Riallineamento HFT Indici

Eccoci a un nuovo appuntamento settimanale per fare il punto della situazione.

Partiamo subito con l’analisi del 20 Agosto 2019 che si è dimostrata conforme alle reali intenzioni delle BIG HAND  S&P 3046,4 – Nasdaq Composite 8464

nella quale si ipotizzava un riallineamento HFT verso l’alto su quattro tra i più importanti Indici Mondiali :

STEP 1 Radice HFT 464

FTSEMIB 21464 = DAX 12464 = NASDAQ COMPOSITE 8464 = S&P 3046,4

Ad oggi 6 Settembre 2019  (17 giorni dopo l’analisi) questi Indici sono arrivati a toccare :

FTSEMIB 22008 = DAX 12161 = NASDAQ COMPOSITE 8161 = S&P 2986

confermando quindi la nostra idea al solito CONTRARIAN a quanto si leggeva .

Possiamo chiaramente vedere che il nostro FTSEMIB ha sovra-performato essendo non solo il primo a raggiungere 21464 ma superando STEP 1 Radice HFT 464 cosa che se confermata produrrebbe un riaggancio perfetto tra gli HFT che guidano e manovrano FTSEMIB e DAX

FTSEMIB 22464 = DAX 12464

Al momento questa ipotesi appare molto probabile sopratutto se  NASDAQ COMPOSITE e S&P proseguiranno il loro cammino verso STEP 1 Radice HFT 464 come da analisi idea guida  S&P 3046,4 – Nasdaq Composite 8464

FTSEMIB 22464 = DAX 12464= NASDAQ COMPOSITE 8464 = S&P 3046,4

STANDARDOGGI

Fatto questo preambolo , bisogna però cercare di guardare oltre , ricordandosi che nelle prossime due ottave ci saranno dei Market Maker determinanti :

12 Settembre 2019 BCE   17/18 Settembre 2019 FEDERAL RESERVE

che per quelle date si arrivi a questo riallineamento “preciso” non pare impossibile.

FTSEMIB 22464 = DAX 12464= NASDAQ COMPOSITE 8464 = S&P 3046,4

e non sarebbe cosa da poco , visto quanto si leggeva tra metà Agosto 2019 ai primi giorni di Settembre 2019 Memento Audere Semper

Raggiunti quei livelli ci troveremmo davanti a un Bivio Direzionale di questo Tipo :

Ulteriore continuazione del  Rialzo grazie a News su Guerra Commerciale USA-CINA che escono sempre al momento giusto o a Politiche Molto Accomodanti delle Banche Centrali :

DAX  DAX 11511—12464—13245/13417

NIKKEI NIKKEI 21511—22464—23245/23417

FTSEMIB FTSEMIB 21511—22464—23245/23417

con conseguente riallineamento “deciso” verso l’alto degli Indici in Ritardo rispetto allo S&P a convergere verso il LIVELLO DISCRIMINANTE :

LIVELLO DISCRIMINANTE Standard and Poor 2.0

23046,4 FTSEMIB = 13046,4 DAX = 23046,4 NIKKEI = 3046,4 S&P

Di sicuro non ci dispiacerebbe……..questa ipotesi.ANZI.

Ma dobbiamo prendere in considerazione anche un’altra Ipotesi :

Che prevederebbe al termine di questo riallineamento HFT per gli Indici verso l’alto

FTSEMIB 22464 = DAX 12464= NASDAQ COMPOSITE 8464 = S&P 3046,4

che lo S&P arresti la sua corsa iniziata a 666 nel 2009 a 3046,4-3048 nel 2019

Standard and Poor PIANO B

Grafico aggiornato al 31/08/2019

con ultimi movimenti FCA+CNH in somma titoli

  3048-2020-2495-1850-2263-1877-2042-1950-2136

Purtroppo fino a quando lo Standard and Poor non raggiunge 3046,4 e 3048 non possiamo ne escludere questa ipotesi ribassista Standard and Poor PIANO B (con il superamento di questo livello chiave discriminante importantissimo )ne confermarla.STANDARDANDPOORNUOVO

Noi , come ovvio, viste le prospettive che questo grafico mostra in maniera molto chiara e senza necessitare di molte spiegazioni o commenti , preferiremmo che 3046,4 e 3048 fossero superati e fosse di conseguenza realizzata questa ipotesi rialzista che nonostante tutto è ancora valida e in essere Standard and Poor 2.0

TESTA SPALLE RIALZISTA sullo Standar and Poor :

TESTA 2316

SPALLE 2946/2960 <—-al momento siamo sopra entrambi

NECK LINE 2730

2946/2960+414 = 3360/3374 <—TARGET TSR

Ma di sicuro quanto preferiamo noi…..poco conta.Anzi conta ZERO .

Conta sempre come la pensano LORO.

Le risposte il 12 Settembre 2019 con la BCE e il 17-18 Settembre 2019 con la Federal Reserve ce le daranno LORO e saranno di sicuro molto chiare.Poco ma sicuro.

God Save S&P and US (FTSEMIB) Again !

Good Luck !

fotonuovoarticolo

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AGGIORNAMENTO 6 SETTEMBRE 2019

STEP 1 Radice HFT 464

FTSEMIB 21464 = DAX 12464 = NASDAQ COMPOSITE 8464 = S&P 3046,4

Ad oggi 6 Settembre 2019  (17 giorni dopo l’analisi) questi Indici sono arrivati a toccare :

FTSEMIB 22008 = DAX 12161 = NASDAQ COMPOSITE 8161 = S&P 2986

AGGIORNAMENTO 01 NOVEMBRE  2019

STEP 1 Radice HFT 464

FTSEMIB 22464 = DAX 12464 = NASDAQ COMPOSITE 8464 = S&P 3046,4

Ad oggi 01/11/ 2019  (73 giorni dopo l’analisi) questi Indici sono arrivati a toccare :

FTSEMIB 22464 = DAX 12464 = NASDAQ COMPOSITE 8331 = S&P 3046,4

I TOP RAGGIUNTI AL MOMENTO

FTSE MIB

22.938,00 >20800..(22464 raggiunto, 16/10)

Germania

12.986,00 >11800..(12464 raggiunto,12/09)

STANDARD AND POOR

3062 > 2800…..(3046,4 raggiunto,12/09)

NASDAQ COMPOSITE

8386 >7800…………(8464 quasi raggiunto)

NASDAQNUOVO

AGGIORNAMENTO 04 NOVEMBRE  2019

STEP 1 Radice HFT 464

FTSEMIB 22464 = DAX 12464 = NASDAQ COMPOSITE 8464 = S&P 3046,4

Ad oggi 04/11/ 2019  (76 giorni dopo l’analisi) questi Indici sono arrivati a toccare :

FTSEMIB 22464 = DAX 12464 = NASDAQ COMPOSITE 8331 = S&P 3046,4

I TOP RAGGIUNTI AL MOMENTO

FTSE MIB

23.283,00 >20800..(22464 raggiunto, 16/10)

Germania

13.118,00 >11800..(12464 raggiunto,12/09)

STANDARD AND POOR

3079 > 2800…..(3046,4 raggiunto,12/09)

NASDAQ COMPOSITE

8464 >7800…………(8464 raggiunto,04/11)

ANALISI PERFETTA TUTTI E 4 GLI INDICI SONO ARRIVATI AGLI OBIETTIVI INDICATI

ARTICOLO CHIUSO OGGI

NEWS BCE – FEDERAL RESERVE – TRUMP

DOPO NOSTRO ARTICOLO

Federal Reserve cuts rates again amid trade and growth fears

Stati Uniti: Pil III trimestre (preliminare) in rialzo dell’1,9%, meglio delle attese

L’economia americana fa meglio del previsto. Secondo la stima preliminare, nel terzo trimestre dell’anno il Prodotto interno lordo (Pil) degli Stati Uniti ha segnato una crescita su base annualizzata dell’1,9% rispetto al trimestre precedente, oltre il +1,6% stimato dagli analisti. Nel secondo trimestre la crescita era stata del 2%.

Trade war, Trump: “Grande giornata di negoziati. Domani incontro con il vicepremier cinese”

“Grande giornata di negoziati con la Cina”. Così il presidente americano Donald Trump su Twitter in riferimento alla ripresa delle trattative con Pechino per evitare nuovi dazi. “Loro vogliono un accordo” annuncia Trump indicando che domani incontrerà il vicepremier cinese. Due giorni intesi, oggi e domani, che vedranno da una parte il vice premier e capo delegazione cinese Liu He e dall’altra il rappresentante al Commercio Robert Lighthizer e il segretario al Tesoro Steven Mnuchin per il tredicesimo round negoziale.

Dati occupazione USA agrodolci: ora attenzione a Powell

Gli indici europei hanno accolto positivamente i dati

Come aperitivo, Eric Rosengren, membro della FOMC, il quale tradizionalmente si è opposto ai tagli dei tassi, dovrebbe parlare tra poco, mentre si attenderanno altre dichiarazioni dei membri della FOMC e Powell alle 20.00

Stati Uniti: non farm payrolls in calo a +136mila a settembre

Negli Stati Uniti si è registrata a settembre una flessione delle buste paga nei settori non agricoli, le cosiddette non farm payrolls. Secondo i dati diffusi oggi dal Dipartimento del Lavoro Usa, a settembre sono stati creati 136mila nuovi posti, in calo rispetto ai 168mila del mese prima (dato rivisto dal precedente +130mila). Gli analisti pronosticavano +145mila unità.

Stati Uniti: salari fermi a settembre, +2,9% annuo vs +3,2% atteso

Negli Stati Uniti il salario medio orario ha segnato a settembre una variazione nulla rispetto al mese precedente. Ad agosto la variazione era stata di un +0,4%. Le stime degli analisti erano per una variazione mensile di +0,3%. La variazione annua e risulta di +2,9% dal +3,2% precedente (consensus era +3,2%).

Stati Uniti: disoccupazione scende a sorpresa al 3,5%

Negli Stati Uniti il tasso di disoccupazione è sceso a sorpresa al 3,5% rispetto al 3,7% della passata rilevazione e al consensus Bloomberg.

Fed taglia i tassi ma si conferma non abbastanza dovish. Trump strepita, trader ancora scossi per shock tassi repo

Fed non sufficientemente dovish? E’ questa l’interpretazione che i mercati hanno dato all’annuncio arrivato ieri dal Fomc, il suo braccio di politica monetaria, con i più pessimisti che affermano che la Banca centrale Usa ha perso il controllo: il riferimento è a quella condizione di contrazione improvvisa di liquidità che si è presentata nelle ultime due sessioni. L’apparentemente imperturbabile Jerome Powell continua ad andare dritto per la sua strada, incurante delle continue strigliate del presidente Donald Trump. La sua Fed ha fatto ciò che i mercati avevano previsto, ovvero ha annunciato un taglio dei tassi sui fed funds di 25 punti base, al range compreso tra l’1,75% e il 2%. Tuttavia, a fronte di un Mario Draghi sempre pronto a stupire e ad accontentare le richieste dei mercati, Powell come al solito non ha promesso più di tanto. L’effetto immediato è che l’azionario Usa è rimasto deluso dall’impostazione non proprio dovish della Fed in cui aveva riposto le proprie speranze. Nell’immediato, subito dopo l’annuncio, il Dow Jones è sceso fino a -200 punti, o -0,80%, per poi recuperare terreno in chiusura. Lo S&P 500 è sceso anch’esso fino a -0,8%, e il Nasdaq Composite è calato fino a -1,1%. Wall Street ha poi recuperato nel finale gran parte delle perdite, con il Dow Jones che ha chiuso quasi piatto, in rialzo dello 0,1%, a 27.147,08 punti e lo S&P 500 anch’esso quasi invariato a 3.006,73 punti. Il Nasdaq Composite ha ridotto i cali a -0,1%, a 8.177,39 punti. Termometro della delusione dei mercati è stato anche il trend della curva iniziale dei rendimenti, che ha visto i tassi dei Treasuries Usa a due anni balzare dopo l’annuncio del taglio dei tassi di ben 10 punti base, dall’1,66% all’1,766%. Il dollaro è inizialmente salito, per poi limare parte dei guadagni, per poi rallentare a $1,1034 nei confronti dell’euro.

In ogni caso, secondo John Veils, strategist macro e del mercato forex Usa, “nel breve termine, questo taglio ai tassi hawkish il dollaro dovrebbe continuare a esesre ben comprato, visto che il percorso dei tassi presentato dalla Fed non è vicino a quello prezzato dai mercati”. Inoltre, non bisogna dimenticare che il dollaro rimane la valuta che rende di più tra quelle dei paesi del G10″, e quindi si conferma più appetibile. Lo strategist di BNY Mellon parla di “hawkish cut”, ovvero di taglio tassi da falco, addirittura, un ossimoro quasi, per intendere come il taglio ci sia stato, ma non con il significato dovish che dovrebbe avere, visto che Powell lo ha definito una sorta di taglio per assicurarsi contro i rischi.

Fed plans second intervention to ease funding squeeze Financial Times

La Fed prevede un secondo intervento per facilitare la compressione dei finanziamenti
Mercoledì la banca centrale è pronta a iniettare altri $ 75 miliardi nel sistema finanziarioLa Federal Reserve Bank di New York ha annunciato l’intenzione di iniettare altri $ 75 miliardi nel sistema finanziario statunitense quando le negoziazioni riprenderanno mercoledì, un giorno dopo aver effettuato il suo primo intervento in oltre un decennio per alleviare le pressioni sui finanziamenti nei mercati dei prestiti a breve termine.

QE Infinity della Bce funzionerà? PIMCO vede rischio illusione monetaria e teme boomerang per banche Italia

E’ ancora presente l’eco del nuovo cambio di passo della politica monetaria della bce che giovedì scorso ha dato in pasto ai mercati un pacchetto record di misure volte a ridare slancio a crescita economica e portare l’inflazione verso l’obiettivo del 2%. Mario Draghi, alla sua penultima conferenza stampa da presidente della BCE – da novembre cederà lo scettro a Christine Lagarde –  ha strappato un pacchetto di misure per allentare ulteriormente la politica monetaria. Interventismo che ha provocato una spaccatura all’interno della Bce con Weidmann (Bundesbank) e non solo che hanno ritenuto eccessiva la reazione della Bce di fronte a un contesto non così grave.La Lagarde riceverà quindi in eredità una bce decisamente spaccata al suo interno e “avrà bisogno di tutte le sue capacità politiche per garantire che la BCE non diventi ingestibile fin dall’inizio del suo mandato”, spiega Ferdinando Giugliano, columnist di Bloomberg.

Le implicazioni: assist a banche Germania e Francia, non all’Italia

La domanda adesso è se il bazooka Bce funzionerà. Cerda di rispondere Andrew Bosomworth di Pimco. L’Head of Portfolio Management in Germania del colosso dell’asset management ritiene che la decisione della BCE di applicare un sistema a due livelli al tasso di interesse applicabile alle riserve in eccesso a partire dal 30 ottobre, avvantaggerà le banche dei paesi con elevati livelli di riserve in eccesso. Attualmente, le riserve obbligatorie medie sono pari a 131 miliardi di euro e le riserve in eccesso a 1,8 trilioni di euro.Ciò ha tre implicazioni:1) In primo luogo, l’importo residuo delle riserve che ancora attraggono lo-0,5% è più che sufficiente a garantire che il tasso di interesse sui prestiti overnight interbancari non garantiti sia prossimo al tasso di deposito.2) In secondo luogo, le riserve esentate dal tasso punitivo di deposito ammontano a un trasferimento quasi fiscale che andrà a beneficio delle banche di paesi con elevate riserve in eccesso, come la Germania e la Francia, che beneficiano direttamente della sovvenzione.3) In terzo luogo, potrebbe verificarsi una pressione al rialzo sugli strumenti del mercato monetario a rendimento negativo nei mercati regionali, come l’Italia.Funzionerà?Pimco si chiede se funzionerà e ritiene che il pacchetto eliminerà in primo luogo e soprattutto la volatilità. Il pacchetto dovrebbe inoltre sostenere il credito e, indirettamente attraverso la domanda di reddito, altri settori come le obbligazioni ad alto rendimento e i titoli dei mercati emergenti. Per quanto riguarda l’inflazione, tuttavia, gli esperti di Pimco si dichiarano meno ottimisti, in quanto l’Eurozona sta vivendo una mancanza di domanda aggregata rispetto all’offerta. Le decisioni di politica monetaria odierne contribuiranno a stimolare la domanda, ma la politica fiscale potrebbe avere un effetto più diretto e più ampio.L’esperto sottolinea che i tassi di interesse nominali negativi siano nel complesso dannosi, a causa del cosiddetto effetto di illusione monetaria e dei rischi che comportano per la stabilità finanziaria. Bosomworth conclude affermando che le aspettative di inflazione a lungo termine derivanti dai mercati finanziari rimangono ben al di sotto dell’obiettivo della BCE in materia di inflazione, anche dopo i cambiamenti politici e che questo testimonia i rischi di “japanification” dell’Europa.

Fed: attesa per taglio tassi di 25 punti base, ‘inferiore ai desideri di Trump’ (analisti)

Se la passata settimana l’attenzione era rivolta alla Banca centrale europea (Bce), che ha lanciato un pacchetto di misure anti-crisi (come il QE da 20 miliardi di euro al mese), questa è la settimana della Federal Reserve. “Al momento le aspettative sulla Federal Reserve sono fissate per un taglio dei tassi d’interesse da parte del FOMC di 25 punti base, ben inferiore rispetto ai desideri del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump”, scrive Filippo A. Diodovich, market strategist di Ig ricordando che Trump ha provato da mesi a mettere pressioni sulla banca centrale statunitense per essere più aggressiva in politica monetaria e seguire l’esempio delle altre banche centrali.

Draghi strappa il QE Infinity, potrebbe durare fino al 2026 (analisti)

L’entità del QE annunciato oggi dalla Bce, di 20 miliardi di euro al mese a partire da novembre, è stata inferiore alle stime. In alcuni casi si arrivava anche a pronosticare oltre 40 mld mensili. Delusione più che compensata dalla promessa di mantenere gli acquisti attivi finché i tassi di interesse non verranno alzati di nuovo (invece che indicare un limite temporale). “Rappresenta una mossa più generosa di quanto i mercati non si aspettassero – rimarca in report di Schroders – Secondo le aspettative dei mercati monetari in riferimento al prossimo rialzo dei tassi di interesse, ciò significa che il QE dovrebbe durare fino al 2026!”.Nonostante ciò, sembra che i mercati siano rimasti delusi da questa decisione. I rendimenti dei titoli di Stato tedeschi sono aumentati rispetto a prima dell’incontro (prezzi in calo), mentre l’euro è in rialzo sul dollaro e sulla sterlina, rispetto ai dati di chiusura di ieri. Nel suo ultimo monetary policy meeting, il Presidente della BCE Mario Draghi ha indicato il declassamento delle previsioni sulla crescita e sull’inflazione dell’Istituto come le principali ragioni a supporto della decisione del ritorno al QE, a soli nove mesi di distanza dalla sua fine.Tra i responsabili Draghi ha citato l’aumento del rischio geopolitico e la trade war tra Usa e Cina. “Si tratta di una situazione problematica – rimarca Azad Zangana, Senior European Economist and Strategist di Schroders – dato che l’uso dei tassi di interesse e del QE non può influire sull’esito dei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina. Una politica monetaria più accomodante potrebbe portare ad un incremento marginale della domanda domestica per controbilanciare la debolezza della domanda esterna, ma con una economia che cresce in linea con il trend, le azioni della BCE di oggi avranno nel migliore dei casi un lieve impatto positivo”.

Il bazooka della Bce: con Qe, taglio tassi deposito e novità per la forward guidance

Il lancio di un nuovo QE, il taglio dei tassi deposito, una revisione della forward guidance ma anche l’annuncio di un sistema di tiering e condizioni Tltro più favorevoli per le banche. Queste le misure contenute nel pacchetto messo a punto oggi dal consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) e che verrà illustrato a partire dalle 14.30 dal presidente uscente Mario Draghi. Nel frattempo, i mercati che reagiscono positivamente: a partire dal Ftse Mib che si è riportato oltre la soglia di 22 mila punti.

La Bce ha deciso di tagliare i tassi sui depositi di 10 punti base, portandoli al -0,50% dal precedente -0,40%, in linea con il consensus Bloomberg. Il tasso di interesse sulle principali operazioni di rifinanziamento e il tasso sull’indebitamento marginale resteranno fermi ai livelli attuali rispettivamente dello 0,00% e dello 0,25%. In tema di forward guidance, l’istituto di Francoforte intende lasciarli ai livelli at-tuali, o anche inferiori, “fino a che non vedrà le prospettive di inflazione convergere saldamente a un li-vello sufficientemente vicino, ma al di sotto, del 2%”.Oltre all’attesa sforbiciata sui depositi da -0,40% a -0,50%, la Bce di Mario Draghi ha annunciato il nuovo QE, il Quantitative easing, per un valore di 20 miliardi di euro al mese. Il nuovo programma sarà effettivo a partire dal mese di novembre. Acquisti che dureranno per tutto il tempo necessario per rafforzare l’impatto delle misure di politica monetaria, per poi terminare poco prima di cominciare ad aumentare i tassi interesse chiave della Bce.Riviste anche le condizioni Tltro e lancio sistema tiering. La Bce di Mario Draghi ha annunciato il lancio di un sistema di tiering per proteggere le banche dell’Eurozona dagli effetti negativi dei tassi sotto lo ze-ro. In base a tale sistema, parte delle riserve in eccesso che le banche parcheggiano presso di essa sarà esentata dai tassi negativi. L’Eurotower ha anche annunciato condizioni più favorevoli del TLTRO, il programma di finanziamenti a tassi agevolati a favore delle banche. Modifiche dettate dalla volontà di “preservare le favorevoli condizioni nel prestito bancario, garantire la trasmissione regolare della politica monetaria e sostenere ulteriormente la posizione accomodante della politica monetaria”.

Bce, Mario Draghi: rischio recessione basso, ma aumentato. Germania spenda di più

“Il rischio di recessione nell’area euro è basso, ma è aumentato”. E’ quanto ha detto Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa successiva all’annuncio sui tassi della Bce. Riguardo alla Germania, “il paese dovrebbe spendere di più per combattere la recessione”.

Draghi dice basta: ‘politica fiscale prenda il controllo, su questo Bce unanime’

“La politica fiscale dovrebbe essere il primo strumento” di crescita. E’ quanto ha detto il numero uno della Bce, Mario Draghi, in quello che è stato un chiaro monito rivolto ai politici dell’Eurozona. “Su questo la Bce è unanime – ha detto, nel corso della conferenza stampa successiva all’annuncio del bazooka monetario della Bce. “E’ ora che la politica fiscale prenda il controllo. Se la politica fiscale diventa più efficace, le nostre politiche di stimoli monetari funzioneranno di più, con effetti collaterali meno negativi”

Bce taglia stime Pil euro 2019 e 2020 a +1,1% e +1,2%

Nel corso della conferenza stampa successiva all’annuncio del nuovo bazooka monetario targato Bce, Mario Draghi ha reso noto che la Banca centrale ha tagliato le stime sulla crescita del Pil dell’Eurozona dal +1,2% al +1,1% per il 2019, dal +1,4% al +1,2% per il 2020, confermando l’outlook di una espansione dell’1,4% per il 2021.

Bce lancia sistema tiering e condizioni TLTRO più favorevoli per le banche

La Bce di Mario Draghi ha annunciato il lancio di un sistema di tiering per proteggere le banche dell’Eurozona dagli effetti negativi dei tassi sotto lo zero.In base a tale sistema, parte delle riserve in eccesso che le banche parcheggiano presso di essa sarà esentata dai tassi negativi.

Bce lancia nuovo Quantitative easing, QE2 da 20 miliardi al mese da novembre

Oltre ad avere tagliato il tasso sui depositi da -0,40% a -0,50%, la Bce di Mario Draghi ha annunciato il nuovo QE, il Quantitative easing, per un valore di 20 miliardi di euro al mese. Il nuovo programma sarà effettivo a partire dal mese di novembre

Bce: tassi deposito tagliati a -0,5%

Al termine del consiglio direttivo odierno la Banca centrale europea (Bce) ha annunciato di avere ta-gliato i tassi sui depositi al -0,50% da precedente -0,40%, in linea con il consensus Bloomberg. Il tasso di interesse sulle principali operazioni di rifinanziamento e il tasso sull’indebitamento marginale resteranno fermi ai livelli attuali rispettivamente dello 0,00% e dello 0,25%. L’istituto di Francoforte intende lasciarli ai livelli attuali, o anche inferiori, “fino a che non vedrà le prospettive di inflazione convergere saldamente a un livello sufficientemente vicino, ma al di sotto, del 2%”.

Bce lancia sistema tiering e condizioni TLTRO più favorevoli per le banche

Lo squeeze sul Ftse Mib parla chiaro: comunque vada, il mercato è carico

Sono forti le attese del mercato per la giornata di oggi in attesa delle parole di Mario Draghi e lo squeeze di volatilità sul Ftse Mib parla chiaro: la molla è carica e gli operatori sono pronti a prendere direzione. Tutto dipenderà dall’esito del meeting della Bce e dunque se soddisferà o meno le attese del mercato.
Gli operatori si attendono infatti l’ultimo colpo di bazooka da parte di Draghi per il penultimo consiglio direttivo della Banca centrale europea, quello di oggi, che presiederà prima di lasciare il 31 ottobre. Gli investitori ormai danno per scontato un pacchetto di nuove misure di stimolo economico. In particolare un nuovo taglio dei tassi dal -0,4% a -0,5% o persino -0,6%, una modifica della forward guidance, escludendo un rialzo dei tassi fino a quando l’inflazione non sarà solidamente al 2% (ad oggi tale impegno si limita a metà 2020) e nuove misure per il sistema bancario (come il tiered deposit). Quello su cui il mercato è meno sicuro è la ripartenza del QE per 30 miliardi al mese.
Interessante quello che traspare dal grafico del Ftse Mib. Si segnala infatti una forte compressione di volatilità. Lo squeeze è ben evidente dall’indicatore realizzato dall’Ufficio Studi di Finanza Online che evidenzia gli eccessi di volatilità, sia le fasi di compressione che di espansione della volatilità. In particolare, quando l’oscillatore va oltre la parte alta delle bande di bollinger individua esplosioni di volatilità, mentre quando va al di sotto della banda bassa evidenzia squeeze di volatilità, dunque fasi di compressione. Essendo la volatilità ciclica, a fasi di compressioni, solitamente seguono fasi di forte volatilità.L’attesa per il meeting della Bce di oggi dunque sono veramente molto alte. Il mercato dunque è carico e la direzione verrà decisa dalle parole di Draghi.

Seguite con noi il meeting della Bce. Dalle 14.30 la diretta al link.

Bce-Day: è attesa per bacchetta magica Draghi. C’è chi scommette su Bce aspira-tutto, anche azioni e bond banche

Il Bce-Day è arrivato: oggi, giovedì 12 settembre, Mario Draghi tornerà protagonista con quello che potrebbe essere il suo ultimo atto super dovish della sua presidenza presso l’Eurotower. Il 31 ottobre, scadrà infatti il mandato del banchiere centrale Whatever It Takes: il banchiere che ha davvero fatto di tutto pur di risollevare i fondamentali dell’economia dell’Eurozona, e il banchiere che ha ribadito diverse volte la volontà di fare tutto il possibile per mettere in sicurezza l’euro, moneta da lui definita “irreversibile”. Mario Draghi è noto per la sua capacità di sorprendere i mercati con le sue novità e le sue decisioni di politica monetaria rivoluzionarie. Ma stavolta riuscirà davvero a soddisfare le richieste, fin troppo esose, che gli arrivano dai mercati? Tra l’altro, come è stato fatto notare nelle ultime settimane da alcuni banchieri centrali, con qualcuno che ha fatto anche mea culpa, sono stati spesso i mercati a dettare legge in questi ultimi anni. La Bce ha mostrato spesso e volentieri il suo lato più conciliante, mettendo i suoi numerosi regali su un piatto d’argento. Per qualcuno, un tale approccio sarebbe stato esagerato. Altri non escludono shock positivi dall’annuncio di Draghi, come Frederik Ducrozet di Pictet che, da Ginevra, sottolinea che Draghi potrebbe alla fine anche decidere di fare quello che la Bank of Japan fa da tempo, ovvero acquistare i titoli azionari. Come? Rendendo il QE uno strumento con cui acquistare non solo bond sovrani e corporate bond, ma anche, per l’appunto, azioni. O, magari, obbligazioni senior emesse dalle banche. Un’altra grande sorpresa, aggiunge Ducrozet, potrebbe essere quella di avviare cambiamenti radicali ai parametri del QE, rimuovendo per esempio la regola del capital key.

In generale, gli investitori stanno scommettendo su una nuova ondata di liquidità, su un nuovo bazooka monetario fatto di diversi componenti: taglio dei tassi sui depositi (già negativi a -0,40%), sistema tiering, lancio di un nuovo QE, condizioni più favorevoli alle banche con le nuove operazioni di TLTRO, modifiche alla forward guidance. Di tutto e di più, insomma.

Azionario Asia: borsa Tokyo ai massimi da maggio, sentiment positivo con notizie Usa-Cina e attesa Bce

L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in rialzo dello 0,75% a 21.759,61, posizionandosi ai massimi livelli dal mese di maggio. La decisione di Donald Trump di posticipare l’aumento dei dazi su $250 miliardi di beni importati dalla Cina sostiene il sentiment degli investitori in Asia.

Con un post su Twitter, il presidente americano ha reso nota l’intenzione di ritardare l’imposizione dell’aumento di dazi dal 25% al 30% su beni cinesi importati per un valore di 250 miliardi di dollari dal 1° ottobre al 15 ottobre, a causa delle celebrazioni che si terranno in Cina per il 70esimo anniversario della Repubblica popolare cinese.Pechino avrebbe proposto inoltre un’azione di buona volontà nei confronti di Washington, che si sostanzierebbe nel permettere alle aziende cinesi di tornare ad acquistare i prodotti agricoli Usa, tra cui – secondo alcune fonti riportate da Bloomberg – semi di soia e carne di maiale. Borsa di Shanghai in rialzo di oltre +0,30%.Tra i titoli scambiati sulla borsa di Tokyo, occhio al trend di Yahoo Japan, balzata del 2,35% dopo alcune indiscrezioni secondo cui il gruppo ha presentato un’offerta per rilevare il retailer di abbigliamento online Zozo. Le quotazioni di Zozo hanno segnato un rally di oltre +13%.Reuters ha riportato che Yahoo Japan ha offerto a Zozo 400 miliardi di yen, l’equivalente di $3,7 miliardi, per rilevare la sua maggioranza, nell’ambito di un piano di espansione che possa agevolare la sua competitività nei confronti delle rivali Amazon e Rakuten.Giù dello 0,20% circa la borsa di Hong Kong, che ha visto protagonisti i titoli di Hong Kong Exchanges and Clearing Limited (HKEX), in calo di oltre -3,5% a seguito della notizia dell’offerta presentata al London Stock Exchange Group (LSE), piattaforma che include anche Piazza Affari.La piattaforma di Hong Kong HKEX ha confermato che la proposta è stata fatta per “combinare le due società”.In generale, anche in Asia il sentiment degli investitori è stato condizionato dalle aspettative di un nuovo bazooka della Bce nella giornata di oggi. Grande attesa per la decisione sui tassi, in calendario alle 13.45 ora italiana, e alla conferenza stampa di Mario Draghi, che inizierà alle 14.30. Tra le altre borse Sidney +0,18%, Seoul +0,84%.

Bce-Day: in arrivo nuovo pacchetto misure, resta incertezza su ripresa QE (analisti)

 

Il Bce-Day è arrivato. Tra qualche ora verranno ufficialmente comunicate le decisioni che verranno prese nel corso del Consiglio direttivo odierno, penultima riunione di Mario Draghi alla guida della Banca centrale europea (Bce). Cosa attendersi oggi da Draghi & Co.? Questa la domanda più ricorrente nell’ultimo periodo, e che continua a circolare in queste ore di attesa.Secondo Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners Sgr, arriverà un “pacchetto di misure abbastanza completo, contenente un taglio di 10 bps del depo rate a -0,5%, con un tiering per attenuarne l’impatto sulle banche”. “Sarebbero possibili 20 bps ma siccome lo spazio sui tassi è agli sgoccioli, e comunque gli effetti collaterali negativi per esistono, il Governing Council potrebbe optare per dosi ridotte e scadenzate”, spiega l’esperto, secondo il quale la guidance sui tassi verrà rafforzata, eventualmente sottolineando che l’inflazione potrà stare temporaneamente sopra il target e/o elencando le condizioni senza la verifica delle quali i tassi non possono essere normalizzati.
Riguardo la ripresa del QE, è noto che è una questione controversa all’interno del Governing Council. La view di Sersale è che alla fine decideranno a favore di una ripresa degli acquisti, con quantitativi moderati (30 miliardi al mese). È possibile – conclude – che le condizioni della TLTRO vengano rese più attraenti. Un outcome del genere supera le attese del mercato, ma non di molto, perché riguardo i tassi la curva sconta 14/15 bps di taglio, e sul QE c’è incertezza”.

Preview BCE: per Draghi vietato deludere, possibile QE2 da 45 mld mensili

Domani è il gran giorno della Bce, un incontro particolarmente atteso visto che, a detta degli esperti, la banca centrale non può permettersi di deludere i mercati. Cosa aspettarsi dalla riunione di domani lo dice Aneeka Gupta, Associate Director, Research, WisdomTree secondo cui Francoforte fornirà un pacchetto completo di Quantitative Easing. In esso, dice l’esperto, potrebbe includersi un allentamento quantitativo del valore di 45 miliardi di euro nei prossimi 18 mesi, per un pacchetto complessivo di 810 miliardi di euro, insieme ad una riduzione del tasso di interesse sui depositi presso la Banca Centrale di 20 punti base a -0,60%. Spazio anche all’introduzione di un tasso di deposito differenziato e ad una modifica degli orientamenti futuri che delineerà la possibilità di estendere gli aumenti dei tassi oltre la fine del programma di QE.“In vista del 31 ottobre, fine del suo mandato, continua l’esperto, è probabile che Mario Draghi favorirà un’ultima ondata di stimolo monetario per contribuire a sostenere l’economia della zona euro”. “Ci aspettiamo inoltre che le nuove previsioni macroeconomiche della BCE mostrino previsioni inferiori per la crescita e l’inflazione a causa della debolezza dei recenti dati dell’Eurozona, soprattutto relativamente alla Germania” conclude Gupta.

Trump pro-tassi negativi: ‘la Fed dovrebbe tagliare i tassi a zero o anche a meno

Donald Trump a favore dei tassi negativi in stile Bce o Bank of Japan? Ma anche Swiss National Bank? A leggere i suoi post su Twitter, la risposta è affermativa. Nuovi pesanti affondi vengono lanciati contro la Fed di Jerome Powell:

“La Federal Reserve dovrebbe abbassare i nostri tassi di interesse a zero, o anche a meno, e poi dovrebbe iniziare a rifinanziare il nostro debito. LA SPESA PER INTERESSI POTREBBE ESSERE ABBASSATA, allo stesso tempo allungando in modo considerevole la scadenza (dei titoli). Abbiamo una grande moneta, il potere, e un bilancio…”.

Così continua in un altro tweet:

“Gli Usa dovrebbero pagare sempre il tasso di interesse più basso. Ma quale inflazione! E’ solo l’ingenuità di Jay Powell e della Federal Reserve che non ci permette di fare quello che gli altri paesi stanno già facendo! Stiamo perdendo l’opportunità della vita per colpa di fessi!”

Bce e ‘l’addio pericoloso di Draghi’. I suoi stimoli Big Bang si confermeranno rimedio peggiore del male?

E se, alla fine, la vera euro-tragedia sarà scatenata dall’ultimo atto in stile Big-Bang della Bce di Mario Draghi? Viene da porsi questa domanda, nel leggere l’articolo pubblicato su Project Syndicate da Ashoka Mody, ex vice direttore dei dipartimenti europei e di ricerca dell’Fmi, visiting professor a Princeton…noto soprattutto come l’autore del libro: “EuroTragedy, a Drama in Nine Acts”. Tradotto in italiano: “Euro-tragedia, un dramma in nove atti”.“Draghi’s Dangerous Farewell”: ovvero, “Il pericoloso addio di Draghi”: è questo il titolo dell’editoriale che Ashoka Mody ha pubblicato a poche ore dal giorno X della Bce. Domani, giovedì 12 settembre, la Bce dovrebbe annunciare infatti un nuovo bazooka monetario, ovvero un nuovo round di stimoli monetari in stile “Big-Bang”, come scrive Mody: bazooka o Big-Bank, si tratterà in sostanza di una nuova dose di eroina monetaria che sarà iniettata nell’economia dell’Eurozona, per risollevare i suoi fondamentali e sostenere la crescita dell’inflazione, che continua a reagire con fatica alle dosi da cavallo di Francoforte.Diversi sono gli interrogativi su quali misure, in primis, saranno adottate: Draghi lancerà una nuova versione del Quantitative easing (QE)? Taglierà il tasso sui depositi, già negativo? Lancerà un sistema tiering per evitare che le banche dell’Eurozona continuino ad accusare troppo gli effetti dei tassi sotto lo zero? Addolcirà le condizioni del TLTRO? Si inventerà qualcosa di nuovo?Qualunque cosa deciderà di fare, Ashoka Mody è spaventato dalle possibili conseguenze: “Nelle sue ultime otto settimane da presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi rischia di peggiorare i problemi dell’Eurozona – si legge nell’editoriale – Ha promesso che la Bce taglierà ulteriormente i tassi di interesse, al fine di dare una spinta all’economia dell’Eurozona. Ma (ormai) c’è spazio solo per tagli ai tassi modesti, che faranno poco per sostenere la crescita, esercitando invece una pressione potenzialmente intollerabole sulle banche fragili dell’Eurozona”.L’economista ricorda che le promesse di Draghi (anche di un nuovo QE), insieme alle dichiarazioni di Christine Lagarde, ex numero uno dell’Fmi che lo sostituirà allo scranno più alto della Bce il prossimo 1° novembre, e a quanto ha garantito lo stesso governatore della Finlancia Olli Rehn, hanno portato i mercati finanziari a scommettere su ‘misure aggressive da big-bang’, da parte della Bce, nel prossimo metting del consiglio del 12 settembre”.Il rischio, ora – secondo Mody- è che la Bce finisca per deludere il mercato, anche perchè il dissenso non è certo mancato. Il presidente della Bundesbank e membro del Consiglio direttivo Jens Weidmann, per esempio, ritiene che l’Eurozona non abbia bisogno di uno stimolo monetario. L’altro esponente del Consiglio, Sabine Lautenschlager, ha detto di recente che ‘è troppo presto per lanciare un enorme pacchetto’ di aiuti. Non c’è rischio di deflazione, ha detto, e dunque non c’è bisogno di altro QE. Klass Knot, presidente della banca centrale olandese, condivide questa opinione”.Il verdetto di Mody è chiaro: “A questo punto la Bce può fare davvero poco di buono, mentre grande è il danno che può arrecare”. Intanto,m “un ulteriore stimolo monetario sarà o inferiore a quanto anticipato o non si confermerà sostenuto. E nonostante ciò, gli effetti domino di uno sforzo potrebbero minare il sistema finanziario dell’Eurozona e le finanze pubbliche su larga scala”. Certo, “Draghi vuole lasciare la Bce incassando un ultimo trionfo. Ma la sua determinazione ad agire, quando la Bce ha ormai esaurito tutte le sue cartucce, rischia di macchiare il modo in cui lui stesso sarà ricordato”.Nel mettere in evidenza quanti siano i conflitti di interesse che assillano la Bce – una banca centrale che ‘non è normale, in quanto è al servizio di una confederazione di paesi e di interessi in conflitto tra di loro’ – l’economista scrive che Lautenschlager ha ragione quando dice che la Germania è ben lontana dalla deflazione”, facendo notare tuttavia che “un eventuale nuovo shock al ribasso potrebbe spingere (verso la deflazione) le economie di Francia e Italia”.
A tal proposito, l’ex Fmi pubblica un grafico che mostra come, a fronte di un tasso di inflazione tedesco attorno all’1,5%, Francia e Italia fanno i conti con un’inflazione vicina allo 0,6%.

Meeting Bce: improbabile lancio QE2, ecco perché potrebbe essere rimandato (analisti)

Sale l’attesa per la riunione di domani della Banca centrale europea (Bce). Le aspettative del mercato sono elevate e nelle ultime ore sono aumentati, in particolare, le indiscrezioni sul QE. “Mentre continuiamo ad aspettarci che la Bce annunci ulteriori misure accomodanti, riteniamo che un taglio dei tassi (del tasso sui depositi a -0,5%) e l’introduzione di un sistema di riserve differenziate per le banche rientrino tra le misure che più probabilmente verranno annunciate in occasione del meeting di politica monetaria di giovedì”. E’ di questo parere Gero Jung, capo economista di Mirabaud AM, secondo cui l’annuncio di un vero e proprio programma di acquisto di asset, invece, avverrà probabilmente solo verso la fine di quest’anno (e dovrebbe iniziare nel primo trimestre del 2020).

Al contrario di molti analisti, spiega Jung, è improbabile che venga lanciato un QE2 a pieno titolo in questo momento per due ragioni. In primo luogo, anche se la situazione macroeconomica attuale non è favorevole, non è catastroficamente negativa. Le indagini Pmi di agosto segnalano una crescita in linea con il trend e non vi è alcun rischio di deflazione. In secondo luogo, le recenti comunicazioni dei membri della Bce – compresi i falchi – suggeriscono che vi sia una significativa reticenza. Questo è quanto emerge anche dai verbali della Bce pubblicati in precedenza, che suggeriscono l’esistenza di vincoli relativi a un nuovo programma di acquisto di attività.

La Bce potrebbe deludere il 12 settembre, ma sarà necessario

Secondo Kepler, Barclays e Pimco, al meeting di giovedì, la Banca centrale europea presenterà un pacchetto ampio di manovre. Ma l’effetto dei tassi ultra-negativi potrebbe mettere a repentaglio il sistema finanziario senza riuscire a centrare l’obiettivo. E poi c’è da contare l’effetto Trump sui dazi alle auto Ue

Countdown Bce: taglio tassi, QE, TLTRO, tiering: Barclays presenta lo scenario di base con tanto di tre grandi sorprese

Di sistema tiering a cui la Bce di Mario Draghi si sta parlando ormai da diversi mesi: giovedì 12 settembre, giorno in cui il Consiglio direttivo della banca centrale si riunirà per la prima volta dopo la pausa estiva, sarà il giorno in cui questa misura sarà finalmente lanciata?  C’è da dire che questa prospettiva, i titoli bancari di tutta Europa, di recente, l’hanno prezzata. Basti pensare al poderoso rally delle quotazioni, dopo il discorso proferito da Olli Rehn.Gli investitori hanno scommesso sulla misura ‘cuscinetto’ che arginerebbe l’effetto negativo che la politica dei tassi sotto lo zero di Draghi & Co sta avendo sulla redditività di diverse banche.Di tiering e altro, parla anche la nota di Barclays dedicata alla riunione della Bce. Oltre a presentare l’outlook sulle novità che arriveranno da Francoforte, gli esperti della banca britannica tentano anche di anticipare eventuali sorprese che, a loro avviso, potrebbero essere tre.Sorprese a parte, lo scenario di base degli analisti di Barclays Research è comunque il seguente:

  1.  Taglio dei tassi: un taglio del tasso sui depositi di 10 punti base, seguito da altri due tagli di 10 punti base a dicembre e marzo, che portino il tasso a -0,70% entro il secondo trimestre del 2020 (dall’attuale -0,40%).
  2. Tiering: il lancio del sistema di tiering, ovvero di misure atte a mitigare l’impatto di un periodo prolungato di tassi negativi sulle banche. La frammentazione e l’eterogeneità delle banche dell’area euro rendono la concretizzazione del tiering in Eurozona più complicata che in Svizzera, Danimarca, Svezia e Giappone, dove il tiering esiste già. A nostro avviso, il tipo di tiering che funzionerebbe meglio nell’Eurosistema dovrebbe calcolare l’esenzione dai tassi negativi di quella parte di posizione di liquidità netta che ogni banca ha verso la Bce (ovvero, i depositi netti totali presso la banca centrale al netto dei finanziamenti ricevuti con le operazioni di TLTRO). In questo modo le banche ‘depositanti nette’ beneficerebbero dell’esenzione, mentre le banche ‘che prendono a prestito su base netta’ beneficerebbero di condizioni generose del TLTRO.
  3. QE: prevediamo l’annuncio di un rilancio del programma di acquisto di asset nel gennaio del 2020. Crediamo che un nuovo round del QE prenderebbe la forma di un programma su base mensile ridotto, pari a 20-30 miliardi di euro.
  4.  Forward Guidance: la Bce potrebbe far riferimento in modo specifico alla recentemente enfatizzata ‘simmetria’ attorno al 2%, dunque alla necessità di superare qualsiasi percezione secondo cui il target del 2% dell’inflazione debba essere considerato alla stregua di un massimo.
  5. TLTRO: Crediamo che la Bce apporterà qualche cambiamento alle condizioni per accedere ai prestiti, rendendole più generose rispetto a quanto emerso nell’annuncio di giugno, riducendo il costo dei prestiti attraverso la rimozione della richiesta di uno spread di 10 punti base rispetto al tasso medio.

Di seguito, quelle che secondo gli analisti di Barclays Research potrebbero essere le tre grandi sorprese della Bce:

  1. Sorpresa sui tassi: la Bce potrebbe tagliare i tassi di 20 punti base, per dimostrare la fiducia sulla capacità del sistema tiering di avallare tagli ai tassi più imponenti e profondi. E c’è da dire che i mercati sembrano scontare già questo scenario. Dal meeting di luglio della Bce, la curva del mercato monetario ha iniziato a indicare (infatti) una maggiore probabilità di riduzione del tasso sui depositi, con un taglio di 15 punti base nella riunione di settembre (di giovedì) per un taglio cumulativo di 40 punti base entro l’ottobre del 2020 (Figura 1). Tuttavia, riteniamo che sia possibile che la Bce voglia prima testare in che modo il tiering funzioni e anche in quale modo venga accettato dai mercati, prima di puntare su manovre maggiori.
  2. Sorpresa sul QE: Opposto al rischio di un atteggiamento maggiormente dovish (rispetto alle attese) sui tassi, riteniamo che, per il QE, il rischio sia di una potenziale delusione. In altre parole, la probabilità che la Bce annunci acquisti mensili (di asset) più imponente di quanto prevediamo (per un ammontare pari a 50-60 miliardi) è inferiore al rischio che il Consiglio direttivo possa decidere di rimandare l’annuncio sul QE. In questo cosa, (il Consiglio) enfatizzerebbe probabilmente la sua capacità e prontezza nel riattivare il QE, sottolineando al contempo l’esigenza di aspettare ancora per valutare meglio i rischi e per calibrare un eventuale nuovo programma di acquisti. Nel caso in cui questo scenario si realizzasse, il taglio al tasso sui depositi potrebbe essere superiore rispetto a quanto stimiamo.
  3. La Bce potrebbe decidere di diventare piì sperimentale nella sua forward guidance, comunicando per esempio in modo esplicito che i tassi non saranno alzati fino a quando l’inflazione (possibilmente sotto forma di una inflazione core) non sarà attestata al di sopra di una determinata soglia per un periodo di tempo considerato sufficiente.

Ha detto la sua sulle mosse che potrebbero essere annunciate dopodomani anche Andrew Bosomworth, responsabile della gestione di portafoglio in Germania di PIMCO:

“Per il 12 settembre ci aspettiamo un taglio di 10 pb del tasso di deposito a -0,5%, tiering, un tasso di rifinanziamento principale invariato allo 0% e 30 mld/m di acquisti di attività nette per 6-9 mesi. Mentre i tassi a termine determinano una riduzione del tasso di deposito a -0,8% entro la fine del 2020, riteniamo che la BCE agirà probabilmente più lentamente delle aspettative del mercato nel realizzare ulteriori tagli, in attesa di prove su: effetti collaterali del tasso negativo sui depositi, l’efficacia del tiering, la capacità fiscale e la disponibilità dei governi ad agire, nonché gli sviluppi macroeconomici e geopolitici complessivi”.

Nel commento non manca una certa dose di scetticismo sulla capacità dei vari bazooka delle banche centrali di riuscire a scongiurare gli scenari economici più temuti:

“La politica monetaria è esaurita e sta perdendo la sua efficacia. Inoltre continueranno ad esserci un basso livello dei tassi d’interesse e dei rendimenti negativi, a meno che la politica fiscale non diventi più espansiva. Ulteriori riduzioni dei tassi di interesse al di sotto dello zero potrebbero addirittura mettere a repentaglio la stabilità del sistema finanziario”.

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