Perchè le Banche Centrali,ritornano al QE?

Eccoci a un altro articolo per fare il punto dopo i due appuntamenti della BCE e della FEDERAL RESERVE appena passati .

Settembre 2019 sta continuando a confermare le nostre analisi:

S&P 3046,4 – Nasdaq Composite 8464

Riallineamento HFT Indici

(Bontà loro….o degli HFT)

Ancora una volta e ci teniamo a ribadirlo nuovamente (come accade praticamente sempre in momenti importanti di Mercato da 10 anni a questa parte) bastava posizionarsi dalla parte opposta di quanto veniva scritto nei giorni immediatamente precedenti il forte movimento rialzista per trovarsi dalla parte corretta del BOOK . Rialzo  che anticipava (ora anche noi comuni mortali lo sappiamo , ma altri lo sapevano bene prima…statene certi ) l’adozione di tagli di tassi (al contrario di quanto si diceva nel 2018…..quando si parlava di più rialzi nel 2019) ma sopratutto di nuove politiche espansive con forti iniezioni di liquidità vedi QE4 e Tltro III.

Speriamo che si continui in questo modo anche dopo le “tre streghe” scadenze Tecniche di domani 20/09/2019 o comunque senza scossoni troppo grossi, tali da non creare problemi a questa fase positiva dei Mercati Finanziari.

A parte questo , il “reale” a nostro modo di vedere, motivo per cui TUTTE le BANCHE CENTRALI Mondiali hanno rilanciato in cielo molte COLOMBE…..facendo sparire i FALCHI ,compattando ancora una volta la loro Politica Monetaria come più volte già accaduto in passato, è che sono perfettamente a conoscenza  (come noi di SFI TRADING ADVISOR da molti mesi e chi ci legge con molto interesse che come sempre ringraziamo ) di quanto accadrebbe ai Mercati se non riuscissero (con la forte iniezione di liquidità e l’acquisto diretto di assets) a evitare quanto questo grafico mostra in maniera più che chiara.

GRAFICO CON PROIEZIONI S&P AGGIORNATO AL 19/09/2019

VALIDO IN CASO DI MANCATO SUPERAMENTO DI QUOTA 3048

STANDARDANDPOORNUOVO

Ci riusciranno AD EVITARE quanto prospettato in questo grafico ?

Di sicuro non che manchi loro la possibilità di riuscirci o le “armi” per riuscirci.

Di sicuro sanno bene che dovranno mettere in campo tutte le loro energie.

Ma se ci riusciranno o no.…lo vedremo….

A noi interessa mostrare quanto rischiano i Mercati se non ci riusciranno.

Tutto il resto…..è fumo negli occhi.

Ad Maiora

NEWS DOPO NOSTRO ARTICOLO

SM manufacturing index falls to lowest level since 2009

AGGIORNAMENTO 02/10/2019

STANDARD AND POOR 2874 <—2850-3048 box “sacro”

dopo scadenze tecniche 20/09/2019 dopo i top 3029/3024

S6P2874

AGGIORNAMENTO 03/10/2019

STANDARD AND POOR 2855 <—2850-3048 box “sacro”

Fondamentale mantenere il canale 2850-3048

dopo scadenze tecniche 20/09/2019 dopo i top 3029/3024

nuovografico

AGGIORNAMENTO 01/11/2019

ARTICOLO CHIUSO

STANDARD AND POOR 3048 <—2850-3048 box “sacro”

Fondamentale mantenere il canale 2850-3048

dopo scadenze tecniche 20/09/2019 dopo i top 3029/3024 nuovo top a 3048

Meglio di così non potevano fare.

AL MOMENTO SONO RIUSCITI AD EVITARE IL GRAFICO

DI CORREZIONE DELLO S&P SUPERANDO 3048 (ATTUALE TOP A 3063)

Grafico aggiornato al 23/10/2019

con ultimi movimenti FCA+CNH in somma titoli

  3048-2020-2495-1850-2263-1877-2042-1950-2317-2085-2142

2095-2149-1982-2040-1987-2045-2021-2180-2145-2218-2185

-2225-2136-2160-2147-2208-2157-2186standardandpoornuovo29

ECCO PERCHE’ FANNO IL QE IN AMERICA…..DEFLUSSI DAI LISTINI….

DA COMPENSARE

DEFLUSSOCAPITALI

big-money-investors

utili-verso-quotazioni

FESTEGGIAMENTI3048

ARTICOLO CHIUSO 31 OTTOBRE 2019

Per facilitare la lettura , proseguiamo con gli altri articoli dedicati agli Indici e ovviamente allo Standard and Poor.

S&P 3046,4 – Nasdaq Composite 8464

Riallineamento HFT Indici

Standard and Poor 2.0

Standard and Poor PIANO B

Now the Heart beats Stronger , S&P 3048 is almost here

 

Federal Reserve cuts rates again amid trade and growth fears

Stati Uniti: Pil III trimestre (preliminare) in rialzo dell’1,9%, meglio delle attese

L’economia americana fa meglio del previsto. Secondo la stima preliminare, nel terzo trimestre dell’anno il Prodotto interno lordo (Pil) degli Stati Uniti ha segnato una crescita su base annualizzata dell’1,9% rispetto al trimestre precedente, oltre il +1,6% stimato dagli analisti. Nel secondo trimestre la crescita era stata del 2%.

Bce, ultima conferenza stampa Draghi: tassi negativi, la valutazione è generalmente positiva anche da Fmi

Il numero uno della Bce Mario Draghi insiste nel ripetere che lo strumento dei tassi di interesse negativi (tassi sui depositi sono al -0,5%) è stato accolto da una valutazione generalmente positiva, nonostante le critiche sollevate sul loro impatto sulle banche.Alla domanda se sia preoccupato per la critica arrivata, la scorsa settimana, dal Fondo Monetario Internazionale, Draghi ha risposto che da Washington l’opinione non è stata negativa.Piuttosto, ha precisato, il Fondo ha affrontato quelli che potrebbero essere gli effetti collaterali di una politica di tassi sotto lo zero portata avanti per un periodo protratto di tempo. “Interrogativo che noi stessi ci poniamo”, ha precisato Draghi.Mario Draghi, numero uno della Bce, ha parlato oggi, 24 ottobre, ultimo giorno in cui ha presieduto il Consiglio direttivo della banca centrale.Il mandato di Draghi, durato otto anni, scadrà infatti il prossimo 31 ottobre. A salire sullo scranno più alto della Bce sarà l’ex direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde.Nella riunione odierna il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha deciso che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%.Ribadito che il programma di Quantitative easing (QE) sarà ripristinato a partire dal mese di novembre.Il Consiglio direttivo si attende che i tassi di interesse di riferimento della BCE si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà le prospettive di inflazione convergere saldamente su un livello sufficientemente prossimo ma inferiore al 2%.

Bce, ultima conferenza stampa Draghi: ci aspettiamo tassi a questi livelli o più bassi

“Ci aspettiamo tassi a questi livelli o più bassi”. E’ quanto ha detto Mario Draghi, numero uno della Bce, nell’ultimo giorno in cui ha presieduto il Consiglio direttivo della banca centrale.Il mandato di Draghi, durato otto anni, scadrà infatti il prossimo 31 ottobre. A salire sullo scranno più alto della Bce sarà l’ex direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde.Nella riunione odierna il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha deciso che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%.Ribadito che il programma di Quantitative easing (QE) sarà ripristinato a partire dal mese di novembre.Il Consiglio direttivo si attende che i tassi di interesse di riferimento della BCE si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà le prospettive di inflazione convergere saldamente su un livello sufficientemente prossimo ma inferiore al 2%.

Bce conferma tassi negativi (-0,5% sui depositi) e avvio QE a novembre

Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha deciso che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%.Il Consiglio direttivo si attende che i tassi di interesse di riferimento della BCE si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà le prospettive di inflazione convergere saldamente su un livello sufficientemente prossimo ma inferiore al 2% nel suo orizzonte di proiezione e tale convergenza non si rifletterà coerentemente nelle dinamiche dell’inflazione di fondo.Come deciso nella scorsa riunione del Consiglio direttivo, tenuta a settembre, gli acquisti netti riprenderanno nell’ambito del programma di acquisto di attività (PAA) del Consiglio direttivo a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro a partire dal 1° novembre. Il Consiglio direttivo si attende che proseguiranno finché necessario a rafforzare l’impatto di accomodamento dei suoi tassi di riferimento e che termineranno poco prima che inizierà a innalzare i tassi di riferimento della BCE.

Usa: indice FHFA sui prezzi delle case in calo su base mensile

Ad agosto l’indice FHFA elaborato dalla Federal Housing Finance Agency che misura i prezzi delle case è in calo su base mensile, passando a ì0,2% contro +0,4% precedente.
Il dato supera le attese degli analisti che avevano stimato una crescita del 3 per cento.

Usa: richieste mutui settimanali in forte calo, salgono tassi trentennali

Nella settimana chiusa il 18 ottobre scorso, calano le domande di mutuo negli Stati Uniti. Come rende nota la Mortgage Bankers Association il volume delle domande di mutuo ipotecario registra un calo dell’11,9% dopo il +0,5% registrato in precedenza. Al contempo i tassi sui mutui trentennali sono saliti al 4,02% dal 3,92% della settimana precedente.

Bce, Mario Draghi colomba fino alla fine. Ecco cosa farà (e dirà) nel giorno del suo ultimo atto

Cosa deciderà di fare domani la Bce, giorno in cui il Consiglio direttivo sarà presieduto per l’ultima volta da Mario Draghi, in vista della scadenza della sua presidenza, fissata al 31 ottobre?Così commenta Maud Minuit, responsabile della divisione di reddito fisso e Cross Asset presso La Française AM:“Al termine di un mandato di otto anni Mario Draghi presiederà giovedì 24 ottobre l’ultimo meeting BCE in qualità di presidente. In quell’occasione riteniamo che ribadirà che le sole politiche monetarie non sono in grado di risolvere tutti i problemi e che, dal momento che l’inflazione si mantiene ancora su livelli troppo bassi, le politiche fiscali dovrebbero giocare un ruolo più importante”.“L’insieme dei rischi – si legge ancora nella nota – dovrebbe restare invariato e Draghi comunicherà una loro revisione al ribasso dei per le prossime stime economiche di dicembre: in effetti, in base ai verbali dell’ultimo meeting BCE,
crediamo che le previsioni di crescita siano eccessivamente ottimistiche, specialmente alla luce delle prolungate incertezze dovute a fattori come il prolungarsi della guerra commerciale e la Brexit. Molte delle misure già annunciate durante la conferenza stampa di settembre saranno implementate nelle prossime settimane. Draghi probabilmente tornerà sul tema dei dissensi fra i vari membri della
BCE, dopo che alcuni avevano espresso pubblicamente il proprio scetticismo sul nuovo programma di acquisto di bond e sugli obiettivi per l’inflazione. I dissenzienti infatti suggeriscono di prendere in considerazione obiettivi diversi da quelli legati all’inflazione o di definire una forchetta per i target di inflazione della BCE.“In definitiva – conclude Minuit- ci attendiamo che Draghi si comporterà da colomba fino alla fine del proprio mandato”.

Usa: indice Philly Fed non manifatturiero sale a ottobre a 12,6 contro 9,5 precedente

L’indice Philly Fed non manifatturiero a ottobre sale a 12,6 punti contro 9,5 di settembre. Guardando alle singole voci, l’indice dei nuovi ordini segna 26,9 punti a ottobre contro 9,7 di settembre.

Borse Asia-Pacifico in generale rialzo dopo parole Kudlow, Tokyo chiusa. A Seoul bene Samsung e SK Hynix

Borse asiatiche generalmente positive, dopo la buona performance di Wall Street nelle contrattazioni overnight. Ottimismo sulle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina dopo che il consulente economico alla Casa Bianca, Larry Kudlow ha affermato che, se le trattative andranno bene, gli Usa potrebbero decidere di non applicare sui prodotti cinesi i dazi previsti per il mese di dicembre.

Fed, Beige Book: ‘molte aziende hanno tagliato outlook su tensioni commerciali e debolezza economia’

“La crescita delle imprese continua, ma molte hanno tagliato il loro outlook”. E’ quanto si legge nel Beige Book della Federal Reserve, report sulle condizioni di salute dell’economia americana, stilato ogni sei settimane sulla base dei dati raccolti da dodici distretti Usa.L’espansione è stata considerata tra debole e modesta, peggiore rispetto alla crescita modesta di cui aveva parlato il precedente Beige Book.“Alcuni distretti hanno rilevato continue tensioni commerciali, sottolineando come tale fattore, insieme alla crescita del Pil mondiale più lenta, abbia pesato sull’attività. L’impatto iniziale dello sciopero dei dipendenti di GM è stato considerato limitato”.La maggior parte dei distretti prevede che l’espansione economica continui; “tuttavia, molti hanno tagliato l’outlook di crescita pei i 6-12 mesi successivi”.“Alcune aziende manifatturiere – si legge ancora nel Beige Book – hanno ridotto il personale, a causa della debolezza degli ordinativi, altre hanno invece preferito tagliare le ore di lavoro invece di ridurre la forza lavoro”.“I salari sono cresciuti a un ritmo moderato, con pressioni al rialzo per i lavoratori meno qualificati”.

Usa: ad ottobre indice Nahb sulla fiducia dei costruttori sale e batte le attese

Ad ottobre l’indice Nahb che misura la fiducia del settore immobiliare sale a 71 punti contro 68 attesi e della precedente rilevazione. L’indice viene elaborato dalla National Association of Home Builders (NAHB) e fornisce un quadro sintetico delle aspettative di vendita dei costruttori nel presente e nell’arco dei prossimi sei mesi.

Fmi taglia outlook PIL globale a tasso minimo da crisi finanziaria e lancia allarme

Il Fondo Monetario Internazionale diventa ancora più pessimista sulle condizioni di salute dell’economia e taglia l’outlook sul Pil globale del 2019 a +3%.Motivo: la guerra dei dazi, che sta strangolando l’attività manifatturiera e il commercio internazionale.Dal rapporto World Economic Outlook presentato oggi a Washington emerge che l’Fmi taglia così le stime sulla crescita mondiale del 2019 al ritmo più basso dalla crisi finanziaria del 2008.Il downgrade è di 0,2 punti percentuali. Per l’anno prossimo il Pil è atteso in ripresa al ritmo del 3,4%, grazie al miglioramento dei fondamentali economici di Brasile, Messico, Russia, Arabia Saudita e Turchia.In questo caso, il downgrade (sul Pil del 2020) è di 0,1 punti percentuali rispetto alle proiezioni di luglio. Gita Gopinah, responsabile economista dell’Fmi, sottolinea tra l’altro che l’outlook per il 2020 è “precario”.“Con l’incertezza sulle prospettive di molti paesi, il rallentamento atteso in Cina e negli Stati Uniti e i rischi al ribasso prominenti, potrebbe materializzarsi un ritmo molto più contenuto dell’attività globale”, avverte inoltre Gopinah. Tanto che, nel caso in cui il deterioramento dell’economia dovesse farsi più accentuato, potrebbe affacciarsi la necessità di un’azione di emergenza, sotto forma di “una risposta fiscale coordinata a livello internazionale”.La crescita dovrebbe poi riprendere negli anni compresi tra il 2021 e il 2024, grazie alla recupero dei mercati emergenti. La cosiddetta ‘Gang dei Quattro’ invece (Stati Uniti-Cina-Eurozona-Giappone) dovrebbe continuare a rallentare “nel 2020 e oltre”

Usa-Cina, raggiunto un (mini) accordo sui dazi. Volano le Borse

L’intesa prevede che Pechino acquisti tra i 40 e i 50 miliardi di dollari di prodotti agricoli statunitensi

Washington e Pechino hanno raggiunto un’intesa parziale. A sancire la tregua il segretario al Tesoro americano Steve Mnuchin, che assicura come il 15 ottobre non scatteranno più le nuove sanzioni che avrebbero colpito prodotti made in China per un valore di 250 miliardi di dollari.

Le Borse mondiali brindano. “Siamo vicini a metter fine alla guerra commerciale”, esulta Trump. Il presidente Usa incassa un compromesso che, oltre all’impegno di Pechino ad acquistare prodotti agricoli ed alimentari americani per 40-50 miliardi di dollari, prevede la soluzione di alcuni aspetti legati a due aspetti delicati: la protezione dei diritti di proprietà intellettuale e una revisione dei servizi finanziari.

Dalla mini-intesa restano fuori alcuni nodi rilevanti. Tra questi, quello che riguarda il trasferimento delle tecnologie. Tuttavia il compromesso appena raggiunto permette di affrontare con slancio la fase due, senza l’incubo di nuovi dazi.

Resta aperto infine il fronte europeo, con i dazi di Trump pronti a scattare il 18 ottobre anche su una parte del made in Italy.

Stati Uniti: migliora la fiducia dei consumatori a ottobre (preliminare)

Migliora ancora il clima di fiducia negli Stati Uniti. Nella stima preliminare di ottobre la fiducia dei consumatori calcolata dall’Università del Michigan si è attestata a 96 punti a fronte dei 93,2 della passata rilevazione. Il mercato si attendeva un dato pari a 92 punti.

 Draghi: ‘euro popolare come non mai e sostegno Ue a massimi da crisi, oggi chi dubitava di Ue e Bce messo in discussione’

La risposta di Draghi a tutti i falchi, tedeschi e non: ‘decidere di non agire significa fallire’

Draghi: Unione monetaria può durare e prosperare, non si discute più se Europa possa durare’

Trade war, Trump: “Grande giornata di negoziati. Domani incontro con il vicepremier cinese”

“Grande giornata di negoziati con la Cina”. Così il presidente americano Donald Trump su Twitter in riferimento alla ripresa delle trattative con Pechino per evitare nuovi dazi. “Loro vogliono un accordo” annuncia Trump indicando che domani incontrerà il vicepremier cinese. Due giorni intesi, oggi e domani, che vedranno da una parte il vice premier e capo delegazione cinese Liu He e dall’altra il rappresentante al Commercio Robert Lighthizer e il segretario al Tesoro Steven Mnuchin per il tredicesimo round negoziale.

Guerra commerciale Usa-Cina: carrellata di rumor confonde mercati, futures Dow Jones crollano di oltre 300 punti

La diffusione di report contrastanti sugli sviluppi nelle relazioni tra Stati Uniti e Cina hanno affossato, nel corso delle contrattazioni overnight, i futures sugli indici azionari americani.

In particolare, i futures sul Dow Jones Industrial Average sono crollati a un certo punto di oltre 300 punti, per poi ridurre le perdite a -50 punti circa.I futures sul Nasdaq 100 hanno perso lo 0,2% circa, così come anche quelli sullo S&P 500. Titoli considerati chiave nel commercio globale hanno perso terreno nelle contrattazioni afterhours, come Apple, Micron, Intel e Caterpillar.Il nervosismo ha preso piede sui mercati dopo che il South China Morning Post ha riportato che non c’è stato alcun progresso nei negoziati che hanno preso il via questa settimana tra i vice ministri, e che la delegazione cinese guidata dal vicepremier Liu He si tratterrà a Washington soltanto per la giornata di oggi.Le indiscrezioni non sono state confermate però dalla Casa Bianca, che ha comunicato che il vicepremier lascerà invece Washington nella giornata di venerdì, come appreso in precedenza.Bloomberg News ha riportato inoltre rumor secondo cui l’amministrazione Trump starebbe considerando di sospendere l’aumento dei dazi previsto contro la Cina a partire dalla prossima settimana, in cambio di un “patto valutario” con Pechino, e il New York Times ha parlato della possibilità che Trump permetta ad alcune società americane di vendere componenti non sensibili a Huawei, derogando al divieto generale di fare affari con il colosso cinese di infrastrutture per tlc.

Impeachment Trump può avere anche un risvolto positivo, secondo Pimco

Il rischio dell’avvio di una procedura di impeachment contro il presidente americano, Donald Trump, piombato sui mercati alla fine di settembre potrebbe avere dei risvolti sia positivi sia negativi per la politica commerciale. Lo sostiene Libby Cantrill , head of public policy per Pimco, spiegando come per i mercati finanziari l’indagine sull’impeachment possa avere “anche un risvolto positivo sottovalutato”.Partendo dagli aspetti negativi, Cantrill sottolinea come per i negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina le prospettive siano offuscate, in quanto gli Stati Uniti hanno già imposto tariffe su più di 360 miliardi di dollari di merci cinesi importate, e il conflitto potrebbe aggravarsi dopo un aumento programmato delle tariffe dal 25% al 30% su 250 miliardi di dollari di importazioni cinesi il 15 ottobre. Secondo Cantrill, resta tuttavia la speranza che il prossimo (tredicesimo) round di negoziati commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina, che si terrà a Washington il 10-11 ottobre, possa portare a una svolta”Il risvolto positivo, secondo l’esperta, potrebbe invece essere rappresentato dalla risoluzione Nafta 2.0, in quanto l’inchiesta sull’impeachment potrebbe contribuire a promuoverne la risoluzione. Il futuro dell’Usmca dipende anche dal fatto che i negoziati in corso tra l’amministrazione Trump e i Democratici continuino ad essere costruttivi, afferma Libby Cantrill. In conclusione, secondo Pimco, la ratifica dell’Usmca eliminerebbe di fatto le possibilità che il presidente si ritiri dal Nafta originale, evitando così un grande rischio politico dal tavolo.

 

Ora la palla passa alla Federal Reserve. Questa sera, ore 20 italiane, il presidente, Jerome Powell, interverrà sulle scelte dell’istituto centrale focalizzando l’attenzione degli investitori, ansiosi di ascoltare qualche indizio sulla prossima mossa della Fed in occasione della sua riunione del 30 ottobre.

Dati occupazione USA agrodolci: ora attenzione a Powell

Gli indici europei hanno accolto positivamente i dati

Come aperitivo, Eric Rosengren, membro della FOMC, il quale tradizionalmente si è opposto ai tagli dei tassi, dovrebbe parlare tra poco, mentre si attenderanno altre dichiarazioni dei membri della FOMC e Powell alle 20.00

Stati Uniti: disoccupazione scende a sorpresa al 3,5%

Negli Stati Uniti il tasso di disoccupazione è sceso a sorpresa al 3,5% rispetto al 3,7% della passata rilevazione e al consensus Bloomberg.

Dure accuse a Draghi dal ceo di Allianz: ‘Ha politicizzato la Bce e non è indipendente”

Il capo del principale gruppo assicurativo europeo lancia un attacco violento contro Mario Draghi e la Banca centrale europea. Alla schiera di detrattori della politica monetaria portata avanti da Mario Draghi si è aggiunto ieri Oliver Bäte, ceo di Allianz, che ha partato apertamente di “politicizzazione” della politica monetaria. Bäte ha ribattuto a Draghi circa il ritardo dei governi nell’implementare politiche fiscali più aggressive: “Il motivo per cui non stiamo facendo riforme fiscali è perché stai (riferendosi a Draghi) rendendo facile per le persone spendere soldi che non hanno”. Il capo di Allianz, nella sua intervista al Financial Times, ha aggiunto che sono state creati banche centrali indipendenti affinché questo non succedesse, affinché le banche centrali non stampassero denaro. “La gente dice che Draghi è indipendente. No, non lo è”, ha aggiunto Bäte.

Usa: Ism e Pmi mostrano come economia arranca poco sopra il livello di stagnazione (analisti)

Dopo l’Ism manifatturiero diffuso martedì scorso (minimi a dieci anni), è arrivata la seconda doccia fredda per l’economia americana con la pubblicazione ieri pomeriggio dell’Ism non manifatturiero di settembre che ha deluso il mercato, calando di 3,8 punti, ai minimi da agosto 2016 e sotto la più bassa delle 66 stime raccolte da Bloomberg.
“Una sostanziale conferma che anche negli Stati Uniti la debolezza del manifatturiero sta contagiando i servizi (che qui sono l’85% e passa della storia) e che l’economia USA non è più immune dal rallentamento globale”, afferma Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners Sgr, secondo il quale però “i famigerati Ism siano in ritardo. Come ho mostrato ieri a proposito del manifatturiero, anche l’Ism non manufacturing, pur col suo crollo, non è ancora giunto sul livello indicato dal Pmi Markit da maggio scorso”.Detto questo, aggiunge Sersale, è un fatto che non c’è più discussione tra Ism e Pmi, entrambi le survey mostrano l’economia Usa che arranca poco sopra il livello di stagnazione. Una bella doccia fredda per un mercato che aveva fatto la bocca alle costanti sorprese positive sui dati che avevano portato il Citi Surprise index su di 100 punti dalla primavera.

Hong Kong: Pmi manifatturiero conferma 18esimo mese consecutivo di contrazione

Prosegue la lunga crisi dell’economia di Hong Kong, stremata dagli effetti della guerra commerciale e dai violenti scontri che proseguono da mesi tra le forze dell’ordine e i manifestanti.

L’indice Pmi manifatturiero della città-stato stilato da IHS-Markit conferma la fase di contrazione dell’economia, attestandosi a settembre a 41,5 punti, in lieve ripresa rispetto ai 40,8 punti di agosto, ma ancora molto al di sotto della soglia di 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione (valori al di sotto) e fase di espansione (valori al di sopra). Si tratta del 18esimo mese consecutivo di contrazione. Il sottoindice che misura la fiducia delle aziende, inoltre, scende al minimo dal 2012, a 46,3 punti.

Tonfo anche per l’ISM servizi, Wall Street deraglia di nuovo (DJ cede 300 punti)

Nuovo alert per l’economia Usa. Dopo l’ISM manifatturiero dei giorni scorsi, che ha fatto scattare le vendite sui mercati, oggi è arrivata la delusione dall’ISM non manifatturiero, sceso ben oltre le attese a 52,6 a settembre dai 56,4 precedenti. Si tratta dei minimi a 3 anni.

Stati Uniti: sondaggio Adp, +135mila occupati a settembre. Deluse le attese

Nuovo segnale di debolezza per l’economia americana, all’indomani della delusione per l’Ism manifatturiero. Secondo il sondaggio elaborato dalla società Adp, il saldo delle buste paga del settore privato negli Stati Uniti si è attestato a settembre a +135mila, rallentando rispetto alle +157mila di agosto (dato rivisto da +195mila). Gli analisti pronosticavano 140mila nuovi occupati.

Trump torna ad attaccare la Fed di Powell per dollaro troppo forte

Il presidente Usa, Donald Trump, torna all’attacco della Federal Reserve (Fed) e del suo governatore, Jerome Powell. “Come avevo previsto, Jay Powell e la Federal Reserve hanno permesso al dollaro di diventare troppo forte, soprattutto rispetto a tutte le altre valute, tanto da influenzare negativamente l’attività dei nostri produttori. I tassi della Fed sono troppo alti. Sono i loro peggiori nemici, non ne hanno nemmeno idea di quello che fanno. Patetici!”. Questo quanto scrive su Twitter il presidente Trump

Fitch avverte: nel 2020 crescita globale ai minimi da 8 anni

Le prospettive per l’economia globale si sono notevolmente deteriorate a causa dell’escalation nella guerra commerciale USA-Cina. Lo afferma Fitch Ratings nel suo nuovo Global Economic Outlook (GEO). Fitch vede la crescita globale attestarsi il prossimo anno al tasso più basso dal 2012 quando la crisi dell’Eurozona era al culmine.. “Ci sono pochi precedenti dagli anni ’30 realtivi a prospettive di crescita globale colpite in modo così significativo dalle interruzioni della politica commerciale”, ha dichiarato Brian Coulton, capo economista di Fitch.

Fitch vede la crescita del Pil mondiale decellerare a +2,6% quest’anno e a +2,5% l’anno prossimo dal 3,2% nel 2018. Sia pèer quest’anbno che per il 2020 la stima è stata ridotta dello 0,2% rispetto al GEO diffuso lo scorso giugno.

Mercati in soggezione per tensioni Usa-Cina e rischio impeachment per Trump

Rimangono sotto pressione i principali mercati mondiali in un contesto caratterizzato dall’incertezza per le trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina e le vicende del presidente americano Donald Trump con il rischio impeachment. Per quanto riguarda il commercio, diversi organi di stampa internazionali prevedono che gli Usa difficilmente prolungheranno ancora l’autorizzazione alle aziende americane di lavorare con il gruppo cinese Huawei. Le trattative tra le due potenze economiche, secondo la Cnbc, dovrebbero riprendere i prossimi 10 e 11 ottobre a Washington.Sul fronte impeachment, la procedura è stata aperta ufficialmente nella giornata di martedì da parte del Congresso Usa contro il presidente Donald Trump. Lo ha annunciato Nancy Pelosi, presidente della Camera, affermando che l’inquilino della Casa Bianca avrebbe abusato del suo potere per sollecitare l’aiuto dell’Ucraina a sporcare il nome del suo rivale democratico Joe Biden. Sebbene la destituzione di Trump sia improbabile, vista anche la configurazione attuale del Senato a maggioranza repubblicana, secondo alcuni analisti questa situazione rischia di aumentare la volatilità sui mercati, già assediati dalle preoccupazioni per le conseguenze della guerra commerciale Usa-Cina.Passando alla questione Brexit, il premier britannico Boris Johnson ha di nuovo ribadito che non cercherà di estendere l’Articolo 50, per rimandare la data di uscita fissata al prossimo 31 ottobre. Nonostante la Corte Suprema abbia dichiarato “illegale” la sospensione del Parlamento orchestrata dal premier, Johnson non ha escluso la possibilità di un tentativo per chiudere di nuovo il Parlamento la prossima settimana, in occasione della Conferenza del partito dei conservatori.In Italia, la cosiddetta Nadef, il documento programmatico del governo nella quale saranno chiarite le coperture per le attese misure su Iva e cuneo fiscale, uscirà lunedì 30 settembre. La promessa più costosa, e ufficialmente obiettivo fondante dell’alleanza M5s-Pd, è la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia che comporterebbero un aumento dell’aliquota Iva, dal 22% al 25,2%. Il rincaro andrebbe a colpire tutti i beni di consumo riducendo il potere d’acquisto delle famiglie e, potenzialmente, consumi e crescita economica.

Fmi, Georgieva nuovo direttore generale: “Dobbiamo prepararci a una recessione”

Ocse taglia outlook Pil globale 2019 da +3,2% a +2,9%, minimo da crisi finanziaria

L’Ocse ha tagliato l’outlook sul Pil globale del 2019 da +3,2% a +2,9%, al tasso di crescita più basso dalla crisi finanziaria. Sforbiciato anche l’outlook per il 2020, che passa da +3,4% a +3%. E’ quanto emerge dall’Economic Outlook a interim, con cui l’organizzazione parigina aggiorna in modo solo parziale l’outlook precedente di maggio.

Ocse taglia stime Pil Usa 2019 da +2,8% a +2,4%, per 2020 downgrade da +2,3% a +2%

L’Ocse ha rivisto al ribasso l’outlook sul Pil Usa relativo al 2019 dal +2,8% precedentemente atteso a +2,4%, sforbiciando anche le attese per il 2020, da +2,3% a +2%. E’ quanto emerge dall’Economic Outlook a interim, che aggiorna in modo solo parziale l’outlook precedente di maggio.

Ocse conferma Pil Italia 2019 a crescita zero, per 2020 downgrade a +0,4%

L’Ocse ha ribadito che la crescita del Pil italiano sarà pari a zero nel 2019. E’ quanto emerge dall’Economic Outlook a interim, che aggiorna in modo solo parziale l’outlook precedente di maggio. Per il 2020, l’organizzazione parigina prevede un Pil inferiore di 0,2 punti percentuali per l’Italia rispetto all’outlook precedente, per una crescita pari a +0,4%.

GOLD IDEA

QUANDOARRIVA3048.gif

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