Video Analisi con commento : Petrolio Move 24-105

Eccoci a un nuovo appuntamento con l’aggiornamento dell’analisi del Petrolio , dopo il raggiungimento dei nostri Target 72-88 quasi alla perfezione da 35$ come da nostre analisi precedenti :

PETROLIO : Il Gatto con 7 Vite

CRUDE OIL : Where is it going ?

Aggiornamento odierno necessario sia per leggere tra le righe dell’intervento di Cristine Lagarde BCE di ieri nella nota trasmissione di Fabio Fazio su RAI 3 e sia per evidenziare quali possano o potrebbero essere i livelli chiave e di attenzione per il Move 24-105 a nostro modo di vedere ancora possibile:

Petrolio Move 24-105

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7 Marzo 2022

Petrolio 130,39

Brent 137,95

Target di questa analisi del 28-11-2021 Petrolio 105,00 raggiunto 1 Marzo 2022

NEWS ARRIVATE DOPO NOSTRA VIDEO ANALISI

Picco inflazione alimenterà rally materie prime: JP Morgan paventa un altro +40% di petrolio & co.

09/04/2022

Le materie prime potrebbero salire di un altro +40%, un record, se gli investitori aumentassero la loro allocazione in un momento di inflazione crescente. Così avverte JPMorgan sottolineando che le materie prime hanno raggiunto dei picchi record già il mese scorso, quando l’invasione russa dell’Ucraina  scosse i mercati, aumentando i prezzi di molte commodity dal petrolio al gas passando per il grano.

Tutto ciò ha contribuito a stimolare l’inflazione globale già elevata e una risposta più dura da parte della Federal Reserve, spingendo gli investitori a mixare nei loro portafogli il peso delle loro attività tra azioni, obbligazioni e materie prime.

“Nella congiuntura attuale, in cui la necessità di copertura dell’inflazione è più elevata, si possono vedere allocazioni di materie prime a lungo termine che superano l’1% del totale delle attività finanziarie a livello globale, superando i massimi precedenti”, hanno scritto gli analisti di JPMorgan. A parità di condizioni, questo “implicherebbe un altro 30%-40% di rialzo per le materie prime”, hanno detto gli esperti.

Quest’anno le materie prime sono aumentate su tutta la linea, con guadagni nell’energia, nei metalli e nei raccolti. Tra i vincitori, il  Brent – il punto di riferimento globale del petrolio – è salito di oltre il 30% e il mese scorso ha raggiunto il livello più alto dal 2008.

Petrolio a 150 dollari con l’arrivo dell’estate: la previsione da incubo che manda in rosso i bilanci di famiglie, imprese e governi

Il prezzo del petrolio salirebbe a 150 dollari al barile con l’estate. E a fine marzo la riunione OPEC non ci porterà buone notizie.

25 Marzo 2022 alle ore 07:32

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Con l’invasione russa dell’Ucraina, il prezzo del petrolio sfiorò a febbraio i 140 dollari al barile. Nelle ultime sedute, il Brent si aggira intorno ai 115 dollari e per un commodity trader d’esperienza come Doug King, con l’arrivo dell’estate salirà a 150 dollari. La previsione si fonda sulla constatazione che nei prossimi mesi sul mercato globale l’offerta rimarrà bassa, mentre la domanda continuerà a salire per il fatto che le famiglie torneranno a viaggiare dopo due anni di restrizioni anti-Covid.

Negli USA, quella che sta per iniziare si chiama non a caso la “driving season”, cioè la stagione in cui si guida. Per il petrolio significa aumento dei consumi, cioè prezzi più alti. Peraltro, le riserve strategiche americane sono state ridotte di 30 milioni di barili a inizio marzo per ordine del presidente Joe Biden. Tuttavia, non si sono notati effetti significativi e duraturi sui prezzi. Anzi, gli USA dovranno verosimilmente correre a rimpinguare le loro scorte di greggio nei prossimi mesi, accrescendo la pressione sulla domanda globale.

Dalla riunione dell’OPEC di fine marzo, poi, non dovrebbero arrivare notizie confortanti. I leader del cartello petrolifero dovrebbero confermare l’attuale ritmo di aumento dell’offerta di 400.000 barili al giorno ogni mese. E’ evidentemente troppo poco. Né i sauditi stanno intervenendo per accelerare le estrazioni. Il principe Mohammed bin Salman continua a non rispondere alle chiamate di Biden al telefono, offeso per le ripetute condanne dell’amministrazione americana contro il regno in merito all’omicidio di Jamal Khashoggi.

Poche trivelle attive per estrarre petrolio

A frenare la risalita dell’offerta, però, c’è anche la svolta ambientale. I criteri ESG adottati oramai da gran parte delle società quotate nel mondo impediscono investimenti in settori altamente inquinanti come quello “oil & gas”.

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Oltretutto, le stesse compagnie petrolifere si mostrano meno propense a trivellare nuove aree, temendo che si riveleranno meno remunerative del previsto per il raggiungimento del picco della domanda prima di quanto stimato. Meglio, allora, approfittare dei prezzi alti con i pozzi già esistenti.

Un petrolio a 150 dollari – ma tra gli analisti non si esclude si arrivi a 200 dollari entro l’anno – aggraverebbe i contraccolpi sulle economie importatrici. I maggiori costi energetici accusati da famiglie e imprese stanno già riducendo la spesa per i consumi non energetici, mentre i governi stanno parzialmente sterilizzandoli ricorrendo a maggiore indebitamento. Il governo italiano ha tagliato le accise su benzina e diesel di 25 centesimi al litro, portando il sollievo per gli automobilisti fino a più di 30 centesimi, includendovi l’IVA. Ma è un fatto temporaneo, perché tra meno di un mese saremo punto e a capo

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22 Febbraio 2022

Petrolio 95,61 

Brent 99,42

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Petrolio

Annotazione 2022-02-08 184930

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