TESLA una nuova Amazon ? 3.0

Eccoci a un nuovo appuntamento , il terzo da 21 mesi a questa parte dedicato a un titolo che conoscete tutti e che seguiamo senza sosta dal 2009  :

TESLA una nuova Amazon ? 3.0

Riprendiamo il “preambolo” dell’analisi del 13 Novembre 2019 perchè è ancora valido a distanza di 8 mesi da quell’articolo.

Tesla una nuova Amazon ?

TOP raggiunto  968,98$ DEL 04-02-2020 ( 350$ – 968,98$ )

con primo step 1000% eseguito dei quattro indicati 

80$ +  up  1000% = 800$/880$<–raggiunti 04-02-2020

125$ + up 1000% = 1050/1250$

175$ + up 1000% = 1450/1750$

205$ + up 1000% = 1850/2050$


Idea Guida 13 Novembre 2019


E’ stato sempre un titolo che ha prodotto grosse e imponenti escursioni di prezzo (nel bene e nel male) molto influenzato dalla grande capacità visionaria del CEO Musk ,che noi seguimmo sempre con molta attenzione visto che è indiscutibilmente per molti progetti all’avanguardia : vedi Treni Elettrici , vedi Camion Elettrici , vedi Autovetture Elettriche e anche per il suo stabilimento di accumulatori ex novo fatto poco tempo fa.

Ci ricordiamo (e molto bene…) dell’interesse che ebbe a suo tempo General Motors a 125$ per un suo acquisto , cosa che non andò in porto perchè la General Motors la definì cara….e bene fece il Ceo Musk a non vendere visto che di lì a poco TESLA arrivò a battere i suoi attuali top a 385/387$. Da lì (stiamo parlando di Top raggiunti proprio in questo periodo lo scorso anno) il titolo come tutti sappiamo è sceso per trimestrali deludenti con perdite elevate che hanno evidenziato anche la necessità di emissione di obbligazioni da parte dell’azienda.

Da allora è arrivata a toccare addirittura 175$ e giravano voci di un suo “fallimento”.

Infatti…tanto perchè doveva fallire…..(esattamente come avvenne a 125$ dove era ritenuta cara ed arrivò a battere da lì 385/387$) da 175$ è arrivata grazie alla Trimestrale “sorprendentemente in utile” ai 350$ di oggi in Premarket.

Il canale HFT che contiene TESLA da 12 mesi è un classico 180-280-380 con un delta di 200$ che se rotto al rialzo darebbe 480/550 $

Ma la cosa più interessante è il canale HFT “maggiore” 80-180-280-380-480 (delta 400$) da cui uscendo si avrebbe la conferma di un algoritmo simile a quello di AMAZON e GOOGLE (cosa che noi ripetiamo da molto tempo , viste le enormi potenzialità di espansione del Mercato Elettrico nei prossimi 10-20 anni.)….e questa è una cosa alla quale fare molta attenzione sopratutto se TESLA riuscisse a superare i massimi storici precedenti a 385-387$ e 480$.

E uscire in futuro da un box  80-180-280-380-480 oltre a portare il titolo nel box 550-650-750 darebbe idea di una prospettiva di questo tipo…

80$ +  up  1000% = 800$/880$

125$ + up 1000% = 1050/1250$

175$ + up 1000% = 1450/1750$

205$ + up 1000% = 1850/2050$

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TORNIAMO ALL’ARTICOLO ODIERNO


L’idea guida dell’analisi MARKETS : LET’S TWIST AGAIN ? che ha ,con altre ovviamente , quasi fatto raddoppiare contatti e pagine lette di tutto il 2019 in meno di 6 mesi ,ci ha aiutato a definire un Trend rialzista sui Mercati per oramai 3 mesi e le soddisfazioni non sono di certo mancate ai possessori del titolo che ,non a caso , era l’unico titolo USA citato in quell’analisi che ipotizzava un V REVERSAL e nuovi Top :

TESLA

TOP raggiunto  1027,47$ DEL 14-06-2020 ( 350$ – 1027,47$ )

  • TESLA 1027,47 $ +677,47$ dal 19 Marzo 2020

80$ +  up  1000% = 800$/880$<–raggiunti 04-02-2020

125$ + up 1000% = 1050/1250$ <–1027,47$ toccato 14 Giugno 2020

175$ + up 1000% = 1450/1750$

205$ + up 1000% = 1850/2050$

Quindi a 8 mesi dall’analisi del 13 Novembre 2019 siamo arrivati dove vedete.

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Che dire ?

Il Virus “Fantomatico” e “Finanziario” ha dato a chi era restato fuori dal rialzo 350–968,98$ , una opportunità probabilmente irripetibile di entrare su TESLA a sconto nuovamente a 350$.

Ora certo si può entrare , ma non è come averlo fatto a 80$ a 125$ a 175$ a 205$ a 350$  o con gli ingressi successivi segnalati sul grafico a 500 a 680 a 750 e a 880 che erano  tutti altrettanto validi .

Oltre 880$ noi abbiamo esaurito i livelli Buy con rischio opportunità validi.

Superando 880$ TESLA è infatti uscita da un Box 175-880$ delta 705$ che da gli obiettivi di prezzo per il terzo 1000% 175$ + up 1000% = 1450/1750$ ( ovviamente stiamo sempre parlando di lungo termine ).

Ci fossero correzioni future ancora sulla coppia 680/880 ricordatevi di questo grafico , di questa analisi e di cosa sopratutto ha fatto Tesla dal 13 Novembre 2019 al 14 Giugno 2020 .

QUESTO E’ L’ULTIMO ARTICOLO DEDICATO A TESLA , dopo 11 anni non ne faremo altri , perchè quanto si doveva dire , fare e anticipare su TESLA è stato detto , fatto e anticipato.

E’ ora di cercare altro e lo stiamo cercando in questi 3 mesi a basso profilo di SFI TRADING ADVISOR.

In bocca al lupo Musk ! Anche per  SPACE X ! E ovviamente agli azionisti TESLA !

Ad Maiora !

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AGGIORNAMENTO 21 AGOSTO 2020

  • TESLA 2050,00$……2050$ raggiunto 21 Agosto 2020

  • 80$ +  up  1000% = 800$/880$<–raggiunti    880 04-02-2020
  • 125$ + up 1000% = 1050/1250$<-raggiunti 1250 06-07-2020
    175$ + up 1000% = 1450/1750$<-raggiunti 1750 13-07-2020
    205$ + up 1000% = 1850/2050$ <-raggiunti 2050 21-08-2020

ARTICOLO CHIUSO IN DATA 21 AGOSTO 2020

PER IL PERFETTO RAGGIUNGIMENTO DI 2050$ DA PARTE DI TESLA

  • 1330/1471 hanno tenuto come ipotizzato
  • SPLIT 5-1 28/31 Agosto 2020 per allora saranno riusciti a portarla a 2050 concludendo l’ultimo 1000% 205-2050  di questa analisi ?
  • Al momento il Top a 1794$ del 13 Luglio 2020 è stato ampiamente superato

vedi precedenti aggiornamenti sul titolo

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TESLAFINALE

Nuovo Top Storico Assoluto per TESLA 13 Luglio 2020

TOP raggiunto  1027,47$ DEL 14-06-2020 ( 350$ – 1027,47$ )

  • TESLA 1794,00 $ +1444,00$ dal 19 Marzo 2020

80$ +  up  1000% = 800$/880$<–raggiunti 04-02-2020

125$ + up 1000% = 1050/1250$<-raggiunti 06-07-2020

175$ + up 1000% = 1450/1750$<-raggiunti 1750 13-07-2020

205$ + up 1000% = 1850/2050$

Tesla e i perché del rally forsennato da split, adesso vale più di WalMart e 25 volte Fca

A inizio agosto erano in tanti a predire una correzione o almeno una salutare pausa del rally forsennato di Tesla che era passata da un minimo a 350$ a mazo a oltre 1.500$. Invece il titolo del colosso delle auto elettriche ha trovato nuova linfa nell’annuncio dello split azionario nel rapporto 5 a 1. Una mossa non nuova per i titoli che raggiungono valutazioni molto alte in termini di valore delle singole azioni e che si appresta a fare anche Apple.

Le ragioni dietro al rally da split

Il titolo del gruppo guidato da Elon Musk è salito di oltre il 300% nel 2020 e addirittura del 45% dall’11 agosto quando Tesla ha annunciato un frazionamento azionario. Lo split rende il titolo più accessibile ai singoli detentori e può far salire la domanda di azioni. Quello che però sta accadendo a Tesla è una vera e propria impennata in attesa dello split: il titolo inizierà a essere negoziato su base rettificata per frazionamento cinque per uno il 31 agosto, ma ogni azionista registrato entro la chiusura di venerdì 21 agosto riceverà quattro azioni ordinarie aggiuntive per ciascuna posseduta.
Tuttavia, con Robinhood e altri intermediari che lasciano sempre più i clienti per frazioni di singole azioni, il vantaggio dei frazionamenti azionari è diventato meno ovvio.

Oltre il muro dei 2.000 $

Tesla ha così superato ieri la soglia dei 2.000 dollari ieri in chiusura con un +6,56% giornaliero. Molti investitori scommettono inoltre che Tesla verrà aggiunta nell’indice S&P 500 dopo il forte rapporto trimestrale del mese scorso (quarto trimestre consecutivo in utile).
Il valore di mercato di Tesla ha così raggiunto i 372 miliardi di dollari, con solo 7 azioni dell’S&P 500 che vantano una valutazione superiore alla sua. Tesla ha superato il colosso al dettaglio Walmart Inc. dopo l’incredibile impennata delle azioni negli ultimi cinque mesi. Ancora più imbarazzante il raffronto con le altre big dell’auto: vale 5 volte Volkswagen (il sorpasso ai danni della big tedesca risale a gennaio) e addirittura oltre 25 volte FCA.

Valutazioni che vanno oltre il business delle auto elettriche

Il titolo Tesla viaggia oltre 10 volte il livello in cui veniva scambiato in questo periodo l’anno scorso. Le azioni di Tesla hanno attualmente un prezzo estremamente alto pari a 148 volte gli utili previsti, secondo Refinitiv. La sua capitalizzazione di mercato “sta scontando molto più delle auto”, rimarca l’analista di Morgan Stanley, Adam Jonas, aggiungendo che la capacità di Tesla di attrarre capitali e talenti sta aumentando con la sua valutazione significativamente più alta.
Gli investitori si aspettano annunci importanti quando Tesla terrà il tanto atteso Battery Day (22 settembre), lo stesso giorno della sua assemblea annuale degli azionisti. La società dovrebbe presentare le innovazioni sulle batterie.
Più e più volte si è parlato di Tesla come un’azienda che va oltre il settore auto, più volte accostata a quello che è stato l’iPhone nel mondo della tecnologia. Secondo alcuni analisti la capacità di apprendere dagli errori del passato e l’ambizione più grande rispetto ai competitor rappresentano una “minaccia esistenziale” per altre compagnie che non sono in grado di innovare a un ritmo più rapido. C’è poi il ritmo elevato di crescita rispetto ai competitor. In particolare le prospettive di crescita in Cina con l’inizio delle consegne di veicoli costruiti nel suo nuovo stabilimento di Shanghai. Secondo Musk la Gigafactory e il mercato cinese saranno le chiavi per il futuro dell’azienda. Stando a quanto twittato ieri dal Global Times, Tesla inizierà a lanciare veicoli Model Y “made in China” nella sua fabbrica di Shanghai a partire dal 2021.

Ondata di record sul Nasdaq: Tesla supera i 2.000 $ e Apple chiude a oltre 2 trilioni di mkt cap

Nonostante le elevate valutazioni che preoccupano diversi analisti il Nasdaq continua lungo la strada del rialzo, guidato da conti positivi delle società del settore e dalla forte domanda di prodotti tecnologici. Ieri sera l’indice Nasdaq 100 si è spinto fino al nuovo livello record di 11.477 punti, in rialzo dell’1,4%.A trainare i guadagni dei tecnologici è stata ancora una volta Apple che con un +2,22% a 473 dollari è andata a chiudere per la prima volta sopra i 2.000 miliardi di dollari di valutazione. Chiusura record anche per Tesla che ha superato la soglia dei 2.000 dollari con un +6,56% giornaliero continuando il suo rally in vista dell’imminente frazionamento azionario. Molti investitori che scommettono che Tesla verrà aggiunta nell’indice S&P 500 dopo il forte rapporto trimestrale del mese scorso (quarto trimestre consecutivo in utile); Il titolo del gruppo delle auto elettriche è salito di oltre il 300% nel 2020.

AGGIORNAMENTO 13 LUGLIO 2020

Nuovo Top Storico Assoluto per TESLA

TOP raggiunto  1027,47$ DEL 14-06-2020 ( 350$ – 1027,47$ )

  • TESLA 1794,00 $ +1444,00$ dal 19 Marzo 2020

80$ +  up  1000% = 800$/880$<–raggiunti 04-02-2020

125$ + up 1000% = 1050/1250$<-raggiunti 06-07-2020

175$ + up 1000% = 1450/1750$<-raggiunti 1750 13-07-2020

205$ + up 1000% = 1850/2050$

ARTICOLO CHIUSO 12 AGOSTO 2020 A SEGUITO DELLA NEWS CHE VEDETE

Tesla: inarrestabile punta la soglia dei 2.000 dollari e saluta P&G

Con una market cap di oltre 340 miliardi, Tesla sta scalando l’olimpo dei titoli globali a maggior capitalizzazione. Come riporta un articolo di Bloomberg, la società guidata da Elon Musk, con una market cap di 342 miliardi di dollari ha scalzato il gigante Procter & Gamble (336 miliardi usd) e si appresta a raggiungere WalMart, il gigante USA della grande distribuzione organizzata che capitalizza attualmente 384 miliardi usd. Un obiettivo neanche lontano visto che basterebbe a Tesla crescere un po’ più del 10% dai valori attuali. Quasi nulla per un titolo che da inizio luglio ha guadagnato circa il 70%, passando da poco più di 1.000 dollari a 1.835 dollari, e da inizio anno il 338%.A guidare l’equity story del titolo diversi fattori, alcuni inerenti alla società e alle prospettive dell’elettrico, altre alla figura di Musk e al suo ruolo di incubatore di tecnologie all’avanguardia e in parte al contesto attuale dei mercati inondati di liquidità delle banche centrali. Sicuramente infatti l’Hi-Tech americano è stato il principale beneficiario degli investimenti sia degli investitori istituzionali che privati. Ricordiamo ad esempio il colosso giapponese SoftBank che di recente ha investito circa 3,9 miliardi di dollari in 25 delle più grandi aziende tecnologiche del mondo tra cui Amazon.com, Tesla, Netflix e Alphabet.Anche i risultati del secondo trimestre 2020 di Tesla hanno contribuito. Ricordiamo infatti che con un fatturato trimestrale di oltre 6 miliardi, Tesla ha battuto il consensus circa del 12%. Anche in termini di utili, i conti hanno superato le attese degli analisti che si aspettavano un rosso di 35 milioni, contro un dato effettivo positivo per 451 milioni. Certo i conti hanno beneficiato anche dei regulatory credits per 428 milioni nel secondo trimestre (vedi articolo), ma un’EBITDA margin del 20% nel quarter è pur sempre un gran bel risultato, soprattutto se confrontato con il 9% del pari periodo 2019. Cresce anche la generazione di cassa con la cassa operativa a 964 milioni. Gli investitori poi si attendono un importante sviluppo del mercato cinese. La Cina infatti è un mercato chiave per la Tesla, e la società Elon Musk sta incrementando la produzione in questo paese dopo aver iniziato le consegne dal suo massiccio stabilimento di Shanghai intorno all’inizio dell’anno. Diversi esperti del settore elettrico infatti ritengono che la penetrazione di questa tipologia di veicoli è destinata a crescere significativamente nei prossimi 12-18 mesi.Sul titolo gli analisti finanziari non sono ancora molto convinti. Da inizio anno infatti sono diminuiti i sell, ma anche i buy. Cresciuti invece gli hold. In particolare, di 36 analisti che seguono il titolo, 6 sono buy, 17 hold e 13 analisti consigliano di vendere. Il target price medio è ben distante dai prezzi attuali a 1.199 dollari, inferire del 35% circa dai prezzi attuali.Graficamente il titolo rimane impostato positivamente nonostante la grande corsa e Tesla ormai sembra aver messo nel mirino i 2.000 dollari. Il supporto di breve più importante invece è distante, a 1.366 dollari. In caso di break il titolo potrebbe tornare prima verso 1.180 e poi a 1.000 dollari.

Tesla corre del 7% nel pre-mercato: approvato split azionario, frazionamento 5 per 1

Movimenti in deciso rialzo per Tesla nel pre-mercato a Wall Street. In attesa dell’opening bell, il titolo del big californiano delle auto elettriche avanza di quasi il 7 per cento. Ieri la società guidata da Elon Musk ha annunciato che il consiglio di amministrazione ha approvato uno split azionario, con un frazionamento pari a 5 per 1. Le azioni verranno distribuite agli azionisti alla fine della sessione del prossimo 28 agosto, mentre il trading su base split-adjusted inizierà il prossimo 31 agosto.

Morgan Stanley alza tp Tesla a $2.500

Attenzione anche a Tesla, dopo che gli analisti di Morgan Stanley hanno rivisto al rialzo il target price sul titolo per la seconda volta, questo mese. Lo scenario bullish prevede ora un balzo fino $2.500, a fronte di un rating che tuttavia è stato confermato a “underweight”.

Quindi a 8 mesi dall’analisi del 13 Novembre 2019 siamo arrivati dove vedete.

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NEWS ARRIVATE DOPO L’ARTICOLO

Azioni Tesla in bolla: +900% in un anno e rapporto prezzo/utili sopra 1.000

La società di Elon Musk ha sorpreso positivamente nel secondo trimestre, malgrado l’emergenza Covid, accelerando i guadagni in borsa e capitalizzando più di tutti i principali concorrenti automobilistici messi insieme.

Il titolo Tesla ha spiccato il volo. Quest’anno, guadagna il 465% e negli ultimi 12 mesi ha messo a segno il +900%, oltrepassando questa settimana la soglia dei 2.000 dollari, arrivando fino a oltre 2.020 dollari. La capitalizzazione a Wall Street si è così portata fino a 400 miliardi, valendo più di BMW, Ford, FCA, Ferrari, Volkswagen, Daimler, General Motors e Honda messe insieme. A conti fatti, attualmente la casa produttrice di auto elettriche vale in borsa più di 1.030 volte gli utili annualizzati, un rapporto enormemente più elevato di quello medio attualmente vigente per l’intero indice S&P 500, che si attesta in area 29.

Occasione su Bonus Cap a barriera toccata da Tesla: 10% potenziale ed enorme costo

Nel primo semestre, Tesla ha sorpreso positivamente, con 71.375 veicoli venduti e una quota dell’82% negli USA, anche grazie al boom del Modello 3. Nel secondo trimestre, la società di Elon Musk ha riportato un profitto di 104 milioni, che per quanto possa apparire basso, si è rivelato più che sufficiente per foraggiare gli acquisti, date le pessime aspettative del mercato nutrite in questa fase verso chicchessia.Grazie a questi numeri, il ceo e fondatore, che detiene il 21% del capitale, è diventato virtualmente il quarto uomo più ricco al mondo, con una ricchezza stimata in oltre 90 miliardi di dollari, sorpassando il magnate francese del lusso Bernard Arnault. Ma questo boom azionario ha basi solide? Com’è possibile che una società esploda in borsa così tanto in così breve tempo?

Le ragioni del boom

Per rispondere a questi interrogativi, dobbiamo capire le ragioni a fondamento dell’impennata. Le auto elettriche sono considerate il futuro dell’industria, anche perché diversi stati, tra cui Norvegia e Olanda, hanno iniziato a imporre divieti alle vendite di auto con motore alimentato dal carburante, a decorrere dai prossimi anni.Più in generale, però, le azioni Tesla stanno beneficiando della svolta ambientale sui mercati finanziari.Sempre più fondi d’investimento si mostrano responsabili, acquistando azioni eco-compatibili, finanziando le emissioni di green bond e, più in generale, di obbligazioni ESG, nonché rifuggendo dai comparti dell’economia più inquinanti. Tesla è la più grande realtà costruttrice di auto elettriche nel mondo e, pertanto, è divenuta in borsa meta dei capitali a caccia di investimenti “verdi”. Da qui, il boom.Inoltre, con l’ultima trimestrale, Tesla ha riportato utili per quattro trimestri consecutivi, condizione indispensabile per essere ammessa all’indice S&P 500. Ad oggi, infatti, è quotata al Nasdaq. Non è detto che basti, ma nel caso in cui l’inserimento avvenisse, il titolo beneficerebbe degli investimenti degli ETF, i fondi con gestione passiva, che replicano l’andamento del sottostante. E capiamo bene che far parte dell’indice azionario più importante al mondo sosterrebbe di molto il trading del titolo, in previsione del quale il mercato sta anticipando i tempi.

I numeri di Tesla sostengono i bond: è boom per “callable” e convertibili

Servono gli utili

Certo, a quotazioni così elevate rispetto agli utili, si sarebbe innescato un meccanismo perverso e tipico di una bolla finanziaria, per cui molti comprano semplicemente confidando che il titolo salga ancora. Obiettivamente, senza che gli utili accelerino e offrano una remunerazione stabile del capitale, non si vede come questa corsa possa durare a lungo. E’ vero che il mercato stia comprando la capacità di Tesla di produrre utili futuri e il suo vantaggio competitivo nell’industria delle auto elettriche, ma del resto la società dovrà dimostrare presto di essere capace di sfruttare il cambiamento “disruptive” in corso per guadagnare. Per contro, fino a quando non sorgeranno realtà concorrenti esplicite, i flussi degli investimenti responsabili non cesseranno facilmente di dirigersi a favore di Tesla.

Tesla batte pandemia COVID. Musk: ma non vogliamo fare utili super. No problem, visto che c’è il ‘trucco’ dei crediti green

E ora manca davvero poco al momento in cui Tesla farà il suo ingresso trionfale nell’indice S&P 500. La creatura di Elon Musk sorprende ancora i mercati, con risultati di bilancio di tutto rispetto, che lasciano esterrefatti soprattutto perchè archiviati in tempi di pandemia coronavirus-COVID-19Il periodo a cui si riferiscono è, infatti, il secondo trimestre, che ha visto non solo l’economia americana, ma anche quella globale andare praticamente in quarantena.
Nonostante questo, nonostante l’alt della produzione, Tesla ha battuto la pandemia. Com’è possibile?
Già all’inizio di luglio Tesla aveva tolto il velo sulle vendite del secondo trimestre, annunciando di aver consegnato 90.650 veicoli circa, ben al di sopra delle 72.000 consegne stimate dagli analisti di FactSet (tra cui i più bullish avevano scommesso anche su quota 86.000, superata anch’essa).
In quell’occasione il colosso delle auto elettriche aveva reso noto, anche, di aver prodotto 82.000 auto nel trimestre terminato a giugno, nonostante il suo principale impianto di Fremont, California, fosse rimasto chiuso per gran parte del trimestre.
Veniamo ai numeri, che hanno portato il titolo a balzare del 5% nelle contrattazioni dell’afterhours, e dunque a inanellare quei guadagni che, dall’inizio di questo 2020, sono stati di quasi il 300%, a fronte di un rialzo dell’1% circa dell’indice S&P 500 e della perdita del 6% del Dow Jones Industrial Average. Guadagni che hanno fatto balzare la capitalizzazione a un valore di $95 miliardi superiore a quello di Toyota Motor, facendo così di Tesla il colosso dell’auto numero uno al mondo in termine di valore di mercato.
Il titolo ha segnato un nuovo record di chiusura, nella sessione di lunedì 20 luglio a $1.643, dopo essere schizzato a un valore record intraday a $1.794,99 lo scorso 13 luglio.

La grande spinta dei crediti green

C’è però un discorso da fare, che viene messo in rilievo da un articolo di Car and driver.
Facendo riferimento al terzo trimestre consecutivo che ha visto il bilancio del gruppo in attivo, l’articolo fa cita il contesto economico indubbiamente difficile, ma anche la grande spinta che la società ha ricevuto dai cosiddetti crediti green o, anche, regulatory credits.
Di cosa si tratta? I crediti green sono letteralmente crediti o punti che vengono assegnati dallo stato o dal governo federale a quelle società che apportano all’ambiente un inquinamento pari a zero.
A tal proposito, va ricordato che i produttori di auto che dispongono di un surplus di crediti possono venderli ad altre aziende del settore, che possono trovarsi nella necessità di ottenere di questi punti per attenersi a quanto stabilito dalla legge.
Per fare un esempio: nello stato della California e in altri americani, i produttori di auto come Tesla, Ford, General Motors & Co (dunque anche Fiat Chrysler) devono osservare alcune leggi che impongono al settore di osservare alcuni valori target di emissione per tutti i veicoli che producono e vendono. In caso contrario, le aziende corrono il rischio di essere colpite da sanzioni pesanti o, addirittura, di veder revocata la loro licenza.
Ora, Musk e i suoi sono riusciti a trasformare queste disposizioni in un vero e proprio business. Tra gli acquirenti di questi crediti green c’è stata anche FCA (ma se FCA abbia acquistato anche stavolta i crediti green di Tesla finora non è dato sapere, almeno per ora): Bloomberg riportò infatti la scorsa estate che sia General Motors che Fiat Chrysler avevano comunicato al tribunale del Delaware di aver raggiunto in precedenza accordi per acquistare i crediti sulle emissioni da Tesla.

In ogni caso, dal bilancio emerge che Tesla ha incassato nel secondo trimestre del 2020 $428 milioni grazie alla vendita di questi crediti, un record per il gigante, tra l’altro in crescita rispetto al trimestre precedente ($354 milioni). Senza il fattore “regulatory credits”, il colosso non avrebbe incassato profitti. Per la precisione, il gruppo californiano ha reso noto di aver riportato nel secondo trimestre utili per $104 milioni, o 50 centesimi per azione, rispetto alla perdita di $408 milioni, o di $2,31 per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente.
L’utile adjusted – ovvero l’utile depurato dalle poste di bilancio straordinarie – è stato pari a $2,18 per azione, rispetto alla perdita adjusted di $1,12 del secondo trimestre del 2019. Il risultato è stato decisamente superiore alle attese degli analisti intervistati da FactSet, che avevano previsto una perdita per azione su base adjusted di 2 centesimi.
Il fatturato è sceso però del 5% a $6,04 miliardi dai $6,35 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, facendo comunque decisamente meglio rispetto ai $5,15 miliardi stimati.
C’è da dire che Elon Musk a un certo punto ha deciso di snobbare il lockdown, riaprendo la fabbrica di Fremont, California, a maggio, nonostante lo shutdown imposto dalle autorità, e beneficiando tra l’altro anche dell’assist del presidente Donald Trump, che su Twitter, in quel caso, scrisse:
“California should let Tesla & @elonmusk open the plant, NOW. It can be done Fast & Safely!”. Ovvero: “La California dovrebbe permettere a Tesla & @elonmusk di riaprire l’impianto, ORA. Può essere fatto velocemente e in condizioni di sicurezza!”.

Elon Musk: ‘la domanda non è il nostro problema’

Tornando al bilancio, in una lettera agli azionisti Tesla ha scritto che i progressi compiuti nel primo semestre dell’anno “ci posizionano a un secondo semestre del 2020 di successo“, aggiungendo che “la produzione delle nostre fabbriche esistenti continua a migliorare al fine di soddisfare la domanda”.
Per questo, “stiamo aggiungendo più capacità” produttiva. Non per niente lo stesso Elon Musk, in una conference call con gli analisti, ha tenuto a precisare che “la domanda non è il nostro problema” e che la maggior parte delle sfide, che includono la scarsità di alcune componenti, riguarda la catena dell’offerta e i problemi di produzione.
I termini coronavirus COVID-19 non sono stati mai citati, né nella lettera agli azionisti, né durante la conference call di Musk con gli analisti.
Musk ha iniziato la call ringraziando i dipendenti per gli sforzi fatti e si è limitato a dire: “Ci sono state così tante sfide, troppo numerose da citare, ma ora se ne sono andate”.
Musk ha proferito poi una frase anche piuttosto enigmatica: “Ovviamente non dobbiamo andare in bancarotta, è bene sottolinearlo …ma non stiamo neanche cercando di essere super redditizi. Credo che ciò che vogliamo sia semplicemente essere lievemente redditizi, massimizzare la crescita e rendere le auto il più possibile accessibili”.

Tesla vola a +15% e sfiora quota 1.800$

Fioccano anche oggi gli acquisti sul titolo Tesla che segna quasi +15% a 1.774 dollari. Il titolo in avvio si è spinto fino a 1.794,99 dollari. Il valore del colosso delle auto elettriche ha superato il muro dei $ 300 miliardi di dollari di capitalizzazione (attualmente sono 323 mld) e gli investitori continuano a scommettere che l’azione presto sarà inclusa nell’indice S&P 500.Tesla sarà idonea per l’inclusione nel benchmark una volta pubblicati quattro trimestri consecutivi di redditività. Gli investitori si aspettano un secondo trimestre in utile per Tesla dopo i forti dati sulle consegne. E questo segnerebbe per la prima volta nella sua storia una striscia di quattro trimestri consecutivi di profitto. I dati arriveranno dopo la chiusura del mercato il 22 luglio.

Tesla strega Wall Street: altro balzo record e prenota un posto nell’S&P 500, è già virtualmente nella top ten per market cap

Non accenna a placarsi l’euforia sul titolo Tesla, anche oggi in spolvero a Wall Street con un balzo di oltre il 13% a 1.748 dollari. Il titolo in avvio si è spinto fino a 1.794,99 dollari. Escluso il balzo di oggi, da inizio luglio il titolo era già schizzato in avanti del 43% sulla scia dei numeri di consegna trimestrali che sono andati ben oltre le attese.
Il valore del colosso delle auto elettriche ad ampie falcate ha avvicinato e superato il muro dei $ 300 miliardi di dollari di capitalizzazione (attualmente sono 323 mld) e gli investitori continuano a scommettere che l’azione presto sarà inclusa nell’indice S&P 500.

Verso l’approdo nell’indice S&P 500

Infatti, Tesla sarà idonea per l’inclusione nel benchmark una volta pubblicati quattro trimestri consecutivi di redditività. Gli investitori si aspettano un secondo trimestre in utile per Tesla dopo i forti dati sulle consegne. E questo segnerebbe per la prima volta nella sua storia una striscia di quattro trimestri consecutivi di profitto. I dati arriveranno dopo la chiusura del mercato il 22 luglio.
Se Tesla dovesse entrare nell’S&P 500, avrebbe una capitalizzazione di mercato si collocherebbe subito nella top ten del benchmark davanti a Procter & Gamble e Mastercard che viaggiano poco sopra la soglia dei 300 mld di dollari di capitalizzazione.

Musk scala le classifiche dei più ricchi

Venerdì, dopo l’ennesimo balzo a doppia cifra di Tesla, il patrimonio netto di Elon Musk è balzato oltre quello di Warren Buffett. L’istrionico fondatore e amministratore delegato di Tesla è diventato così la settima persona più ricca del mondo, secondo il Bloomberg Billionaires Index, mentre Buffett scivola addirittura in coda alla top ten dei paperoni mondiali. Musk con il balzo di oggi si prepara a sorpassare di slancio anche Larry Page (co-fondatore di Google) al 6° posto.
Le azioni di Tesla sono aumentate di oltre il 500% nell’ultimo anno grazie all’aumento delle vendite della Model 3 e della fiducia del mercato circa le prospettive di forte crescita nei prossimi anni in mercati chiave come la Cina.

Tesla domina il mercato auto per valore in Borsa, ma qual è la sua quota di mercato?

Il titolo Tesla ha più che quadruplicato il proprio valore negli ultimi 4 mesi e segna addirittura +760% dal giugno 2019. A inizio settimana il titolo si era spinto oltre i 300 mld di dollari di capitalizzazione ed è virtualmente nella top ten per valore in Borsa dell’S&P 500 (Tesla non fa ancora parte dell’indice, ma potrebbe entrarci presto se il 22 luglio segnerà il 4° trimestre consecutivo in utile). Dallo scorso mese Tesla è divenuta la più grande casa automobilistica del mondo per capitalizzazione anche se i numeri di vendita delle auto elettriche di Tesla faticano a giustificare una tale leadership.
La capitalizzazione di mercato di Tesla (287 miliardi $) risulta pari addirittura a oltre un terzo della capitalizzazione di mercato combinata degli indici automobilistici statunitensi, europei e giapponesi.


Uno strapotere in Borsa con gli investitori che prevedono nel medio-lungo termine un dominio anche in termini di vendite con i veicoli elettrici visti come il futuro e Tesla che detiene una posizione di leadership tecnologica nel segmento elettrico.

Fetta di mercato da zero virgola

Ma quali sono i numeri reali di Tesla nel mercato mondiale dell’auto? Secondo Emmanuel Rosner, analista del settore auto US di Deutsche Bank, la quota complessiva di Tesla nel mercato globale delle automobili è cresciuta dallo 0,1% nel 2017 allo 0,8% previsto nel 2020. In forte aumento ma la quota rimane minuscola. Tra gli altri colossi, Volkswagen è al 14% circa . Tuttavia, la crescita della quota di mercato di Tesla nelle sue aree di interesse è stata particolarmente impressionante, sostituendo molti operatori.
Non va dimenticato, tra i tanti fattori che spingono verso il titolo Tesla, oltre all’appeal tra gli investitori retail con Tesla che è tra i titoli più amati nell’App di trading RobinHood, anche il fatto che gli investimenti ESG stanno crescendo enormemente.

Elon Musk sorpassa sua maestà Buffett, a Wall Street la Tesla mania diventa virale

Il patrimonio netto di Elon Musk è balzato oltre quello di Warren Buffett. L’istrionico fondatore e amministratore delegato di Tesla è diventato la settima persona più ricca del mondo, secondo il Bloomberg Billionaires Index, mentre Buffett paga le scelte sbagliate prima e dopo Covid-19 scivolando addirittura in coda alla top ten dei paperoni mondiali. Musk ora si posiziona tra i due fondatori di Google (Larry Page è 6° con 72,7 mld $ mentre Sergey Brin è 8° con 70,4 mld).
La fortuna di Musk è cresciuta di oltre 6 miliardi venerdì a seguito del +10,8% delle azioni Tesla che hanno toccato un nuovo record sopra il 1.500 dollari. Le azioni di Tesla sono aumentate del 500% nell’ultimo anno grazie all’aumento delle vendite della Model 3 e della fiducia del mercato circa le prospettive di forte crescita nei prossimi anni in mercati chiave come la Cina.Il patrimonio netto di Buffett è invece sceso all’inizio di questa settimana complice anche la donazione di $ 2,9 miliardi in azioni Berkshire Hathaway in beneficenza.

L’irresistibile ascesa di Tesla

L’azione Tesla è aumentata del 38% dalla chiusura del 1° luglio, un giorno prima che la società segnalasse i numeri di consegna trimestrali che sono andati ben oltre le attese. Adesso gli investitori si aspettano un secondo trimestre redditizio, che segnerebbe per la prima volta nella sua storia del colosso delle auto elettriche una striscia di quattro trimestri consecutivi di profitto.
Le valutazioni hanno raggiunto livelli esorbitanti e c’è chi dubita che la Tesla mania stia spingendo il titolo in bolla. Tesla ad esempio risulta tra i titoli preferiti dai trader amatoriali della piattaforma Robinhood. Lo stesso Elon Musk un paio di mesi fa aveva addirittura twittato che il titolo vale troppo  (ai tempi la valutazione era poco sopra i 700 $). “La valutazione di Tesla non ha senso con nessuna misura tradizionale”, ha affermato Ivan Feinseth di Tigress Financial Partners. Tuttavia, “non è un’azienda tradizionale, quindi come si fa ad adottare una misura tradizionale?”.
JMP Securities nei giorni scorsi ha alzato per esempio il target sul prezzo dai precedenti $1.050 a $1.500. “Riteniamo che la domanda da porsi non è se il titolo sia costoso in base agli attuali parametri di valutazione, ma cosa la crescita e la posizione competitiva della società segnalino, riguardo al suo potenziale nei prossimi anni”, ha scritto Joseph Osha, analista di JMP Securities. A suo avviso, le vendite annuali di Tesla potrebbero toccare $100 miliardi entro il 2025.

Perché Tesla non è un semplice titolo automobilistico

Nel recente passato più e più volte si è parlato di Tesla come un’azienda che va oltre il settore auto, più volte accostata a quello che è stato l’iPhone nel mondo della tecnologia. Secondo alcuni analisti la capacità di apprendere dagli errori del passato e l’ambizione più grande rispetto ai competitor rappresentano una “minaccia esistenziale” per altre compagnie che non sono in grado di innovare a un ritmo più rapido.
C’è poi il ritmo elevato di crescita rispetto ai competitor. In particolare le prospettive di crescita in Cina con l’inizio delle consegne di veicoli costruiti nel suo nuovo stabilimento di Shanghai. Secondo Musk la Gigafactory e il mercato cinese saranno le chiavi per il futuro dell’azienda.

Tesla +500% in un anno: miracolo o bolla fin troppo ovvia? Raffica upgrade tp ma a prezzi molto più bassi

Nuova fiammata per il titolo Tesla, che mette di nuovo il turbo, archiviando la sessione di Wall Street con un balzo +14% circa.
La raffica di buy porta il titolo a inanellare un nuovo record storico e a incassare, nell’arco di sole cinque sessioni, un rally superiore a +40%. Gli acquisti della vigilia hanno portato inoltre il valore di mercato di Tesla – che aveva già superato quello di Toyota – a schizzare di $30 miliardi, surclassando così la capitalizzazione di Ford Motor, pari ad almeno $25 miliardi. Diversi gli analisti che hanno rivisto al rialzo il target price sul titolo Tesla dopo i risultati migliori delle attese, riportati giorni fa dal colosso fondato da Elon Musk, relativi alle consegne di veicoli nel secondo trimestre. Numeri sorprendenti, se si considera che l’industria dell’auto è stata tra le vittime più illustri della crisi scatenata dalla pandemia del coronavirus e conseguente lockdownC’ è da fare tuttavia una premessa importante. L’upgrade dei target price implica il raggiungimento di valori che sono inferiori rispetto a quelli attuali del titolo (superiori a $1.300).D’altronde, dopo un balzo di quasi +500% nel corso dell’ultimo anno, molti investitori credono che il rally non sia più sostenibile. Il titolo è scambiato inoltre a un valore corrispondente a 158 volte gli utili.JMP Securities ha alzato per esempio il target sul prezzo dai precedenti $1.050 a $1.500:
“Riteniamo che la domanda da porsi non è se il titolo sia costoso in base agli attuali parametri di valutazione, ma cosa la crescita e la posizione competitiva della società segnalino, riguardo al suo potenziale nei prossimi anni “, ha scritto Joseph Osha, analista di JMP Securities. A suo avviso, le vendite annuali di Tesla potrebbero toccare $100 miliardi entro il 2025.
C’è anche JP Morgan che, a fronte di un rating “underweight” sul titolo, ha alzato il target sul prezzo dai precedenti $275 a $295; Deutsche Bank intravede invece ora un valore a $1000, rispetto ai precedenti $900.
In generale, Reuters riporta che il target price medio degli analisti è pari a $675, rispetto al prezzo attuale di $1.372. Detto questo, in generale, il consensus prevede che Tesla chiuderà il secondo trimestre in utile: se questo scenario si concretizzasse, il produttore di auto elettriche riporterebbe quattro trimestre consecutivi di utili per la prima volta nella sua storia.

Dow Jones in rialzo, buoni dati macro fugano timori su Covid-19. Rally azioni Tesla

Dopo il report di venerdì sui NFP oltre ogni aspettativa, oggi è la volta del PMI servizi, che segna un netto recupero e torna ai livelli pre-pandemia. Dow Jones in rialzo a +1,29%, Sul Nasdaq Tesla vola a +9%
Inizio di settimana tonico su Wall Street dopo il lungo fine settimana in cui i cittadini statunitensi hanno festeggiato il 4 luglio, ricorrenza dell’Indipendenza Usa. Il Dow Jones apre in rialzo di 364,80 punti, in rialzo dell’1,41%, sulla scia del report sui non-farm payrolls di venerdì che, annunciando 4,8 milioni di posti di lavoro in più creati a giugno, aveva contribuito a chiudere la settimana in netto rialzo. Bene anche l’S&P500, che al momento avanza di 49,12 punti (+1,57%) e il Nasdaq, a +2,35%.

I dati macro Usa

Ad aiutare gli indici di Wall Street al rialzo sono stati i dati macro pubblicati oggi dall’istituto Ihs Markit sull’indice dei direttori agli acquisti nel settore terziario, che a giugno si è assestato su 47,9 punti, laddove a maggio si era fermato a quota 37,5, e oltre le previsioni del consensus, a 46,7 punti, e quello composito – sempre 47,9 punti, con aspettative a 46,8 e a fronte del dato di maggio a 37 punti.Si tratta dei valori più alti dallo scorso febbraio, quando l’indice Pmi composito aveva segnato quota 49,6 – a pochi passi dalla soglia dei 50 punti, che segna il passaggio da un’economia in contrazione all’espansione. I dati si accompagnano a quelli rilevati dall’Institute for Supply Management, che registra un’attività non manifatturiera balzata a quota 57,1 – superiore rispetto alle previsioni, che la volevano a 50,1 punti, e soprattutto rispetto al dato di maggio, fermo a 45,4 punti.Anche in questo caso l’indice torna a livelli pre-pandemici, nonostante proprio negli ultimi giorni il Covid-19 continui a tenere sotto scacco i mercati. Il lungo week end festivo non ha fatto altro che aumentare la tensione, con diversi stati che hanno riportato un’impennata di casi proprio nelle ultime ore (la Florida da sola ha ormai superato il numero di contagi di qualsiasi nazione europea).Eppure gli operatori sembrano volersi concentrare sul bicchiere mezzo pieno: i buoni dati macro che si sono succeduti tra venerdì e oggi hanno portato il Nasdaq a toccare i massimi storici, a 10.461 punti, mentre il Dow Jones e l’S&P500 stringono la contrazione registrata dai livelli massimi di febbraio (l’inizio della crisi coronavirus) rispettivamente a un calo dell’11% e del 6%.

Le ultime novità della corsa alle presidenziali

Dal lato politico, il fine settimana ha portato con sé la candidatura del rapper afroamericano Kayne West alla Casa Bianca. La star, che già in passato aveva valutato l’ipotesi di entrare in politica, è molto vicina al presidente in carica Donald Trump, il che potrebbe portare a risvolti inattesi nell’ambito delle elezioni presidenziali, che si svolgeranno il prossimo 3 novembre.Ammesso e non concesso che West riesca a vincere la corsa contro il tempo. Se il cantante non riuscirà a guadagnarsi l’appoggio di un partito l’unica via sarà correre da indipendente – la cui scadenza per la registrazione è già scaduta in diversi stati, compresi New Mexico e Carolina del Nord. Non solo, ma West dovrebbe anche procurarsi decine di migliaia di firme (e altrettanti collaboratori per aiutalo nella raccolta) prima della fine delle registrazioni per la candidatura, tra agosto e settembre.D’altra parte, con Trump che perde sempre più consensi in favore dell’avversario alla corsa, il democratico Joe Biden (che guida i sondaggi con 9,3 punti percentuali di vantaggio), l’ingresso di West potrebbe catalizzare un’importante fetta di elettori, ponendosi come alternativa per afroamericani e minoranze, eppure politicamente distanti da Biden, e aiutando Trump a ridurre il distacco nei sondaggi.

Come si stanno muovendo le azioni sugli indici Usa?

Al momento guidano i rialzi le principali aziende tech: Facebook avanza del 2,59% a 239 dollari, Apple guadagna il2,92% a 374 dollari, Amazon schizza del 4,71% a 3.026 dollari.Ma a osservare i rialzi più imponenti è Tesla, che vola del 9,82% a 1.327,41 dollari. Risultati sulle vendite trimestrali migliori del previsto (90.650 veicoli vendute, rispetto ai 72 mila calcolati dagli analisti), rilasciati la scorsa settimana, si sono infatti aggiunti a un aumento del giudizio sulle azioni dell’azienda di auto elettriche da parte di Deutsche Bank da 900 a 1000 dollari, provocando negli ultimi quattro giorni un rialzo di oltre il 25% e trasformandola nella casa automobilistica a più alta capitalizzazione al mondo (210 miliardi di dollari; finora il primo posto del podio era appartenuto a Toyota, con 201,9 miliardi).

Tesla, c’è chi scommette su titolo a $2000. Elon Musk gongola e prende in giro Sec e short sellers

Il fenomeno Tesla continua, grazie all’assist che arriva anche dai fondamentali dell’azienda. Ieri, il produttore di auto elettriche fondato e capitanato da Elon Musk, ha reso noti i dati sulle consegne del secondo trimestre. Il mercato ha apprezzato, con il titolo che è volato fino oltre +9% fino al record intraday di $1228 dollari circa.Tesla ha reso noto di aver consegnato nel periodo aprile-giugno 90.650 auto, ben oltre le 72.000 attese dagli analisti. Andando a scomporre il dato, in particolare Tesla ha consegnato 80.050 auto Model 3 e Model Y e 10.600 auto Model S e Model X. L’azienda ha reso noto, anche, di aver prodotto nel secondo trimestre 82.000 auto, nonostante la fabbrica principale di Fremont, California, “sia rimasta chiusa per gran parte del trimestre”, a causa del lockdown imposto per fronteggiare l’emergenza sanitaria del coronavirus COVID-19.
In tutto questo non poteva che gongolare il fondatore Elon Musk, che ha postato su Twitter commenti alquanto provocatori, sia contro la Sec che contro gli short sellers:“Sec, acronimo di tre lettere, la seconda sta per Elon”.E ancora: “daremo conforto in questi tempi difficili alla Shortseller Enrichment Commission (sempre prendendo in giro la Sec)”.
Ancora prima della pubblicazione dei dati sulle consegne, l’analista Daniel Ives di Wedbush ha rivisto al rialzo il target price sul titolo, nello scenario di base, da $1000 a $1250, lasciando invariato invece il rating a “neutral”. Nello scenario bullish, Ives ha comunicato un obiettivo a 2.000 dollari.
Nella nota successiva alla pubblicazione del comunicato di Tesla, Ives poi ha scritto che, “in base alla nostra opinione, la consegna di 90.000 auto in questo contesto di lockdown da COVID lascia a bocca aperta e, di conseguenza, farà scalpitare i tori andando in avanti”.
L’analista ha sottolineato che, in base alle proprie ricerche “la star dello show è stata la Cina”, nel corso del secondo trimestre sebbene, nella nota, Tesla non abbia fornito alcun risultato differenziato per aree geografiche.
Ad alzare il target sul titolo è stato anche Garrett Nelson, analista di CFRA, che ha portato il suo obiettivo a $1.100, con una revisione al rialzo  di 400 dollari. Considerando tuttavia il valore attorno a cui si aggirano le quotazioni, l’upgrade  non è del tutto confortante, in quanto implica un ribasso  dai valori attuali pari a -10%.
Ancora più cauto è stato, stando a quanto riporta Marketwatch, Joseph Spak di RBC Capital, che ha parlato di indicazioni che “segnalano problemi” per i modelli più vecchi di auto e in quei mercati in cui Tesla non è percepita più come una novità.
“Sì – ha detto Spak – Tesla è riuscita a fare notizia con numeri buoni, in un mercato come quello dell’auto che ha sofferto molto l’impatto del COVID-19. Tuttavia, Tesla ha beneficiato della sua decisione di puntare in Cina, dove aveva venduto veicoli in precedenza, ma dove ha iniziato a produrre solo quest’anno. Ciò, ovviamente, deve essere visto come una crescita (per la società) e i nuovi mercati e i nuovi prodotti fanno parte della storia del gruppo. Tuttavia, se è vero che 30.000 auto del Model 3S sono state prodotte in Cina, questo significa che, nel resto del mondo, le vendite di veicoli Model 3 e Model Y, soprattutto nei mercati maturi come quelli dell’Europa e del Nord America, sono scese del 36% circa su base annua”.
Più ottimista Gene Munster di Loup Ventures, ex analista di Wall Street diventato attivo nel venture capital che, in una nota, ha scritto che i dati trimestrali sulle consegne “sono una ulteriore prova del fatto che Tesla ha messo all’angolo l’industria dell’auto“.
“Sta diventando sempre più difficile – ha continuato Munster – prevedere uno scenario in cui i colossi dell’auto tradizionali trovino il modo di espandere la piccola quota che detengono oggi nel mercato degli EV (dei veicoli elettrici)”.
Non per niente, qualche giorno fa il gruppo di Munsk ha toccato un valore di mercato superiore a quello di Toyota.
I dati sulle vendite di auto in Usa parlano da soli: General Motors ha annunciato che le vendite del secondo trimestre sono scese del 34%; quelle di Toyota sono capitolate negli Stati Uniti di un terzo circa, mentre FCA ha assistito nel periodo aprile-giugno a una flessione delle vendite del 39%.
Per Munster, la spiegazione del successo del gioiello di Musk è semplice: “Tesla sta vincendo perchè ha un prodotto che è decisamente migliore rispetto a quelli delle sue rivali elettriche e non”.

Tesla verso nuovo record oltre 1.200 $, titolo +8% nel pre-market. Vale più di Toyota

Non accenna a placarsi l’ottimismo su Tesla, che anche oggi dovrebbe attirare acquisti. Il titolo nel Pre-market segna +8,7% a 1.217 dollari. Si tratterebbe dei nuovi massimi storici. Lunedì l’amministratore delegato di Tesla , Elon Musk, ha inviato una mail ai dipendenti indicando che la società potrebbe essere in pareggio nel secondo trimestre.Tesla dovrebbe riferire le consegne dei suoi veicoli nel secondo trimestre entro questa settimana. Nel primo trimestre Tesla ha registrato consegne di veicoli più forti del previsto e un profitto a sorpresa nonostante lechiusure di fabbriche in Cina a causa del coronavirus.Con il rialzo di ieri in borsa Tesla ha raggiunto una capitalizzazione di mercato pari a 207,2 Mld $, sorpassando Toyota (ferma a 201,9 Mld$) e diventando il primo produttore di auto per capitalizzazione al mondo.

 

C’è ANCHE CHI LA SHORTA……OVVIAMENTE…..COME GIUSTO CHE SIA….OGNUNO E’ LIBERO DI PENSARLA COME CREDE 🙂

luglio 1 2020 short openings

GOLD IDEA

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1 pensiero su “TESLA una nuova Amazon ? 3.0”

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