornire una protezione iniziale ai non vaccinati”.

Boom di contagi da Covid in Israele, autunno in lockdown per l’Europa?

I dati sul Covid in Israele sono pessimi, malgrado il paese sia tra i più vaccinati al mondo. Cerchiamo di capire cosa ci attenda.

di Giuseppe Timpone , pubblicato il 03 Settembre 2021 alle ore 10:43

Israele è stato un esempio mondiale di efficienza per la campagna vaccinale contro la pandemia. Già agli inizi di marzo, nel paese erano state somministrate dosi per il 100% della popolazione. Un risultato che l’Europa ha raggiunto solamente nelle ultime settimane. Per questo, il boom dei contagi da Covid è guardato con estrema attenzione e timore. I dati ci dicono che a inizio settembre, i nuovi casi giornalieri in Israele sono saliti ai massimi di sempre, superando quota 16.600. Moltissimi per una popolazione di 9,4 milioni di abitanti. Pensate che a inizio giugno, erano scesi a una media di poco più di una decina. Per quanto sopra accennato, Israele è guardato un po’ come se anticipasse di qualche mese il futuro di cosa attenderebbe anche il Vecchio Continente.

Fa specie che il boom dei contagi sia arrivato con una campagna di vaccinazione così avanzata. Rischiamo per caso di tornare in “lockdown” nell’autunno che sta per arrivare? Prima di cercare una risposta, dobbiamo premettere che Israele oggi non sia più avanti all’Europa in termini di persone completamente vaccinate. Queste sono circa il 63% della popolazione, solamente qualche punto percentuale in più dei dati europei. L’Italia è già salita al 60,7%, tanto per fare un confronto.

In effetti, dalla primavera scorsa i ritmi della campagna vaccinale in Israele sono di molto rallentati. Anzitutto, perché oltre una certa soglia, risulta molto più difficile convincere la popolazione residua a vaccinarsi. Stiamo assistendo alla stessa situazione in tutta Europa. Il traguardo del 60% segna quasi una soglia di resistenza, toccata la quale le somministrazioni procedono molto più a rilento. Del resto, con le dosi ormai disponibili da mesi a sufficienza, chi fosse convinto di vaccinarsi, grosso modo lo avrebbe fatto.

Contagi Covid, i problemi comuni a Israele

Detto questo, Israele pone due problemi. Il boom dei contagi sarebbe alimentato dalla variante Delta, ormai diventata preponderante un po’ ovunque in Occidente. Per fortuna, proprio gli alti tassi di vaccinazione nel paese stanno impedendo una recrudescenza anche dei decessi. Questi sono contenuti a una media di 25 al giorno, pur in drastico rialzo dallo zero centrato a fine giugno. Dunque, la variante Delta si mostra molto più contagiosa, ma grazie al fatto che la maggior parte delle persone sia vaccinata, in pochi starebbero accusando effetti gravi. A febbraio, all’apice della terza ondata, i morti da Covid in Israele superarono la soglia giornaliera di 60.

C’è un altro problema, però: il caso israeliano suggerisce che l’efficacia del vaccino si riduce a distanza di mesi. Considerato che il grosso delle vaccinazioni nel paese sia stato completato entro marzo, dopo sei mesi già il siero inizierebbe a difendere molto meno il sistema immunitario contro il Covid. Non a caso Gerusalemme ha iniziato a somministrare la terza dose, un ulteriore richiamo per irrobustire l’immunità almeno tra le fasce più a rischio della popolazione.

Tuttavia, esiste una differenza rilevante con l’Europa. Israele ha puntato tutto su Pfizer, mentre da noi i sieri utilizzati sono stati molteplici. E molti richiami sono stati effettuati già con la cosiddetta “eterologa”, cioè con un siero diverso dal primo. Secondo gli studi, emergerebbe che questo mix garantirebbe un’immunizzazione più forte contro il virus. Per il momento, Israele non sta adottando alcun ritorno alle vecchie restrizioni. Ma qui il fattore sarebbe forse più politico: il nuovo premier Naftali Bennett è contrario ai “lockdown” imposti dal predecessore Benjamin Netanyahu. Resta da vedere se questa opposizione verrà meno nel caso di ulteriore risalita dei contagi.

Usa, ansia da variante Delta, NY Times: media giornaliera decessi +100% in due settimane, oltre 1.000 per prima volta da marzo

27/08/2021

Mentre in tutto il mondo cresce l’ansia per la variante Delta, i numeri snocciolati nelle ultime ore sui nuovi contagi da Covid-19 negli Stati Uniti sono i seguenti, in base ai dati del New York Times riportati dal sito Marketwatch.com.

Nell’ultima settimana che si è conclusa ieri, giovedì 26 agosto, la media giornaliera dei nuovi casi di Covid-19 è salita in Usa a 156.296 unità, in crescita del 24% rispetto a due settimane fa.

La media giornaliera dei decessi è aumentata a 1.233 unità, con un balzo del 100% in due settimane, e oltre quota 1000 per la prima volta da marzo.

La media giornaliera per le ospedalizzazioni è salita a 96.586, in rialzo del 29% nelle ultime due settimane.

Dai dati dell’agenzia federale Centers for Disease Control and Prevention emerge che il numero di persone che sono state totalmente vaccinate negli Stati Uniti si attesta a 172,2 milioni, il 51,9% della popolazione totale degli States.

Le cinque lezioni d’investimento di Capital Group nell’era della pandemia

Crisi di mercato, lezioni del passato, punto di ingresso negli acquisti, dividendi e andamento del rame forniscono, in base all’esperienza trentennale di Steven Watson (Capital Group), preziose lezioni d’investimento

Cinque lezioni  di Leo Campagna  20 Agosto 2021 – 7:50

Un investitore con un ragionevole grado di obiettività può trarre vantaggio se vende nella fase di entusiasmo eccessivo del mercato e se compra durante il pessimismo estremo. È l’approccio sperimentato con successo da Steven Watson, Equity Portfolio Manager di Capital Group negli ultimi 30 anni, sebbene spesso comporti anche delle tensioni e tenda a funzionare meglio soprattutto durante le prime fasi di ripresa del mercato, quando il pessimismo cede il passo all’ottimismo.

LE CRISI DI MERCATO SONO INEVITABILI

La pandemia ha insegnato o re-insegnato cinque lezioni d’investimento che oggi il manager implementa nei suoi portafogli. “Per prima cosa occorre avere presente che le crisi di mercato sono inevitabili. Ne ho contate 21, tra cui il crollo dell’Unione Sovietica, lo scoppio della bolla tecnologica, la crisi finanziaria globale e ora il COVID-19: una ogni 18 mesi circa. Se la storia insegna qualcosa allora possiamo credere che riusciremo a superare il momento e ne usciremo più forti. Ed è effettivamente quello che sta succedendo” riferisce Watson.

INTERPRETARE CORRETTAMENTE LA STORIA DEL PASSATO

La seconda lezione è interpretare la storia consapevoli che non si ripete necessariamente nel modo che ci si aspetta. “Per esempio, ho vissuto a Hong Kong durante l’epidemia di SARS nel 2003. Ho provato a fare confronti con il COVID ma la SARS, per quanto terribilmente spaventosa, è stato un evento, in termini relativi, abbastanza contenuto. Trarre conclusioni sul COVID dall’esperienza della SARS si è rivelato un errore e molti investitori si sono trovati impreparati di fronte alla portata e alla durata di questa pandemia” spiega l’Equity Portfolio Manager di Capital Group.

ACQUISTARE I TITOLI AL GIUSTO PUNTO D’INGRESSO

Watson, passando alla terza lezione, parla del confronto tra growth e value. “L’aspetto importante è acquistare i titoli al giusto punto d’ingresso. Per esempio durante i giorni peggiori del 2020, grazie ad una selezione abbastanza limitata di titoli orientati alla crescita, in particolare nel settore dei semiconduttori, in alcune società Internet di vendita al dettaglio e di e-commerce, sono riuscito a fronteggiare gli scossoni del mercato” sottolinea il manager.

UN PO’ DI SPAZIO A ENERGIA, FINANZA E VIAGGI

Molti dei suoi investimenti legati alla tecnologia sono posizioni a lungo termine inserite in portafoglio prima che il mercato ne riconoscesse il potenziale, acquistate quando sono in calo e in difficoltà: a mano a mano che il loro valore saliva durante la pandemia, ne ha gradualmente ridotto l’esposizione per fare spazio ad aree meno amate del mercato, tra cui energia, finanza e viaggi.

IL RUOLO IMPORTANTE DEI DIVIDENDI

La quarta lezione riguarda il ruolo importante svolto dai dividendi. E’ vero, ammette il manager, che il valore delle cedole azionarie come meccanismo di trasferimento di ricchezza dall’azienda agli investitori si è indebolito nel corso dell’ultimo decennio ma resta comunque un elemento che rafforza la resilienza del portafoglio. “Continuo infatti a detenere un certo numero di titoli con alti dividendi o con dividendi in crescita nei miei portafogli” puntualizza infatti Watson.

L’ANDAMENTO DEL RAME

Infine, la quinta lezione: l’andamento del rame. “Consente con buona approssimazione di prevedere il percorso dell’economia globale. Il suo prezzo, dopo aver toccato un minimo alla fine di marzo, ha recuperato e ora rivela che l’economia è in forte ripresa e probabilmente continuerà a esserlo. Potrebbe segnalare crescenti pressioni inflazionistiche ma, per il momento, ritengo i prezzi al consumo o l’aumento dei tassi d’interesse non possano costituire una minaccia per i mercati azionari globali. Infine, noto che i mercati emergenti esprimano valutazioni molto più attraenti rispetto agli Stati Uniti, e i miei portafogli tendono a riflettere questa convinzione” conclude l’Equity Portfolio Manager di Capital Group.

Schroders: la pandemia potrebbe continuare a impattare sui mercati

Finché la pandemia influenzerà i rendimenti obbligazionari e ritarderà la riapertura dell’economia, il contesto resterà sfidante: Tina Fong, Strategist di Schroders, fa il punto su settori, stili e titoli

Lo scenario  di Leo Campagna  19 Agosto 2021 – 7:50

Volendo stilare un primo bilancio dell’impatto del Covid19 sui mercati finanziari emergono diversi aspetti. A cominciare dal ruolo fondamentale di supporto al mercato svolto dagli stimoli fiscali e monetari senza precedenti adottati in tutto il mondo.

LA FORTUNA DI ALCUNI SETTORI E STILI

Questo a livello generale. A livello settoriale, tuttavia, nell’universo azionario il virus sembra aver giocato un ruolo importante nello stabilire la fortuna di alcuni settori e stili. Più complesso invece è stato investire in determinati Paesi sulla base della loro gestione della pandemia e della campagna vaccinale: l’unico asset finanziario che ha visto premiati i Paesi che si sono distinti nella corsa ai vaccini è quello valutario.

DOLLARO USA, STERLINA BRITANNICA E DOLLARO CANADESE

Dollaro Usa, sterlina britannica e dollaro canadese sono tra le valute vincenti di quest’anno: hanno sicuramente beneficiato dei pacchetti fiscali e delle aspettative sulla politica monetaria ma sono le monete di Paesi con elevati tassi di vaccinazione” fa sapere Tina Fong, Strategist di Schroders. Al contrario, segnala la manager, yen giapponese e baht thailandese hanno registrato performance inferiori alla media, con downgrade sulle aspettative di crescita e bassi tassi di vaccinazione.

IL CONTESTO RESTERÀ SFIDANTE PER LO STILE VALUE

Guardando avanti, sottolinea Fong, finché la pandemia avrà impatti sui rendimenti obbligazionari e ritarderà la riapertura dell’economia, il contesto resterà sfidante per lo stile value e i relativi settori. Lo scorso anno gli investitori sono stati premiati per aver scelto uno specifico stile piuttosto che la decisione di investire in un dato Paese sulla base della sua efficienza nella gestione della pandemia.

S&P 500 MEGLIO DEL RESTO DEI MERCATI AZIONARI SVILUPPATI

“Gli indici azionari molto esposti ai settori growth e alla tecnologia in particolare, come USA e Corea del Sud, hanno registrato le migliori performance. Gli Stati Uniti ha avuto un numero di casi confermati di Covid-19 tra i più alti al mondo, tuttavia l’indice S&P 500 ha sovraperformato di gran lunga rispetto al resto dei mercati sviluppati. Europa e Australia, al contrario, hanno accusato ritardi in quanto i loro mercati azionari risultano più esposti ai settori value: non sembra aver influito più di tanto il fatto che l’Australia sia tra i Paesi che hanno gestito meglio la pandemia” puntualizza Fong.

L’AZIONARIO RUSSO VOLA GRAZIE AI PREZZI DEL PETROLIO

Quest’anno, la campagna vaccinale ha alimentato l’aspettativa del ritorno alla normalità ed ha spinto molti analisti a rivedere al rialzo l’outlook per la crescita globale, sulla scia di revisioni di crescita più accentuate al rialzo per i Paesi con una più alta percentuale di popolazione vaccinata. “Tuttavia, guardando alle performance, non sembra che il successo della campagna vaccinale abbia determinato rendimenti azionari superiori. Tra i Paesi con i tassi di vaccinazione più elevata vi sono i migliori e peggiori mercati azionari per performance. Al contrario, l’esposizione a livello settoriale ha continuato a contribuire al risultato degli indici. Per esempio, l’azionario russo grazie alla crescita del prezzo del petrolio ha segnato un sensibile rialzo nonostante gran parte della popolazione non sia vaccinata” specifica la manager.

RISCHIO DI DOWNGRADE PER L’ECONOMIA E I MERCATI

Resta il fatto che si dovranno fare i conti con la variante Delta che ha portato a una terza ondata anche in Paesi con un alto tasso di vaccinazioni, innescando nuove preoccupazioni per la ripresa globale. “La variante Delta e l’emergere di nuove varianti potrebbero ancora rappresentare un rischio di downside per l’economia e i mercati” conclude la Strategist di Schroders.

Variante Delta impazza negli USA, amministrazione Biden pensa a terza dose vaccino per tutti

18/08/2021

La variante delta fa sempre più paura negli Stati Uniti e riguarda ormai la quasi totalità (98,8%) dei nuovi casi. “C’è la preoccupazione che il vaccino possa iniziare a diminuire nella sua efficacia”, ha dichiarato negli scorsi giorni Francis Collins, direttore del National Institutes of Health. “La variante Delta è difficile da affrontare per noi”.

Prende così corpo l’ipotesi di una terza dose del vaccino per tutti dopo l’apertura solo per gli immunodepressi. I funzionari dell’amministrazione Biden starebbero mettendo a punto un piano per un richiamo otto mesi dopo la somministrazione dell’ultima dose. Secondo fonti citate dal Washington Post, le autorità sanitarie federali ritengono che sia necessario per tutta la popolazione un ulteriore richiamo per contrastare la diffusione della variante Delta. L’annuncio ufficiale è atteso nei prossimi giorni.

Gli Stati Uniti hanno registrato più di 37 milioni di casi confermati di COVID-19 e 623.300 decessi secondo i dati della Johns Hopkins University. Ad oggi sono più di 168,8 milioni di americani, il 50,9% della popolazione, ad essere stati completamente vaccinati.

Usa e Covid: Goldman Sachs e Morgan Stanley applicano nuove restrizioni ai dipendenti in ufficio

18/08/2021

La variante delta infuria negli Stati Uniti (orami riguarda il 98,8% delle infezioni), le grandi banche d’affari di Wall Street corrono ai ripari proponendo ai dipendenti misure più stringenti sul posto di lavoro.

Goldman Sachs, la prima grande banca a richiedere ai dipendenti di tornare negli uffici, starebbe lavorando a nuove misure per prevenire i focolai sul posto di lavoro. Secondo quanto riporta Bloomberg News, i piani in fase di sviluppo includono la richiesta al personale di indossare maschere all’interno degli uffici e intensificare i test per individuare le infezioni prima che possano diffondersi.

Uso delle mascherine che è già la norma nella sede a Plumtree Court di Goldman a Londra. Il mese scorso una nota interna della banca ha raccomandato l’uso di mascherine in ogni momento, a parte quando si è seduti alla tua scrivania, il distanziamento sociale e la partecipazione al programma di test in loco.

Lo stesso sta facendo JP Morgan per i dipendenti quando entrano negli edifici e in tutte le aree comuni come ascensori e lobby per i suoi uffici in Europa. Obbligo di mascherina reintrodotto da JPM per tutti i dipendenti anche negli uffici negli Stati Uniti dopo averlo precedentemente rimosso per i dipendenti vaccinati.

Morgan Stanley invece ha informato il personale che dovrà presto fornire la prova delle vaccinazioni contro covid-19 per entrare in ufficio.

STM amplia accordo con Cree per fornitura di fette in carburo di silicio

18/08/2021

Cree, attiva su scala globale nella tecnologia del carburo di silicio attraverso le attività Wolfspeed, l’italo-francese dei chip STMicroelectronics hanno annunciato di avere ampliato l’accordo pluriennale a lungo termine esistente per la fornitura di fette in carburo di silicio. In base ai termini dell’intesa, l’accordo modificato, con il quale Cree si impegna a fornire a ST fette grezze ed epitassiali da 150 mm in carburo di silicio nel corso dei prossimi anni, ha ora raggiunto un valore superiore a 800 milioni di dollari.

“Quest’ultimo ampliamento dell’accordo a lungo termine con Cree per la fornitura di fette contribuirà alla flessibilità delle nostre scorte di substrati in carburo di silicio a livello globale. Continuerà a sostenere in misura importante le nostre scorte globali di carburo di silicio, affiancandosi alle altre forniture esterne che ci siamo garantiti e alla capacità interna che stiamo incrementando”, commenta Jean-Marc Chery, presidente e ceo di STMicroelectronics, aggiungendo che “l’accordo aiuterà a soddisfare gli elevati volumi richiesti dalle nostre attività manifatturiere di prodotto nei prossimi anni, che prevedono un numero esteso di programmi in grandi volumi o in fase di crescita per clienti nel settore di mercato automotive e in quello industrial”

STM debole in Borsa sotto l’effetto Micron

13/08/2021

Seduta all’insegna della debolezza per STMicroelectronics. Il titolo del big italo-francese dei chip indietreggia dello 0,8% circa a 36,32 euro, dopo la recente corsa in Borsa che nell’ultimo mese l’ha portato a registrare una crescita di oltre il 12%.

Secondo alcuni operatori oggi Stm starebbe accusando anche la caduta della statunitense Micron Technology che ieri ha chiuso la seduta a Wall Street con un calo di circa il 6%. Sul big usa dei chip pesa il downgrade di Morgan Stanley che ha abbassato il rating a Equal Weight dal precedente Overweight, con il target price che è passato a $75 da $105. Gli analisti della banca d’affari Usa hanno pubblicato un rapporto intitolato “L’inverno sta arrivando”, avvertendo di un difficile contesto sul fronte prezzi in arrivo il prossimo anno.

COVID-19: il momento è TOPICO e tutti devono fare la loro parte

Questo è uno dei miei ultimi post prima del PIT STOP estivo. Un post che ha non troppo a che fare con la finanza e l’economia ma punta soprattutto a voler far capire una volta per tutte l’importanza dei vaccini Covid-19.

Il grafico che vi ho proposto in apertura è per certi versi rassicurante. Italia che si trova tra i TOP come percentuali di vaccinazione, sia come prima che come seconda vaccinazione.
Ma c’è un grande problema. L’ineguaglianza e le grandi differenze a livello internazionale. Nei paesi più poveri, infatti, le percentuali di vaccinazioni spesso sono ridicole.
Noi siamo praticamente alla soglia della cosiddetta “immunità di gregge” data al 70%. Possiamo definirlo un successo? Ni…

E’ vero che con questi numeri, difficilmente si manderà in crisi il sistema sanitario nazionale per i ricoveri in terapia intensiva, visto che chi rimarrà eventualmente contagiato (con il vaccino effettuato) magari se la cava con gli effetti di una tradizionale influenza. Ma il problema sta altrove.

L’importanza di VACCINARSI, ma non solo…

La gente deve vaccinarsi non solo per immunizzarsi al Covid-19, ma soprattutto per un altro fattore. Fare in modo che il virus non circoli più e che quindi ad un certo punto, scompaia.
Perché dico questo? Perché il virus muta.

Infatti, come tutti gli esseri viventi, anche il perfido Covid-19 vuole riprodursi e da virus qual è lo può fare solo infettando un altro essere vivente, in questo caso precisamente noi, Homo sapiens.
E’ la debolezza di tutti i virus, da soli non ce la fanno.

Quando verso fine 2020 è apparso su questa terra, ancora non sappiamo esattamente dove e come, ha trovato quasi 8 miliardi di persone, tutte potenzialmente suscettibili all’infezione. Nonostante questa amplissima platea a disposizione, ha subito ingranato una marcia in più, facendo una mutazione nella proteina Spike, la D614G, molto studiata anche da noi in Italia, che gli ha garantito un incremento di trasmissibilità, quindi una rapida e straordinaria diffusione in tutto il mondo.

Un 10-15% di quelli che è riuscito ad infettare si è ammalato e un 1-2%, quelli con un sistema immunitario vecchio e indebolito da vari malanni, sono deceduti. I danni sono stati enormi non solo per l’elevatissimo numero di morti ma anche per le straordinarie perdite sanitarie, economiche e sociali inflitte alla comunità. Cose di cui abbiamo parlato tantissimo e di cui ancora oggi sono infarciti i giornali.

E attenzione, il nostro “amico” Covid-19 ha anche usato un magnifico trucco: farsi trasportare da persone ignare di albergarlo, gli asintomatici, cioè soggetti, in genere giovani e sani, che pur essendo infetti non manifestano sintomi o questi sono così leggeri e transienti da non richiedere attenzione medica.

Niente di male, anzi, se non fosse che nel loro nasofaringe il virus ben ci vive e può essere trasmesso ad altri come fa il soggetto ammalato.
L’esistenza di questi celati untori è stata un’importante differenza rispetto al virus della Sars del 2002-2003 e il vero tallone d’Achille della nostra iniziale lotta al virus.
Di fronte ad un nemico così ingegnoso, fino a dicembre 2020 ci siamo difesi con distanziamento, mascherine e quarantena, più o meno come facevano gli umani terrestri dei secoli passati, privi di conoscenze microbiologiche ma consapevoli che l’ignoto si diffondeva per aria, e stando vicino agli ammalati.

ARRIVA il VACCINO: è la soluzione? Si, ma non solo…

Oggi però è un’altra storia. Grazie alla ricerca e agli investimenti straordinari degli ultimi mesi, in meno di un anno, con un immane, ammirevole sforzo tecnologico, finanziario ed umano, siamo riusciti ad ottenere dei vaccini capaci di neutralizzare il nuovo coronavirus.
Quindi risolti tutti i problemi? Non ancora perché, nel frattempo, il Covid-19 fa l’unica cosa che può fare per non sparire: mutare, cioè cambiare qualcosa che gli consenta di continuare ad infettare per potersi replicare.

Questa mutazione alza la sua capacità infettante, con il rischio che, a lungo andare, porti alla diminuzione dell’efficacia dei vaccini. Con questa mutazione, il virus potrà trarre vantaggio dalla presenza di persone che pur vaccinate restano ancora suscettibili all’infezione.

Ecco quindi il problema VERO. Sars-Cov-2 potrebbe sì apparire mediamente in ritirata nel mondo, come suggeriscono i numeri dell’Oms, ma si starebbe rapidamente attrezzando per ritornare prepotentemente e pericolosamente alla ribalta. E sempre più da protagonista. Un aperitivo ce lo stiamo gustando con la variante DELTA cosi resiliente in un momento particolarmente poco affine (estate, ricordate che l’anno scorso ad agosto sembrava tutto “sotto controllo”?).

Quello che quindi occorre fare è logico, e deve essere spiegato a tutti quei fenomeni laureati alla facoltà di Medicina di Google che ormai si sentono padroni del sapere e che non hanno capito che il NO VAX danneggia non solo chi non si vaccina (cavoli loro) ma soprattutto il mondo intero che si ritroverà presto con varianti ancora più aggressive (l’alfabeto greco, come diceva un amico ieri, è ancora molto lungo…) che colpiranno le categorie più deboli (bambini ed anziani anche vaccinati) in modo straordinariamente aggressivo, senza lasciare scampo.

Bisogna insomma non dar tempo al Covid-19 di riorganizzarsi, acquisire nuove armi e rimettersi a correre.
E tutti dobbiamo fare il possibile per fermare l’espansione e la mutazione del Covid-19. Facendo cosa?

• continuare a ridurre il numero dei suscettibili
• vaccinare la maggior parte della popolazione
• Rafforzare le barriere fisiche. Il grafico in apertura ci fa capire benissimo che le differenze di vaccinati nel mondo sono disarmanti e quindi, CHI VIENE IN ITALIA, può circolare liberamente SOLO dopo aver la certezza assoluta che non è portatore di Virus
• Lockdown mirati se necessari. Sono l’unica arma per circoscrivere il problema

Se il virus non riesce più a circolare, e non viene più trasmesso muore. L’ho detto tante volte. Anche dal punto di vista economico finanziario, questa è la ripartenza DOPO una guerra. Che non è ancora stata vinta.

E’ l’ora di dare al perfido coronato il colpo che merita. Ma ci vuole l’impegno di tutti e la consapevolezza di quanto è importante ciò che ho cercato di spiegarvi qui sopra. E se l’ignoranza continuerà a regnare, significa che avremo aggiunto un grande tassello a quello che è il nostro grande destino. La progressiva estinzione della specie umana.

(FONTE dei dati : click here)

PS: visto che tanto su internet avrete già letto di tutto, buttate un occhio a questa testimonianza, cliccando qui sotto. Così, tanto per dire…

ZEW: crollo delle aspettative. Timori per la QUARTA ondata

Scritto il 10 Agosto 2021 alle 15:28 da Danilo DT

Prendi i timori per i contagi (i dati di Israele di oggi sono effettivamente preoccupanti) sommati alle incertezze su tapering, inflazione, crescita economica… Insomma, il momento non è proprio rassicurante anche se è noto il fatto che ci sono sempre delle variabili e dei pericoli. Intanto però l’indice ZEW di stamattina è decisamente bruttino, non tanto quello sulle condizioni correnti, ma soprattutto quello del sentiment e delle aspettative.

ZEW: current conditions vs economic sentiment

L’indice sulle condizioni economiche si è attestato a 29,3 rispetto al precedente 21,9 e a stime di 30,0.
Sul fronte della rilevazione del sentiment sull’economia tedesca, il dato ha messo a segno un 40,4 in confronto al precedente 63,3 e a previsioni di 56,7. (Source

Le aspettative tornano quindi al livello di novembre, ovvero ai minimi da aprile 2020. Dite che è poco? Si, ma mi vien quasi da dire che è resiliente visto quanto detto sopra. Tenete conto che le condizioni economiche stanno cambiando e quindi è normale non avere più quell’entusiasmo che ha caratterizzato questo inizio 2021.

In ambito intermarket è stato anche un buon motivo per vendere Eur vs Usd. Interessante cosa dice il comunicato ufficiale: “le attese economiche sono diminuite per la terza volta consecutiva. Ciò indica rischi crescenti per l’economia tedesca, come una possibile quarta ondata di covid-19 a partire dall’autunno o un rallentamento della crescita in Cina”.
Già… Covid-19.

Perché prima vi parlavo di Israele? Perché il governo di Gerusalemme sta studiando un nuovo LOCKDOWN. Ma come! Non era il primo paese ad ottente la famosa “Immunità di gregge”?

“Dobbiamo fare ogni sforzo immaginabile per evitare un lockdown, partendo con l’espandere l’ammissibilità della terza dose “booster” di vaccino.” (Amir Yaron)

E tutto questo accade proprio quando in Israele di segnalano più di 6000 contagi in un giorno.

(…) Dalla mezzanotte di lunedì, riportano i media israeliani, almeno 6.275 persone sono risultate positive a test, il dato più alto dallo scorso 8 febbraio. Con più di 130.000 esami effettuati, il dato di positività è al 4,8%, un record da cinque mesi, sottolinea il Jerusalem Post.

Secondo il bollettino del ministero della Salute, almeno 394 pazienti sono ricoverati in condizioni gravi, il dato più preoccupante da marzo, rileva il sito di notizie Ynet, mentre il Jerusalem Post sottolinea come una settimana fa fossero 232 i pazienti gravi. (…) [Source] 

Non prendiamo sottogamba la variante Delta, e mettiamoci nella testa che occorre vaccinarsi quanto prima NON SOLO per limitare il problema dell’intasamento dei ricoveri MA SOPRATTUTTO (e questo la gente non lo vuole capire) per frenare l’espansione del virus.

Se non facciamo in modo che il Covid-19 smetta di circolare (quindi la trasmissione dello stesso) non lo debelleremo mai e lui non farà altro che RAFFORZARSI. Fino a quando colpirà le categorie più deboli e, soprattutto, rischierà di rendere inefficaci i vaccini. Ma questo i laureati di medicina alla Facoltà di Google non lo hanno ancora capito.

Variante Delta, 117 morti in Gran Bretagna, 50 con doppia dose vaccino

web-la |lunedì 12 Luglio 2021 – 21:05

Numeri che suscitano interrogativi in Inghilterra, dove la vaccinazione è molto, molto più avanti rispetto all’Italia, ma nonostante questo ci sono più di 30.000 contagi al giorno

Sono 117 i morti da Variante Delta in Gran Bretagna, secondo i dati ufficiali rilasciati dal Ministero della Salute. Cinquanta dei 117 deceduti erano vaccinati con doppia dose, 20 con una singola dose, 44 non vaccinati e 3 “dato sconosciuto”.

Numeri che suscitano interrogativi in Inghilterra, dove la vaccinazione è molto, molto più avanti rispetto all’Italia, ma nonostante questo ci sono più di 30.000 contagi al giorno, anche se i morti, rispetto alle altre ondate, sono in sensibilissimo caro.

JOHNSON CONFERMA LE APERTURE

Revoca confermata, dal 19 luglio, delle restrizioni residue più significative lasciate in eredità dal lockdown anti Covid in Inghilterra, nonostante il rimbalzo dei contagi alimentati dalla variante Delta (il cui impatto su morti e ricoveri resta peraltro in parte frenato dai vaccini) e gli allarmi suscitati anche dagli affollamenti consentiti – allo stadio di Wembley o fuori – per le semifinali e la finale degli Europei di calcio conclusi ieri con la vittoria dell’Italia.   

Le nuove riaperture, annunciate da Boris Johnson lunedì scorso, saranno illustrate nel dettaglio più tardi dallo stesso premier Tory alla nazione e dal suo nuovo ministro della Sanità, Sajid Javid, alla Camera dei Comuni.

Ma Downing Street ha già anticipato che si tratterà di una formalizzazione di quanto detto, seppure corredata dalla riesumazione di un appello alla “cautela” da parte di BoJo.

La nuova era, che sarà inaugurata dal 19 in quello che il governo ha ribattezzato “il giorno della libertà”, prevede il via libera ad attività come i locali notturni, l’allentamento di ciò che rimane delle limitazioni per cinema, teatri, eventi pubblici, matrimoni o funerali e la fine di un vincolo legale sull’uso della mascherina al coperto o sul distanziamento.

Nonché – per i soli vaccinati – la fine dell’obbligo di auto-isolarsi in caso di contatti con soggetti infettati (e a meno di contagiarsi in prima persona) o di dover fare la quarantena al rientro da un viaggio dagli oltre 100 Paesi (Italia inclusa) della cosiddetta lista arancione, o ambra.

VARIANTE DELTA UN’INFLUENZA?

”A vederla così oggi in Gran Bretagna, il paese che più la ha sperimentata, la variante Delta sembra un virus addomesticato, più di tipo influenzale”, con un “rapporto di un decesso su mille infezioni”. Così l’immunologo Sergio Abrignani, membro del Comitato tecnico scientifico, durante la trasmissione ‘Agorà estate’, su Rai Tre, precisando però che Oltremanica larga parte della popolazione è ormai vaccinata.

“Che il virus svilupperà altre varianti – ha precisato – è probabile, anzi certo e non sappiamo come saranno. Quello che sappiamo è che la variante Delta, pur se molto diffusiva, ad oggi in un paese come la Gran Bretagna, in cui una larga parte della popolazione ha avuto una o due dosi di vaccino, non sta provocando un aumento dei ricoveri in terapia intensiva per forme severe, anche se c’è aumento dei casi. Il rapporto è di un decesso su mille infezioni. Lo stesso di una normale influenza. Ogni anno per l’epidemia influenzale abbiamo da 3 a 8 milioni di casi e ogni anno 4.000 a 10.000 morti, ma a nessuno viene in mente di fermare tutto per questo”.

Boom di contagi, morti Covid raddoppiati in un mese: così l’America di Biden rischia di tornare in lockdown e trascinarci il resto del pianeta

Il numero dei contagi da Covid sta esplodendo negli USA e risale anche quello dei morti, con rischi per l’economia mondiale

di Giuseppe Timpone , pubblicato il 04 Agosto 2021 

Non è un momento facile per l’amministrazione Biden. Stando ai sondaggi, a questo punto del mandato nessun presidente sarebbe stato più impopolare di lui. Il fatto è che alcune cose stanno andando storte in America. Il numero dei contagi da Covid continua a salire e ormai si è portato a una media a 7 giorni di 86.000 casi. Erano scesi a un minimo di 11.000 a giugno. E ancora peggio, il numero dei morti è raddoppiato in meno di un mese, salendo a circa 390 unità al giorno.

Le vaccinazioni negli USA stanno andando a rilento dopo una buona partenza. Risulta vaccinata con doppia dose appena la metà della popolazione, percentuale ormai superata da gran parte d’Europa, Italia compresa. E in uno stato come il Massachusetts, risulta che i due terzi dei nuovi contagiati siano vaccinati. Insomma, lo spettro delle varianti capaci di “bucare” l’immunità. L’apprensione è tale, che il presidente ha promesso 100 dollari di premio per ogni vaccinato.

L’America è la prima economia mondiale e non c’è bisogno di dire che determini l’andamento del resto del pianeta. Nel secondo trimestre, quando tutto sembrava andare per il meglio, il suo PIL è cresciuto del 6,5%, nettamente sotto il consensus dell’8,4%. Le perdite provocate dal Covid sono state già coperte grazie a ingenti stimoli fiscali e monetari, ma il rallentamento sarebbe già in corso da settimane, tant’è che i rendimenti sovrani a stelle e strisce sono tornati ai minimi da inizio anno.

Contagi Covid in risalita, occhio all’America

Il 2020 si è chiuso per l’America con un disavanzo commerciale di 680 miliardi di dollari. Si tratta di eccesso di domanda, che va a finire nei conti delle imprese straniere attraverso le esportazioni.La sola Italia ha maturato con gli USA un avanzo commerciale di quasi 30 miliardi, la metà del totale. E nei primi 5 mesi di quest’anno, ha migliorato la sua posizione del 40%, salendo a +14,3 miliardi. Tanto per essere chiari, i consumatori americani sostengono la crescita del resto del mondo.

La variante Delta rischia per l’Eurozona e, in particolare, Italia e Germania, di far deragliare la ripresa economica. Eventuali nuove restrizioni anti-Covid ridurrebbero i consumi negli USA e indebolirebbero le esportazioni del Vecchio Continente. Il boom del +2,7% nel secondo trimestre in Italia è stato trainato proprio dall’export. Solamente tra aprile e maggio, le vendite tricolori verso gli USA erano salite di 2 miliardi di euro, quasi +70% su base annuale. Non possiamo permetterci che gli americani si prendano una pausa nella ripresa e tornino a chiudersi, pur con notevoli differenze tra stati.

Eppure, l’aria è già cambiata a Washington, se è vero che il consulente all’emergenza Covid, Anthony Fauci, sia tornato a raccomandare l’uso della mascherina sia al chiuso che negli spazi aperti, avvertendo che, pur con un’incidenza e conseguenze assai minori, gli stessi vaccinati possano trasmettere il virus e ammalarsi. E con un’inflazione esplosa a giugno al 5,4%, ai massimi dal 2008, risulterà molto più difficile per il governo allestire eventuali nuovi stimoli fiscali per sostenere l’economia, così come per la Federal Reserve di usare la leva monetaria più di quanto non abbia già fatto. C’è il concreto rischio che ci siamo ubriacati dei numeri positivi troppo presto.

Lascia un commento